Trek RSL MetNet Knit, tomaia e chiusura sono separate

22.02.2024
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Dopo il lancio della nuova linea di caschi, Trek (non più Bontrager) rinnova anche la categoria delle calzature. Velocis, RSL Road e RSL Knit, quest’ultima è il soggetto della nostra prova.

RSL Knit cambia decisamente le carte in tavola. Rigida sotto, morbida, aerata ed estremamente fasciante sopra, dove il sistema di chiusura è separato dalla tomaia vera e propria. Entriamo nel dettaglio del test.

La suola dorata è un plus
La suola dorata è un plus

Trek RSL (Race Shop Limited)

Tutto quello che porta in dote RSL è categorizzato come un top di gamma, in fatto di ricerca e sviluppo, tecnologie e posizionamento nel mercato. Le nuove Trek RSL MetNet si posizionano all’apice di questo segmento. Si tratta di calzature chieste a gran voce da molti corridori, con l’obiettivo di avere una scarpa più ventilata anche in condizioni di temperature elevate. Al pari di questo, è stata richiesta anche una suola rigida, non troppo stretta ed asciutta, non stringente della sezione frontale.

Longo Borghini in questa prima parte di stagione ha usato le RSL Road
Longo Borghini in questa prima parte di stagione ha usato le RSL Road

Le parole di Longo Borghini

Elisa Longo Borghini ha utilizzato queste scarpe nella prima corsa di stagione al UAE Tour WOmen. «La calzata della nuova Trek RSL – spiega la campionessa italiana – offre una sensazione incredibile. Il piede è avvolto da una tomaia super confortevole, soprattutto nelle zone più sensibili, come i lati, dove la scarpa deve avvolgere il piede, ma non deve stringere in modo eccessivo».

RSL Knit MetNet, come è fatta

La colorazione nero/oro è tanto kitsch, quanto sopra le righe per impatto estetico e finiture. La suola è una full carbon OCLV con indice di rigidità 14 nella scala delle scarpe Trek. Ha una verniciatura dorata che copre completamente la stessa suola. E’ scaricata lungo tutto il perimetro, dove si può limitare un poco la rigidità. In termini di design riprende le forme dei modelli Bontrager precedenti. Inoltre la zona dell’arco plantare non presenta nessuna curvatura. Questo rende la scarpa piuttosto neutrale e facilmente “adattabile” a chi ha la necessità di inserire plantari customizzati di varia natura e con spessori riempitivi di generi diversi. Dietro e nella parte mediana è “magra”, mentre è più larga verso la pianta anteriore.

La tomaia è in tessuto Knit in un blocco unico, con le cuciture ridotte al minimo. Ogni zona ha una lavorazione propria per quanto concerne la presenza di microfori, che non fanno altro che aumentare la ventilazione, il tutto a favore di una ottimale termoregolazione del piede. Non si creano punti di pressione che potrebbero influire sull’accumulo di calore. La talloniera è integrata (non si vede) ed al tatto, il tessuto in questa zona sembra un velluto. E’ resistente, quasi impermeabile. Internamente la trama è ruvida, ma non è controtrama ed ha una forma decisamente perticolare. Tende a bloccare completamente l’osso del calcagno, lasciando libero l’astragalo ed il tendine d’Achille. Lascia completamente libera l’articolazione e non batte contro il tendine, al tempo stesso non scalza. La punta è protetta da inserto, per evitare che lo Knit si danneggi.

Il sistema di chiusura si basa sui due rotori Boa Li2 in alluminio. Entrambi sono staccati dalla tomaia e applicati su due intelaiature esterne che fungono da bracci e da tiranti. Sono inseriti tra la suola e la tomaia, con il risultato che le pressioni si scaricano verso la suola.

La soletta a base biologica

Si chiama Rise Bloom, sostituisce il sintetico in EVA ed è ottenuto da un composto di alghe. La parte a contatto con l’estremità corporea (o con la calza) è più ruvida, ma anche sfregando le dita non genera calore. La forma è tradizionale e neutra.

I nostri feedback

Ventilate, come è facile immagine, ma ancora di più le Trek RSL Knit sono estremamente fascianti. Nonostante una tomaia in tessuto, molto elastica e morbidissima al tempo stesso, il piede non spancia verso l’esterno, non lo fa quando si pedala normalmente, neppure quando la pressione sui pedali aumenta. Il merito è della “gabbia” posizionata anteriormente e della chiusura superiore che oltre a bloccare, stabilizza tantissimo la zona del Retinacolo, invitando a tirare quando si esce di sella. In generale l’azione dell’impianto di chiusura è potente e decisa e non c’è da meravigliarsi se dopo le prime ore di attività, si tende ad allentare entrambi i rotori.

La suola, rigida e non eccessiva, fa il resto. Quest’ultima non ha punti di rigidità che emergono rispetto ad altri, per un equilibrio vantaggioso in termini di comfort. E’ adatta anche a chi esce molto di sella, ma non tollera le suole troppo rigide e con l’arco plantare rialzato.

Un altro punto della nuova scarpa Trek che ci piace molto è la zona del tallone, in particolare la linguetta superiore che si distacca dal tendine. Non accumula calore e non crea fastidio in una zona sempre molto delicata del piede e dell’articolazione in generale.

Trek