Carboni, niente italiano, tanta sfortuna e voglia di ripartire

16.06.2023
6 min
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Nella mitologia greca, la dea della fortuna è cieca. Ad essere mal pensanti viene da dire che invece la sfortuna ci vede benissimo. Giovanni Carboni dopo aver chiuso il capitolo nero della Gazprom nel 2022, si è trovato in questo 2023 a fronteggiare una serie di eventi sfortunati. Nessuno così grave, ma sportivamente parlando si può dire che il marchigiano abbia un conto in sospeso con la dea bendata. 

Il suo approdo nella formazione spagnola Kern Pharma era pieno di aspettative e buoni proposti. La condizione di inizio anno ha fatto ben sperare, poi però è arrivato l’incidente sul Teide, l’appendicite protratta e infine l’infortunio alla schiena. Si chiude così un altro capitolo di questa prima parte di stagione con il forfait forzato al campionato italiano di Comano Terme in programma a fine giugno. Scopriamo il suo stato d’animo e la reazione del classe ’95 nei confronti di questa metà stagione. 

Qui Carboni alla sua prima uscita in maglia Kern Pharma nel 2022
Qui Carboni alla sua prima uscita in maglia Kern Pharma nel 2022
Giovanni, come hai vissuto questa prima parte della stagione?

Diciamo che ho vissuto la prima parte dal punto di vista fisico e mentale nel migliori dei modi, quello che è mancata è stata un pochino di fortuna.

Spiegaci meglio?

Per quanto riguarda l’allenamento e quello che potevo fare, mi sono fatto trovare pronto quando richiesto. Ma con gli incidenti e i problemi fisici mi sono trovato in situazioni fuori dal mio controllo.

Andando nello specifico, cosa è successo?

Inizialmente ho avuto l’incidente sul Teide, il 3 marzo. Una macchina che ha aperto lo sportello e io ci sono finito dentro: questo mi ha rallentato parecchio. Di seguito sono stato male un paio di volte per un’appendicite, che però non era stata riconosciuta fin da subito. 

In che senso?

La prima volta che sono stato male è stato una settimana dopo l’incidente del Teide e sono stato male di notte. Soltanto che, essendo comunque all’estero e per giunta in un posto un po’ difficile da raggiungere, non ho potuto far visite. Quindi è passato tutto in secondo piano. L’appendicite è stata confusa inizialmente come un problema di gastroenterite.

Per Carboni l’inizio di stagione era carico di buone sensazioni e aspettative
E poi?

Mi si è ripresentata al Tour of the Alps. In quel caso mi sono ritirato alla penultima tappa. E anche quella volta si è presentata con dei sintomi strani e non è stata riconosciuta. Fino a quando il 30 di aprile sono stato proprio male, in maniera forte e tanto da costringermi ad andare all’ospedale. Dagli accertamenti, dalle analisi avevo un’appendicite ingrossata, a rischio di peritonite: sono stato operato d’urgenza. Il problema è che tutta questa situazione me la sono portata avanti per due mesi, perché dai primi sintomi di marzo sono stato operato a fine aprile.

Nel frattempo hai corso?

Sì, anche se notavo che c’era qualcosa che non andava nel mio fisico specialmente alla gamba. Avevo molto fastidio alla coscia destra. Fastidi ripetuti alla zona destra dell’addome, però mai avrei pensato di di avere l’appendicite infiammata.

L’incidente invece ha lasciato strascichi?

Recentemente, dopo l’operazione all’appendicite ho ripreso gli allenamenti e ho iniziato ad accusare un mal di schiena un po’ inspiegabile. Dagli accertamenti abbiamo scoperto che sul Teide avevo subito una microfrattura alla vertebra D9 all’altezza dell’intersezione con il costato. E infatti da dopo l’operazione, quando ho ripreso la palestra ho avuto questi sintomi di dolore al costato e alla schiena. Diciamo che c’è stato un susseguirsi di eventi non molto fortunati.

Qui Carboni al centro Fisioradi per la riabilitazione
Qui Carboni al centro Fisioradi per la riabilitazione
Questa micro frattura come la stai trattando?

Avevo appena iniziato ad allenarmi e mi sono rifermato, devo ringraziare Maurizio Radi e il Fisioradi Medical Center che mi hanno seguito in tutto e mi hanno permesso adesso in questi ultimi giorni di riprendere a pieno ritmo. Purtroppo però non abbastanza in fretta per fare il campionato italiano. Ho deciso infatti che è meglio non partecipare. 

Mentalmente come stai reagendo a tutta questa situazione?

Sia io che la squadra eravamo contenti della prima parte di stagione, perché comunque alla Valenciana, in Oman e anche al Gran Camino non ho ottenuto dei risultati pieni, ma sono andato bene. Sapevamo infatti che la mia preparazione non era incentrata sul fare un grande mese di febbraio. L’obiettivo principale e quello che interessava alla squadra erano le corse di marzo

Nella Kern Pharma, Carboni è l’unico atleta italiano (foto Instagram)
Nella Kern Pharma, Carboni è l’unico atleta italiano (foto Instagram)
In tutto questo ti sei anche dovuto ambientare ad una squadra nuova, spagnola, in cui sei l’unico italiano…

Dovevo conoscere i compagni, conoscere la squadra perché l’anno scorso alla fine sono arrivato solo a fine stagione. C’erano un po’ di meccanismi nuovi da imparare. E’ andata anche bene. A detta di tutti, i ritmi nelle prime gare di stagione sono altissimi, a febbraio si fanno i migliori watt, quindi ho percepito che la mia preparazione fosse buona. Ero soddisfatto. A livello di squadra ho trovato quello che il team manager mi aveva anticipato e sono contento anche della scelta che ho fatto di firmare con loro. Nel loro piccolo, ciascuno si impegna per dare il massimo e quando le cose stanno così, non puoi che essere contento. 

Quando hai previsto di tornare in corsa?

Conto di rientrare a fine luglio. Ancora non so bene dove, ma ora ho l’appoggio della squadra e la tranquillità del momento, quindi penso più che altro a rimettermi in forma e senza fretta.

Per il finale di stagione hai in mente qualche gara in particolare? 

Spero di poter riconfermare quello che ho fatto lo scorso anno. Sarebbe bello, fare bene all’Adriatica Ionica Race. Avere il percorso che passa sotto casa è stato bellissimo e mi piacerebbe ricorrerla. 

La vittoria a Brisighella nell’Adriatica Ionica Race 2022
La vittoria a Brisighella nell’Adriatica Ionica Race 2022
Veniamo a una nota dolente. La Kern Pharma non è stata invitata alla Vuelta. Come hai preso la notizia?

Non so bene i meccanismi e come siano andate le cose, però sicuramente sappiamo che i grandi Giri sono sempre delle grandi opportunità per noi corridori. Però penso anche che questa cosa rientri tra le situazioni fuori dal mio controllo. Quindi non voglio neanche pensarci più di tanto. Vorrei sottolineare che mi dispiace molto di non poter fare il campionato italiano. Correre quella gara, per quella maglia, è sempre emozionante. Una corsa che da bambino ho sempre guardato con ammirazione. Non poterla correre mi rattrista, però metto un punto e guardo al prossimo anno.

A livello mentale hai passato dei momenti difficili. Sei riuscito sempre a mantenere un atteggiamento positivo?

Sì, per questo devo ringraziare soprattutto la mia famiglia perché mi è sempre stata accanto e mi ha sostenuto. Penso che in certi momenti è indispensabile riuscire a mantenere un atteggiamento positivo e stabile. 

Soprattutto venendo dall’anno scorso…

Diciamo che gli ultimi anni non sono stati proprio dei migliori. Però ora testa ai prossimi obiettivi.

Rosti “veste” la… passione del Fisioradi Medical Center

29.03.2023
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Sarà sempre prodotta dal maglificio bergamasco Rosti la maglia da ciclismo ufficiale 2023 del Fisioradi Medical Center, il centro medico e diagnostico pesarese con da sempre la bicicletta nel cuore. L’azienda lombarda, coordinata da Giovanni Alborghetti, titolare assieme al fratello Maurizio, ha quest’anno disegnato una maglia e degli accessori estremamente moderni e accattivanti, rispettando in pieno le indicazioni di Maurizio Radi, fondatore di Fisioradi, e molto attento ai particolari tecnici e ai “match” cromatici delle divise del suo team.

I tessuti impiegati per il confezionamento di questa “cycling jersey” sono molto innovativi, traspiranti, antivento, termici ed idrorepellenti. La vestibilità del capo, garantita da una elasticità multidirezionale degli stessi tessuti, è davvero al top. La termoregolazione, la sicurezza batteriostatica e la protezione dai raggi UV completano le caratteristiche di quella che potrà essere considerata senza ombra di dubbio come la migliore maglia da ciclismo Fisioradi Medical Center mai realizzata.

Sarà possibile riceverla da metà aprile in avanti (prenotazioni via mail all’indirizzo federica@fisioradi.it). E ordinabile sarà appunto la maglia manica corta (75 euro), ma anche lo smanicato (55 euro), la maglia manica lunga (82 euro), i calzini (20 euro) ed i “preziosi” guantini (15 euro).

Il maglificio bergamasco Rosti ha disegnato la maglia 2023 del Fisioradi Medical Center
Il maglificio bergamasco Rosti ha disegnato la maglia 2023 del Fisioradi Medical Center

Scienza e salute del ciclista

Il Poliambulatorio Fisioradi Medical Center nasce nel 2001 a Pesaro grazie all’intuizione di Maurizio Radi (fisioterapista, osteopata, chiropratico, chinesiologo) con l’ambizioso obiettivo di strutturare il centro in maniera completa al fine di poter liberare dal dolore chiunque si affidasse alle sue mani, garantendo così alle persone di ritornare nel più breve tempo possibile al proprio ritmo di vita. Tutto ebbe inizio in un piccolo studio, ben presto frequentato da campioni del basket, del ciclismo e professionisti del calcio, del volley e del rugby. Spinto dalla volontà di creare qualcosa di importante, Radi crea in poco tempo un centro molto innovativo per l’epoca, che in questi ventidue anni ha subito una costante crescita e diverse ristrutturazioni per mantenersi sempre un passo avanti… Fino ad inaugurare, nel settembre 2021, il nuovissimo Fisioradi Medical Center: una struttura di oltre 1.000 metri quadrati con servizi di fisioterapia, riabilitazione, diagnostica, poliambulatorio e chirurgia ambulatoriale.

Maurizio Radi, titolare Fisioradi Medical Center
Maurizio Radi, titolare Fisioradi Medical Center

Fisioradi Medical Center è considerato un centro di alta specializzazione per il ciclismo, un vero e proprio punto di riferimento nazionale per ciclisti, sia amatoriali che professionisti: e questo grazie all’offerta di un metodo esclusivo di allenamento, di valutazione, di strategia di alimentazione, oltre a trattamenti e programmi di allenamento realizzati “su misura” per ciascun singolo cliente.

Fisioradi

Baroncini: il radio fa di nuovo “crack”, capiamo il perché

08.03.2023
5 min
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Una cicatrice sempre più marcata sul braccio destro. Un brutto infortunio che riporta Baroncini esattamente a un anno fa. Fortunatamente “brutto” solo dal punto di vista sportivo e non ai fini del suo proseguimento della carriera. Il radio destro di Filippo ha fatto di nuovo “crack” (per la terza volta, ndr) in seguito ad una caduta alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne. 

Il primo pensiero va alla sfortuna che purtroppo ricade e colpisce spesso nello stesso punto. Ci siamo però chiesti se dietro a queste coincidenze ci possa essere una qualche variabile. Scopriamo insieme al Dottor Maurizio Radi del FisioRadi Medical Center che cosa aspetta a Filippo e perché è capitato un’altra volta…

Qui una foto d’esempio di una placca installata sul radio (foto di Daniele Bernabei fisioterapista)
Qui una foto d’esempio di una placca installata sul radio (foto di Daniele Bernabei fisioterapista)
C’è una correlazione tra queste fratture? Si può ipotizzare una predisposizione a questo tipo di infortuni?

Assolutamente no, considerando la giovane età e il fatto che sia un atleta professionista, che dal punto di vista fisico sta bene. Discordo analogo per l’assunzione vitaminica corretta, soprattutto per quanto riguarda la vitamina D. Quindi escluderei una fragilità ossea

Per lui è la terza volta in un anno…

Il rischio di nuova frattura se si ricade sopra una vecchia frattura, soprattutto se ha ancora la placca installata, è ricorrente. E questo è il caso che ha coinvolto Baroncini.

E’ una fattura comune?

Cadendo in bici, quando si ha un impatto a terra, si creano sia un colpo diretto, ma anche delle leve che portano alla frattura ossea. Purtroppo è ricorrente. 

Qual’è la dinamica che porta a questo tipo di infortuni?

E’ facile che si vada giù con la mano e a quel punto andare a fratturare il polso è facile. Nei ciclisti sono ricorrenti le rotture di polso, spalla, clavicola o femore. Si cade su un’articolazione e se c’è un impatto importante a certe velocità è facile incorrere in questo tipo di infortuni. 

La terza frattura al radio sempre alla mano destra l’ha subita alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne
La terza frattura al radio sempre alla mano destra l’ha subita alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne
Il fisico quindi non c’entra niente?

La sfortuna è il principale fattore. Non esistono corporature più o meno predisposte in questi atleti allenati. Curano ogni dettaglio ed escluderei queste supposizioni che implicano una fragilità ossea dell’atleta. Banalmente se cadeva a sinistra rompeva quello sinistro. Credo sia una triste coincidenza.

Come si recupera da un infortunio di questo genere?

Possiamo dire che se l’hanno operato è sicuramente una frattura scomposta che necessitava di un intervento chirurgico. C’è da dire che negli atleti di alto livello spesso e volentieri succede che se c’è il dubbio di operare o meno si cerca di effettuare l’intervento chirurgico e avere quindi una certezza di un recupero magari migliore e in tempi più brevi. Mettendo una placca, il recupero e la calcificazione ossea avviene meglio e prima. 

Che fisioterapia viene prevista?

Ridurre e stabilizzare la frattura. Di solito viene posizionata una placca che si salda con delle viti che devono garantire la stabilità della frattura. Questa stabilità velocizza anche il callo osseo. Il velocizzare il callo osseo, ci permette di ottimizzare la ripresa. Dopo l’intervento vieni immobilizzato mettendo un gesso o in questo caso viene sostituito oggi da dei tutori termoplastici. Questo permette di far muovere le dita fin da subito all’atleta e non perdere quella parte di funzionalità che è importante tenere attiva. 

Fisioradi si occupa di riabilitazione e fisioterapia anche specifica per il ciclismo
Fisioradi si occupa di riabilitazione e fisioterapia anche specifica per il ciclismo
Quanto tempo ci vuole per riprendersi?

Sono fratture che si possono risolvere nel giro di 5 o 6 settimane. A distanza di 15 giorni si fa una radiografia di controllo e si valuta che tutto vada bene. Si valuta se il tutore può essere già tolto per fare della fisioterapia antifiammatoria e passiva. Essendo un ciclista gli si può fare un tutore particolare per pedalare sui rulli già dopo una quindicina di giorni. 

E’ difficile risalire in sella?

Con un intervento di questo tipo e un trattamento tempestivo, la frattura si può considerare superata nel giro di due o tre mesi. Quando risalirà in bici, continuerà a fare esercizi specifici per la mano, poi però la potrà concludere senza strascichi salvo imprevisti o complicazioni. 

Un anno fa la frattura del radio alla Volta au Algarve (foto Instagram)
Un anno fa la frattura del radio alla Volta au Algarve (foto Instagram)
La si può incasellare quindi tra gli infortuni con una ripresa più rapida?

Sì. A differenza delle articolazioni di caviglia, ginocchio o femore dove si è direttamente bloccati nell’atto della pedalata. Quando vengono interessate zone come polso, spalla e clavicola permettono di accorciare i tempi di recupero ma sopratutto di perdere meno tono muscolare in quanto si va a riprendere più velocemente la bicicletta anche solo sui rulli. 

E’ una frattura che ci si porta dietro negli anni?

C’è un recupero effettivo. Più avanti ci sarà anche la possibilità di rimuovere la placca per evitare che in futuro crei fastidio al polso. Questo avviene di solito dopo un anno.

Come per la corporatura non esistono cause per quanto riguarda il modo di cadere…

Lo si può rompere o perché si butta la mano a terra oppure perché c’è un impatto diretto. Diciamo che la dinamica è semplice e istintiva. Quando si cade, questo tipo di fratture sono conseguenti a una dispersione di energia sull’asfalto o terreno che sia. 

Frattura vertebrale: che cos’è e come si recupera?

24.01.2023
5 min
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«Arrivavo da un brutto infortunio subito nell’estate del 2021, una frattura vertebrale che mi ha tenuto fermo per 4 mesi (in apertura, immagine di Emergency-Live). Una volta recuperato però mi sono trovato ad inseguire la condizione, perché non ho fatto palestra ed ho avuto degli scompensi». 

Da queste parole di Omar El Gouzi è nata una telefonata con il dottor Maurizio Radi, titolare di Fisioradi Medical Center. Capire in che modo si cura e si recupera da una frattura alle vertebre è importante, soprattutto perché si tratta di un infortunio abbastanza frequente nei ciclisti. 

El Gouzi è passato alla Bardiani-CSF senza avere un procuratore
El Gouzi è passato alla Bardiani-CSF senza avere un procuratore

L’occhio del dottor Radi

«Innanzitutto – aggancia subito il discorso Maurizio Radi – quando si parla di una frattura vertebrale si tratta di una frattura ossea. Le vertebre sono le ossa che compongono la colonna vertebrale, sono trentatré in totale. Sono divise in tre sezioni: sette vertebre cervicali, dodici dorsali e cinque lombari. Tra due vertebre c’è il disco intervertebrale che permette alla colonna di muoversi. Servono a sostenere il peso del corpo».

Quando si sceglie una terapia conservativa al paziente viene applicato un busto (foto Alma ortopedica)
Quando si sceglie una terapia conservativa al paziente viene applicato un busto (foto Alma ortopedica)

Due trattamenti

Il caso di El Gouzi è stato curato con una terapia conservativa grazie all’utilizzo di un busto che lo ha tenuto immobilizzato per due mesi. Un altro caso famoso è quello di Nibali che nel 2018 ha subìto un’operazione per ridurre la frattura vertebrale subita al Tour de France

«I trattamenti da mettere in atto – continua Radi – per risolvere una frattura vertebrale sono due: il primo è quello conservativo. Si tratta di utilizzare un busto che immobilizza l’atleta ed allinea la colonna vertebrale, si utilizza questo metodo quando si è davanti ad una frattura composta e lineare. Nel giro di sessanta giorni la frattura si risana. L’altro metodo che in alternativa si applica è il trattamento chirurgico. In questo caso è il neurochirurgo che decide se operare o meno. Chiaramente l’operazione è il metodo di agire più invasivo, si vanno a stracciare i muscoli e crei dei traumi tendineo muscolari. Anche nel caso di un trattamento chirurgico i tempi di recupero sono sempre nell’ordine dei sessanta giorni». 

La fisioterapia

Una volta che la frattura si è ricomposta si passa alla parte di recupero, quella fisioterapica. Per un ciclista professionista è una fase molto delicata perché si deve ricostruire il tono muscolare.

«Non solo – spiega il medico – nel momento in cui si ha un’immobilizzazione che dura per una sessantina di giorni, oltre al tono muscolare, si perdono anche elasticità e mobilità dell’articolazione. La parte riabilitativa può iniziare anche dopo una quarantina di giorni dall’immobilizzazione, si inizia a togliere il busto e si fanno delle sedute in acqua con esercizi in scarico verticale e graduale. Sono trattamenti che durano un’ora al massimo, dopo i quali l’atleta deve sempre indossare il busto, è una primissima parte del percorso per tornare all’attività agonistica. I primi esercizi che vengono fatti sono di rieducazione posturale e di mobilità. E’ bene anche effettuare una tac, solitamente in 3D perché più precisa, per capire come sta guarendo la frattura».

Vincenzo Nibali, caduta Alpe d'Huez, Tour de France 2018
Al Tour del 2018 Nibali si fratturò la decima vertebra toracica, fu sottoposto ad un’operazione per ridurre la lesione
Vincenzo Nibali, caduta Alpe d'Huez, Tour de France 2018
Al Tour del 2018 Nibali si fratturò la decima vertebra toracica, venne operato per ridurre la lesione

La seconda parte

Maurizio Radi spiega e noi attentamente seguiamo, quando la frattura è più complessa, ci dice, la fisioterapia inizia in maniera più cauta.

«La seconda parte della riabilitazione – continua – viene fatta in palestra a secco. Bisogna ricostruire, gradualmente, una colonna elastica, forte e tonica per affrontare un’attività agonistica. Pensate che in sessanta giorni di immobilità si può perdere fino al cinquanta per cento della forza. Non si tratta di ricostruire solamente la parte muscolare a livello della colonna ma anche quella degli arti inferiori. Bisogna lavorare a 360 gradi sull’apparato muscolare, andranno rinforzati anche tutti i principali muscoli del core. Gli esercizi che l’atleta dovrà andare a fare sono gli stessi della preparazione invernale, ovviamente con dei carichi proporzionati al tono muscolare post infortunio».

Nell’incidente di inizio 2022 Bernal si fratturò due vertebre, parte del recupero passò dai rulli (foto Twitter)
Nell’incidente di inizio 2022 Bernal si fratturò due vertebre, parte del recupero passò dai rulli (foto Twitter)

Di nuovo in bici

In tutto questo percorso il ciclista non ha ancora messo piede sulla bici. Tornare a compiere il gesto atletico, anche a bassa intensità, sarebbe stato troppo traumatico per il fisico. 

«Le prime pedalate arrivano appena si inizia a recuperare un po’ di tono muscolare. Anche fare il gesto atletico è parte della riabilitazione, ma va inserito al momento giusto. Il mio consiglio – spiega Radi – è di cominciare dai rulli, per periodi brevi: venti minuti al giorno. E’ meglio partire dai rulli perché si toglie lo stress e le sollecitazioni che si hanno su strada. Tornare a pedalare all’esterno lo si potrà fare una volta recuperata l’elasticità ed il tono muscolare. Il fisico deve essere riabituato a sostenere le sollecitazioni. Un altro aspetto fondamentale è che dopo la frattura, una volta che si torna a pedalare, è bene fare una nuova valutazione biomeccanica. Non è detto che il fisico riprenda a pieno l’elasticità muscolare e le funzionalità di prima, ci vorrà del tempo. In un incidente grave come quello di Bernal è probabile che l’atleta non ritorni mai ai livelli pre-incidente. E’ chiaro che trattandosi di atleti professionisti un’ultima parte del recupero passi anche dal riprendere gli allenamenti ad alta intensità. La fisioterapia e la palestra aiutano ma l’ultimo step lo dà il gesto atletico».

A Pesaro una Serata di grande ciclismo

23.11.2022
4 min
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E’ stata una seconda edizione davvero molto ben riuscita quella andata in archivio venerdì 18 novembre scorso presso la funzionale area convegni del Baia Flaminia Resort di Pesaro. Di cosa parliamo? Semplice, della “Serata di grande ciclismo 2022”: un evento organizzato in perfetta sinergia da Maurizio Radi (Fisioradi Medical Center) e Giacomo Rossi (Cà Virginia Country House Bike Resort), con il concreto supporto di diversi sponsor sostenitori, con il chiaro scopo di celebrare al meglio la stagione ciclismo marchigiano appena terminata – ma non solo – riconoscendo giovani atleti, appassionati, addetti ai lavori ed anche alcuni noti corridori professionisti. Tra questi, il campione d’Italia in carica tra i professionisti Filippo Zana.

Una festa che a differenza di quella svoltasi l’anno scorso (il periodo era sempre lo stesso, dunque a fine novembre), ha voluto per questa seconda edizione allargare il proprio raggio di attenzione verso un ciclismo inteso nelle sue molteplici sfaccettature e discipline: a 360 gradi, potremmo ben dire.

La stella Filippo Zana

Dopo il rituale saluto delle Istituzioni, presenti in sala c’erano tra gli altri l’Assessore alla Rapidità, all’Urbanistica e allo Sport Mila Della Dora, il Consigliere Regionale Nicola Baiocchi, il Vice Presidente del Consiglio Regionale Andrea Biancani ed il Prefetto di Pesaro e Urbino Tommaso Ricciardi, il palco è letteralmente divenuto… “di proprietà” del mondo del ciclismo. Molto lunga la lista dei premiati: dai professionisti Filippo Zana, Giovanni Carboni, Gidas Umbri, Matteo Malucelli e Gianmarco Garofoli si è passati ai più giovani atleti marchigiani che quest’anno si sono distinti alle corse. E allora ad essere premiati sono stati Giacomo Sgherri (Campione Regionale Allievi), ed al quale è stato consegnato anche il premio speciale Memorial Marco Ragnetti, Edoardo Tesei (Campione Regionale Esordienti) e Sebastiano Fanelli, il tricolore 2022 tra gli Juniores.

Anche il ciclismo femminile ha avuto la sua ribalta, e ad essere riconosciute sono state Alice Palazzi, atleta della Fassa Bortolo Top Girls, e Chiara Ciuffini “fresca” campionessa italiana e mondiale Gravel tra gli amatori. Spazio poi al Paraciclismo, con i premi consegnati al cattolichino Andrea Casadei, campione italiano su strada a cronometro, e a Svetlana Moshkovich, campionessa del Mondo Handbike e Medaglia di bronzo Paralimpica. A conclusione di serata sono stati chiamati sul palco anche Marco Nardinocchi, campione italiano Bike Trial Elite 2022 e Zico Pieri, il detentore del record mondiale di Everesting consecutivi. Finale – emozionante – dedicato al riconoscimento di Gaetano Gazzoli, anima storica del Gran Premio Capodarco ed autentica icona del ciclismo marchigiano.

La bici è per tutti

«Siamo davvero entusiasti dell’esito e soprattutto della partecipazione degli appassionati di ciclismo a questa nostra seconda edizione – ha dichiarato Maurizio Radi – una serata bellissima, nel corso della quale abbiamo riunito, grazie al comune denominatore della bicicletta, moltissime persone. Ringrazio tutti gli amici, e poi le aziende e le realtà locali che non ci fanno mai mancare il proprio sostegno. La partecipazione alla nostra “Serata di grande ciclismo” è stata molto forte, decisamente al di sopra delle nostre migliori aspettative: un riscontro che ci stimola a fare ancora meglio in vista dell’edizione del prossimo anno. Ormai è un dato di fatto: la bicicletta si diffonde sempre più. Sono davvero tante le persone che la utilizzano per migliorare il proprio stato di salute, e questo è un risultato importante che ci riempie di soddisfazione».

Morfeo Gadget: che premi!

Una menzione speciale va effettuata alla Morfeo Gadget, azienda friulana specializzata nella realizzazione di premi, trofei e riconoscimenti realizzati mediante l’impiego di stampanti 3D e previsti in materiali 100% naturali, biodegradabili e dunque sostenibili. A rappresentare l’azienda erano presenti a Pesaro sia Gianluca che Riccardo Pellegrini, i titolari della Morfeo Gadget, che per l’occasione hanno avuto modo di consegnare al campione d’italia Filippo Zana una bellissima riproduzione in 3D della sua maglia tricolore conquistata quest’anno sul circuito di Alberobello.

Fisioradi

Ca’ Virginia

“Serata di grande ciclismo”: è pronta l’edizione 2022

09.11.2022
2 min
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Il campione italiano in carica Filippo Zana, e poi ancora Giovanni Carboni, Matteo Malucelli, Gianmarco Garofoli, Gidas Umbri, Alice Palazzi e Chiara Ciuffini. Sono loro – ma non esclusivamente loro – alcuni degli ospiti più importanti che prenderanno parte alla prossima ed attesa “Serata di grande ciclismo” in programma a Pesaro, presso Baia Flaminia Hotel Spa & Meetings, la sera di venerdì prossimo 18 novembre.

Si rinnova dunque anche per il 2022 questo bellissimo appuntamento, il cui scopo principale è quello di radunare e riconosce alcuni dei protagonisti in bici della stagione appena andata in archivio. Una premiazione “dettata dal cuore”, potremmo dire, considerando la passione per lo sport del ciclismo nutrita in modo particolare da uno dei suoi principali artefici: Maurizio Radi, titolare e fondatore del poliambulatorio specialistico e diagnostico Fisioradi Medical Center.

Giovanni Carboni, da qualche mese è diventato testimonial di Fisioradi Medical Center
Giovanni Carboni, da qualche mese è diventato testimonial di Fisioradi Medical Center

La passione dei partner 

«Quella che stiamo preparando – ci ha confidato lo stesso Radi – sarà una bellissima seconda edizione della nostra Serata di grande ciclismo. Rispetto a quella andata in scena lo scorso anno al Cà Virginia dell’amico Giacomo Rossi, abbiamo cercato di allargare la platea degli ospiti ciclisti che interverranno. Agonismo, si, ma anche ciclismo amatoriale, con Chiara Ciuffini, oltre ai ragazzi delle società sportive marchigiane. La bicicletta è una disciplina che va vissuta a 360 gradi, e proprio questo vorremmo fosse l’obiettivo che serate come quella che andremo a vivere il 18 novembre a Pesaro intendono prefiggersi».

Questi sono gli sponsor che sostengono l’evento “Serata di grande ciclismo”
Questi sono gli sponsor che sostengono l’evento “Serata di grande ciclismo”

Sostengono attivamente l’organizzazione dell’evento alcune realtà molto conosciute in ambito ciclistico. Tra queste ricordiamo la Enervit, lo stesso Fisioradi Medical Center, il Cà Virginia Country House Bike & Wellness, NOB Not Only Bike, Cingolani Bike Shop, il punto vendita pesarese Cicli Olivieri, e poi ancora Mondo Bici, il tour operator Bike Division di Andrea Tonti e l’emergente marchio produttore di occhiali per lo sport Eyerise. La prenotazione per poter partecipare alla serata è obbligatoria (tel. 0721 33958 – eventi@fisioradi.it), il costo per la cena è di 30,00 Euro.

Fisioradi

Barry Sears a Pesaro: per Fisioradi missione compiuta!

05.10.2022
4 min
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E’ andato perfettamente in scena, presso la meravigliosa location del Forum Della Chiara di Tavullia, l’atteso incontro con il Dottor Barry Sears: il biochimico americano inventore della famosa Dieta a Zona. L’evento, che ha ufficialmente sancito il ritorno di Sears a Pesaro dopo una parentesi durata tre anni, è stato voluto ed organizzato dal Fisioradi Medical Center in collaborazione con Enervit, storico partner di Fisioradi e produttore della linea di integratori alimentari EnerZona.

Il tema della serata, che ha contato sull’attiva partecipazione di quasi 300 persone (!), ha messo in evidenza l’importanza della nutrizione, dell’immunità e dell’infiammazione nella pratica sportiva: tutte argomentazioni di “strettissima attualità”, potremmo ben dire, per chi fa sport sia livello agonistico quanto per benessere e per il piacere di rimanere in forma. L’incontro stesso, che come anticipato è stato voluto fortemente da Maurizio Radi, che di Fisioradi Medical Center è il fondatore, è stato moderato da Paolo Pagnini, giornalista e conduttore di Rossini TV.

Maurizio Radi, fondatore del Fisioradi Medical Center, con il Dott. Barry Sears
Maurizio Radi, fondatore del Fisioradi Medical Center, con il Dott. Barry Sears

Cos’è la Dieta a Zona?

La Dieta a Zona è un sistema basato su criteri di scelta e gestione dei cibi, in grado di migliorare lo stato di salute generale. Per Zona s’intende uno stato metabolico in cui l’organismo lavora al suo massimo picco di efficienza. Tale circostanza va ricercata nell’assunzione di specifici elementi nutrizionali che migliorano l’equilibrio infiammatorio globale. In sintesi, “in Zona” la macchina uomo dovrebbe funzionare al meglio delle sue potenzialità fisiologiche, senza attacchi di fame, pieno di energia e con la massima efficienza durante le prestazioni fisiche. Il cibo è il più potente farmaco che abbiamo a disposizione e dobbiamo assumerlo come fosse tale, in modo controllato e nelle giuste proporzioni… Barry Sears sostiene che equilibrando i tre macronutrienti energetici – i carboidrati, le proteine e i grassiè possibile raggiungere un’ottimale stato sia fisico che mentale. Inoltre, la Zona permette una notevole riduzione del grasso corporeo qualora fosse presente in eccesso.

In ogni pasto si devono assumere le giuste proporzioni di carboidrati, proteine e grassi, e il rapporto in calorie deve essere 40% – 30% – 30%. Inoltre, tra un pasto e l’altro non devono trascorrere più di cinque ore. Rispetto alla nostra dieta mediterranea, la dieta a Zona suggerisce una quota glucidica del 40% derivante principalmente da frutta e verdura, proteine al 30% da carni e formaggi magri, pesce, uova e grassi al 30% di tipo insaturo (come l’omega 9 dell’olio extravergine di oliva,l’omega 3 del pesce e l’omega 6 dei semi oleosi).

La sala gremita al Forum Della Chiara di Tavullia
La sala gremita al Forum Della Chiara di Tavullia

Successo oltre le aspettative

«Quello che abbiamo avuto modo di vivere in prima persona qualche sera fa – ha dichiarato a bici.PRO Maurizio Radi, il fondatore del Fisioradi Medical Center – è senza dubbio stato un successo che è andato ben oltre le nostre migliori aspettative. L’aver avuto ospite a Pesaro il Dottor Barry Sears, per un approfondimento così completo sulla Dieta a Zona in ambito sportivo, ha scatenato l’interesse di moltissime persone, e non solamente ciclisti o sportivi in senso più generale. Onestamente non immaginavo potessimo raggiungere un livello di partecipazione così alto, a testimonianza di quanto tematiche come quelle proprie della nutrizione sportiva siano interessati e meritevoli di approfondimenti: ancora meglio se poi molto qualificati, proprio come successo in questo caso attraverso l’illustre presenza del Dottor Sears».

L’intervento di Zico Pieri, mental coach di Fisioradi Medical Center
L’intervento di Zico Pieri, mental coach di Fisioradi Medical Center

«Voglio ringraziare tutti i miei collaboratori – riprende – e lo staff al completo di Fisioradi Medical Center che sempre mi supporta. Così come anche Zico Pieri, coach del nostro centro, che sempre e a maggior ragione in occasioni importanti come questa ci ricorda con i suoi interventi e con le sue mai banali considerazioni quanto siamo noi, con la nostra forza mentale e con la nostra motivazione, gli unici e i soli artefici del nostro destino… E come sempre accade, si chiude un evento che… già siamo al lavoro su un’altro. E’ difatti con grande piacere che vi anticipo la data di venerdì 18 novembre come serata, qui a Pesaro, per la nostra consueta festa del ciclismo. Quest’anno poi con moltissime sorprese e con ospiti davvero importanti».

Fisioradi

Fisioradi riporta a Pesaro Barry Sears, l’ideatore della Zona

21.09.2022
4 min
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Il prossimo giovedì 29 settembre sarà una giornata importante, da segnare in evidenza nella propria agenda… e questo non solamente per tutti gli appassionati ciclisti pesaresi. Il Dottor Barry Sears, il biochimico americano inventore della famosa Dieta a Zona, torna difatti dopo un periodo di tre anni nella città di Rossini, e lo fa – complice il Fisioradi Medical Center – per tenere un incontro sull’importanza della nutrizione, dell’immunità e dell’infiammazione nella pratica sportiva.

Come appena accennato, la serata è organizzata in prima persona dal Fisioradi Medical Center di Maurizio Radi, il funzionale poliambulatorio pesarese da sempre in prima linea quando si tratta di parlare ed approfondire tematiche sportive, in collaborazione con Enervit, storico partner Fisioradi e produttore della linea di integratori alimentari EnerZona.

Ecco le zone della dieta ideata da Barry Sears
Ecco le zone della dieta ideata da Barry Sears

La formula 40% 30% 30%

La Zona è un sistema basato su criteri di scelta e di gestione dei cibi in grado di impattare sull’organismo migliorando lo stato di salute. Per Zona s’intende uno stato metabolico in cui l’organismo lavora al suo massimo picco di efficienza, e tale circostanza va ricercata nell’assunzione di specifici elementi nutrizionali che migliorano l’equilibrio infiammatorio globale. In sintesi, “in Zona” la macchina uomo dovrebbe funzionare al meglio delle sue potenzialità fisiologiche, senza attacchi di fame, pieno di energia e con la massima efficienza durante le prestazioni fisiche.

Il cibo è il più potente farmaco che abbiamo a disposizione e dobbiamo assumerlo come fosse tale, in modo controllato e nelle giuste proporzioni… Barry Sears sostiene che equilibrando i tre macronutrienti energetici – i carboidrati, le proteine e i grassi – è possibile raggiungere un ottimale stato sia fisico che mentale. Inoltre, la Zona permette una notevole riduzione del grasso corporeo qualora fosse presente in eccesso. 

Maurizio Radi, titolare Fisioradi Medical Center
Maurizio Radi, titolare Fisioradi Medical Center

In ogni pasto si devono assumere le giuste proporzioni di carboidrati, proteine e grassi, e il rapporto in calorie deve essere 40% 30% 30%. Inoltre, tra un pasto e l’altro non devono trascorrere più di cinque ore. Rispetto alla nostra dieta mediterranea, la dieta a Zona suggerisce una quota glucidica del 40% derivante principalmente da frutta e verdura, proteine al 30% da carni e formaggi magri, pesce, uova e grassi al 30% di tipo insaturo (come l’omega 9 dell’olio extravergine di oliva, l’omega 3 del pesce e l’omega 6 dei semi oleosi).

La nuova sede del Fisioradi Medical Center di Pesaro
La nuova sede del Fisioradi Medical Center di Pesaro

Il BEN-ESSERE di Fisioradi

«Siamo davvero felici di poter riproporre a distanza di tre anni un incontro con il Dottor Barry Sears (ha dichiarato a bici.PRO Maurizio Radi, il fondatore del Fisioradi Medical Center. ndr). In modo particolare lo siamo perché sappiamo quanto la tematica dell’alimentazione legata alla pratica sportiva sia importante, complessa e assolutamente meritevole di un autorevole approfondimento. Il Dottor Sears porterà la sua testimonianza, tratterà il tema della Dieta a Zona, e ci parlerà di quanto una corretta alimentazione sia fondamentale per star bene, e questo non solamente per chi pratica continuativamente una disciplina sportiva. Noi tutti dobbiamo tendere ad una condizione fisica di benessere (BEN-ESSERE come ci piace chiamarlo in Fisioradi…) e capire come poterlo raggiungere, nella vita di tutti i giorni così come nello sport nel quale si sfoga la propria passione, passa anche da incontri molto importanti come questo». 

Il funzionale Forum Della Chiara di Tavullia
Il funzionale Forum Della Chiara di Tavullia

Una location di prestigio

Una nota va alla location dell’evento, che si terrà alle ore 20 presso il Forum Della Chiara a pochissimi chilometri dal centro di Pesaro. Più precisamente in Via Selvagrossa, 24/28 a Tavullia. La partecipazione alla serata è assolutamente gratuita, fino all’esaurimento dei posti disponibili. La prenotazione del proprio posto è però obbligatoria telefonando o inviando un messaggio WhatsApp al numero 3505228496, oppure scrivendo una e.mail all’indirizzo eventi@fisioradi.it Per agevolare al massimo il pubblico che interverrà, sarà prevista una traduzione simultanea italiano/inglese dell’intervento del Dottor Barry Sears.

Fisioradi

Il colpo di frusta e il caso Cavalli: qualcosa da sapere

16.09.2022
4 min
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Una delle grandi assenti dei prossimi mondiali di Wollongong sarà Marta Cavalli (in apertura la foto usata nel post di Instagram per annunciare il forfait ai mondiali). L’atleta della Fdj-Suez-Futuroscope ha subìto un brutto infortunio al Tour de Femmes, diagnosi: colpo di frusta.

Un problema che si è tirata dietro fino ad ora e che l’ha costretta a restare ferma per molto tempo. Ma di cosa parliamo esattamente? Analizziamo questa tipologia di infortunio con Maurizio Radi, fisioterapista e fondatore del Fisioradi Medical Center

La terribile caduta della Cavalli al Tour de Femmes che ha fatto pensare subito per il peggio (immagini TV)
La terribile caduta della Cavalli al Tour de Femmes che ha fatto pensare subito per il peggio (immagini TV)

Il colpo di frusta

Di questa tipologia di infortunio sappiamo molto poco ed è giusto farci accompagnare alla scoperta di tutte le sue sfumature e complicazioni da qualcuno preparato ed autorevole. La caduta della Cavalli, che ha preoccupato tutti gli addetti ai lavori e non solo, sembrava essersi risolta, ma le cose si sono poi rivelate più complicate del previsto. 

«Il colpo di frusta – spiega Radi – è un trauma al rachide cervicale. Si tratta di una patologia comune quando si ha un impatto o colpo tale da far sobbalzare la resta rapidamente indietro e in avanti. Quando lo si subisce si possono riscontrare numerosi danni: alla colonna cervicale, ai dischi, muscoli, nervi. Addirittura può provocare un’ernia discale o mal di testa perenni e cefalee. La forza che deriva dall’impatto con il terreno crea un trauma molto violento su tutta la struttura.

«La parte maggiormente interessata è tutto il tratto cervicale: dalla prima vertebra alla settima. Dipende tutto dall’entità del colpo, che può essere lieve o molto forte. Addirittura, a causa di questo trauma, il dolore può irradiarsi alle spalle o anche alle braccia».

Il rachide cervicale è una parte della colonna vertebrale, composta da 7 vertebre. Si trova all’altezza del collo (foto Formative Zone)
Il rachide cervicale è una parte della colonna vertebrale, composta da 7 vertebre. Si trova all’altezza del collo (foto Formative Zone)

Nel ciclismo

Dalle prime parole di Maurizio Radi si comprendono le difficoltà che possono nascere da questo infortunio. Ora bisogna trasportare il tutto nel mondo del ciclismo. 

«Nel caso di una caduta in bici, come quella della Cavalli – riprende Radi – le cose si complicano. Oltre alla flessione del rachide cervicale ci può essere anche la rotazione dello stesso. Questo crea un’ulteriore sollecitazione, una volta arrivati in ospedale quello che bisogna escludere, con le dovute analisi, sono le fratture cervicali.

«Nel caso di un impatto violento si potrebbe subire un doppio trauma: oltre al dolore si potrebbe aggiungere una compressione dei nervi nella zona delle spalle e delle braccia. In tal caso diventa difficile tenere in mano la bici e guidarla ad alte velocità. Altre conseguenze di un forte trauma sono le vertigini, alle quali si potrebbe aggiungere una ridotta mobilità del collo e muscolare. Insomma, una serie di complicazioni che possono rallentare notevolmente l’attività agonistica».

Il movimento di iperflessione e iperestensione del colpo di frusta può provocare traumi estesi (foto The Wom Healthy)
L’iperflessione e iperestensione del colpo di frusta può provocare traumi estesi (foto The Wom Healthy)

Il recupero

Con le dovute cautele inizia la fase di recupero. Un primo passo per riprendere totalmente l’attività agonistica è la fisioterapia. 

«Il recupero, non mi stancherò mai di dirlo, inizia dopo gli accertamenti – riprende Radi – questi sono: radiografia, risonanza magnetica e tac, per escludere traumi o fratture importanti. Nei primi giorni il paziente viene immobilizzato con un collare, una volta accertati dell’assenza di fratture può essere tranquillamente tolto. Solitamente la cura parte con un trattamento fisioterapico, associato ad uno farmacologico, dove generalmente al paziente vengono dati degli anti infiammatori.

«Si lavora insieme ad un fisioterapista o un osteopata per cercare di togliere le rigidità muscolari e ridare mobilità al tratto cervicale per recuperare il movimento. Si procede con della massoterapia, terapia neurofasciale, laser o tecar».

«Una delle parti da non sottovalutare è la colonna, spesso ci sono scompensi anche a livello dorsale o lombare. Infine, si conclude con esercizi di ginnastica posturale e rieducativa per ricreare elasticità e tonicità a tutto il gruppo muscolare di sostegno. E’ buona cosa, ma non obbligatorio, far riprendere l’attività su dei rulli, per evitare le sollecitazioni della strada.

«Se l’atleta recupera bene dal trauma, senza aver subìto fratture importanti, può ritornare benissimo all’attività agonistica di alto livello. Tutto questo bisogna farlo con i giusti tempi».