La Valcar di Arzeni sfida il mondo senza paura

23.01.2021
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«Sfidare le grandi, guardandole negli occhi. Questo cerco d’infondere alle mie ragazze». A Davide Arzeni non manca di certo la grinta.

La sua Valcar-Travel&Service ha concluso da pochi giorni, il suo ritiro in Puglia. Per la precisione ad Ostuni. Con il ds lombardo abbiamo fatto un punto in vista della stagione che sta per iniziare. La sua squadra, non è una WorldTour ma è tra le più temute e vincenti in assoluto.

Davide, come mai siete andati in Puglia?

Ho scelto Ostuni perché conosco bene quelle zone. Nell’entroterra ci sono molte colline con salite di 3-4 chilometri, non dure ma ideali per allenarsi. E poi perché in quei giorni a Lecce, non lontano, c’erano gli italiani di cross e avevo la Persico e la Arzuffi, così le avrei potute supportare meglio.

Le ragazze di Arzeni tra gli uliveti pugliesi
Le ragazze di Arzeni tra gli uliveti pugliesi
Come lavoravate?

Risveglio muscolare al mattino e poi tanti chilometri. Abbiamo lavorato sul fondo. Il pomeriggio poi un po’ di palestra, dei test, riposo.

Hai parlato della Arzuffi, partiamo da lei. Alice è un ritorno…

Sono il coach dell’Arzuffi dal 2011, anche quando era in altri team. Si sapeva che la sua partenza sarebbe stata solo di passaggio. Lei voleva fare molto ciclocross, noi puntavamo più sulla strada. Quest’anno ha fatto meno gare di cx e sono convinto che potrà fare molto bene su strada, sarà più fresca. Non so di preciso quante ne ha fatte, ma non le sue solite 35. In più abbiamo cambiato un po’ la preparazione. Di solito partivamo forte nel cross per fare bene agli europei e nel Superprestige, quest’anno invece abbiamo puntato sul finale: italiani (vinti, ndr) e mondiale.

Che caratteristiche ha su strada Alice?

Per me, potrà sembrare un paradosso, ma lei è più stradista che crossista. Può andare forte nelle corse lunghe, perché ha grandi doti di fondo e resistenza, quindi penso alle classiche del Nord: Fiandre e Liegi.

Passiamo alla regina: Elisa Balsamo…

Il suo obiettivo sono le Olimpiadi su pista. E anche per lei abbiamo cambiato un po’ la preparazione. Senza Coppa del mondo in pista ha lavorato molto di più su strada rispetto agli altri anni. Ma ha continuato ad andare in pista un paio di volte a settimana. Questo per me le fa bene. Ha preso meno freddo e quei lavori se li ritrova anche su strada. Sarà più pimpante ad inizio stagione. E il ritiro che ha fatto in questi giorni in altura sull’Etna anche se è finalizzato a Tokyo le servirà anche per la strada. Fino alle classiche del Nord farà bene, poi diminuirà drasticamente l’attività su strada.

In percentuale quanto ha aumentato i carichi negli anni Elisa? 

Lei è un patrimonio del nostro ciclismo che va tutelato. Ricordiamo che parliamo di una ragazza che ha 22 anni e ancora non ha raggiunto il suo picco. Quanto ha aumentato: in chilometri non so, anche se adesso fa anche 5 ore, più che altro sono aumentate le intensità di lavoro. Dopo le Olimpiadi alzeremo l’asticella su strada.

La Valcar in ritiro ad Ostuni…
La Valcar in ritiro ad Ostuni…
Cioè non correrà più su pista dopo Tokyo?

No, la pista non deve mollarla! Dico che magari nel 2022 farà più strada, anche perché dal 2023 deve pensare a Parigi 2024.

Ci sono poi le due ragazzine terribili che hai preso: Eleonora Gasparrini e Matilde Bertolini…

Entrambe mi hanno fatto una buonissima impressione soprattutto per la voglia di lavorare e di crescere. Si sono messe a disposizione del team. La Gasparrini ha doti importanti, non dico che potrà subito vincere nel WorldTour, ma le corse appena inferiori sì.

Atlete così giovani subiscono il fascino di campionesse come Arzuffi e Balsamo?

Sì, per loro sono esempi importanti. Si trovano un po’ a rivivere il percorso proprio di Elisa. Per adesso sono silenziose quando si scherza, ma con una ragazza come Chiara Consonni sono certo che questo silenzio durerà poco. Non puoi stare a dormire! Prima o poi ti coinvolge.

Chiara Consonni che obiettivi avrà quest’anno?

Anche per lei l’obiettivo sono le Olimpiadi su pista. La mia idea è quella di darle più spazio perché non deve essere solo colei che tira le volate alla Balsamo. Già ha avuto le sue occasioni, ma un qualcosa di più se lo merita, anche perché è al quarto anno U23 e sta maturando.

Valcar
Elisa Balsamo e Chiara Consonni e la vittoria alla Vuelta 2020
Valcar
Elisa Balsamo e Chiara Consonni e la vittoria alla Vuelta 2020
E’ una ragazza che sbatte i pugni sul tavolo? Ne hai di atlete così?

Ce l’avevo (il riferimento è a Marta Cavalli, ndr)! Lei voleva più spazi. Ma come ho già detto noi restiamo suoi tifosi. In generale – Arzeni fa una piccola pausa – di questo gruppo mi sorprende… il gruppo. Guazzini, Pirrone, Sanguintetti, Persico… tante e tutte si sacrificano per il team.

La Deignan ha dichiarato che ormai si sente la differenza tra squadre WorldTour e le altre. Cosa ne pensi?

Io non mi sento inferiore a nessuna squadra – risponde con decisione ed orgoglio Arzeni – Le mie ragazze guardano le avversarie negli occhi. Le sfidano. E bene se ci sottovalutano. Noi comunque anche essendo professional abbiamo vinto gare WorldTour. Okay, nel complesso saranno anche più forti quelle formazioni, ma abbiamo budget totalmente diversi. Negli anni siamo sempre cresciuti un po’. Io non sono solo il loro ds, ma anche il loro preparatore: so quanto vanno forte loro e quanto le altre. Nelle gare veloci credo di avere una delle squadre più forti al mondo, fatta di tante giovani. Abbiamo uno dei treni più forti del pianeta.