Pedranzini: la Valtellina e i pro’ come motore del turismo

20.07.2023
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BORMIO – La cornice all’evento di presentazione del team Eolo-Kometa è stata la piazza Kuerc di Bormio. I corridori del team professional, guidato da Ivan Basso e dal suo staff, si sono goduti l’abbraccio della comunità di Bormio. Tra le varie autorità e appassionati presenti, c’era anche Giacomo Pedranzini, proprietario dell’azienda Kometa (nella foto di apertura davanti all’azienda di famiglia insieme ai corridore della Eolo-Kometa). Sponsor che dà il secondo nome alla professional

«Il progetto della Eolo-Kometa – ci dice in prima battuta – che a me piace chiamare “la squadra di Basso e Contador”, è nato sette anni fa. Aveva un obiettivo chiaro, per me e la mia famiglia, che ha deciso di aderire a questa iniziativa. Ovvero quello di consumare del cibo sano, promuovendo attraverso lo sport l’assunzione di uno stile di vita attivo». 

Terra eroica

La scelta di allenarsi in questo contesto non è casuale, la Valtellina è da anni teatro di grandi sfide a colpi di pedale. Da Bormio parte la salita al Passo dello Stelvio, il valico automobilistico più alto d’Italia ed il secondo in Europa. Non lontano da qui si nascondono le pendenze del Passo Gavia e del Mortirolo. Insomma, in Valtellina il ciclismo è di casa. 

«La Valtellina è, prima di tutto – continua Pedranzini – terra di agricoltura eroica e poi di ciclismo altrettanto eroico. I vigneti che si affacciano sulla strada che attraversa la valle sono la testimonianza della fatica e della passione che gli agricoltori hanno verso questo territorio. Negli ultimi 20 anni il turismo legato al ciclismo è cresciuto a dismisura, arrivando ad eguagliare quello dello sci. Questo fatto, per la Valtellina, è un risultato eccezionale, offrire un turismo sano e rispettoso dell’ambiente e delle attività economiche della valle è un grande traguardo».

Il motore del professionismo

Una grande spinta è arrivata dallo sport agonistico, le battaglie che hanno caratterizzato queste salite hanno portato tanti appassionati su queste strade. Una volta ammirate le bellezze naturalistiche gli appassionati non hanno potuto far altro che ripercorrere a loro volta queste strade. 

«Siamo partiti da una squadra continental – riprende – poi fortunatamente siamo arrivati al modello professional, partecipando agli ultimi tre Giri d’Italia. Alla corsa rosa abbiamo anche collezionato due splendide vittorie in tappe iconiche. Speriamo di contribuire ad un ulteriore rilancio del ciclismo in Italia. La bicicletta era la cultura del nostro Paese, che dominava nel ciclismo internazionale. Portare una squadra professionistica su queste strade in ritiro vuol dire farle vivere anche al di fuori del contesto agonistico, che dura solo un giorno. La cultura e la passione per lo sport devono abbracciare questa terra tutto l’anno».

L’esempio Ungheria

Il Giro d’Italia nel 2022 è partito dall’Ungheria, una terra ed una popolazione che hanno calorosamente abbracciato il ciclismo e la corsa rosa. L’azienda della famiglia Pedranzini, Kometa appunto, nasce in questa valle ed ha anche uno stabilimento in Ungheria. Giacomo Pedranzini vive quel territorio, cosa ha lasciato il ciclismo da quelle parti un anno dopo?

 «Ha lasciato – conclude – un Giro di Ungheria con strade affollate e con tanto entusiasmo di contorno. Il risultato più bello, che ha dato il maggior riscontro, è che gli ungheresi sono stati contentissimi dell’evento. La stessa organizzazione ha detto che quella è stata una delle migliori partenze dall’estero del Giro. Questo deve fare il ciclismo professionistico, essere un motore di crescita per lo sport a tutti i livelli».

Livigno, il regno delle due ruote in Valtellina

05.07.2023
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Una vera e propria “palestra a cielo aperto“ per la bici. Immerso nel cuore delle Alpi a 1.816 metri si trova Livigno. Il luogo dove in estate il ciclismo in ogni sua declinazione gode di una vera e propria egemonia, dove le uniche priorità sono quelle del benessere e dello sport. 

La rinomata località valtellinese rappresenta la meta ideale per tutti gli amanti delle due ruote. Da chi la sceglie per passare una vacanza in relax con la propria famiglia presso la vasta rete di Bike Hotel. A chi, come spesso capita ai professionisti, ci arriva per preparasi al meglio respirando l’aria dell’altura in vista di un grande Giro. 

A Livigno ogni disciplina trova il suo habitat ideale, dalla MTB, al gravel, al downhill, insomma qualsiasi mezzo che abbia due pedali e due ruote è di casa. Infinite possibilità di divertimento accessibili a tutti tra servizi e attività per grandi e piccini. 

Panorami mozzafiato immersi nella natura della Valtellina
Panorami mozzafiato immersi nella natura della Valtellina

Pedala ovunque

La bike area di Livigno comprende circa 3.200 chilometri di percorsi mappati GPS. Un ecosistema di sentieri e tracciati per conquistare questo territorio a suon di pedalate. Per una gita in sella adatta a tutti, la soluzione ideale è la pista ciclabile che, con i suoi 17 chilometri, segue tutta la lunghezza della valle, partendo in zona Lago e arrivando fino alla Forcola. Durante il percorso è possibile concedersi un po’ di relax sostando in uno dei numerosi parchi giochi e nelle zone verdi, ma anche fermarsi in una delle aree attrezzate per concedersi un picnic, o ancora scattare una foto ricordo con il Selfie Frame, una moderna scultura che rappresenta la bellezza della località. 

Invece, per coloro che desiderano scoprire il territorio livignasco, senza però fare troppa fatica, la soluzione ideale è l’e-bike. Tra i molti tracciati presenti sul territorio, i tre migliori per questa tipologia di biciclette sono il Larix Park, di circa 12 chilometri, il percorso di 17 chilometri della Val Federia e i Laghi di Cancano. Le bici elettriche non sono apprezzate solo per le escursioni in mezzo alla natura, ma anche un mezzo di trasporto molto amato a Livigno, che ha predisposto in tutto il paese le colonnine Repower per la ricarica simultanea e veloce delle bici elettriche.

Allenarsi e dormire a questa quota aiuta il corpo a ossigenarsi al meglio
Allenarsi e dormire a questa quota aiuta il corpo a ossigenarsi al meglio

Non solo bici da strada

Per gli stradisti, Livigno e l’altura sono due sinonimi. Lassù il ciclismo su ruote strette si trova in un contesto perfetto per godersi del tempo e allenarsi, ossigenando al meglio il corpo. L’estate è il momento ideale per soggiornare presso i Bike Hotel della zona e ricaricare le pile in vista di appuntamenti importanti.

Livigno però non è solo agonismo. E’ un’ottima meta per macinare chilometri e scoprire le bellezze di questo territorio. Da qui infatti si può partire o arrivare, per vivere l’indimenticabile esperienza di pedalare su alcuni dei passi alpini che hanno fatto la storia del ciclismo: lo Stelvio, il Bernina, il Gavia, il Mortirolo, il Foscagno e il Maloja. Un vero e proprio paradiso per i ciclisti che possono scegliere tra numerosi percorsi leggendari. 

Adrenalina in sicurezza 

Per prendere confidenza con le MTB o migliorare la propria tecnica, Il Bike Skill Center offre agli ospiti di tutte le età, la possibilità di sfruttare i consigli degli istruttori qualificati per vivere la miglior esperienza in bicicletta in base alle proprie esigenze e livello di preparazione. Il centro propone anche alcuni percorsi da affrontare in autonomia, escursioni programmate con le guide o diverse opzioni per scoprire il territorio pedalando: mountain bike, enduro, cross-country, flow-country, downhill, e-bike e road-bike.

Per gli amanti del downhill e freeride invece, la scelta perfetta è sicuramente il Bikepark Mottolino Fun Mountain. Realizzato nel 2005, offre 14 sentieri suddivisi in tre livelli di difficoltà: Sentieri Blu adatti ai principianti; Sentieri Rossi, sia per chi vuole una pista scorrevole, che per chi preferisce uno stile di riding tecnico e dinamico; Sentieri Neri, pensati per il divertimento degli appassionati di downhill. All’interno del bike park sono presenti anche strutture per garantire la giusta dose di adrenalina sia a principianti che esperti: un’area Jump dedicata ai salti in sequenza su terra battuta, un’area North shore nel bosco con ponti sospesi e passerelle in legno, una linea Slopestyle interamente dedicata ai rider pro, quattro Drop per testare le proprie capacità e un maxi-gonfiabile per approfondire le evoluzioni aeree.

Infine, grazie al Bike Pass Livigno, una tessera giornaliera o plurigiornaliera, gli appassionati potranno accedere a tutti gli impianti di risalita dotati di trasporto MTB di Mottolino, Carosello e Sitas, risalendo liberamente in quota su entrambi i versanti e divertendosi senza limiti sui numerosi percorsi tracciati e mappati.

Attività uniche

Il 24 giugno sono stati aperti il Mountain Park Carosello 3000 e la Mountain Area SITAS, entrambi progettati per essere accessibili da ogni tipo di biker. Sui loro 50 chilometri di percorsi flow, sia i principianti che i biker esperti, ma anche le famiglie, possono divertirsi e sfogare la propria adrenalina, mentre i percorsi di enduro daranno ai più esperti la possibilità di svolgere un riding più naturale e tecnico. Nel Mountain Park SITAS si trova anche una Bike Academy, pensata per l’apprendimento della tecnica in MTB con un percorso di circa cinque chilometri che integra otto aree di esercizi, adatti a prepararsi per affrontare qualsiasi tipo di percorso montano in sella alla propria bicicletta.

Da venerdì 21 a domenica 23 luglio sarà inoltre possibile partecipare in mountain bike ai Great Days, l’evento unico sui sentieri della Montagna Carosello 3000. Nel programma della V° edizione troviamo: la divertente caccia al tesoro a squadre Tutti Frutti Challenge, l’adrenalinica top to bottom Tk Avalanche e bike tours. Il tutto intervallato da falò, BBQ nel bosco, live music e tanti momenti di divertimento dove incontrare nuovi amici con la passione per la MTB. La partecipazione all’evento è gratuita, basta essere in possesso di un Bikepass.

Per rimanere aggiornati su ogni evento o attività è possibile scaricare gratuitamente l’app My Livigno. Un’applicazione dove è possibile trovare tutte le informazioni aggiornate per la propria vacanza a Livigno: itinerari, tracce gps, rifugi, ristoranti e orari tutto a portata di un click.

Livigno

Valtellina

Valtellina, meta ideale anche per famiglie

08.06.2023
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Piste ciclabili, natura, sport e cultura. Il tutto racchiuso in un territorio unico come quello della Valtellina. Una meta ideale per una vacanza a misura di famiglia. Per raccontare questo luogo magico lasciamo le grandi salite e ci spostiamo nel fondovalle. Parleremo delle tante possibilità a disposizione delle famiglie che desiderano trascorrere un periodo lontano dalla frenesia della città per vivere da vicino la natura più rigogliosa. Presentiamo il Sentiero Valtellina e la Ciclabile Valchiavenna raccontando degli oltre 150 chilometri di ciclabile lungo i fiumi Adda e Mera.

Il fiume Adda accompagna il Sentiero per gran parte del chilometraggio
Il fiume Adda accompagna il Sentiero per gran parte del chilometraggio

Oltre le salite

Abbiamo imparato a conoscere la Valtellina per i suoi passi mitici e per le strade più iconiche. Dietro a tutto questo e alla portata di tutti c’è un territorio da scoprire pedalata dopo pedalata. 

«La Valtellina – afferma Gigi Negri direttore del Consorzio turistico Valtellina – per quanto riguarda il ciclismo è in genere più famosa per i suoi passi: Stelvio, Gavia, Mortirolo, il San Marco, lo Spluga. Abbiamo però anche quello che è un cicloturismo più lento. E’ dedicato alle famiglie, ecco perché si è creato questo sentiero Valtellina che corre tutto sul fondovalle proprio a fianco del fiume Adda. Da Bormio arriva a Colico e poi fino al lago di Como per 114 chilometri. Da lì continua la Valchiavenna fino al confine svizzero con altri 40 chilometri. Due sentieri che abbiamo pensato proprio per un turismo più dolce, educato, ideale per le famiglie». 

L’ebike apre ad un utilizzo trasversale per tutti
L’ebike apre ad un utilizzo trasversale per tutti

Turismo per tutti

Un turismo alla portata di grandi e piccini, esperti e principianti. Le piste ciclabili della Valtellina hanno il pregio di avere una rete dedicata di punti di noleggio collegati fra loro, che permettono a tutti di adattare la propria pedalata alle proprie esigenze. 

«Il bello di questi itinerari – spiega Gigi Negri – sono anche i punti di noleggio dedicati alla bicicletta. La gente può arrivare con il treno o con la macchina su tutto il sentiero da Bormio a Tirano, Sondrio, Morbegno, Colico e poi la Valchiavenna. Ci sono i punti di noleggio sparsi ovunque. I dati che ci forniscono sono di un’altissima percentuale di bici con pedalata assistita. E’ cambiato il mondo del turismo. In particolare queste bici facilitano lo spostamento in punti dove in genere non si arriva. Inoltre si può prendere la bicicletta e poi lasciarla in un altro punto senza problemi. Infine ci sono le stazioni che collegano gran parte dei paesi toccati».

Sentieri per vivere la Valtellina tra cultura e gastronomia
Sentieri per vivere la Valtellina tra cultura e gastronomia

Cultura ed enogastronomia

Pedalare per capire che cosa sia il territorio della Valtellina. Un modo di vivere il proprio tempo e la vacanza unendo sport, enogastronomia e cultura. 

«Un segreto di queste ciclabili – dice Negri -sono i piccoli borghi, la via dei terrazzamenti, quindi un sentiero che percorre i nostri vigneti. In più ci sono dei palazzi importanti: per citarne uno, a Tirano c’è il palazzo Salis, più il centro storico. Ma anche la partenza del trenino rosso del Bernina patrimonio dell’UNESCO. Scendendo si può andare a Teglio con una salita non difficile per arrivare al palazzo Vespa. Proseguendo poi per Morbegno al palazzo Malacrida. Senza dimenticare a Chiavenna, il palazzo Vertemate.

«Troviamo anche dei ristoranti, si possono degustare i prodotti locali, ma anche le cantine che offrono le eccellenze dei vini del territorio. Senza dimenticare che fino a pochi anni fa molti pensavano che la Valtellina fosse solo sci. Ma adesso la bici ha veramente cambiato il modo di intendere la vacanza».

Eventi e momenti di intrattenimento per tutta l’estate
Eventi e momenti di intrattenimento per tutta l’estate

Eventi e magazine

La Valtellina non è solo bici, è anche stare bene insieme una volta scesi di sella. Ovunque ci si trovi in questo territorio ogni estate le vallate si animano e danno luce a eventi e iniziative che coinvolgono la bici e il piacere di stare insieme.

«Cerchiamo di creare – conclude Negri – degli eventi durante tutta l’estate. C’è un progetto che si chiama “Cicloturismo in Valtellina“ che è una regia unica che organizza gli eventi legati alla bici creando un po’ un filo conduttore fra tutto il territorio della provincia di Sondrio.

Sul sito della Valtellina di trovano tutte queste indicazioni, tutti gli eventi. In più c’è il magazine cartaceo e digitale che racchiude tutta l’offerta che il territorio offre. Per citare uno imminente, questa settimana a Bormio, ci sarà il 7° Forum Food&Beverage di Ambrosetti Club che si concluderà con una pedalata di gruppo prevista per la domenica. Tutto si lega. Si mangia bene, si pedala e si ha una vita sana».

Valtellina

Valtellina Mtb, e-Bike e gravel: tre opportunità di vacanza

18.05.2023
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Il nostro viaggio nella Valtellina ci sta facendo scoprire tutte le sfumature e le opportunità di un territorio così propenso al mondo delle due ruote a pedali. La pianura, la collina e i mitici passi sono infatti teatro di eventi e iniziative aperte a tutti. Dai principianti agli agonisti fino a chi invece vuole vivere una vacanza diversa dal solito.

Oltre alle tranquille e affascinanti strade asfaltate da solcare con la bici da strada, la Valtellina offre un’infinità di sentieri immersi nella natura e in luoghi che altrimenti non sarebbero raggiungibili. Unico obbligo? Avere con sé una Mtb, gravel o e-Bike oppure noleggiarla nella fitta rete di noleggi spalmati sui vari itinerari. 

La Valtellina e il fuoristrada

«La mountain bike – spiega Manuel Pozzoni Marketing Manager di Turismo Valtellina – per il nostro territorio è uno dei settori di punta, essendo una destinazione di montagna. Abbiamo dai grandi eventi, come per esempio l’Alta Valtellina Bike Marathon piuttosto che la Bike Transalp ed altri eventi che sono di grande rilievo. Però in generale abbiamo una natura da scoprire tra montagne, sterrati e laghi. I sentieri ci permettono di offrire davvero moltissimi chilometri di itinerari per tutti i gusti. Proponiamo di norma anche il discorso dei bike park, da quelli più noti, come quelli di Livigno a Bormio, scendendo poi verso Madesimo e verso la Val Malenco.

«Ci sono itinerari – conclude Pozzoni – semplici e alla portata di tutti. Come i laghi di Cancano, che si trovano vicino a Bormio, in un contesto completamente pianeggiante a 2.000 metri di quota. Alcuni sono più impegnativi come quelli nel Parco Nazionale dello Stelvio. L’e-bike è un’altra opportunità che ci ha aperto ancora di più il ventaglio di utenti, con oltre 70 rifugi in Valtellina, molti dei quali sono raggiungibili su due ruote. Anche il gravel ci ha permesso di arricchire le possibilità e gli eventi, grazie ai tanti percorsi sterrati attraverso i quali ci proponiamo come una meta interessante per gli appassionati di questa disciplina. Al riguardo ci sarà un’importante evento che è la Gravel Marathon Valle Spluga».

Le e-bike trovano un luogo ideale per sprigionare i watt
Le e-bike trovano un luogo ideale per sprigionare i watt

Valtellina E-bike Festival

Il più grande evento italiano di eMtb apre la stagione valtellinese del cicloturismo. Si tratta del Melavì Valtellina Ebike Festival che conferma la sua formula vincente, fatta di escursioni, enogastronomia e atmosfera di festa, insieme a tante novità. In programma sabato 27 e domenica 28 maggio, si svolgerà nel magnifico teatro naturale di Morbegno: una bellissima cittadina medievale alle porte della Valtellina, a pochi passi dal Lago di Como. Un territorio dalle peculiarità culinarie e paesaggistiche uniche nel loro genere che conferma la sua evoluzione in campo promozionale e sportivo in vista delle prossime Olimpiadi invernali. 

Le iscrizioni alle iniziative sono aperte sul sito dedicato. Per chi ne fosse sprovvisto, è inoltre possibile richiedere il noleggio di una delle oltre 100 eBike messe a disposizione direttamente in loco. Fulcro del Melavì Valtellina Ebike Festival sarà l’eBike Village localizzato in una grande piazza a ridosso del centro storico. Questo sarà il punto di partenza e di arrivo di tutte le attività e delle competizioni, ma anche un’area espositiva dove poter vedere e testare le nuove e-Bike, partecipare a test drive di auto elettriche, assistere agli show di Bmx freestyle e molto altro.   

Vallate da scoprire una pedalata dopo l’altra
Vallate da scoprire una pedalata dopo l’altra

Wine Bike Tour

Sei itinerari ad anello con partenza e arrivo a Sondrio, immersi tra vigneti, siti culturali e splendidi paesaggi. E’ la ricetta “segreta“ per unire bici ed enogastronomia, in cui si pedala lungo i terrazzamenti coltivati a vigneto abbinando una sosta in cantina, apprezzando la bellezza paesaggistica di Sondrio e della Valtellina: ecco perché i Wine Bike Tour sono un’ottima idea per abbinare sport ed enogastronomia, ma non solo.

Sì parte direttamente da Sondrio, capoluogo di provincia, vengono proposti sei percorsi ad anello per tutti i gusti: da quelli per le famiglie, completamente pianeggianti, a quelli che si snodano nel versante delle Orobie valtellinesi, passando anche per riserve naturali, fino a quelli nel versante retico della Valtellina, nel cuore dei terrazzamenti e con la presenza di numerose case vinicole. Da non dimenticare anche il Sentiero Valtellina: percorrere anche solo un tratto dei 114 chilometri complessivi può essere un’ottima idea per scoprire Sondrio e dintorni a ritmo slow.

Il periodo migliore per fare i Wine Bike Tour? In autunno, la stagione della vendemmia, e in particolare da ottobre a metà novembre, quando i paesaggi, in primis i terrazzamenti, si colorano di diverse tonalità di giallo-arancione, regalando panorami unici e sorprendendo per la ricchezza e varietà di colori. Molti dei wine bike tour sopra proposti si intersecano con la Strada del Vino, una strada panoramica immersa nei terrazzamenti, che si snoda da Ardenno a Tirano toccando numerose cantine, ristoranti, agriturismi, botteghe e strutture ricettive che caratterizzano la Media e Bassa Valtellina. 

Gli itinerari si intrecciano nelle montagne valtellinesi tra luoghi storici e natura
Gli itinerari si intrecciano nelle montagne valtellinesi tra luoghi storici e natura

Gravel Marathon Valle Spluga

Parliamo ora della prima Gravel Marathon della Lombardia in un territorio straordinario, pieno di storia ciclistica, tradizione e accoglienza. Il territorio che la ospiterà sarà infatti la Valle Spluga. I percorsi saranno tre: Pian dei Cavalli, Montespluga e Alpe Motta. 

Divisi per difficoltà e livello di preparazione, gli itinerari oltre a far scoprire il territorio valtellinese in totale sicurezza sono anche un’occasione per misurarsi in un contesto unico. Si parte con il Basic, Alpe Motta con 80 chilometri e 1.857 metri di dislivello immersi nella natura della Valchiavenna. Si prosegue con l’intermedio di Montespluga, denominato “il percorso gravel per eccellenza“, con cui si sale fino in quota per ammirare la maestosità della vallata. Nel percorso si possono trovare le soste gourmet per assaporare le eccellenze culinarie del territorio: il tutto racchiuso in 99 chilometri e 2.321 metri di dislivello. Si chiude con il livello Extreme, Pian dei Cavalli, con la sfida più ambiziosa della giornata, per attraversare i luoghi più affascinanti della Valchiavenna: 118 chilometri per 3.349 m di dislivello. 

Divertimento e adrenalina sono due elementi fondamentali delle attività valtellinesi
Divertimento e adrenalina sono due elementi fondamentali delle attività valtellinesi

Adrenalina e divertimento

In Valtellina sono presenti diversi bike park dove poter trascorrere una giornata all’insegna dell’adrenalina e del divertimento. Vi sono tracciati per tutti i gusti: da quelli per il downhill e freeride a quelli più semplici, anche per principianti. A Livigno il Bike Park del Mottolino, tra i più conosciuti e apprezzati delle Alpi, offre ben 14 sentieri con tre livelli di difficoltà, un’area Jump, un’area North Shore e un’area slopestyle. Sempre a Livigno da non perdere il Bike Park Carosello 3000, progettato per essere accessibile a tutti i livelli di riding.

Al Bormio Bike Park, invece, vi sono sette piste da downhill, jump area e north shore: è definito come il “Gravity Park” perchè le piste partono addirittura dai 3000 m del monte Vallecetta. A Madesimo, infine, il MadeBike Park presenta percorsi di differenti livelli, come d’inverno sulle piste da sci, piste blu, rosse e nere. Completa l’offerta dei bike park in Valtellina anche quello del Palù, in Valmalenco.

Arricchisce la parte del divertimento il Sentiero Rusca. Un itinerario storico che ripercorre in parte la Strada Cavallera, rotta commerciale che collegava Sondrio col Passo del Muretto (2.562 metri), porta di comunicazione tra Valtellina ed Engadina. L’itinerario completo parte da Sondrio e arriva al Passo del Muretto: in mountain bike si può arrivare fino a Chiesa in Valmalenco e da lì in poi si può percorrere la seconda parte a piedi, prevalentemente di strade sterrate, sentieri e mulattiere, passando per San Giuseppe e Chiareggio. Lungo il percorso sono presenti diversi punti di sosta con pannelli informativi e aree gioco per bambini.

Valtellina

Piganzoli in Ungheria: una top 10 tra i campioni

18.05.2023
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Davide Piganzoli rientra dal Giro di Ungheria con una top 10 in classifica generale. Un risultato che arriva in una corsa da tempo molto gettonata tra i giovani corridori. Non dimenticando, tuttavia, che il livello in corsa è davvero molto alto, tra i partecipanti quest’anno c’era anche Bernal. Il corridore della Eolo-Kometa, classe 2002, è alla prima stagione tra i grandi. 

«Sto bene – attacca Piganzoli – sono tornato dall’Ungheria da qualche giorno e mi sto godendo il Giro. Ora mi alleno per qualche giorno a casa e poi partirò insieme a Marino (Amadori, ndr) per l’Orlen Nation Grand Prix in Polonia».

Durante l’inverno Piganzoli non ha modificato la sua preparazione rispetto allo scorso anno (foto Instagram)
Durante l’inverno Piganzoli non ha modificato la sua preparazione rispetto allo scorso anno (foto Instagram)

Un piccolo stop

Il valtellinese non correva da un mese, dal GP Indurain, una caduta lo aveva messo fuori gioco. Il Giro di Ungheria era la sua prima gara dopo un periodo di recupero, il risultato è positivo, ed ha lasciato nell’animo di Piganzoli tanto buon umore. 

«Dopo la caduta in Spagna – riprende – mi sono allenato poco, ma quando mi sono ripreso sono riuscito a farlo nel migliore dei modi. Avevo qualche dubbio sulla mia condizione prima di correre, d’altronde mancavo dalle gare da un mese. I primi due giorni ho pensato a salvare la pelle, le squadre dei velocisti la facevano da padrone. I corridori presenti erano tutti di primo livello, basti pensare che degli sprinter presenti molti faranno il Tour de France. Nella seconda tappa sono finito a terra, per fortuna non ho subito infortuni particolari e mi sono rimesso in bici subito. Rientrando anche in gruppo prima dell’arrivo, così da non perdere secondi preziosi». 

Per Piganzoli anche qualche battuta con Bernal riguardo le cadute di entrambi, il colombiano è andato a terra durante la prima tappa
Per Piganzoli anche qualche battuta con Bernal riguardo le cadute di entrambi

Accanto ai campioni

Il Giro di Ungheria rappresentava per Piganzoli la terza corsa a tappe della stagione. La prima è stata l’Istrian Spring Trophy, poi è arrivata la Settimana Internazionale Coppi e Bartali e infine l’Ungheria. Un crescendo di difficoltà, sia di percorsi che di avversari. 

«Effettivamente – racconta – trovarsi a correre accanto a Hirschi e Bernal fa uno strano effetto. Soprattutto se considerate che Egan lo guardavo vincere il Giro ed il Tour, nelle tappe ungheresi, invece, ero pronto a stargli a ruota. Ho avuto anche modo di parlare con lui, prima del via della terza tappa. Nelle due frazioni precedenti siamo caduti entrambi e scherzavamo sui vari bendaggi.

«Nella terza e quarta tappa i ritmi si sono alzati – dice Piganzoli – complice il percorso più duro. Devo ammettere che mi sono sentito bene, anche se quando i pezzi forti scattavano un po’ ne risentivo. Ma stiamo lavorando per migliorare anche questo aspetto, d’altronde sono solamente pochi mesi che sono professionista».

Anche Piganzoli è caduto, nella seconda tappa, ma non ha perso tempo dai primi
Anche Piganzoli è caduto, nella seconda tappa, ma non ha perso tempo dai primi

La top 10 finale

La classifica generale del Giro di Ungheria si è disegnata nella quarta frazione. Che si è rivelata anche l’ultima vista la neutralizzazione della quinta a causa del maltempo. L’arrivo di Dobogoko era in salita e per di più dopo 200 chilometri. Un ulteriore banco di prova per Piganzoli, che però ha risposto bene. 

«Quella tappa mi ha fatto entrare nella top 10 finale – racconta soddisfatto – visto che mi sono piazzato nono sull’arrivo. E’ stata una frazione davvero difficile, sia per la distanza (206 chilometri, ndr) sia per l’arrivo in salita. Un’ascesa non difficile ma di una decina di chilometri alla quale si arrivava dopo uno strappo di cinque minuti fatto a tutta. Una grande differenza rispetto allo scorso anno è il fatto che anche ai piedi della salita si arriva a cannone. La lotta per le migliori posizioni è serratissima.

«Il gruppo – ricorda – si è ridotto fino a venticinque corridori ed io sono riuscito a rimanere sempre tra i primi. Mi è capitato più volte di sentire mal di gambe, l’anno scorso forse avrei mollato, ma quest’anno no. Fa tutto parte dell’apprendimento, diciamo che c’è uno stimolo particolare nel fare sempre di più. Un’altra cosa che posso dire è che la distanza si fa sentire, un conto è fare una salita dopo tre ore di corsa, un altro è farla dopo quattro ore e mezza».

Il classe 2002 è stato uno dei primi a credere nel progetto Eolo-Kometa (foto Instagram)
Il classe 2002 è stato uno dei primi a credere nel progetto Eolo-Kometa (foto Instagram)

Prossimi impegni

Piganzoli, come detto all’inizio, ora si prepara per correre con la nazionale under 23 in Polonia. Ma quali saranno i suoi prossimi impegni con i professionisti, e come si preparerà? Il valtellinese, come raccontato dallo stesso Ivan Basso, non ha mai fatto ritiri in altura da under 23, quest’anno sono in programma?

«A livello di preparazione – chiude – rispetto allo scorso anno non è cambiato molto, il metodo usato ha funzionato prima e va bene anche ora. I ritiri in altura non li ho ancora inseriti, complice anche la caduta che mi ha fatto rimanere fermo per un po’. Ora correrò in Polonia, poi dovrei fare il Giro di Slovenia e quello d’Austria. A luglio, probabilmente, inserirò il primo ritiro in altura, in quel mese dovrei essere più tranquillo a livello di calendario».

Valtellina Bike Magazine: un territorio tutto da sfogliare

29.04.2023
5 min
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«La Valtellina è perfetta per avvicinarsi gradualmente alla bicicletta, è una destinazione da scoprire sulle due ruote, iniziando dal fondovalle, seguendo il Sentiero Valtellina o la Ciclabile Valchiavenna, fino a scalare le grandi montagne».

Parole che hanno scolpita l’esperienza, parole di un atleta che a soli 11 anni ha scalato lo Stelvio. Ivan Basso è tra gli innumerevoli interpreti che hanno dato il proprio contributo alla realizzazione del Valtellina Bike Magazine 2023

Un contenitore di racconti, iniziative e itinerari che si districano tra le infinite bellezze di un luogo unico come quello della Valtellina. Pagine da sfogliare che fanno pregustare una vasta proposta di spunti, salite ed eventi in grado di fare innamorare di uno sport e un territorio. 

Un contenitore di emozioni

Una raccolta suddivisa in 76 pagine, che racchiudono in modo sintetico, ma allo stesso tempo dettagliato, una serie approfondita di offerte che un territorio come la Valtellina è in grado di regalare. 

«E’ un magazine – dice Lucia Simonelli, project manager di Valtellina Turismo – specializzato sulle due ruote. Questa idea è nata dalla necessità di sintetizzare in un unico racconto che rinnoviamo di anno in anno, tutta l’offerta legata alle due ruote che c’è in Valtellina. Siamo convinti che questo territorio sia il paradiso della bici e molte volte è difficile far scoprire quanto ci sia in questo meraviglioso scenario. Il magazine contiene tutto il filone del cicloturismo, mtb, ciclismo su strada, gravel e ovviamente tutta la rassegna eventi.

«Siamo arrivati ormai quasi ad una stampa di 20.000 copie per la versione italiano/inglese più altre 4.000 copie per la versione italiano/tedesca. E’ prevista inoltre una condivisione durante il Giro d’Italia con uno stand Valtellina che si troverà al villaggio di partenza. Un’altra iniziativa invece si lega a più di 150 negozi specializzati nella vendita bici nel Nord Italia».

Le salite che hanno fatto la storia del ciclismo circondano la Valtellina
Le salite che hanno fatto la storia del ciclismo circondano la Valtellina

Racconti ed eventi

Gli eventi e le iniziative che sono contenute nella proposta turistica sono svariate. La Reatica Classica, un angolo che unisce Lombradia e Svizzera a colpi di pedale. Enjoy Stelvio Valtellina, 14 date dove è possibile affrontare passi iconici come appunto Stelvio, Gavia e tanti altri senza lo stress del traffico. E ancora, la Gravel Marathon, il Melavì Ebike Festival, il Wine Bike Tour, e molto altro.

«In questi anni – prosegue Lucia Simonelli – il magazine si è evoluto anche sotto il punto di vista editoriale. In questa edizione abbiamo ospitato le recensioni di ambassador, amanti del territorio e atleti professionisti. Appassionati delle due ruote che amano percorrere la Valtellina in bicicletta. Questo racconto in prima persona delle salite più iconiche fa sì che il lettore si possa immedesimare nelle esperienze prima di viverle in prima persona.

«Abbiamo trovato grande disponibilità da parte di queste persone e ovviamente anche dagli atleti pro’ come Andrea Bagioli o ex come Ivan Gotti. Sono conoscitori e primi fruitori di questo territorio e hanno quindi piacere di parlarne e raccontare le emozione che provano nell’attraversarlo».

Il territorio è accessibile con bici da strada, gravel, Mtb ed ebike secondi diversi gradi di difficoltà
Il territorio è accessibile con bici da strada, gravel, Mtb ed ebike secondi diversi gradi di difficoltà

Enogastornomia e benessere

Lo sport è sinonimo di benessere. Un mezzo in grado di veicolare gli appassionati verso uno stile di vita sano. Oltre a questo il territorio italiano ha la fortuna di godere un’educazione alimentare e prodotti tipici che si sposano perfettamente con lo stesso obiettivo. Nello specifico la Valtellina è produttrice di prodotti tipici che sono pilastri della buona e sana alimentazione.

«La proposta della Valtellina – spiega Lucia Simonelli – è un’offerta integrata. Chi viene sul nostro territorio lo fa per le inziative legate alla bici, ma viene comunque richiamato dai sapori e dalle nostre peculiarità enogastronomiche. I nostri prodotti tipici, come per esempio nello specifico la Bresaola della Valtellina IGP, è uno dei prodotti che si presta molto bene ad una dieta sana e anche un ottimo ristoro per coloro che vanno in bici. Nella sezione di quest’anno abbiamo approfondito la Bresaola e le sue proprietà, ma abbiamo parlato anche del pane di segale e dei suoi benefici, dello yogurt intero e della Cupeta, dolce con miele e noci».

I momenti di convivialità non mancano anche grazie alle attività rivolte all’enogastronomia. Non manca neppure la birra artigianale
I momenti di convivialità non mancano. E non manca neppure la birra artigianale

Cicloturismo e territorio

La Valtellina è quindi un ecosistema pronto ad accogliere le due ruote con luoghi appositamente studiati, salite che hanno fatto la storia, ma anche iniziative ed eventi aperti a tutti.

«Sicuramente – conclude Simonelli – tutta la parte del cicloturismo ha un grande potenziale. Le ricerche che vengono svolte a livello nazionale e internazionale lo dimostrano. Le persone stanno sposando sempre di più queste modalità di scoperta del territorio. Inoltre come sappiamo la bici è un mezzo sostenibile che permette di addentrarsi in luoghi che normalmente non sarebbero accessibili se non a piedi. La ricetta perfetta sta nell’insieme di tutti questi fattori abbinati a un territorio come la Valtellina che si presta tantissimo ad offrire diversi percorsi e possibilità per amanti della bici ma anche a neofiti e principianti».

Valtellina

Piganzoli e la Valtellina: è vero amore

21.03.2023
5 min
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Passeggiate, pedalate e panorami. Davide Piganzoli ama ogni metro della sua Valtellina e lo si percepisce dal modo in cui ce l’ha raccontata. Il classe 2002 di Morbegno, si è innamorato del ciclismo pedalando su una bici da corsa a 8 anni rivolgendo lo sguardo ai colossi da scalare che costellano la galassia della Valtellina.

La passione per la bici è di casa, infatti Davide è compaesano e compagno di squadra di Francesco Gavazzi di qualche anno meno giovane (38 anni). I due pro’ della Eolo Kometa Cycling Team viaggiano per il mondo a correre qua e là e per loro il ritorno a casa ha sempre qualcosa di magico e intimo. Saliamo in sella con Piganzoli per percepire questo attaccamento alla terra e il suo amore per le strade di casa. 

Piganzoli qualche giorno fa è andato alla scoperta della tappa di Santa Cristina al prossimo Giro U23
Piganzoli qualche giorno fa è andato alla scoperta della tappa di Santa Cristina al prossimo Giro U23

Valtellinese DOC

«Sono nato a Sondrio, ma vivo a Morbegno. Mio papà è della Val Gerola e mia mamma di Cosio. I nonni della Val Gerola». Piganzoli ha da sempre respirato l’aria pura della Valtellina, e come lui genitori e nonni. Il suo albero genealogico fonda le sue radici in questo territorio unico. 

«Ho iniziato a correre in bici a 10 anni – dice – ho iniziato da G5. Prima ho fatto un po’ di corsa a piedi e calcio. Da esordiente ho iniziato un po’ a scoprire quelle che erano le salite intorno a casa. Poi da allievo e così via. Tutt’ora ne scopro di nuove e oltre alle salite mitiche come Stelvio, Gavia, Mortirolo, mi piacciono anche quelle un po’ meno conosciute, ma altrettanto belle».

A renderlo però un valtellinese DOC, alla domanda quale sia il piatto tipico, non ha esitato un secondo, pronunciando con un sorriso: «I pizzoccheri! Su questo non ci si può di certo lamentare. Per quanto riguarda i vini invece mentre si pedala si è accompagnati dalle viti e dalle cantine che accarezzano le colline. Io non bevo e non sono un amante, ma so che il vino dalle mie parti lo sanno fare eccome».

Le salite preferite 

I passi da queste parti si “sprecano”: Passo Gavia, Passo del Mortirolo, Passo Forcola, Passo San Marco, Salita ai Laghi di Cancano, Passo dello Stelvio, Passo dello Spluga e infine Salita a Campo Moro. Salite protagoniste del ciclismo che accolgono ogni anno migliaia di ciclisti e appassionati. Luoghi che grazie all’iniziativa Enjoy Stelvio Valtellina sono pedalabili senza il traffico in totale tranquillità.

«A me piacciono molto – dice Piganzoli – le salite al nord. Quindi in direzione di Livigno, per esempio lo Stelvio. Ho la ragazza ad Aprica e quindi faccio spesso Mortirolo e Gavia. Amo fare un po’ quelle che sono le salite storiche del ciclismo. Poi ce ne sono altre un po’ meno conosciute ma belle da scoprire come quella di Teglio oppure la salita di Eita che sale da Grosio. Sono quasi tutte impegnative e pendenti come piacciono a me».

«Se dovessi consigliarne una ad un ciclista che viene da queste parti, gli proporrei sicurante Gavia e Stelvio in quanto rappresentano due colossi e che hanno scritto pagine di storia del ciclismo passato e moderno. Almeno una volta nella vita vanno fatte».

Un luogo tranquillo

Se grazie a Enjoy Stelvio Valtellina pedalare da queste parti lo si può fare con la totale assenza delle macchine, durante l’anno la Valtellina rimane un contesto poco contaminato dalle quattro ruote.

«Di traffico – spiega Piganzoli – in Valtellina ce n’è poco. In questi giorni mi sono allenato in Toscana e sulla riviera romagnola e devo dire, senza nulla togliere a questi posti che hanno tanti altri pregi, che c’è una bella differenza. Quando torno a casa posso pedalare in tranquillità e le strade sono bellissime e si possono percorrere in modo scorrevole. Mi piace molto arrivare in cima alla salita e apprezzare il panorama. Per me non è solo bici ma qualcosa in più, è una fortuna godere di queste viste dopo essersele guadagnate con fatica e sudore

Piganzoli per un breve periodo della sua vita e carriera è andato in Spagna alla Fundacion Contador dove ha conosciuto un’altra cultura per le due ruote. «I nostri paesaggi – spiega – specialmente quelli della Valtellina, ma ovviamente sono di parte, sono bellissimi e anzi possiamo essere orgogliosi nei confronti di tutti. Certo magari da paesi come la Spagna possiamo imparare come ci si comporta nei confronti dei ciclisti, qua a volte sembra quasi che facciamo un dispetto agli automobilisti, mentre là aspettano un tuo segnale per sorpassare».

La Valtellina un paradiso naturale tra Passi e sentieri trekking
La Valtellina un paradiso naturale tra Passi e sentieri trekking

I pro’ sotto casa

I professionisti sono approdati in Valtellina innumerevoli volte e lo hanno fatto passando sotto casa di Davide Piganzoli, facendolo incuriosire e innamorare di questo sport. «Vedere passare – racconta Piganzoli – il Giro d’Italia sotto casa ha sicuramente aiutato ad avvicinarmi al ciclismo. Quando andavo a vederlo sui passi mitici o alle partenze e arrivi, sapevo che quei momenti me li sarei portati dietro per tutta la vita. Sono andato sullo Stelvio, all’Aprica e ovviamente alla partenza da Morbegno».

“Hai voluto la bici, ora pedala”. Un proverbio vecchio e ridondante ma che da queste parti acquisisce un risvolto romantico che sembra quasi di barare nei confronti di altri luoghi. «L’estate è un vero e proprio paradiso. Le temperature fresche e il contesto la rendono un luogo magico. L’inverno quando è più freddo mi piace girare intorno a casa e fare passeggiate e trekking. Amo la montagna in ogni sua sfumatura».

Valtellina

Enjoy Stelvio Valtellina, salite magnifiche da godersi senza traffico

04.03.2023
5 min
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Un incontro tra uomo e natura, con la sottile ma non invasiva intromissione della bicicletta. Con l’appuntamento Enjoy Stelvio Valtellina torna nei mesi di giugno, luglio e settembre la manifestazione non competitiva, gratuita e senza obbligo di registrazione, aperta a tutti. Un ricco calendario di chiusure al traffico motorizzato delle più iconiche e belle strade montane della provincia di Sondrio. Saranno protagonisti: Passo Gavia, Passo del Mortirolo, Passo Forcola, Passo San Marco, Salita ai Laghi di Cancano, Passo dello Stelvio, Passo dello Spluga e infine Salita a Campo Moro. 

Sarà possibile pedalare in totale spensieratezza senza il numero sulla schiena
Sarà possibile pedalare in totale spensieratezza senza il numero sulla schiena

L’iniziativa 

Un modo di intendere il turismo in sella che si va ad abbracciare al concetto di sostenibilità e fruibilità di contesti intoccabili come quelli che la natura della Valtellina offre. L’iniziativa, promossa in origine da Ersaf – Parco Nazionale dello Stelvio, ha visto crescere negli anni l’interesse e la partecipazione da parte degli appassionati, tanto da far aumentare gradualmente il numero di salite chiuse al traffico. La novità dell’estate 2023, sarà l’aggiunta del Passo Forcola di Livigno.

Un’occasione imperdibile per godere, ciascuno secondo le proprie capacità, di questi percorsi unici. Enjoy Stelvio Valtellina vuole infatti offrire a tutti, sportivi preparati o semplici appassionati dell’attività nella natura di montagna, la possibilità di godere delle emozioni che si provano percorrendo, in piena tranquillità, le splendide sequenze di tornanti che si arrampicano su alcune fra le più belle montagne italiane.

Territorio per tutti

Dietro a Enjoy Stelvio Valtellina c’è il lavoro e la sinergia di un territorio che mette a disposizione e vuole condividere le proprie bellezze con il fine di valorizzare un contesto naturale unico e prezioso.

«Le strade che salgono alle alte quote del Parco Nazionale dello Stelvio – afferma Franco Claretti che del Parco è il direttore – hanno una storia ed hanno permesso fin da tempi lontani il collegamento tra genti e culture diverse. Oggi permettono di godere di paesaggi in cui la natura e la presenza umana si sposano in una bellezza che non ha eguali altrove. Ancora una volta Enjoy offre a tutti gli appassionati di bicicletta e di sport nella natura la possibilità di godere appieno di questi scenari e dell’emozione di ripercorrere le strade del grande ciclismo.

«Strade riservate agli sportivi, senza l’interferenza del traffico motorizzato. E’ bello per noi pensare che un’iniziativa nata nel Parco abbia assunto un contesto provinciale e che offra oggi, da un capo all’altro della Valtellina e della Valchiavenna, la possibilità di svago all’insegna della sostenibilità e della valorizzazione di questo bellissimo territorio». 

«Con questo ricco calendario di chiusure al traffico – dichiara il presidente di Valtellina Turismo Roberto Galli – la Valtellina si conferma sempre di più una meta appetibile per il cicloturismo, un settore in costante e continua crescita. Di anno in anno Enjoy Stelvio Valtellina cresce in termini di partecipazione e questo permette di avere sul territorio appassionati che, oltre a scalare i nostri grandi passi alpini, vivono e godono appieno l’offerta turistica della nostra destinazione, in primis enogastronomia e natura».

Paesaggi mozzafiato da godersi nella pace della natura
Paesaggi mozzafiato da godersi nella pace della natura

Il calendario

Nei giorni dell’iniziativa, grazie alla chiusura al traffico motorizzato dei percorsi interessati, i protagonisti saranno solo ciclisti e camminatori o chiunque, con le proprie forze, vorrà mettere alla prova le proprie capacità su queste salite storiche.

Il calendario si suddivide in tre mesi. A partire da sabato 3 giugno il Passo Gavia vedrà la strada chiusa dalle 8,30 alle 12,30 da Santa Caterina Valfurva e da S. Apollonia. Sabato 3 e domenica 4, il Passo Forcola dalle 8 alle 16 da Parcheggio Alpe Vago a Livigno. Sabato 10 il Passo San Marco dalle 8,30 alle 12,30 da Albaredo per S. Marco e da Mezzoldo. Venerdì 16 Passo del Mortirolo dalle 8,30 alle 12,30 da Mazzo di Valtellina. Sabato 17 la Salita ai Laghi di Cancano dalle 8,30 alle 12,30 da Fior d’Alpe, in Valdidentro. Domenica 18 il Passo dello Stelvio dalle 8,30 alle 12,30 da Bagni Vecchi a Bormio. 

A luglio, domenica 2 il Passo dello Spluga dalle 8 alle 12 da Campodolcino, in Valchiavenna. Venerdì 14 il Passo Gavia dalle 8,30 alle 12,30. Sabato 15 il Passo del Mortirolo dalle 8,30 alle 12,30. Infine venerdì 21 la Salita ai Laghi di Cancano dalle 8,30 alle 12,30.

A chiudere il calendario ci sarà il mese di settembre con venerdì 1 la Salita ai Laghi di Cancano dalle 8,30 alle 12,30. Sabato 2 il Passo dello Stelvio in concomitanza con la 21a edizione della Scalata Cima Coppi, strada chiusa dalle 8 alle 16 da Bagni Vecchi, Bormio e da Trafoi da Santa Maria Val Mustair. Domenica 3 il Passo Gavia  e domenica 24 la Salita a Campo Moro dalle 8,30 alle 12,30 da Franscia-Lanzada, in Valmalenco.

Valtellina

La Raetica Classica, l’anello che unisce Svizzera e Valtellina

21.02.2023
5 min
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La Raetica Classica è un circuito ad anello che collega St.Moritz e l’Engadina con la Valtellina attraverso il passo del Maloja. Un binomio che unisce e va oltre i confini amministrativi di Svizzera e Italia. Il percorso inizia in Val Bregaglia, conosciuta per il castagneto coltivato più grande d’Europa, prosegue in Valtellina e termina nel Cantone dei Grigioni, nella regione Maloja. 

Per un turismo slow e amico dell’ambiente, è tutto rigorosamente fruibile sia in bicicletta che in autobus e in treno. Per godere dei più bei paesaggi svizzeri infatti oltre che sull’Autopostale, immancabile è il viaggio a bordo del Trenino Rosso del Bernina, patrimonio UNESCO e tra le tratte ferroviarie più alte d’Europa. Per le due ruote sono presenti noleggi bici spalmati su tutto il percorso per poter godere di una vacanza spensierata e leggera.

Il circuito è un anello che si lega ad un territorio pronto ad accogliere ciclisti e famiglie
Il circuito è un anello che si lega ad un territorio pronto ad accogliere ciclisti e famiglie

La nascita del progetto

Italia e Svizzera, con uno stesso intento. Valorizzare il territorio e fornire al turista tutti i mezzi per apprezzare le bellezze di questi luoghi senza pensare ai confini che tutti conoscono. Un modo di intendere il turismo senza barriere o limiti di nessun genere, se non quello della fatica e della voglia di pedalare. 

«Tutto è nato nella culla dei bandi di cooperazione transfrontaliera – dice Lucia Simonelli di Valtellina Turismo – si tratta di un progetto che svalica i confini tra Italia e Svizzera. E’ nato anche dalla consapevolezza che i confini amministrativi interessano poco al turista che vuole prodotti sempre più ricchi in un certo senso, che lo portano verso esperienze sempre più emozionali. Il circuito ha al suo interno molteplici spunti interessanti, tra questi tutto il tema della sostenibilità. Forte attenzione sulle bici e i mezzi pubblici. Tutto questo ci permette di chiudere questo cerchio con una carbon emission pari a zero».

I paesaggi unici di Svizzera e Valtellina si alternano tra un itinerario e l’altro
I paesaggi unici di Svizzera e Valtellina si alternano tra un itinerario e l’altro

Opportunità per il territorio

Come si sta imparando a capire, il turismo in sella è un valore aggiunto su cui le amministrazioni stanno iniziando a investire sempre di più. Il ritorno economico è un beneficio più che mai irrinunciabile per Paesi come l’Italia. Oltre a ciò, c’è la crescita costante di un settore sempre più forte e legato ad aspetti positivi come lo sport e l’impatto zero per l’ambiente.

«Quando vengono costruiti questi progetti – spiega Simonelli – c’è ovviamente un riguardo per l’impatto economico che deve venire a beneficio del territorio. La chiave è questo turismo lento che porta alla scoperta dei singoli territori, dei borghi e città in maniera poco frettolosa. La Raetica Classica infatti è un circuito che si sviluppa su più giorni che porta gli utenti a vivere il territorio in maniera lenta. Dietro tutto questo c’è l’obiettivo di creare un indotto economico alle zone interessate e generare posti lavoro».

Il Trenino Rosso del Bernina, patrimonio UNESCO e tra le tratte ferroviarie più alte d’Europa
Il Trenino Rosso del Bernina, patrimonio UNESCO e tra le tratte ferroviarie più alte d’Europa

Gli itinerari

In Valtellina le emozioni si amplificano pedalando lungo la Ciclabile Valchiavenna e il Sentiero Valtellina, due piste completamente asfaltate e abbracciate dalle Alpi Retiche e dalle Alpi Orobiche, ideali per scoprire e ammirare a ritmo slow le bellezze del territorio e gustare le eccellenze enogastronomiche locali. La Raetica Classica è un circuito ad anello e pertanto è possibile scegliere a proprio piacimento il punto di partenza. 

Viene consigliato di intraprendere il viaggio dalla Svizzera in Autopostale fino a Chiavenna, splendida cittadina mitteleuropea a ridosso del confine. Da qui si può noleggiare la bicicletta in un punto Rent a Bike e pedalare lungo la Ciclabile Valchiavenna (42 km) fino a Colico, sull’estremità settentrionale del Lago di Como, per poi immettersi nel Sentiero Valtellina e raggiungere Tirano (75 km), passando da Morbegno e dal capoluogo di provincia, Sondrio.

Il servizio noleggio è distribuito in vari punti del circuito per poter riconsegnare la bici comodamente (foto di Federico Pollini)
Il servizio noleggio è distribuito in vari punti del circuito per poter riconsegnare la bici comodamente (foto di Federico Pollini)

Per tutti

Oltre 100 km di ciclabili, prevalentemente pianeggianti, che seguono lo scorrere dei fiumi Adda e Mera e che regalano panorami unici, come i caratteristici terrazzamenti da cui nascono i grandi vini valtellinesi. Per chi volesse percorrere solo alcuni tratti di ciclabile, si consiglia l’utilizzo di bus o treni. Per chi non fosse munito di bicicletta, un comodo servizio di noleggio bici consentirà di scegliere quella adatta al proprio livello e restituirla lungo il percorso ciclabile. I punti attivi sono Chiavenna, Colico, Morbegno, Albosaggio e Tirano.

«La Raetica Classica – conclude Simonelli – è alla portata di tutti soprattutto per quanto riguarda le ciclabili italiane. La parte svizzera è un po’ più impegnativa se la si vuole percorre in bicicletta. C’è però sempre la possibilità non solo di fare delle soste, ma di percorrere dei tratti su mezzi pubblici. Ovviamente bisogna studiarsi un po’ l’itinerario per prevedere quali e quanti tratti fare in bicicletta. Considerando anche la possibilità di noleggiare la bici in un punto e riconsegnarla in un altro per essere leggeri e agili negli spostamenti intermedi e godersi ogni momento di questi itinerari unici».

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