Ursus rende omaggio a Romain Bardet e al suo ultimo Giro d’Italia

01.07.2025
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Nel mondo del ciclismo professionistico, alcuni atleti trascendono i confini nazionali e i palmares, guadagnandosi un posto speciale nel cuore degli appassionati. Romain Bardet è senza dubbio uno di questi. Il ciclista francese, recentemente ritiratosi dal ciclismo su strada al Critérium du Dauphiné, ha ricevuto un’ondata di affetto e riconoscenza da parte di colleghi e tifosi. 

Per celebrare la sua straordinaria carriera e la sua ultima partecipazione a un Grande Giro, Ursus – partner quest’anno del team WorldTour del corridore francese – ha realizzato un toccante video tributo, diffuso sui propri canali social ufficiali. Il filmato, girato durante l’ultimo Giro d’Italia, offre uno sguardo esclusivo dietro le quinte, catturando le emozioni e i momenti salienti che hanno caratterizzato la sua ultima grande corsa a tappe. Questa iniziativa rientra nel più ampio progetto di Ursus, “Behind the Race”, ideato per raccontare la sua prima stagione al fianco di un team WorldTour. 

Dal 2021, dopo tanti anni trascorsi nel gruppo AG2R, Bardet è stato un punto di riferimento e capitano del Team dsm-firmenich PostNL (ora Team Picnic-PostNL), contribuendo in modo significativo ai successi della formazione olandese.

Un percorso di emozioni e successi

La carriera di Romain Bardet è stata costellata di momenti memorabili e prestazioni che hanno infiammato gli animi dei tifosi. Il suo nome è indissolubilmente legato al Tour de France, dove ha conquistato un secondo posto assoluto nel 2016 e un terzo nel 2017. Ha vestito la prestigiosa maglia a pois nel 2019 e si è aggiudicato ben quattro tappe della Grande Boucle, indossando la maglia gialla per un giorno nel 2024 al traguardo di Rimini. Sebbene non sia riuscito a riportare in Francia il tanto agognato titolo del Tour, il trentaquattrenne di Brioude ha saputo conquistare l’ammirazione generale grazie al suo spirito combattivo e alla sua integrità.

Oltre ai successi al Tour, il palmarès di Bardet vanta vittorie importanti come il Tour of the Alps nel 2022 e il Tour de l’Ain nel 2013. Ha inoltre conquistato una tappa alla Vuelta a Espana e un brillante secondo posto ai campionati del mondo di Innsbruck nel 2018, alle spalle del leggendario Alejandro Valverde. Al di là dei risultati, è stato il suo stile di corsa audace e aggressivo – sempre all’attacco, sia in salita che in discesa – a renderlo un’icona e un beniamino per generazioni di appassionati di ciclismo.

Le Proxima Team Edition

Negli ultimi mesi della sua carriera professionistica su strada, Romain Bardet ha potuto contare sulle eccellenti qualità tecniche delle ruote Ursus Proxima Team Edition. Questo modello di punta, in dotazione nel corso di questa stagione al Team Picnic PostNL, ha giocato un ruolo cruciale nelle performance della squadra, che si sta distinguendo sempre più nelle gare più importanti del circuito WorldTour. La partnership tra Ursus e il team olandese testimonia l’impegno dell’azienda italiana nel fornire prodotti all’avanguardia che supportano gli atleti ai massimi livelli, contribuendo a scrivere nuove pagine nella storia del ciclismo.

Il tributo di Ursus a Romain Bardet non è solo un omaggio a un grande campione, ma anche il riconoscimento di un atleta che ha incarnato i valori di passione, resilienza e dedizione che contraddistinguono il ciclismo. La sua assenza dalle corse lascerà un vuoto, ma il suo lascito e l’impronta indelebile lasciata nel cuore dei tifosi continueranno a ispirare le future generazioni di ciclisti.

Ursus

Rudy Project: quattro decenni di innovazione e performance

30.06.2025
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Nel cuore delle pittoresche colline del Prosecco, l’antica e maestosa cornice di Castel Brando ha ospitato un evento memorabile: la celebrazione dei 40 anni di Rudy Project. Lo scorso 18 giugno, il celebre marchio trevigiano, sinonimo di occhiali sportivi, caschi da ciclismo e soluzioni ottiche di alta qualità, ha difatti ripercorso la sua storia di successi, innovazione e profonda passione per lo sport.

Fondata nel 1985 da Rodolfo “Rudy” Barbazza, Rudy Project è rimasta un’azienda a conduzione familiare, oggi guidata dai figli Cristiano, CEO, e Simone Barbazza, Direttore Marketing e Sostenibilità. L’evento, presentato dalla showgirl Justine Mattera e dalla conosciuta voce del ciclismo Eurosport, Luca Gregorio, ha riunito oltre 200 invitati, inclusi VIP, atleti di spicco, clienti, dipendenti, partner commerciali e rappresentanti dei media da tutta Europa.

Cristiano Barbazza CEO di Rudy Project
Cristiano Barbazza CEO di Rudy Project

Le origini leggendarie

La storia di Rudy Project è intrisa di aneddoti iconici, come la celebre scommessa tra Rodolfo Barbazza e il campione Moreno Argentin ai Mondiali di Colorado Springs del 1986.

«La sera prima della prova su strada – ha ricordato Cristiano Barbazza – eravamo nello stesso hotel della nazionale italiana e papà, giocando a biliardo, fece una scommessa con Moreno: indossa i miei occhiali domani e vinci, e io ti sponsorizzo per il futuro… Argentin vinse la prova su strada, portando il primo occhiale Rudy Project, il Super Performance, alla ribalta mondiale e segnando l’inizio di una partnership duratura».

E proprio per onorare questo momento storico, l’azienda ha presentato il Performance 40, una riedizione esclusiva dell’occhiale originale. Realizzato in titanio con tecnologia di stampa 3D e prodotto in soli 100 esemplari. Questo modello rappresenta un vero e proprio pezzo da collezione per gli amanti della storia del ciclismo e del design innovativo…

Cristiano Barbazza ha invece enfatizzato i valori fondamentali che hanno guidato la crescita del marchio: curiosità, attenzione ai dettagli, passione per lo sport e una ricerca incessante dell’innovazione. “Il futuro di Rudy Project è evolvere,” ha dichiarato, ribadendo l’impegno dell’azienda in sostenibilità, tecnologia, sicurezza, eccellenza del Made in Italy e stile.

Alla festa è intervenuto anche Antonio Tiberi, corridore del Team Bahrain Victorious del quale il brand è partner tecnico
Alla festa è intervenuto anche Antonio Tiberi, corridore del Team Bahrain Victorious del quale il brand è partner tecnico

“Ride to Zero”

Simone Barbazza ha illustrato le novità per il 2026 ribadendo l’importanza del percorso sostenibile intrapreso da Rudy Project con il progetto “Ride to Zero”. Questa iniziativa, allineata con gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, culminerà con il lancio del primo casco da bici riciclabile, atteso sul mercato a inizio 2026. La “performance”, filo conduttore della storia di Rudy Project, si evolve dal payoff “Elevate your performance” all’attuale “Performance Starts In Your Head”, sottolineando l’obiettivo di ottimizzare il gesto atletico e superare ogni limite. Inoltre, è stato annunciato un significativo ingresso nel mondo del trail running, ampliando ulteriormente l’offerta del brand.

L’evento del 40mo anniversario ha registrato la partecipazione di numerosi atleti d’élite che affidano le loro performance ai prodotti Rudy Project. Tra questi, Gregory Barnaby, primo italiano a vincere l’IRONMAN Pro Series 2024, Hannah Auchentaller, giovane promessa del biathlon, l’icona dello sci di fondo Federico Pellegrino, con due argenti olimpici e sette medaglie mondiali, ha espresso il desiderio di concludere la sua illustre carriera alle prossime Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 con gli occhiali Rudy Project.

Su pista Matteo Bianchi ha celebrato il suo secondo oro consecutivo nel chilometro da fermo agli europei di Zolder, grazie anche alla partnership del brand con la Nazionale Italiana di ciclismo. Dallo short track, Tommaso Dotti e Andrea Cassinelli hanno illustrato come Rudy Project fornisca occhiali e caschi all’avanguardia, essenziali per le discipline ad alta velocità.

Infine, Antonio Tiberi, talento del team WorldTour Bahrain Victorious, ha ripercorso il suo sfortunato Giro d’Italia 2025, ribadendo il suo approccio passo dopo passo per raggiungere grandi risultati nei Grandi Giri.

Una delle novità del 2025 per Rudy Project è la partnership con la Federazione per il prossimo quadriennio
Una delle novità del 2025 per Rudy Project è la partnership con la Federazione per il prossimo quadriennio

Un futuro luminoso

Con un fatturato consolidato di oltre 17 milioni di Euro nel 2024, e una presenza in più di 60 paesi, Rudy Project continua a essere un pilastro nell’innovazione dell’occhialeria sportiva. Dalla sua nascita, frutto dell’intuizione di Rodolfo Barbazza, l’azienda ha introdotto tecnologie rivoluzionarie come le lenti ImpactX infrangibili e fotocromatiche, materiali avanzati come il Kynetium e il Grilamid, e ha saputo evolvere costantemente, espandendosi con successo anche nel settore dei caschi sportivi.

Il quarantesimo anniversario non ha rappresentato esclusivamente una celebrazione dei successi passati, ma un trampolino di lancio verso un futuro in cui l’innovazione, la sostenibilità e la passione per lo sport continueranno a distinguere Rudy Project, sempre più in armonia con il nostro pianeta.

Rudy Project

CyclingCeramic: debutto al Giro d’Italia con la Arkéa-B&B Hotels

18.06.2025
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La partecipazione al Giro d’Italia 2025 ha rappresentato un momento davvero storico per CyclingCeramic, brand francese specializzato nella produzione di componenti ad alte prestazioni per il ciclismo. Per la prima volta, l’azienda ha preso parte a un Grande Giro in qualità di partner tecnico ufficiale del Team Arkéa-B&B Hotels, formazione UCI WorldTour tra le più in crescita nel panorama professionistico.

Il debutto è stato significativo non solo per la visibilità, ma per l’importanza tecnica della sfida: ventuno tappe, migliaia di chilometri, condizioni meteo variabili e dislivelli impegnativi hanno messo alla prova l’intera gamma CyclingCeramic, confermandone l’affidabilità e le prestazioni.

Distribuita in esclusiva in Italia da Fina Bike, realtà commerciale guidata da Rosario Fina, CyclingCeramic ha così portato i propri prodotti al centro del palcoscenico internazionale. Un traguardo che ha segnato l’inizio di una nuova fase per l’azienda, da anni impegnata nell’innovazione tecnologica dei componenti per bici da corsa e gravel.

Il Giro d’Italia ha messo alla prova i componenti di CyclingCeramic in tutti i terreni
Il Giro d’Italia ha messo alla prova i componenti di CyclingCeramic in tutti i terreni

Una partnership strategica ad alta tecnologia

La collaborazione con Arkéa-B&B Hotels è stata annunciata all’inizio della stagione 2025, in concomitanza con il lancio del nuovo Road Cage, componente oversize per il cambio posteriore, simbolo della filosofia CyclingCeramic: unire design, efficienza e resistenza per spingere al massimo la trasmissione di potenza.

Durante il Giro d’Italia, il Road Cage ha equipaggiato le biciclette dei corridori del team francese, contribuendo a ottimizzare la scorrevolezza della trasmissione grazie a cuscinetti ceramici di ultima generazione. L’obiettivo era chiaro: ridurre l’attrito, aumentare la fluidità della pedalata e massimizzare il rendimento su ogni terreno. Oltre al Road Cage, CyclingCeramic ha fornito movimenti centrali, mozzi e kit di pulegge, tutti sviluppati e assemblati in Francia con lavorazioni CNC e materiali premium. La scelta di Arkéa-B&B Hotels ha confermato l’affidabilità del marchio in ambito WorldTour, grazie anche all’ottimo feedback ricevuto da meccanici e atleti durante tutta la corsa rosa.

il Road Cage di ultima generazione sarà disponibile anche con gli ingranaggi “aperti”
il Road Cage di ultima generazione sarà disponibile anche con gli ingranaggi “aperti”

Road Cage: prestazioni e stile

Concreto esempio di innovazione, il Road Cage è stato progettato per ciclisti professionisti e amatori esigenti. Il corpo, lavorato CNC, ospita pulegge oversize con cuscinetti ceramici high-end, capaci di abbattere la resistenza meccanica e offrire un guadagno in watt misurabile. Non solo performance, ma anche estetica: il Road Cage è disponibile in quattro varianti cromatiche (rosso, oro, blu e nero), pensate per integrarsi armonicamente con qualsiasi allestimento bici.

Durante le tre settimane del Giro, il Road Cage ha dimostrato durabilità, leggerezza e stabilità, garantendo una trasmissione fluida anche sotto sforzo, in salita come in volata. Il tutto con un design aerodinamico che contribuisce a ridurre la resistenza all’aria.

«Entrare nel World Tour e completare il primo Grande Giro al fianco di una squadra come Arkéa-B&B Hotels ha rappresentato un passaggio fondamentale nella nostra evoluzione aziendale – hanno dichiarato dal quartiere generale francese di CyclingCeramic – questa esperienza ha rafforzato il nostro impegno per l’innovazione tecnica e la ricerca costante della perfezione meccanica. La presenza al Giro d’Italia ha permesso a CyclingCeramic di raccogliere dati sul campo, feedback diretti e nuovi stimoli progettuali, elementi essenziali per migliorare ulteriormente la nostra offerta prodotto e sviluppare nuove soluzioni per il mercato consumer e professionale».

Alessandro Verre è stato uno dei protagonisti del team Arkea B&B Hotels al Giro, con un secondo posto nella tappa di Sestriere
Alessandro Verre è stato uno dei protagonisti del team Arkea B&B Hotels al Giro, con un secondo posto nella tappa di Sestriere

Fina Bike punto di riferimento in Italia

In Italia, l’intera gamma CyclingCeramic è distribuita in esclusiva da Fina Bike, realtà guidata da Rosario Fina, punto di riferimento per i negozi specializzati e gli appassionati alla ricerca di componenti tecnici di fascia alta. Grazie a questa collaborazione, CyclingCeramic è sempre più presente anche nel mercato italiano, con un supporto commerciale e logistico dedicato.

Chi desidera conoscere le performance dei prodotti CyclingCeramic utilizzati al Giro d’Italia dal team Arkéa-B&B Hotel può rivolgersi direttamente ai rivenditori autorizzati Fina Bike.

CyclingCeramic

Fina Bike

Daniele Cerafogli (Swiss Side): al Tour arriva una grande novità

17.06.2025
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A 34 anni, Daniele Cerafogli è oggi uno dei profili più interessanti della bike industry. Originario di Rieti, ricopre il ruolo di Sales & Marketing Manager di Swiss Side, il marchio svizzero specializzato nel design e nella produzione di ruote ad alte prestazioni e partner tecnico del team WorldTour Decathlon AG2R La Mondiale. Cerafogli rappresenta una nuova generazione di manager: competenti, internazionali, concreti. La sua voce è quella di chi ama il ciclismo, ma sa che oggi non è più il tempo dell’improvvisazione.

Con una solida formazione alle spalle – Bocconi a Milano, un master in Management a Lugano al quale ha fatto seguito uno presso l’Università Ca’ Foscari e un’altro presso l’Eurolega di basket – il manager italiano racconta a bici.PRO la sua visione sullo stato attuale del settore ciclistico e sulle sfide da affrontare, soprattutto in Italia.

Daniele Cerafogli, Head of Sales and Marketing Swiss Side
Daniele Cerafogli, Head of Sales and Marketing Swiss Side
Daniele, partiamo dall’inizio. Com’è nata la tua passione per il ciclismo?

E’ una passione che nasce da bambino, trasmessa da mio padre. A casa si respirava ciclismo e da piccolo avevo un idolo: Claudio Chiappucci. Mi affascinava il suo modo di correre, sempre all’attacco. Poi crescendo ho capito che il ciclismo non era solo uno sport, ma un ecosistema complesso, affascinante anche dal punto di vista del business.

Dalla Bocconi a Swiss Side: come si è sviluppato il tuo percorso professionale?

Dopo la laurea in Economia alla Bocconi ho scelto di approfondire il lato sportivo con un master in Management a Lugano. La mia prima esperienza è stata in Assos, brand svizzero storico nel settore dell’abbigliamento tecnico per il ciclismo. Un contesto dove ho imparato molto. Poi è arrivata l’opportunità di entrare in Swiss Side: un marchio giovane, ma con una visione fortemente ingegneristica e globale. Oggi sono responsabile vendite e marketing.

Swiss Side è partner del team WorldTour Decathlon AG2R La Mondiale
Swiss Side è partner del team WorldTour Decathlon AG2R La Mondiale
Cosa distingue Swiss Side dagli altri produttori di ruote?

Swiss Side nasce da competenze sviluppate in Formula 1: l’aerodinamica è nel nostro DNA. Questo approccio tecnico ci permette di progettare ruote estremamente performanti, come quelle usate dal team Decathlon AG2R La Mondiale. Inoltre, stiamo crescendo molto anche a livello commerciale. Da poche settimane abbiamo lanciato il sito ufficiale anche in italiano, segno del nostro interesse per questo mercato.

L’Italia è sempre stata una Nazione guida nel ciclismo. Lo è ancora oggi?

Purtroppo no. L’Italia ha perso centralità, sia a livello sportivo che industriale. Mancano team di vertice, ma soprattutto manca un management preparato che sappia gestire progetti con budget importanti. Servirebbe un cambio di paradigma, come è accaduto in Francia. Quando Decathlon è entrata nel WorldTour, ha imposto un cambio radicale di visione, pretendendo una struttura manageriale nuova, solida ed efficiente. In completa discontinuità con il passato.

Cosa manca oggi al ciclismo italiano per tornare competitivo a livello globale?

Manca una visione d’insieme, un approccio professionale. La passione da sola non basta più. Servono preparazione, capacità di pianificazione: in una parola business development. Bisogna imparare a estrarre valore dalle corse, dai team, dai contenuti. Pensiamo a Flanders Classics: lì hanno creato un ecosistema sostenibile. Oppure al progetto Unibet Tietema Rockets, che ha costruito un’identità forte partendo dai contenuti digitali e da una community.

Nell’ultimo Giro d’Italia per il team Decathlon AG2R è arrivata una vittoria di tappa con Nicolas Prodhomme
Nell’ultimo Giro d’Italia per il team Decathlon AG2R è arrivata una vittoria di tappa con Nicolas Prodhomme
Serve una riforma strutturale del modello WorldTour?

Non è semplice, ma sì, qualcosa va rivisto. Il ciclismo è troppo dipendente dagli sponsor, i team hanno poca stabilità. Dovremmo guardare a modelli come l’NBA, dove ogni franchigia è un brand forte, con basi solide e un legame con il territorio. Non tutto è replicabile, ma alcune logiche sì: serve continuità, serve sostenibilità economica, e serve una narrazione che valorizzi il ciclismo come prodotto.

Swiss Side sarà protagonista al prossimo Tour de France. Cosa possiamo aspettarci?

Siamo pronti per il grande appuntamento. La partenza da Lille sarà anche il momento in cui presenteremo una grande novità tecnica, frutto del nostro lavoro in galleria del vento e dei test con i corridori del team. Non posso ancora svelare tutto, ma sarà un passo importante per il posizionamento di Swiss Side tra i top brand a livello mondiale.

E per quanto riguarda il mercato italiano?

E’ un mercato storico, culturalmente profondo, ma anche molto competitivo e frammentato. Vogliamo crescere in Italia, ma lo faremo con un approccio serio: supporto tecnico, contenuti in lingua, presenza commerciale strutturata. Il nostro obiettivo è entrare nella testa e nel cuore dei ciclisti italiani. Non con slogan, ma con prodotto, servizio e visione…

Swiss Side

Nimbl: cinque anni per trasformarsi da “start-up” a player globale

12.06.2025
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PORTO SANT’ELPIDIO – In soli cinque anni, Nimbl ha stravolto le regole del gioco nel mondo delle calzature da ciclismo. Dalla produzione artigianale di 200 paia di scarpe l’anno, l’azienda è oggi un player di primissimo piano nel segmento “premium”, con una nuova sede da 2.500 mq, 30 dipendenti e ben 150 corridori del WorldTour che pedalano con scarpe firmate Nimbl. Ne abbiamo parlato direttamente con Francesco Sergio, Co-Founder e Managing Director del brand, che ci ha restituito una storia di visione, qualità e ambizione internazionale.

Simon Yates ha vinto il Giro d’Italia 2025 indossando scarpe Nimbl
Simon Yates ha vinto il Giro d’Italia 2025 indossando scarpe Nimbl
In soli cinque anni Nimbl è passata da “start-up” a player globale. Come avete fatto?

Il punto di partenza è stato chiaro sin da subito: volevamo rompere lo “status quo”. Il settore delle scarpe da ciclismo era dominato da pochi grandi nomi, ma noi sapevamo che si poteva fare qualcosa di diverso. Abbiamo puntato tutto sulla qualità, sull’artigianalità vera e sul Made in Italy, posizionandoci fin dall’inizio nel segmento “premium”. La risposta del mercato è stata forte e immediata, e i numeri ci hanno dato ragione.

Ci racconti un po’ della struttura attuale?

Oggi Nimbl conta trenta dipendenti, di cui ben venticinque sono impegnati direttamente nella produzione. Questo dimostra quanto teniamo al controllo diretto della qualità. A luglio 2024 ci siamo trasferiti in una nuova sede da 2.500 metri quadri, dove realizziamo internamente il 100% della nostra produzione. Solamente cinque persone lavorano negli uffici: la nostra priorità è produrre scarpe eccellenti, non gonfiare l’organico amministrativo.

Una scelta controcorrente in un’epoca di delocalizzazione.

Assolutamente. Abbiamo scelto la via più difficile, ma anche quella che ci permette di offrire un prodotto che si distingue. Tutto è fatto in Italia, ogni scarpa è un pezzo unico curato nei dettagli. È proprio questo che cercano i professionisti, che infatti ci trovano: oggi sono 150 i corridori del WorldTour che usano scarpe Nimbl.

Francesco Sergio, Co-Founder e Managing Director Nimbl
Francesco Sergio, Co-Founder e Managing Director Nimbl
Dal Giro vinto con Yates al Tour de France: cosa succederà nei prossimi mesi?

Con Visma Lease a Bike, nostro partner da tempo, stiamo facendo un lavoro enorme. Li supportiamo in tutte le categorie: dal WorldTour al team femminile, fino al devo team dei più giovani. Al Tour de France lanceremo nuove linee di prodotto iniziando a esplorare segmenti di mercato diversi… Sarà un altro punto di svolta. Inoltre, stiamo già sviluppando una nuova gamma di scarpe per il 2026, che sarà molto bella ed al tempo stesso innovativa.

Sembra che ci sia “fame” di Nimbl. Come gestite la domanda?

Con molta attenzione. Attualmente la richiesta giornaliera è più del doppio rispetto a quanto riusciamo a produrre. Questo ci impone una crescita organica e controllata, perché non vogliamo in alcun modo compromettere la qualità. Vogliamo crescere, ma senza snaturarci.

Come immagini il futuro di Nimbl?

Lo vedo oltre le calzature. Vogliamo mantenere il focus sulle scarpe, certo, ma stiamo già ragionando su nuove categorie di prodotto. L’obiettivo è evolverci in un marchio globale che sappia interpretare le esigenze del ciclista in modo più ampio, senza mai perdere la nostra identità.

Per Nimbl è stato un Giro ricco di soddisfazioni, Lorenzo Fortunato ha vinto la maglia blu dei GPM indossando il modello Pro Edition
Per Nimbl è stato un Giro ricco di soddisfazioni, Lorenzo Fortunato ha vinto la maglia blu dei GPM indossando il modello Pro Edition
Il Giro d’Italia 2025 è stato un grande successo per voi. Cosa ha rappresentato?

Il Giro lo abbiamo vinto con Simon Yates, e siamo stati anche partner ufficiale come fornitore di scarpe. Per me, da italiano, è un’enorme soddisfazione. Il Giro è la corsa più bella al mondo, ed essere presenti in questo modo, vincere e vedere i nostri atleti salire sul podio con le nostre scarpe, è stato qualcosa di speciale. Anche a livello internazionale è stato un trampolino di visibilità.

Torniamo indietro: come nasce la tua carriera nel ciclismo?

Nel 2000 ho iniziato in Cinelli, grazie ad Antonio Colombo, a cui devo tantissimo. E’ stato lui ad aprirmi la porta del settore, e considero quegli anni una vera università del ciclismo. Da Cinelli sono usciti tanti manager che oggi guidano aziende importanti…

E poi è arrivata Cervélo

Esatto. Ho vissuto 13 anni in Cervélo, seguendo tutto il percorso di crescita del marchio canadese. Sono stato il primo assunto europeo, e ho personalmente aperto la sede Cervélo in Svizzera nel 2005. Lavorare al fianco di Gerard Vroomen, il fondatore, mi ha insegnato l’importanza della visione strategica e del corretto posizionamento di mercato.

Edoardo Affini, atleta del team Visma Lease a Bike ha vinto il titolo europeo nel 2024 con una scarpa realizzata appositamente per lui da Nimbl
Edoardo Affini, atleta del team Visma Lease a Bike ha vinto il titolo europeo nel 2024 con una scarpa realizzata appositamente per lui da Nimbl
Esperienze che hai poi portato in Nimbl…

Assolutamente sì. Da Vroomen ho imparato a pensare in modo ambizioso ma concreto. Poi, negli ultimi anni in Cervélo, con PON Group, ho avuto l’opportunità di apprendere le dinamiche finanziarie e organizzative di un brand globale. Tutto questo mi ha preparato al passo successivo: fondare Nimbl.

C’è anche un percorso accademico dietro le quinte…

Si, ho conseguito un Master in Economia dello Sport alla Luiss di Roma, che mi ha fornito una solida base teorica. L’ho voluto fortemente perché volevo unire la passione per il ciclismo con una competenza gestionale solida e strutturata.

Qual è il messaggio che lanceresti ai giovani che sognano di entrare nel bike business?

Che servono passione, pazienza e competenza. Nulla si costruisce in pochi mesi, ma se si ha un’idea forte, se si crede in un progetto e si lavora bene, si può arrivare lontano. Nimbl ne è la dimostrazione: da un’idea artigianale a un’azienda che oggi calza i migliori ciclisti del mondo. Ma siamo solo all’inizio.

Nimbl

Miche: prima volta al Giro d’Italia assieme a un team WorldTour

23.05.2025
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Dalle officine di San Vendemiano alle grandi salite del Giro d’Italia, Miche firma un esordio molto atteso del ciclismo professionistico: l’azienda veneta è entrata ufficialmente nel circuito WorldTour in qualità di partner tecnico del team Groupama-FDJ, portando sulle strade della corsa rosa tutto il “know-how” italiano nella produzione di ruote e componentistica ad alte prestazioni.

Fondata nel cuore della provincia di Treviso, Miche ha difatti siglato un accordo triennale con Groupama-FDJ, storico team francese precedentemente legato a Shimano. Il debutto in occasione del Giro d’Italia avviene dunque in una stagione che segna una svolta strategica nella storia dell’azienda. In un settore dominato da player asiatici sin dagli anni Ottanta, la scelta di un marchio italiano rappresenta un segnale forte di rilancio del Made in Italy nel ciclismo d’elite.

I corridori del team Groupama-FDJ affrontano il Giro con le nuove Kleos RD (Race Division), ruote sviluppate da Miche in galleria del vento per ottimizzare aerodinamica, affidabilità e robustezza. Il set comprende tre profili – 36, 50 e 62 mm – per adattarsi ai diversi scenari di gara, dalle tappe pianeggianti alle grandi montagne.

Il profilo da 50 mm è il più versatile: garantisce equilibrio perfetto tra peso, rigidità e penetrazione aerodinamica, risultando la scelta preferita da molti atleti. Realizzate in fibra di carbonio T700 e T1000, con mozzi in alluminio Ergal e raggi in acciaio, le ruote si distinguono per la scorrevolezza, più che per la leggerezza estrema: la RD 36 pesa 1.380 grammi, la RD 50 si ferma a 1.455 grammi, mentre la RD 62 arriva a 1.560 grammi.

Miche e i suoi prodotti sono al loro primo Giro d’Italia, lo stanno correndo con la Groupama-FDJ
Miche e i suoi prodotti sono al loro primo Giro d’Italia, lo stanno correndo con la Groupama-FDJ

Tecnologie integrate con Wilier

Il team Groupama-FDJ pedala su biciclette Wilier Triestina, altra eccellenza veneta oggi parte dello stesso gruppo industriale di Miche. La collaborazione consente lo sviluppo di soluzioni integrate tra telaio e ruote, con vantaggi tangibili in termini di prestazioni. Nelle tappe in linea, i corridori utilizzeranno la Filante SLR, mentre per le cronometro è prevista la Supersonica SLR con ruote Miche specifiche: Kleos RD SPX3 a tre razze all’anteriore e Kleos RD Crono al posteriore.

Per le tappe di montagna, la squadra sarà dotata della Verticale SLR, bici ultra leggera e rigida, costruita con tre differenti tipi di fibra di carbonio Toray.

Miche ad oggi fa parte del Gruppo Wilier Triestina, che fornisce le bici alla Groupama-FDJ
Miche ad oggi fa parte del Gruppo Wilier Triestina, che fornisce le bici alla Groupama-FDJ

Innovazione 100% italiana

Oggi parte del gruppo Wilier Triestina, Miche è un’azienda moderna e profondamente legata al territorio. Con 42 dipendenti specializzati, e una produzione annuale che include oltre 25.000 coppie di ruote e 50.000 pacchi pignone, ogni fase – dalla progettazione al collaudo – si svolge nella sede unica di San Vendemiano (in Provincia di Treviso), dove tecnologie avanzate e robotica convivono con la passione artigianale.

Il 95% del fatturato Miche proviene dall’estero, con il 71% dedicato al settore strada, l’8% al Gravel, l’8% alla E-Bike, il 6% alla Mtb e il restante alla pista.

Il debutto al Giro d’Italia nel WorldTour rappresenta per Miche non solo una sfida tecnica, ma un’opportunità strategica per consolidare il proprio brand a livello globale. Il Giro d’Italia è la prima grande corsa a tappe di un percorso ambizioso che vede il Made in Italy protagonista sui tracciati più duri del ciclismo mondiale.

Miche

Ursus (al Giro) presenta e introduce il progetto #BehindTheRace 

21.05.2025
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Il Giro d’Italia di quest’anno, ed attualmente nel pieno del proprio svolgimento, segna una tappa fondamentale per Ursus, azienda italiana ben attiva nella produzione di ruote e componenti per il ciclismo ad alte prestazioni. Per la prima volta, il brand di Rosà sarà difatti presente in corsa in qualità di partner tecnico ufficiale di una squadra WorldTour: il Team Picnic-PostNL. Un traguardo che arriva dopo anni di esperienza maturata al fianco di team professional e che inaugura una nuova stagione di ambizioni elevate e visione internazionale.

Alzare il sipario

In occasione di questo debutto, Ursus ha presentato #BehindTheRace, un progetto editoriale che accompagnerà gli appassionati lungo le tre settimane del Giro d’Italia – e successivamente anche durante Tour de France e Vuelta a Espana – con uno sguardo esclusivo su tutto ciò che accade dietro le quinte del ciclismo professionistico. Più di un semplice reportage: #BehindTheRace è una narrazione autentica del mondo che vive attorno alla corsa, tra tecnica, emozioni e fatica quotidiana.

Grazie all’accesso esclusivo della crew fotografica di Poci’s Pix, il progetto racconterà le dinamiche interne di una squadra WorldTour durante un Grande Giro, dai momenti di tensione nel pre-gara alle emozioni post-tappa, passando per il lavoro dei meccanici, i briefing tecnici, la gestione dello stress e il rapporto umano tra atleti e staff. Un diario visivo che vuole restituire la complessità e il fascino del ciclismo vissuto al massimo livello, su un palcoscenico globale.

Mirko Ferronato, CEO di Ursus, con Giada Borgato ambassador dell’azienda e inviata al Giro per la RAI
Mirko Ferronato, CEO di Ursus, con Giada Borgato ambassador dell’azienda e inviata al Giro per la RAI

In corsa con la protagonista PROXIMA

Protagonista su strada sarà anche la nuova Ursus PROXIMA Team Edition, ruota in carbonio top di gamma, pensata per le esigenze più estreme degli atleti professionisti. Leggerezza, reattività e aerodinamica si fondono in un prodotto d’élite, sviluppato per affrontare ogni scenario, dalla salita più aspra agli sprint ad altissima velocità. PROXIMA accompagnerà i corridori del Team Picnic-PostNL lungo le tre settimane di corsa, garantendo prestazioni costanti e affidabilità anche nelle condizioni più impegnative. Ogni dettaglio è stato studiato in collaborazione con gli atleti per massimizzare la performance su ogni terreno.

Il racconto di #BehindTheRace sarà articolato in tre episodi settimanali per ciascun grande Giro, pubblicati sui canali social di Ursus (Instagram e Facebook) e attraverso la newsletter ufficiale. Un’occasione unica per vivere il ciclismo professionistico da una prospettiva nuova, intima e coinvolgente, fatta di passione, sacrificio e innovazione tecnologica al servizio dello sport.

Ursus

Carboni e la rinascita alla Unibet Tietema: «Un punto di partenza»

22.04.2025
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La stagione di Giovanni Carboni è entrata nel vivo, il marchigiano doveva prendere parte alla Amstel Gold Race. Quello che poteva segnare il ritorno nelle corse di massimo livello, quello di categoria WorldTour, è stato però rimandato. Ora l’azzurro della Unibet Tietema Rockets ha cambiato rotta e sarà protagonista al Tour of Turkiye. Cambia la gara ma non l’obiettivo, confermare quanto di buono fatto fino ad ora.

«Non è stato il miglior momento della stagione – racconta – visto che nei giorni precedenti all’Amstel ho avuto uno sfortunato incontro con un’ape che mi ha punto sul labbro. Non ho potuto prendere medicinali a causa del protocollo antidoping, quindi mi sono armato di pazienza e ho combattuto il prurito pedalandoci sopra. Venerdì parto per la Turchia, una bella gara a tappe che ho già disputato in passato al secondo anno under 23 con la Trevigiani. Finalmente si va a correre al caldo e sarà comunque un bel banco di prova.».

Carboni in questo 2025 ha collezionato già 23 giorni di corsa e sei top 10 (foto Instagram)
Carboni in questo 2025 ha collezionato già 23 giorni di corsa e sei top 10 (foto Instagram)

Tornato a respirare

Entrare nel mondo della Unibet Tietema Rockets è stato come aprire un nuovo capitolo nella vita di Giovanni Carboni. In un libro fatto di tante buone qualità e altrettanta sfortuna la nuova avventura con la formazione professional sembra avergli ridato lo slancio dei giorni migliori. La vita dei corridori è sempre sotto i riflettori e ogni momento è registrato e trasportato sui social, ma questa è la parte che emerge dalla superficie. Però, come in un iceberg, quello che conta è sotto il pelo dell’acqua.

«A livello di preparazione e nutrizione – spiega Carboni – c’è uno staff dedicato che lavora in maniera semplice, ma estremamente efficace. Internamente è tutto suddiviso per settori: ci sono tre preparatori, un addetto ai materiali e un medico. Il mio allenatore è Boy Sanders, un ragazzo giovane molto bravo ad unire metodi di lavoro nuovi con quelli che ho sempre usato in passato. L’esempio concreto è che mi sto allenando con un metodo polarizzato e devo dire che i risultati sono buoni. Se paragono questo inizio di stagione agli anni passati mi rendo conto di star facendo i miei migliori risultati».

Per Carboni uno dei migliori risultati di inizio stagione è stato il quinto posto al Trofeo Laigueglia (foto Instagram)
Per Carboni uno dei migliori risultati di inizio stagione è stato il quinto posto al Trofeo Laigueglia (foto Instagram)
Ti sei rilanciato…

Ci tengo a dire che la squadra capace di rilanciarmi è stato il JCL Team UKYO l’anno scorso. Volpi, Boaro e tutto lo staff mi hanno accolto dopo due stagioni difficili e mi hanno permesso di tornare ad alti livelli. Con la Unibet sto facendo uno step successivo, ma senza la JCL non sarei qui. Pensare di aver corso il Laigueglia e la Vuelta Andalucia ha il sapore di una rivincita personale

Come materiali come ti trovi?

Molto bene, abbiamo tanti partner e sponsor italiani: Kask, Santini, Dmt, Prologo. Con alcuni di loro avevo già lavorato in passato. La novità dal punto di vista tecnico è rappresentata per me dalle bici Cannondale, non ci ero mai salito e devo ammettere che mi sto trovando molto bene. 

Carboni per la prima volta in carriera sta correndo con bici Cannondale
Carboni per la prima volta in carriera sta correndo con bici Cannondale
Hai trovato una nuova motivazione?

Con questa prima parte di stagione sono riuscito a mostrare che ho ancora tanta voglia di allenarmi e correre. Ho la giusta motivazione che mi spinge a cercare il risultato e il piazzamento. 

Sei stato tante volte in top 10, manca la vittoria come ciliegina sulla torta?

Sta diventando un po’ un pallino perché tante volte ci sono andato vicino ma per un motivo o per un altro è scivolata via. Intendo nel vero senso del termine visto che in un paio di occasioni una caduta nel momento sbagliato mi ha tagliato fuori dai giochi. Anche in Grecia (nell’ultima gara a cui ha preso parte, ndr) sono stato in lotta per vincere la tappa regina. Ha vinto un mio compagno: Adrien Maire. Io ho fatto quarto. 

A novembre, dopo la firma, avevi detto che il tuo ruolo sarebbe stato anche quello di portare esperienza, come sta andando?

Bene! Correre insieme a ragazzi giovani mi piace, riesco a mettere a disposizione quel che ho imparato. Anche in Grecia ho aiutato Maire a conquistare la vittoria, sentirmi dire «grazie» è stato bello, dà comunque tanta soddisfazione. Essere interpellato in una riunione tecnica mi fa sentire importante e apprezzato. 

Si parla inglese?

Certamente. Inizialmente avevo qualche “limite” ora sto facendo dei corsi extra per imparare la lingua. Credo sia fondamentale per il futuro in ambito lavorativo e non solo. 

Carboni in Grecia ha conquistato la classifica dei GPM (foto Instagram)
Carboni in Grecia ha conquistato la classifica dei GPM (foto Instagram)
L’impressione è che sia una squadra in cui ci si diverte molto. 

La squadra è giovane, si tratta di una realtà al suo terzo anno di attività. Qui si fa tutto con il sorriso ma c’è la consapevolezza di sapere quali sono i passi giusti da fare. Anche prendere parte a corse WorldTour come la Roubaix o l’Amstel fa parte del cammino, ricordiamoci che l’obiettivo del team è prendere parte al Tour de France. 

Che cosa hai provato nel tornare in una gara WorldTour?

Non ci ho pensato molto, complice anche l’incidente con l’ape. La verità è che mi piace pensare di essere arrivato a un punto di partenza e non di arrivo. Lo scorso anno è stato di transizione, nel 2025 voglio dimostrare che posso stare nel ciclismo che conta e di poter dire la mia.

“Ruota Libera”: torna con la seconda stagione del podcast Ursus 

16.04.2025
3 min
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Dopo il successo della prima edizione, “Ruota Libera”, il podcast ideato e prodotto da Ursus, è tornato per una seconda stagione ancora più ricca di contenuti, ospiti e curiosità dal mondo del ciclismo. La partenza è già avvenuta, sabato 12 aprile, in concomitanza con uno degli appuntamenti più attesi dell’anno: la Parigi-Roubaix.

A condurre questa nuova avventura sarà ancora Giada Borgato, ex ciclista professionista e volto noto di Rai Sport, che guiderà gli ascoltatori in un viaggio… a ruota libera tra il presente, il passato e il futuro delle due ruote. La seconda stagione conferma lo stile diretto e coinvolgente del format, che ha saputo conquistare gli appassionati fin dalla prima puntata.

Registrato all’interno della sede Ursus di Rosà (Vicenza), “Ruota Libera” è molto più di un semplice podcast: è un progetto editoriale che riflette l’anima dell’azienda veneta, da sempre punto di riferimento nella produzione di ruote ad alte prestazioni per bici da strada, gravel e mtb. Il legame tra “Ruota Libera” e la passione per l’innovazione trova massima espressione nel 2025, anno che segna l’ingresso ufficiale di Ursus nel WorldTour al fianco del Team Picnic-PostNL, sia nella sezione maschile che femminile. Le nuove PROXIMA Team Edition, presentate alla Milano-Sanremo, sono il frutto di questa visione e accompagneranno gli atleti nelle competizioni più importanti al mondo.

Con Ursus nel cuore del ciclismo

Come anticipato, la prima puntata – già disponibile online – ha avuto come protagonista Alessandro Ballan, ultimo italiano a vincere sia il Giro delle Fiandre che il Mondiale su strada. Ballan ha svelato i segreti delle Classiche del Nord, tra pavé, fatica e adrenalina, offrendo uno sguardo autentico e coinvolgente su uno dei momenti più iconici del calendario ciclistico.

La nuova stagione di “Ruota Libera” proporrà un episodio al mese, disponibile su Spotify e YouTube, con interviste esclusive a protagonisti del ciclismo professionistico e tecnico. Tra gli ospiti annunciati ci saranno: Angelo Furlan, ex professionista oggi esperto in preparazione atletica, Diego Bragato, Head of Performance della Federazione Ciclistica Italiana e Niklas Quetri, specialista in “bike fitting” e biomeccanica. Ma non solo: la seconda stagione sarà arricchita da contenuti tecnici, approfondimenti sui materiali, racconti inediti dal mondo delle corse, e uno sguardo dietro le quinte del professionismo, portando in primo piano le persone, le idee e le tecnologie che fanno girare le ruote del ciclismo moderno.

Con “Ruota Libera”, Ursus conferma il proprio impegno nel raccontare il ciclismo dall’interno, offrendo contenuti di qualità, approfondimenti tecnici e storie vere. Una visione in linea con l’evoluzione del brand, sempre più presente nei grandi eventi internazionali e al fianco degli atleti.

Ursus