Dmt celebra il Giro d’Italia con delle KR0 in limited edition

23.04.2022
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Mancano 14 giorni al via dell’edizione numero 105 del Giro d’Italia, con la sua insolita quanto affascinante, partenza dall’Ungheria. Quello che ci attende sarà un Giro duro, con tanta salita e poca pianura, e la cronometro finale nella città dell’amore: Verona.

Un omaggio al Giro

Dmt, da tempo partner della Corsa Rosa, ha voluto celebrare la partenza del Giro con un particolare modello di scarpe KR0 in edizione limitata. Modello che abbiamo imparato a conoscere molto bene nel corso del tempo, una scarpa nata dalla collaborazione di Dmt con grandi campioni come Elia Viviani. Una scarpa leggera, comoda e performante, cucita con la sua classica tomaia in tecnologia 3D Engineered Knit. 

La tomaia è cucita con la tecnologia 3D Engineered Knit
La tomaia è cucita con la tecnologia 3D Engineered Knit

I dettagli tecnici

La costruzione della tomaia è integrata con il resto della scarpa, così da adattarsi comodamente al piede di ogni ciclista. La suola della KR0 è anatomica e costruita con carbonio SL di nuova generazione. Questa è una caratteristica fondamentale per avere una rigidità ineguagliabile ed un trasferimento di potenza sui pedali ottimale. Le tacchette hanno un range di regolazione di 8 millimetri per adattarsi al meglio a tutti i tipi di esigenze.

Il sistema di chiusura è il BOA Fit System Li2 in colorazione silver
Il sistema di chiusura è il BOA Fit System Li2 in colorazione silver

La chiusura è curata da BOA e si tratta del sistema Fit con doppi quadranti Li2 in colorazione silver. Un dettaglio estremamente elegante che rende la KR0 ancor più unica. 

Il peso è di solamente 210 grammi nella taglia 42. I numeri disponibili vanno dal 37 al 48, con la possibilità di scegliere le mezze taglie fino al 46.

Il modello in edizione limitata dedicato al Giro d’Italia della scarpa KR0 di DMT sarà disponibile da metà maggio negli store e nei negozi online.

Dmt

Pogacar e Dmt: c’è l’accordo fino al 2027

19.03.2022
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Tadej Pogacar e Dmt rinnovano oggi, in occasione della Milano-Sanremo, prima grande Classica della stagione, il proprio e “fruttuoso” accordo di collaborazione. Un “deal” importante, considerando la scadenza di questa partnership di sponsorizzazione che le parti hanno fissato, pensate, al 2027! Ancora 5 anni di contratto e di sviluppo del prodotto attendono dunque il campione sloveno, che con le calzature Dmt ha già fissato nel proprio albo d’oro ben due Tour de France, oltre a Classiche Monumento del calibro di Lombardia e Liegi Bastogne Liegi. E la strada da percorrere, in termini di successi prestigiosi, immaginiamo, sarà ancora molto, ma molto lunga…

Pogacar e Dmt hanno chiuso una collaborazione fino al 2027
Pogacar e Dmt hanno chiuso una collaborazione fino al 2027

Lo sviluppo del prodotto

La collaborazione sportiva tra il brand calzaturiero di Bonferraro di Sorgà (Verona) ed il grandissimo campione sloveno si è avviata nel 2019. Partita come una vera e propria scommessa, la partnership si è rivelata da subito vincente. Nel 2020 Pogacar ha conquistato il suo primo Tour de France a soli 20 anni, lo ricordiamo tutti, con quella crono il penultimo giorno di gara dove ha letteralmente strappato la maglia Gialla al connazionale Primoz Roglic. Dopo un brillante bis in occasione del Tour 2021, oltre alle già citate vittorie nelle “Monumento” Liegi-Bastogne-Liegi e Lombardia, non va dimenticato che Pogacar con Dmt ha lasciato il segno anche alla Tirreno Adriatico e all’UAE Tour (entrambe le due brevi corse a tappe WorldTour sono state “centrate” sia nel 2021 che nel 2022).

«Siamo estremamente orgogliosi ed entusiasti – hanno dichiarato Federico e Philippe Zecchetto, i proprietari del Gruppo Zecchetto al quale il brand Dmt fa parte – di poter annunciare il rinnovo fino al 2027 di questo importantissimo accordo di sponsorizzazione con quello che tutti consideriamo il corridore più forte al mondo. Questa è una relazione sportiva unica, siglata da un giovane campione che si affida ad un brand che con lui non vuole porsi alcun limite in termini di successi e di sviluppo dei prodotti futuri».

Pogacar ha aggiunto alla sua già lunghissima lista di successi anche la Strade Bianche, considerata la “sesta monumento”
Pogacar ha aggiunto alla sua già lunghissima lista di successi anche la Strade Bianche, considerata la “sesta monumento”

Il modello preferito? KRSL 

In questi primi anni con Dmt, Tadej Pogacar ha optato per il comfort, il design e per la scelta future-vintage dei… lacci. E indossando il modello KRSL lo sloveno non ha davvero posto alcun limite ai propri sogni di gloria…

Questa specifica calzatura Dmt si caratterizza per essere una scarpa estremamente leggera (appena 205 grammi nella misura 42, la regolabilità dei tacchetti anteriore e posteriore di 8mm…) merito della tomaia ultraleggera e “mono-pezzo” senza cuciture in 3D Engineered Knit – una vera e propria “specialità della casa” in Dmt – della suola anatomica realizzata in fibra di carbonio SL con spessore variabile e delle strutture in maglia estremamente traspiranti a garanzia sia dell’eliminazione dei punti di pressione quanto di un comfort davvero elevatissimo.

Dmt

Dmt e RCS rinnovano: è la scarpa ufficiale del grande ciclismo

12.03.2022
4 min
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Squadra che vince non si cambia… e fedele a questa arcinota (e verissima) affermazione, Dmt ha rinnovato anche per questa stagione la propria partnership di sponsorizzazione e collaborazione con le gare targate RCS Sport. Dalle Strade Bianche, andata in scena appena una settimana fa e stravinta da Tadej Pogacar (che di Dmt è il primo testimonial) fino al Giro di Lombardia, passando per Milano-Sanremo, Giro d’Italia e Tirreno-Adriatico, il brand produttore di calzature per ciclismo di proprietà del Gruppo Zecchetto affianca la propria immagine e i propri prodotti alle corse più storiche, iconiche e seguite del nostro paese.

Strategia e pianificazione

Ma il rapporto tra Dmt e RCS Sport non si esaurisce esclusivamente in un semplice accordo di sponsorizzazione. Va oltre, ma molto oltre. E per capirlo fino in fondo, o meglio per comprendere quanto sia strategica ed organizzata questa iniziativa Dmt, abbiamo colto lo spunto della Tirreno Adriatico per scambiare qualche battuta con Mauro Scovenna, che dello stesso brand calzaturiero è Marketing e Events Manager.

Allora Mauro, raccontaci qualcosa in più di questo vostro impegno con RCS Sport…

Siamo partiti l’anno scorso proprio con la Tirreno-Adriatico. Una partenza in corsa, come si suol dire, considerando che decidemmo di chiudere l’accordo con RCS appena qualche giorno prima del via della Corsa dei due Mari. Quest’anno abbiamo rinnovato. Convinti e sospinti dagli ottimi risultati commerciali delle nostre linee di calzature per il ciclismo. Un accordo che a tutti gli effetti ci qualifica come la scarpa ufficiale di tutte le più grandi manifestazioni ciclistiche in Italia, e non solo.

Quanto è importante questa vostra presenza itinerante?

Moltissimo. Seguiamo tutte le corse con un nostro mezzo. Siamo sempre presenti in zona arrivo. Ma soprattutto ogni giorno organizziamo esposizione e test, per chiunque lo desideri, mettendo a disposizione tutta la collezione Dmt in tutte le misure disponibili. Questo è un aspetto che merita di essere messo in evidenza. Chi ci raggiunge sul truck Dmt può provare la scarpa che desidera nel numero che vuole (abbiamo anche le cosiddette mezze misure…) per così essere certo di poter poi acquistare presso il proprio negoziante di fiducia esattamente la scarpa Dmt desiderata e soprattutto nella misura più corretta. Tutte le scarpe in prova sono naturalmente igenizzate nel pieno rispetto delle normative vigenti in materia di Codid-19, e per ciascun test regaliamo come gadget un esclusivo paio di calzini firmati Dmt.

Il vostro rapporto con i professionisti è trasferibile verso i cicli amatori?

L’impegno di Dmt con i corridori professionisti, e più in generale con il mondo delle corse professionistiche, ha origini lontane. Fa parte della nostra tradizione, è nel nostro Dna aziendale. Oggi Dmt è ai piedi di corridori del calibro di Tadej Pogacar, Elia Viviani e del giovanissimo fenomeno spagnolo Juan Ayuso. Come team forniamo la Eolo Kometa e la Intermarché Wanty Gobert. Tutta la nostra tecnologia, tutto il nostro know-how e i feedback preziosissimi dei corridori sono costantemente messi a disposizione per realizzare le scarpe migliori per la nostra clientela. E la nostra clientela sono i ciclo amatori. Iniziative come quelle che organizziamo alle corse RCS sono proprio mirate sia a fidelizzare la nostra clientela quanto a fornire un servizio concreto a quelli che decideranno di sceglierci in futuro per poter… pedalare assieme.

Mauro Scovenna, Marketing & Events Manager Dmt
Mauro Scovenna, Marketing & Events Manager Dmt
Che riscontro stanno avendo nello specifico i modelli KR0 e KRSL?

Molto, molto positivo. Viviani è il testimonial perfetto per il modello KR0, lanciato l’anno scorso  in occasione della rassegna expo Eurobike in settembre e caratterizzato dal sistema di chiusura con il doppio Boa. Elia è un grande amico di Dmt e lo sviluppo della nostra tecnologia lo ha sempre visto attivo protagonista, sia su strada quanto su pista. Le KRSL invece sono semplicemente le scarpe di Tadej… quelle con i lacci, con già due Tour de France sulle spalle ed una Strade Bianche che a ricordarla mi viene ancora la pelle d’oca!

Dmt

Juan Ayuso: un’altra giovane stella pedala con Dmt

25.02.2022
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Il promettente e giovanissimo spagnolo Juan Ayuso, al secono anno tra i professionisti con il UAE Team Emirates (è passato professionista a luglio 2021), ha scelto le calzature Dmt. 

Il corridore di Barcellona, classe 2002, ultimo vincitore del Giro d’Italia Under 23 e medaglia di bronzo ai campionati europei, ha già dimostrato nel corso delle ultime stagioni il proprio talento: una classe ed una forza che promette di regalare grandissime emozioni a tutti gli appassionati di grande ciclismo. 

Questa nuova e prestigiosa collaborazione è letteralmente “guidata”, come del resto avviene anche con tutte le altre partnership, da una comunione di intenti e di valori. Scegliere Dmt non significa difatti calzare esclusivamente un paio di scarpe, ma bensì optare per uno “strumento” che può agevolarti a raggiungere obiettivi molto ambiziosi. Dmt inoltre è in grado di garantire ai propri atleti un supporto costante, sia a giovani talenti – proprio come Ayuso – quanto ai campioni già affermati come Tadej Pogacar ed Elia Viviani.

Il giovane spagnolo si aggiunge alla schiera di corridori che corrono con ai piedi le scarpe Dmt
Il giovane spagnolo si aggiunge alla schiera di corridori che corrono con ai piedi le scarpe Dmt

Scarpa al massimo livello

«Ho scelto Dmt – ha dichiarato entusiasta Ayuso – perché penso che negli ultimi anni questo brand italiano abbia svolto un lavoro davvero pionieristico, e questo sotto moltissimi aspetti. Non solo per le scarpe… E’ stato facile per me scegliere. Volevo affidarmi ad un marchio estremamente innovativo e Dmt è stata senza dubbio la scelta migliore. In modo particolare, a colpirmi notevolmente è stata la qualità della scarpa: una calzatura specifica per il ciclismo che racchiude in sé tutto quello che serve, per essere considerata la migliore scarpa sul mercato. Un componente fondamentale, una volta in bicicletta, in grado di potermi aiutare a performare al massimo livello. Un “dettaglio” per me fondamentale».

Per Ayuso il feeling con le nuove scarpe è stato subito positivo
Per Ayuso il feeling con le nuove scarpe è stato subito positivo

«In questi tempi – ha continuato il giovane spagnolo – per vincere si cerca costantemente quell’uno per cento in più… il famoso “marginal gain”, che con Dmt sono sicuro di poter ottenere. Grazie ai materiali con cui la scarpa Dmt che ho in dotazione è realizzata, riesco a percepire una sensazione di grande comfort e, allo stesso tempo, di ottimale rigidità e leggerezza. Onestamente non ho alcun dubbio nel poter affermare che Dmt sono le scarpe più belle sul mercato!».

Dmt

DMT, le KR0 si vestono di bianco candido

19.02.2022
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DMT lancia la nuova colorazione bianca per le KR0, il modello utilizzato dai pro’. Leggere, veloci e confortevoli, queste scarpe rappresentano l’apice della performance proposta dall’azienda veronese. Trasferimento di potenza e il sistema di chiusura BOA®, rendono queste calzature il non plus ultra della gamma.

Il doppio sistema di chiusura Li2 di BOA® è veloce e preciso
Il doppio sistema di chiusura Li2 di BOA® è veloce e preciso

Bianco puro

Caratteristiche da top di gamma e ambizioni di vittoria. La nuova colorazione bianca valorizza le linee e ne risalta l’estetica grazie alla sua gradazione candida. Pronte ad essere colorate per livree speciali durante l’anno, queste KR0 sono il meglio che gli atleti professionisti possono desiderare dalla casa italiana. 

Leggere e con un trasferimento di energia eccellente grazie alla suola anatomica in carbonio SL di nuova generazione. Comfort e traspirabilità sono garantite dalla tecnologia Engineered 3D Knit. Nessun compromesso tra prestazione e comfort, merito anche del sistema di chiusura Li2 di BOA® che offre un design dalle linee essenziali, uno spessore ridotto e un’affidabilità ancora maggiore. 

La tomaia è interamente in 3D Engineered Knit con costruzione ultraleggera
La tomaia è interamente in 3D Engineered Knit con costruzione ultraleggera

Peso e taglie

Il peso delle KR0 per il numero 42 è di 210 gr. Oltre alla nuova colorazione bianca sono configurabili anche in nero, grigio e rosso fiammante. Le misure disponibili partono dal 37 fino al 46, con anche la possibilità di selezionare le mezze misure.

DMT

WRK1: le scarpe invernali con la tecnologia Dmt

12.02.2022
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I piedi sono una delle parti più delicate da riparare durante gli allenamenti e le uscite invernali. I metodi per ripararli dal freddo sono dei più vari e nel corso del tempo sono cambiati numerose volte. Dmt ha rivoluzionato ulteriormente la tecnica con la sua lavorazione in maglia, la quale rende la scarpa più leggera, con una migliore vestibilità e traspirabilità. Ecco che nel 2022 fanno il loro debutto le scarpe Dmt WKR1.

Una tecnologia che parte da lontano

Il materiale utilizzato per produrre le scarpe è l’Engineered 3D Knit che nasce nel 2018 dalla scarpa KR0 e dopo anni di studio e sviluppo. Questa tecnologia è stata trasferita su tutta la collezione di scarpe Dmt per la stagione 2022.

Le scarpe WKR1 offrono un eccellente isolamento dalle condizioni atmosferiche (vento, pioggia o umidità) in quanto sono cucite esternamente con un tessuto elasticizzato a tre strati softshell che le rende impermeabili e traspiranti. Il tessuto interno è, appunto, con Engineered knit, un tessuto misto lana e poliestere. L’equilibrio tra gestione del calore ed umidità permette di avere il piede sempre asciutto e riscaldato

La suola in nylon composito offre il massimo delle prestazioni
La suola in nylon composito offre il massimo delle prestazioni

La comodità al primo posto

Le Dmt WKR1 hanno un polsino elasticizzato alla caviglia con grip in silicone che mantiene la calzata stabile ed impermeabile. La cerniera del rivestimento esterno è resistente all’acqua come le cuciture. La suola in nylon è rigida al punto giusto e garantisce un ottimo trasferimento di potenza. La chiusura è sempre BOA Li2 Dial Fit System con un rotore solo.

I numeri vanno dal 37 al 48 senza mezze taglie. Il peso è di 265 grammi nella misura 42.

Dmt

Pogacar, Viviani e Dmt: “ciak” sulle strade di Monaco

11.02.2022
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Metti una piacevole giornata di sole a Montecarlo in compagnia, rigorosamente in bicicletta, di due grandi campioni del professionismo mondiale: Tadej Pogacar ed Elia Viviani. E’ proprio questo quanto accaduto a fine gennaio, grazie allo spunto e alla complicità di Dmt che ad entrambi i corridori fornisce le scarpe, e che in occasione di questa giornata di lavoro nel Principato ha organizzato un photo-shooting utile alla prossima promozione digitale delle calzature prodotte dal celebre brand italiano: su tutte il modello KR0.

A coordinare le sessioni foto e video in bici dei due top atleti Dmt ci ha pensato Mauro Scovenna, il marketing manager & events specialist del marchio di calzature veronese, ed il “risultato” di questo lavoro sarà presto visibile sia sulle piattaforme digital ufficiali Dmt, sito web e canali social attivi, quanto sui principali magazine online nel mondo.

Innovazione e zero compromessi

Dal 1983 Dmt lavora per ridefinire ciò che è standard con l’obiettivo dichiarato di creare qualcosa di completamente nuovo. La costante collaborazione con alcuni dei ciclisti più vincenti, ed al tempo stesso maggiormente esigenti dal punto di vista tecnico al mondo, hanno da sempre appassionano ed impegnato i tecnici Dmt sul tema dell’innovazione e su quello del miglioramento delle performance sportive. 

«All’interno dei nostri stabilimenti concentriamo i nostri sforzi e le nostre conoscenze per superare i limiti delle tecnologie esistenti e svilupparne di nuove. Siamo stati i primi a creare una scarpa da ciclismo 100% “full 3D Knit Technology”: un materiale composto da migliaia di fili che si intrecciano gli uni sugli altri, avvolgendo il piede come un calzino. Un modello estremamente leggero, traspirante e così comodo che sembra davvero di non averlo ai piedi».

Tadej Pogacar con le sue scarpe Dmt sulle strade di Montecarlo
Tadej Pogacar con le sue scarpe Dmt sulle strade di Montecarlo

La gamma? 100% calzature in maglia 

E proprio Elia Viviani, veronese anche lui come Dmt, ha sempre avuto un rapporto particolare con l’azienda del Gruppo Zecchetto. Elia ha difatti contribuito fortemente allo sviluppo della tecnologia proprietaria Dmt per la produzione di calzature in maglia: esprimendo pareri, dando giudizi, testando sia su pista quanto su strada, ridefinendo e “limando” come si dice in gergo… Il suo contributo più concreto è stato quello di aver portando dal 2018 questa tipologia di scarpa sul gradino più alto dei podi più prestigiosi.

Il resto lo hanno fatto e lo fanno tutt’oggi i tecnici dell’R&D di Dmt, “forti” di decadi di esperienza
manifatturiera e potendo contare su laboratori per i test di performance e resistenza allo stress, su un fondamentale laboratorio progettazione e di prototipazione, su ben due linee produttive in Italia e su un’altra – decisamente all’avanguardia – a Kotor Varoš, in Bosnia.

KR SL, la regina del Tour

L’ultima calzatura destinata al corsa ad essere stata presentata è stata il modello KR0: leggera, veloce ed estremamente confortevole rappresenta l’apice della performance in casa Dmt, migliorando tutte le caratteristiche dei precedenti modelli in maglia.

Le scarpe DMT KR0 sono estremamente leggere, solo 210 grammi nella taglia 42
Le scarpe DMT KR0 sono estremamente leggere, solo 210 grammi nella taglia 42

Applicando la propria tecnologia Dmt è così riuscita a creare una scarpa estremamente leggera. Allo stesso tempo la KR0 è in grado di offrire un eccellente trasferimento di energia, grazie alla suola anatomica in carbonio SL di nuova generazione. La chiusura è una Li2 BOA Fit System e ad una costruzione della tomaia integrata che si adatta perfettamente ai piedi di qualsiasi ciclista.

Ricordiamo che Tadej Pogacar ha portato ancora al successo nel luglio del 2021 in occasione del suo secondo vittorioso Tour de France il modello KR SL: la calzatura Dmt in maglia con i lacci alla quale lo stesso campione sloveno è estremamente affezionato.

Dmt

Serradifalco, dove il ciclismo è di casa. Fina racconta

06.01.2022
7 min
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Dalle colline imbrullite di volata fino al mare. Un passaggio rapido sotto i templi di Agrigento e paesi che evocano nomi di grandi scrittori. «La chiamano la Strada degli Scrittori – dice Rosario Fina al volante – perché collega le case di Tomasi di Lampedusa, Camilleri, Pirandello, Sciascia, Rosso di San Secondo e Russell».

Da Caltanissetta a San Leone per il pranzo e ritorno. Il campione del mondo di Oslo 1993 nella Cento Chilometri ci accoglie nella Serradifalco, da cui partì bambino alla conquista del Nord. Se oggi ci si accapiglia per chi vuole passare professionista a 18 anni, vale la pena ricordarsi di quando una regola altrettanto odiosa (ma a suo modo lungimirante) impediva ai giovani siciliani di correre fuori regione. Rosario la affrontò e la sconfisse. Sbarcò a Bergamo vincendo un mondiale juniores nel 1987, poi uno da dilettante nel 1993, corse per tre anni da pro’ e se ne andò a carriera conclusa.

«Tornai a casa – dice – nonostante dopo 20 anni a Bergamo, da atleta e poi da tecnico della nazionale, avrei potuto costruirmi una vita lassù. Qualcuno mi disse che nascere in Sicilia è una sfortuna, quasi una droga. Perché siamo immersi in colori così forti, che il richiamo è fortissimo. Impossibile sottrarsi. Non ho mai pensato che essere meridionale sia un disonore e così sono tornato».

Uomo del mercato

Fina è uno dei più grossi distributori di marchi ciclistici del Centro Sud, capace di fare numeri ragguardevoli con brand come DMT e BMC, dopo essere stato per anni l’uomo forte di Cannondale. Con i primi soldi comprò anche una casa di campagna che oggi è un B&B dal nome di Sicily Bike.

Oggi la sua carriera è sulla porta di un’altra grande svolta: l’acquisto di un capannone nella zona industriale del paese imprimerà all’attività una forte accelerazione. Lo sta ristrutturando, con il supporto della compagna Cristiana, commercialista, che vive in Piemonte e proprio in questi giorni farà ritorno a casa. Quando sei corridore, le distanze non fanno paura. Quando vivi accanto a un corridore, ti abitui a capirlo.

Con la compagna Cristiana, piemontese, che ora è anche sua socia in affari
Con la compagna Cristiana, piemontese, che ora è anche sua socia in affari
Atleta e imprenditore: ci sono punti di contatto?

Tantissimi. Il fatto di lavorare per progetti, la capacità di gestire un team e la tensione dei grandi appuntamenti. Quando ci siamo aggiudicati il capannone, non sapevo quanti rilanci avrei potuto reggere. Mi sono voltato verso Cristiana e vedendola con il pollice verso l’alto, ho avuto la sensazione di quando ero al limite in salita e qualcuno mi diceva che dietro la curva c’era il Gpm. E così l’asta l’abbiamo vinta noi.

Mondiali da junior e da dilettante, poi tre anni da pro’…

Ho fatto mie le parole di Franco Ballerini, quando si lavorava per i mondiali di Varese (i due sono insieme nella foto di apertura, proprio in quei giorni, ndr). Lui con i pro’ e io con gli U23. Quando si va verso le convocazioni, è giusto non dormire la sera prima. Dal giorno dopo però devi essere così sicuro delle scelte, che dormi bene e lavori meglio. Io ho smesso, decidendo di portare avanti la mia attività, contento che i miei meriti sportivi siano riconosciuti. Feci la scelta decisiva nel 2005 quando diedi le dimissioni da tecnico delle donne, perché non riuscivo a tenere i piedi in due scarpe. Fui richiamato nel 2008-2009 per gli U23, ma fu solo una parentesi.

Fina corridore e Fina tecnico.

Due mondi diversi. Il corridore metteva a frutto le doti di cui madre natura l’aveva dotato. Il mio motore era tale che potessi e dovessi pensare di far risultato. C’erano anche momenti di felicità, rapidi ma belli. Il Fina tecnico ha avuto grandi soddisfazioni perché riusciva a trasmettere i propri valori agli altri.

Cosa è successo nel mercato delle bici con il Covid?

Abbiamo vissuto momenti di pazzia assoluta. Prima chiusi per un mese e mezzo, convinti che saremmo falliti, chiedendoci come pagare i fornitori e come i negozi avrebbero pagato noi. Il 5 maggio 2020 invece, quando ci hanno permesso di riaprire, è successa una cosa impensabile. La rincorsa alle bici e le code fuori dai negozi. Siamo riusciti a ripianare le perdite e chiudere in attivo. Poi è venuta a mancare la merce. La Cina ha chiuso e le aziende hanno terminato le scorte e ancora oggi nei negozi manca la merce. Il momento sta tornando difficile, ma siamo dei miracolati. Guardo altri settori e non posso che pensarla così.

Che cosa significa fare impresa da queste parti?

Andare controvento, senza infrastrutture e lontani dal mondo del commercio. I costi di trasporto sono più alti e avere la fibra ottica negli uffici è un’utopia. E’ difficile, devi essere abituato a tirare. Però sono 25 anni che teniamo duro e siamo arrivati anche in altre regioni.

Come nasce Sicily Bike?

E’ la casa che mio padre mi fece comprare come investimento nel 1992 quando ero ancora dilettante. La tenevamo per farci l’olio e per la frutta, ma in mente mia sarebbe potuta diventare qualcosa. Smisi di correre nel 2006 e nel 2012 ho deciso di trasformarla in un bed & breakfast. Era il periodo dello spread altissimo e sapere che mi miei soldi fossero lì era consolante. Poi ci sono state altre ristrutturazioni e oggi Sicily Bike ha cinque camere in cui alloggiano turisti e operai nei momenti morti. L’idea di partenza era anche di creare una struttura per ospitare squadre in ritiro e in effetti la Top Girls è venuta giù un paio di volte, oltre a una squadra juniores laziale che viene da tre anni.

Perché venire qui?

Abbiamo il mare e monumenti importanti. Ci troviamo in una posizione cruciale, a 20 minuti da tutto. Da Agrigento, la casa di Pirandello, Caltanissetta e i suoi castelli, Sutera, Delia. Per chi vuole tranquillità e percorsi vallonati, siamo una bella realtà.

E’ vero che vuoi ricreare una squadra giovanile?

Credo che i tempi siano maturi, vorrei creare un’accademia. Ci sarò io, ma ci sarà soprattutto Luigi Spitali, il mio maestro di ciclismo che si è già rimesso a studiare. L’idea è dare un riferimento per tutti quei ragazzi che vogliono farne una professione. Ricordo quando mio padre mi portava alle corse. Ero bambino, ma lui già mi diceva che poteva diventare un lavoro. Non voglio che i loro sogni si spengano solo perché sono nati in Sicilia.

Ultima domanda, poi ti lasciamo in pace. Quel bambino di 7 anni che sognava di diventare corridore sarebbe fiero del Rosario che sei oggi?

Credo di sì (resta per un istante in silenzio, ndr). Molto è stato fatto in un contesto più difficile di adesso. Si andava su in macchina e si tornava per andare a scuola di lunedì. Sono andato avanti così per anni. Sono stato fortunato, perché ho trovato persone che mi hanno voluto bene. Zenoni, Spitali e Fusi che hanno contribuito a creare l’atleta e l’uomo. Nel bene e nel male, sono orgoglioso di quanto ho costruito.

Scarpe e corridori, DMT ci svela i suoi segreti

26.10.2021
4 min
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Le scarpe per i corridori sono sempre state fondamentali essendo uno degli appoggi diretti con la bici. La tecnologia ed il progresso avanzano e i materiali utilizzati sono sempre più efficaci. Ma come si coordina il lavoro di ricerca e sviluppo con quello di rifornire i team? Ne parliamo con Glen McKibben, brand director di Diamant, azienda che produce Dmt. Il suo è un lavoro di supporto costante e per seguire le esigenze dei corridori li segue in tutta Europa, dalle gare ai training camp.

«Lavoriamo da tanti anni a contatto con i corridori – inizia Glen – quel che è cambiato maggiormente nel lavoro con gli atleti sono i materiali. Anni fa si facevano le scarpe su misura, mentre ora grazie alla tomaia più morbida i corridori usano le scarpe che si trova in commercio».

Dmt collabora anche con RCS ed in onore del Giro d’Italia 2021 hanno prodotto una scarpa celebrativa
Dmt collabora anche con RCS ed in onore del Giro d’Italia 2021 hanno prodotto una scarpa celebrativa
Quindi è un lavoro più semplice?

E’ stato un lavoro di ricerca e sviluppo molto complicato per far in modo di fornire una scarpa comoda per la maggior parte degli atleti. Dico “maggior parte” perché c’è una piccola parte di loro più sensibile ai materiali che ci da un feedback per continuare a sviluppare i nostri prodotti.

Quanto è importante per voi avere una collaborazione continua con gli atleti?

E’ la base del nostro lavoro, per far uscire un nuovo modello di scarpa spesso si lavora mesi se non anni sui prototipi. Diamo ai corridori un modello di prova da usare inizialmente in allenamento e poi se tutto procede bene si portano in gara. Per evitare di essere “spiati” le camuffiamo con colori delle scarpe già in uso.

In questi casi lavorate con i corridori con maggior sensibilità o anche altre caratteristiche?

Allora, a volte per evitare di dare nell’occhio diamo le scarpe di prova a corridori un po’ meno conosciuti, diciamo che lavoriamo sottotraccia. Ci sono molti corridori sensibili ai cambiamenti e non sono sempre i più gettonati dalla stampa.

Elia Viviani è da tanti anni nel mondo Dmt e con loro ha collaborato per la riuscita di nuovo prodotti, come la tomaia utilizzata per le Kr0
Elia Viviani ha collaborato per la realizzazione della tomaia utilizzata per le Kr0
Voi lavorate a stretto contatto con grandi campioni, uno di questi è Tadej Pogacar

Il lavoro con lui è fondamentale, sia per immagine dei prodotti che per il feedback che ci dà. Abbiamo fatto molte scarpe celebrative con lui, ma anche con Elia (Viviani ndr), con cui lavoriamo da molti anni. Con Tadej Dmt ha sviluppato anche la chiusura a laccio.

Quanto è importante avere una collaborazione così lunga con un corridore?

Immensamente, come ho detto una scarpa in Dmt la lavoriamo per anni ed avere un corridore con cui portiamo avanti lo sviluppo è fondamentale. L’ultima lanciata sul mercato ha una storia di ricerca sui materiali di 3 anni.

Parliamo un po’ anche di forniture ai corridori, come fate?

Ad inizio anno diamo 3-4 paia di scarpe ad ogni corridore, consideriamo che sia il numero giusto: un paio per allenarsi e correre e due paia per le borse del freddo. Però non è che una volta consegnate le scarpe il nostro lavoro finisce, la cosa più importante sono gli incontri che facciamo nel corso della stagione. E’ raro che un corridore usi le stesse scarpe tutto l’anno, si fanno delle piccole modifiche o addirittura si propone il nuovo modello appena fatto.

Quante volte vi vedete?

Dalle 7 alle 10 volte all’anno, seguiamo molto le corse, per esempio ad inizio stagione alla Tirreno-Adriatico abbiamo avuto i primi feedback. Sono importanti anche questi incontri in corsa perchè in breve tempo raccogli più impressioni. Andiamo anche ai training camp delle varie squadre, ma quello è un lavoro dedicato ad un team.

E per le scarpe celebrative come vi organizzate?

Nel caso più recente che è quello di Pogacar al Tour le prepariamo prima (foto apertura). Per lui abbiamo addirittura preparato sia quelle gialle che quelle a pois, ci siamo detti: «Male che vada, vince la classifica degli scalatori» (dice con una lieve risata Glen, ndr). Alla fine ha vinto tutte e due le classifiche, una doppia vittoria anche per noi di Dmt che abbiamo usato tutte e due le scarpe preparate.

Alberto Contador è un punto di appoggio fondamentale per lo sviluppo delle scarpe Dmt, che fornisce le scarpe alla Eolo-Kometa
Alberto Contador è un punto di appoggio fondamentale per lo sviluppo delle scarpe Dmt
Lavorate anche con la Eolo-Kometa e di conseguenza con Contador…

Alberto è fondamentale per noi per due motivi: il primo è la sua grande esperienza nel ciclismo ed il secondo che è anche un “modello” molto seguito. Spesso gli diamo delle scarpe da provare ed il suo feedback è importante anche per lavorare bene con il team. Insomma, se una scarpa te la consiglia Contador ti fidi, sia che tu sia un professionista sia che tu sia un amatore.

Le vostre chiusure sono Boa, prendono parte allo sviluppo?

Boa è partner di sviluppo a tutti gli effetti. Mandiamo loro i disegni dei modelli che vogliamo progettare così ci dicono se le loro chiusure sono applicabili su quel modello. Una volta accordato tutto e parte la produzione del modello ci forniscono tutti i materiali necessari.

Dmt