La Eolo-Kometa cerca sponsor: caro Basso, cosa c’è?

27.05.2023
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LONGARONE – Gli ultimi tre anni tra le professional e ieri la Eolo-Kometa ha diffuso un comunicato in cui si annuncia la ricerca di un primo nome che le permetta di crescere. La squadra avrebbe i mezzi per mantenere lo stesso livello, si legge, ma l’obiettivo è diventare più grandi. Sembra di leggere gli annunci attraverso cui negli ultimi anni Patrick Lefevere e Jonathan Vaughters hanno trovato gli attuali sponsor: una strategia di cui abbiamo parlato direttamente con Ivan Basso, che in questi giorni del Giro è in fermento proprio per dare alla sua squadra il futuro che ai suoi occhi merita.

Luca Spada con sua moglie Tiziana. Fra le attività di famiglia, anche Dinamo: azienda che produce integratori
Luca Spada con sua moglie Tiziana. Fra le attività di famiglia, anche Dinamo: azienda che produce integratori

Mercoledì sera al Giro è tornato Luca Spada. Nel luglio del 2021, il signor Eolo ha venduto il 75 per cento della sua azienda a Partners Group, il fondo che oggi è chiamato a rinnovare la sponsorizzazione del team. I dati in termini di ritorno di immagine sono entusiasmanti, ma ormai non si tratta più di una partita fra poche teste, quanto di un’operazione che dovrà necessariamente tenere conto di tutti gli azionisti. Se Eolo avrà voglia di crederci, la squadra sarà disposta a tenere le porte aperte. Altrimenti si seguiranno altre direzioni.

Come nasce questo comunicato?

In questi tre anni, che sono sei contando anche i tre come continental, questa squadra ha costantemente vissuto un processo di crescita, valutando e rivalutando alcuni corridori. Credo che le due vittorie di tappa al Giro (quella di Fortunato nel 2020 e quella di Bais quest’anno, ndr) siano le ciliegine sulla torta, ma non ci sono solo quelle. Bais nello specifico è un corridore che si è rivalutato molto. Albanese si è rigenerato e come lui anche Fortunato. In questo Giro d’Italia abbiano raggiunto 10 piazzamenti nei dieci, una presenza costante che nasce da un metodo di lavoro.

La Eolo-Kometa ha corso un ottimo Giro, vincendo una tappa e piazzandosi spesso: Basso ne è orgoglioso
La Eolo-Kometa ha corso un ottimo Giro: Basso ne è orgoglioso
Quale ragionamento ha fatto scattare tutto questo?

Abbiamo degli ottimi giovani, due sono attualmente fra i primi dieci alla Corsa della Pace. E allora ritengo che questa squadra debba avere un budget che la allinei alle migliori professional europee, per ambire a seguire il percorso di altre che ci hanno preceduto. La Bora, ad esempio: era una continental, è diventata professional e poi WorldTour. E’ un percorso fisiologico che secondo me, con costanza e determinazione, è alla nostra portata.

Perché quel comunicato?

I nostri sponsor continuano a darci fiducia. Con alcuni abbiamo contratti pluriennali, con altri stiamo cercando di rinnovare. Però è chiaro che ne cerchiamo di nuovi e il modo migliore è quello di dirlo. Grazie all’arrivo di nuovi investitori sappiamo di poter fare un ulteriore salto di qualità per il quale ci sentiamo pronti. Non sarò più io a pregarli, chi non vuole starci deve sapere che possiamo andare avanti ugualmente.

Alla partenza da Longarone, Basso ha salutato Ryder Hesjedal, re del Giro 2012
Alla partenza da Longarone, Basso ha salutato Ryder Hesjedal, re del Giro 2012
La struttura che c’è dietro era già nata per qualcosa di più grande?

Ogni anno abbiamo cercato di capire quali fossero le aree su cui investire. Avevamo un budget e di volta in volta abbiamo deciso come distribuirlo per crescere come struttura. Quest’anno ad esempio abbiamo speso decine di migliaia di euro nei ritiri in altura sul Teide, che per me sono stati per anni un cruccio. Non ero mai riuscito a farli e invece quest’anno ci siamo riusciti. Abbiamo ingaggiato Ellena ed è anche giusto che Zanatta, con cui lavoro da anni (i due sono insieme in apertura, ndr) e che ha in mano la responsabilità della direzione sportiva, possa guadagnare per quello che vale. 

Hai parlato della Bora, che è diventata WorldTour con l’arrivo di Sagan. Avere più budget permetterebbe di ingaggiare qualche corridore di nome?

Chiaro, questo è uno degli obiettivi, ma noi abbiamo anche atleti di valore che senza il budget necessario, saremmo costretti a cedere. “Juanpe Lopez”, che l’anno scorso è stato in maglia rosa, era nostro ed è andato alla Trek-Segafredo perché non potevamo tenerlo. Vogliamo continuare a investire sui giovani.

Durante questo Giro, Davide Bais ha conquistato la tappa di Campo Imperatore
Durante questo Giro, Davide Bais ha conquistato la tappa di Campo Imperatore
Può bastare per crescere a certi livelli?

Abbiamo due atleti, Piganzoli e Tercero, due corridori molto simili che sono costantemente tra i migliori d’Europa. Se abbiamo la bravura e la pazienza di tirar fuori il loro talento, in due o tre anni avremo sicuramente corridori di un certo valore. Fra due anni, Piganzoli potrebbe essere un novello Zana e magari potrebbe vincere una tappa al Giro.

Quindi dietro la ricerca dello sponsor c’è in realtà la volontà di raccontare bene quello che avete costruito?

Abbiamo questa ambizione e siamo convinti che se questo messaggio viene amplificato, si riesce a catturare l’attenzione di qualcuno cui possiamo spiegare che cosa stiamo facendo. Quello sarebbe già un interessante primo passo. E chissà che dai contatti che verranno fuori, non nasca qualcosa di importante…