Una bella notizia che giunge direttamente dalla filiale italiana di Merida. Il nostro Paese è difatti il primo mercato al mondo ad avere disponibili, e prossimamente in consegna – in versione Limited Edition – le specialissime Reacto e Scultura con le colorazioni Team Replica Bahrain Victorious 2024.
«Se nelle immagini fotografiche sono belle ed eleganti… dal vivo sono ancora più attraenti». Sono questi i riscontri ottenuti dal lancio dello scorso dicembre delle nuove grafiche utilizzate per le biciclette Merida del team Bahrain Victorious per la stagione 2024. La Scultura Team e la Reacto Team avevano difatti colpito l’attenzione grazie ad un design cromatico completamente rinnovato, esibendo una verniciatura bianco perla ornata da dettagli dorati e verde acqua che ha sostituito la versione nera con decorazioni triangolari in rosso e arancio.
Dal mese di marzo, le biciclette Team Replica (nella versione Limited Edition) saranno disponibili in Italia, come anticipato il primo paese al mondo ad averle, in quattro versioni. La Reacto Limited Edition montata Dura Ace, al prezzo di 10.890 euro, l’equivalente equipaggiata Shimano Ultegra, al prezzo di 8.890 euro, la Scultura Limited Edition Dura Ace al prezzo di 10.690 euro e la sua omonima, ma in versione Ultegra, al prezzo di 8.690 euro.
L’Italia sarà il primo Paese a ricevere i modelli Team Replica Baharain Victorious 2024: questa la ReactoLa seconda bici è, invece, la SculturaL’Italia sarà il primo Paese a ricevere i modelli Team Replica Baharain Victorious 2024: questa la ReactoLa seconda bici è, invece, la Scultura
Quattro versioni “Limited”
Le versioni Limited Edition, rispetto ai modelli “a catalogo”, presentano alcune differenze nella scelta della componentistica, come per esempio la piega manubrio e l’attacco manubrio HB Metron 5d Acr 3k Integrated fornito da Vision. Inoltre, nel caso della Reacto e della Scultura Limited Edition Dura Ace la sella è la Nago C3 di Prologo e le coperture Vittoria N.EXT.
Per le Reacto e Scultura Limited Edition montate Ultegra invece la scelta della sella è caduta su Merida Expert e gli pneumatici sono il modello Rubino Pro IV sempre di Vittoria.
Il design cromatico è completamente rinnovato, il colpo d’occhio è notevoleIl design cromatico è completamente rinnovato, il colpo d’occhio è notevole
«Siamo orgogliosi di poter offrire al mercato italiano biciclette dall’elevato valore in termini di costruzione e di estetica – ha commentato Paolo Fornaciari, CEO di Merida Italy – e siamo ancor più soddisfatti perché siamo il primo Paese al mondo a poterlo fare, a dimostrazione di quanto il mercato casalingo di alta fascia sia importante per la nostra casa madre. Queste importanti anticipazioni faranno da anticamera alla successiva disponibilità dei modelli tradizionali Team che avverrà a partire dal prossimo mese di giugno e sempre presso la rete dei nostri rivenditori autorizzati.»
Il numero più significativo per la carriera agonistica di Sonny Colbrelli rimarrà sempre il 71, ovvero il dorsale portato dall’ex corridore della Bahrain Victorious sul gradino più alto del podio alla Parigi-Roubaix. Un numero che Merida ha voluto omaggiare, dedicando a Colbrelli una Reacto dalla livrea speciale, prodotta appunto in 71 esemplari. Chi riuscirà ad acquistare questa esclusiva bici, la potrà ricevere direttamente da Colbrelli nella sede di Merida a Reggio Emilia.
«Appena ho smesso – racconta Colbrelli in persona – parlando con Merida Italia ci siamo chiesti perché non fare qualcosa che restasse e che fosse legato alla mia carriera. per questo hanno proposto una bici che possa racchiuderla, specialmente legata al 2021 con dei particolari inserti che ricordano la Parigi-Roubaix grazie al disegno del pavé, poi il campionato europeo e il campionato italiano. In più abbiamo applicato anche il mio nuovo logo fatto da Johnny Mole. Anche la bicicletta l’ha disegnata lui e abbiamo trovato un bel compromesso grafico. Da lì siamo andati avanti col progetto e sono nate queste 71 bici. Per quanto riguarda la consegna, stiamo effettivamente predisponendo un pacchetto per cui sarò io a consegnarle. Stiamo definendo poprrio ora i dettagli».
L’idea di realizzare la Reacto in 71 esemplari è nata poco dopo il ritiro di SonnyLa Merida Reacto con la livrea dedicata ai successi ottenuti nel 2021 di Sonny ColbrelliLa bici sarà disponibile in edizione limitata, solamente 71 esemplari in venditaL’idea di realizzare la Reacto in 71 esemplari è nata poco dopo il ritiro di SonnyLa Merida Reacto con la livrea dedicata ai successi ottenuti nel 2021 di Sonny ColbrelliLa bici sarà disponibile in edizione limitata, solamente 71 esemplari in vendita
Dedica speciale
Colbrelli è diventato in questi anni ambassador del marchio taiwanese e questo omaggio doveroso arriva con una livrea disegnata dallo stesso “Cobra”. Un disegno realizzato in collaborazione con lo studio di design Jonny Mole, con il quale Colbrelli ha realizzato anche il suo nuovo logo.
Il modello scelto da Merida per omaggiare il campione di Desenzano sul Garda è la Reacto, la bici degli sprinter e degli uomini delle classiche. Il telaio ha un colore di base grigio cangiante. Mentre sul tubo piantone, sulla forcella e sul tubo orizzontale sono impresse le date più importanti del 2021 di Colbrelli: la vittoria del campionato italiano, del campionato europeo e della Parigi-Roubaix.
Sul telaio anche il logo di Sonny Colbrelli disegnato dall’amico e designer Jonny MoleLa grafica della bici è stata curata da Jonny Mole, che ha firmato così il telaioEcco la grafica del campionato europeo, successo ottenuto sulle strade di Trento nel duello contro EvenepoelLa sella è Prologo, come in dotazione al Team Bahrain VictoriousLa bici è equipaggiata con manubrio integrato Vision Metron 5D ACR in carbonioSul telaio anche il logo di Sonny Colbrelli disegnato dall’amico e designer Jonny MoleLa grafica della bici è stata curata da Jonny Mole, che ha firmato così il telaioEcco la grafica del campionatoe europeo, successo ottenuto sulle strade di TrentoLa sella è Prologo, come in dotazione al Team Bahrain VictoriousLa bici è equipaggiata con manubrio integrato Vision Metron 5D ACR in carbonio
I dettagli tecnici
Una versione della Reacto fedele a quella che solca le strade insieme ai corridori del team Bahrain Victorious. Il telaio è il Reacto CF5 IV in carbonio, il quale rende questa bici estremamente leggera e maneggevole. La dimensione massima di copertoni che può ospitare è da 30 millimetri, equipaggiati con freni a disco della dimensione di 160 millimetri.
Il gruppo è lo Shimano Dura Ace con corone anteriori da 52 e 36 denti, il pacco pignoni, a 12 velocità, va dall’11 al 30. Le pedivelle sono di tre misure: 170 millimetri per le taglie XXS e XS, 172,5 millimetri per S ed M e 175 millimetri per la taglia L. Per quanto riguarda le ruote, sono state scelte le Vision Metro 45SL con altezza del cerchio appunto di 45 millimetri e larghezza del canale interno di 18 millimetri. Ruote, ovviamente, Tubeless ready. Il prezzo per la Reacto in edizione limitata è di 12.990 euro.
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VIGNOLA – Il primoriposo di questo Giro d’Italia è stato in maniera anomala un giorno soleggiato con temperature decisamente primaverili. Non siamo distanti da Maranello, dove i cavalli nascosti da carbonio e uno strato di vernice rossa ogni giorno ringhiano e urlano sulle strade modenesi. Arrivati all’albergo di Vignola dove alloggia laBahrain Victorious, all’ombra dei bus, abbiamo incontrato la giovane maglia ciclamino Jonathan Milan.
Nonostante i suoi 22 anni e un’indole degna dei motori ruggenti di queste parti, il friulano a questo Giro ci ha fatto già saltare sulla sedia con le sue volate rigogliose di watt e strattoni alla bici. Ed è proprio della sua Merida Reacto che ci siamo fatti raccontare, tra aneddoti, posizioni e accorgimenti.
La Reacto di Milan è in taglia LLe bici vengono lavate e revisionate dai meccanici a fondo nel giorno di riposoLa Reacto di Milan è in taglia LLe bici vengono lavate e revisionate dai meccanici a fondo nel giorno di riposo
La più grande
A vedere le sue volate, la potenza è uno degli elementi che più si notano in ogni pedalata. Per questo approfondimento abbiamo chiesto a Jonathan ogni dettaglio. A partire dalla taglia: quale utilizza?
«La più grande – dice Milan – una L, non ho mai provato telai più piccoli. Anche se qualche velocista preferisce usare una misura più piccola per essere più aerodinamico, per avere il telaio più reattivo e disperdere meno energia. Però io questa necessità con questa bici non l’ho mai avuta. Sono tre anni che ho le stesse misure, magari c’è stata qualche piccola variazione su manubrio, posizione, levette alzate o abbassate, sella avanti e indietro, però il telaio è sempre rimasto lo stesso.
«Ho sempre avuto unmanubrio da 40 centimetri – spiega – alla fine per fare le volate, penso che sia l’ideale. Se è troppo stretto, i gomiti si allargano e si vanno a sbilanciare le cose. Poi vabbè l’aerodinamica mia personale è un’altra cosa che bisogna rivedere sicuramente (ride, ndr). Non ne userò uno più stretto. Avevo pensato addirittura di allargarloper aprire la gabbia toracica quando sono giù, però alla fine ho deciso di restare così, perché mi trovo bene. A inizio anno volevo fare un paio di modifiche, almeno provarci, però mi sono detto: perché farlo? Se mi trovo bene, meglio mantenere questo assetto».
Il manubrio da 400 mm è il Vision Metron 5D ACR integratedLa sella è la Prologo Scratch M5Il manubrio da 400 mm è il Vision Metron 5D ACR integratedLa sella è la Prologo Scratch M5
Posizione e aerodinamica
Un altro aspetto che in queste volate fatte con la maglia ciclamino indosso non è passato inosservato è la sua posizione “anomala“. Quando tutti i velocisti tendono a portare il naso più vicino alla ruota anteriore, per Jonny l’unica priorità è sembrata quella di erogare più potenza possibile.
«Il primo anno – ricorda Milan – ero di mezzo centimetro più alto e poi piano piano sono andato un po’ più in giù per cercare di essere più aerodinamico. Le modifiche non sono state tante. L’anno scorso sono stato un sacco fermo. Ho finito l’annata che mi sentivo veramente bene e ho detto: “Bene adesso possiamo fare qualche prova, è il momento giusto“. Perché se si aspettava magari l’inizio di quest’anno con un qualche chiletto in più e magari un po’ più di rigidità, non mi sarei sentito tanto bene e avrei messo mano alla bicicletta non essendo al top. Quindi l’anno scorso ho alzato di pochissimo la sella, è stata tirata un po’ più avanti per far sì che la pedalata traesse più spinta dal pedale.
«Avevo fatto – dice – delle piccole modifiche, millimetriche, sui pedali e sulle tacchette, con cui mi sono veramente trovato bene. Ho cambiato anche scarpe. Sono uno molto precisino. Sono bello delicato, queste cose qua riesco a sentirle subito: sella avanti, indietro, alta, bassa, manubrio, leve…».
Una linea aero per questa Merida Reacto Una linea aero per questa Merida Reacto
Comfort, rigidità e peso
La Merida Reacto ha un telaio aero che però riesce ad accomunare varie caratteristiche. Così siamo partiti da una domanda base per farci raccontare questo telaio. In che ordine metteresti, comfort, rigidità e peso?
«Essendo un sprinter – spiega – ed essendo fisicamente grande, larigidità deve essere al top. Poi ci metto il comfort perché noi stiamo molte ore in sella. Infine il peso perché magari è una caratteristica su cui si può chiudere un occhio. Avendo una bici grande, sono sempre stato abituato a non farci troppo caso. In questa Reacto trovo assolutamente queste tre caratteristiche. Però dico che, nonostante le dimensioni e la sua grandezza, il peso è anche molto basso.
«Sono io che che devo costruirmimegliofisicamente, perché più dritta è la bici, meno disperdi e più scarichi potenza sui pedali. Di solito punto sempre a cercare di tenerla più ferma possibile, perché tagli meglio l’aria».
La scelta dei rapporti viene fatta a tavolino prima di ogni tappaLe coperture utilizzate nelle prime tappe sono state le Continetal da 28 mmLa scelta dei rapporti viene fatta a tavolino prima di ogni tappaLe coperture utilizzate nelle prime tappe sono state le Continetal da 28 mm
Ruote e rapporti
La qualità costruttiva di Merida è fuori discussione, perciò con Milan abbiamo approfondito anche gli allestimenti, a partire dalle ruote Vision 60 SL, i copertoncini Continental Gran Prix 5000s Tr e i rapporti del suo Shimano Dura Ace Di2 disc.
«Le ruote da 45 millimetri che vedete – dice Jonathan – le abbiamo montate nelle ultime tappe per alleggerirla. Di solito uso le 60, mentre le pressioni andiamo a concordarle di volta in volta. A me piace tenerle un po’ più altine. Non mi piace più di tanto guidare col bagnato, ma siamo fortunati perché con Continental siamo molto ben attrezzati.Abbiamo i 28, però al Giro di Croazia lo scorso anno ho provato anche i 30 e i 32 e devo dire che non si hanno problemi a guidare in condizioni anche stressanti. Nella prima tappa che ho vinto c’era una discesa molto tecnica e insidiosa, bagnata e con le foglie per terra. Ero dietro a Matej (Mohoric, ndr) ed era la prima volta che provavo a seguirlo. Mi sono detto: “O mi fido e vado con lui, oppure tiro i freni e vado giù alla Jonny”. Alla fine ci ho provato, mi sono fidato e sono rimasto stupito per la tenuta.
«Per quanto riguarda i rapporti– conclude – nelle prime tappe in volata ho sempre usato il 55. Nella prima penso di essere riuscito a tirare il 12 e montavo una cassetta con il 30. Invece, per le ultime tappe con più salita ho montato il 34, con il 54 davanti. Preferisco andare su un po’ più agilino che impallarmi la gamba, ma di solito lascio che a comandare siano le sensazioni. Se per caso non mi sento molto bene fisicamente, faccio le volate con un rapporto più agile. Quando a Napoli ha vinto Pedersen credo di aver sprintato con il 54×13, sicuramente troppo agile».
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Merida presenta una nuova versione di una delle sue bici più iconiche: la Reacto 8000. Si tratta di un mezzo appartenente alla stessa gamma di quello condotto al successo alla Parigi Roubaix da Colbrelli (che in questi giorni ha ufficializzato il suo ritiro) nell’ottobre dello scorso anno. E’ una bici in grado di essere sempre al massimo delle prestazioni su qualsiasi terreno: non avere paura di confrontarti in ogni situazione.
La Merida Reacto 8000 è costruita attorno al nuovo gruppo Shimano UltegraLa tecnologia Wire Port permette il passaggio integrato dei cavi nella serie sterzoLa Merida Reacto 8000 è costruita attorno al nuovo gruppo Shimano UltegraLa tecnologia Wire Port permette il passaggio integrato dei cavi nella serie sterzo
Moderna
La nuova Reacto 8000 è costruita interamente attorno al nuovo gruppo Shimano Ultegra a 12 velocità. Al quale si aggiunge un set di ruote altrettanto tecnico e performante: le Reynolds Aero 65 DB.
Il telaio è il CF3 IV, rigorosamente in carbonio, leggero, resistente ed aerodinamico, per delle prestazioni sempre eccellenti. Il peso di quest’ultimo 1.150 grammi nella taglia M. L’impianto frenante è lo Shimano MT800, con freni a disco da 160 millimetri.
Una delle caratteristiche che rendono unico l’impianto frenante è l’utilizzo della tecnologia Disc Cooler. Un componente in alluminio posto sotto la pinza anteriore che consente di dissipare facilmente il calore. I test effettuati da Merida hanno dimostrato che la temperatura si riduce del 35 per cento e i tempi di raffreddamento si accorciano, ottimizzando le prestazioni del freno.
La forma conica del tubo sterzo aumenta la stabilità e la guidabilità del mezzoLa forma conica del tubo sterzo aumenta la stabilità e la guidabilità del mezzo
I dettagli
La Reacto 8000 è un insieme di caratteristiche tecniche e di progettazione che la rendono un prodotto di alto livello. Tra le accortezze sviluppate da Merida c’è lo sviluppo di un diverso tubo di sterzo. Si tratta dell’X-Tapered che offre lo spazio per montare una forcella conica. Questa offre una rigidità ed una precisione di guida eccezionali. Anche per questo la Reacto non conosce confini, e riesce a farsi valere su tutti i terreni: dal pavé alla montagna, passando ovviamente per gli sprint.
Su una bici di questo livello non può mancare l’integrazione dei cavi, tramite l’utilizzo del Wire Port. Una serie di cover che consentono a tutti i cavi di passare comodamente nella serie sterzo, donando al telaio un design pulito ed ancor più aerodinamico.
Il rinnovamento della piattaforma Shimano include anche la categoria delle ruote, Dura Ace e Ultegra. Nuovi shape dei cerchi e si punta sulla tecnologia tubeless, ma anche il meccanismo dei mozzi è stato cambiato
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Con la stagione 2021 sono arrivati in casa Bahrain il promettente corridore Jonathan Milan e la nuova Merida Reacto. La storico modello del marchio taiwanese ha raggiunto così la sua quarta versione. Per capire come si comporta questa nuova bicicletta abbiamo parlato proprio con il giovane friulano.
Rigida e guidabile
Diciamo subito che Merida è un marchio che ha ben 40 anni di esperienza nella produzione di biciclette ed è ormai da molti anni impegnata nel professionismo sempre accanto a corridori di primissimo livello. La Reacto è stata una delle prime aero bike presenti sul mercato e ha conseguito numerosi successi. Ora la nuova versione si presenta sempre molto amica dell’aerodinamica, ma con alcuni accorgimenti che la rendono un po’ più confortevole e leggera. «E’ una bicicletta rigida che mi è piaciuta molto sin da subito – ci dice Jonathan Milan – e di cui apprezzo molto la guidabilità».
Jonathan Milan con Marco Haller sulle nuove ReactoJonathan Milan con Sonny Colbrelli e Marco Haller sulle nuove Merida Reacto
Coperture più larghe
Una delle novità maggiori della nuova Reacto sta nella possibilità di montare coperture più larghe rispetto al modello precedente, arrivando fino a 30 millimetri di larghezza. Una qualità che è risultata comoda nella recente campagna del Nord. «Nelle gare sul pavé ho montato pneumatici da 28 millimetri – ci spiega il neoprofessionista friulano – e mi sono trovato ottimamente. Durante le ricognizioni dei percorsi, quando si provano anche i materiali, ho visto che la Reacto si guidava molto bene e mi dava sicurezza anche sui terreni più difficili».
Da notare lo sterzo basso e il carro molto compattoSi notano lo sterzo basso e il carro molto compatto della nuova Reacto
Geometria racing
La Reacto è una bicicletta con geometrie orientate alla competizione. Il carro posteriore è molto compatto, con una lunghezza dei foderi bassi di 40,8 millimetri. Il tubo sterzo è basso, mentre il tubo orizzontale è abbastanza lungo. Un’impostazione pensata per chi ama gareggiare. «Il carro così compatto la rende molto reattiva nei rilanci, sento proprio che mi viene dietro alla perfezione – e poi Milan aggiunge – la Reacto ha una geometria che la rende lunga e bassa e all’inizio della stagione avevo un po’ di timori, perché io sono uno molto sensibile ai cambiamenti tecnici, sento molto le differenze nei materiali. Invece, devo dire che abbiamo riportato le misure che avevo sulla Pinarello e non ho avuto nessun problema, anzi come dicevo prima mi trovo molto bene».
Un occhio al comfort
I tecnici Merida oltre a permettere il passaggio gomme più largo hanno lavorato sul comfort introducendo il reggisella S-Flex, sempre dalla forma aerodinamica, ma con una specie di incavo che ha la funzione di smorzare le vibrazioni. «Venendo da una bicicletta molto diversa come la Pinarello F12, avevo timore di soffrire anche a livello di comodità, invece anche in questa caratteristica mi sono trovato bene e non ho patito il cambio».
La versione CF3 con stesse geometrie e colori di quella della BahrainLa Reacto nella versione CF3 con stesse geometrie e colori di quella della Bahrain Victorious
Due versioni disponibili
Ricordiamo che i corridori della Bahrain Victorious corrono con il telaio nella versione CF5 dal peso di 965 grammi in taglia M, che è la più pregiata, ma per chi volesse risparmiare qualche euro, Merida ha realizzato anche la versione CF3 sempre con le stesse linee e geometrie ma con qualche grammo in più. A proposito di peso abbiamo chiesto a Jonathan Milan come si trova quando la strada sale. «Per le mie caratteristiche io non devo fare chissà che ritmi in salita, però devo dire che su questo terreno mi ha sorpreso perché va molto bene, grazie alla sua reattività mi da delle buone sensazioni anche in salita».
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