Arzeni: «Alla Valcar ricordi indelebili. Ora ci rispettano»

27.08.2022
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«Alla fine ci siete riusciti, mi avete fatto licenziare dalla Valcar! Ho letto il titolo: Arzeni e le più forti se ne vanno…». Inizia con una battuta delle sue l’intervista con  Davide Arzeni, lo storico direttore sportivo della squadra blu-fucsia. Che poi aggiunge: «E comunque è impossibile: dalla Valcar non si va mai via».

Il “Capo” è rimasto emozionato dall’intervista fatta qualche giorno con il patron della Valcar-Travel & Service, Valentino Villa. Parole che lo hanno colpito. Si chiude un capitolo importante non solo per Arzeni, ma anche per la squadra e, non ci sembra di esagerare, per il ciclismo femminile italiano.

Questa realtà bergamasca ha inciso davvero molto sulla crescita del movimento femminile nel Belpaese, soprattutto negli ultimi anni. Parlano i risultati e ancora di più il gran numero di ragazze create e uscite da quel vivaio.

Davide Arzeni (a sinistra) e Valentino Villa: per anni hanno rappresentato la spina dorsale della Valcar-Travel & Service
Davide Arzeni (a sinistra) e Valentino Villa: per anni hanno rappresentato la spina dorsale della Valcar-Travel & Service
Davide, partiamo dall’intervista: Villa ha espresso belle parole nei tuoi confronti…

Eh sì, è stata un’intervista importante che mi ha commosso. Mi fa piacere sentire certe parole da una persona così influente della mia vita professionale e non solo… Il siparietto del “padre e dello zio” è tutto vero. Così come sono vere non solo le cose che ha detto ma le parole che ha usato.

Quindi è anche vero che un giorno farete una squadra di ciclocross. Sarebbe la chiusura del cerchio?

Sì, vero anche quello. Ce lo siamo promessi.

Per te e per la Valcar si apre un altro capitolo. Ad un certo punto, complici tante offerte crediamo, hai sentito di dover andare?

Per me non è stata una scelta facile, così come non sono mai facili le scelte importanti della vita. E in quanto scelte importanti vanno condivise con le persone più importanti. Quelle della vita privata, come la famiglia e mia moglie, e quelle della vita professionale, Valentino Villa. Prima di prendere la decisione io ne ho parlato con lui. Non sono andato da Valentino e gli ho detto: “Ciao, io me ne vado”.

Com’è stare lì adesso, sapendo che te ne andrai?

Dopo un primo periodo un po’ strano subito dopo aver preso la decisione, adesso ci sto pensando veramente poco. Sono concentratissimo sulle gare (mentre è al telefono con noi sta visionando il circuito di Plouay dove oggi hanno corso le sue ragazze, ndr) e voglio fare bene. E anche le ragazze, sia quelle che vanno via che quelle che restano, pensano su ciò che bisogna fare adesso e non nel 2023.

Il team di Arzeni ha sempre corso in modo aggressivo. Una volta disse: «Per le corse veloci non ho paura di nessuno con le mie ragazze»
Il team di Arzeni ha sempre corso in modo aggressivo. Una volta disse: «Per le corse veloci non ho paura di nessuno con le mie ragazze»
Avete fatto, e state facendo un’ottima stagione…

Senza nulla togliere a nessuno, ma credo che quest’anno sia stato il vero capolavoro di Valentino.

Perché?

Perché ripartire dopo che se erano andate via la campionessa del mondo (Elisa Balsamo, ndr), la Guazzini(l’anno prima avevano perso anche la Marta Cavalli, ndr) non era facile. E invece nonostante tutto siamo ottavi assoluti nel ranking UCI davanti a molte WorldTour. Abbiamo ottenuto dieci vittorie con sei ragazze diverse… Anche per questo siamo concentrati sul finale di stagione. Vogliamo finire alla grande. Siamo motivatissimi.

Questo aspetto della motivazione non è così scontato. Spesso nel calcio i giocatori quando sanno che l’allenatore andrà via tendono “a mollare”, a non ascoltarlo troppo. Da voi non è così?

No, no… C’è stato un momento un po’ sofferto quando è emersa la mia decisione di andare via, ma adesso il clima del gruppo è sereno. C’è condivisione. E tutte quelle parole che vi ha detto Valentino rendono l’idea di questa serenità, appunto, che c’è in squadra.

Con la vittoria alla MerXem Classic, Eleonora Gasparrini è la sesta atleta della Valcar ad alzare le braccia in stagione
Con la vittoria alla MerXem Classic, Eleonora Gasparrini è la sesta atleta della Valcar ad alzare le braccia in stagione
Quindi c’è voglia di godersi la Valcar?

Siamo tutti competitivi, da me a Villa, dallo staff alle ragazze: ci piace fare bene e ci piace vincere. E poi non è che non ci si vede più! Non ho la sensazione di chi sta per lasciare, o peggio ancora, per abbandonare. C’è condivisione totale.

E’ vero che stai anche cercando il tuo successore per lasciare la squadra nelle migliori mani possibili?

E’ già nelle migliori mani possibili. Villa è una garanzia. Quando Arzeni è venuto in Valcar la squadra già c’era e quando se ne andrà non crollerà. Nel 2015, quando sono arrivato, c’erano già la Consonni, la Persico, la Cavalli, la Balsamo… tutte quelle atlete che poi sono state la base solida del team. Erano lì grazie al lavoro di Villa. Grazie alla sua conoscenza del mondo giovanile, del ciclismo femminile. E così è riuscito a creare un gruppo juniores tanto forte.

Hai un obiettivo, un “pallino” da realizzare, prima di andare via?

Eh – sospira Arzeni – quello più grosso non ve lo dico! L’obiettivo è vincere. Ma mettiamola così: il numero preferito di Valentino è il sette. Noi siamo ottavi in classifica, l’obiettivo è quello di scalare ancora una posizione nel ranking. Ormai c’è questa cosa che mi rimbomba nella testa.

Secondo Arzeni, Villa ha avuto l’occhio lungo. In questa foto del 2016 la Balsamo era davvero una bimba. E’ andata via da iridata elite
Secondo Arzeni, Villa ha avuto l’occhio lungo. In questa foto del 2016 la Balsamo era davvero una bimba. E’ andata via da iridata elite
Insomma, ci stai dicendo che quel senso dello “smontare le righe” non c’è?

Assolutamente no. Neanche da parte di chi il prossimo anno non correrà con la Valcar. E tutte, almeno da quel che so io, hanno già un contratto per l’anno prossimo: sia chi resta ed è confermata, sia chi passa ad un nuovo team e ha firmato contratti importanti. Non c’è la ragazza che pensa: “Vado forte perché devo trovare squadra”. La Persico morde, Chiara Consonni è fuori per infortunio, ma è una tigre in gabbia che non vede l’ora di correre. Anzi, se proprio dovessi dire: io le vedo in crescita. Mi sembrano più in palla di prima. La Cipressi mi dà ottime sensazioni, idem la Piergiovanni. Certo ogni tanto c’è quel pizzico di nostalgia.

Tipo?

L’altro giorno per esempio ho sentito Ilaria (Sanguineti, ndr) dire alla Persico: “Sono le ultime che faccio con te”. Però sono unite. Anche un paio di giorni fa, alla Kreiz Breizh Elites Féminin, non hanno vinto, ma hanno svolto un ottimo lavoro di squadra.

Una bella avventura, dai…

Una volta andavamo alle corse e ci dicevano: “La Valcar? Ma cos’è una squadra?”. Adesso ci presentiamo alle gare WorldTour, perché ne abbiamo diritto, e sapete che per la posizione delle ammiraglie non c’è l’estrazione ma si fa in base al ranking dei presenti. Ebbene, puntuale, dopo i primi 3-4 squadroni ecco la Valcar. Insomma, adesso ci riconoscono e ci rispettano.