Tornando al Tour de France 2020 tutti noi ricordiamo la bellissima vittoria di Tadej Pogacar. Il giovane sloveno ha portato sul gradino più alto del podio anche le scarpe del marchio italiano DMT, ma in una versione con i lacci che ha colpito molto gli appassionati. Abbiamo parlato di queste scarpe e del loro possibile futuro con Glen McKibben Brand Director di Diamant, l’azienda che produce le scarpe DMT e le biciclette Cipollini. McKibben è un appassionato ciclista che ha lavorato in precedenza anche per altri brand prestigiosi del mondo del ciclismo e oggi segue da vicino la nascita e l’evoluzione dei prodotti DMT e Cipollini.
Si era partiti con il Boa
Sembra strano a dirlo, ma anche per la versione con i lacci delle scarpe DMT di Pogacar c’entra il Covid-19.
«All’incirca un anno fa io e Nicola Minali avevamo parlato con Pogacar per capire che preferenze aveva in fatto di scarpe – esordisce così Glen McKibben – e lui ci aveva detto che gli piacevano i lacci. Ma noi non avevamo un modello con i lacci e gli abbiamo fornito le nostre KR1 con il Boa. Tadej le ha provate e ci ha dato subito dei riscontri positivi, soprattutto era colpito dalla morbidezza della tomaia in Knit». Per chi non lo sapesse Nicola Minali è un corridore ex professionista che ora lavora presso DMT e segue lo sviluppo delle scarpe.
«Questa cosa dei lacci era rimasta in testa a Minali – continua McKibben – che ha iniziato a pensare a qualcosa. Intanto la stagione era partita e Pogacar utilizzava le scarpe con il Boa e aveva anche vinto qualche corsa»
Arriva il lockdown
Ma poi la stagione si ferma a causa del Covid-19 che ci ha costretto a fermarci e a vivere il lockdown, ma non è stato per tutti uguale: «Sai la stagione si è fermata ma in Slovenia hanno avuto un lockdown più leggero del nostro e potevano pedalare. Proprio in quel periodo, Minali aveva portato a termine la versione della scarpa con i lacci. Abbiamo pensato di farla provare a Tadej. Abbiamo diversi professionisti che usano le scarpe DMT, fra cui anche Viviani. Spesso gli facciamo provare delle novità tecniche per vedere che riscontro ci danno. La maggior parte delle volte nessuno si accorge se Elia ha corso con una scarpa con una suola diversa, ma con i lacci la cosa è più evidente»
Oltre ogni aspettativa
Per Pogacar lo stop della stagione si è trasformato in una seconda possibilità per provare qualche materiale nuovo come le scarpe.
«Poco prima che riprendesse la stagione Pogacar ci ha chiesto se poteva correre con le scarpe con i lacci, si era trovato talmente bene che le voleva tenere. A quel punto abbiamo pensato perché no?».
E i risultati sono andati ogni aspettativa: «Ci siamo detti, se va bene vince una tappa al Tour e arriva con il gruppo dei migliori, non pensavamo che lo vincesse , ed invece con quella vittoria ci siamo ritrovati un autentico boom di richieste. Tutti ci chiedevano di poter provare la versione con i lacci. A questo punto abbiamo pensato di celebrare questa vittoria e proprio in questi giorni sta arrivando nei negozi la scarpa con i lacci con l’autografo di Pogacar. Lo facciamo anche per celebrare il Made in Italy in un anno che è stato difficile per tutti».
Anche nel 2021
Glen McKibben ci ha confermato che anche per il 2021 Pogacar dovrebbe continuare ad usare questa scarpa che a livello tecnico: «Ha la suola anatomica della KR1 che sostiene bene l’arco plantare e trasmette tutta la forza ai pedali. Anche la tomaia è la stessa della KR1 in Knit, la nostra tecnologia che fa sembrare di indossare un guanto. Quelle con i lacci hanno una serie di piccole modifiche e sono dotate di un sistema di cordini che sono inseriti dentro la tomaia, passano sotto la suola e si vanno ad agganciare ai lacci». In questo modo stringendo i lacci la scarpa rimane uniformemente aderente al piede.
Comfort elevato
In molti si chiedono ma come fa un corridore a tenere per diverse ore lo stesso livello di chiusura della scarpa senza avere qualche dolore? «Questo è il grande pregio del Knit – risponde McKibben – la sua grande morbidezza ed elasticità ha permesso a Pogacar di tenere le scarpe strette in tutte le tappe dall’inizio alla fine, senza avere mai dei fastidi. Probabilmente con una tomaia in materiale classico questo non sarebbe potuto avvenire».
Il futuro sono i lacci?
Quindi con Pogacar che continuerà ad usarle, possiamo immaginare che il futuro sia un ritorno dei lacci? «Non credo, penso che la comodità del Boa per la gran parte dei ciclisti, compreso il sottoscritto, sia maggiore, infatti continueremo la nostra collaborazione con Boa e siamo felicissimi dei risultati. Certo che i lacci fanno moda e possono piacere a chi cerca un tocco di vintage in una scarpa che con il Knit e la suola anatomica in carbonio è un concentrato di innovazioni tecnologiche molto moderne».