Delle Vedove e il futuro alla Intermarché: «Voglio imparare»

12.09.2022
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Alessio Delle Vedove corre veloce verso grandi traguardi, senza farsi spaventare da quello che lo circonda (in apertura festeggia l’approdo in finale nell’inseguimento a squadre, foto Federciclismo). Il ragazzo della Borgo Molino Rinascita Ormelle è ritornato dalla trasferta con la nazionale su pista a Tel Aviv. Dove ha conquistato, insieme ai suoi compagni, il titolo iridato nell’inseguimento a squadre, sfiorando per un soffio il record del mondo. 

«Sono tornato a casa dal Tel Aviv il 28 agosto – dice Delle Vedove – non ho ancora corso, mi sono riposato un po’ ed ho ripreso ad allenarmi pochi giorni fa. Il calendario quest’anno finisce il 16 ottobre, quindi ho ancora un mese di concentrazione, poi si potrà pensare al prossimo anno. Disputerò il campionato italiano di cronometro a squadre agli inizi di ottobre (si correrà il 1° ottobre a Fiume Veneto, ndr), è l’ultima gara sulla quale ho messo gli occhi, spero di finire bene».

Delle Vedove, il secondo da sinistra, insieme ai compagni di squadra dell’inseguimento (foto Instagram)
Delle Vedove, il secondo da sinistra, insieme ai compagni di squadra dell’inseguimento (foto Instagram)
Da dopo Tel Aviv si potrebbe dire che sei tornato in forma e motivato…

La maglia di campione del mondo è un sogno incredibile e già poterla indossare è un onore immenso. Peccato per il record del mondo, ma la pista non era delle migliori, era anche semi aperta, quindi c’erano un po’ di agenti ad influenzare la prestazione. 

A proposito del prossimo anno, abbiamo sentito che correrai con la continental dell’Intermarché Wanty Gobert.

Esatto, ne ho parlato con il mio procuratore Nicoletti ed insieme abbiamo deciso che era la scelta migliore per me. Inoltre io sono molto curioso e volevo proprio mettermi in gioco in una realtà come quella. Penso sia il passo giusto per tentare di fare del ciclismo il mio mestiere.

Delle Vedove ha ricevuto tante richieste: sia dall’Italia che dall’estero (photors.it)
Delle Vedove ha ricevuto tante richieste: sia dall’Italia che dall’estero (photors.it)
Quindi anche tu hai il procuratore, da quanto?

Non da molto, ho firmato la procura con lui da un mese più o meno. Inizialmente non volevo avere un procuratore, devo essere sincero: fossi rimasto a correre in Italia, non avrei firmato. Ma visto che sarò con una squadra straniera e ci saranno tante cose da curare, ho preferito averlo. Avevo un’idea diversa dei procuratori, pensavo imponessero le loro idee e che decidessero le cose a tavolino, invece Nicoletti no, mi ascolta e mi ha sempre chiesto cosa pensassi di ogni singolo dettaglio

Come è nato il contatto con la Intermarché?

A inizio giugno mi sono arrivate tantissime richieste ed offerte, tre da squadre Development: Lotto, Groupama FDJ e Intermarché. Sono arrivate in contemporanea anche due offerte dalle continental italiane: Zalf e Colpack.

Il ragazzo si è messo in luce con tante vittorie quest’anno, sia su strada che su pista (foto photors.it)
Il ragazzo si è messo in luce con tante vittorie quest’anno, sia su strada che su pista (foto photors.it)
Come mai hai scelto l’Intermarché?

Il progetto mi è sembrato molto interessante e disegnato a misura di un ragazzo che è al primo anno da under 23. Ho firmato per due anni, fino al 2024. Il primo anno rimarrò in Italia, c’è la scuola da finire, andrò ogni tanto in Belgio a correre o a fare ritiri. Mi hanno già anticipato che dovrei fare il calendario delle corse in Italia e qualcuna in Belgio e Olanda, non vedo l’ora.

Li hai già conosciuti?

Non dal vivo, andrò di persona solamente a fine ottobre, a stagione finita. Pensavo avessero una struttura molto complessa e intricata, invece nella loro professionalità sono molto semplici. Ho parlato anche con il vicepresidente e con il mio allenatore, Kevin Van Melsen. Quest’anno corre ancora con la WorldTour, ma dall’anno prossimo avrà questo nuovo ruolo. Dalla squadra mi scrivono spesso, mi fanno i complimenti, mi chiedono come sto, sono presenti e mi piace.

Hai già fatto qualche piccola esperienza all’estero, che ti aspetti?

Sì, ho fatto la Corsa della Pace e la Roubaix junior, come prima cosa mi aspetto di imparare tanto. Non vado con presunzione ma con voglia di mettermi in gioco, il livello è alto, l’ho visto nelle mie esperienze. Ho anche avuto modo di parlare con dei ragazzi alla Corsa della Pace, che per curiosità correranno con me il prossimo anno.

Delle Vedove in azione alla Corsa della Pace, una delle poche gare fuori dall’Italia corse dal corridore della Borgo Molino (foto Instagram)
Delle Vedove in azione alla Corsa della Pace, una delle poche gare fuori dall’Italia corse dal corridore della Borgo Molino (foto Instagram)
Cosa vi siete detti?

Parlavamo dei vari allenamenti e delle corse fatte. Ho sempre avuto la sensazione che nel Nord fossero più pronti, e ne ho avuto la conferma. Quei ragazzi fanno 200-300 chilometri in più a settimana rispetto a noi, per questo sono avanti di preparazione e di forma. Mi dicevano che si allenano sempre, anche con la pioggia, noi, invece, no.

Ci sono altre differenze?

La scuola, ne discutevo con un ragazzo tedesco e mi spiegava che da loro la scuola ti viene incontro se fai attività sportiva di alto livello, programmano le interrogazioni e le verifiche. Al contrario, in Italia, ti dicono che ti aiutano, ma poi non lo fanno concretamente

Insomma, curiosità e voglia di iniziare…

Voglio ripartire da zero, tirare una riga e rimettermi in gioco, non importa cosa ho fatto fino ad ora. Devo imparare tanto, lo ripeto, nei primi mesi dovrò restare attento. Per farvi un esempio: non so fare i ventagli, i miei compagni sì, non sono abituato a correre sul pavé, loro ci vivono. Non mi monto la testa, si fa un passo alla volta e nel 2024 vorrei trasferirmi in Belgio in pianta stabile, per fare un ulteriore passo in avanti.