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Bryan Olivo, campionati italiani juniores Lecce 2020

Olivo tricolore juniores, Pontoni racconta

10.01.2021
5 min
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Appena arriva Pontoni e gli sussurra qualcosa nell’orecchio, Bryan Olivo scoppia a piangere a dirotto. Il campionato italiano juniores di Lecce è appena finito e il friulano si sta togliendo di dosso il fango prima di andare a indossare la sua maglia tricolore. E mentre fuori dal percorso si svolge l’inatteso regolamento di conti fra genitori, che probabilmente farebbero meglio a lasciare la discussione ai figli, nel box della DP66-Giant-Smp va in scena una festa rumorosa.

«A metà giro mi sono scivolate le mani e sono caduto – dice Bryan – e dall’ottava posizione ho dovuto recuperare. Dopo ho gestito la gara, ho fatto del mio meglio e ci sono riuscito. Stamattina il percorso era come asfalto, però, appena partiti, abbiamo visto che era tutto diverso. Si scivolava molto di più. Però era un bel percorso».

Lorenzo Masciarelli, Bryan Olivo, Lecce 2021
Lorenzo Masciarelli e Bryan Olivo hanno subito preso la testa della corsa
Lorenzo Masciarelli, Bryan Olivo, Lecce 2021
Masciarelli e Olivo subito al comando

Più forte del Covid

La sua ragazza lo osserva dall’esterno del box, mentre dentro è arrivato Tommaso Tabotta che si tiene il polso e piange e diventa subito il centro dell’attenzione, perché in certi momenti bisogna pensare anche a chi non ha troppa voglia di festeggiare. E Bryan intanto si veste, con la manica che non vuo saperne di entrare.

«Dire che sia venuto per vincere – racconta – è un azzardo. In verità ho avuto un problema a metà stagione. Ho avuto il Covid che mi ha condizionato tutto il programma di allenamento. Però ho vinto mercoledì e mi sono detto: «Ok, forse è il mio anno!». E infatti ce l’ho fatta».

Poi lo spingono verso il podio, mentre lo speaker rinnova gli inviti a evitare gli assembramenti, che dopo un paio di denunce sono lo spauracchio degli organizzatori, terrorizzati di dover fermare tutto.

Caratteri forti

Pontoni con la sua voce tagliente fa da solo il baccano di tutti gli altri, ma si vede che nei suoi occhi brilla un orgoglio smisurato.

«Io Bryan lo conosco da G6 – dice – quindi abbiamo un rapporto quasi come padre e figlio. Ci siamo anche scornati, perché ognuno ha le sue convinzioni. Lui è un ragazzo forte, ma come tutti ha anche le sue debolezze. Credo, dalla mia parte, di aver usata la parte psicologica giusta per farlo arrivare qua nelle migliori condizioni e far vedere quello che veramente è. Oggi non gli abbiamo detto quasi niente. Aveva tutto chiaro».

Olivo, dopo l’arrivo, una bottiglia d’acqua per lavarsi: questo è il cross
Dopo l’arrivo, una bottiglia d’acqua per lavarsi

Tattica vincente

Daniele non sa della caduta in partenza di cui ha parlato Olivo, ma il racconto è comunque efficace e fa trasparire la sua grande regia.

«E’ partito in seconda fila – spiega – per cui sapevamo di dover recuperare pian pianino. Avevo detto ai miei collaboratori, perché siamo in quattro che gestiamo la corsa, che non avesse fretta di rientrare nel primo giro, perché immaginavo che nel pezzo sul rettilineo si sarebbero fermati. Quando siamo rientrati, abbiamo provato a capire le facce degli altri corridori. Perché i corridori li vedi quando scatti e poi ti volti. Abbiamo fatto il penultimo giro in seconda posizione, poi sapeva di dover entrare in testa nell’ultimo. Bastava uno scivolone e perdevi la corsa. Bryan e Masciarelli erano leggermente superiori e ci è andata anche bene, perché Masciarelli è scivolato. E rientrare era impossibile».

Bryan Olivo, Daniele Pontoni, campionati italiani juniores Lecce 2020
E quando arriva Pontoni, il campione italiano scoppia a piangere
Bryan Olivo, Daniele Pontoni, campionati italiani juniores Lecce 2020
E quando arriva POntoni, Olivo crolla

Rammarico Masciarelli

Masciarelli ha il morale sotto gli scarpini anche dopo la doccia, ma contrariamente alle polemiche, il suo rammarico è limitato alla corsa.

«Avrei preferito un tracciato più duro – ammette – ma se avessi vinto, avrei detto che era il miglior percorso. Queste sono le gare. Olivo mi aveva superato all’inizio dell’ultimo giro ed ero concentrato per stargli a ruota e dare tutto per passarlo. Ma quando Agostinacchio è caduto, non ho fatto proprio in tempo a evitarlo. Sono finito a terra e si è storto il deragliatore. E a quel punto, non c’è stato più nulla da fare».

Merito a Olivo

La chiusura è per Pontoni, prima che si diriga anche lui verso il podio.

«Siamo partiti martedì dal Friuli – racconta – e lui secondo me gli obiettivi ce li aveva già chiari. Quest’anno ha fatto gli europei in pista ed è arrivato al finale di questa stagione più fresco rispetto agli altri. E’ rimasto tre settimane senza correre, ha patito quando è rientrato. Sono contento soprattutto per lui. Se lo merita. Farà un secondo anno importante. E’ seguito dal Cycling Team Friuli, da un’equipe di ragazzi molto valida e credo che i meriti vadano suddivisi fra tutti. Il 33 per cento fra gli altri, il resto a lui, che pedala, che fa fatica e si impegna. Lui quest’anno ha vissuto il momento più brutto della stagione e ora sta vivendo quello più bello».