In casa Trek hanno appena presentato i nuovi Bontrager Aeolus RSL, degli pneumatici da gara che si presentano semplicemente così: i più veloci mai prodotti dal brand.
Sono stati progettati per risparmiare watt sia nella resistenza al rotolamento che nell’aerodinamica, con una struttura in cotone e una protezione antiforatura che li rende al contempo elastici (quindi confortevoli) e resistenti. Il tutto naturalmente tubeless, come ormai da standard. Andiamo ad approfondire meglio i nuovi arrivati del marchio di casa Trek.
La struttura principale è realizzata in cotone 320 tpiLa struttura principale è realizzata in cotone 320 tpi
Pneumatici con il vento in poppa
Gli Aeolus RSL devono il loro nome ad Eolo, il dio greco del vento. Il progetto quindi è chiaro fin dall’inizio e, per trasformare il vento da nemico ad alleato, in Bontrager si sono avvalsi della tecnologia Race Dual-Compound.
Funziona così: la parte di gomma più solida è stata posizionata al centro del battistrada per ridurre la resistenza al rotolamento. La parte di gomma più morbida è stata distribuita sulla spalla dello pneumatico per favorire l’aderenza in curva. Dall’azienda fanno sapere che questa combinazione si traduce in un miglioramento della resistenza al rotolamento quantificabile in 3,7 watt rispetto al precedente pneumatico da corsa R3 TLR.
Oltre a questo il nuovo design degli Aeolus RSL consentirebbe di ottenere un ulteriore guadagno aerodinamico. Insomma, in tutto e per tutto degli pneumatici… Eolo-friendly.
La distribuzione della diversa mescola e il disegno che migliora il grip in curva e la scorrevolezzaLa distribuzione della diversa mescola e il disegno che migliora il grip in curva e la scorrevolezza
Struttura in cotone e protezione antiforatura
La struttura principale è realizzata in cotone da 320 tpi (fili per pollice) che garantisce una grande aderenza alla superficie stradale, traducibile in maggior comfort, velocità e fluidità. Ma, come si dice, la fluidità sarebbe nulla se poi la gomma finisce a terra.
Per ovviare a quest’eventualità gli sviluppatori del brand hanno integrato nello pneumatico una protezione antiforatura realizzata da una cintura posta direttamente sotto il battistrada. A ciò sì aggiunge che il tubeless è un prodotto davvero affidabile su tutti i terreni, specie considerando la sua spiccata vocazione agonistica.
Sotto il battistrada c’è una cintura che mette al riparo dalle foratureSotto il battistrada c’è una cintura che mette al riparo dalle forature
Disponibilità e prezzo
Compatibili con cerchi con e senza uncini, i nuovi Bontrager Aeolus RSL sono disponibili in quattro diverse misure: da 26, 28, 30 o 32 mm. Per quanto riguarda il peso l’azienda dichiara 265g per la versione da 26 mm.
Sono acquistabili fin da ora presso tutti i rivenditori Trek al prezzo consigliato al pubblico di 89,99 euro.
Strade più sicure per tutti. Essere visibili mette al riparo il ciclista e aiuta l’aumobilista a rispettare chi pedala. Trek lancia CarBack Radar: una luce visibile di giorno che può essere vista dagli automobilisti fino a 2 chilometri di distanza e un radar in grado di rilevare i veicoli in avvicinamento da dietro fino a 240 metri di distanza.
Luce potente e ben visibile fino a 2 chilometri di distanzaLa porta di ricarica impermeabile protegge la tecnologia in caso di pioggiaLuce potente e ben visibile fino a 2 chilometri di distanzaLa porta di ricarica impermeabile protegge la tecnologia in caso di pioggia
Il radar
Il primo requisito per mantenere l’attenzione sulla strada è quello di non distogliere mai lo sguardo da essa. Una grande incognita per i ciclisti è però ciò che sopraggiunge da dietro. Ed è qui che entra in gioco il CarBack Radar. Questo nuovissimo prodotto è infatti in grado di rilevare i veicoli in avvicinamento da dietro identificandoli già a 240 metri e avvisando il ciclista del possibile pericolo.
CarBack si abbina alla maggior parte dei principali computer GPS, Smart Watch e smartphone, in modo che i ciclisti possano utilizzare la tecnologia che già possiedono. Inoltre, i ciclisti che abbinano CarBack ai loro smartphone usando l’app Trek Accessory, possono usufruire di altre funzioni, tra cui la possibilità di vedere in tempo reale la posizione esatta dei veicoli in avvicinamento.
La confezione include un supporto di montaggio posteriore Quick Connect e un cavo di ricarica USB-CLa confezione include un supporto di montaggio posteriore Quick Connect e un cavo di ricarica USB-C
Illuminazione e design
Il profilo compatto e la visibilità all’avanguardia rendono CarBack la scelta ideale per chiunque desideri pedalare con maggiore sicurezza su strada. E’ facile da installare e compatibile anche con i reggisella aerodinamici. Il design compatto si adatta a tutte le biciclette e a quelle con il seggiolino o altri accessori che potrebbero essere attaccati al reggisella.
E’ progettato con le caratteristiche di focalizzazione, lampeggio e portata del raggio luminoso ideali essere visibili durante la guida diurna da una distanza di 2 chilometri. Quattro modalità di lampeggio: Day Flash (lampeggio diurno) da 90LM, Day Steady (fisso diurno) da 25LM, Night Steady (fisso notturno) da 5LM e Night Flash (lampeggio notturno) da 5LM. CarBack è dotato di una batteria con autonomia di oltre 7 ore e dispone di LED indicatori che consentono di capire facilmente il livello di carica residua. Grado di impermeabilità IPX7 per guidare con la massima sicurezza in condizioni di bagnato. CarBack è disponibile presso l’intera rete di rivenditori Trek con un prezzo consultabile sul sito di 199,99 euro.
L’opening weekend è ormai alle spalle, la stagione del Nord è appena iniziata e nelle prossime settimane sulle strade di lassù si daranno battaglia tanti nomi importanti. I dettagli contano molto, tutto deve essere curato e niente va lasciato al caso. Se ad ogni cavaliere corrisponde un cavallo, anche i corridori hanno il loro destriero in carbonio: le loro bici. Per vincere il freddo, il pavé, i muri e tutti gli ostacoli delle corse del Nord è necessario avere i materiali giusti.
Dalla Omloop Het Nieuwsblad di sabato, fino alla Roubaix e anche oltre: le gare da queste parti sono tante e ognuna ha le sue insidie. Uno dei nomi di spicco per il ciclismo italiano a queste latitudini sarà quello di Jonathan Milan. Intorno a lui girano tante domande, non ultima quella sulle scelte tecniche fatte in ottica classiche del Nord.
Per le prime gare al Nord Milan ha scelto la MadoneGrazie all’IsoFlow riesce ad assorbire bene le vibrazioni del pavéPer le prime gare al Nord Milan ha scelto la MadoneGrazie all’IsoFlow riesce ad assorbire bene le vibrazioni del pavé
Madone o Domane?
Il gigante friulano, passato dalla Bahrain Victorious alla Lidl-Trek ha cambiato bici. Ora per correre sulle pietre potrà contare sulla Madone e sulla Domane: insieme a Mauro Adobati, capo dei meccanici del team americano, parliamo delle scelte fatte da Milan. Lui stesso ci aveva parlato di alcuni test fatti proprio sulle strade della Roubaix, volti a cercare i materiali migliori. All’inizio della stagione del Nord cerchiamo di capire che scelte sono state effettuate.
«Il test per la Roubaix – ci dice Adobati – Milan lo ha fatto con la Madone. Ormai con la nuova versione di questa bici si può pedalare tranquillamente sulle pietre. Grazie all’inserimento dell’IsoFlow le vibrazioni non sono più un problema. Tutti i ragazzi, Milan compreso, hanno corso l’opening weekend con questo modello. L’unico motivo per cui si potrebbe scegliere di usare la Domane, e si parla solo della Roubaix, è la pioggia. Il passaggio ruote in questa bici è maggiore e si possono montare copertoni da 32 millimetri senza problemi».
Milan per le prime gare Nord ha scelto tubolari da 30 millimetriMilan per le prime gare Nord ha scelto tubolari da 30 millimetri
Profili alti e tubolari
Le scelte tecniche sono sempre qualcosa di personale, i test servono alle aziende, vero, ma risultano ancora più utili ai corridori. Ogni momento è buono per capire, cambiare e correggere. Nella mattinata di venerdì, Milan ha pedalato sulle strade della Omloop Het Nieuwsblad alla ricerca delle ultime conferme.
«In queste gare – continua Adobati – Milan ha scelto di usare ruote a profilo alto, potrebbe optare per un 51 millimetri. Mentre, per quanto riguarda i copertoni, per la Het Nieuwsblad ha optato per dei tubolari da 30 millimetri. Il tubeless è stato accantonato perché con colpi secchi un po’ d’aria esce sempre, rischiando di perdere anche 2 atmosfere tra inizio e fine gara. Questa scelta viene fatta soprattutto da corridori della stazza di Milan.
«Per la Roubaix vedremo cosa si sceglierà, il profilo scelto per le ruote potrebbe alzarsi a 61 millimetri. Si tratta di una corsa piatta, dove servono molta velocità e anche tanta stabilità. Probabilmente, anche per correre all’Inferno del Nord, Milan potrebbe decidere di montare i tubolari».
Milan utilizza il nastro manubrio da cronometro, più sottile rispetto al classico da stradaMilan utilizza il nastro manubrio da cronometro, più sottile rispetto al classico da strada
Nastro manubrio e sella
I punti di appoggio più delicati per un ciclista sono la sella e il manubrio. Il comfort sulle pietre diventa quasi un’utopia, ma le scelte tecniche devono portare alla migliore soluzione.
«Milan – ci spiega Adobati – preferisce usare il nastro manubrio più sottile, quello da cronometro. Lo ha usato anche per queste prime gare in Belgio e probabilmente pure per la Roubaix. Dice che un nastro più sottile gli dà una maggiore sensibilità e più sicurezza nel guidare la bici. Come sella utilizza la Aeolus RSL con larghezza da 145 millimetri, ovvero la taglia media».
Milan utilizza all’anteriore le corone da 54 e 41 denti, il pacco pignone ha scala 10-33Milan utilizza all’anteriore le corone da 54 e 41 denti, alla Roubaix potrebbe optare per il monocorona da 54
Infine il gruppo
Uno dei cambiamenti più importanti per Milan è stato passare da Shimano a SRAM. L’azienda americana utilizza dei pacchi pignoni con corone differenti, spesso dispari, ma a detta di Adobati questo non è stato un grande problema.
«Alla Omloop Het Nieuwsblad e alla Kuurne – racconta il meccanico – Jonathan ha usato un 54-41 davanti. Mentre al posteriore ilpacco pignoni è stato un 10-33. A mio modo di vedere non ha avuto necessità di grandi adattamenti, comunque con Shimano dietro usava il 30. Mettere 3 denti in più dietro permette di avere grande libertà, in futuro potremmo vedere corone sempre più grandi davanti. Con un 54-41 si evitano grandi salti e la catena ha meno probabilità di cadere».
«L’unica modifica per la Roubaix, da questo punto di vista, potrebbe essere la scelta di un monocorona davanti. Si monterebbe un 54, con al posteriore una cassetta 10-33. In una corsa del genere togliere il deragliatore potrebbe tornare utile».
Nei giorni scorsi Trek Bicycle ha annunciato di aver rinnovato per il terzo anno consecutivo la propria collaborazione con World Bicycle Relief. Stiamo parlando di una associazione che dal 2005, attraverso il programma The Power of Bicycles, distribuisce biciclette di alta qualità appositamente progettate e lo fa attraverso programmi filantropici e di impresa sociale.
Trek abbraccia per il terzo anno di fila il progetto di World Bicycle ReliefTrek abbraccia per il terzo anno di fila il progetto di World Bicycle Relief
Fino a Natale
La collaborazione fra Trek e World Bicycle Relief, giunta al suo terzo anno, consiste in una campagna di raccolta fondi, partita lo scorso 27 novembre e che durerà fino al 31 dicembre. Tra il 2021 e il 2022 la campagna ha permesso di raccogliere complessivamente tre milioni di euro. L’obiettivo per il 2023 è di accrescere questa cifra già di per sé importante.
Quanto verrà raccolto sarà destinato all’acquisto del maggior numero possibile di Buffalo Bike, una bicicletta “robusta” destinata alle comunità rurali e svantaggiate del mondo. Realizzata specificamente per soddisfare le esigenze delle persone che vivono nelle aree rurali, la Buffalo Bike è progettata in modo semplice e di facile manutenzione, con la possibilità di trasportare persone e carichi pesanti su lunghe distanze e terreni accidentati.
Nel corso del tempo la campagna ha visto l’organizzazione di corsi base di manutenzioneNel corso del tempo la campagna ha visto l’organizzazione di corsi base di manutenzione
Il progetto Buffalo Bike
Quella fra Trek Bicycle e World Bicycle Relief è una collaborazione che nasce da lontano. L’azienda di Waterloo supporta infatti l’associazione benefica fin dalla sua fondazione. Insieme le due realtà hanno lavorato alla progettazione del primo prototipo di Buffalo Bike. Queste biciclette vengono consegnate nei paesi dell’Africa, del Sud-Est Asiatico e del Sudamerica e aiutano studenti, operatori sanitari, agricoltori e imprenditori a far muovere in modo indipendente le loro comunità. Le biciclette vengono assemblate e distribuite localmente tramite vari rappresentanti del programma, addestrati per fornire manutenzione e assistenza di qualità e contribuire a creare un’infrastruttura sostenibile.
«Grazie alla collaborazione con World Bicycle Relief nel 2021 e nel 2022 – ha affermato Bob Burns, vicepresidente Advocacy di Trek Bicycle – abbiamo raccolto più di tre milioni di euro a livello globale per acquistare biciclette da destinare a comunità localizzate in Africa e Sud America. Stiamo fissando obiettivi ancora più alti quest’anno per portare più Buffalo Bike nelle comunità, per aiutare altri destinatari a vincere la distanza e raggiungere l’indipendenza».
Le Buffalo Bike di Trek hanno permesso a tanti ragazzi di andare a scuolaLe Buffalo Bike di Trek hanno permesso a tanti ragazzi di andare a scuola
Come donare
Per chi volesse dare il proprio contributo all’acquisto delle Buffalo Bike è possibile farlo da qui al 31 dicembre attraverso questo link, oppure recandosi di persona in uno dei punti vendita Trek sparsi per il mondo.
Ad oggi, World Bicycle Relief ha consegnato più di 752.000 biciclette e formato nuovi meccanici sul campo in Africa, Sud-Est Asiatico e Sudamerica. World Bicycle Relief è un’organizzazione no-profit con registrazione negli Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Germania, Svizzera e Australia e dispone di strutture di assemblaggio in Colombia, Kenya, Malawi, Uganda, Zambia e Zimbabwe.
Per saperne di più sugli sforzi di World Bicycle Relief, si consiglia di visitare il sito worldbicyclerelief.org.
Trek lancia la nuova Boone 6 2022 ideata per il ciclocross. Leggerezza e agilità sono le parole d’ordine della nuova creazione dell’azienda statunitense
Nel 2021 Trek Bicycle completava il suo primo audit sulle emissioni aziendali, pubblicando in un report il risultato di ciò che era stato raggiunto e la direzione che avrebbe intrapreso per aiutare il nostro pianeta. Nelle scorse settimane, quindi esattamente due anni dopo, l’azienda americana ha approfondito ulteriormente tutte le tematiche legate alle emissioni di carbonio con un focus supplementare sugli obiettivi di riduzione a livello aziendale e alle nuove pratiche commerciali.
Gli imballaggi di Trek hanno permesso di risparmiare ben 241 tonnellate di rifiutiGli imballaggi di Trek hanno permesso di risparmiare ben 241 tonnellate di rifiuti
L’impatto sul Pianeta
Se l’audit del 2021 aveva tracciato la via da percorrere, il report presentato recentemente ha fornito un quadro chiaro delle azioni messe in campo da Trek in questi ultimi due anni per ridurre al massimo il proprio impatto sul pianeta.
Il primo step ha interessato il quartier generale e le strutture di produzione Trek negli Stati Uniti. Queste sono alimentate interamente con energia acquistata attraverso REC (crediti di energia rinnovabile) convalidati. Entro il 2030, verranno acquistati REC per tutte le strutture di proprietà di Trek a livello globale.
L’azienda di Waterloo ha riprogettato gli imballaggi delle proprie bici e dei prodotti aftermarket per ridurre drasticamente il ricorso alla plastica monouso. Dal 2020, i nuovi design hanno aiutato a evitare l’impiego di oltre 241 tonnellate di rifiuti da imballaggi in plastica all’anno.
Sempre restando in tema di plastica, in Trek si è voluto andare oltre lavorando alla ricerca di nuove opportunità per utilizzare plastica riciclata per realizzare biciclette e attrezzature. Oggi, 38 prodotti, inclusi portaborraccia, manopole, tessuti e caschi, contengono una percentuale di plastica riciclata.
Anche l’abbigliamento per ciclismo su strada e per mountain bike prodotto oggi da Trek contiene tessuti realizzati con bottiglie riciclate o rifiuti tessili. Questi hanno contribuito al riutilizzo di oltre 2,2 tonnellate di materiale.
Ad oggi 38 prodotti Trek sono prodotti con una percentuale di plastica riciclata Ad oggi 38 prodotti Trek sono prodotti con una percentuale di plastica riciclata
Costruire il cambiamento
In Trek è forte la convinzione che le biciclette possano fare la differenza per migliorare l’ambiente e più in generale per cambiare il mondo. Per questo motivo l’azienda americana ha stretto diverse collaborazioni con molte organizzazioni che trasformano le biciclette in una forza positiva per il pianeta.
Attraverso il sostegno a PeopleForBikes, World Bicycle Relief, NICA e ad altre organizzazioni, oggi Trek è attiva nel promuovere un cambiamento significativo in tutto il mondo. E’ possibile avere ulteriori informazioni sul report sulla sostenibilità ambientale al seguente link.
La sella Trek con la tecnologia AirLoom, stampo 3D reticolare. Non è solo leggera perché offre un supporto capace di assecondare la rigidità della scocca
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Nei giorni scorsi Trek Italia, attraverso un comunicato stampa, ha ufficializzato l’ingresso di Ambrogio Grillo nel proprio organigramma. Classe 1976, Grillo assume l’incarico di nuovo Sales Manager per il mercato italiano. Si tratta di un ruolo estremamente importante, soprattutto in una fase molto delicata per il mercato ciclo, come quella che stiamo attualmente attraversando.
La nomina di Ambrogio Grillo conferma ancora una volta come in Trek Italia ritengano estremamente importante dedicare la massima attenzione all’ampia rete dei propri rivenditori distribuiti su tutto il territorio nazionale.
Torinese di nascita, Ambrogio Grillo è laureato in economia e commercio con specializzazione in marketing dei servizi presso l’Università di Torino. Vanta anche un trascorso da atleta: è stato infatti il primo dirt jumper MTB professionista in Italia, dal 2000 al 2004.
Nell’ultimo decennio ha ricoperto per varie aziende del mondo bike la carica di Sales Manager. In questo ruolo ha potuto misurarsi con alcuni dei più grandi mercati mondiali del settore, dall’Europa, all’Oceania fino ad arrivare al Nord America. D’ora in poi potrà mettere la sua esperienza a disposizione di Trek Italia e della sua rete vendita.
A proposito delle sue precedenti esperienze lavorative ha così dichiarato: «Queste esperienze mi hanno sempre aiutato ad avere una visione allargata e fuori dagli schemi. Entrare a far parte di un’azienda come Trek, che pone al centro del business i propri partner commerciali, è certamente un grande stimolo».
All’interno dello store Trek ecco la mission dell’aziendaAll’interno dello store Trek ecco la mission dell’azienda
Visione futura
Nel momento in cui è stato chiamato ad assumere il ruolo di Sale Manager Italia, Grillo ha voluto fotografare con queste parole la situazione particolare che sta attualmente vivendo il mercato della bicicletta nel nostro Paese e più in generale a livello internazionale.
«Trek Italia è un’azienda all’avanguardia nel settore ciclo e tutto lo staff è altamente professionale e motivato, farne parte è un grande motivo d’orgoglio. Il mercato della bicicletta sta vivendo un momento senza precedenti, in termini di stock e di crisi economica generale. Soltanto chi saprà adattarsi alla situazione avrà successo. Ma la formazione che offriamo con la Trek University, l’assistenza che siamo in grado di fornire con i nostri programmi Win the Season, aiuterà sicuramente i nostri rivenditori a trasformare questo momento difficile in una grande opportunità di crescita».
Ambrogio Grillo, da sempre appassionato del mondo bike e con un’esperienza che parla da sé, non vede l’ora di portare il suo entusiasmo e la sua passione al servizio della rete vendita di Trek Italia.
«Ho fatto dello sport un lavoro – conclude – ma non è soltanto questo: lo sport è un elemento importante che nel tempo libero condivido anche con i miei figli».
La sella Trek con la tecnologia AirLoom, stampo 3D reticolare. Non è solo leggera perché offre un supporto capace di assecondare la rigidità della scocca
Scegliere l’alluminio al giorno d’oggi è un’opzione intelligente e valorizzata sotto molteplici punti di forza. Trek presenta la nuova Domane AL di quarta generazione: una bici pensata per offrire comfort in ogni situazione e una versatilità ancora più ampia. La chiave di questo approccio è proprio il telaio in alluminio di alta qualità e il design snellito con un passaggio ruote più ampio. La Domane AL è un esempio di prestazioni racchiuse in un rapporto qualità/prezzo competitivo.
Alluminio Alpha 100 Series per una qualità totaleForcella in carbonio per una leggerezza migliorataAlluminio Alpha 100 Series per una qualità totaleForcella in carbonio per una leggerezza migliorata
Comfort ovunque
La quarta generazione di questa Domane AL vanta una costruzione telaistica rinnovata. E’ infatti realizzata con un telaio in alluminio Alpha 100 Series riprogettato e una nuova forcella interamente in carbonio che la portano a pesare circa 225 grammi in meno rispetto al modello precedente. Il nuovo passaggio per ruote da 38 mm offre la libertà di avventurarsi tranquillamente su fondi che vanno dall’asfalto alle strade di campagna accidentate fino alla maggior parte dei percorsi gravel.
Una serie di migliorie che favoriscono una crescita notevole sotto l’aspetto del comfort, anche grazie alla geometria endurance che assicura una posizione di guida eretta. Domane AL è inoltre una bici molto apprezzata per il suo design pulito e moderno. Ora vanta una predisposizione a fondi più sconnessi e l’integrazione dei cavi che normalmente ci si aspetterebbe dai modelli di bicicletta di fascia alta. Il tutto con un peso ridotto rispetto a prima.
Predisposizioni per luci e GPS sul manubrioLa possibilità di mettere una borsa sul telaio fissa sul tubo orizzontalePredisposizioni anche per parafanghi e borse lateraliPredisposizioni per luci e GPS sul manubrioLa possibilità di mettere una borsa sul telaio fissa sul tubo orizzontalePredisposizioni anche per parafanghi e borse laterali
Versatilità totale
Chi sceglie la nuova Domane AL cerca versatilità e un ventaglio di utilizzo ampio. A conferma di ciò il team di progettisti Trek ha disegnato una bici con predisposizioni e dettagli tecnici per più esigenze. A partire dai punti di attacco per la borsa al tubo orizzontale, il portapacchi e i parafango che trasformano Domane AL nella bici ideale per qualsiasi attività. Ma anche l’attacco Blendr per fissare luci e computer e attacchi di supporto per i vari portaborraccia, necessari per l’idratazione durante le avventure più lunghe.
Da sottolineare anche il moderno manubrio da strada, ora più ergonomico e facile da controllare, con un reach più corto e un flare di 4 millimetri. Infine, la Domane AL presenta una novità assoluta: un nuovo perno passante per montare il forcellino Universal Derailleur Hanger. Si tratta dello stesso forcellino UDH delle mountain bike Trek, che per i ciclisti si traduce in compatibilità tra le varie categorie.
Il listino prezzi vede la gamma partire con il modello Domane AL 2 a 1.229 euro, seguito dalla Domane AL 4 a 2.049 euro e infine la Domane AL 5 a 2.359 euro.
Dopo un Giro Rosa corso da protagonista, in salita è stata tra le pochissime a tenere testa a Van Vleuten, Gaia Realini ci racconta alcune scelte tecniche e qualche particolarità della sua bicicletta.
Quali rapporti utilizza? Perché il reggisella con off-set positivo e girato in avanti? Perché tiene la mani alte anche in discesa? Abbiamo posto alcuni questi allo scricciolo terribile che in salita è un riferimento.
La Emonda di Gaia Realini, usata per le frazioni più impegnativeLa Emonda di Gaia Realini, usata per le frazioni più impegnative
Come stai prima di tutto?
Sto bene, grazie. Dopo il Giro mi sono goduta qualche giorno a casa, in pieno relax con la mia famiglia e amici. Poi è stato tempo di ricominciare sono andata in ritiro con la nazionale a Livigno.
Quale è stato, se c’è stato, il momento più difficile?
Il momento più difficile al Giro è stata la quinta tappa. Era una delle più dure di questa edizione, io ed Elisa Longo Borghini eravamo nel primo gruppo, poi nel finale, sull’ultima ascesa lei e Van Vleuten si sono avvantaggiate di qualche metro. Ho iniziato la discesa una decina di secondi dietro a loro e, dopo uno dei primi tornanti, ho visto una bici rossa che sbucava da dietro un accumulo di terriccio. Ho subito avvertito l’ammiraglia dicendo che Elisa era caduta e loro mi hanno rassicurata dicendomi di continuare.
In gara Realini usa la Emonda, ma c’è anche la MadoneIn gara Realini usa la Emonda, ma c’è anche la Madone
Ti ha condizionato del prosieguo della tappa?
Sinceramente non ero molto tranquilla, ma sono riuscita a finire la tappa a ridosso delle prime. Dopo la tappa cercavo Elisa e speravo mi dicessero qualcosa ma con le premiazioni è stato difficile. Appena rientrata al bus l’ho vista e mi ha detto che aveva male ovunque. Insomma, è stata una giornata non facile da mettersi alle spalle.
Gaia Realini e la sua bici, usi sempre la Emonda?
La scelta della bici in gara dipende dal tracciato. Se è prevalentemente pianeggiante, veloce e scorrevole, utilizzo volentieri anche la Madone. Se però il tracciato è vallonato e con salite lunghe o di media lunghezza, utilizzo la Emonda. Per entrambe ho la taglia 47.
Il reggisella è girato in avanti Cockpit integrato e nessuno spessore tra manubrio e sterzo52-39 e 10-33 la combinazione preferita e più usataIl reggisella è girato in avanti Cockpit integrato e nessuno spessore tra manubrio e sterzo52-39 e 10-33 la combinazione preferita e più usata
Hai chiesto delle modifiche specifiche per adattare la bici alle tue esigenze?
Sinceramente no, non ho fatto richiesta particolari. Mi sono fidata molto della parola e del consiglio dei nostri tecnici e meccanici. Diverse accortezze sono state rese necessarie per rendermi performante in sella, perché sono un po’ fuori misura. Ad esempio si è adottata la soluzione del reggisella con off-set avanzato.
Quali sono invece i rapporti che normalmente usi?
Normalmente i rapporti sono 52-39 e 10-33. Opto quasi quasi sempre per questa combinazione. Quando si vanno ad affrontare salite con pendenze più arcigne, la variabile sta nella combinazione delle corone, 50-37. Dietro invece sempre i pignoni con scala 10-33.
Mani alte anche in discesa, ma si lavora per cambiare assettoMani alte anche in discesa, ma si lavora per cambiare assetto
Una cosa che non cambieresti mai sulla tua bici?
La bici nella sua interezza. Veramente, mi trovo benissimo con tutta la componentistica che abbiamo e fin da subito, grazie al consiglio dei tecnici, ho trovato un ottimo feeling in sella. Che si tratti di Madone o Emonda, ho sempre il comfort di cui ho bisogno per andare forte.
Perché tieni sempre le mani alte, anche nelle discese veloci?
Il fatto di tenere le mani alte anche in discesa non ha un motivo preciso. Mi rendo conto che questa posizione non è l’ideale, ma ho iniziato così e ora mi sto allenando per cambiare.
A proprio agio sempre. Trek presenta il suo ultimo casco della linea Solstice. Prodotto tra i più noti del marchio, il nuovo modello è caratterizzato da un look pulito ed è equipaggiato con la tecnologia di sicurezza Mips. Si contraddistingue per il suo comfort, prevede un sistema di regolazione facile da usare e presenta un’estetica semplice e pratica che permette di passare facilmente dal trail all’asfalto.
La visiera è la classica protezione per i percorsi fuoristradaSistema di regolazione preciso e praticoLa visiera è la classica protezione per i percorsi fuoristradaSistema di regolazione preciso e pratico
Aspetto semplice e praticità
Per la prima volta marchiato Trek, Solstice Mips dispone di una struttura leggera con grandi prese d’aria dotate di canalizzazione incassata per catturare l’aria fresca e garantire il massimo comfort indipendentemente dalle condizioni atmosferiche. Per una vestibilità semplice e sicura, il sistema Headmaster 3 proprietario consente di impostare la regolazione ideale con una sola mano.
La copertura posteriore estesa fornisce una protezione aggiuntiva sui tragitti verso la scuola, al parco o sul trail, insomma per un utilizzo trasversale. Le aerazioni massimizzano il flusso d’aria per mantenerti fresco anche nelle giornate più calde favorendo la versatilità di questo modello.
Per un utilizzo tranquillo e scuro, con l’acquisto del casco si gode del Crash Replacement Guarantee. Con questa garanzia Trek sostituirà gratuitamente il casco in caso di incidente entro il primo anno dall’acquisto. Basterà contattare l’assistenza online o recarsi presso il rivenditore più vicino con il casco che ha subito l’impatto, la ricevuta d’acquisto originale, i dettagli dell’incidente e un indirizzo dove inviare il casco sostitutivo.
Sistema Mips per aumentare il grado di sicurezza di questo SolsticePeso contenuto e un sistema di ventialazione efficienteSistema Mips per aumentare il grado di sicurezza di questo SolsticePeso contenuto e un sistema di ventialazione efficiente
Sicurezza e comfort
Grazie all’adozione della tecnologia di sicurezza Mips, il nuovo Solstice aiuta a proteggere dalle forze di rotazione che possono sprigionarsi durante alcuni incidenti legati all’attività ciclistica. Inoltre, il casco ha conquistato la valutazione di sicurezza 5-STAR attribuita da Virginia Tech, a dimostrazione del fatto che la migliore protezione è alla portata di tutti.
Il comfort viene agevolato oltre alle caratteristiche citate anche grazie alle morbide e comode imbottiture. Il vantaggio sta nell’assorbimento dell’umidità e la facilità di lavaggio anche dopo un’intera giornata in sella.
I colori disponibili sono sei: Volt/Miami Green, nero, Radioactive Yellow, bianco, Radioactive Red e Mulsanne Blue. Le taglie selezionabili sono due: S-M (51-58 cm), M-L (55-61 cm). Il peso varia da 335 a 375 g in base alla taglia scelta. I caschi Trek Solstice Mips sono disponibili presso i rivenditori autorizzati Trek e sul sito con un prezzo di 79,99 euro.