Carthy capitano, la politica dei piccoli passi

28.05.2021
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Alla partenza da Canazei, Charly Wegelius aveva in qualche modo predetto che Hugh Carthy avrebbe dovuto stringere i denti a Sega di Ala, perché il britannico della Ef Education-Nippo preferisce le tappe con tante salite e probabilmente il solo passo di San Valentino prima del finale così duro, lo avrebbe messo in difficoltà. Detto e subito fatto, tanto che c’è voluto il super Bettiol di questi giorni per portarlo al traguardo, perdendo però più di 3 minuti da Yates. Resta comunque il fatto che il corridore del team americano, magrissimo (è alto 1,93 e pesa 69 chili) sta continuando nella progressione iniziata al Giro di Svizzera del 2019, che lo scorso anno lo ha portato sul podio della Vuelta, avendo vinto sull’Alto de Angliru.

Wegelius è tecnico in questo team sin dal 2012, quando si chiamava Garmin
Wegelius è tecnico in questo team sin dal 2012, quando si chiamava Garmin

«Lo aspettavamo a questi livelli – spiega Wegelius – ha avuto una progressione più lenta dei fenomeni e di tanti bimbi prodigio che ci sono in giro. Ha 26 anni. E’ sempre estato regolare. La tappa in Svizzera del 2019, prima di Rohan Dennis e di Bernal, poi la Vuelta sono stati dei passaggi fondamentali verso questa leadership. Ma non è facile gestire le aspettative di una squadra che lavora per te. Tutti vogliono la responsabilità, poi quando arriva si accorgono che pesa…».

Resta comunque una grande scuola…

La nostra squadra ha mentalità aperta. E’ chiaro che momenti come questi per un corridore, per un uomo sono significativi. Finora quello che accade è per lui uno stimolo positivo. Non ha buttato via energie per cause nervose e del resto viene dalla grande scuola con Rigoberto Uran, che ha insegnato a tutti in questa squadra a dare la giusta dimensione alle cose.

Primo arrivo in salita a Sestola, arriva con Bernal, Landa, Vlasov e Ciccone
Primo arrivo in salita a Sestola, arriva con Bernal, Landa, Vlasov e Ciccone
Che tipo di corridore è Hugh Carthy?

Io lo definisco un corridore all’antica. Va bene nelle tappe con più salite, che logorano di più. Il finale di Sega di Ala era buono per le sue caratteristiche, ma l’avvio era troppo veloce. Si è vista la stessa cosa sullo Zoncolan. Perché lui possa venire fuori, serve qualcosa che diminuisca l’esplosività degli altri.

Hai parlato di leadership.

Fondamentale in una squadra, ma non parliamo di un leader che batte il pugno sul tavolo perché pretende aiuto. Nelle squadre ci sono delle dinamiche, la ruota gira, tutti contribuiscono alla causa perché ne trarranno giovamento. Più che leadership, nel suo caso parlerei di credibilità verso i compagni. E’ un uomo onesto, trasparente. Ha il coraggio di chiedere aiuto. E’ diverso dal carisma di Rigo, ma piano piano troverà il modo di usare la sua voce.

Hai detto che non è come i ragazzi prodigio: è difficile farlo capire all’atleta?

E’ difficilissimo. Prima della Vuelta, si sentiva pronto, ma vedevo che viveva una frustrazione. Vedeva coetanei arrivare dal nulla e vincere. Ma il ciclismo non è come lavorare il legno, è giardinaggio e ogni pianta per crescere ha bisogno del suo tempo. E lui ora sta raccogliendo, forte proprio dell’esperienza della Vuelta.

Fino a qualche giorno fa si ragionava del podio.

Non voglio pensare che il Giro sia chiuso. Bernal sembrava inattaccabile, ma resta forte. Non so se il podio sia ancora possibile, forse no, ma siamo qui e continueremo a lottare.

Cannondale, un look tutto nuovo per il Giro

27.05.2021
4 min
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Ormai siamo nell’ultima settimana del Giro d’Italia e fra i protagonisti della Corsa Rosa ci sono gli uomini della EF Education Nippo, con Hugh Carthy in classifica generale e il nostro Alberto Bettiol che ha dimostrato di essere in un ottimo stato di forma. Il team americano ha fatto parlare di sé anche per la nuova grafica dei completi dei corridori e sulle biciclette Cannondale. Per capire meglio come sono nate queste nuove colorazioni abbiamo parlato con Simone Maltagliati, Brand Manager di Cannondale.

Non è la prima volta

La EF Education Nippo non è nuova a queste iniziative, infatti anche lo scorso anno al Giro d’Italia i corridori si erano presentati con un completo frutto della collaborazione fra Rapha e Palace Skateboards, che aveva riscosso un notevole successo. Andando più indietro nel tempo, come non ricordare i completi a strisce bianche e nere da galeotti indossati dalla Saeco di Cunego e Simoni al Giro d’Italia 2004, nell’ambito della campagna “Legalize my Cannondale” per chiedere la legalizzazione delle loro Cannondale Six13, che infrangevano il peso minimo di 6,8 chilogrammi imposto dal regolamento. Anche quest’anno Cannondale in collaborazione con Rapha ha voluto creare una nuova grafica particolare.

Alberto Bettiol con la Cannondale SystemSix
Alberto Bettiol con il SystemSix
Alberto Bettiol con la Cannondale SystemSix
Alberto Bettiol con la Cannondale SystemSix

Per non confondersi con la Rosa

Il motivo per cui la EF Education Nippo ogni anno si presenta al via del Giro d’Italia con una grafica diversa sta nel fatto che il regolamento vieta che ci siano squadre che possano avere la maglia dello stesso colore del leader della corsa, quindi il rosa.
«E’ stata fatta questa scelta per non confondersi con la maglia rosa – ci conferma Simone Maltagliati – ed è una scelta giusta, di rispetto verso la corsa. I nostri corridori si confonderebbero con il leader della corsa e questo sarebbe sbagliato».

Un messaggio che vuole unire

Ricordiamo che Rapha ha pensato di creare una grafica che richiama i colori delle bandiere di tutto il mondo, inserite su uno sfondo nero. Questa scelta sta a simboleggiare l’incontro fra culture diverse. Non a caso EF Education First è una società specializzata nella formazione linguistica, viaggi studio e scambi culturali.

La Cannondale SuperSix con la nuova colorazione
La Cannondale SuperSix con la nuova colorazione
La Cannondale SuperSix con la nuova colorazione
La Cannondale SuperSix con la nuova colorazione speciale per il Giro d’Italia 2021

Una grafica che è piaciuta

Il team ha scelto di cambiare colore non solo ai completi dei corridori, ma è stata rivista anche la grafica delle biciclette Cannondale in dotazione alla squadra, vale a dire: SuperSix Evo, SystemSix e SuperSlice.
«Abbiamo avuto un riscontro molto positivo – continua Maltagliati – le biciclette con questa grafica sono piaciute moltissimo».

Sulla base di questa affermazione abbiamo chiesto a Simone Maltagliati se è in previsione di realizzare una serie di bici con questi colori.
«Purtroppo per ora non è prevista nessuna serie da mettere sul mercato con questi colori, ma sono certo che avrebbe avuto successo. Il problema – aggiunge il manager di Cannondale – è che siamo in un momento in cui abbiamo problemi con le fonti produttive e ci sono ritardi nelle consegne delle biciclette. Sarebbe molto difficile creare una serie su larga scala con una grafica nuova. Quindi per ora ci sono solo le bici della squadra con quei colori».

SuperSlice  Cannondale
La velocissima SuperSlice
SuperSlice Cannondale
La bicicletta per le cronometro del Team ED Education Nippo, la SuperSlice

Dotazione standard

A livello tecnico le biciclette che stanno usando i corridori dell’EF Education Nippo al Giro d’Italia non presentano novità particolari, infatti troviamo il gruppo Shimano Dura Ace Di2, le ruote e i manubri di Vision, le selle Prologo e le borracce Tacx, quest’ultime aggiornate con la nuova grafica.

Tacx borracce EF Education Nippo Giro 2021
Nuova colorazione anche per le borracce
Tacx borracce Education Nippo Giro 2021
Nuova colorazione anche per le borracce Tacx in dotazione al team statunitense

Nuovi tessuti più veloci

Oltre a ideare una nuova grafica, Rapha ha svolto anche un gran lavoro sui tessuti dei completi, soprattutto sul body per le cronometro. Sono stati fatti dei test su più di 100 materiali e sono state realizzate 40 versioni diverse di body, che sono stati provati in galleria del vento. Il tutto per migliorare l’impatto aerodinamico.

cannondale.com

I bucanieri dell’EF Education Nippo, tutti all’arrembaggio

20.04.2021
3 min
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Molti cambiamenti nel team, a cominciare dallo sponsor, l’arrivo della Nippo ha portato anche quattro elementi dalla Delko, la formazione professional francese che precedentemente era appoggiata dall’azienda giapponese. La struttura della squadra resta comunque la stessa dello scorso anno, fatta di un nutrito gruppo di ambiziosi corridori, senza grandi punte ma con molti in grado di emergere.

Bettiol tornato motivato e pronto a riscattarsi al Giro d’Italia, dopo una brutta primavera
Bettiol tornato motivato e pronto a riscattarsi al Giro d’Italia, dopo una brutta primavera

Tra gli ultimi arrivati spicca il danese Michael Valgren, pronto a ripetersi dopo la splendida doppietta primaverile del 2018 con Omloop Het Nieuwsblad e Amstel Gold Race a distanza di pochi giorni.

Le caratteristiche della squadra portano a privilegiare azioni di disturbo in grado di sconvolgere l’andamento prestabilito delle corse. Gli uomini in grado di farlo non mancano, dallo stesso Valgren a Keukeleire fino ad Alberto Bettiol, che seppur nel 2020 non sia riuscito a ripetere il successo clamoroso del Fiandre, ha dimostrato di poter recitare sempre un ruolo importante nelle classiche del Nord e non solo.

Caicedo, qui vittorioso sull’Etna al Giro 2020, uno dei giovani più interessanti
Jonathan Caicedo, Giro d'Italia 2020, Etna
Caicedo, qui vittorioso sull’Etna al Giro 2020, uno dei giovani più interessanti

La squadra ha però un buon background anche per le corse a tappe, almeno quelle medio-brevi dove l’ecuadoriano Caicedo, il portoghese Guerreiro e il colombiano Higuita possono dire la loro. Resta poi Rigoberto Uran, che al di là del suo rendimento attuale è sempre un riferimento, in grado con la sua esperienza di fare da regista in corsa, essendo ancora in grado di centrare una Top 10 in un grande giro. Insomma, una squadra sempre pronta alla battaglia, da non sottovalutare mai.

L’ORGANICO

Nome CognomeNato aNaz.Nato ilPro’
Daniel Arroyave CanasYarumal Col19.06.20002019
William BartaBoiseUsa04.01.19962018
Fumiyaki BeppuChigasakiJpn10.04.19832005
Alberto BettiolPoggibonsiIta29.10.19932014
Stefan BisseggerWeinfeldenSui13.09.19982020
Jonathan CaicedoSanta MartaEcu28.04.19932014
Diego A.Camargo PinedaTutaCol03.05.19982021
Simon CarrHerefordGbr29.08.19982020
John CarthyPrestonGbr09.07.19942015
Gregory Lawson CraddockHoustonUsa20.02.19922011
Mitchell DockerMelbourneAus02.10.19862009
Julien El FaresAix en ProvenceFra01.06.19852008
Ruben GuerreiroMontijoPor06.07.19942015
Sergio A.Higuita GarciaMedellinCol01.08.19972017
Moreno HoflandRoosendaalNed31.08.19912016
Alex HowesGoldenUsa01.01.19882012
Jens KeukelaireBrugesBel23.11.19882010
Lachlan MortonPort MacquarieAus02.01.19922012
Hideto NakaneNagoyaJpn02.05.19902011
Logan OwenBremertonUsa25.03.19952018
Neilson PowlessSacramentoUsa03.09.19962018
Jonas RutschErbachGer24.01.19982020
Tom ScullyInvercargillNzl14.01.19902016
Rigoberto UranUrraoCol26.01.19872006
Michael Valgren HundahlOsterild Den07.02.19922014
Julius Van Den BergPurmerendNed23.10.19962018
Tejay Van GarderenTacomaUsa12.08.19882010
James WhelanMelbourneAus11.07.19962019

DIRIGENTI

Jonathan VaughtersUsaGeneral Manager
Charles WegeliusGbrDirettore Sportivo
Matti BretschelDenDirettore Sportivo
Juan Manuel GarateEspDirettore Sportivo
Andreas KlierGerDirettore Sportivo
Tom SouthamGbrDirettore Sportivo
Ken VanmarckeBelDirettore Sportivo

DOTAZIONI TECNICHE

La Ef Education-Nippo anche per quest’anno è rimasta fedele all’americana Cannondale che, a ben vedere, divenne primo nome del team al passaggio di mano dopo gli anni della Liquigas. I modelli a dispisizione di Rigoberto Uran e Alberto Bettiol con SuperSix Evo, SystemSix e SuperSlice montati con ruote vision.

CONTATTI

EF EDUCATION-NIPPO (USA)

Two Education Circle, 02141 Cambridge (USA)

procyclingteam@ef.com – www.efprocycling.com

Facebook: @EFProCycling

Twitter: @Efprocycling

Instagram: efprocycling

Cannondale SuperSix Evo EF Education Nippo

Le Cannondale dell’EF Education Nippo

20.04.2021
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Un binomio che dura da alcuni anni e che continuerà fino al 2023. Stiamo parlando del Team EF Education First e Cannondale, che vede quest’anno l’aggiunta di Nippo come ulteriore sponsor. Le biciclette di Alberto Bettiol e Rigoberto Uran saranno: SuperSix Evo, SystemSix e SuperSlice.

Completa e più veloce

E’ una delle biciclette più conosciute e amate del gruppo, la SuperSix Evo è un vero classico di Cannondale. L’ultima versione oltre alle caratteristiche di leggerezza, guidabilità e reattività, beneficia anche di un profilo dei tubi che migliorano l’efficienza aerodinamica. Il telaio è realizzato in carbonio ad alto modulo, il BallisTec Hi-Mod, che fa fermare il peso a 866 grammi nella taglia 56.

Per quanto riguarda il manubrio, i corridori dell’EF Education Nippo hanno a disposizione il Vision Metron 5D. Si tratta di un manubrio integrato realizzato completamente in carbonio dalle linee aerodinamiche e che permette il passaggio interno dei cavi.

Anche le ruote sono marchiate Vision e per la precisione sulla SuperSix Evo vediamo le Metron 40SL. Questa coppia di ruote ha un cerchio in carbonio con un profilo aerodinamico sviluppato attraverso analisi CFD e test in galleria del vento. Il profilo di 40 millimetri si sposa alla perfezione con le qualità della SuperSix Evo e la rende competitiva su tutti i terreni.

Cannondale SystemSix
La SystemSix con le sue linee super aerodinamiche
Cannondale SystemSix
La SystemSix con le sue linee super aerodinamiche

La novità di Bianchi

La SystemSix è una delle biciclette aerodinamiche per eccellenza. Il punto forte di questa bicicletta è la progettazione unica degli elementi chiave come il telaio, la forcella e il reggisella, che insieme al manubrio integrato Vision Metron 5D e le ruote Metron 55SL la rendono molto veloce. I tecnici di Cannondale hanno quantificato un risparmio di 50 watt a una velocità di 48 chilometri orari. Valori che nel mondo dei professionisti possono fare la differenza fra vincere o perdere una volata. Anche il telaio della SystemSix è realizzato in carbonio ad alto modulo BallisTec Hi-Mod, il più pregiato del marchio americano.

Sergio Higuita Cannondale SuperSlice
Sergio Higuita sulla SuperSlice
Sergio Higuita Cannondale SuperSlice
Sergio Higuita impegnato a cronometro con la SuperSlice

A filo della lenticolare

La SuperSlice è la bicicletta dedicata alle prove contro il tempo. Linee aerodinamiche per tagliare al meglio l’aria, con la forma del tubo verticale che segue il profilo della ruota posteriore e il tubo orizzontale dritto. Anche per le cronometro la EF Education Nippo si affida alle ruote Vision con le Metron 81SL all’anteriore e la lenticolare Metron TFW al posteriore. Sempre di Vision anche il manubrio e le protesi per le cronometro.

Pedali Speedplay Zero
I pedali Speedplay Zero con la relativa tacchetta
Pedali Speedplay Zero
I pedali Speedplay Zero con la relativa tacchetta

La scheda tecnica

GruppoShimano Dura Ace Di2
RuoteVision Metron 40SL e 50SL,
PneumaticiVittoria
ManubrioVision Metron 5D
Sella Prologo
ReggisellaHollowGram
PedaliSpeedplay Zero

Pedali Speedplay

A livello di equipaggiamento le Cannondale della EF Education Nippo vantano il gruppo Shimano Dura Ace Di2, tranne la guarnitura che è la HollowGram realizzata con forgiatura in 3D a cui sono applicate le corone FSA. Le selle sono fornite da Prologo, i portaborracce sono di Tacx e i pedali sono gli Speedplay Zero. Per finire segnaliamo che per le coperture vengono usati i tubolari Vittoria Corsa.

Manubrio HollowGram Save SuperSix Evo Valcar

Il manubrio delle SuperSix EVO della Valcar

12.04.2021
4 min
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In occasione delle Classiche del Nord abbiamo avuto modo di vedere da vicino le Cannondale SuperSix EVO in dotazione alla Valcar-Travel&Service, la squadra di Elisa Balsamo, Ilaria Sanguineti e Chiara Consonni. C’è un aspetto che ci è saltato agli occhi, parliamo del manubrio usato dalle ragazze, che rispetto alla dotazione standard in commercio è diverso. Per capire i motivi di questa scelta abbiamo parlato con Ivan Panseri, meccanico della Valcar e anche della nazionale femminile.

Una scelta diversa

Tra i nostri test di biciclette c’è anche quello che abbiamo avuto il piacere di fare con la Cannondale SuperSix EVO, che ci ha permesso di conoscere ancora meglio questa bicicletta dalle prestazioni eccellenti. Fra i componenti che colpiscono maggiormente c’è sicuramente il cockpit, costituito nelle configurazioni di serie dal manubrio e dall’attacco HollowGram Knot. Ma nelle SuperSix della Balsamo e compagne questo elemento è diverso.
«Sulle biciclette delle ragazze abbiamo montato l’attacco e il manubrio HollowGram Save – ci dice subito Ivan Panseri – che sono diversi per alcune caratteristiche rispetto al Knot con cui solitamente vengono equipaggiate le SuperSix Evo».

Più sottile

A prima vista non si direbbe che ci siano grandi differenze, ma non è così.

«Il manubrio Knot ha una superficie maggiore del Save – precisa Panseri – noi abbiamo deciso di optare per quest’ultimo che è un po’ più sottile e le ragazze si trovano meglio».

In effetti le ragazze hanno mediamente mani più piccole rispetto ai ragazzi e un manubrio più sottile può facilitare la presa. C’è anche un’altra caratteristica diversa, infatti il Save è disponibile anche nella larghezza di 36 centimetri, mentre il Knot parta da un minimo di 38 centimetri. Questo potrebbe essere un ulteriore motivo per scegliere il Save, ma il meccanico della Valcar ci tiene a precisare un aspetto.

«Sulle misure c’è da dire che noi per convenzione misuriamo la larghezza del manubrio da centro / centro, mentre Cannondale la misura da lato interno. Questo vuol dire che una nostra misura da 40 per Cannondale è un 38. Comunque di tutte le ragazze solo la Magri usa il 38, mentre le altre hanno il 40»

Un passaggio cavi diverso

Ci sono delle differenze anche per quel che riguarda l’attacco, infatti il Save non ha la cover per far passare i cavi internamente.
«I cavi escono da due fori posti nella parte inferiore del manubrio – ci spiega Panseri – e poi li facciamo entrare direttamente nel tubo sterzo che ha un ampio passaggio. Noi usiamo una guaina termosaldata per mettere insieme i due cavi (quello del freno e quello che va alla centralina dello Shimano Di2, ndr). In questo modo rimane tutto più pulito. Non è un sistema complicato da montare, anzi è piuttosto semplice».

Cavi manubrio Save SuperSix Evo valcar
I cavi vengono uniti e fatti passare nel tubo sterzo
Cavi manubrio Save SuperSix Evo valcar
I cavi uniti con un nastro termosaldato vengono inseriti nel tubo sterzo

Due pezzi ma sembra uno

Entrambi i modelli sono formati da due pezzi, manubrio e attacco. Il primo in carbonio e il secondo in alluminio.
«Anche se è in due pezzi, sembra che sia un manubrio integrato, e le ragazze si trovano molto bene – precisa Panseri – anche nelle Classiche con molto pavé i feedback sono stati ottimi. Le ragazze dicono che assorbe bene le vibrazioni e non abbiamo avuto nessuna rottura o tipo di problema».

Manubrio Save SuperSix Evo Sanguinetti
Il manubrio della Sanguineti è leggermente inclinato
Manubrio Save SuperSix Evo Sanguinetti
Il manubrio della Sanguineti è leggermente inclinato verso il basso

Inclinazione a piacimento

Il sistema HollowGram Save permette di variare l’inclinazione del manubrio di 8 gradi e soddisfare le necessità delle atlete.
«Il manubrio si aggancia con l’attacco tramite quattro viti e in questa zona si trova una specie di mezzaluna che permette di regolare l’inclinazione del manubrio per abbassare o alzare le leve freni. Ad esempio, la Sanguineti ha una inclinazione negativa, mentre le altre ragazze preferiscono stare parallele al terreno»

Un giorno a Bruges fra le Cannondale della Valcar

10.04.2021
3 min
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Approfondimento nei giorni del Nord sulle Cannondale della Valcar-Travel&Service guidata da Davide “Capo” Arzeni, che ha in Elisa Balsamo la punta di diamante. E' Ilaria Sanguineti a spiegarci la Cannondale SuperSix EVO con cui il team corre quest'anno. Una bici leggerissima, aerodinamica e pronta nella risposta. I freni a disco che rendono il gruppo più sicuro. E sensazioni di guida da prima classe. Sono i giorni del Fiandre e della Ronde de Mouscron vinta proprio da Chiara Consonni su questa bici.

Approfittando delle pause fra le corse del Nord, siamo andati nella villa vicino Bruges in cui alloggiava la Valcar-Travel&Service. Volevamo studiare un po’ meglio le Cannondale gialle, che in gruppo tante ragazze guardano con una sottile punta di invidia.

I dati diffusi al riguardo dalla casa americana sono entusiasmanti. Parlano di 30 watt. Ecco quanta potenza si risparmia grazie alla forma dei tubi e il design integrato della nuova SuperSix EVO rispetto alla precedente versione, calcolata a una velocità di 48,3 chilometri all’ora.

Nostra guida per questo viaggio tecnico è Ilaria “Iaia” Sanguineti, ligure di Sanremo classe 1994, che alla Valcar corre dal 2018 e di mestiere fa la velocista. Tirando spesso le volate a ragazze come Elisa Balsamo e Chiara Consonni, che quassù proprio lunedì scorso ha vinto la Ronde de Mouscron.

La SuperSix EVO di Ilaria Sanguineti al via della Ronde de Mouscron
La SuperSix EVO di Ilaria Sanguineti al via della Ronde de Mouscron

Provata con Bettiol

Avevamo già testato la SuperSix EVO su bici.PRO, nella configurazione che Cannondale ha riservato ai professionisti della Ef-Nippo. Avevamo riscontrato il cambiamento nella sezione dei tubi, non più tondi dato che la galleria del vento ha confermato che la forma tonda non è la più aerodinamica.

E’ proprio il loro profilo troncato migliora l’efficienza aerodinamica: risultato che le ragazze apprezzano in pianura ma anche se c’è tanto vento.

«E’ una via di mezzo – spiega Sanguineti – fra la SystemSix (che ad ora la Valcar tiene di scorta, ndr) che era molto aerodinamica e quelle più leggere che usavano le scalatrici. La SuperSix va bene dovunque, anche in volata».

Il carro posteriore è compatto e breve: la reattività nasce da qui
Il carro posteriore è compatto e breve: la reattività nasce da qui

Risposta immediata

Quel che lascia senza fiato le ragazze e tutti coloro che hanno potuto provare questa bici, è la risposta alle accelerazioni. In salita, allo sprint, in pianura.

«La senti come una parte di te – dice Ilaria, durante l’incontro nella casa alle porte di Bruges – e molto dipende dalla forma del carro posteriore così compatto».

Un punto determinante del telaio è infatti il carro posteriore, che si innesta nel piantone davvero molto in basso e con foderi di 40,8 centimetri. Una scelta in controtendenza da quando l’uso dei freni a disco e le forze che essi esercitano proprio sul telaio, ha portato tutti gli altri ad allungare questa parte della bici.

La bici monta lo Shimano Ultegra Di2, ecco il comando della batteria
La bici monta lo Shimano Ultegra Di2, ecco il comando della batteria

Tubeless al debutto

La bici della Valcar è montata con lo Shimano Ultegra Di2, sella Prologo, ruote Vision e coperture Veloflex.

«Nelle corse del Nord – spiega Sanguineti – abbiamo corso con cerchi da 40, ma a disposizione ne abbiamo anche di più alti. Proprio a partire da De Panne invece, per la prima volta abbiamo usato i tubeless da 28 mm e mi sono trovata così bene che ho chiesto di averli anche nella corsa successiva».

Guidabilità. Leggerezza. Compattezza. Sono queste le tre qualità principali della bici della Valcar. Da Bruges per ora è tutto. Ora le ragazze di “Capo” Arzeni sono attese dalla seconda parte di Nord, dalla Freccia del Brabante, all’Amstel Gold Race di domenica prossima.

Valcar strava Cannondale

Cannondale su Strava per la Roubaix femminile

10.04.2021
3 min
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Ma che bella questa idea pensata e messa velocemente “in pista” da Cannondale! Alla luce del secondo rinvio della prima edizione della ParigiRoubaix femminile, il bike brand americano, che ricordiamo è partner della Valcar Travel Service di Balsamo, Consonni e compagne, ha difatti introdotto una sfida sul proprio canale ufficiale su Strava sulla esatta distanza della Classica delle pietre francese riservata alle donne.

Foresta di Arenberg
Il pavé della Foresta di Arenberg
Foresta di Arenberg
Uno dei punti chiave della Parigi Roubaix è il pavé della Foresta di Arenberg

Pietre virtuali

E proprio per onorare al meglio questo evento, che purtroppo non potrà svolgersi nella sua originaria data di aprile, Cannondale ha deciso di estendere la campagna “Choose to Challenge”, prevista in occasione della Giornata Internazionale della donna, organizzando una pedalata su Strava di 116 chilometri. Un impegno da realizzarsi in un’unica giornata a scelta nella settimana tra l’11 ed il 18 aprile. Saranno dunque sette i giorni a disposizione di tutti gli appassionati per portare a termine questa Classica riservata al ciclismo femminile. La mitica corsa che affronta tratti sulle temibili pietre, attraversa piccoli villaggi nel nord della Francia per terminare nel mitico velodromo di Roubaix.

Le ragazze del Team TIBCO SVB
Le ragazze del Team TIBCO SVB anche loro con bici Cannondale
Le ragazze del Team TIBCO SVB
Le ragazze del Team TIBCO SVB anche loro equipaggiate con bici Cannondale

Tre super premi

E non è tutto, perchè una volta portata a termine questa esclusiva challenge, si otterrà automaticamente un badge digitale “Cannondale Choose to Challenge” mediante il quale si avrà la possibilità di aggiudicarsi uno dei tre premi ad estrazione previsti, e costituiti da una maglia autografata della Valcar Travel Service e da una carta regalo Cannondale del valore di 500 euro da utilizzare presso la rete dei rivenditori ufficiali!

La distanza della Parigi Roubaix femminile è di 116 chilometri
La distanza della Parigi Roubaix femminile è di 116 chilometri
La distanza della Parigi Roubaix femminile è di 116 chilometri
La distanza della Parigi Roubaix femminile è di 116 chilometri

Su Instagram

Inoltre, a tutti i partecipanti è fortemente raccomandato di non dimenticare di condividere foto e video della propria prova attraverso Instagram (#CannondaleChallenge, @ridecannondale) per poter avere la possibilità di essere condivisi sull’account ufficiale Instagram di Cannondale.
Tutte le attività registrate durante il periodo della sfida dovranno essere caricate su Strava entro e non oltre tre giorni dal termine della challenge stessa. E’ poi fondamentale che tutti gli utenti/partecipanti seguano scrupolosamente gli Strava Community Standards che includono il rispetto di tutti i consigli e delle restrizioni sulla salute, relativamente la zona di residenza, prima di intraprendere qualsiasi attività fisica.

cannondale.com

Cannondale Topstone Neo SL 1

Cannondale Topstone Neo SL una bici per divertirsi

22.03.2021
3 min
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Qualche giorno fa Cannondale ha presentato la nuova Topstone Neo SL con telaio in alluminio e provvista di motore. Una bicicletta pensata per divertirsi e viaggiare con un ottimo livello di comfort.

Maestri delle leghe

Quando si parla di alluminio Cannondale risulta fra i marchi con più esperienza nel mondo del ciclismo e non poteva mancare la bici gravel a pedalata assistita realizzata in questo materiale. Ricordiamo che con Neo vengono identificate le biciclette elettriche di Cannondale.

Cannondale Topstone Neo SL 1 3/4
La Cannondale Topstone Neo SL 1
Cannondale Topstone Neo SL 1 3/4
La Cannondale Topstone Neo SL 1 equipaggiata con lo Shimano GRX 600/800

Motore al mozzo

Nello specifico della Topstone Neo SL troviamo il motore Mahle Ebikemotion X35 posto nel mozzo della ruota posteriore con una potenza di 250 Watt. La batteria integrata nel tubo obliquo ha una capacità di 250Wh, ma con una batteria supplementare si può arrivare fino a 450Wh, in modo da avere un’autonomia maggiore. Tre sono i livelli di assistenza disponibili, che possono essere controllati tramite il pulsante iWoc One posto nel tubo orizzontale e di facile portata.

Motore Mahle ebikemotion X35
Il motore Mahle Ebikemotion X35 è posto nel mozzo
Motore Mahle ebikemotion X35
Il motore Mahle Ebikemotion X35 è situato nel mozzo della ruota posteriore

Geometrie da endurance

A livello di geometrie Cannondale ha ripreso quelle delle Synapse, la bici endurance per eccellenza del marchio americano, in modo da unire un assetto più rialzato che strizza l’occhio al comfort e alla stabilità, con una posizione più aerodinamica che vuole favorire la velocità.
Grazie anche alla soluzione del motore nel mozzo della ruota, il look di questa bicicletta assomiglia molto alla versione tradizionale e si rivela una scelta congeniale per affrontare lunghe pedalate in pieno divertimento.

Tasto iWoc One Ebikemotion
Il pulsante iWoc One per il controllo dell’assistenza motore
Tasto iWoc One Ebikemotion
Il pulsante iWoc One posto nel tubo orizzontale serve per controllare l’assistenza del motore

Ottima per i viaggi

Da non dimenticare che la Topstone Neo SL si presta anche come compagna ideale di viaggi, infatti è equipaggiata con tutti gli attacchi necessari per portare tre borracce e una borsa al tubo orizzontale. Inoltre, questa nuova bici di Cannondale può ospitare pneumatici fino a 42 millimetri di larghezza, che permettono di affrontare qualunque tipo di terreno in tranquillità.

Cannondale Topstone Neo SL 2
La Topstone Neo SL 2 con Shimano GRX 400/600
Cannondale Topstone Neo SL 2
La Topstone Neo SL 2 è equipaggiata con lo Shimano GRX 400/600

Due versioni

Cannondale propone due versioni: la Topstone Neo 1 SL e la Topstone Neo 2 SL. La prima è montata con lo Shimano GRX 600/800 con un prezzo di 3.399,00 euro, mentre la seconda con lo Shimano GRX 400/600 ad un prezzo di 2.899,00 euro.

cannondale.com

Maltagliati: bene i pro’, ma puntiamo sull’urban

08.02.2021
5 min
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Dice Simone Maltagliati, Brand Manager di Cannondale, che il fatto di avere la produzione in Olanda sta permettendo al marchio americano di passare a gonfie vele attraverso questa concitata fase del mercato. La produzione, aggiunge, e il magazzino.

«Pertanto se ci si rende conto che mancano i gruppi per i modelli in ordine – dice – e la prospettiva di consegna è troppo lunga per aspettarsi che il cliente tenga duro, si smontano i gruppi dalle bici non richieste e si completano gli ordini. Se invece devi aspettare di ricevere la bici completa, questo tipo di flessibilità puoi scordartela».

Simone Maltagliati è Brand Manager di Cannondale Italia
Simone Maltagliati, Brand Manager di Cannondale Italia

Prosegue dunque con Cannondale (marchio che con Schwinn, Gt e Caloi fa parte del gruppo Dorel, quotato alla Borsa di New York), la serie degli incontri, inaugurata con Ermanno Leonardi di Specialized e Cristiano De Rosa, per capire in che modo i principali brand del mercato ciclistico – quelli che forniscono le bici ai team WorldTour – stiano gestendo il boom post lockdown. Va bene l’euforia del momento. Va bene l’aver raddrizzato in due mesi lo stallo dovuto alla chiusura totale. Ma se ad oggi non si riesce ad assecondare le tante richieste, qual è la prospettiva a lungo termine? Si esauriranno gli ordini già presi e poi si tornerà a un livello normale, oppure si andrà avanti a macinare record?

«Credo che questo livello di mercato – prosegue Maltagliati – andrà avanti per anni, perché non c’è solo il settore corsa e per contro si è avviato un processo legato alla mobilità urbana. Su questo in Italia eravamo parecchio indietro, dal punto di vista delle bici e delle infrastrutture. Non so se vi sia mai capitato di viaggiare in treno in Olanda e nei Paesi del Nord Europa. Bene, quando uscite dalla stazione, vi trovate davanti quegli immensi parcheggi di biciclette. Il termine di questa situazione lo avremo quando avremo riempito di bici i parcheggi delle nostre stazioni. Che magari nel frattempo saranno stati costruiti…».

Al Giro d’Italia 2020, la Ef Pro Cycling ha sfoggiato su Cannondale nuove grafiche
Al Giro 2020, Ef Pro Cycling su Cannondale
Come dire che il mondo Cannondale non si limita al corsa ma esplora anche gli altri ambiti?

E’ sotto gli occhi di tutti che siano entrati ed entreranno nuovi consumatori, il processo non si è esaurito. Servirà ancora un paio di anni per soddisfare le richieste attuali e nel frattempo ci stiamo attrezzando per aumentare la capacità produttiva. E questo è un segnale che dice molto. Se Cannondale fosse certa che si tratti di una fiammata, non farebbe un investimento di questo tipo.

Parliamo di produzione europea?

Certamente, anche se adesso è frenata dalla componentistica che non arriva. E non parlo solo dei gruppi, sebbene sia risaputo che Shimano e Sram siano in affanno. Abbiamo i telai, ma basta un pezzo che manca e la catena si ferma. Possiamo aspettare, abbiamo il tipo di flessibilità di cui si parlava prima. Cerchiamo di reagire così.

Si sta affermando una nuova categoria di ciclisti urbani che ha bisogno di infrastrutture (foto Cannondale)
Sta nascendo una nuova leva di ciclisti urbani (foto Cannondale)
Ci si poteva aspettare che da qualche parte si creasse una strozzatura?

Forse sì. I fornitori di componentistica sono fermi, ma non si può dire che sia tutta colpa loro. Si sono trovati con meno lavoratori e con tanti punti di domanda. Le aziende all’inizio hanno avuto paura. Non avevano idea di come avrebbe reagito la gente, che invece ha cominciato a fare ogni tipo di sport outdoor. E la bicicletta è finita nuovamente al centro del discorso, sia per l’aspetto sportivo, sia per quello della mobilità urbana.

Sul primo forse eravate più ferrati, la Ef Education-Nippo è un bel veicolo promozionale. Sul secondo invece?

E’ stata ampliata la gamma urban, con il prezioso riferimento dei Paesi del Nord Europa, registrando nel frattempo una prima risposta anche in Italia. Il consumatore ha capito che la bicicletta per spostarsi ogni giorno deve essere ben fatta, comoda e funzionante, affinché andare al lavoro e anche a passeggio sia una bella esperienza. Inevitabilmente questo significa che parliamo di biciclette costose, in un Paese in cui mancano totalmente le infrastrutture e i furti sono all’ordine del giorno.

La stazione di Amsterdam e il suo deposito bici coperto sono un riferimento (foto Bike Italy)
La stazione di Amsterdam e il suo deposito coperto (foto Bike Italy)
Triste verità…

I parcheggi delle stazioni di cui abbiamo già detto sono una provocazione, ma fino a un certo punto. Voi lascereste una bici di valore incatenata per strada sotto l’ufficio, esposta alla pioggia e ai furti? Nelle nostre città le rubano. E rubano anche quelle di poco valore, c’è un giro di bici rubate a 50 euro. Per cui mancano le ciclabili, mancano i depositi sicuri e chi ha investito su una bici, magari anche una e-Bike è scoraggiato dall’usarla.

L’identikit è quello di un ciclista tutto nuovo, giusto?

Ci sono quelli con una lunga tradizione alle spalle che hanno avuto la conferma delle loro abitudini e magari hanno aggiunto la bici per spostarsi in città. E poi c’è gente che si è avvicinata dopo il lockdown, un potenziale che ha fatto crescere il mercato attuale e sta formando la base per quello del futuro.

Sul fronte corsa, il mondo dei pro’ resta comunque trainante
Sul fronte corsa, il mondo dei pro’ resta trainante
Fra le voci di mercato, a un certo punto sembrava si parlasse soltanto di e-Bike e gravel…

Il gravel è stato ed è ancora un gran bel boom. Dà stimoli diversi a persone che per dieci anni hanno vissuto il ciclismo sempre allo stesso modo e magari, non potendo più uscire in gruppo, hanno scoperto una dimensione diversa, fatta di altri spazi, di natura, addirittura di bike packing. L’estate scorsa, c’è stato un notevole aumento di vacanze in autonomia.

Non solo corsa, dunque, conferma?

Lo spirito agonistico in Italia è notevole, i professionisti sono ancora un riferimento. Ma se le Gran Fondo non ripartono e le stesse corse fanno fatica a trovare continuità, ecco che la pandemia ha aperto nuovi orizzonti sui quali vale la pena investire. Anzi, sarebbe miope non farlo.