posizioni aerodinamiche

Telai standard e posizione ideale: sfida delicata

03.12.2020
4 min
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Come ci ha detto anche Dario Cataldo oggi siamo nel ciclismo dei dettagli. Tutto è ponderato al millimetro, specie nell’argomento che trattiamo in questo articolo! Parliamo infatti di posizione in bici, di biomeccanica, di materiali.

Oggi rispetto ad una volta i telai su misura sono praticamente spariti. Anche ai professionisti arrivano i telai con misure standard, centimetri e soprattutto angoli sono quelli per tutti ed è il corridore che vi si deve adattare. Alessandro Mariano, posturologo di Fisioradi da oltre 30 anni al seguito dei pro’, ci aiuta a capire.

Come si fa oggi a trovare la giusta posizione? E’ l’atleta che deve adattarsi alla bici?

E’ tutto più difficile per chi svolge il mio lavoro. Una volta c’era il progetto del telaio e l’atleta ci montava sopra. Oggi ci si arriva con i componenti. Si riesce comunque a raggiungere un buon equilibrio con le giuste compensazioni (attacchi, spessori, arretramento). Si parte da una base fissa, il telaio, e da lì si cerca il giusto equilibrio muscolare e osteo-articolare. L’intento però era, e resta, quello di non sovraccaricare muscoli e articolazioni. Noi per ovviare a questo rischio abbiamo anche fatto dei test con l’elettromiografo sotto forzo, anche su strada.

Elettromiografia
Elettromiografia: i sensori sulla schiena di Purito Rodriguez
Elettromiografia
Elettromiografia: i sensori sulla schiena di Purito Rodriguez
E cosa si vede?

Quali distretti muscolari sono maggiormente attivati se la sella è troppo avanti o troppo arretrata. Se lavora troppo il bicipite femorale o il quadricipite, se il polpaccio lavora troppo o è quasi del tutto “tagliato fuori”. In ogni caso il segreto è svincolare il più possibile la schiena. Questa deve essere scarica il più possibile, perché poi in salita o in uno sprint è chiamata a spingere e vengono coinvolti molto i lombari.

Insomma la parola d’ordine è equilibrio…

Esatto. Alla fine gli angoli, anche con i telai di oggi, riesci a riprodurli. L’apparato scheletrico non cambia, mentre il muscolo sì. Si modifica nel corso degli anni e persino durante una corsa a tappe. Andrebbe cambiata la posizione durante un grande Giro. Poi non lo si fa per tante altre questioni, ma in teoria tanti giorni di carico su determinati muscoli portano ad un affaticamento tale per cui si potrebbe coinvolgerne anche altri. Poi, sia chiaro, parliamo di pochi millimetri. La posizione della vita, anche per gli amatori, non esiste. Vi faccio un esempio.

Prego…

Avevo due atleti identici per statura e misure degli arti: Gotti e Abdujaparov: se avessi tenuto conto solo dell’aspetto scheletrico avrebbero potuto scambiarsi la bici, ma la muscolatura era diversa. Gotti aveva un telaio “seduto” a 71,5° e Abdu un telaio dritto a 76°. Oggi i triatleti a parità di statura con i ciclisti hanno posizioni differenti, in quanto hanno muscolature differenti. La loro posizione va pensata anche in base alla parte del nuoto e a quella della corsa.

I manubri integrati complicano le cose?

A livello di posizione no, alla fine attacchi e larghezze delle pieghe hanno misure diverse e si riescono a riprodurre le proprie quote. 

Tacchette non più in punta: la tendenza è quella?

Io le ho sempre messe un po’ più indietro rispetto alla media. Ho sempre fatto un’analisi del piede e del suo punto di forza che non corrisponde alla testa metatarsale, ma un po’ più indietro. Condivido pertanto questa tendenza.

telaio BMC
Un telaio (BMC) moderno: con le misure standard imposte soprattutto dai monoscocca
telaio BMC
Un telaio (BMC) moderno: con le misure standard imposte soprattutto dai monoscocca
Anche le pedivelle tendono ad “accorciarsi”…

Vero. Noi facciamo un esame che è un po’ come individuare la “coppia massima” della pedalata. Alla fine ne emerge che chi solitamente va agile dovrebbe usare la pedivella più corta e viceversa se va più duro. L’esempio estremo è Froome. Ha leve molto lunghe, ma va molto agile. Una volta gli avrebbero fatto usare pedivelle da 180 millimetri. La pedivella più corta, scelta in base alle proprie caratteristiche, ottimizza il consumo energetico.

Le selle 3D influiscono sulla posizione?

Conta più la larghezza. Oltre un certo limite il tuo bacino non va più indietro. Di solito la misura indicata, il famoso punto anatomico, corrisponde a 7,2 centimetri di larghezza. Però attenzione, è un dato statistico che va bene per tutti e per nessuno. In generale però più che i materiali io credo che le posizioni siano cambiate perché sono cambiate le preparazioni e di conseguenza le strutture degli atleti.

Un aspetto interessante. Spiegaci meglio…

Sono diversi morfologicamente. In generale i corridori sono più magri, più elastici e questo consente di estremizzare le posizioni. Basta guardarli giù dalla bici. Il peso incide molto e modella tutta la struttura. Tra i tanti che ho seguito, c’è stato Mario Scirea (corridore longilineo per antonomasia, ndr), oggi sarebbe un atleta grasso.