Dagli junior ai pro’. Il salto ponderato di De Pretto

23.02.2021
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Davide De Pretto farà appena una gara tra gli U23 e poi correrà subito a Larciano con i professionisti. Di questo salto così importante ne avevamo già accennato, ma oggi ne parliamo meglio con Giacomo Notari, preparatore dell’Astana Premiertech che segue anche i ragazzi della Beltrami Tsa-Tre Colli, il team che ha accolto il giovane vicentino.

Giacomo Notari oltre a seguire i ragazzi di Maini è un preparatore dell’Astana
Notari oltre a seguire i ragazzi di Maini è preparatore dell’Astana

Un grande salto 

Partiamo cercando di capire come sta De Pretto e qual è la sua condizione nel primo inverno da vero stradista e non da crossista.

«Il motore di De Pretto – dice Notari – è un bel motore. Le sue misure (172 centimetri di altezza per 60 chili di peso) ci dicono che è abbastanza magro, il che potrebbe far pensare ad uno scalatore, ma per me lui ha anche il vantaggio che venendo dal cross possa sopportare bene  gli sforzi intensi e ripetuti. Davide riesce ad esprimere tanti watt nel breve periodo».

Certo il salto, come dicevamo, è piuttosto grande tanto più per un ragazzo che al secondo anno tra gli junior ha corso davvero poco.

«E’ un salto che oggi stanno facendo in parecchi e sì… è un bel salto, me ne rendo conto. Da junior a pro’ c’è parecchia differenza, però bisogna vedere con che mentalità si affronta questo momento. Quella del nostro team è di far crescere i giovani, di dargli un “assaggio” di futuro. Nessuno si aspetta nulla da loro a Larciano, tanto più da un ragazzino come Davide (deve ancora compiere 19 anni, ndr)».

De Pretto in azione al Gp Fwr Baron 2020, in pianura il vincetino spinge forte
De Pretto in azione al Gp Fwr Baron 2020, in pianura il vincetino spinge forte

Base e simulazione gara

In vista del passaggio ad una continental, Davide De Pretto quest’inverno aveva sospeso il cross per prepararsi al meglio. Sapeva che lo aspettava una bella quantità di lavoro. Ma viene da chiedersi: il Gran Premio industria e artigianato fa parte di una “tappa” della stagione o in qualche modo è un obiettivo, chiaramente non per vincere ma per misurarsi subito ad alti livelli?

«E’ uno degli appuntamenti d’inizio stagione – riprende Notari – che vale come tappa di avvicinamento alle altre gare. Davide ha fatto una buona base aerobica durante i primi mesi dell’inverno. Poi man mano ha inserito i lavori di forza al medio e poi quelli a soglia. Abbiamo lavorato anche sulla crono e le cronosquadre. E adesso ci siamo orientati sull’intensità, facendo anche delle simulazioni tipo gara. Come? Abbiamo scelto dei tratti di percorso vallonati e non di sola salita per non avvantaggiare gli scalatori. S’iniziava con la doppia fila e poi gli ultimi 10′-12′ fino al punto di arrivo prestabilito era un “tutti contro tutti”. E quando è così i valori sono davvero più simili a quelli di una gara. Non si hanno la costanza e l’intensità controllata che per esempio ti impongono i 30”-30”».

Emozione e grinta

Ma quindi Davide De Pretto cosa farà a Larciano? Ce la farà o no a passare dai 120 ai 200 chilometri di gara? Il fondo e la resistenza per quei ritmi basteranno?

«Io ti dico di no! – sdrammatizza Notari, supponendo che non sarebbe un problema – anche perché essendo saltate molte corse immagino ci siano parecchi professionisti i quali hanno esigenza di correre e di conseguenza i livello sarà alto. Noi andiamo là per costruire l’atleta.

«Il fondo lo abbiamo fatto, ma ormai preferiamo lavorare sulla qualità. Come voi stessi avevate scritto, Davide ha fatto cinque ore e mezza una sola volta e aveva finito l’allenamento mezzo morto. Per ora ne fa spesso quattro, a volte cinque, ma arriveremo per gradi a fare più ore. In allenamento sono arrivati anche a 160 chilometri, ma facendo il finale dietro motore. De Pretto correrà con gente che fino adesso vedeva in tv: è emozionato, ma anche concentrato. E’ arrivato alla Beltrami che era timido, ma nei ritiri si aperto. E’ serio. Farà bene».

De Pretto ha vinto il Giro del Friuli ’20. Qui sul podio della 3ª tappa dietro Calì e Garofoli (@photors.it)
De Pretto ha vinto il Giro del Friuli 2020 (@photors.it)

Parola all’ex diesse

E invece dalla Borgo Molino-Rinascita Ormelle, la sua squadra tra gli junior cosa ne pensano? Una battuta l’abbiamo voluta scambiare anche con loro.

«Premetto – dice il diesse Cristian Pavanello – che non conosco l’attuale condizione di Davide. Lui è un primo anno e vedere che fa questo salto senza prima aver corso tra gli U23 (farà solo San Geo, ndr) non è cosa da poco. E’ un passaggio notevole, tanto più che troverà atleti professionisti con già diversi giorni di gare nelle gambe. Okay, negli ultimi anni se ne sono visti di ragazzini forti, ma quelli forti per davvero si contano sulle dita di una mano. E poi dico che ci sono sempre stati, penso alla Mapei giovani. Bisogna vedere però che calendario gli fanno fare. Non vorrei che alla lunga fosse più un danno che un vantaggio per i ragazzi.

«Ripeto, vista così sembra un salto pesante, ma non conosco la condizione del ragazzo. Noi abbiamo sempre cercato di farlo riposare tra cross e strada. Però sia chiaro, non sono contrario a questo tipo di esperienze, se fatte nel giusto modo, se fatte per fare esperienza».