Una furia sul traguardo, ora Pogacar inizia la rimonta

08.03.2023
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Con l’insolita cronosquadre alle spalle, in cui ha piazzato una stoccata finale terrificante, Tadej Pogacar entra nel vivo della Parigi-Nizza, che ha deciso di correre per la prima volta. Nei giorni di Siena alla Strade Bianche, si è parlato spesso della sua assenza e del fatto che il calendario internazionale non sia ben congegnato. Se la corsa francese fosse partita di lunedì come la Tirreno-Adriatico, Pogacar avrebbe corso sugli sterrati toscani e sfidato Pidcock. Ma evidentemente ASO ha voluto i due weekend di gara e l’UCI l’ha accontentata.

Wellens ha raggiunto Pogacar alla Parigi-Nizza dopo la Strade Bianche: per il belga un programma di classiche
Wellens ha raggiunto Pogacar alla Parigi-Nizza dopo la Strade Bianche: per il belga un programma di classiche
Perché non hai corso la Strade Bianche? Wellens l’ha fatto poi ti ha raggiunto in Francia…

Ho pensato che fosse una bella sfida farlo, ma alla fine la Parigi-Nizza è stata una scelta più sicura. Sarebbe stata davvero dura finire con un buon risultato in entrambe le corse. Non si sa in anticipo, ma se alle Strade ci fosse stato tempo cattivo, sarebbe servito qualche giorno per riprendersi da quel tipo di percorso e non avrei potuto permettermelo, dovendo correre la Parigi-Nizza. Wellens qui non deve preoccuparsi della classifica, c’è una bella differenza.

Perché fare la Parigi-Nizza e non la Tirreno?

Ho già fatto due volte la Tirreno e l’ho vinta. Era arrivato il momento di ravvivare il mio programma e cambiarlo un po’. Non avevo mai corso la Parigi-Nizza, non mi sembra tanto male. I primi giorni sono stati un po’ frenetici, la cronosquadra ha fatto un po’ ordine, ma sta venendo fuori una settimana veloce. Dopo la Ruta del Sol, mi sono allenato bene a Monaco, dove era più caldo che qui.

Pogacar ha vinto le ultime due edizioni della Tirreno-Adriatico (qui nel 2022 sul Carpegna), ma non aveva mai corso la Parigi-Nizza
Pogacar ha vinto le ultime due edizioni della Tirreno-Adriatico, ma non aveva mai corso la Parigi-Nizza
La Parigi-Nizza è anche il primo incontro/scontro con Vingegaard dai giorni del Tour…

E non nascondo che questo abbia messo del sale nella storia. Non vedo l’ora di sfidarlo in salita. Lui è in forma, penso di esserlo anch’io. Sarà una corsa divertente. Anche se non c’è solo lui.

Pensi che la sfida con Jonas sarà il sale della sfida?

Non credo. Mi avevano detto e mi sto rendendo conto che è una delle gare più dure della stagione. Tanti tifosi, maltempo, tante scalate, strade veloci e insidiose. Il vero test è con me stesso. Se vinco, è un bonus per la fiducia, ma non aggiungerà nulla sul Tour, che è ancora molto lontano. Sarebbe una grande gara che aggiungo al mio palmares.

Pogacar e Vingegaard si sono reincontrati per la prima in gara volta dopo il Tour: marcatura stretta fra squadre
Pogacar e Vingegaard si sono reincontrati per la prima in gara volta dopo il Tour: marcatura stretta fra squadre
Sono passate tre tappe, chi pensi sia il favorito?

Vingegaard in primis. Ha dimostrato al Gran Camino di essere davvero in forma. Poi c’è Simon Yates, che ha dimostrato più volte di poter vincere questa corsa. L’anno scorso fu davvero impressionante nell’ultima tappa, che si ripete identica quest’anno (il britannico arrivò a Nizza da solo, staccando Van Aert e Roglic, ndr). Quasi tutte le squadre hanno un corridore forte che punta alla classifica, sarà davvero imprevedibile.

Dove si decide la corsa?

Sulla carta, le ultime due tappe sono le più dure. La cronometro a squadre è stata importante. Ma tenendo conto anche del vento delle prime tappe, si deve essere concentrati ogni giorno.

Pogacar ha tenuto la maglia bianca dei giovani nelle prime due tappe: ora è passata a O’Brien
Pogacar ha tenuto la maglia bianca dei giovani nelle prime due tappe: ora è passata a O’Brien
Che cosa ti è sembrato di questa strana cronosquadre?

Le tattiche sono rimaste praticamente le stesse, con la differenza che gli ultimi chilometri sono stati un po’ diversi. Solo il finale mi è parso leggermente anomalo, ma in ogni caso per andare veloci serviva avere attorno i compagni.

Cosa sai dell’arrivo di oggi a La Loge des Gardes e quello di sabato al Col de la Couillole?

Conosco la tappa di domenica, perché vivendo a Monaco in qualche modo è una corsa di casa. So com’è la salita di sabato, ma perché l’ho vista su Google Earth e Veloviewer. Comunque, una salita è una salita. Che tu la conosca o meno, devi pedalare ed esprimere quanta più potenza possibile.

Pogacar ha debuttato al Fiandre lo scorso anno, tenendo subito testa a Van der Poel sui muri
Pogacar ha debuttato al Fiandre lo scorso anno, tenendo subito testa a Van der Poel sui muri
Pensi che la Parigi-Nizza ti servirà in vista delle classiche di primavera?

Penso che aiuterà. Se corri per vincere, devi essere al top della forma ogni giorno e io sono qui per la vittoria finale. Mi sento già bene, ma mi manca ancora un po’ di forma fisica. La Parigi-Nizza mi darà una spinta per i prossimi mesi.

Philippe Gilbert sostiene che puoi vincere tutti e cinque i monumenti. A lui manca la Milano-Sanremo. Vincerli tutti può essere un tuo obiettivo?

E’ una grande sfida. Ne ho già due, i due che meglio si adattano al mio profilo di corridore: la Liegi e il Lombardia. Ce ne sono altri tre che mi piacciono meno. Non è qualcosa per cui mi dannerò l’anima, vedremo dove andrò a finire. Prendiamo la Sanremo. Ogni anno ci arrivo più vicino, ma vincere è ancora molto difficile. Dopo 300 chilometri devi fare le cose alla perfezione sul Poggio, una salita molto corta. Proverò di nuovo, ho ancora molti anni davanti a me. Abito vicino a Sanremo, ci vado spesso in bicicletta. Ho già immaginato diversi scenari per quel giorno.

Pogacar è arrivato alla Parigi-Nizza per puntare alla generale e per questo ha saltato la Strade Bianche
La UAE Emirates ha chiuso la cronosquadre al 5° posto, a 23″ dalla Jumbo Visma
Vingegaard al confronto ha un programma più mirato sul Tour. Non pensi di correre troppo?

Penso che sarebbe noioso se ogni anno mi concentrassi solo sul Tour. Mi piace soprattutto scoprire altre cose di questo sport e vedere fin dove posso arrivare. Cerco nuove sfide e cerco di ricordarmi che il ciclismo, oltre ad essere il mio lavoro, è anche il mio hobby. Mi parlano di Merckx, paragone impossibile. Però anche a lui piaceva il suo sport e si poneva sempre nuove sfide.

Perché ti piace tanto il Fiandre?

Non lo so. Ce l’ho in testa dai mondiali di Leuven 2021. Sono rimasto sorpreso da quell’atmosfera speciale. E poi ho avuto la fortuna di partecipare ed è stato semplicemente spettacolare. Mi sono divertito come un bambino, dando tutto sino alla fine. Il Fiandre è stato una delle migliori gare che abbia mai fatto.