Colbrelli: «Vi dico io come si “cucina” Evenepoel»

30.09.2022
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Nel testa a testa c’è stato un solo uomo in grado di battere Remco Evenepoel. Il suo nome è Sonny Colbrelli. Il campione della Barhain Victorious ebbe la meglio sull’asso belga in occasione dei campionati europei di Trento.

Remco non ne fu felicissimo. Disse che Colbrelli non aveva tirato molto. Ma il bresciano decise di giocarsi le sue carte così e forse fu anche costretto. Però quel suo successo aveva aperto una breccia in Remco. Una breccia che oggi però sembra essersi fatta molto, molto più piccola.

Europeo 2021, Evenepoel affonda ancora il colpo, ma Colbrelli, contro ogni aspettativa, è ancora lì. Sarà volata
Europeo 2021, Evenepoel affonda ancora il colpo, ma Colbrelli, contro ogni aspettativa, è ancora lì. Sarà volata
E allora Sonny, come si “cucina” Evenepoel? Sei stato l’ultimo a batterlo…

Sono stato l’ultimo e me lo ricordo bene. Bisogna avere la condizione super, super, super… se non quella della vita, quella della stagione.

Come hai fatto ad avere la meglio su di lui?

Ho giocato più di astuzia che di gambe. Poi certo, le gambe le avevo e servivano. Se vediamo i suoi ultimi successi, lui ti macina con il suo passo e così ha fatto domenica scorsa al mondiale, cavandosi di ruota il povero Lutsenko.

Tu però ci sei riuscito…

Io sono stato bravo a sfruttare il momento nel suo insieme. A tenere il suo passo. E sono stato bravo perché non gli ho dato i cambi, anche perché a me che sono un velocista che cambi chiedi in salita? Io quel giorno ho sofferto tanto, tanto… Ho avuto il vantaggio che quella salita l’avevamo fatta tante volte e la conoscevo e questo significa tantissimo. Quando sei al gancio, ma sai che passato quel punto poi finisce, in quei 200-300 metri tiri fuori anche quello che non hai. Se invece non la conosci tendi a mollare prima. Io quel giorno alla sua ruota feci dei watt esorbitanti, roba da capogiro. Ma appunto avevo una super condizione.

Ma davvero va così forte? Eppure dalla tv non sembra che sia così mostruoso…

Come tante altre cose, la tv non rende. Tante volte ci vedete “appallati”, ma magari stiamo andando a 60 all’ora. Sì, sì, ve lo posso assicurare: Remco è mostruoso. Lui riesce a fare questo fuori giri costante, che poi fuori giri non è perché lo tiene a lungo. Alla Liegi è scattato. Ed è scattato in modo così violento che nessuno lo ha seguito, se poi ci metti che è forte in salita e che è anche un cronoman riesce a mantenere quel ritmo. Io ne ho visti pochi così.

E a Trento il più veloce, come da pronostico almeno su carta, è Sonny. Evenepoel non può che piegare la testa
E a Trento il più veloce, come da pronostico almeno su carta, è Sonny. Evenepoel non può che piegare la testa
Anche noi!

Non è un Contador, un Nibali che fanno la fiammata. Remco semmai te ne dà una di fiammata, ma poi la mantiene. Non cala ed è lì che ti distrugge, anche mentalmente.

Quindi bisogna giocare d’astuzia come hai fatto tu?

Non bisogna mai perderlo di vista, neanche se si è lontani dal traguardo. E quando scatta non gli devi lasciare neanche due metri. Mai. E non è semplice perché ha anche un bello scatto come, ripeto, si è visto alla Liegi. Al mondiale quando ho visto che era là davanti con quel gruppetto, ho pensato subito: «Qua si corre per il secondo posto». A meno che Lutsenko lo avesse tenuto, perché ci sta anche che ti porta all’arrivo. Ma anche sotto questo punto di vista Evenepoel è cambiato tanto.

Perché? Cosa intendi?

Adesso si gioca bene le sue carte. Si gestisce meglio. E’ meno emotivo. Ha più sangue freddo.

Uno dei segreti quindi è non dargli i cambi?

Semmai giusto in qualche momento strategico. Ma poi se uno è davvero più forte, c’è poco da fare ed è anche difficile dargli i cambi. Quel giorno a Trento mi ha distrutto e non so neanche io come ho fatto a tenerlo. Lo dico sempre: la corsa più dura non è stata la Roubaix, ma l’europeo. A quel punto ognuno gioca le sue carte. E uno dei trucchi è cercare di farlo tirare di più.

C’è qualche punto in cui Remco è vulnerabile? Per esempio in discesa?

Anni fa sì, potevi attaccarlo in discesa, ma anche sotto questo aspetto è migliorato. Dopo la famosa caduta del Lombardia ci ha sicuramente lavorato su. Proprio a Trento lo scorso anno decidemmo di attaccarlo in discesa. Matteo Trentin la fece alla morte ma in fondo era davanti e ci stava anche bene.

Dopo essere andati via in due, Lutsenko ha più volte dato i cambi a Evenepoel, salvo poi staccarsi sull’ultimo strappo
Dopo essere andati via in due, Lutsenko ha più volte dato i cambi a Evenepoel, salvo poi staccarsi sull’ultimo strappo
Nessun punto debole quindi?

Prendendo come spunto il mondiale, credo che se ci fossero stati un Rota o un Bettiol al posto di Lutsenko non si sarebbero staccati. Almeno del Lutsenko di quest’anno. Lui lo conosco molto bene, è un amico, e so che va più forte. Non si sarebbe staccato su uno strappo simile. Dico che non si sarebbero staccati perché si trattava di uno sforzo di due minuti e in quel caso tiri fuori tutto. Poi, ragazzi, io non conosco i wattaggi, non ho sentito Lutsenko… ma credo che l’Alexey dei tempi migliori non si sarebbe staccato e avrebbe vinto il mondiale in volata.

Allora c’è un punto debole: lo sprint…

Beh, almeno lì! Va forte in salita, va forte a crono… Di certo Remco stesso sa che per essere sicuro di vincere deve arrivare da solo, perché allo sprint non è super. Poi si sa, dopo 260 chilometri cambiano tante cose. Ricordiamoci il mondiale di Trentin: già ce lo sentivamo in tasca e invece …

E “girando la frittata”, guardandola dal punto di vista di Evenepoel: magari rivivendo una situazione simile a quella con te, avrebbe dato una menata?

Può darsi. Magari ha imparato dallo sbaglio dello scorso anno, perché diciamolo onestamente, io ho vinto, ma anche lui ha sbagliato. Se Remco si fosse fermato e si fosse messo a scattare dopo 3-4 affondi sarei rimasto lì. Perché io sì, tengo bene il fuorigiri, ma un fuorigiri regolare. Se al mondiale Remco si fosse ritrovato come lo scorso anno con me credo che questa volta avrebbe giocato d’astuzia.