Ritorno a Comano, cosa ha visto il cittì Sangalli?

29.06.2023
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Il campionato italiano è stato il punto di svolta: con il Giro e poi il Tour, il mondiale arriverà in men che non si dica. Così Paolo Sangalli, tecnico azzurro delle donne, ha seguito il tricolore di Comano Terme dalla moto al pari di Daniele Bennati. Guardare in faccia i propri atleti è il modo migliore per dare uno spessore ai loro racconti e inserirli nel cammino verso gli obiettivi (tanti) che attendono la nazionale.

Che cosa ha detto al cittì Sangalli il campionato italiano sulle nostre azzurre?

Ci ha dato delle conferme. Ha evidenziato tre graditi ritorni con Cavalli, Pirrone e Paternoster. E ha dato delle indicazioni per il futuro, con Barale, Masetti e Ciabocco. Oltre a Gasparrini, che è una certezza, anche se non era un percorso adatto a lei. Fra le under 23, lei è la più indiziata di correre il mondiale in linea con le elite.

Sangalli, come pure Bennati, il giorno prima, ha seguito il tricolore donne dalla moto
Sangalli, come pure Bennati, il giorno prima, ha seguito il tricolore donne dalla moto
Di solito si cerca un percorso tricolore che somigli a quello dei mondiali…

Sarebbe stato ideale, ma ricreare a Comano Terme un circuito come quello di Glasgow era obiettivamente impossibile. Quindi lo scopo era avere un campionato italiano con un chilometraggio adeguato al mondiale. Le uniche due Nazioni che hanno corso intorno ai 150 chilometri siamo noi e l’Olanda, in Francia ne hanno fatti 99. Serviva per far capire che il mondiale di Glasgow non è l’europeo di Monaco dell’anno scorso.

Sbaglia chi lo considera un mondiale per velocisti?

In Scozia arriveranno davanti atlete tipo Kopecky, Vos, Wiebes e Vollering. Quindi metto dentro anche Longo Borghini e Persico. Atlete che fanno bene nelle classiche. Quello che continuo a dire alle ragazze è che dopo i 150 chilometri, che sono i 200 degli uomini, le volate le vince chi ha gambe. E questo a Comano è venuto fuori senza ombra di dubbio.

Elena Pirrone ha disputato a Comano la miglior corsa degli ultimi anni: un ritorno attesissimo per Sangalli e i tifosi
Elena Pirrone ha disputato a Comano la miglior corsa degli ultimi anni: un ritorno attesissimo
Hai parlato di Cavalli, Pirrone e Paternoster.

Di Marta sappiamo tutto, dell’incidente e tutto quello che sta soffrendo per tornare. Per Pirrone e Paternoster, ci sono stati sfortuna e problemi fisici. Risolti quelli, sono tornate quelle che davano grandi prospettive da junior: hanno ancora tanto da fare. Paternoster usciva dalla bruttissima tendinite venuta fuori durante la pandemia, quindi ha fatto il Covid e poi l’ha rifatto ancora. Stando così le cose, diventa tutto più impegnativo. Il discorso vale anche per Alessia Vigilia e fra le U23 per Carlotta Cipressi, che ha vinto il campionato italiano crono under, ma anche lei negli ultimi due anni ha avuto tanti problemi fisici.

Ti stupisce vedere la Longo Borghini così sicura di sé anche in volata?

Sicuramente Elisa ha fatto tesoro di tante cose, soprattutto delle sconfitte. Non c’è nulla che ti insegna al pari di una sconfitta. Non stupisce che ci stia arrivando a 32 anni, perché ha fondo. E se adesso ha anche la convinzione di poter fare certe volate, più la corsa è dura e più lei parte da una posizione di vantaggio.

A Cipressi la cronometro delle U23: dopo una serie diproblemi fisici, il suo è stato un ottimo ritorno
A Cipressi la cronometro delle U23: dopo una serie diproblemi fisici, il suo è stato un ottimo ritorno
Ancora una volta ha colpito la generosità di Gaia Realini.

Credo che avrà le sue occasioni e che Longo Borghini non si tirerà indietro nell’aiutarla. In assoluto, parlando di Gaia e anche di altre under 23, questo italiano mi ha aiutato molto per fare la selezione del Tour de l’Avenir, che sarà davvero duro.

Confermi che alle spalle delle grandi, c’è un fronte molto forte di U23?

Con Realini, Cipressi, ma anche Gasparrini, Masetti, Ciabocco e Barale, che è del 2003. Loro due in Olanda si sono inserite molto bene. Ho anche dei contatti con il loro team, stanno lavorando nel modo giusto. E anche in questo si vede il vantaggio di correre nelle squadre WorldTour, perché hanno una gamba diversa, il gap è evidente.

Il Giro d’Italia sarà una verifica ulteriore?

Per alcune sì, soprattutto le ragazze che non sono riuscite a esprimersi al campionato italiano. Al Giro mi aspetto qualcosa di più, come pure dal Tour, che sarà un ottimo avvicinamento al mondiale.

Paternoster sesta nella crono e settima in linea: siamo sulla via del ritorno? Qui è con Consonni e Bastianelli
Paternoster sesta nella crono e settima in linea: siamo sulla via del ritorno?
Tornando a Comano e a ragazze non tanto adatte al percorso, ne abbiamo viste alcune lavorare sodo per le rispettive squadre.

Per le squadre e anche per sé. Penso a Sanguineti e Guazzini, ma anche a Barbara Guarischi che era da sola. Hanno fatto quello che ho chiesto loro: dare tutto, finché avessero forza. E sono state bravissime.

Dopo il Giro, in teoria finisce la carriera di Marta Bastianelli. Certo che se in forma, al mondiale farebbe un gran comodo…

Lei a Glasgow ha anche vinto gli europei del 2018. Marta è arrivata qua con la testa proiettata sul ritiro. Personalmente è un dispiacere, perché è anche un grande riferimento per le altre. Ho provato anche a farle cambiare idea, ma non c’è stato modo. Spero che al Giro possa lasciare il segno, ma non sarà facile. Alla partenza del campionato italiano, ho toccato con mano l’emozione. Le ragazze alla partenza ridono, scherzano, ma sono molto emotive.

E se poi ci ripensasse, almeno fino al mondiale?

Se va forte, le porte sono aperte. Chi merita un posto ce l’ha. Serve tanta testa, da fine Giro al 13 agosto c’è un periodo bello lungo.

All’appello manca Elisa Balsamo.

Stiamo zitti per scaramanzia. La seguo a distanza, senza metterle pressioni. Ma so che la visita di controllo è andata bene, quindi Elisa potrebbe tornare presto su strada, per cui continuo a essere ottimista. Forse un po’ più di prima…

Nel 2018 Bastianelli vince il titolo europeo a Glasgow. Se volesse ripensarci e andasse forte, la porta di Sangalli sarebbe aperta
Nel 2018 Bastianelli vince il titolo europeo a Glasgow. Alle sue spalle Vos e Brennauer. Quarta Cecchini
Sabato c’è il tricolore juniores, cosa ci aspettiamo?

Alla crono di Comano non ha partecipato Venurelli, perché stava facendo la maturità, altrimenti avrebbe fatto una gran prova. Guardando all’estero, abbiamo due avversarie inglesi forti che sono Izzy Sharp e Cat Ferguson per la prova su strada, con le quali ci siamo scontrati già parecchie volte quest’anno e non solo ai mondiali e gli europei come succedeva negli anni scorsi. Le conosciamo, sono forti. Noi cercheremo di fare la miglior squadra. Sono contento perché dopo Cittiglio eravamo settimi nel ranking e dopo il Fiandre siamo primi a pari merito con la Gran Bretagna. Le ragazze sono cresciute tanto, perché hanno visto cos’è il vento, il pavé, un ventaglio, correre sotto l’acqua su stradine che in Italia sarebbero improponibili.

Nella nazionale juniores di Sangalli si lavora sulla maturazione, quindi?

Sono per la crescita, chiaramente con uno sguardo al risultato. La storia italiana è piena di ragazze che hanno vinto il mondiale junior e poi si sono perse, proviamo a invertire la tendenza. Così quando andiamo all’estero con la nazionale, ci affianca sempre una squadra di club. In Olanda abbiamo avuto la Bft Burzoni, un’altra volta la Valcar. Ogni volta c’erano 12 azzurre a fare esperienza. Le squadre mi sembrano motivate e io sono soddisfatto. C’è tanto da fare ed è una bellissima notizia.