Pontoni 2022

Ciclocross fermo, ma Pontoni è già in attività

19.04.2022
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Che fine ha fatto Daniele Pontoni? Chiusa la stagione del ciclocross, del suo commissario tecnico non si era più sentito parlare, ma il grande campione friulano non si è praticamente mai fermato e già guarda al prossimo anno preparando i progetti necessari, senza dimenticare di dare un occhio ai “suoi” ragazzi delle giovanili friulane e soprattutto a quegli azzurri che ora sono impegnati fra strada e Mtb.

Il primo momento importante per Pontoni (nella foto di apertura dal profilo Facebook) è ormai imminente: il 1° maggio, nel consiglio federale, verrà esaminato il programma generale dell’attività ciclocrossistica, con tutti gli impegni previsti per la nazionale fra raduni e trasferte: «Ci abbiamo lavorato duramente – sottolinea l’ex iridato – stiamo definendo gli ultimi dettagli e poi presenteremo l’intero pacchetto. La situazione è invece decisamente più ingarbugliata per il gravel, ma il problema è che mancano dall’Uci indirizzi ancora chiari sull’attività e le sue regole, comunque anche su quel fronte non siamo rimasti fermi».

Pontoni Jesolo 2021
A fine agosto Pontoni conta di riavere tutti i suoi effettivi per un primo incontro (foto Billiani)
Pontoni Jesolo 2021
A fine agosto Pontoni conta di riavere tutti i suoi effettivi per un primo incontro (foto Billiani)
Quando inizierete a mettervi davvero in moto?

I ragazzi sono tutti in movimento nelle loro attività, sovrapporsi non avrebbe senso. A fine agosto prevediamo di fare un primo incontro con tutti gli azzurrabili, un ritiro prestagionale per una prima presa di contatto, poi a settembre-ottobre daremo il via all’attività.

Solitamente però, prima di ciò, si svolgeva qualche attività con la nazionale di ciclocross in altre discipline. E’ un’esperienza che ripeterete?

Aspettiamo di definire il tutto in sede di consiglio federale, ma l’intento è quello. Vorrei portare la nazionale Under 23 al Giro del Friuli, mentre per gli juniores vedremo in base a quel che faranno i ragazzi, alla loro attività e agli impegni che avranno, anche come nazionale.

Analizzando questi primi mesi di attività fra strada e Mtb si nota che chi viene dal ciclocross sta ottenendo risultati decisamente notevoli, qualsiasi altra disciplina svolga. E’ una conferma del valore del ciclocross e dell’attività che avete fatto in inverno?

Si può leggere in entrambe le direzioni. Il ciclocross fa bene alle altre discipline come le altre discipline fanno bene al ciclocross, come la strada è utile per la pista, la Mtb per la strada e così via. Tutte le attività se fatte con criterio possono portare benefici anche oltre i loro confini. I miei ragazzi si stanno mettendo in luce in linea con quello che avevano fatto in inverno e questo non può che farmi piacere.

Pontoni Giro Friuli
Il Giro del Friuli U23 potrebbe essere teatro della prima uscita della nazionale di ciclocross
Pontoni Giro Friuli
Il Giro del Friuli U23 potrebbe essere teatro della prima uscita della nazionale di ciclocross
E’ pur vero però che, rispetto agli anni scorsi, si nota una crescita decisa proprio di coloro che hanno svolto l’attività invernale…

Non è merito solo mio, c’è uno staff che mi affianca e soprattutto c’è grande confronto con tutti i miei colleghi, da Celestino per la Mtb ad Amadori e Sangalli per la strada. Anche con Salvoldi ci siamo sentiti, si sta ambientando ed anzi posso dire che la sua categoria è quella alla quale guardo con più attenzione perché è lavorando sugli juniores che si deve costruire la nazionale del futuro, come anche sugli allievi, ma in questo caso il discorso è un po’ diverso, deve passare attraverso il centro studi e una disamina attenta delle caratteristiche dei ragazzi per capire quali possono essere le discipline a loro più confacenti.

Sei rimasto sorpreso dai risultati di Silvia Persico su strada? Ha una costanza di rendimento per certi versi clamorosa, con un numero importante di Top 10 conquistate…

Non sono sorpreso, anzi credo che sia stata anche sfortunata ed abbia raccolto meno di quel che poteva. Non mi stupisce nulla di quello che sta facendo, avevo capito sin dalla trasferta di Coppa del Mondo negli Usa qual era il suo potenziale. Silvia ha una determinazione e una volontà enormi, nessun traguardo le è precluso.

Persico Roubaix 2022
Silvia Persico in azione alla Roubaix: la lombarda ha colto 4 Top 10 e tante belle prestazioni
Persico Roubaix 2022
Silvia Persico in azione alla Roubaix: la lombarda ha colto 4 Top 10 e tante belle prestazioni
Conoscendola, secondo te emergerà anche nelle gare a tappe e lì dovrebbe curare la classifica o pensare alle tappe?

Sarei più portato a vederla emergere in qualche frazione, considerando che a cronometro deve ancora crescere, ma ripeto, con quel carattere non ha limiti, io penso che in un paio d’anni colmerà ogni lacuna e si prenderà grandi soddisfazioni, le top 10 diventeranno il minimo sindacale…

Non temi di perderla nel ciclocross?

Se non continua la minacciamo… Scherzi a parte, sarebbe inspiegabile visti i risultati e soprattutto i benefici che le stanno portando. So che non ha assolutamente intenzione di lasciarci e l’aspettiamo a braccia aperte.

De Pretto 2021
Davide De Pretto è un pallino di Pontoni: lo rivedremo nel ciclocross?
De Pretto 2021
Davide De Pretto è un pallino di Pontoni: lo rivedremo nel ciclocross?
Un altro che sta ottenendo risultati in serie è Davide De Pretto che conosci bene. C’è possibilità di rivederlo nel ciclocross?

Ne ho parlato a lungo con Luciano Rui con cui abbiamo condiviso tanti anni di attività. Mi auguro che si possa trovare la soluzione per fargli fare un po’ di attività invernale, di lui e di tanti altri ho parlato anche con Bennati.

A tal proposito, c’è un nome inatteso che vorresti vedere nel ciclocross?

Altroché, Alessandro Covi, stravedo per quel ragazzo mi piace tantissimo e sono convinto che potrebbe fare grandissime cose per le qualità che ha, sogno di riabbracciarlo nel nostro mondo. Mi piace come interpreta le cose e come spinge per migliorare sempre di più.

Dove ti vedremo?

Conto di essere a Roma per il Liberazione. Fra le varie gare ci saranno tanti ragazzi del nostro gruppo impegnati sul circuito romano, sarà un’occasione per riprendere i contatti.

De Pretto, la prima vittoria da under 23 cambia il morale

09.03.2022
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Davide De Pretto ha la voce decisa di chi ha già bene in testa quali sono i suoi obiettivi e ha già tracciato la strada per raggiungerli. Il primo anno da under 23 lo ha corso con la maglia Beltrami TSA Tre Colli, mentre quest’anno si è accasato alla Zalf Euromobil Desirée Fior. “Accasarsi” è forse il termine giusto se si considera che Davide abita a Piovene di Rocchette, nel cuore del territorio contraddistinto dai colori della Zalf. 

De Pretto ha corso la sua prima stagione da under 23 in maglia Beltrami, qui in maglia bianca al Giro del Veneto del 2021
De Pretto ha corso la sua prima stagione da U23 in maglia Beltrami, qui in maglia bianca al Giro del Veneto del 2021

Maggiore comodità

«Il cambio di squadra – inizia Davide – non è dovuto al fatto che non mi trovassi bene, ma da una questione prettamente logistica. Abitando lontano dalla squadra (Beltrami, ndr) mi allenavo sempre da solo e anche alle gare andavo sempre in solitaria. Ho preferito venire alla Zalf perché ho la possibilità di allenarmi quasi tutti i giorni con i compagni che abitano vicino a me: Cattelan, Raccani, Zurlo, Guerra, Faresin… Quando facciamo il lungo si uniscono a noi anche i ragazzi che vivono un po’ più lontano».

Durante i ritiri invernali Davide ha avuto modo di conoscere i compagni creando il feeling giusto, qui è il primo a destra (foto Scanferla)
Durante i ritiri invernali Davide ha avuto modo di conoscere i compagni creando il feeling giusto (foto Scanferla)

La prima vittoria

A Lucca, domenica 6 marzo, mentre prendeva il via la Parigi-Nizza, Davide De Pretto ha colto la sua prima vittoria tra gli under 23 al Memorial Mauro Dinucci (foto Scanferla in apertura). La seconda in stagione per la Zalf dopo quella firmata da Guzzo alla Firenze-Empoli.

«Ci voleva – esclama De Pretto – avevo proprio bisogno di una vittoria per iniziare la nuova avventura. Ora che mi sono tolto questo pensiero dalla testa mi sento più sollevato e pronto a lavorare senza troppi pensieri. Ho passato un buon inverno ed il lavoro con la squadra mi è servito molto. Abbiamo fatto ben tre ritiri e le sensazioni nei giorni scorsi erano buone, non mi aspettavo la vittoria. I miei obiettivi a breve termine erano, e rimangono, le gare internazionali: San Vendemiano, Piva e Belvedere».

Davide De Pretto ha corso fino al 2019 nel cross, conquistando per tre volte la maglia tricolore
Davide De Pretto ha corso fino al 2019 nel cross, conquistando per tre volte la maglia tricolore

Ciclocross ormai lontano

Davide De Pretto, negli anni fino alla categoria juniores, si è sempre messo in bella mostra anche nel fango. Il ciclocross è stata una disciplina nella quale si è contraddistinto in maniera positiva ottenendo ottimi risultati. Per il secondo anno di fila non ha inforcato la bici da ciclocross, verrebbe da chiedersi come mai.

«Con i diesse della Zalf non ne ho parlato – risponde – anche perché io stesso preferisco concentrarmi sulla strada. Voglio impegnarmi per ottenere buoni risultati anche qui, non so poi cosa farò il prossimo inverno».

Le stesse parole le aveva dette all’inizio della scorsa stagione. Questo suo continuo “rimandare” sembra nascondere una poca volontà di riprendere questa disciplina e ciò un po’ dispiace visto il grande talento e dall’altro fa pensare a quali grandi margini abbia su strada.

De Pretto e Milesi, gioielli di casa Beltrami. Maini cosa ci dici?

03.08.2021
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Nel covo dei ragazzi della Beltrami Tsa-Tre Colli ci sono due ragazzi, entrambi classe 2002, sui quali c’erano (non a torto) grandi aspettative. Questi due ragazzi sono Davide De Pretto e Lorenzo Milesi. A tratti hanno brillato, a volte meno, ma hanno sempre lottato con grande grinta, pur essendo solo al primo anno nella categoria U23, tra l’altro vestendo la maglia di un team continental.

Di loro ne parliamo anche con Orlando Maini che li segue dall’ammiraglia Beltrami. Diesse che con i giovani ci sa fare e ha un’esperienza pressoché infinita.

De Pretto ha esordito tra i pro’ al Gp Industria & Artigianato. E’ stato un crossista, ma la strada lo attrae di più
Davide De Pretto ha esordito tra i pro’ al Gp Industria & Artigianato

De Pretto, crescita regolare

«Io credo – dice Maini – che quello di De Pretto sia un decorso assolutamente regolare che va di pari passo con il suo  sviluppo fisico. E’ un corridore polivalente. E’ “velocetto”, va bene in salita, è sveglio, sa leggere la corsa. E queste sono tutte caratteristiche che sono a suo favore, specie pensando al suo futuro. Io poi nella valutazione dei ragazzi non faccio riferimento ai numeri o alle vittorie, ma agli step di crescita. Per me ha fatto una buona annata. E non è finita… E comunque, se dovessi fare riferimento a i numeri nelle due cronosquadre che ha fatto ha mostrato valori importanti. E’ stato così in quella della Coppi e Bartali (foto in apertura, ndr) e al Giro del Veneto».

«De Pretto è un “cecchino” – riprende Maini – quindi lo paragonerei a Ulissi. Però essendo così polivalente, andando bene un po’ dappertutto, mi viene in mente anche Conti. Soprattutto da dilettante Valerio era così: bravo un po’ ovunque e vincente».

De Pretto in maglia bianca di miglior giovane al Giro del Veneto, l’ha persa nell’ultima frazione
De Pretto in maglia bianca di miglior giovane al Giro del Veneto, l’ha persa nell’ultima frazione

«Meglio dopo la scuola»

E sul fatto di essere un corridore completo è d’accordo anche il soggetto chiamato in causa, appunto De Pretto. Il veneto infatti ammette che ama la salita e che: «Mi difendo anche in volata».

«Sin qui per me è stata una stagione abbastanza buona, anche se mi è mancato un piazzamento importante come un podio o una vittoria, ma da qui a fine stagione… Il periodo della scuola è stato il più difficile, ma da quando ho finito le cose sono migliorate, ho preso il ritmo. E non è stato facile neanche adattarsi alla distanza delle gare più importanti. Passare dai 120 chilometri tra gli juniores ai 190 con i pro’ è stato un bel salto. Un adattamento in tutto, anche nell’alimentazione in gara e prima della gara.

«Adesso però arrivano delle corse che mi piacciono. Sabato c’è la Zanè-Monte Cengio, che tra l’altro è praticamente casa mia e con arrivo in salita. E domenica c’è il Gp Sportivi di Poggiana. Fare bene in queste prove non mi dispiacerebbe affatto».

Infine De Pretto smentisce le voci che lo volevano con un piede già in Astana. «No! Non è mai stato così. E non ho contatti. Voglio fare un altro anno almeno tra gli U23, cogliere dei risultati e poi magari passare».

Milesi, bergamasco, il prossimo anno quasi certamente passerà pro’
Milesi, bergamasco, il prossimo anno quasi certamente passerà pro’

Dal calcio alla bici

E poi c’è Lorenzo Milesi. Il lombardo ha margini pressoché enormi. Lui infatti è salito in bici solo nel 2018, da allievo di secondo anno. Prima era un calciatore. Ciò nonostante l’anno scorso ha vinto il campionato italiano a cronometro e il bronzo europeo nella stessa specialità tra gli juniores.

«Ma il ciclismo mi piace di più, in tutto  – dice Milesi – Il rapporto coi compagni poi è diverso. Nel calcio scendi in campo, poi torni a casa e non li vedi più. Qui invece sei sempre insieme, in camera, nei ritiri… Quando ero un calciatore ero un terzino, quasi sempre a sinistra.

«Se mi chiedete se sono soddisfatto della mia stagione rispondo di no. All’inizio credevo fosse più dura, poi con i mesi non è stato facile. Adesso è un mese che sono lontano dalle gare. Vediamo cosa verrà… Ho avuto qualche problema con le posizioni in gruppo. Ho subito due cadute in discesa che mi hanno portato qualche problema».

Milesi invece nelle fila dell’Astana sembrava dovesse finirci per davvero, invece qualcosa è cambiato nel corso della stagione. Lui non si sbottona, ma il passaggio (che comunque dovrebbe esserci) dovrebbe avvenire con un’altra squadra, sempre WorldTour.

Milesi in azione al Giro U23. Nelle dure tappe finali si è comportato molto bene
Milesi in azione al Giro U23. Nelle dure tappe finali si è comportato molto bene

Milesi: la crono e la salita

«Lorenzo fisicamente è un ragazzo molto forte – conclude Maini – A volte paga questa sua inesperienza. Oggi tanti corridori hanno iniziato sin da giovanissimi, lui invece va in bici da quattro stagioni e infatti spesso, in certe situazioni va in difficoltà, cose che a chi ha iniziato da giovanissimo non succede. Di buono è che ha tutto il tempo per migliorare.

«Milesi è un passista, un cronoman, ma va forte anche in salita. Al Giro d’Italia under 23 nei due tapponi alpini finali c’era. E questo è molto importante. E’ un qualcosa che fa testo».

Dagli junior ai pro’. Il salto ponderato di De Pretto

23.02.2021
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Davide De Pretto farà appena una gara tra gli U23 e poi correrà subito a Larciano con i professionisti. Di questo salto così importante ne avevamo già accennato, ma oggi ne parliamo meglio con Giacomo Notari, preparatore dell’Astana Premiertech che segue anche i ragazzi della Beltrami Tsa-Tre Colli, il team che ha accolto il giovane vicentino.

Giacomo Notari oltre a seguire i ragazzi di Maini è un preparatore dell’Astana
Notari oltre a seguire i ragazzi di Maini è preparatore dell’Astana

Un grande salto 

Partiamo cercando di capire come sta De Pretto e qual è la sua condizione nel primo inverno da vero stradista e non da crossista.

«Il motore di De Pretto – dice Notari – è un bel motore. Le sue misure (172 centimetri di altezza per 60 chili di peso) ci dicono che è abbastanza magro, il che potrebbe far pensare ad uno scalatore, ma per me lui ha anche il vantaggio che venendo dal cross possa sopportare bene  gli sforzi intensi e ripetuti. Davide riesce ad esprimere tanti watt nel breve periodo».

Certo il salto, come dicevamo, è piuttosto grande tanto più per un ragazzo che al secondo anno tra gli junior ha corso davvero poco.

«E’ un salto che oggi stanno facendo in parecchi e sì… è un bel salto, me ne rendo conto. Da junior a pro’ c’è parecchia differenza, però bisogna vedere con che mentalità si affronta questo momento. Quella del nostro team è di far crescere i giovani, di dargli un “assaggio” di futuro. Nessuno si aspetta nulla da loro a Larciano, tanto più da un ragazzino come Davide (deve ancora compiere 19 anni, ndr)».

De Pretto in azione al Gp Fwr Baron 2020, in pianura il vincetino spinge forte
De Pretto in azione al Gp Fwr Baron 2020, in pianura il vincetino spinge forte

Base e simulazione gara

In vista del passaggio ad una continental, Davide De Pretto quest’inverno aveva sospeso il cross per prepararsi al meglio. Sapeva che lo aspettava una bella quantità di lavoro. Ma viene da chiedersi: il Gran Premio industria e artigianato fa parte di una “tappa” della stagione o in qualche modo è un obiettivo, chiaramente non per vincere ma per misurarsi subito ad alti livelli?

«E’ uno degli appuntamenti d’inizio stagione – riprende Notari – che vale come tappa di avvicinamento alle altre gare. Davide ha fatto una buona base aerobica durante i primi mesi dell’inverno. Poi man mano ha inserito i lavori di forza al medio e poi quelli a soglia. Abbiamo lavorato anche sulla crono e le cronosquadre. E adesso ci siamo orientati sull’intensità, facendo anche delle simulazioni tipo gara. Come? Abbiamo scelto dei tratti di percorso vallonati e non di sola salita per non avvantaggiare gli scalatori. S’iniziava con la doppia fila e poi gli ultimi 10′-12′ fino al punto di arrivo prestabilito era un “tutti contro tutti”. E quando è così i valori sono davvero più simili a quelli di una gara. Non si hanno la costanza e l’intensità controllata che per esempio ti impongono i 30”-30”».

Emozione e grinta

Ma quindi Davide De Pretto cosa farà a Larciano? Ce la farà o no a passare dai 120 ai 200 chilometri di gara? Il fondo e la resistenza per quei ritmi basteranno?

«Io ti dico di no! – sdrammatizza Notari, supponendo che non sarebbe un problema – anche perché essendo saltate molte corse immagino ci siano parecchi professionisti i quali hanno esigenza di correre e di conseguenza i livello sarà alto. Noi andiamo là per costruire l’atleta.

«Il fondo lo abbiamo fatto, ma ormai preferiamo lavorare sulla qualità. Come voi stessi avevate scritto, Davide ha fatto cinque ore e mezza una sola volta e aveva finito l’allenamento mezzo morto. Per ora ne fa spesso quattro, a volte cinque, ma arriveremo per gradi a fare più ore. In allenamento sono arrivati anche a 160 chilometri, ma facendo il finale dietro motore. De Pretto correrà con gente che fino adesso vedeva in tv: è emozionato, ma anche concentrato. E’ arrivato alla Beltrami che era timido, ma nei ritiri si aperto. E’ serio. Farà bene».

De Pretto ha vinto il Giro del Friuli ’20. Qui sul podio della 3ª tappa dietro Calì e Garofoli (@photors.it)
De Pretto ha vinto il Giro del Friuli 2020 (@photors.it)

Parola all’ex diesse

E invece dalla Borgo Molino-Rinascita Ormelle, la sua squadra tra gli junior cosa ne pensano? Una battuta l’abbiamo voluta scambiare anche con loro.

«Premetto – dice il diesse Cristian Pavanello – che non conosco l’attuale condizione di Davide. Lui è un primo anno e vedere che fa questo salto senza prima aver corso tra gli U23 (farà solo San Geo, ndr) non è cosa da poco. E’ un passaggio notevole, tanto più che troverà atleti professionisti con già diversi giorni di gare nelle gambe. Okay, negli ultimi anni se ne sono visti di ragazzini forti, ma quelli forti per davvero si contano sulle dita di una mano. E poi dico che ci sono sempre stati, penso alla Mapei giovani. Bisogna vedere però che calendario gli fanno fare. Non vorrei che alla lunga fosse più un danno che un vantaggio per i ragazzi.

«Ripeto, vista così sembra un salto pesante, ma non conosco la condizione del ragazzo. Noi abbiamo sempre cercato di farlo riposare tra cross e strada. Però sia chiaro, non sono contrario a questo tipo di esperienze, se fatte nel giusto modo, se fatte per fare esperienza».

De Pretto, la San Geo e subito a Larciano

19.02.2021
5 min
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Dalla Borgo Molino-Rinascita Ormelle alla Beltrami Tsa-Tre Colli, Davide De Pretto metterà il naso tra i professionisti alla seconda corsa da U23. Debutterà alla San Geo, poi correrà a Larciano. Questo è il nuovo corso del ciclismo che ti fa crescere più in fretta, ma non si sa ancora dove ti condurrà. La curiosità è che a guidare il vicentino nella nuova avventura sarà Orlando Maini, uno che della vecchia scuola ha fatto la sua bandiera.

«Non doveva fare neanche la San Geo – dice il tecnico bolognese – però nei piccoli training camp che abbiamo fatto, mi sono accorto che va bene e tutto sommato questo debutto sarà un’esperienza che merita. E poi a Larciano, su strade in cui da junior ha sempre fatto bene, prenderà contatto con quello che lo aspetta. Questo è il ciclismo di adesso, in cui cominciano ad andare forte da ragazzini e potrebbero smettere prima di quanto siamo abituati».

Nel 2020 ha vinto il Giro del Friuli, qui a Fontanafredda, 3ª tappa
Nel 2020 ha vinto il Giro del Friuli, qui a Fontanafredda, 3ª tappa

Cross sospeso

De Pretto ha i capelli corti, il viso già scavato e lo sguardo di uno che forse sa già cosa vuole. Compirà 19 anni il 19 aprile e nella scorsa stagione è stato fra gli juniores più in vista, come rilevato anche dal cittì De Candido. Si è portato a casa il Giro di Primavera, valido come campionato regionale, e la classifica finale del Giro del Friuli. Oltre a 8 piazzamenti fra i primi 10. A fine anno, a cose normali, avrebbe poi iniziato con il ciclocross, dato che il vicentino finora è stato soprattutto una stella del fuoristrada invernale, con tre campionati nazionali in quattro stagioni e vittorie in classiche come il Guerciotti e Saccolongo.

«Quest’anno però – racconta – ho scelto di cambiare e concedermi un vero periodo di stacco, del cross se ne riparlerà semmai al secondo anno da U23. Sin da esordiente le mie stagioni sono state un continuo fra estate e inverno. Mollavo un po’ la strada ad agosto per iniziare il cross, ma di fatto uno stacco così lungo non l’avevo mai fatto. Dovendo iniziare una preparazione più importante, fatta di allenamenti diversi e molte più ore, abbiamo preferito fare così».

Davide De Pretto ha corso fino al 2019 nel cross, conquistando 3 tricolori
Davide De Pretto ha conquistato 3 tricolori nel cross

Riposare fa bene

Maini è uno che con i giovani ci sa fare e se ti dice che un corridore è sveglio, ha qualità ed è molto determinato, vuol dire che la base su cui costruire l’ha già individuata.

«E’ uno che ascolta – dice – viene fuori dal cross ed è abituato alla fatica. La decisione di staccare quest’anno viene dal fatto che esce da tre anni a ciclo continuo e in un passaggio di categoria così importante aveva diritto e anche bisogno di prendersi il suo tempo. Riposare fa bene. Per com’erano le sue stagioni, partiva subito forte su strada perché ci arrivava con la condizione del cross. E lui non è uno che nel cross andava per partecipare, ha sempre corso per vincere. A quell’età, se si inceppa qualcosa, poi sono guai. E mi sono chiesto: ha rinunciato a qualcosa per fare tanta attività? Ad esempio si è meravigliato di avere la bici da crono. Ecco, da junior non ne ha mai fatta una e se c’è stata, ha usato la bici da strada. Queste sono valutazioni di crescita che vanno fatte. Van Aert e Van der Poel d’estate a 17-18 anni forse non hanno fatto la sua stessa attività su strada, per capirci».

Nel 2019 a San Martino Buon Albergo, campione regionale veneto su Alessio e Raccani
Nel 2019 a San Martino, campione regionale su Alessio

Assaggi di crono

Davide ha iniziato a correre da G1 al suo paese, che si chiama Piovene Rocchette e sta in provincia di Vicenza.

«Io volevo fare calcio – sorride – però mio padre che era grande appassionato di bici, mi propose di provare col ciclismo. E siccome vennero subito buoni risultati, non ho più smesso. D’inverno mi piace il cross, d’estate la strada. E’ difficile scegliere quale preferisca, diciamo che siamo 50 e 50. E’ stato strano non avere nemmeno a casa la bici da cross quest’inverno, ma non mi sono perso neanche una gara in tivù. Van Aert e Van der Poel sono fenomeni soprattutto per come gestiscono le loro stagioni. Grazie al cross sono cresciuto. Riesco a sopportare molti cambi di ritmo, riesco a stare più a lungo in soglia. Per adesso in salita me la cavo, forse soffro quelle molto lunghe. E però se c’è una volata di gruppetto, me la gioco. A crono non lo so, non le ho mai fatte. Si vede che la squadra è attrezzata come nei pro’, perché già a novembre mi hanno dato la bici da strada. La Argon 18 in salita è più leggera della Pinarello che avevo l’anno scorso, ma in pianura è meno aerodinamica. Poi in ritiro, a Praticello vicino Parma, è arrivata anche quella da crono. La uso due volte a settimana, quando faccio meno ore. Perché adesso si sta tanto in sella. In ritiro una volta ne abbiamo fatte 5 e mezza, sono tornato sfinito».

Nel 2019, primo anno junior, per De Pretto un giorno da Nord a Nervesa della Battaglia
Nel 2019, 1° anno junior, giorno da Nord a Nervesa

Bici e università

I ritiri, spiega Maini, li hanno fatti suddivisi in due gruppi. Tamponati e alla giusta distanza, per evitare ogni possibile inconveniente.

«Due o tre ritiri di pochi giorni – conferma Davide – in cui ci siamo conosciuti. Quando Maini venne a parlarmi la prima volta, vidi subito che si tratta di una bravissima persona. Ogni 2-3 giorni in qualche modo ci sentiamo, voce o messaggio. E per il resto, faccio la mia vita. Nel tempo libero esco in moto con gli amici, ho un motard 125. Devo anche finire i geometri e cercherò di dare ascolto ai miei genitori. Loro mi consigliano di stare tranquillo, di finire la scuola e di non mollare gli studi. Per questo, anche se i libri non mi fanno impazzire, penso che mi iscriverò a Economia. Chi può dire cosa ci sarà dopo il ciclismo?».

In realtà nessuno può dire neppure cosa ci sarà dopo Larciano, perché l’obiettivo sarà andare avanti due passi per volta, fare il punto e impostare i successivi. Questo è il nuovo ciclismo e speriamo che per farne parte Davide non debba mettere da parte il ciclocross. Dice Maini che anche questo lo decideranno insieme. A patto che si mettano sul tavolo tutte le carte e non si mostri solo un lato della medaglia, il sistema può funzionare.