La tendinite non è mai per caso: ecco perché

03.02.2021
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Sono lontani i tempi in cui ci si ritirava dalle corse per la tendinite: lontani ma non per questo scongiurati. Si è fermato ufficialmente per una tendinite Visconti all’ultimo Giro d’Italia (in apertura l’illustrazione dell’infiammazione al ginocchio by Project Invictus) e non è infrequente che soprattutto dopo tappe con la pioggia, qualcuno inizi a essere fasciato da bendaggi vari, che servono a tenere in asse le articolazioni sofferenti per scongiurare infiammazioni. Dell’argomento abbiamo parlato con Francesco Maria Guerrini, fisioterapista, laureato in Scienze Motorie, che opera presso il Centro Fisioradi di Pesaro.

«La tendinite – dice – è processo infiammatorio acuto a carico di un tendine causata da un sovraccarico funzionale dovuto a ripetute micro-sollecitazioni».

Visconti ha lasciato il Giro nel giorno dello Stelvio per il male al ginocchio
Visconti ha lasciato il Giro nel giorno dello Stelvio
Può esserci in qualche modo una predisposizione congenita?

Possono essere congenite le cause della tendinite, come un ginocchio valgo o un piede piatto e quindi una qualsiasi errata postura, che porti ad un sovraccarico tendineo.

Come si combatte contro la tendinite?

Innanzitutto con la prevenzione e una corretta valutazione dell’attrezzatura sportiva. In caso di diagnosi di tendinite, la cura prevede un trattamento antinfiammatorio, ghiaccio locale e trattamento fisioterapico con terapia fisica strumentale (Tecar, laser alta potenza, onde d’urto…), abbinata a terapia manuale ed esercizio terapeutico.

La miglior cura è la prevenzione, valutando la posizione in bici e quella delle tacchette sotto gli scarpini?

Sicuramente la posizione in bici va sempre controllata, non solo al momento della comparsa della tendinite, ma costantemente. Soprattutto quando si cambiano i materiali (telaio, sella, scarpini, tacchette…) per cercare di prevenire il problema. Le tacchette sono un cardine fondamentale che va sempre controllato, sia come posizionamento sia come usura.

La tendinite achillea può dipendere anche dalla minore irrorazione del tendine (foto Resegup)
Ecco un esempio di tendinite achillea (foto Resegup)
La ripresa dell’esercizio dopo la tendinite avviene soltanto a recupero completo? 

Assolutamente no, in quanto come già detto precedentemente, l’esercizio è parte integrante della terapia, come dimostrato da studi scientifici fatti da una nota Università Australiana. Tuttavia una ripresa prematura dell’attività potrebbe causare una ricomparsa dell’infiammazione con conseguenze ben più gravi per il tendine.

Un’altra tendinite classica del ciclista, sia pure spesso dovuta a errato posizionamento o sovraccarico, è quella del tendine d’Achille: la grandezza del tendine rende più difficile il recupero?

Dall’esperienza di tanti anni pensiamo che non sia la grandezza del tendine che incide sul recupero. Potrebbe incidere il fatto che sia un tendine meno vascolarizzato di altri e sottoposto ad un maggior stress meccanico.

Taping e rimedi esterni favoriscono il recupero oppure consentono di convivere con il problema?

Favoriscono molto il recupero poiché aiutano a ridurre il dolore e a far lavorare meglio l’articolazione diminuendo le sollecitazioni a carico del tendine infiammato.