Lapierre porta al Tour l’Intelligenza Artificiale

30.06.2023
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Il Tour de France è da sempre la vetrina scelta dalle aziende del mondo ciclo per svelare alcune importanti novità di prodotto in grado di stimolare l’interesse degli appassionati. L’edizione numero 110, pronta a scattare questo fine settimana dai Paesi Baschi, non è da meno. Molte squadre si presenteranno al via da Bilbao con una nuova divisa, altre come la francese Groupama-FDJ con una bici dalla livrea davvero speciale. Stiamo parlando della Lapierre Xelius SL 10.0 Symbiosis Edition, che debutterà sulle strade del Tour con una versione destinata a far parlare di sé… grazie all’Intelligenza Artificiale.

La livrea della Xelius SL 10.0 è stata disegnata dall’Intelligenza Artificiale
La livrea della Xelius SL 10.0 è stata disegnata dall’Intelligenza Artificiale

Tocco d’artista

La grafica della Xelius SL 10.0 Symbiosis Edition porta la firma di Obvious, un trio di artisti che usano l’Intelligenza Artificiale per generare opere d’arte su una varietà di mezzi, tra cui auto, codici NFT e in questo caso su una bicicletta. 

L’Intelligenza Artificiale è sempre più utilizzata nella nostra vita quotidiana e Lapierre ha voluto essere parte di questa rivoluzione diventando il primo brand al mondo a commercializzare una bicicletta con un design derivato proprio dall’Intelligenza Artificiale.

La firma è quella del trio di artisti: Obvious
La firma è quella del trio di artisti: Obvious

Il tema del movimento 

Il telaio di una bicicletta si caratterizza per il fatto di non presentare vere e proprie aree “piatte”. La Xelius SL 10.0 non si discosta da tutto ciò. E’ costituita infatti da una serie di tubi in carbonio, caratterizzati da diverse forme e sezioni. Questo ha naturalmente rappresentato una sfida nella fase di creazione del design mediante l’Intelligenza Artificiale.

 

Lapierre e Obvious hanno voluto mettere in luce la materia artistica e scientifica intorno al tema del movimento, soffermandosi in particolare sugli aspetti meccanici e biomeccanici della pedalata del ciclista, i cui movimenti agiscono in simbiosi per raggiungere sempre lo stesso obiettivo: andare più veloci e puntare alla vittoria. 

I cerchi concentrici disegnati sul telaio rappresentano i punti di rotazione durante la pedalata e una serie di ingranaggi meccanici raffigurano la bicicletta. Questi sono poi collegati tra loro da fiori per simboleggiare l’unione tra uomo e macchina

Questo il risultato finale, la bici debutterà al Tour de France tra pochi giorni
Questo il risultato finale, la bici debutterà al Tour de France tra pochi giorni

Spazio al Cyber-Punk

In linea con il simbolismo tra uomo e macchina, gli artisti di Obvious si sono ispirati al Cyber-Punk, un movimento fantascientifico distopico in cui uomo e macchina si uniscono. Un altro elemento di spunto è stato il romanzo di fantascienza “Neuromancer” dello scrittore americano William Gibson. 

I due mondi di “uomo e macchina” sono contraddistinti da un chiaro codice colore: rosa per l’umano, la carne, i tessuti, e blu per il meccanico, la macchina. 

Sotto il tubo diagonale della Xelius SL 10.0 è presente una formula matematica a ricordare che stiamo pedalando in uno “stadio” dove la gravità è il pianeta Terra. La base nera scintillante della verniciatura, è un richiamo alla rotazione che governa l’intero universo, dagli atomi, ai pianeti, alle galassie. 

I componenti sono Shimano, qui il gruppo: il Dura-Ace a 12 velocità
I componenti sono Shimano, qui il gruppo: il Dura-Ace a 12 velocità

Pronta al debutto

Fra poche ore la Xelius SL 10.0 Symbiosis Edition farà il suo debutto al Tour. Realizzata in fibra di carbonio UD SLI Team, con due livelli di rigidità a seconda della taglia, la Xelius SL si presenta come una bici altamente tecnologica ed estremamente leggera. Il solo kit telaio nella sua taglia più piccola pesa 725 g (finitura grezza). Leggera, dinamica e reattiva, la Xelius SL è anche versatile grazie al suo comfort e al suo design facilmente riconoscibile.

Dopo aver debuttato al Tour de France maschile, la Xelius SL 10.0 Symbiosis Edition accompagnerà le ragazze della FDJ-Suez sulle strade del Tour de France Femmes.

La Xelius SL 10.0 Symbiosis Edition è in vendita da questa settimana, ed è una replica autentica di quella utilizzata dalla Groupama-FDJ. E’ equipaggiata con i migliori componenti, come il gruppo Shimano Dura-Ace Di2 a 12 velocità, le ruote Dura-Ace C36 e il manubrio combinato in carbonio di Lapierre, estremamente leggero e rigido. La bici completa pesa solo 6,9 kg. Il suo costo è 9.999 euro. E’ possibile acquistare il solo kit telaio (telaio, forcella, serie sterzo, reggisella in carbonio, attacco manubrio e curva manubrio in fibra di carbonio) al costo di euro 3.799. 

Lapierre

La corsa da dentro, mentre Armirail perdeva la rosa

23.05.2023
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MONTE BONDONE – Bruno Armirail ha restituito la maglia rosa a colui che gliela aveva ceduta con tanta gentilezza. Il corridore della Groupama-Fdj però al contrario di Thomas non è stato così contento di restituirla. Sulle rampe del Bondone ha lottato fino all’ultima goccia di energia per tenersela.

In questi tre giorni in rosa molte cose sono cambiate per il francese. Adesso è Armirail, “quello che è stato maglia rosa al Giro d’Italia”. Alla fine è così per il grande pubblico. Quando andrà nelle piazze del Giro, del Tour o di un Fiandre, e salirà sul palco per la presentazione della sua squadra lo speaker ricorderà questo passaggio della maglia rosa. Sempre.

Con la Groupama-Fdj

Ma se questo è l’epilogo, la storia va raccontata. E allora vi diciamo che la Sabbio Chiese-Monte Bondone l’abbiamo seguita da dentro. Lapierre e la Groupama-Fdj ci hanno aperto le porte di un loro mezzo al seguito per vivere “da dentro” la tappa. E’ stato un viaggio tecnico, tattico e di emozioni. A farci da guida anche l’ex pro’, e patron della tappa di Crans Montana, Steve Morabito, uomo immagine del team francese.

Sul cruscotto, in un maxi tablet, c’è VeloViewer. In pratica dentro questo strumento dentro l’ammiraglia e gli altri mezzi al seguito è una sorta di Bibbia. Mentre radiocorsa è il Vangelo. Perdonate il paragone “celeste”, ma sono davvero due strumenti essenziali.

Morabito ci spiega come funziona questa App. Ci fa vedere anche che appena il primo taglierà il traguardo sapranno con esattezza il tempo massimo: dato utile nel caso qualche corridore se la dovesse passare male. E mentre spiega scatta foto e gira video. Fino a Salò ci sono paletti spartitraffico, rotonde, cigli, strettoie.

«I direttori sportivi – dice Morabito – hanno già detto ai ragazzi di questi ostacoli, ma meglio un’immagine e una info in più che una in meno».

Poi ci fa vedere, sempre da VeloViewer come sono disposte le ammiraglie e gli altri mezzi di assistenza del team. «La prima auto è in coda al gruppo. La seconda è qui – e ce la mostra bordo strada, anch’essa partita un po’ prima della tappa – e poi c’è un altro van come il nostro che dà l’acqua. Anche noi faremo dei tagli per dare assistenza ai ragazzi».

Sul Santa Barbara Groupama-Fdj tra le prime posizioni a controllare. La maglia rosa era tranquilla in quel frangente
Sul Santa Barbara Groupama-Fdj tra le prime posizioni a controllare. La maglia rosa era tranquilla in quel frangente

Primato a rischio

Certo oggi la tappa era fortemente a rischio per la maglia rosa. E Armirail lo sapeva, i tecnici lo sapevano.

«Il rischio maggiore – spiega Morabito – è se iniziano ad attaccare con scatti sin da subito, perché Bruno non ha il cambio di ritmo netto. Non ha la “botta”». E proprio in quel momento il gruppo, appena arrivato sul Lago di Garda, si spezza e il leader resta indietro. La Groupama-Fdj è costretta a tirare.

Per fortuna loro anche la Bora-Hansgrohe è rimasta intrappolata nelle viuzze di Salò con Kamna. La fuga non parte. La velocità è alta, ma in qualche modo Armirail riesce a mettersi alle spalle il primo rischio.

Da lì in poi la sua squadra prende in mano la situazione. Pinot non si muove. Troppo dispendioso per uno scalatore andare via in una frazione così, ci spiega Morabito. Alla fine va tutto come programma. I francesi difendono con orgoglio e sapienza la maglia rosa. Anche sotto le trenate della Jumbo-Visma.

Ma quando inizia il vero forcing finale anche la minima speranza si spegne.

Rosa addio

Ad una dozzina di chilometri dal termine, i dubbi e i rischi si trasformano in realtà: Armirail si stacca definitivamente e deve dire addio alla maglia rosa. Sale del proprio passo e dà il meglio di sé. Ma sotto le sgasate di Almeida, prima, e Thomas, poi, i minuti fioccano. Anzi, forse nel complesso si difende sin troppo bene e ne incassa “solo” 4’24”.

«Nella riunione del mattino – spiega Morabito – si era detto di fare il possibile per arrivare davanti fino all’imbocco dell’ultima salita. E ci sono riusciti. Poi si poteva sperare che i big si controllassero come è già successo in questo Giro. In quel caso magari si poteva anche ipotizzare di tenerla un giorno ancora. Ma visto come sono andati…».

«Poi se ti stacchi su pendenze medie così pedalabili e a tanti chilometri dall’arrivo le differenze di velocità sono alte e i distacchi sono ampi. Pazienza. Ma i ragazzi hanno corso bene. Anche fermare Pinot: che senso avrebbe avuto? Che Armirail avrebbe perso 20” in meno: non sarebbe cambiato nulla».

Lapierre da salita

Eppure Bruno se l’era studiata bene. Preciso sui rifornimenti, non aveva sgarrato mezzo sorso d’acqua o mezza barretta. Per esempio quando è passato al nostro rifornimento è stato l’unico ad assicurarsi anche il ghiaccio nella calza, utile in quel momento di calura.

E anche da un punto di vista tecnico Armirail non ha lasciato nulla al caso. Per questa frazione da 5.100 e passa metri di dislivello reali, ha scelto il 34 posteriore, cosa che di solito non fa, tanto più lui che, cronoman, non fa dell’agilità la sua arma migliore. Ha optato per le ruote da 36 millimetri e non da 50 come i suoi compagni. Ed era intervenuto persino sui tubolari, preferendo quelli da 25 millimetri, oggi considerate praticamente “gomme strette”. Quindi massima leggerezza sulla sua Lapierre Xelius. 

Non è bastato. Ma questa esperienza in rosa non gliela toglierà nessuno.

Lapierre Pulsium Allroad, pronta per ogni avventura

19.04.2023
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Una bici due in uno che si trova a suo agio sulla strada asfaltata, ma che è in grado di macinare chilometri su ghiaia e sentieri. Stiamo parlando della nuova Pulsium Allroad, l’ultima arrivata in casa Lapierre. Un modello pensato per essere versatile e accondiscendente con il desiderio d’avventura del ciclista. Una doppia anima che si divide tra la scorrevolezza e la performance su asfalto e il comfort e la stabilità quando si parla di off-road. Scopriamola nelle sue due versioni 5.0 e 6.0.

Fuori dagli schemi

Rompere la routine, stravolgere gli itinerari o semplicemente voler provare un po’ di bikepacking. La Pulsium Allroad è pronta a soddisfare ogni esigenza tecnica che sia rivolta all’avventura. Basata sul telaio endurance Pulsium, la nuova Allroad è disponibile in due versioni, standard o equipaggiata con il sistema SAT. Entrambi i telai sono realizzati in carbonio UD L con fibre di carbonio HR che privilegiano comfort, prestazioni e resistenza.

L’elastomero brevettato Lapierre SAT (Shock Absorption Technology) fornisce una migliore filtrazione delle vibrazioni a bassa frequenza per migliorare il comfort su lunghe distanze. Più leggero di un ammortizzatore ed esente da manutenzione, riduce e diffonde le vibrazioni verticali che causano affaticamento muscolare e nervoso.

Pulsium Allroad 5.0

Un universo gravel guidato da due modelli, interpretati e creati da Lapierre per stupire in quanto a geometrie e dettagli. A partire dal manubrio in alluminio da gravel proprio della casa francese con apertura di 16° e parte superiore piatta per una presa migliore anche sui sentieri. Un altro vantaggio riconoscibile della Pulsium Allroad 5.0 è la sua trasmissione meccanica Shimano GRX RX600 con guarnitura 46×30 e il deragliatore GRX RX810 che garantiscono affidabilità e silenziosità massima anche grazie al sistema di tensionamento del deragliatore posteriore Shadow RD+ .

Oltre al telaio e alla forcella in carbonio UD L, questo modello è dotato anche di ruote WTB ST i23 con cerchi larghi, compatibili tubeless che assicurano comfort e robustezza. Gli pneumatici WTB Expanse semi-slick da 32 mm, risultano essere perfetti per affrontare gli sterrati senza compromettere le prestazioni su strade asfaltate. Le linee pulite sono garantite dal passaggio interno di cavi e tubi freno attraverso l’attacco manubrio. Il prezzo consultabile sul sito parte da 2.899 euro. 

Pulsium SAT Allroad 6.0

Punta di diamante della gamma Pulsium Allroad è la SAT Allroad 6.0. Il massimo proposto da Lapierre per pedalare e affrontare ogni tipologia di fondo. Il gruppo completo è il GRX RX810 con una trasmissione 46-30 e la cassetta 11-34 per sfidare le pendenze più ripide nel silenzio del sistema Shadow RD+.

Per quanto riguarda il comfort l’asso nella manica è il sistema SAT in aggiunta al carbonio UD L, e in aggiunta al manubrio in alluminio Lapierre. Le ruote DT Swiss E1800 Spline offrono un ulteriore comodità verticale e prestazioni su lunghe distanze grazie alla loro compatibilità tubeless.

Gli pneumatici tassellati Schwalbe G-One RS con una sezione da 32 mm garantiscono infine la libertà di percorrere sia su strade bianche che single track. Il prezzo consultabile sul sito parte da 3799 euro. 

Lapierre

Lapierre Xelius SL10 disrupt edition, allestimento da pro’

23.03.2023
5 min
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L’ultima versione della Xelius SL di Lapierre non è solo la bicicletta top di gamma dell’azienda francese. Questa bici porta con sé un importante messaggio che sancisce una crescita tecnica per nulla banale, iniziata con il modello Aircode DRS e la volontà di rompere quegli schemi tradizionali attraverso gli abbinamenti cromatici.

Ma le prestazioni del mezzo non devono passare in secondo piano e di fatto anche la SL10 “disrupt edition” è da considerare una Team Replica a tutti gli effetti. Entriamo nel dettaglio della bicicletta che abbiamo visto esposta alla Granfondo Laigueglia Lapierre 2023.

Il caratteristico nodo sella con i foderi obliqui “staccati” dal piantone
Il caratteristico nodo sella con i foderi obliqui “staccati” dal piantone

Solo versione “militare”

La Xelius SL10, che di fatto prende il posto della 75 Anniversary è disponibile in quella che ci è piaciuto definire la “versione militare”, con il carbonio HM Ultralight Team Layup. E’ quella in dotazione ai pro’. In precedenza abbiamo provato la versione 9.0, quella con il carbonio standard.

Sotto il profilo della costruzione non ci sono differenze, mentre in fatto di tecnica e di alcuni particolari qualche diversità si nota.

Ad esempio il magnete utilizzato come interfaccia per il power meter Shimano. Per la “nuova” SL10 proprio il magnete viene integrato direttamente nel fodero, dietro le corone, è comunque a vista, ma sostituisce la vite (usata proprio per alloggiare il magnete) che era presente anche sulla Anniversary e sulla SL9.

Un allestimento da pro’

Il manubrio è integrato e full carbon, particolarmente apprezzato anche in ambito professionistico. Nasce in parallelo all’ultimo progetto Xelius di terza generazione e da quest’anno viene utilizzato anche da molti corridori del Team Groupama-FDJ sulla bici aero Aircode DRS.

Lo stelo della forcella, anch’essa completamente in carbonio, ha un diametro standard e il reggisella è tondo da 27,2 millimetri. La batteria Di2 non è inserita nel seat-post, ma è alla base della tubazione obliqua, appena sopra la scatola del movimento centrale, come vuole la tradizione Lapierre e come vuole il protocollo GLP, acronimo di Gravity Lower Project. Le masse vengono spostate il più possibile verso il basso, a favore di guidabilità e stabilità del mezzo. Molte biciclette di nuovissima generazione stanno mutuando questa soluzione.

Il telaio e la forcella prevedono le asole SpeedRelease dei forcellini, anche se i perni passanti sono convenzionali.

La trasmissione è la Shimano Dura Ace Di2 a 12 velocità (36-52 e 11-30) e include anche il pacchetto ruote C36. Il montaggio degli pneumatici prevede i Continental GP5000 TR da 25 millimetri, quindi già in versione tubeless. La sella è la Prologo Dimension Nack da 143 millimetri di larghezza.

La colorazione dedicata a Cykel Cille, atleta della compagine femminile FDJ-Suez. La colorazione della SL10 segue questo filone
La colorazione dedicata a Cykel Cille, atleta della compagine femminile FDJ-Suez. La colorazione della SL10 segue questo filone

Cambio di strategia

Si tratta di una bicicletta che nasce dalla collaborazione stretta con gli atleti professionisti e che nella taglia 54 ha un valore alla bilancia di poco superiore ai 6,8 chilogrammi (senza pedali). Il prezzo di listino è di 9.999 euro. Non è poco, ma considerando il pacchetto nella sua totalità ci troviamo di fronte ad una bicicletta che è al di sotto della media della categoria e alla quale (forse) manca solo il power meter. La Xelius “disrupt edition” è disponibile anche come kit telaio a 3.599 euro.

Oltre alle livree “limited edition” approntate per alcuni atleti pro, la Lapierre Xelius SL10 in questione trasmette anche un messaggio importante legato ad un cambio di strategia del brand transalpino. Si punta a crescere e ritagliarsi una fetta di mercato importante anche nel segmento road, tenendo ben presente che Lapierre è un riferimento nella mtb e nella categoria e-bike. Qualità e DNA, senza snaturare quell’impatto estetico delle bici che ha reso celebre il marchio, il tutto completato da cromie moderne ed accattivanti.

Lapierre Bikes

Le Lapierre della Groupama-FDJ e le scelte di Germani

11.02.2023
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Lapierre Xelius SL3 e Aircode DRS sono le due bici da strada. A loro si aggiunge la crono Aerostorm DRS. Rispetto alla stagione 2022 le variazioni in casa Groupama-FDJ sono minime e toccano principalmente gli allestimenti.

Ne abbiamo parlato anche con Lorenzo Germani. Il corridore italiano fa parte della rosa WorldTour della squadra transalpina e pur essendo molto giovane ha avuto modo di provare la “vecchia” e l’ultima versione della Xelius. In apertura, Lorenzo è impegnato nel prologo del Tour Down Under, corso con la Xelius e la lenticolare posteriore. Vista l’impegnativa trasferta australiana e gli appena 5 chilometri della prova, non sono state portate le bici da crono.

Lorenzo Germani con il kit e la bici 2023 (Nicolas Götz/Groupama-FDJ)
Lorenzo Germani con il kit e la bici 2023 (Nicolas Götz/Groupama-FDJ)

Xelius SL3, cambio radicale

«E’ difficile mettere a confronto la Xelius nuova con la versione precedente – spiega il corridore laziale – perché sono due biciclette molto diverse tra loro. Quella nuova è rigida, reattiva ed è molto leggera. Io uso una 54, sfiora i 7 chili e 100 grammi. Una grande differenza si vede anche in discesa, perché su quella nuova si ha un maggiore controllo anche alle velocità più elevate.

«Rispetto allo scorso anno l’upgrade principale è stato il manubrio, ora utilizzo quello tutto in carbonio ed integrato. Anche in questo caso ho un componente rigido, comodo e tanto sfruttabile nelle diverse situazioni. Le mie caratteristiche fisiche mi pongono tra una taglia media e una large, ma sono stretto di spalle. La piega è larga 38 centimetri, mentre lo stem è lungo 14, eppure ha una enorme stabilità che si riflette su tutto l’avantreno della bici».

Meglio con 54-40 e 11-34

«Davanti – prosegue Germani – ho sempre la doppia corona 54-40 e dietro mi piace sfruttare i pignoni 11-34, in allenamento e spesso anche in gara. Quando mi alleno, l’11-34 mi permette di riposare a scaricare la pedalata, mentre in gara mi dà la possibilità di non togliere il padellone davanti e magari usare il 30 dietro. Per molti è un incrocio non corretto, però permette di fare velocità e per noi è quello che conta.

«Quanto alle ruote, sulla bici da allenamento ho le Dura Ace C36 con il copertoncino, invece in gara uso di più le C50, raramente quelle da 60 millimetri. Nelle giornate di gara possiamo scegliere tra la versione tubolare, oppure tubeless. Utilizzo una sella corta, la Scratch M5 del nostro sponsor tecnico Prologo».

Velocisti su Aircode DRS

Buona parte del gruppo al servizio di Demare, o comunque i passisti, possono contare anche sul modello Aircode DRS, ovvero la bici aero dell’azienda francese. Sia questa sia la Xelius fornite ai pro’ sono costruite con il modulo di carbonio HM e Superlight, che prende anche il nome di Team Layup. Per i normali utenti questa versione è disponibile “solo” come frame-kit, oppure come bicicletta completa con allestimenti Anniversary.

La Lapierre Aircode DRS deriva in maniera diretta, per studi aerodinamici e sviluppo, dalla sorella Aerostorm TT disc, una delle biciclette da crono più ambite del circus, al pari della Cervélo P5. Sul mezzo da crono è particolare l’impiego delle ruote anteriori a tre razze Revolver Troikamax (mentre quelle posteriori sono Shimano), usate prima da Kung e poi mutuate da altri atleti.

Tutte le biciclette dei corridori Groupama-FDJ hanno il manubrio integrato in carbonio, che l’anno passato era un’esclusiva per il modello Xelius. Questo manubrio integrato Lapierre è naturalmente predisposto all’alloggio dei pulsanti per il controllo remoto della trasmissione. La trasmissione è Shimano Dura Ace e comprende l’omonimo power meter, così come le ruote. La scorsa stagione in pochissimi hanno usato i tubeless Continental, che invece riscuotono maggiori consensi da quest’anno, ma come ci ha detto Lorenzo Germani, gli atleti hanno libertà di scegliere tra tubolare e tubeless.

Lapierre e Alpine, una partnership ad alta velocità

26.08.2022
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Che il mondo dei motori, in particolare quello della Formula 1, e il mondo del ciclismo siano molto vicini è un dato di fatto. Molti piloti non solo sono grandi appassionati di ciclismo, ma anche dei praticanti. Capita spesso di vederli ispezionare il circuito di gara nei giorni di vigilia in sella ad una bicicletta. Come dimenticare poi il lungo sodalizio fra Ferrari e Colnago ai tempi di Michael Schumacher? In passato abbiamo avuto anche un tentativo da parte di un pilota, Fernando Alonso, di dare vita ad un team professionistico. Il progetto non si è concretizzato, ma la passione per le due ruote a pedali da parte del campione asturiano è rimasta immutata.

Ecco la Lapierre disegnata per Esteban Ocon, pilota francese del team di Formula 1 Alpine
Ecco la Lapierre disegnata per Esteban Ocon, pilota francese del team di Formula 1 Alpine

Lapierre da Formula 1

Quest’anno Alonso milita nella francese Alpine e proprio da questa squadra è arrivata poche settimane fa una notizia che conferma come motori e ciclismo siano sempre più vicini. Alla vigilia del Gran Premio di Francia che si è svolto sul circuito Paul Ricard a Le Castellet lo scorso 24 luglio, Alpine e Lapierre hanno ufficializzato una collaborazione pluriennale nel segno della velocità.

Nell’occasione è stata consegnata a Esteban Ocon, pilota ufficiale del team Alpine, una Lapierre speciale realizzata appositamente per lui dall’azienda di Digione. A fare da madrina alla consegna era presente Evita Muzic, una delle atlete di punta del team FDJ-Suez-Furuscope, formazione che si è ben distinta nella prima edizione del Tour de France Femmes cogliendo anche un successo di tappa con Cecilie Ludwig

Ocon ha potuto pedalare sul circuito di Le Castellet provando immediatamente la Lapierre realizzata per lui. A fargli da “guida” la stessa Muzic. Un’occasione perfetta per entrambi per scambiarsi consigli e togliersi qualche curiosità reciproca su Formula 1 e ciclismo femminile.

Una livrea speciale degli stessi colori del team Alpine, il modello sarà presentato al Salone Mondiale dell’Automobile a Parigi
Una livrea speciale degli stessi colori del team Alpine, il modello sarà presentato al Salone Mondiale dell’Automobile a Parigi

Il lancio a ottobre

L’evento del Paul Ricard è da considerare un’anteprima di quanto vedremo in maniera ufficiale il prossimo autunno al Salone Mondiale dell’Automobile in programma a Parigi dal 17 al 23 ottobre. Nell’occasione sarà presentato il primo modello Lapierre x Alpine disponibile in soli 110 pezzi.

L’accordo tra Lapierre e la casa automobilistica di Dieppe avrà una durata triennale.

Lapierre

Lapierre Xelius SL3 anniversary edition 75th

29.06.2022
7 min
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«Tous les coureurs veulent ce vélo»! Tutti i corridori vogliono questa bicicletta, così ha esordito Rudy Molard quando gli abbiamo chiesto un parere a freddo in merito alla Xelius SL3. A distanza di qualche giorno dal lancio ufficiale della nuova piattaforma Xelius, Lapierre festeggia i 75 anni di attività con una bicicletta.

Una capsule collection, che ha un duplice obiettivo: il primo quello di celebrare il compleanno, il secondo di far sì che la bicicletta del pro-team diventi disponibile per tutti, con un allestimento al top e un rapporto tra la qualità ed il prezzo davvero interessante.

A spasso con i pro’, Molard e Madouas, durante la presentazione della Lapierre Xelius di terza generazione (foto Ugo Richard Lapierre)
A spasso con i pro, Molard e Madouas, durante la presentazione della Lapierre Xelius di terza generazione (foto Ugo Richard Lapierre)

La stessa Xelius SL3 dei pro’

Il frame e la forcella sono gli stessi utilizzati dal team Groupama-FDJ (in realtà c’é anche il manubrio), con il medesimo blend di tessuti compositi che collimano grazie alla tecnologia costruttiva UD-SLI, che in questo caso specifico si arricchisce del suffisso Techno Carbon Team. Il processo costruttivo ed il design sono i medesimi delle versioni “standard” inserite a catalogo e presentate ufficialmente la settimana scorsa. E’ diverso l’abbinamento cromatico, lucido con carbonio a vista, intervallato dalle scritte e dai loghi dorati.

E poi c’è un pool di componenti che non lascia nulla al caso. Facciamo una veloce panoramica sulla configurazione e poi vediamo cosa ci hanno detto gli atleti transalpini, Valentin Madouas e di Rudy Molard, entrambi coinvolti nello sviluppo della Lapierre Xelius SL3.

Gli atleti del team Groupama-FDJ utilizzano la stessa bicicletta, con alcuni componenti diversi, per via degli sponsor (foto Ugo Richard Lapierre)
Gli atleti del team Groupama-FDJ utilizzano la stessa bici, con alcuni componenti diversi, per via degli sponsor (foto Ugo Richard Lapierre)

Componentistica over the top

Partiamo dal manubrio integrato e tutto in carbonio, ben fatto e proporzionato, molto rigido. Lo stesso che usano i pro’? Sì. Nasconde tutte le guaine del sistema idraulico dei freni e si abbina perfettamente con la zona dello sterzo ed i suoi spessori. Nel nostro caso non passano i cavi della trasmissione, perché i nuovi pacchetti Shimano non hanno i fili (solo quelli per gli switch da scalatore). Questo cokpit è compatibile con le trasmissioni meccaniche.

Ha i pulsanti/switch tanto amati agli scalatori per cambiare rapporto senza togliere le mani dalla parte orizzontale e sono posizionati tra l’attacco e la sezione orizzontale del manubrio. La trasmissione è la nuova Shimano Dura Ace Di2 12v, con la guarnitura 52-36 ed il pacco pignoni 11-30. Manca qualcosa? Forse il power meter, ma con questo strumento cambierebbe il prezzo. C’è la sella, una Prologo Dimension Nack (in carbonio) con la colorazione dedicata.

Che ruote e che prezzo….

E poi ci sono quelle ruote Dura Ace C36 di ultima generazione, davvero belle e capaci di vestire la bicicletta senza essere eccessivamente alte. Sono gommate con i Continental GP5000 TL, già in configurazione tubeless. Il valore (dichiarato) alla bilancia? 6,8 chilogrammi nella taglia media. Il prezzo, considerando il pacchetto, è qualcosa che vale pena mettere sotto la lente: 8.999 euro.

Molard preferisce la Light

«Ho iniziato ad utilizzare la bicicletta definitiva nel mese di giugno. Ho avuto l’opportunità di testare differenti configurazioni, anche la M con il modulo STIFF. Personalmente preferisco la LIGHT, non tanto per la questione legata al peso, ma per quello che è capace di esprimere in fatto di reattività e comfort nel lungo termine. Rispetto alla STIFF, a parità di taglia è leggermente più morbida.

«D’altronde è sempre necessario pensare che noi siamo in bici per molte ore al giorno e anche durante le grandi corse a tappe, un buon comfort e di qualità è un fattore che molti apprezzano. Uno degli aspetti che preferisco è la sua fluidità e la facilità con la quale si rilancia, non solo quando si pedala in salita, ma anche nei tratti pianeggianti».

Madouas: «SL3 versatilità incredibile»

«Fin da subito nel team ci siamo trovati tutti bene e tutti i corridori vorrebbero salire su questa bicicletta, non solo gli scalatori come Rudy, ma anche gli atleti più veloci. La Xelius SL3 è incredibile, perché con le ruote dal profilo basso è eccellente quando la strada sale ed in discesa. Con le ruote dal profilo più alto diventa velocissima. Forse non al pari della Aircode DRS, ma la differenza non è poi così grande. Se pensi che Demare ha voluto utilizzarla per la Paris-Tours ed ha vinto, questo rende bene l’idea della considerazione che abbiamo noi corridori nei confronti di questa bicicletta.

«Inoltre ti dico che anche il manubrio integrato può fare la differenza in positivo, perché da quel tocco di rigidità in più, ma senza essere scomodo. E poi è leggera, ma non è nervosa ed instabile. Sono fattori importanti quando è necessario concentrarsi sulla corsa e sul pedalare, pensando che la bicicletta è affidabile e non ti devi preoccupare del suo comportamento nei tratti particolarmente tecnici ed in discesa».

Lapierre per Lemon, collezione che porta l’arte nel ciclismo

27.06.2022
4 min
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Un ciclista in movimento, illuminato da un bel sole estivo mentre si avventura lungo strade e sentieri, attraverso pianure e vallate con le montagne a fare da sfondo. E’ questa l’opera d’arte firmata da Sophia Lemonnier, impressa e pennellata sui capi della collezione di Lapierre per Lemon. 

Originale, artistica, colorata e piena di vitalità. Questa nuova linea rappresenta la volontà dell’azienda francese di infrangere le barriere, cambiare le regole e continuare ad innovare in modo creativo. Il kit è composto da maglia, pantaloncini, t-shirt e calzini tecnici, tutti realizzati in Europa. 

Arte da indossare

La collaborazione esclusiva con un’appassionata di arte destrutturata come Sophia Lemonnier è il risultato di una continua ricerca e voglia di innovare da parte di Lapierre. L’emozione e la bellezza dell’arte incontrano la performance e la tecnologia tessile. Una sinergia non comune, che ha dato alla luce una collezione degna di un museo. 

Prendendo come esempio la maglia da bici, il lavoro è stato impresso con il disegno destrutturato di una silhouette che si trasferisce dalla parte frontale a quella posteriore, continuando con un disegno colorato sulle tasche posteriori, sull’interno del collo e sul fondo della manica destra. L’uso dei tre colori primari è semplice ma bilanciato, come a simboleggiare l’equilibrio di un ciclista che ondeggia ad ogni colpo di pedale.

La T-shirt Lemon presenta sul petto l’opera d’arte in tutta la sua unicità e originalità
La T-shirt Lemon presenta sul petto l’opera d’arte in tutta la sua unicità e originalità

Le maglie

Le maglie per uomo e donna sono i capi che più rappresentano l’originale collezione. Nonostante l’estetica unica ed elegante, la tecnicità di questi prodotti è di alto livello. La maglia Lapierre x Lemon infatti è realizzata in tessuto di poliestere ed elastan sul davanti e sul retro, e un tessuto a rete sotto le braccia per aumentare la traspirabilità. Nella parte posteriore sono presenti tre tasche verticali e una laterale con cerniera per trasportare in sicurezza tutto il necessario. L’aderenza ideale è garantita dalla spalla profilata con maniche raglan e una finitura elastica in silicone. Il prezzo è di 89,90 euro. 

La versione femminile è pensata appositamente con un taglio specifico più ampio per limitare la compressione nella zona del torace. I tessuti sono 100% poliestere ad asciugatura rapida per il massimo comfort nelle giornate più calde. Come per quella da uomo, presenta tre tasche verticali ed una laterale con cerniera, una zip intera autobloccante, maniche raglan in un pezzo fino al colletto e un elastico di 4 cm all’estremità per una vestibilità ottimale. Il prezzo è di 69,90 euro.

Per chi non vuole rinunciare a questa opera d’arte e vuole indossarla anche nella vita di tutti i giorni, c’è la T-shirt unisex in cotone. Il prezzo è di 34,99 euro

Pantaloncini e calzini

Eleganti, comodi e con un design che si distacca dalla massa. I bibshort Lapierre x Lemon sono realizzati con il minimo impiego di cuciture per aumentare il comfort e limitare gli sfregamenti. Il tessuto è in poliammide ed elastan, che combinato al fitting riduce l’affaticamento muscolare. La fascia elastica sulla coscia riduce la compressione muscolare garantendo un ottimo supporto durante l’esercizio. Il fondello è il T-Mirror Evo a doppia densità, mentre la struttura è a tracolla ampia ed ergonomica, perfetta per le lunghe pedalate. 

La versione da donna ha un taglio specifico con un fondello appositamente adattato all’anatomia femminile e spalline incrociate nella parte posteriore per una vestibilità più comoda quando si indossa un reggiseno. Il prezzo è di 109,90 euro. 

Il calzini hanno un’altezza di 13 cm che li rende un accessorio cool da indossare sia in bici che nel tempo libero
Il calzini hanno un’altezza di 13 cm che li rende un accessorio cool da indossare sia in bici che nel tempo libero

A chiudere l’iconico kit ci sono i calzini. Con un taglio medio alto, sono concepiti per offrire comfort durante le uscite, qualunque sia la temperatura, grazie al materiale leggero e traspirante. Sulla parte superiore, una fascia circolare è posizionata attorno al collo del piede garantendo un eccellente supporto. Il prezzo è di 14,90 euro.

Lapierre

Lapierre veste l’estate con due nuovi collezioni

09.06.2022
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Lapierre, azienda che rappresenta un punto di riferimento nel mondo del ciclismo su strada, presenta la sua collezione d’abbigliamento per l’estate. Una linea di prodotti altamente tecnica che accompagnerà tutti gli appassionati nelle pedalate estive, ed il tutto senza preoccupazioni di alcun tipo. I capi d’abbigliamento di Lapierre sono realizzati interamente in Europa e rispecchiano il DNA del brand francese.

Pantaloncino Ultimate Horizon

Per quanto riguarda la collezione da uomo Lapierre ha presentato un nuovo modello di pantaloncini: gli Ultimate Horizon. Un prodotto all-road che si sposa bene con tutte le esigenze dei ciclisti, anche quelli più esigenti.

Grazie al suo fondello a tripla densità è possibile pedalare al meglio su ogni terreno trovando un comfort eccellente. Le bretelle e la parte frontale sono cucite con un materiale estremamente leggero per riuscire a superare anche le giornate più calde. I pantaloncini Ultimate Horizon hanno ben 4 tasche aggiuntive: 2 sulla schiena ed altrettante sulle cosce, così da avere lo spazio per i tuoi oggetti anche nelle giornate più lunghe ed impegnative.

Maglia Ultimate Granfondo

In abbinamento al pantaloncino Horizon vi è questa maglia, di alta gamma, pensata per tutti i ciclisti che amano pedalare senza rinunciare a nulla. Un prodotto estremamente tecnico così da garantire ottime prestazioni, a cui si abbina un’ottima vestibilità. La maglia Ultimate Horizon ha una costruzione che la rende aderente, la sua particolarità è l’assenza di cuciture nelle parti sensibili, per evitare fastidiose irritazioni. Oltre alle tre canoniche tasche ne è stata aggiunta uno nella parte laterale per riporre gli oggetti personali. 

Pantaloncini Supreme Madeleine Donna

Nella collezione dedicata al pubblico femminile spiccano i pantaloncini Supreme Madeleine, senza bretelle per pedalare senza alcuna costrizione. L’elastico, posizionato sulla vita, permette di mantenere la vestibilità stabile e confortevole, con il suo disegno a “V” inoltre non crea alcun tipo di pressione sul ventre. Il fondello Vector HT 90 è dotato di tre spessori e di due densità diverse di schiuma per una seduta sempre comoda. 

Maglietta Supreme Madeleine Donna

In abbinamento al pantaloncino c’è anche la maglietta: leggera e traspirante. Disegnata appositamente per adattarsi al corpo femminile, ha un taglio regolare ed una costruzione delle maniche che rendono possibile qualsiasi movimento. La maglia Supreme Madeleine è cucita con tessuti in poliestere che la rendono confortevole anche dopo tante ore in sella. Le tre tasche posteriori più la tasca laterale con zip vi permetteranno di trasportare l’essenziale durante le vostre uscite. 

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