Starter 1000: la giusta carica per gli allenamenti più intensi

22.03.2023
2 min
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Ricaricare le energie prima di uno sforzo atletico è fondamentale per performare al meglio, EthicSport viene incontro agli atleti con un nuovo integratore: Starter 1000. Un prodotto pensato per chi vuole ottimizzare le energie pre-workout, ideale se si praticano sport di resistenza o di potenza. 

EthicSport è partner del team continental Biesse Carrera
EthicSport è partner del team continental Biesse Carrera

Una reale carica di energia

EthicSport con questo nuovo integratore, Starter 1000, apporta una grande quantità di sostanze all’organismo. Tutte fondamentali nell’economia del raggiungimento della migliore prestazione sportiva. Un prodotto che al suo interno contiene caffeina per un totale di 70 mg per dose, così distribuita: caffeina NewCaff 40 mg e caffeina anidra 30 mg. La prima permette inoltre un rilascio graduale per un effetto più modulato e costante.

Starter 1000 è realizzato, inoltre, con Isomaltulosio e Cluster Dextrin, due carboidrati di nuova generazione capaci di cedere glucosio in maniera graduale e continua. Lo zinco presente all’interno dello Starter 1000 contribuisce alla normale sintesi proteica. Il prodotto, inoltre, apporta creatina, utile in caso di attività ripetitive di elevata intensità e di breve durata.

Lo Starter 1000 è il prodotto indicato per avere la giusta dose di energia prima di allenamenti intensi
Lo Starter 1000 è il prodotto indicato per avere la giusta dose di energia prima di allenamenti intensi

L’utilizzo

Per una migliore prestazione, EthicSport consiglia di assumere lo Starter 1000 nel seguente modo: sciogliere un misurino (20 grammi) in 200-250ml di acqua. Bisogna consumare il prodotto circa 15 o 20 minuti prima di iniziare ed è pensato per chi vuole affrontare con la massima energia allenamenti intensi.

La confezione è da 400 grammi, corrispondenti a 20 dosi, al gusto di arancia rossa.

EthicSport

Integratori su misura? In casa Enervit si lavora così

15.03.2023
5 min
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Gli integratori ricoprono un ruolo importantissimo nell’alimentazione moderna, non solo quella dell’atleta professionista. Il modo di esprimere la performance atletica è cambiato radicalmente e gli integratori si modificano di conseguenza.

Siamo andati da Paolo Calabresi, Direttore Marketing Sport & Fitness di Enervit e gli abbiamo posto alcuni quesiti, per capire come nasca e si sviluppi tutto quello che riguarda il mondo dell’integrazione.

Barrette e gel, ai corridori non mancano mai
Barrette e gel, ai corridori non mancano mai
Esistono i prototipi negli integratori?

Certamente, ma è importante una premessa: l’ideazione, la sperimentazione e la produzione, fino ad arrivare alla commercializzazione, in Enervit sono seguiti direttamente all’interno dell’azienda. E’ un processo interno che ci contraddistingue e che in molti casi rappresenta un vantaggio rispetto ad altri player del settore.

Come nasce dunque un prototipo?

Il reparto Marketing insieme all’Equipe Enervit, ovvero l’area scientifica composta da un gruppo di professionisti competenti nella nutrizione ed esperti nel proprio settore, come ad esempio medici, ricercatori, nutrizionisti, biologi, tecnici di specialità, lavora a stretto contatto con gli atleti e lo staff dei team. Recepisce i bisogni per poi trasferirli al reparto Ricerca & Sviluppo. Da qui inizia la creazione dei primi prototipi di laboratorio a cui fanno seguito delle produzioni “pilota”. Sono quelle che verranno testate dagli atleti.

Il modo di nutrirsi in gara è cambiato molto nelle ultime stagioni e gli zuccheri nella borraccia giocano un ruolo primario
Il modo di nutrirsi in gara è cambiato molto nelle ultime stagioni e gli zuccheri nella borraccia giocano un ruolo primario
Quindi è fondamentale anche instaurare uno strettissimo rapporto di fiducia!

Sì, è fondamentale. Si instaura una vera e propria collaborazione, molto stretta, che ci consente di mettere a punto il prodotto finale. Il prodotto sviluppato con gli atleti verrà poi lanciato sul mercato e reso disponibile per il consumatore finale.

Utilizzate i feedback degli atleti?

Certo, sono fondamentali per lo sviluppo dei nuovi prodotti. In ogni squadra ci sono atleti particolarmente esigenti, riceviamo i loro feedback tramite i nutrizionisti dei team. Pogacar, ad esempio, è molto attento e sensibile all’aspetto nutrizionale, non lascia nulla al caso e spesso le richieste per la squadra arrivano direttamente da lui.

Particolare cura viene posta anche nel recupero dopo gara o dopo allenamento
Particolare cura viene posta anche nel recupero dopo gara o dopo allenamento
In media quanto tempo è necessario per sviluppare gli integratori?

Quando si tratta di produzioni ad hoc per gli atleti, grazie alla nostra produzione interna, i tempi sono molto stretti. Quando invece il prodotto va reso disponibile per il mercato, c’è tutta una serie di processi che vanno rispettati, a partire dall’ideazione fino alla distribuzione, e che durano alcuni mesi.

E’ capitato di far testare un integratore e fare delle variazioni sulla formula in seguito alle indicazioni dei pro?

Sì, fa parte di quella fase di messa a punto del prodotto, che ci permette di sfruttare la grande sensibilità degli atleti per ogni singolo aspetto.

I gel abbinati alle borracce, ormai tutti usano questa combinazione
I gel abbinati alle borracce, ormai tutti usano questa combinazione
Quali sono le richieste principali dei corridori?

Massimizzare l’apporto di carboidrati in poco spazio, riducendo al minimo il numero dei prodotti da consumare durante le ore di gara e di allenamento. Per noi di Enervit è fondamentale garantire un’alta tollerabilità per non incorrere in disturbi gastrointestinali. Dal punto di vista dell’esperienza organolettica, è fondamentale ridurre al minimo la dolcezza, aspetto non banale quando si parla di prodotti che hanno un’elevata concentrazione di carboidrati e fornire una buona varietà in termini di gusto e tipologia.

Il cambiamento nel modo di correre, rispetto al passato, lo nota anche un’azienda come Enervit nella fornitura dei supplementi?

Sì, il modo di correre è cambiato radicalmente. Le gare sono frenetiche fin da subito, spesso la prima ora di corsa è quella con la velocità media più alta. Anche i training camp sono diventati momenti per preparare le corse simulando tutte le situazioni che poi si troveranno in gara. Gli aspetti nutrizionali vengono testati in allenamento e diventano fondamentali in corsa. Gli atleti hanno bisogno del massimo quantitativo di carboidrati in ogni singola assunzione.

La nuova linea C2:1PRO di Enervit
La nuova linea C2:1PRO di Enervit
Qual è la vostra risposta?

Abbiamo realizzato la nuova linea C2:1PRO che è il risultato degli ultimi due anni di collaborazione con i professionisti di UAE Team Emirates e Trek-Segafredo. E’ una linea innovativa che risponde perfettamente a specifiche esigenze.

Di quali esigenze parliamo?

La prima è avere a disposizione il massimo dell’energia assimilabile, poi un’elevata tollerabilità, ingombri minimi, varietà di gusto e tipologia di prodotto. I prodotti della linea Enervit C2:1PRO hanno tutti una formulazione comune a base di glucosio e fruttosio nel rapporto 2:1. La linea vanta ben tre brevetti depositati.

Il modo di correre è cambiato e così anche l’alimentazione e l’integrazione
Il modo di correre è cambiato e così anche l’alimentazione e l’integrazione
In termini di numeri quanto consuma un team WorldTour?

Forniamo una dotazione completa di integratori per il prima, durante e dopo. I consumi sono elevatissimi poiché la nutrizione ormai risulta essere un tassello fondamentale degli atleti. Ad esempio per il “durante” ci aggiriamo su questi numeri: 15.000 gel, 20.000 barrette, una tonnellata di bevanda isotonica e un quintale di proteine in polvere.

Weider, integrazione per l’indoor efficace e completa

29.11.2022
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Nel periodo invernale l’allenamento indoor è un aspetto fondamentale della preparazione del ciclista. C’è chi continua a uscire in sella nonostante il clima rigido, ma per chi cerca la qualità e l’efficacia di una seduta in sella domestica Weider ha in serbo un’integrazione mirata. Prodotti che servono a compensare la sudorazione più intensa del clima casalingo e rivolti a offrire un complemento per un tipo di sforzo specifico. 

L’importanza dell’integrazione

Nell’indoor training, si è sempre in spinta: appena si smette di pedalare, ci si ferma. Questo rende l’allenamento sui ciclosimulatori per certi versi più produttivo rispetto a quello outdoor. E’ vero che lo sforzo genera molto affaticamento, ma gli atleti alla fine acquisiranno più forza e capacità di esprimere maggior potenza a bassa frequenza di pedalata.

Al tempo stesso, l’allenamento indoor, considerata anche la difficoltà di raffreddamento del corpo, genera sudorazione eccessiva e un’importante perdita elettrolitica che è necessario compensare con un’adeguata idratazione. Inoltre, grazie a tecnologie come alcuni software d’allenamento che permettono di misurarsi con atleti in giro per il mondo o di affrontare percorsi di gare e competizioni intense, sugli home trainer si possono fare anche sessioni di allenamento molto lunghe. Anche per questo è importante prevenire la disidratazione con adeguati prodotti a base di sali minerali e reintegrare le calorie con barrette e gel energetici. 

Quale scegliere?

Per garantire un recupero ottimale, è opportuno assumere prodotti sviluppati appositamente per affrontare al meglio la fase post workout. Per mantenersi idratati Weider consiglia: Iso Energy della linea Victory Endurance. Si tratta di una formula innovativa che combina carboidrati semplici e complessi, aminoacidi, antiossidanti ed elettroliti, appositamente progettata per reidratare, ottimizzare e aumentare la resistenza durante l’allenamento. In alternativa esiste anche l’Iso Energy Drink, bevanda energetica pronta da bere, composta da una combinazione ideale a base di carboidrati ed elettroliti a basso indice glicemico.

Per chi desidera un prodotto senza zuccheri, ci sono i sali effervescenti in formato pastiglie pronte da sciogliere in acqua. La loro composizione e il sapore rinfrescante di agrumi li rendono un’opzione ideale per l’idratazione e il ripristino dei minerali, sia durante che dopo l’allenamento. Infine per il recupero c’è il Total Recovery, una formula composta da Carbo-Protein Optimun Complex (combinazione di destrosio, proteine del siero di latte isolate e proteine del siero di latte idrolizzate), Peptidi di Glutammina e L-Glutammina, aminoacidi a catena ramificata (BCAA), elettroliti e vitamine.

Weider

Recupero Extreme: l’integratore giusto per il post allenamento

24.11.2022
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Il recupero post allenamento è una parte fondamentale della preparazione. Integrare al più presto le energie spese aiuta a migliorare la performance e permette di farsi trovare pronti al più presto. EthicSport sa quanto è importante questa fase e grazie al Recupero Extreme vi aiuta a farlo fin da subito. 

EthicSport ha supportato l’Androni per tutta la stagione 2022
EthicSport ha supportato l’Androni per tutta la stagione 2022

Post allenamento

Quando si termina un’attività fisica intensa, come un allenamento o una gara, il nostro corpo è in una fase di stress. Di conseguenza l’ipotalamo inizia una reazione che parte dal cervello e rilascia ormoni come il cortisolo. Lo stress legato alla produzione di cortisolo lo fa diventare sistemico e cronico, di conseguenza il nostro organismo fatica a recuperare. 

EthicSport, nel suo reparto di ricerca e sviluppo ha studiato una formula moderna e finalizzata ad ottimizzare il recupero del nostro organismo. 

Il Recupero Extreme è disponibile nella confezione da 24 bustine
Il Recupero Extreme è disponibile nella confezione da 24 bustine

Recupero e nutrienti

Nel Recupero Extreme sono contenuti molti ingredienti che aiutano la fase di recupero. Si parte dalla presenza di vitamine del gruppo B: B1, B6 e B12. A queste si aggiungono gli elettroliti, la combinazione di questi ingredienti riduce stanchezza ed affaticamento. La presenza di calcio, potassio e magnesio stabilizza il metabolismo energetico delle proteine e del glicogeno. Il prodotto non contiene glutine, pertanto è indicato anche per soggetti celiaci o con intolleranza al glutine. 

Il metodo di utilizzo è estremamente semplice: bisogna sciogliere il contenuto di una busta in 250 ml di acqua. Il periodo consigliato per assumere il Recupero Extreme è tra i 15 ed i 30 minuti dopo un impegno sportivo intenso. Nel caso si prenda il barattolo si devono sciogliere due misurini (circa 50 grammi) nella stessa quantità di acqua.

EthicSport

In lotta contro i crampi? Ci pensa NAMEDSPORT

13.11.2022
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I crampi sono uno dei più grandi fastidi quando si pedala: una “morsa” secca al muscolo e non si va più avanti. Prevenirli, o meglio, curare l’integrazione in modo da evitarli, è la soluzione per continuare ad allenarsi e gareggiare con intensità. NAMEDSPORT arriva in soccorso dei ciclisti con un nuovo prodotto: Magnesium Blend of 2 sources. 

Ricerca e soluzione

NAMEDSPORT ha condotto una ricerca dove emerge che i crampi muscolari si presentano con maggior frequenza in soggetti con carenza di magnesio. Durante attività prolungate viene stimata una perdita pari al 10-20% di magnesio, una percentuale che può essere compensata con l’integrazione di circa 240 mg.

L’aspetto fondamentale non è rincorrere i crampi ma prevenirli, è quindi consigliato un’assunzione continua del prodotto durante tutta l’attività. Calibrando bene tra durata ed intensità. 

Ogni bustina di Magnesium Blend of 2 sources contiene 3,5 grammi di prodotto
Ogni bustina di Magnesium Blend of 2 sources contiene 3,5 grammi di prodotto

Ingredienti

Una bustina di Magnesium Blend of 2 sources contiene due fonti pregiate di magnesio per un grande biodisponibilità. Sono stati inseriti il magnesio glicerofosfato ed il magnesio pidolato, entrambi migliorano l’assorbimento del minerale con un’elevata tollerabilità a livello intestinale. Oltre a contrastare stanchezza e affaticamento il Magnesium Blend of 2 sources aiuta la sintesi proteica ed è ottimo per il funzionamento del sistema nervoso.

NAMEDSPORT consiglia di assumere 1 bustina al giorno da sciogliere in 200 ml di acqua. Il prezzo al pubblico per un box da 20 bustine monodose è di 14,99 euro.

NAMEDSPORT

L’integrazione del crossista. A lezione da Bertolini

27.10.2022
4 min
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La stagione del ciclocross entra sempre più nel vivo. Anche in questa disciplina offroad il livello si fa sempre più alto e di conseguenza ogni aspetto è, e deve essere, più curato. E non si tratta solo delle specifiche tecniche della bici o della preparazione, ma anche dell’integrazione. Gioele Bertolini (in apertura foto Instagram – Billiani), che è uno dei migliori interpreti italiani di questa specialità, ci spiega come si gestisce da questo punto di vista.

L’atleta della Selle Italia Guerciotti Elite è un vero perfezionista. Alterna l’utilizzo degli integratori con una sana alimentazione e una grande dose di esperienza. Esperienza che riporta sui campi internazionali. E’ stato l’unico italiano presente nell’ultima gara di Coppa del Mondo a Tabor, tanto per dire…

Bertolini e il suo team per l’integrazione fanno affidamento sui prodotti di EthicSport
Bertolini e il suo team per l’integrazione fanno affidamento sui prodotti di EthicSport
Integrazione e ciclocross: spesso parliamo di integrazione per le corse a tappe e per le crono. In particolare per le gare contro il tempo ci sono dei protocolli super stringenti che partono dai giorni precedenti. Anche per voi è così?

Sicuramente ci sono delle piccole regole da rispettare, come mangiare i carboidrati e del pollo la sera prima della gara. Poche verdure, giusto delle zucchine, per limitare le fibre (come i cronomen, ndr). Però non abbiamo una vera e propria dieta da seguire.

Come durata, una gara di cross e una crono su strada sono paragonabili: è così anche come sforzo e di conseguenza com’è l’alimentazione alla vigilia?

Lo sforzo in effetti è simile perché si è entrambi “a tutta” per tutto il tempo, però la crono è uno sforzo più costante mentre nel ciclocross ci sono molte più variazioni e pure dei tratti da affrontare a piedi. A Tabor per esempio ho bruciato circa 1.200 calorie (un dispendio elevatissimo, ndr). Prima della gara, mangio sempre un piatto di pasta 3 ore prima della corsa con magari del prosciutto crudo.

Quanti watt e quanti battiti mediamente si sviluppano in una gara di cross? E quante calorie si bruciano?

Quanti watt è difficile stabilirlo o dirlo con un numero preciso, perché nelle gare di ciclocross dipende se si scende molto a piedi oppure no. Inoltre c’è un altro aspetto non secondario e molto più pratico. E cioè che pochi atleti hanno due bici con i misuratori di potenza e per questo se si cambia bici non si hanno più i parametri.

Bertolini per mettere la bici sulla spalla non usa la borraccia, ma qualcuno (caso raro) preferisce averla lo stesso
Bertolini per mettere la bici sulla spalla non usa la borraccia, ma qualcuno (caso raro) preferisce averla lo stesso
Puoi raccontarci nel dettaglio il tuo pre-gara? Cosa mangi, cosa bevi. Come ci si regola tra la recon e l’ora di partenza…

La mia giornata tipo pre-gara inizia con la prova del percorso. Ed è qui che inizio a prestare molta attenzione all’integrazione e agli integratori (nel caso di Bertolini EthicSport, ndr). Dopo questa sgambata di sopralluogo di solito mangio uno Sport Fruit oppure una barretta normale non proteica. Ad un’ora dalla partenza prendo, mischiandoli, il Pre Gara Dynamic ed Endurance. E ancora: a 15 minuti dalla partenza uso il Powerflux.

E in gara? Si riesce a mangiare o si beve solo quando magari passi davanti al box? Ed eventualmente cosa mangi?

Nelle nostre gare solitamente non si porta la borraccia perché si ha un impedimento nel mettere la bici in spalla, per questo motivo porto con me solo un gel super Dextrin Boost che utilizzo gli ultimi due giri.

Il Super Dextrin Boost di EthicSport fa parte di quegli integratori che forniscono quel plus di zuccheri per i momenti decisivi delle gare
Il Super Dextrin Boost di EthicSport fa parte di quegli integratori che forniscono quel plus di zuccheri per i momenti decisivi delle gare
Invece il post gara come è gestito? E soprattutto quali parametri lo influenzano? Magari altre gare ravvicinate, il clima, uno sforzo sin troppo eccessivo…

Nel post prendo a una mezz’ora massimo dall’arrivo il Recupero Extreme. Sicuramente tante gare ravvicinate sono un problema e vanno gestite al meglio nel post gara soprattutto con l’integrazione dei liquidi, prima, e dei carboidrati poi.

Il clima influisce sull’integrazione?

Sicuramente quando fa caldo è molto importante l’integrazione prima della gara bevendo molto e assumendo sali. Mentre se fa freddo è sempre importante bere ma, chiaramente, non così tanto come quando c’è il caldo.

Tipo di percorso e di terreno: anche questi influiscono sull’integrazione? In questo caso parliamo di aggiustamenti “millimetrici”, immaginiamo…

Da parte mia no, non arriviamo a tanto. Personalmente ho queste abitudini nel pre e post gara con le quali mi trovo molto bene e per questo preferisco non variarle.

4+ Nutrition con Floky: si avvia una partnership ambiziosa

31.08.2022
2 min
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Integratori alimentari e biomeccanica applicata al corpo umano: è in rampa di lancio la partnership tra Floky e 4+ Nutrition. Le due aziende hanno recentemente comunicato di aver avviato un percorso comune di supporto ad atleti professionisti che riguarderà sia la tecnologia Floky (i primi dispositivi biomeccanici al mondo realizzati con applicazioni siliconiche esterne innovative), quanto il corretto utilizzo degli integratori professionali 4+ Nutrition. 

Da un lato, dunque, i primi dispositivi biomeccanici al mondo realizzati con applicazioni siliconiche innovative con effetto “taping”, studiate e progettate secondo i principi della biomeccanica. Dall’altro integratori professionali ad altissima qualità, già utilizzati da molti team di serie A ed atleti professionisti. L’obiettivo? Realizzare un progetto comune per portare gli atleti professionisti a cambiare passo, arrivando ad ottenere nuovi primati personali. 

Tante le novità nel campo dell’integrazione alimentare, come il gel “Speed+”
Tante le novità nel campo dell’integrazione alimentare, come il gel “Speed+”

Obiettivo la performance ottimale

Alle base di questa partnership vi è una condivisione di valori ed obiettivi comuni. A questi si affianca un approccio scientifico alla disciplina, che accomuna la produzione di integratori 4+Nutrition e la biomeccanica della Tecnologia Floky. Prodotti testati scientificamente da esperti e medici con risultati che indicano chiaramente benefici reali e tangibili per gli atleti

“Change your step” è lo slogan condiviso. Cambiare passo, ovvero riuscire a portare l’atleta a fare quel salto di qualità per raggiungere i massimi livelli possibili. E questo non solo per l’atleta in piena attività, che punta a superare la soglia del proprio primato personale, ma anche per chi fa sport per il proprio benessere psicofisico. 

4+ Nutrition ha sviluppato molti prodotti dedicati agli atleti, professionisti e non. Questo è lo Sport Recovery, adatto al recupero muscolare
4+ Nutrition ha sviluppato prodotti: questo è lo Sport Recovery, adatto al recupero muscolare

«Questa partnership – ha dichiarato Diego Rossetto, il titolare di 4+ Nutrition – è finalizzata a progettare metodi di allenamento per atleti professionisti – e proprio per questo motivo è importante seguire un atleta sotto molteplici aspetti. L’utilizzo dei prodotti innovativi Floky, abbinato ad un utilizzo di integratori 4+, può essere la chiave per poter fare un salto di qualità sotto l’aspetto delle prestazioni individuali. Crediamo fermamente in questo progetto che ci vedrà fianco a fianco anche in attività promozionali e di comunicazione sportiva».

4+Nutrition

Floky Socks

Super sudore? Quel che conta è saper integrare

01.08.2022
4 min
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Non tutto il sudore è uguale e soprattutto non tutti i corridori sudano allo stesso modo. A tal proposito è necessaria un’integrazione diversa, personalizzata. In questi giorni, per esempio, abbiamo rimarcato più volte il tema delle grandi striature bianche sui pantaloncini di Pogacar, ma come si può ovviare a questo problema? A venirci incontro è la nutrizionista della BikeExchange, Laura Martinelli.

Qualche giorno fa il dottor Andrea Giorgi della  Drone Hopper-Androni ci aveva parlato del sudore da un punto di vista “medico”. Oggi lo facciamo dal punto di vista del reintegro. Ma in questa estate torrida in qualche modo l’argomento resta attuale. E magari è utile anche a qualche lettore praticante.

Laura Martinelli con il cuoco della BikeExchange, Eros Stangherlin: una corretta idratazione passa anche per la cucina
Laura Martinelli con il cuoco della BikeExchange, Eros Stangherlin: una corretta idratazione passa anche per la cucina
Dottoressa Martinelli, come ci si comporta dunque di fronte a soggetti che sudano moltissimo e palesemente perdono tanti sali?

E’ un argomento molto complesso. La composizione del sudore è fortemente individuale ed è di matrice genetica. L’importante è mangiare e bere correttamente. Il trucco, sta nel comprendere le caratteristiche della natura del sudore. Se la mia sudorazione è fortemente salina o se lo è poco.

E come si comprende?

Con osservazioni empiriche come potrebbe essere l’eccesso di chiazza bianca su maglia e pantaloncini, come nel caso di Pogacar ed altri corridori, o casi eclatanti che si notano ad occhio nudo, ma ci sono anche dei metodi più scientifici. E uno di questi è quello di applicare dei cerotti speciali (come sosteneva anche il dottor Giorgi, ndr) e con questi rilevare i range di salinità e studiare una strategia d’idratazione ad hoc.

Si parlava del caso Pogacar e delle sua grandi striature sui pantaloncini, sulla necessità di abbassare la temperatura corporea…

Per me l’argomento va preso dal lato opposto. Non bisogna evitare di sudare o di cercare di far sudare meno il soggetto, perché come abbiamo detto è una questione genetica. Piuttosto bisogna prendere coscienza del problema e agire. Agire prima e dopo lo sforzo e ridurre al massimo il rischio di disidratazione.

E come?

Sostanzialmente bevendo di più prima, durante e dopo lo sforzo, ma con specifiche metodologie. Non è così semplice. Ci sono metodiche nutrizionali per perdere meno sali.

Siamo partiti dall’esempio del grande sudore di Pogacar, ma lo sloveno non era il solo, specie con questo caldo estremo
Siamo partiti dall’esempio del grande sudore di Pogacar, ma lo sloveno non era il solo, specie con questo caldo estremo
Però torniamo al discorso di prima: va individuata la causa dell’eccessiva sudorazione e in particolare di quello specifico soggetto. Come nel caso di Pogacar…

Non solo lui, anche nella nostra squadra abbiamo degli atleti che hanno una sudorazione fortemente salina. E per loro abbiamo sviluppato un’integrazione individuale. Abbiamo lavorato con questi soggetti a casa e alle corse. Abbiamo ricostruito l’anamnesi: cosa fanno nel pre allenamento, nell’allenamento e nel post allenamento, quanta pipì fanno, di che colore è la pipì, delle loro sensazioni (crampi, ipersensibilità muscolare), abbiamo annotato le striature di sudore su maglie e pantaloncini… e così abbiamo identificato gli atleti più sensibili.

E a quel punto che cosa avete fatto?

Abbiamo pianificato una strategia di integrazione. Di base utilizzavano prodotti con maggior concentrazione di sodio. Nelle loro borracce la quantità di sali minerali era più alta. Ma anche al cuoco e a loro stessi quando sono a casa sono state date delle indicazioni per l’implemento degli elettroliti. 

E che cosa conviene mangiare in questi casi?

Diciamo cibi più salati: bresaola, più sale nel riso o nell’acqua di cottura della pasta, si cerca di mangiare una banana in più e poi si cambia acqua.

Per chi perde più sali avere borracce con una concentrazione di nutrienti specifica è fondamentale
Per chi perde più sali avere borracce con una concentrazione di nutrienti specifica è fondamentale
Si cambia acqua? Spiegaci meglio…

Sì, per questi soggetti che perdono più sali utilizziamo un’acqua più dura, non oligominerale o di montagna per intenderci. Senza stare a nominare le marche (che si trovano nei comuni supermercati, ndr) ci riferiamo ad acque con elevato residuo fisso. 

Quindi anche se si tratta di genetica, è un problema che si può ovviare…

Io direi che non è un problema, ma è una caratteristica e non bisogna preoccuparsi. Se si vede del bianco sui completi a fine corsa questo conta e non conta: l’importante è che le uscite siano uguali alle entrate. I segni bianchi sulle divise non sono necessariamente sintomo di un’integrazione mal gestita.

I soggetti che sudano di più devono anche bere di più? Per esempio a parità di chilometri consumano più borracce?

Sì, e soprattutto queste sono diverse. E sono diverse perché per assumere quella quantità di elettroliti hanno bisogno di un’acqua più liscia, nel senso più diluita. La regola infatti è che più una bevanda, in questo caso una borraccia, è più concentrata e più è energizzante, ma meno idratante. E viceversa, chiaramente. Quindi è vero che l’atleta che suda di più deve idratarsi, ma al tempo stesso deve anche alimentarsi. Nelle borracce ci sono anche maltodestrine, carboidrati… quindi deve bere di più non tanto per idratarsi, ma per idratarsi e mantenere al tempo stesso la stessa quantità di energia.

Correre a 40 gradi? Si fa, ma con il caldo non si scherza

23.06.2022
6 min
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C’è Caronte e sulla Puglia domenica si attendono temperature prossime ai 43 gradi. L’ideale per correre il campionato italiano, no? Allo stesso modo in cui sembrò di essere in una fornace lo scorso anno a Imola, con l’aggiunta di un’umidità pazzesca. Poi sarà tempo per il Tour. Magari nei primi giorni danesi l’aria sarà più fresca, ma scendendo verso la Francia, il rischio di caldo torrido tornerà più che mai attuale. Come si fa a salvarsi? Come fanno i corridori?

Nei giorni scorsi abbiamo sentito Evenepoel ammettere di aver sbagliato la scelta del casco e nel non aver voluto il sacchetto col ghiaccio. Ma se volessimo entrare più a fondo nelle strategie dei team, cosa si fa per mantenere l’efficienza atletica e non rischiare la salute?

L’arrivo di Caronte potrebbe portare la Puglia (campionato italiano dei pro’) a sfiorare i 43 gradi (foto il meteo.it)
L’arrivo di Caronte potrebbe portare la Puglia (campionato italiano dei pro’) a sfiorare i 43 gradi (foto il meteo.it)

Lavoro di squadra

Ne abbiamo parlato con Laura Martinelli, nutrizionista del Team Bike Exchange-Jayco, con le valigie quasi pronte per il viaggio francese.

«Condizioni così estreme – spiega – richiedono un approccio multidisciplinare. Se le temperature sono appena più alte, basta qualche accorgimento. Ma quando si parla di casi estremi, serve gioco di squadra fra tutte le componenti team. Se parliamo della gara di un giorno, puoi chiudere un occhio sul recupero, perché sai che l’atleta avrà le 48 ore successive per rimettersi a posto. Se invece ragioniamo di una corsa a tappe, allora il discorso è più complesso».

L’abitudine di bere tanto va coltivata anche durante l’inverno, affinché l’aumento di quantità estivo non risulti eccessivo
L’abitudine di bere tanto va coltivata anche durante l’inverno, affinché l’aumento di quantità estivo non risulti eccessivo
Cosa si fa?

Ci si siede a tavolino e si definisce un protocollo. Con gli atleti che seguo, questo prevede l’adozione di precise metodiche da due settimane prima. Il fisioterapista e il massaggiatore mettono in atto terapie drenanti, il preparatore interviene su vari fattori, tra cui anche il riscaldamento pre-gara. In ogni caso non sono cose che si improvvisano.

In che senso?

Le buone abitudini si prendono d’inverno. L’atleta deve essere abituato a bere tanto, anche quando è freddo. In modo che quando sarà davvero caldo, si tratterà di bere di più, rispetto a un intake già alto. Devono imparare a pesarsi prima e dopo l’allenamento e la gara, anche se questo è più difficile, per avere l’indicazione dei liquidi da reintrodurre entro sera e per capire se hanno bevuto abbastanza. E poi si deve curare la preparazione dei pasti.

La bresaola è tra i cibi più utilizzati in questa fase della stagione per reintegrare il sodio
La bresaola è tra i cibi più utilizzati in questa fase della stagione per reintegrare il sodio
Quando è caldo, è bene stare più leggeri a tavola?

L’assunzione calorica non si mette in discussione, ma si deve puntare all’integrazione degli elettroliti, soprattutto del sodio, poi magnesio e potassio. I cuochi sanno che in questa fase la dieta deve essere più salata per reintegrare il sodio. Per cui si va su alimenti come bresaola e formaggi. E si interviene anche sulla scelta dell’acqua, puntando su marche in cui gli elettroliti siano altamente disponibili.

Si usano acque diverse?

Compriamo alcune qualità di acqua spagnola o francese e la teniamo sul camion aspettando questi eventi straordinari.

Le acque minerali non sono tutte uguali. E quelle troppo lisce possono danneggiare l’atleta
Le acque minerali non sono tutte uguali. E quelle troppo lisce possono danneggiare l’atleta
Ci sono cibi da evitare quando è tanto caldo?

Più che altro si ragiona sulle preparazioni. Meglio evitare temperature troppo elevate, per tenere bassa la temperatura corporea. Non dico che si debbano mangiare piatti freddi, ma non ha senso proporre qualcosa di troppo caldo. Se d’inverno diamo il thè caldo, d’estate si punta sul fresco. Prima di una crono, che richiede uno sforzo breve e intenso, è buona norma ricorrere a una bevanda fresca. Non ghiacciata, ovviamente.

Si può scongiurare il rischio di disidratazione?

E’ un fenomeno inevitabile, a patto che non si salga oltre il 2 per cento del peso corporeo, quando la prestazione inizia a essere inficiata. Mantenere lo stesso peso è impossibile, anche se il tasso di sudorazione è soggettivo. Anche quella è una stima che viene fatta nei mesi precedenti e permette di evidenziare le diverse esigenze dei corridori.

Si suda in modo diverso?

La sudorazione deriva da una commistione di fattori. La composizione del sudore ha una forte componente genetica, poi ci sono i fattori ambientali, le abitudini e il grado di allenamento. Quando si fanno i test, non ci sono le stesse condizioni climatiche, ma si può capire tanto. Per questo chi è in altura fa spesso la sauna, per consentire un miglior adattamento quando scende.

La tappa di Novazzano al Giro di Svizzera ha visto picchi di caldo notevoli. Lui è Marco Haller
La tappa di Novazzano al Giro di Svizzera ha visto picchi di caldo notevoli. Lui è Marco Haller
La disidratazione eccessiva è pericolosa?

Non si deve cadere nell’iponatremia, quando i livelli di sodio nel sangue sono troppo bassi. Succede quando si beve troppa acqua liscia, che non ha un elevato potere idratante. Se bevo troppa acqua povera di elettroliti, rischio di diluire troppo il sudore disperdendo il sodio. L’iponatremia è potenzialmente mortale, ma per fortuna con le formulazioni moderne degli integratori, si riesce a starne alla larga. Anche il gusto deve essere appagante, per togliere il senso della sete. Ci sono gel al mentolo ad esempio che servono proprio per questo.

Ci sono cibi da evitare quando si corre a temperature molto alte?

Va valutata bene la supplementazione. La caffeina, ad esempio, che ha effetto vasocostrittore. Banalmente si può dire che generi crampi, ma gli effetti indesiderati con il caldo possono essere anche altri. Lo stesso caffè, anche se il tema è controverso, va modulato in rapporto alla diuresi. Vanno evitati i supplementi che, al contrario, portano vasodilatazione, soprattutto in chi avesse la pressione bassa. Parlo di shot alla barbabietola e vari nitrati, per il rischio che la pressione scenda troppo. E per quel che si diceva prima, va evitata l’acqua troppo leggera.

La strategia dei rifornimenti va pianificata e strutturata già durante l’inverno perché dia buoni frutti
La strategia dei rifornimenti va pianificata e strutturata già durante l’inverno perché dia buoni frutti
Il corridore riesce a capire che si sta disidratando?

Non è facile, non ci sono strumenti. Il colore e la quantità delle urine, quando si fermano per fare pipì, è una spia importante. Se sono poche e scure, deve suonare l’allarme. Poi si perde coerenza tra la frequenza cardiaca e la potenza nelle varie zone di sforzo. I battiti salgono perché il cuore per compensare spinge di più.

Sappiamo della crisi di fame, cosa sappiamo della crisi di sete?

Che se arriva, puoi al massimo tamponarla, ma non si corregge mai del tutto. La disidratazione seria richiede una terapia medica. In corsa cerchi di arginarla, quando poi arrivi in hotel, la palla passa al medico. Per questo sin dall’inizio ho parlato di lavoro di equipe.