Il CTF riparte con il botto, ma la strada è ancora lunga

02.03.2023
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Il Cycling Team Friuli (CTF) in questo inizio di stagione ha già raccolto dei buoni risultati: una vittoria e tre podi. Sia con i giovani, come Bruttomesso e Matteo Milan, sia con i più esperti: Buratti. La formazione friulana guidata da Renzo Boscolo è partita forte e punta in alto, per crescere e migliorare gara dopo gara. 

Renzo Boscolo insieme ai suoi ragazzi al Tour of Szeklerland 2022 (foto CTF)
Renzo Boscolo insieme ai suoi ragazzi al Tour of Szeklerland 2022 (foto CTF)

Sempre operativo

Il diesse si trova sulla strada del ritorno dall’Umag Trophy, i suoi ragazzi oggi non correvano, ma lui era lì per guardare la concorrenza. 

«Ho finito di lavorare – racconta Boscolo dalla macchina – e sono andato a Umago per vedere la corsa. Mi piace, confronto un po’ le squadre e faccio una panoramica della situazione. Da casa mia, a Trieste, ci vuole davvero poco ad arrivare oltre confine».

«E’ stata una bella corsa quella di oggi – racconta – ha vinto Adam Toupalik. Persico, quarto sul traguardo, ha fatto proprio una bella volata. Non sono riusciti a chiudere sulla fuga dei tre ma quando vai all’estero è sempre difficile. In Italia conosci le squadre e sai come comportarti, nel momento in cui cambi scenario ci sono dei riferimenti differenti e non è facile regolarsi. Poi oggi faceva freddo, c’era vento ed a tutto ciò si è aggiunta la pioggia, non una bella situazione».

La stagione si è aperta sabato scorso con il secondo posto di Bruttomesso alla San Geo dietro Persico (foto Rodella)
La stagione si è aperta sabato scorso con il secondo posto di Bruttomesso alla San Geo dietro Persico (foto Rodella)

Una rosea primavera

Nonostante il calendario dica che siamo a marzo, il meteo rimane poco clemente, fa freddo e la primavera sembra lontana. I risultati per il CTF, tuttavia, sbocciano, anche se questo è solo l’inizio. 

«Siamo partiti bene – riprende Boscolo – non possiamo negarlo. Abbiamo portato a casa quattro podi in altrettante corse. Vuol dire che in inverno abbiamo lavorato nel modo giusto, sia con i ragazzi giovani che con quelli esperti. D’altronde l’unica vittoria ed uno dei due secondi posti sono arrivati da Bruttomesso (in apertura al GP Misano 100, foto CTF). L’altra seconda posizione l’ha conquistata Matteo Milan, mentre il quarto ed ultimo podio è frutto di un ragazzo più esperto: Buratti. Da Nicolò ci aspettiamo qualcosa di importante quest’anno, visto anche il fatto che è rimasto con noi per crescere ancora e confermarsi». 

Nuovi stimoli

Nel corso della telefonata il diesse dal cognome veneto, ma friulano a tutti gli effetti, ha attraversato ben tre Paesi. E’ partito dalla Croazia e, per tornare in Italia, è passato dalla Slovenia. 

«Al contrario degli altri anni – spiega – oggi all’Umag Trophy non abbiamo corso. Ed anche le prossime corse croate, non ci vedranno protagonisti. Ne parlavo proprio oggi (ieri, ndr) con l’organizzatore della corsa. Il CTF è stata la prima squadra italiana ad andare a quelle gare, c’era ancora De Marchi con noi. Quest’anno abbiamo puntato di più sul nord Europa. Ci appoggeremo alle strutture della Bahrain Victorious e del Cannibal Team. Abbiamo ottenuto gli inviti per la Gent-Wevelgem U23 e per altre corse, faremo girare un po’ i ragazzi. Si tratta dell’ennesimo step di crescita che fa parte del nostro progetto. E’ giusto fare esperienze nuove, ogni Paese ha le sue specialità e non si smette mai di imparare».

I corridori del CTF prima della partenza della San Geo, esordio in Italia poi si punta verso il nord Europa
I corridori del CTF prima della partenza della San Geo, esordio in Italia poi si punta verso il nord Europa

Crescita continua

“Imparare” non è un verbo usato a caso da Boscolo, il CTF crede nei propri ragazzi, consapevoli che nessuno ha il posto assicurato tra i professionisti, bisogna guadagnarselo.

«Noi anticipiamo i tempi – dice il diesse – facendogli fare le esperienze che si troveranno poi a fare una volta professionisti. Non tutti hanno la qualità di passare nel WorldTour subito, ma anche loro devono e possono imparare. Le continental devono permettere ai ragazzi di sbagliare, questa è la logica del progetto. Nelle prime corse di stagione gli errori sono stati fatti, risultati buoni non sono sinonimo di perfezione, si può sempre migliorare. Vi faccio un esempio: sono molto più contento della prestazione di Bruttomesso alla San Geo che della sua vittoria a Misano. Nella prima corsa non ha vinto, ma si è messo in mostra, ha fatto vedere di stare bene, ed anche se ha sbagliato i tempi della volata sono soddisfatto. Alberto ha dimostrato di non essere solo un velocista, cosa che tra gli under 23 non ha senso, perché quando passi professionista i velocisti puri non esistono più».

Il CTF si è messo subito in mostra, correndo le prime gare da protagonista
Il CTF si è messo subito in mostra, correndo le prime gare da protagonista

L’università del ciclismo

Il diesse chiude la telefonata con un ragionamento che merita un capitolo a parte. «Il team development – conclude – deve essere visto come la Primavera delle squadre di calcio. Siamo partiti a lavorare sulla crescita dei nostri atleti già dal primo dei due ritiri invernali. Non solo bici ma anche lezioni e apprendimento.

«Come squadra abbiamo l’obbligo di far crescere tutti i ragazzi, poi sarà il mondo del professionismo a decidere chi passa, in base alle esigenze del momento ed altri fattori. Si passa anche dalle corse di livello inferiore, che hanno lo stesso senso delle “partitelle” infrasettimanali nel calcio. In quel caso si ha la possibilità di provare determinate situazioni che altrimenti non avresti modo di vedere e approfondire. Io penso che siamo l’equivalente di un piano di studi universitario: un mix di corsi differenti che alla fine ti danno la formazione necessaria».