Il 2024 di Francesco Busatto inizia con gli stessi colori dell’anno appena messo alle spalle. Il veneto però il cambio non lo ha fatto nell’apparenza, ma nella sostanza. E’ passato dal team di sviluppo della Intermarché-Circus-Wanty (la Circus-ReUz) alla formazione WorldTour. Il salto nel professionismo è grande, ma avere alle spalle una solida rete di sicurezza fa sì che molte paure rimangano a terra, mentre Busatto è pronto a spiccare il volo (in apertura durante il ritiro di dicembre in Spagna, foto Intermarché-Circus-Wanty).
Inizio “anticipato”
Francesco quando lo chiamiamo è in macchina, direzione fisioterapista. La strada è lunga e dritta e ci permette di rallentare i pensieri e lasciarsi andare a qualche parola in più.
«Rispetto allo scorso anno – ci dice – ho cambiato preparatore. Quando ero nel Devo Team mi affidavo ad una persona esterna: Paolo Santello. Ma da quest’anno la squadra ha voluto tenerci con il preparatore interno al team. Mi spiace lasciare Santello, ma ho piena fiducia nella squadra e penso che questa possa essere la scelta giusta.
«Rispetto allo scorso inverno – prosegue – faccio molta più qualità nei lavori. Sto già spingendo abbastanza, cosa che in passato non ho mai fatto in questo periodo. Ho fatto molti lavori fuori soglia, questo perché la squadra vuole che sia già pronto per le gare di Mallorca».
Quindi esordio a fine gennaio…
Il 24 per la precisione, al Trofeo Calvia. Da una parte questo è uno stimolo, sono sempre stato abituato a iniziare a metà febbraio. Invece se ci penso manca poco all’esordio e questa cosa mi motiva tanto mentalmente, diciamo che rende più divertenti gli allenamenti.
Come affronti questo mese che ti separa dalla prima gara?
Andrò ancora in ritiro con la squadra, l’8 gennaio. Faremo un periodo di allenamenti e rifinitura. Poi volerò a Mallorca ed inizia la stagione, ufficialmente. La squadra si aspetta che possa dare il giusto supporto a Gossens che nel 2023 ha vinto due gare della Challenge Mallorca. Poi avrò anche le mie occasioni, fin da subito.
Anticipare l’esordio vuol dire allungare la stagione. Come gestirai tutti i mesi di corsa?
La squadra ha un piano ben preciso, quindi allungare la stagione da fine gennaio a metà ottobre non sarà un problema. Durante l’anno avrò due o tre occasioni per tirare il fiato e staccare. Periodi di 15 giorni o un mese dove mi allenerò per gli obiettivi più importanti.
Quali saranno questi obiettivi?
Dovrei andare a correre le Ardenne, in appoggio ai miei compagni, chiaramente. Poi potrei andare al Giro di Romandia e Giro di Svizzera, lì potrei pensare a qualche tappa, ma mi atterrò a quello che dicono in squadra. Infine c’è il calendario italiano di settembre e ottobre: Gran Piemonte, Bernocchi e Tre Valli.
Facciamo un passo indietro, hai partecipato al primo ritiro stagionale, com’è andato?
Sono arrivato in ritiro che già pedalavo da un mese, quindi in discreta condizione. Durante i giorni in Spagna abbiamo fatto tanto volume e intensità. E’ stato un periodo utile anche per incrementare il rapporto con i nuovi compagni di squadra. Siamo un bel gruppo, mi sono divertito molto ed ho anche avuto modo di conoscere Colleoni.
Tu hai messo insieme tante esperienze con i professionisti già nel 2023…
Ero andato in ritiro con la squadra WorldTour a gennaio dello scorso anno e pochi giorni dopo avevo fatto l’esordio tra i pro’ in Oman. Ho corso abbastanza in questo ambiente, mi sento a mio agio e incluso. Non ho ancora pensato che sono un corridore del team WorldTour, semplicemente non me ne sono reso ancora conto.
Che consigli ti hanno dato i tuoi compagni per l’esordio nel WorldTour?
Mi han detto che sono gare diverse da quelle. Pro o classe 1 dovrò prendere le misure. Già una corsa a tappe di una settimana come il Romandia o lo Svizzera è molto impegnativa e serve tempo per recuperare una volta finita. Mi hanno dato qualche consiglio, ma il grosso lo scoprirò strada facendo. Ho tante cose ancora da imparare.
Sogni, ambizioni per questo 2024 che è appena iniziato?
La squadra mi dà un grande appoggio a livello morale. Credono in me e lo vedo. Esternamente non sono troppo ambizioso, non mi piace spargere voce ai quattro venti. Dentro di me, invece, so cosa voglio e a cosa punto. Voglio iniziare ad andare forte, ma andrò con i piedi di piombo. Una delle cose più difficili sarà ambientarmi nel calendario WorldTour.