Boscolo, Pietrobon, il CTF e un appello per la sicurezza

01.05.2021
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Per salire al piano di sopra spesso, nel ciclismo, serve una rampa di lancio. Questa è la metafora che potrebbe rappresentare la stagione di Andrea Pietrobon, passista-scalatore classe ’99 del Cycling Team Friuli, in vista del suo eventuale passaggio tra i professionisti la prossima stagione. E’ lui che ha corso il recente Giro di Romagna con i gradi di capitano (con un terzo posto di tappa e il settimo nella classifica generale) raccogliendo l’eredità lasciata, cronologicamente, da Giovanni Aleotti, Jonathan Milan, Davide e Mattia Bais, Nicola Venchiarutti, Matteo Fabbro e Alessandro De Marchi. Tutti talenti, ora tra i big, cresciuti ed usciti dal serbatoio del CTF.

Renzo Boscolo, team manager della formazione Continental che ha sede ad Udine, ci descrive il ragazzo nato a Pieve di Cadore non prima di specificare che «abbiamo in squadra altri corridori interessanti che, una volta completata la propria maturazione, come ad esempio Gabriele Petrelli, potrebbero far comodo ai team professionistici».

Boscolo con Venchiarutti nel 2019: il friulano correrà il Giro con l’Androni
Boscolo con Venchiarutti nel 2019: il friulano correrà il Giro con l’Androni
Renzo, partiamo dalle ultime prestazioni di Pietrobon.

Ha disputato un buon Giro di Romagna, nel quale ha fatto un po’ le prove generali da nostro leader per il Giro d’Italia U23. In realtà ha pagato oltre misura la giornata storta vissuta nella frazione con arrivo in salita a San Leo, dove ha preso più di un minuto da Ayuso. Finora ha fatto gare concrete che vanno oltre i risultati.

Quali?

Aveva già dato ottimi segnali sia al Trofeo Piva che al Belvedere, nonostante avesse ottenuto solo due ottavi posto.

Cosa manca ora a Pietrobon?

Andrea sta crescendo bene, sia di condizione, sia come atleta e anche a crono ha fatto buone prove. Non è veloce e non so se migliorerà a dovere il suo spunto. Già l’anno scorso si era messo in evidenza in Romania al Sibiu Tour e al Tour di Slovacchia dove c’erano anche tante formazioni WorldTour, ma deve trovare più continuità.

Si può migliorare?

Ci stiamo lavorando. Poi se sarà un corridore adatto alle gare a tappe lo vedremo proprio al Giro baby.

Andrea Pietrobon, classe 1999, è nato a Pieve di Cadore
Andrea Pietrobon, classe 1999, è nato a Pieve di Cadore
Il resto della stagione che programmi prevede?

Farà un periodo in altura prima della corsa rosa di giugno, poi calendario internazionale più o meno come l’anno scorso, dove dovrà confrontarsi con i professionisti. E la speranza per lui è che possa andare al Tour de l’Avenir o guadagnarsi una convocazione azzurra.

Visto che avete sfornato tanti corridori negli ultimi anni, il passaggio di Andrea al cosiddetto piano superiore a che punto è? C’è già qualcosa in ballo?

A fine anno sarà maturo per il salto. Dipende solo da lui perché deve dimostrare il suo valore anche se sostengo che non sempre il corridore che va forte sia poi giusto per i professionisti.

Che cosa significa?

Ogni ragazzo ha la sua storia, qualcuno deve adattarsi alla squadra in cui andrà o viceversa, qualche formazione deve adattarsi in base al ragazzo che prende. In ogni caso fa parte della scuderia dell’agenzia di Raimondo Scimone e il futuro è nelle mani del suo procuratore, che gestisce già altri nostri ex come Aleotti, Fabbro e De Marchi.

A proposito, la lista dei vostri prodotti made in Ctf è sempre lunga. Come fate a sceglierli, in base a quali criteri?

In pratica facciamo dei casting. Battuta a parte, manteniamo viva una filiera già dagli allievi con alcune società e il legame si rafforza con gli junior, in particolare con l’Uc Pordenone e il Team Bannia, con cui abbiamo una collaborazione, ma teniamo sotto controllo anche tanti altri. Ma c’è altro…

Che cosa?

Negli ultimi anni abbiamo selezionato i nostri ragazzi attraverso il CTF Talent, ovvero un ritrovo a fine stagione in cui facciamo fare tre giorni nella nostra foresteria, dove creiamo il team-building. Al termine di questo periodo vediamo chi è più adatto alle nostre esigenze e chi gradisce venire con noi. Anzi, in merito ai nostri ex ragazzi ci terrei ad aggiungere un’ultima cosa che non riguarda alcun aspetto tecnico.

De Marchi e Fabbro: friulani entrambi ed entrambi colpiti dalla morte di Silvia Piccini
De Marchi e Fabbro: friulani ed entrambi colpiti dalla morte di Silvia Piccini
Prego Renzo, spiegaci pure.

Mi vorrei collegare all’argomento sicurezza che anche voi state trattando a più riprese. Lo sapete, qui in Friuli siamo stati tutti toccati dalla tragedia della povera Silvia Piccini e appena ho saputo dell’incidente ho scritto a Fabbro e De Marchi che erano impegnati al Tour of the Alps per informarli. Ho chiesto loro che facessero sentire la propria voce, assieme ai loro colleghi, in corsa, nelle interviste e attraverso i vari canali social per sostenere Silvia (inizialmente è stata trasportata in ospedale in fin di vita, ndr) e per sensibilizzare il rispetto verso i ciclisti. Qualche giorno dopo purtroppo è morta, ma non dobbiamo mollare la presa perché questa situazione è davvero grave.

CT Friuli, Pietrobon cresce e Bressan sta tornando

15.04.2021
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Come la Biesse-Arvedi di cui abbiamo parlato martedì, anche il CT Friuli si è trovato davanti all’esigenza di rifondarsi. Quando ti vanno via corridori come Aleotti, Milan e Bais, non ti resta che ripartire da quel che resta e semmai allargare la base. E’ questa la sintesi del Boscolo pensiero alla vigilia delle gare di Extra Giro e della lunga rincorsa al Giro d’Italia U23.

«Sapevamo che sarebbe stata dura – dice Renzo Boscolo, tecnico del CT Friuli – stiamo riaprendo un ciclo. Non abbiamo perso soltanto quei tre, negli anni precedenti sono passati altri corridori importanti che avrebbero avuto ancora del tempo fra gli under 23. Ma se vuoi fare la continental e usarla come fase di formazione per i giovani, le cose vanno a questo modo. Il problema semmai sta nel fatto che il Covid ci ha tolto una parte importante del lavoro, quella della formazione».

Dopo l’arrivo della Vicenza-Bionde, i complimenti di Fran Mihojlievic e di tutto il CT Friuli (foto Scanferla)
Dopo la Vicenza-Bionde, i complimenti di Mihojlievic (foto Scanferla)
Quella che normalmente facevate in ritiro?

Esatto. Nei weekend normalmente si facevano più ore di formazione che ore pedalate. Adesso siamo costretti a fare le stesse cose o a provarci durante le corse o su Zoom. Ed è il vero problema che ci impedisce di abbattere i tempi con i più giovani.

Pietrobon è diventato un pilastro della squadra?

Proprio ieri gli ho mandato un messaggio per fargli i complimenti. Perché al di là del secondo posto alla Vicenza-Bionde, la cosa di cui sono stato più contento è che dopo l’arrivo i compagni sono andati tutti da lui a fargli i complimenti, dopo che in corsa era stato proprio lui a chiedergli di alzare il ritmo. Per la prima volta l’ho visto leader.

Lo scorso anno alla Vicenza-Bionde vinse Aleotti in maglia tricolore: grandi sfottò su Whatsapp per Pietrobon, arrivato secondo (foto Scanferla)
Alla Vicenza-Bionde 2021 vinse Aleotti: battute a Pietrobon, 2° (foto Scanferla)
Da qualche parte si è letto che voglia puntare al Giro d’Italia…

E’ nei suoi sogni (sorride, ndr), come il Tour de l’Avenir. Ovviamente dipenderà dalla gara. Lui ha capacità in salita, ma soprattutto dovrà dimostrare di non avere i blackout in cui incorreva in passato. Deve dimostrare di aver superato questo problema, da parte mia posso dire che ci stiamo lavorando.

Quale il programma d’ora in avanti?

Tutte le corse di Extra Giro, San Vendemiano e poi il Liberazione a Roma. Abbiamo anche parecchi inviti all’estero, con il calendario che si sta assestando. Prevedo dei bei grattacapi a settembre, tante corse si stanno spostando e i programmi si ingolfano.

Sappiamo che Roberto Bressan è stato poco bene, ma sta recuperando. Come va?

E’ convalescente, ma sempre presente. E’ tornato con il suo carisma

Vuoi dire rompiscatole come ai bei tempi?

Lo avete detto voi (ride, ndr), non io! L’altro giorno si è impuntato su due dettagli tecnici su cui ovviamente aveva ragione. E allora ho proprio dovuto dirglielo: sei tornato per davvero

Al Piva, rifornimento volante per Pietro Aimonetto (foto Scanferla)
Al Piva, rifornimento per Pietro Aimonetto (foto Scanferla)
Il CTF Lab resta al centro delle operazioni?

A parte i due della Bora-Hansgrohe (Fabbro e Aleotti, ndr) che si allenano con i loro tecnici, gli altri sono rimasti con noi. La cosa bella è che con tutti continuiamo a sentirci nel gruppo di Whatsapp, che dà proprio il segno dell’attaccamento. L’altro giorno in Turchia è caduto Venchiarutti. Gli ho scritto di ripartire e cercare di fare qualcosa di importante e lui l’indomani è stato per tutto il giorno in fuga. Invece alla Vicenza-Bionde hanno fatto a fettine Pietrobon. Lui è arrivato secondo, Aleotti l’aveva vinta. Potete immaginare da soli…