Il nuovo casco Trek Ballista è prima di tutto un casco aerodinamico, ma sorprende per leggerezza, comfort e per la sua efficienza in fatto di aerazione complessiva. Lo abbiamo provato. E poi abbiamo chiesto anche a Jacopo Mosca del Team Lidl-Trek, uno dei primi atleti ad averlo indossato.
Sempre sfruttabile
«Il nuovo Ballista – spiega il piemontese – ha dimostrato e sta dimostrando di essere un casco molto versatile, pur rientrando nella categoria dei caschi veloci. E’ sfruttabile anche nel corso delle giornate calde. Aggiungo che è anche confortevole e per un casco che nasce aero, non è un dettaglio. Volendo fare un confronto con la versione precedente, il nuovo Trek Ballista è molto più leggero, comodo e trattiene in modo perfetto anche gli occhiali attraverso le due asole laterali».
Come è fatto
Il Trek Ballista ha una forma che non passa inosservata. Le sezioni mediana e frontale sono molto arrotondate e in un certo senso contrastano con la “coda” che invece è più squadrata ai lati. Quest’ultima è completamente staccata dalla testa è funge come uno spoiler ribassato verso la schiena, con il compito di far si che l’aria che scende dalla testa non vada a schiacciarsi sulla schiena. Al tempo stesso influisce in modo positivo sull’estrazione di calore ed umidità che si formano durante lo sforzo.
L’interno del casco è rastremato, scavato e presenta una serie di canali che obbligano all’aria in entrata di seguire delle linee ben precise. Le feritoie sono quattro, due laterali con i bordi gommati per trattenere gli occhiali, una centrale che corrisponde al canale interno con il volume di trasporto maggiore e quella centrale/alta.
L’imbottitura è una sola e con degli spessori differenziati. Si sviluppa sulla fronte, ai lati e unisce anche i quattro allungamenti centrali. Inoltre la stessa imbottitura integra il Mips Air, soluzione che aumenta l’effetto rotazionale del casco per distribuire al meglio le forze che si generano in caso di impatto.
Risponde l’ingegnere
Il sistema di chiusura è composto dalle classiche fibbie, alleggerite e con la chiusura classica, così come dalla gabbia posteriore con il rotore Boa. Il cavo laterale, sottilissimo agisce sull’anello frontale che è nascosto dall’imbottitura. Tornando alla gabbia posteriore, oltre ad essere abbondantemente personalizzabile in altezza è sostenuta da una sorta di piccolo frame “staccato” dalla parete del casco. Per contestualizzare meglio alcuni aspetti tecnici del nuovo Trek Ballista abbiamo fatto alcune domande a Erich Schleicher ingegnere che ha contribuito in maniera fondamentale al suo sviluppo.
Quanto tempo è stato necessario per lo sviluppo del nuovo Ballista?
Il nuova Ballista ha richiesto uno sviluppo significativo, oltre un anno e mezzo al quale si aggiunge un altro anno per essere immesso sul mercato. Il casco è nato da migliaia di iterazioni modellate al computer, più di 50 prototipi, 5 prove nella galleria del vento e innumerevoli ore di test in condizioni reali, anche grazie al contributo degli atleti professionisti.
L’aerodinamica è il soggetto principale. Ci sono altri fattori che hanno avuto un’importanza primaria nelle fasi di sviluppo?
L’efficienza aerodinamica era l’obiettivo di sviluppo primario per il nuovo Trek Ballista. Secondari all’aerodinamica erano la ventilazione e il peso. Attraverso l’analisi della fluidodinamica computazionale, il Ballista è stato ottimizzato nella ventilazione. Lo dimostrano le tre grandi prese d’aria nella parte anteriore e in quello che è il grande scarico posteriore. Una volta determinata la forma del casco, è stato raggiunto un peso sorprendentemente basso ed è stato fatto uno sforzo consapevole per ottimizzare l’utilizzo del materiale e scegliere i componenti per contenere il più possibile il valore alla bilancia.
C’è una porzione del casco, oppure uno step nella creazione del prodotto che ha creato difficoltà?
Il Trek Ballista è un tutt’uno. Inoltre, come evidenziato dall’enorme quantità di iterazione e dalla tempistica complessiva dello sviluppo, ci sono voluti molti tentativi ed errori per raggiungere il risultato finale. Una svolta significativa l’abbiamo avuta durante i test finali condotti agli inizi di luglio del 2022 nella galleria del vento. In quel momento abbiamo ottenuto di fatto il Ballista che vediamo ora.
Attraverso un numero, quanto conta il casco nella performance complessiva?
Nel caso del nuovo Ballista abbiamo un prodotto che gioca un ruolo importante e senza un aggravio di peso significativo. Voglio fare alcuni esempi ed accostamenti: per risparmiare 16,4 watt si può cambiare un Trek Emonda con una Trek Madone, al prezzo di 600 grammi. Possiamo montare le ruote Bontrager Aeolus RSL 75 invece delle ruote RSL 37 e risparmiare 6,3 watt, con un aggravio di 320 grammi. Quando si passa da un casco Trek Velocis ad un casco Trek Ballista, il guadagno è di 10,1 watt e costa solo 11 grammi. Il nuovo casco è la dimostrazione che i miglioramenti aerodinamici che si ottengono con un casco fanno la differenza.