Samuele Battistella entra nel “pool” di atleti Sidi

15.01.2022
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Samuele Battistella entra da quest’anno nella ampia squadra di atleti e testimonial Sidi. Il giovane corridore di Castelfranco Veneto, classe 1998, è stato campione del mondo U23 nel 2018 e corre dal 2021 nel team Astana Qazaqstan, con cui l’anno scorso ha vinto la bellissima prima edizione della Veneto Classic. Di recente ha visitato il quartier generale Sidi di Maser per conoscere nel dettaglio la produzione artigianale con cui vengono realizzate le calzature del marchio veneto.

Samuele Battistella ha chiuso la stagione con la splendida vittoria alla Veneto Classic
Battistella ha chiuso il 2021 vincendo la Veneto Classic

Una visita graditissima

«Quella che ci fatto Battistella – ha dichiarato Rosella Signori, la figlia del fondatore Dino – è stata davvero una bellissima sorpresa. Non posso negare che le visite di tutti gli atleti che sponsorizziamo e supportiamo tecnicamente durante l’intera stagione mi riempiono di gioia e orgoglio.

«Come succede in questi casi – continua Rossella – una giornata lavorativa si è trasformata in festa, ed aver avuto in sede Samuele è stato davvero un graditissimo regalo. Abbiamo passato un bel momento assieme a questo giovane, promettente e piacevole ragazzo. E devo ammettere che si è anche comportato bene in produzione! Siamo contenti che abbia acquisito maggiore conoscenza del prodotto. Sono convinta che entrambi faremo tesoro di questa giornata, come di tutti i confronti tecnici che inevitabilmente e fortunatamente si creano in occasione di incontri come questo».

Battistella all’interno dei laboratori di Sidi
Battistella all’interno dei laboratori di Sidi

Una volta entrato all’interno dello stabilimento Sidi, Battistella si è letteralmente “tuffato” nel mondo della produzione artigianale di calzature per ciclismo. Si è messo al collo il grembiule realizzando passo dopo passo alcuni dei procedimenti che rientrano nei canoni specifici della manifattura produttiva delle calzature Sidi. Guidato dagli artigiani e da alcuni dipendenti Sidi di lungo corso, Battistella ha avuto l’opportunità di lavorare sulle sue proprie scarpe. In questo modo è riuscito ad apprendere in prima persona l’attenzione al dettaglio e la meticolosità che rendono unico ciascun paio di calzature Sidi

Artigiano per un giorno

«E’ stato davvero incredibile – ha dichiarato Battistella – non avevo mai visto così da vicino la produzione di una grande azienda di calzature per il ciclismo. E’ stato veramente bello osservare con quanta esperienza venga affrontato ciascun passaggio. Il risultato di questo lavoro è sotto gli occhi di tutti, ma ciò che rende questo brand speciale è proprio il cosiddetto dietro le quinte. La storia, la tecnologia e il tempo che richiede la realizzazione qualitativa di un vero prodotto fatto a mano in Italia».

Calco del piede di Samuele Battistella che aiuta gli artigiani di Sidi a realizzare le scarpe per il corridore dell’Astana
Calco del piede di Samuele Battistella che aiuta gli artigiani di Sidi a realizzare le scarpe per il corridore dell’Astana

«Le scarpe rappresentano una delle componenti fondamentali per un ciclista – ha proseguito il corridore – richiedendo una perfezione ed una cura che definirei da… orologiaio. Questa azienda è certamente un punto di riferimento per l’alta qualità nel proprio settore ed è emozionante vedere quante personalità del ciclismo e del motociclismo hanno scritto pagine gloriose di sport indossando queste scarpe. Una motivazione in più per i giovani corridori come me».

Il giovane corridore veneto ha inoltre colto l’opportunità per visitare il piccolo museo di Dino Signori: un luogo molto caro al fondatore della Sidi e davvero “colmo” di innumerevoli ricordi dei grandi campioni che hanno corso e vinto indossando ai propri piedi Sidi.

Sidi

Crono CG1, la scarpa da gravel tecnica e stilosa

11.10.2021
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La CG1 è la prima scarpa di Crono dedicata al mondo gravel. Ideale per le uscite fuoristrada e per resistere sui terreni accidentati durante lunghi tour gravel o viaggi in bikepacking. Progettata e realizzata a Treviso, dove gli artigiani di Sabena Calzaturificio producono scarpe da oltre 45 anni.

Un design che richiama al passato del ciclismo con un sistema di chiusura a laccio in grado di offrire una perfetta vestibilità e un fascino d’altri tempi. In un segmento in continua espansione come quello del gravel, Crono si distingue per caratteristiche e bellezza che riesce a trasmettere attraverso i suoi prodotti specifici per ogni utilizzatore. 

Caratteristiche e dettagli

Un prodotto resistente e performante è indispensabile per affrontare i percorsi gravel, la CG1 comprende queste caratteristiche e le valorizza al meglio.

La tomaia è in microfibra, rinforzata in PU sulla punta e dalla suola in CarboComp, progettata per prestazioni da gara. La calzata del piede è stabile e sicura grazie al profilo interno antiscivolo. La parte posteriore del tallone è rinforzata in TPU per sostenere la caviglia e avere un maggior controllo assorbendo vibrazioni e favorendo la mobilità.

Il fango non è un problema per la CG1, in quanto viene espulso grazie a un design ottimizzato. Lo stile e i dettagli non sono lasciati al caso, infatti sono inclusi 3 set di lacci di colore differente per personalizzare e adattare la scarpa al proprio gusto. 

Tecnologia

Il plantare premium utilizzato per questa CG1 è il Crono Shock Absorbing System, in grado di ridurre le vibrazioni provenienti dalla strada per un miglior comfort durante la corsa e gli allenamenti.

La suola Mtb Crono CarboComp, realizzata in Nylon rinforzato al carbonio, è abbastanza rigida per la massima trasmissione di potenza sul pedale. Nonostante le caratteristiche di rigidità della suola, la scarpa consente di camminare comodamente durante ogni utilizzo. Grazie ai canali di deflusso i detriti e lo sporco non ostruiscono il sistema di aggancio SPD a due viti.

La punta e il tallone in gomma proteggono le scarpe garantendo una lunga durata di utilizzo.

Prezzo e taglie

Le Crono CG1 sono acquistabili tramite il sito e presso i rivenditori autorizzati a un prezzo consigliato di 159,90 euro. Selezionabili nelle taglie da 37 a 48.


cronoteam.com

G.STL: come nascono e come si pedala con il top di Gaerne

19.06.2021
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Le scarpe Gaerne fanno parte dell’eccellenza quanto a design e tecnologia made in Italy, da quando Ernesto Gazzola, uno dei maestri delle calzature sportive, creò questo marchio nel 1962. Il nuovo modello G.STL, la punta di diamante di Gaerne, ha subito delle modifiche e dei miglioramenti importantissimi rispetto allo stesso modello dell’anno precedente.

L’evoluzione più importante riguarda l’implementazione della tecnologia In-Fit, la quale fornisce la bellezza di 8 punti di fissaggio che permettono al piede di essere più stabile all’interno della scarpa e allo stesso tempo rende la chiusura precisa e personalizzabile. Volendole raccontare sotto ogni punto di vista, abbiamo perciò chiesto la collaborazione di Alessandro Tonelli, professionista bresciano di 29 anni che corre alla Bardiani-Csf, che dal marchio veneto è sponsorizzata, così come il Team Qhubeka-Assos.

La strada dell’innovazione

Dal punto di vista dei materiali Gaerne ha intrapreso anche in questo caso la strada dell’innovazione, affiancata dal design italiano e dalla comodità, vera parola d’ordine per le G.STL.

La tomaia è realizzata interamente in microfibra, con l’Air Ventilation System, un sistema che permette il continuo ricambio d’aria, fondamentale nel periodo estivo.

«La scarpa è freschissima d’estate – spiega Tonelli – e semmai la maggiore areazione crea qualche problema d’inverno. E’ normale, del resto i mesi in cui si corre maggiormente sono quelli più caldi. Perciò quando ha fatto davvero freddo, mi è capitato di indossare i copriscarpe».

Il modello consente di collocare sulla scarpa i singoli elementi
Il modello consente di collocare sulla scarpa i singoli elementi

Suola più larga

Poi Alessandro continua. «La suola della scarpa è stata allargata di due millimetri, questo particolare fornisce un doppio beneficio. D’inverno la maggiore mobilità permette di riscaldare meglio le dita dei piedi, mentre d’estate il piede ha più spazio. Questo è utile perché il piede tende ad allargarsi a causa della vasodilatazione dovuta al caldo».

Tomaia più rigida

La maggior larghezza della suola ha portato un irrigidimento della tomaia nella parte esterna, ciò consente al piede di essere avvolto meglio e di essere sostenuto con più forza nella parte superiore. Questa caratteristica consente una maggiore trasmissione della forza impressa dal corridore sui pedali, in quanto la scarpa diventa un tutt’uno con il piede.

La scelta della microfibra con cui realizzare la tomaia
La scelta della microfibra con cui realizzare la tomaia

Le caviglie libere

«Dal punto di vista biomeccanico – precisa Tonelli – tutte queste modifiche non hanno comportato alcuna conseguenza. La suola è stata allargata in maniera uniforme, quindi il posizionamento delle tacchette è rimasto invariato».

La scarpa è stata completamente ridisegnata nella parte del malleolo e del collo del piede, la tomaia è stata ribassata di 13 millimetri nella parte del malleolo, mentre la linguetta è stata abbassata di ben 18 millimetri. Queste modifiche sono state fatte per consentire una maggiore libertà di movimento alla caviglia, fondamentale per guidare la bici. 

«Non usando plantari – aggiunge Tonelli – uso la soletta fornita da Gaerne, che è l’unica parte rimasta invariata rispetto al modello precedente».

La soletta interna concede un comfort molto elevato
La soletta interna concede un comfort molto elevato

Doppio Boa più preciso

L’ultimo cambiamento arriva direttamente da Boa, che da quest’anno fornisce a Gaerne un diverso sistema di chiusura della scarpa. Rimangono sempre le due rotelle, con una chiusura a “x” davanti, mentre sul collo della scarpa la chiusura rimane classica. Questo nuovo sistema permette una maggiore regolazione nello stringere la scarpa, tuttavia l’eventuale (e remota) sostituzione della chiusura risulta più complicata in quanto il sistema deve essere sostituito interamente (rotelle ed elastico insieme).

Nonostante i grandi cambiamenti, Gaerne è rimasta fedele alla sua lunga tradizione e ha creato un prodotto ottimo e innovativo, alzando ancora di più l’asticella nella rincorsa alla perfezione delle scarpe dedicate al ciclismo.

Nimbl Eros Capecchi

Nimbl per Capecchi: la scarpa che celebra l’Inter!

25.05.2021
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Il corridore della Bahrain Victorious, Eros Capecchi è uno dei numerosi testimonial Nimbl. Il giovane marchio di scarpe annovera numerosi corridori fra le sue fila: Jungles, Coquard, Barta, Bonifazio, Konovalovas, Lusvigsson, Dombrowski, Hausler, Zabel e Greg Van Avermaet. Tutti atleti che quest’anno impiegano in gara ed in allenamento le calzature prodotte, rigorosamente a mano in Italia, dallo stesso brand.

Eros Capecchi con le sue Nimbl personalizzate
Eros Capecchi con le sue Nimbl personalizzate
Eros Capecchi
Eros Capecchi ha ricevuto un paio di Nimbl Exceed personalizzate con i colori dell’Inter

Un paio di Exceed per lo scudetto

E proprio al corridore umbro, grandissimo tifoso interista, Nimbl ha recapitato un paio di Exceed personalizzate con i colori a strisce, o meglio a zig zag della maglia dell’Inter di quest’anno. Inoltre, è stata aggiunta la scritta “Amala”, che rappresenta la sintesi del sentimento che i tifosi nutrono verso il club campione d’Italia 2020/2021.

A forma di vassoio

Exceed è una calzatura leggera di appena 215 grammi, per puntare a prestazioni davvero top. La vestibilità, la struttura e il comfort sono decisamente di grado elevato per queste scarpe. L’esclusiva suola in carbonio ultra rigida, a forma di “vassoio”, un brevetto originale Nimbl, consente un supporto ottimale dell’intero piede, fornendo una rigidità superiore per massimizzare il trasferimento di potenza, il comfort e l’efficienza della pedalata. La tomaia è in microfibra ad alta densità per raggiungere uno standard elevatissimo in termini di traspirazione, idrorepellenza e durabilità della calzatura stessa. La chiusura è garantita da un doppio rotore che crea una pressione uniforme attorno al piede eliminando tutti i punti di pressione. Risultato? Il massimo della comodità.

Produzione tutta italiana

Tutte le scarpe Nimbl sono fatte a mano in Italia presso lo stabilimento di proprietà di Porto Sant’Elpidio, nelle Marche, proprio nel cuore del distretto mondiale della calzatura di altissima qualità. L’intero ciclo di lavorazione è pertanto interamente artigianale, e questo permette di mantenere il controllo dell’intero processo produttivo. Le scarpe Nimbl – e lo saranno presto “grazie” ad Eros Capecchi anche queste esclusive Exceed celebrative del 19mo scudetto della storia interista – sono collaudate in gara. Nell’ultimo anno i corridori del WorldTour insieme a numerosi campioni del mondo su pista hanno difatti sottoposto queste calzature ad un banco di prova severissimo e davvero esigente.

nimbl.cc

Simon Yates con le Sidi

Sidi al Giro con 25 (super) corridori

15.05.2021
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Sono ben venticinque gli atleti Sidi che hanno preso il via da Torino qualche giorno fa ed impegnati nella edizione 104 del Giro d’Italia. Un numero pazzesco, se si considera che i partenti complessivi della corsa rosa quest’anno sono stati 184.
Egan Bernal, Simon Yates, Mikel Landa (sfortunatissimo e costretto al ritiro), Pello Bilbao, Gianni Moscon, Alberto Bettiol, Davide Formolo, Daniel Felipe Martinez, Pavel Sivakov, Clément Champoussin, Nicolas Edet, Jefferson Cepeda, Andrii Ponomar, Filippo Taglianil, Jonathan Caicedo, Ruben Guerreiro, Jan Tratnik, Rudy Molard, Mikel Nieve, Jasper De Buyst, Alessandro Covi, Juan Sebastian Molano. Questi sono i testimonial Sidi al Giro, atleti che indosseranno in gara i modelli top di gamma proposti dall’azienda veneta, ovvero i “best seller” Sixty, Shot 2 e Wire 2.

Sidi Sixty, per Bernal e Yates

Nata nel 2020 per celebrare i sessant’anni di successi della realtà imprenditoriale costituita da Dino Signori, la Sixty continua a scrivere la propria storia al fianco dei grandissimi campioni del pedale. Il modello scelto da Egan Bernal, Simon Yates e Pavel Sivakov è una garanzia di leggerezza, performance e resistenza. Un mix perfetto per un corridore che dovrà dare il massimo in gara, ogni giorno e per tre settimane.
«Indossare Sidi rappresenta per me una garanzia – ha affermato il campione colombiano della Ineos Grenadiers – specialmente quando si tratta delle grandi corse a tappe. E’ molto tempo che voglio correre il Giro d’Italia, e l’Italia ha sempre avuto un posto speciale nel mio cuore. Qui sono cresciuto e ho capito cosa significa davvero essere un ciclista professionista. Ecco perchè per me è davvero un onore partecipare e dare il meglio in una competizione che ha da sempre il potere di unire le persone».

Egan Bernal Sidi Sixty
Egan Bernal in azione alle Strade Bianche con le Sixty
Egan Bernal Sidi Sixty
Il campione colombiano Egan Bernal in azione alle Strade Bianche con le Sidi Sixty

Sidi Shot 2 per Pello Bilbao e Nieve

Dal design e dalla leggerezza rivoluzionari, le Sidi Shot 2 rappresentano un modello molto amato dal gruppo dei professionisti, fra cui Pello Bilbao e Mikel Nieve, in quanto scarpa che offre una elevata resa in fase di spinta e dove comfort e design sono stati oggetto di un ulteriore miglioramento rispetto alla versione precedente. Un pratico esempio? Il tallone integrato, che dona una linea ricercata alla parte posteriore della calzatura, oltre al nuovo rotore “Doppio Tecno3 Flex” e all’altrettanto nuova suola in carbonio di ultimissima generazione.

Mikel Landa con le Sidi Shot 2
Mikel Landa con le Sidi Shot 2
Mikel Landa con le Sidi Shot 2
Mikel Landa con le Sidi Shot 2

Sidi Wire 2, “ai piedi” di Bettiol

Caratterizzata da dettagli ricercati e tecnologia all’avanguardia, il modello Wire 2 Carbon invece ha come principali caratteristiche quelle della leggerezza e della resistenza. Grazie alla suola Vent Carbon, realizzata a mano in fibra di carbonio, è difatti in grado di massimizzare la rigidità pur mantenendo quel giusto grado di flessibilità necessario a trasferire al meglio la potenza di pedalata. Pensate per gli atleti più esigenti, questo modello è stato scelto da corridori che sono abituati ad andare sempre all’attacco come Alberto Bettiol. Le Wire 2 completano questa speciale dotazione per gli atleti Sidi impegnati lungo le bellissime strade della nostra penisola.

sidi.com

Chris Froome intimo UYN

Israel Start-Up Nation, c’è l’accordo con UYN

20.04.2021
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Un rilevante accordo di partnership e sponsorizzazione tecnica è stato siglato alla vigilia della partenza del Tour of the Alps tra il marchio italiano UYN ed il team WorldTour Israel Start-Up Nation.
La formazione, capitanata dal quattro volte vincitore del Tour de France Chris Froome, verrà supportata da UYN per quanto riguarda la fornitura di abbigliamento intimo ad alta tecnologia oltre ad accessori fondamentali da indossare nei momenti di riposo quali calze “recovery”e scarpe di nuovissima concezione realizzate in lana Merino.

L’intimo dallo sci al ciclismo

Lanciato nell’autunno 2018, UYN è diventato uno dei marchi protagonisti nel mondo dello sport. L’intimo tecnico UYN è interamente realizzato in Italia, all’interno del sito produttivo di Asola (Mantova). Inoltre, è sviluppato in collaborazione con i migliori atleti professionisti al mondo. Nella disciplina dello sci alpino, UYN in questa stagione ha contribuito a numerose vittorie in Coppa del mondo e alla conquista di ben dieci medaglie d’oro ai mondiali di Cortina d’Ampezzo. Da oggi, la tecnologia e il “know-how” del brand lombardo raggiungono un ulteriore traguardo andando ad affiancarsi ad una delle formazioni di vertice del ciclismo mondiale, la Israel Start-Up Nation.

Alessandro De Marchi
Alessandro De Marchi con l’intimo UYN
Alessandro De Marchi
Alessandro De Marchi da quest’anno in forze alla Israel Start-Up Nation con l’intimo UYN

Asciutti con il Natex

Come è ben noto, il primo strato gioca un ruolo decisivo nel mantenere il corpo efficiente e ad una corretta temperatura durante la performance sportiva. Tutti i capi d’abbigliamento intimo, i modelli UYN Energyon e UYN Motyon, che indosseranno gli atleti del team israeliano sono realizzati con un filato denominato Natex. Una fibra “bio-based” esclusiva del marchio mantovano, ottenuta originariamente dai semi di ricino. A differenza del nylon tradizionale, derivato dal petrolio, Natex asciuga il 50% più velocemente rendendo i capi stessi più leggeri del 25%.

Freschi e comodi

Per affrontare le alte temperature e i momenti di gara più intensi, UYN ha sviluppato il sistema Flowtunnels. Un’avanzata combinazione di micro-fori e canali tridimensionali che aumenta il flusso di aria tra la pelle e il tessuto. Anche la libertà di movimento, e l’assenza di costrizioni, sono aspetti fondamentali che permettono al ciclista di rimanere concentrato per lunghe ore sulla performance, senza distrazioni. Per questo motivo, i tecnici del marchio italiano hanno introdotto Hypermotion: la speciale ed esclusiva tecnologia che prevede la realizzazione in unico pezzo 100% privo da cuciture della zona delle spalle. Inoltre, l’innovativo design delle stesse maglie garantisce un migliore supporto muscolare e una naturale libertà nei movimenti.

Le calze Cycling Light e le scarpe X-Cross di UYN
Le calze Cycling Light e le scarpe X-Cross di UYN
Le calze Cycling Light e le scarpe X-Cross di UYN
Le calze Cycling Light e le scarpe X-Cross di UYN in dotazione ai corridori della Israel

Il riposo con calze e scarpe UYN

Come tutti i tecnici di ciclismo ben sanno, la prestazione ottimale in gara nasce al di fuori della gara stessa. E proprio per ottimizzare i momenti di recupero, di relax e di concentrazione prima di salire in sella, UYN supporterà Froome e compagni mediante la fornitura di due prodotti davvero esclusivi: le calze Cycling Light e la scarpe ultra-traspiranti UYN X-Cross. Le prime hanno una struttura asimmetrica elastica e tecnologia Cool Air Flow per favorire la circolazione del sangue e mantenere il piede sempre ventilato. La scarpe regalano il comfort di una calza, e questo grazie alla tomaia elastica a zero cuciture unita alle straordinarie proprietà della lana Merino. Sempre per quanto riguarda le scarpe da risposo, la suola con inserto in canna da zucchero le rendono eccezionalmente leggere (circa 200 grammi) e reattive.

Marco Redini, CEO di UYN
Marco Redini, CEO di UYN
Marco Redini, CEO di UYN
Marco Redini, CEO di UYN

Occasione di sviluppo

«Dopo i successi negli sport invernali – ha dichiarato Marco Redini, il CEO di UYN – non vediamo davvero l’ora di diventare protagonisti anche al più alto livello del ciclismo professionistico. La collaborazione con il Team Israel Start-Up Nation non è però un punto di arrivo per noi di UYN, ma rappresenta la perfetta occasione per poter sviluppare in futuro prodotti sempre più performanti e avanzati, e questo anche grazie ai preziosissimi feedback di alcuni tra i migliori ciclisti al mondo».

uynsports.com

Prove segrete di Bennati per The Unique Shoes di Q36.5

01.04.2021
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Bennati ha l’occhio fino. E quando già lo scorso anno quelli di Q36.5 lo avevano contattato proponendogli di diventare loro ambassador, il toscano aveva apprezzato i capi di abbigliamento, ma essendo già uomo immagine di un’altra azienda, aveva dovuto declinare l’offerta. Era tuttavia solo questione di tempo e all’approccio successivo, l’accordo è stato trovato. A quel punto, oltre all’abbigliamento, Bennati ha cominciato a sentir parlare delle nuove scarpe in arrivo e si è incuriosito…

Le scarpe sono proposte in tre colori: bianco, nero, orange fluo
Le scarpe sono proposte in tre colori: bianco, nero, orange fluo

Le nuove scarpe

Il mistero è risolto da questa sera alle 18,30 con il lancio di The Unique Shoes, la scarpa che in qualche modo ha chiuso il cerchio. Grazie ad essa infatti, Q36.5 ha ora in catalogo The Unique Bib Shorts (la salopette senza cuciture che proprio grazie a questo aiuta nel miglioramento delle prestazioni), The Unique Gloves (i guanti senza cuciture sul palmo grazie a un tessuto tridimensionale) e le calzature. I tre punti di contatto sulla bici sono stati raggiunti e a ciascuno è stata data un’impronta di nuova tecnologia.

«Mi sono trovato subito bene – dice Bennati, che le ha provate sulla sua Wilier Filante – certo non faccio più in bici quello che facevo prima, ma il comfort è giusto. Le scarpe hanno due boa per la chiusura e sono stati eliminati totalmente i materiali in eccesso. Sembra di indossare un guanto, senza cuciture né linguetta».

Carbonio e schiuma compongono il perfetto mix fra rigidità e comfort
Carbonio e schiuma compongono il perfetto mix fra rigidità e comfort

Il progetto

Lo scopo di Q36.5 era progettare una scarpa (da strada, ma anche mountain bike e gravel) che offrisse termoregolazione e traspirabilità. Allo stesso modo, si è lavorato e indagato parecchio sulla rigidità del sistema suola-scarpa, in riferimento al sistema più ampio costituito dal corridore e dalla sua bici. 

Per la suola si è scelto dunque un composto in fibra di carbonio, con una differenziazione del suo comportamento in base alla posizione. Si raggiunge la rigidità più elevata nella parte anteriore della scarpa, mentre la parte posteriore concede maggiore flessibilità. Questo crea a sua volta un’elasticità dal basso verso l’alto, migliorando la circolazione e conferendo più comfort e meno sovraccarico tendineo

Il supporto Power Wrap avvolge il piede e accresce la compattezza
Il supporto Power Wrap avvolge il piede e accresce la compattezza

Schiuma nel plantare

Il plantare interno è forse uno dei punti di forza di queste scarpe. Q36.5 ed Elastic Interface hanno infatti brevettato e convertito la leggerezza e l’elasticità della schiuma ad alta densità che di solito si utilizza per i fondelli in camoscio. Il plantare che se ne ottiene riesce ad adattarsi molto bene alla forma del piede, tenendone memoria, e assorbendo contemporaneamente le microvibrazioni dalla strada, aumentando a dismisura il comfort.

«C’è il giusto compromesso – conferma Bennati – fra rigidità e comfort. Per un professionista questi due aspetti devono conciliarsi e credo che presto si cercherà anche qualche testimonial in attività che possa metterle alla prova e apprezzarle a fondo. Forse non sono le più leggere sul mercato, ma con 250 grammi (scarpa da strada misura 42, ndr) sono assolutamente competitive. Il corridore guarda il peso, ma soprattutto il comfort. Io stesso ci avrei corso, perché le trovo comode e reattive».

Doppio boa e niente linguetta: scarpa molto comoda
Doppio boa e niente linguetta: scarpa molto comoda

Tomaia in microfibra

Lo studio del movimento del piede, derivato dalla somma delle esperienze raccolte, ha permesso disegnare la scarpa in modo che segua e assecondi il corridore durante la pedalata. 

La tomaia è un pezzo unico realizzato in microfibra naturale, dallo spessore di un solo millimetro, e come detto è priva della linguetta. Essa avvolge il piede, lo mantiene ventilato e pur essendo molto leggera, ha dei rinforzi che garantiscono la sua rigidità. 

La parte superiore è poi foderata con materiale termoplastico, modellato per assicurare comunque l’aderenza e rendere più resistente la microfibra al suo interno. Il supporto Power Wrap infine circonda il collo del piede che viene mantenuto nella posizione più redditizia e comoda, a tutto vantaggio della spinta.

«Sono scarpe con un imprinting particolare – conclude Bennati – l’azienda sta molto attenta ai materiali, che siano 100% Made in Italy e riciclati. Luigi Bergamo, il titolare di Q36.5 dice che provengono tutti da un raggio di 350 chilometri da casa sua. Puntano su qualità e comfort. La scarpa era il loro cruccio e adesso che è nata, devo dire che il quadro è proprio completo».

Gaerne G.Tornado

Gaerne presenta le nuove G.Tornado

24.02.2021
2 min
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Le G.Tornado sono le nuove calzature di Gaerne. Linee molto eleganti e contenuti tecnici di alto livello adatti a chi vuole le massime prestazioni sia in gara che in allenamento.

Chiusura con Boa

Partiamo con il dire che le G.Tornado hanno un peso di 264 grammi. La tomaia è in microfibra forata a laser in modo da avere un’ottima traspirabilità in tutte le situazioni climatiche. Per quanto riguarda il sistema di chiusura, troviamo un avvolgitore Boa L6 micro regolabile, che permette di avere una chiusura uniforme senza i fastidiosi punti di pressione.

Tallone speciale

Nella parte posteriore le G.Tornado sono dotate di Integrated Anti Slip Cup, un tallone integrato alla tomaia, con prese d’aria esterne e dalla forma anatomica. Questo tallone è stato realizzato con un materiale plastico iniettato per essere indeformabile.

Gaerne G.Tornado grigia
La Gaerne G.Tornado nella colorazione grigia
Gaerne G.Tornado grigia
La Gaerne G.Tornado nella colorazione grigia

Sottopiede stimolante

All’interno delle scarpe troviamo la Transpirant Inner Sole, un sottopiede traspirante che ha un disegno anatomico speciale che stimola il piede del ciclista ad ogni pedalata e aiuta a migliorare le prestazioni atletiche.

Due suole

Le G.Tornado sono disponibili con due tipi di suola diverse: la EPS Light Weight Full Carbon Sole 10.0 e la Gaerne EPS Carbon Power Sole 8.0.

La prima è una full carbon con un’elevata rigidità e dalla forma molto sottile che permette di avere il piede a una distanza minima dal pedale. In questo modo si massimizza la resa della spinta sul pedale. Inoltre, ci sono due canalizzazioni per garantire la ventilazione del piede durante le uscite.

La Gaerne EPS Carbon Power Sole 8.0 è realizzata in nylon arricchito con carbonio in modo da avere un ottimo livello di rigidità. Anche in questo caso, lo spessore della suola è minimo in modo da massimizzare la resa della pedalata. Su questa suola ci sono cinque prese d’aria per permettere un’aerazione ottimale del piede.
Una scala di allineamento stampata sulla suola permette di memorizzare la posizione della tacchetta. Proprio quest’ultima può essere arretrata di 9 millimetri rispetto allo standard precedente.

Prezzo di euro 199,90 con suola full carbon e di euro, 159,90 con suola in nylon arricchita carbonio

gaerne.com

Jakob Dorigoni Campione Italiano

Le Northwave del campione italiano di ciclocross

05.01.2021
4 min
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Il ciclocross come abbiamo detto più volte, è una disciplina che ha dei punti di contatto sia con la strada sia con la mountain bike. Una componente che è fondamentale in tutte le discipline ciclistiche è certamente la scarpa. Per capirne qualcosa in più abbiamo contattato sia Niccolò Matos, Art Direction e Communication Manager di Northwave, sia Jakob Dorigoni, il campione italiano di ciclocross (in apertura a San Fior, nella foto di Alessandro Billiani).

Scarpe da mountain bike

Come abbiamo detto in precedenza, la scarpa è uno dei componenti più importanti nel ciclismo, in quanto è tramite questa che passa la forza che viene trasmessa ai pedali. Inoltre, deve avere tutta una serie di qualità, come la traspirabilità, la leggerezza, la comodità e una certa rigidità.
«Per quanto riguarda le scarpe di Dorigoni – inizia Niccolò Matos – usa le Ghost Pro da mountain bike, che è la nostra top di gamma per quanto riguarda l’offroad».

Northwave Ghost Pro
La Ghost Pro in cui sono ben visibili i bumper in TPU
Northwave Ghost Pro
La Ghost Pro in cui sono ben visibili i bumper in TPU in punta, sul tacco e lateralmente

Northwave con Michelin

Northwave ha sviluppato questa scarpa in maniera tale da avere tutta una serie di caratteristiche che la rendono adatta sia per chi pratica il cross country o le marathon con la mountain bike che per i ciclocrossisti: «Abbiamo sviluppato una scarpa con una suola in carbonio leggera e rigida. A differenza delle scarpe da strada, ovviamente c’è uno sviluppo della suola pensato per le necessità del fuori strada. Abbiamo collaborato con Michelin andando ad inserire degli inserti in gomma minimali solo nelle zone di contatto con il terreno. Questo sempre per favorire il fattore leggerezza».

Fattore resistenza

Una scarpa pensata per un utilizzo sui sentieri o nel fango deve avere qualche accortezza in termini di resistenza.
«Rispetto alle scarpe da strada – continua Niccolò Matos – sulla tomaia sono stati aggiunti dei bumper in TPU nella zona del puntale, del tacco e sui fianchi per proteggerle dalle abrasioni e dai tagli che nell’off road possono avvenire più facilmente. Per il resto la costruzione della tomaia è la stessa della versione strada, con lo stesso sistema di chiusura con il doppio rotore SLW3»

Suola Ghost Pro
La suola in carbonio con gli inserti in gomma di Michelin
Suola Ghost Pro
La suola in carbonio con gli inserti in gomma di Michelin

Northwave standard

Abbiamo chiesto a Niccolò Matos se le scarpe di Jakob Dorigoni fossero in qualche modo su misura.
«Dorigoni si trova molto bene con le nostre scarpe e utilizza le stesse identiche che ogni amatore può trovare in commercio. Come dicevo qualche tempo fa, applichiamo qualche piccola modifica solo alle scarpe che usa Filippo Ganna, ma perché nel suo caso i watt sprigionati sono veramente tanti, altrimenti i nostri atleti usano le scarpe standard».

Solette personalizzate

C’è una parte della scarpa che il corridore può personalizzare ed è la soletta interna.

«Io ho il piede piatto – ci spiega Jakob Dorigoni – e quindi mi sono fatto fare una soletta con uno spessore maggiore».

Oltre alla soletta è possibile montare dei tacchetti nella punta della scarpa: «Si usano quando ci sono dei terreni ghiacciati per avere più grip. Quest’anno non li ho ancora utilizzati, mentre l’anno scorso li ho montati in qualche occasione – e poi aggiunge Dorigoni – c’era una gara con un tratto in contro pendenza e in quel caso li ho messi».

Jakob Dorigoni in azione con la maglia della nazionale italiana
Jakob Dorigoni in azione con la maglia della nazionale italiana

Il mercato offre vari tipi di tacchetti per il ciclocross.

«Ci sono diverse tipologie, più stretti o più lunghi, però io mi trovo bene con quelli Northwave che sono un pò più grossi – precisa Dorigoni – non li utilizzo molte volte perché bisogna abituarsi ad usarli, c’è il rischio che se non stai attento ti finiscono dentro i pedali quando vai a riagganciare le scarpe».

Facilità di regolazione

Infine abbiamo chiesto a Dorigoni come si trova ad usare delle scarpe native da mountain bike nel ciclocross.

«Utilizzo le Northwave da tanti anni e mi sono sempre trovato bene. Negli ultimi anni hanno apportato delle ottime migliorie tecniche. Con i due rotori riesco a stringere le scarpe in maniera precisa e con una pressione uniforme su tutto il piede. Anche se nel ciclocross capita poco, perché le gare sono brevi, i due rotori mi permettono anche in gara di stringere o allargare la chiusura molto facilmente e velocemente»