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Tag: Prologo

A Eurobike grande partnership tra MagneticDays e Prologo

Emiliano Neri
22.07.2022
3 min
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L’edizione 2022 della rassegna expo Eurobike, la prima organizzata presso il quartiere fieristico di Francoforte, è andata in archivio da qualche giorno. Un successo secondo gli organizzatori tedeschi, che hanno dichiarato cifre importanti in termini di numero complessivo di visitatori “business” (33.780), brand rappresentati in fiera (più di 1.500) e pubblico degli appassionati (27.370) che sono intervenuti nel corso del fine settimana nei due giorni a loro appunto riservati.

E tra le iniziative presentate in fiera segnaliamo la positiva collaborazione tra Prologo e la toscana MagneticDays. Prologo, realtà di vertice nel settore della produzione di selle per il ciclismo, ha difatti allestito il suo stand a Eurobike riservando un generoso spazio alla presentazione del proprio “MyOwn Pressure Map”: l’originale sistema biomeccanico proprietario che permette di studiare in tempo reale le pressioni esercitate dal corpo del ciclista direttamente sulla sella, per poterne così scegliere il modello e larghezza ideale. E per farlo nel migliore dei modi, concedendo anche al pubblico la facoltà di testate “live” il funzionamento del sistema, Prologo si è affidata proprio ai trainer Jarvis di Magnetic Days.

«Siamo davvero molto felici dell’esito di questa collaborazione attivata con Prologo in occasione di Eurobike – ha dichiarato il CEO MagneticDays Marco Sbragi – in modo particolare perché sia la tecnologia quanto la estrema capacità di personalizzazione di MD hanno incontrato un brand di livello mondiale che condivide i nostri stessi obiettivi e lavora per offrire un’esperienza eccellente a tutti coloro che vogliono star bene in bicicletta».

Locandina dello stand di Prologo, nel quale si poteva testare il rullo interattivo Jarvis di MagneticDays
Locandina dello stand di Prologo, nel quale si poteva testare il rullo interattivo Jarvis di MagneticDays

Il gioiello Jarvis

Molto più che rulli per bici con dell’elettronica, MagneticDays è un sistema complesso dalle infinite possibilità, sia a livello hardware ma soprattutto a livello software. MagneticDays rappresenta una vera e propria nuova filosofia di allenamento sui rulli. Un sistema che utilizza i dati attuali dell’atleta per poter effettuare un lavoro di estrema precisione, permettendo un allenamento estremamente personalizzato. La metodologia MagneticDays HTT (High Tech Training) si basa sul continuo binomio valutazione/erogazione dei carichi allenanti. Può essere applicata durante tutto l’anno, eseguendo la tipologia di lavoro richiesta al momento. Gli allenamenti sono venduti in pacchetti da 12 o multipli.

  • A Eurobike Prologo ha presentato “MyOwn Pressure Map”
  • Si tratta di un sistema che permette di studiare le pressioni sul corpo del ciclista
  • A Eurobike MagneticDays ha presentato “MyOwn Pressure Map” sistema che permette di studiare le pressioni sul corpo del ciclista
  • Si tratta di un sistema che permette di studiare le pressioni sul corpo del ciclista

Il trainer Jarvis di MagneticDays, lo stesso messo a disposizione presso lo stand Prologo a Eurobike, è un vero e proprio sistema di allenamento interattivo dall’approccio scientifico. Dotato di WiFi integrato, consente di collegare lo strumento a dispositivi fissi (tramite software scaricabile dal sito internet). E’ possibile utilizzare il sistema anche da dispositivi mobile (smartphone e tablet con App dedicata presente su iOS e Android).

Attraverso questi software si può monitorare costantemente ed in tempo reale lo stato di avanzamento della sessione di allenamento, fornendo indicazioni dettagliate sui parametri essenziali di ogni “workout” (forza, potenza, frequenza naturale della pedalata, frequenza cardiaca), facilmente consultabili e valutabili dall’utente. E’ prevista anche la possibilità di collegare lo strumento tramite USB o Bluetooth. L’utente/atleta può comunicare con il proprio coach MD sfruttando il servizio Cloud interattivo attraverso il quale è possibile ricevere ed inviare gli allenamenti.

MagneticDays

Prologo

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Prologo mette in vespa Pogacar!

Luciano Crestani
23.06.2022
5 min
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La preparazione per il Tour da parte di Tadej Pogacar procede spedita e con ottimi risultati, come ha dimostrato la conquista del Tour of Slovenia. In questa lunga fase di avvicinamento alla Grande Boucle il fuoriclasse sloveno è riuscito a trovare il tempo per visitare la nuova sede di Prologo, partner tecnico insieme a Colnago del UAE Team Emirates. L’occasione era davvero speciale in quanto l’azienda lombarda aveva in serbo per Pogacar due bellissime sorprese: una sella custom e alleggerita ma soprattutto una vespa 50 Special originale tutta gialla (foto di apertura Alen Milavec).

Tadej Pogacar insieme a Salvatore Truglio, General Manager di Prologo, che gli ha mostrato la nuova sede dell’azienda (foto Alen Milavec)
Tadej Pogacar insieme a Salvatore Truglio, General Manager di Prologo, che gli ha mostrato la nuova sede dell’azienda (foto Alen Milavec)

Una nuova casa per Prologo

Ad accogliere Pogacar è stato Salvatore Truglio, General Manager di Prologo. Salvatore ha avuto modo di mostrare in anteprima allo stesso Tadej la nuova sede dell’azienda che oggi funge da moderno centro operativo, manageriale e logistico.

Nella sua visita in Prologo, Pogacar è stato accompagnato dalla sua fidanzata Urska Zigart, anch’essa ciclista in forza al Team Bike Exchange, dal suo manager Alex Carera e dal fotografo personale Alen Milavec. Tutti e tre hanno potuto ammirare la nuova sede di Prologo restandone positivamente colpiti. 

  • Il campione sloveno ha ricevuto un’altra sorpresa: una Vespa 50 gialla (foto Alen Milavec)
  • Tadej e la sua fidanzata sono appassionati del marchio Vespa (foto Alen Milavec)
  • Prologo ha lasciato anche una dedica indirizzata al giovane corridore della UAE (foto Alen Milavec)
  • La targa è personalizzata e richiama i successi di Pogacar negli ultimi due Tour de France: 2020 e 2021 (foto Alen Milavec)
  • Il campione sloveno ha ricevuto un’altra sorpresa: una Vespa 50 gialla (foto Alen Milavec)
  • Tadej e la sua fidanzata sono appassionati del marchio Vespa (foto Alen Milavec)
  • Prologo ha lasciato anche una dedica indirizzata al giovane corridore della UAE (foto Alen Milavec)
  • La targa è personalizzata e richiama i successi di Pogacar negli ultimi due Tour de France: 2020 e 2021 (foto Alen Milavec)

Una Special gialla

Nel corso della sua visita Pogacar ha avuto la bellissima sorpresa di ricevere direttamente dalle mani di Salvatore Truglio una vespa 50 Special originale, ristrutturata nelle sue varie parti e verniciata di giallo per richiamare il Tour de France. 

«La scelta di regalare una vespa a Tadej non è affatto casuale. Sapevamo infatti che Tadej e la sua fidanzata sono appassionati di Vespa – ci raccontano dall’azienda – e infatti subito dopo il Tour de France dello scorso anno aveva regalato un modello a ciascuno dei suoi compagni di squadra per ringraziarli dell’ottimo lavoro svolto durante le faticosissime e difficilissime giornate della Grand Boucle».

Alla vespa donata a Pogacar sono state aggiunte delle grafiche speciali per celebrare il campione sloveno, la sua squadra e la sua vittoria in modo tale che nei momenti di svago Pogacar e Urska possano godersi questo regalo ricordandosi che con il duro lavoro e la perseveranza si possono ottenere ottimi risultati: “Work hard play hard”.

Tra le tante chicche presenti sulla vespa donata a Pogacar segnaliamo una placca con dedica speciale sulla parte anteriore della scocca e una targa molto particolare (TDF 20-21, ndr), a ricordare i due successi consecutivi al Tour de France.

Una nuova sella

Un altro momento da ricordare si è avuto con la consegna a Pogacar di una sella davvero particolare. Prologo ha infatti realizzato una versione esclusiva con le grafiche custom della Scratch M5 in carbonio Nack. Si tratta del modello preferito dal campione sloveno. I dettagli aggiuntivi sono stati pensati per celebrare Tadej, la sua nazione e il traguardo degli Champs Élysées . Si tratta della sella che ha accompagnato Pogacar nei suoi trionfi più significativi come il Tour de France 2021, la Liegi-Bastogne-Liegi, Il Lombardia, e Strade Bianche. Di questa edizione speciale Prologo ha messo in vendita solo 20 pezzi, rendendolo un esemplare unico al mondo.

Oggi questa sella è stata ulteriormente alleggerita. Grazie ad un nuovo processo strutturale e ad un uso particolare del carbonio sono stati eliminati 30 grammi dal modello precedente. Si è così passati dai 172 grammi agli attuali 142. 

Tadej ha anche ricevuto una nuova versione customizzata della sella Prologo Scratch M5 (foto Alen Milavec)
Tadej ha anche ricevuto una nuova versione customizzata della sella Prologo Scratch M5 (foto Alen Milavec)

Grazie Prologo

Al termine della giornata Pogacar ha voluto ringraziare Prologo, ed in particolare Salvatore Truglio, per i bellissimi regali ricevuti donandogli e autografando una maglia gialla. Un gesto con il quale il campione sloveno ha voluto manifestare in maniera sincera la propria riconoscenza verso un’azienda che, insieme a Colnago, l’ha accompagnato in questi anni nella conquista di tanti importanti traguardi.

I momenti più belli della giornata sono stati immortalati da Alen Milavec che, oltre ad essere il fotografo personale di Pogacar, da quest’anno collabora anche con Prologo mettendo a disposizione dell’azienda foto esclusive dell’asso sloveno. 

Prologo

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Il giorno dopo la Roubaix, parlando di guanti con Mohoric

Enzo Vicennati
19.04.2022
5 min
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Anche se alla fine la Roubaix se l’è portata a casa Van Baarle, non si può negare che Matej Mohoric sia stato l’indiscusso protagonista della corsa. E allo stesso modo in cui alla Milano-Sanremo portò in corsa il reggisella telescopico, nella corsa del pavé ha sperimentato assieme al resto della squadra, dei nuovi guanti Prologo contrassegnati dal nome CPC/Energrip, che parla di forza e di presa. Al di là del risultato, è stato il suo atteggiamento nel parlarne ad averci colpito. Si è fermato appena sceso dal pullman. Ci ha lasciato fotografarli e ha accettato di approfondire il discorso dopo la corsa.

Prima del via, le mani di Mohoric: la Roubaix sta per cominciare
Prima del via, le mani di Mohoric: la Roubaix sta per cominciare

«I guanti in una corsa come la Roubaix – ha detto prima di andare al foglio firma – servono innanzitutto come protezione per le mani in caso di caduta. Poi servono anche per assorbire le vibrazioni. Grazie al nuovo sistema CPC/Energrip di Prologo, questi guanti assorbono più vibrazioni rispetto ai modelli che usavo in passato con il padding tradizionale. I guanti devono avere anche tanto grip, è fondamentale, e questi creano un effetto vacuum che migliora la presa. Alla Roubaix è indispensabile che le mie mani siano a posto, questo mi permette di concentrarmi al 100 per cento sulla corsa».

La resistenza dell’atleta

Ha detto tutto d’un fiato, senza leggere. Se un corridore è così coinvolto nella scelta, nella prova e nell’utilizzo dei guanti, abbiamo pensato, oltre a essere un grande tester, ha anche un grande cervello.

Vediamo dunque come è fatto il palmo del guanto Energrip. Assieme al dipartimento performance dell’Università di Besancon, Prologo ha studiato le zone della mano più sollecitate durante la pedalata e il tipo di stimolazione ad esse associato. Lo studio ha visto il ricorso a elettromiografia e vari altri test, grazie ai quali sono stati sviluppati diversi tipi di coni 3D che compongono il CPC. L’elettromiografia soprattutto ha permesso di valutare la resistenza del ciclista alle sollecitazioni. Il risultato è un guanto in grado di dissipare più vibrazioni rispetto ad altri modelli sul mercato, lasciando i muscoli più freschi e meno intorpiditi.

  • Dall’osservazione del palmo di Mohoric, si riconoscono le tre zone del guanto Energrip
  • Nell’area azzurra, i coni danno la presa. Nell’area gialla avviene l’ammortizzazione
  • La parte azzurra centrale favorisce la circolazione dell’aria ed elimina umidità
  • Dall’osservazione del palmo di Mohoric, si riconoscono le tre zone del guanto Energrip
  • Nell’area azzurra, i coni danno la presa. Nell’area gialla avviene l’ammortizzazione
  • La parte azzurra centrale favorisce la circolazione dell’aria ed elimina umidità
  • I flussi d’aria impediscono che all’interno della mano si accumuli il sudore

I flussi d’aria

Andando a guardare la foto del palmo, per come ce l’ha mostrata Mohoric, è evidente che il guanto sia suddiviso in porzioni: ciascuna di esse ha caratteristiche diverse. 

La parte anteriore a semicerchio, la Grip Zone, è quella deputata alla presa sicura del manubrio. Proprio fra i suoi tasselli si inseriscono tre canali per la circolazione dell’aria, supportati da una porzione circolare sul palmo: parliamo dunque della Air Zone. Infine la Shock Zone, che va dal centro fino al polso, quella su cui il corridore poggia il peso.

  • Con la tecnologia CPC i nuovi guanti smorzano le sollecitazioni del manubrio
  • Tutta la Bahrain Victorious al via della Roubaix con i nuovi guanti
  • Con la tecnologia CPC i nuovi guanti smorzano le sollecitazioni del manubrio
  • Tutta la Bahrain Victorious al via della Roubaix con i nuovi guanti

Coni diversificati

L’uso di diversi tipi di coni permette di rispondere a esigenze specifiche: oltre a smorzare le vibrazioni, viene favorita la circolazione dell’aria, creando l’effetto vuoto di cui parlava Mohoric. Il flusso d’aria è un fattore chiave per un guanto. Il nuovo modello Energrip ha un’ampia area di raffreddamento con più canali per la circolazione interna dell’aria.

«Oltre al sistema che permette più grip e assorbe meglio le vibrazioni – ci ha spiegato ieri Mohoric in un successivo confronto – questi guanti sono studiati per garantire la termoregolazione della mano. Questo elimina calore e sudore, mantenendo fresco il palmo. Parlando della Roubaix, significa che non si formano le vesciche, come nel caso di chi corre senza guanti. Comunque alla fine della corsa, i 50 chilometri di pavé vero li ho sentiti, però molto meno a confronto delle edizioni passate».

Dopo la Roubaix, le mani di Mohoric stavano meglio che in altre occasioni
Dopo la Roubaix, le mani di Mohoric stavano meglio che in altre occasioni

Anche in allenamento

E ora che la Roubaix è alle spalle e che Mohoric ha nel mirino la Liegi-Bastogne-Liegi prima di tirare un po’ il fiato e rientrare alle gare per il Giro di Slovenia, pensa che userà ancora questi guanti?

«Sì, sicuramente li userò anche nelle altre corse – ci ha salutato ieri, nel giorno di Pasquetta – e anche in allenamento. Non esco quasi mai senza guanti, proprio perché nel caso di caduta le mani sono quelle che possono creare più dolore».

Era la prima lezione di Giancarlo Ferretti ai suoi corridori più giovani. Che cosa succede se cadete alla prima tappa del Giro d’Italia e non potete più stringere il manubrio?

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Pogacar, il set-up della Colnago V3Rs per la Classicissima

Alberto Fossati
19.03.2022
4 min
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Siamo andati a curiosare la Colnago V3Rs di Tadej Pogacar e ci siamo fatti raccontare il set-up della bici dal suo meccanico, Giuseppe Archetti, naturalmente in vista della Milano-Sanremo 2022. La bici è quella con i freni a disco, i tubeless e le ruote con profilo da 45. C’è il Power Meter SRM montato sulle pedivelle Campagnolo, con l’esclusivo asse passante in titanio. Vediamo tutti i dettagli.

Giuseppe Archetti, è il meccanico di riferimento del UAE Team Emirates
Giuseppe Archetti, è il meccanico di riferimento del UAE Team Emirates

Una posizione per nulla estrema

Quello che colpisce al primo sguardo è la posizione “quasi normale” e per nulla tirata di un atleta di questa caratura. Lo svettamento tra sella manubrio non è estremo, così come l’arretramento della sella. E poi c’è quella guarnitura 54-39, con i pignoni 11-29 e il misuratore SRM (le pdivelle sono da 172,5 millimetri). Il peso della bici? Di pochissimo inferiore ai 7 chilogrammi.

  • Le ruote Campagnolo Bora Ultra WTO 45 tubeless
  • Pirelli Race TLR da 26 per il campione sloveno
  • Le ruote Campagnolo Bora Ultra WTO 45 tubeless
  • Pirelli Race TLR da 26 per il campione sloveno

Ruote da 45 e tubeless

Ci sono le ruote Campagnolo Bora Ultra WTO con profilo da 45 millimetri e cerchio 2Way-Fit. Gli pneumatici sono Pirelli Race TLR da 26, tubeless ovviamente e verranno gonfiati con una pressione compresa tra le 5,8 e 6 atmosfere. I dischi dei freni sono sempre di casa Campagnolo, 160 per l’anteriore e 140 per la ruota dietro.

  • L’integrato Alanera di Deda, con le leve in linea al manubrio
  • Il power meter SRM su pedivella Campagnolo SuperRecord
  • Pedali Look Keo Blade Carbon Ceramic con lama in carbonio da 16N
  • La Prologo Scratch M5 con carbonio Nack, nell’edizione dedicata a Pogacar
  • Pedivelle SuperRecord da 172,5
  • Il disco anteriore Campagnolo da 160 millimetri di diametro
  • Il cambio posteriore, SuperRecord EPS e i pignoni 11/29
  • La V3Rs di Tadej Pogacar
  • L’integrato Alanera di Deda, con le leve in linea al manubrio
  • Il power meter SRM su pedivella Campagnolo SuperRecord
  • Pedali Look Keo Blade Carbon Ceramic con lama in carbonio da 16N
  • La Prologo Scratch M5 con carbonio Nack, nell’edizione dedicata a Pogacar
  • Pedivelle SuperRecord da 172,5
  • Il disco anteriore Campagnolo da 160 millimetri di diametro
  • Il cambio posteriore, SuperRecord EPS e i pignoni 11/29
  • La V3Rs di Tadej Pogacar

Manubrio integrato Deda

La piega manubrio è full carbon, modello Alanera di Deda. Nulla di nuovo in un certo senso, se non l’accoppiamento tra lo stem è da 120 millimetri, mentre la larghezza è di 40 centimetri esterno/esterno (38 centro/centro). Pogacar è uno di quei corridori di punta che ha dato il via all’impiego dei manubri stretti. Anche il nastro manubrio è Deda, applicato in modo tradizionale.

La sella è una Scratch M5 di Prologo, con la livrea dedicata al campione sloveno. E’ liscia e non ha gli inserti in CPC. Ha il telaio e la scocca in carbonio, ma è del tutto accostabile al modello comunemente presente sul mercato. I pedali sono i Look Keo, versione Blade in carbonio con lama dalla tensione 16, quella intermedia. Sono il modello con le sfere ceramiche al proprio interno.

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La nuova vita (e la nuova sella) di Martina Fidanza

bici.PRO
08.03.2022
3 min
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Squadra nuova, vita nuova anche per Martina Fidanza, passata alla Ceratizit WNT Pro Cycling e già sul podio alla seconda corsa di stagione, tappa di Drachten della EasyToys Bloeizone Fryslan Tour in Olanda, alle spalle di Rachele Barbieri.

«Con la squadra – dice la bergamasca, in apertura al ritiro di Calpe della nazionale (foto Instagram) – mi sto trovando molto bene. L’organizzazione è veramente al top, quasi al livello di una WorldTour ed è tutto molto tranquillo, nel senso che lasciano a ciascuna la libertà di seguire i suoi programmi. Per me è importante soprattutto per la pista, cui tengo parecchio. Mi appoggiano sempre, per ora almeno (sorride, ndr) hanno sempre esaudito tutte le mie richieste. Sono contenta dell’ambiente, vediamo le prossime gare visto che ne ho fatta soltanto una».

Prima gara a tappe in Olanda e alla terza tappa, a Drachten, 2ª dietro Rachele Barbieri (foto dvopictures)
Prima gara a tappe in Olanda e alla terza tappa, a Drachten, 2ª dietro Rachele Barbieri (foto dvopictures)

L’anno della crescita

Per la prima volta dall’inizio della carriera, Martina non corre più sotto la guida di suo padre Giovanni, allo stesso modo in cui nel 2020 fu sua sorella Arianna a lasciare l’Eurotarget alla volta della Lotto Soudal e poi del Team Bike Exchange.

Alla Ceratizit WNT ha trovato come tecnico quello stesso Dirk Baldinger che da professionista corse con il padre Giovanni al Team Polti e che da dilettante si era imposto nel Giro delle Regioni del 1994.

«Sarà l’anno della crescita – ci ha detto – atleticamente, perché fare un calendario di buon livello mi aiuterà a cambiare le mie caratteristiche e colmare le parti che mi mancano. Umanamente, perché approcciarmi con una squadra straniera e lavorare in un ambiente totalmente diverso mi servirà tanto».

Bene al primo colpo

Il cambio di squadra, come già visto ieri con Zardini, comporta tutta una serie di adattamenti e fra questi c’è il passaggio alla nuova sella. Se sulla sua De Rosa lo scorso anno c’era una Selle SMP, quest’anno sull’Orbea della Certazit WNT c’è invece una Prologo.

«Avevo giù usato Prologo con la nazionale – spiega Martina in questa Festa delle Donne – e mi ero trovata subito bene. L’avevo usata pochi giorni adattandomi subito senza problemi. Non credo ci sia una sella fatta apposta per le ragazze, ma questa è una cosa soggettiva come tutto. Selle e scarpe devono essere soggettive e una scelta personale. Io ne ho scelta subito una e non sono stata a provarne più di tante, perché ho avuto subito ottime sensazioni. E’ molto comoda e permette durante la gara di essere più tranquilla. Ho provato altre selle, che erano meno comode e di conseguenza ti facevano spingere anche meno».

  • La sella ha il naso più largo e si adatta bene alla conformazione femminile
  • Martina Fidanza ha scelto la Prologo Dimension Tri dopo il primo test
  • La sella ha il naso più largo e si adatta bene alla conformazione femminile
  • Martina Fidanza ha scelto la Prologo Dimension Tri dopo il primo test

Prologo Dimension Tri

Il modello scelto da Martina al primo assaggio non è una sella qualunque. Si tratta infatti della Dimension Tri, dalle dimensioni ridotte (245×143 millimetri) e peso di 181 grammi. Un modello che ha a cuore il comfort grazie al disegno V SHAPE e al nuovo canale PAS, modificato in larghezza e profondità, per garantire un miglior flusso sanguigno ed eliminando indolenzimenti e pressioni eccessive. Inoltre, avendo il naso più largo, la sua forma meglio si adatta alla conformazione femminile.

L’area di seduta è stata avanzata di 2 centimetri, la punta è più larga di 7 millimetri, mentre schiume a densità variabile aumentano stabilità e comfort.

Prologo

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Cannondale SuperSix Evo, il bolide per la EF Education-Easy Post

Gabriele Bonetti
21.02.2022
3 min
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Veloce, leggera e versatile, la SuperSix Evo sarà di nuovo al fianco della EF Education-Easy Post per la stagione 2022. Un mezzo da gara… che i campioni della squadra statunitense potranno domare per averne tutti i vantaggi. Le sue doti sono apprezzate dal mercato e dai pro’ che l’hanno già usata nel 2021.

Maneggevolezza e adattamento a ogni tipo di competizione, dai saliscendi, agli arrivi più impegnativi e perché no, anche per qualche arrivo pianeggiante. Un gioiello colorato di bianco con una grafica che ne valorizza le linee. L’equipaggiamento è da top di gamma, andiamola a scoprire nel dettaglio.

Il manubrio Vision e il passaggio cavi interno favoriscono una linea pulita e aerodinamica
Il manubrio Vision e il passaggio cavi interno favoriscono una linea pulita e aerodinamica

Telaio ultraleggero

Geometria vivace e rigidità per una velocità esplosiva. Il telaio in carbonio Hi-MOD PF30a ultraleggero rende questa bici una fra le migliori oggi sul mercato. La struttura della SuperSix Evo è in carbonio di alta qualità a elevata rigidità è ad alta resistenza. Il mix di di fibre permette un risultato finale con caratteristiche di leggerezza, reattività e solidità.

Grazie al profilo aerodinamico, i tubi del telaio riducono la resistenza fino al 30%, garantendo peso identico e una rigidità pari o superiore a quella dei classici tubi di sezione rotonda. Il tutto si traduce in un risparmio di potenza stimato di 30 watt ad una velocità di circa 50 km/h, rispetto al modello precedente.

Le leve sono le Shimano Dura Ace Di2 R9200 hydro dual control
Le leve sono le Shimano Dura Ace Di2 R9200 hydro dual control

Avantreno aero

Cavi integrati e uno spazio anteriore per copertoni fino a 30 mm, regalano una linea pulita e confortevole. Il manubrio è il Vision Metron 5d/6d per un profilo aero che parte dall’avantreno. Il grip è il Prologo Onetouch 2 e Onetouch 2 Gel. Sempre alloggiato sul manubrio è presente il pannello di controllo digitale firmato Wahoo. Le ruote sono le Vision Metron 40sl/50sl a disco montate con i tubolari Vittoria Corsa da 25/28 mm.

  • La sella Prologo DImension è uno dei modelli più utilizzati in gruppo di questo brand
  • FSA è partner tecnico per quanto riguarda pedivelle e movimento centrale
  • La sella Prologo DImension è uno dei modelli più utilizzati in gruppo di questo brand
  • FSA è partner tecnico per quanto riguarda pedivelle e movimento centrale

Trasmissione al top

Per il bolide firmato Cannondale, la trasmissione scelta è lo Shimano Dura Ace Di2 R9200 2×12 completo. Le pedivelle sono le Cannondale HollowGram SiSL, BB30, con FSA 12 speed Chainrings. Il movimento centrale è il Cannondale Alloy PF30 BB Cups, con FSA Ceramic BB30 Bearings. Mente il misuratore di potenza è il Power2Max NG and NGeco HollowGram power meter. 

Retrotreno riconfermato

La guida fluida è una caratteristica riconosciuta di questa SuperSix, merito del carro posteriore SAVE con il collarino integrato ed il reggisela Hollowgram Knot 27sl. Infine la sella che accompagnerà i campioni della EF Education-Easy Post sarà la Prologo Dimension che vanta un peso di 149 grammi. 

Cannondale

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Prologo Dimension 143, la sella che concilia prestazioni e comfort

Gabriele Bonetti
03.02.2022
3 min
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Dimension 143 è una sella innovativa di nuova generazione creata e progettata da Prologo. Le prestazioni e il comfort sono i punti forti di questo modello idoneo per tutte le discipline e perfetto sia per uomini che per donne. Su questo modello è infatti ricaduta la scelta di Pascal Ackermann per la sua stagione professionistica in forza al team UAE Team Emirates. 

  • Il canale interno permette una versatilità della sella adatta a uomini e donne
  • La forma a “V” favorisce una rotazione del bacino ottimale
  • Il canale interno permette una versatilità della sella adatta a uomini e donne
  • La forma a “V” favorisce una rotazione del bacino ottimale

Forma adatta a tutti

Dimension è sinonimo di comfort, prestazioni e leggerezza. La combinazione tra il naso corto e il sistema di scarico PAS elimina i picchi di pressione derivanti da posizioni aerodinamiche o di massima spinta, assicurando un regolare flusso sanguigno. Il peso corporeo è distribuito in modo ottimale grazie alla seduta ampia (larghezza 143mm, lunghezza 245 mm). 

La forma della Dimension 143 è a “V”, permette una posizione aggressiva ed aerodinimaca, consigliata soprattutto per le bici aereo o per chi vuole offrire meno resistenza all’aria possibile. La rotazione del bacino è assecondata dall’ergonomia, così come il raggiungimento del manubrio in totale facilità. Questo modello oltre ad atleti maschili strizza l’occhio anche alla platea femminile, grazie al canale di scarico e forma a “V”.

Le versioni disponibili sono tre per prestazioni adatte a tutti i livelli degli utilizzatori
Le versioni disponibili sono tre per prestazioni adatte a tutti i livelli degli utilizzatori

Per ogni esigenza

Disponibile in più opzioni. La versione con scafo in nylon e rail in acciao in lega leggera (Tirox) segna sulla bilancia 202 grammi. Disponibile sul sito ad un prezzo di 135,50 euro.

Il top di gamma è rappresentata della versione con scafo e rail in carbonio Nack, che porta a un peso complessivo di 155 grammi circa. Disponibile sul sito ad un prezzo di 205 euro.

Infine la T4.0, realizzata in lega in Cromo pensata per l’amatore che vuole un prodotto di qualità, leggero e versatile, ma che al tempo stesso garantisca comfort e flessibilità. Il peso in questo caso è di 219 grammi. Disponibile sul sito ad un prezzo di 110 euro. Tutte le configurazioni sono selezionabili nel colore bianco o nero. 

Prologo

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Colbrelli cosa ti pare dei nuovi guanti Prologo? «Vi dico tutto»

Enzo Vicennati
18.01.2022
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I dettagli e la loro cura. I guanti, ad esempio. Proprio stasera Prologo ha lanciato i suoi modelli 2022. Guanti a dita corte e lunghe. Guanti invernali e antipioggia. Fornitura per la crono. E di colpo anche articoli che si tende a dare per scontati, si scoprono pieni di contenuti tecnologici.

Connected Power Control

Alberto Mizzon è uomo del marketing Prologo e guida la prima fase del discorso. Che cos’hanno di speciale questi guanti, da richiedere un lancio congiunto con il Team Bahrain Victorious?

«Sono speciali – sorride – per la tecnologia CPC, brevettata da Prologo, attorno alla quale sono costruiti. Il corridore, sia il professionista sia pure l’amatore, ne trae un beneficio che con un guanto tradizionale, anche imbottito con gel, non riesce ad avere».

Grazie alla nanostruttura del polimero 3D, l’aria passa e l’aderenza migliora
Grazie alla nanostruttura del polimero 3D, l’aria passa e l’aderenza migliora

CPC significa Connected Power Control ed è dunque il sistema brevettato da Prologo che garantisce prestazioni e comfort attraverso l’assorbimento delle vibrazioni, il grip e la stabilità posizionale. In altre parole, ma questo dovranno dircelo i corridori, la mano impugna il manubrio e non si muove più.

Vibrazioni: 15% in meno

Però Mizzon riparte ed entra nel dettaglio, schiudendo appunto la porta sullo studio che si nasconde anche dietro a un paio di guanti, per quella curiosità che anima da sempre le aziende italiane, perennemente alla ricerca della perfezione.

«Abbiamo svolto i nostri test e le nostre ricerche – spiega – con il Dipartimento Performance dell’Università di Besançon, che è fra i nostri partner e segue anche le prestazioni della Groupama Fdj. La riduzione delle vibrazioni e degli choc che si ottiene con la tecnologia CPC è pari al 15 per cento. Proviamo a pensare ad una classica o a una lunga distanza su fondo irregolare, i muscoli dell’avambraccio rimangono più rilassati. E questo per un atleta significa arrivare al momento cruciale della corsa con meno dolori e più margine, mentre consente all’amatore di fare una lunga distanza senza tornare a casa distrutto. E poi teniamo conto che non si tratta di guantoni spessi centimetri, ma sono davvero millimetrici, quasi non ti accorgi di averli».

In una corsa come la Roubaix, poter ridurre del 15% vibrazioni e colpi è un risultato notevole
In una corsa come la Roubaix, ridurre del 15% le vibrazioni è un risultato notevole

Dalle selle ai guanti

Per spiegare come funzioni la tecnologia CPC bisogna pensare che la sua struttura, lo speciale polimero 3D conico e cavo, riduce l’affaticamento muscolare e facilita il flusso d’aria riducendo la temperatura nell’area di contatto. Si viene a creare una sorta di effetto ventosa che impedisce al guanto di scivolare, una volta effettuata la presa. Posizionato in punti strategici, inoltre, CPC protegge muscoli, tendini e tessuti molli dalle sollecitazioni che provengono dalla strada garantendone le prestazioni in ogni condizione atmosferica. 

«Abbiamo iniziato a servircene – prosegue Mizzon – qualche tempo fa partendo dalle selle, poi abbiamo pensato di estenderla ai guanti. Ogni anno c’è stato un aggiornamento e una miglioria. Ogni volta che c’è da portare avanti un’innovazione, si fa una valutazione con alcuni partner come l’Università di Besançon e alcuni esperti interni. Poi ci si rivolge all’esperienza dei corridori, approfittando dei periodi di off-season o di allenamento. Raccolti i riscontri degli atleti e poi raffrontandoli con i dati di laboratorio, si decide di andare in produzione. In questo caso, abbiamo lavorato con il Team Bahrain Victorious perché da anni collaboriamo con loro per selle e nastri. Conoscevano già la tecnologia CPC e quando hanno saputo che era disponibile per i guanti, è nata subito la collaborazione. Uno dei primi cui li abbiamo dati è stato Colbrelli, che abita vicino alla nostra azienda. Lui li ha provati prima dei ritiri, ma quando poi anche gli altri hanno dato parere positivo, si è iniziato a produrli perché possano usarli tutto l’anno».

  • La tecnologia CPC è applicata anche sulle selle, qui sulla Scratch M5 PAS CPC
  • E questa invece è la versione Scratch M5 CPC
  • La tecnologia CPC è applicata anche sulle selle, qui sulla Scratch M5 PAS CPC
  • E questa invece è la versione Scratch M5 CPC

Colbrelli, presa sicura

Colbrelli, l’uomo di Roubaix che in allenamento i guanti non li usa mai: un singolare esperimento. In questi giorni è a casa, in procinto di andare a Gran Canaria per un periodo di lavoro, prima di affrontare il primo stage in altura sul Teide.

«Conoscevo questo materiale – dice – dai tempi della Bardiani. Era una prima versione, ma già allora mi trovavo benissimo. Appena mi li hanno dati per provarli, ho subito avuto un bel feeling. Il guanto è sottile, leggero e molto aderente. Ugualmente la presa sul manubrio è incredibile. Sapete che tanti manubri viaggiano senza nastro? Ebbene, con questi guanti non scappano via. Se invece c’è su il nastro Prologo, allora il guanto si attacca e non c’è verso che perdi la presa. Non li ho ancora usati in corsa, ma solo in allenamento. La prima cosa che ho notato è che anche dopo tante ore non mi formicolano le mani e questo è già tanto. Posso immaginare il beneficio durante una Roubaix, insomma…».

Fra i primi a provarli, Sonny Colbrelli li ha ricevuti alla fine della scorsa stagione
Fra i primi a provarli, Sonny Colbrelli li ha ricevuti alla fine della scorsa stagione

Contro il freddo

L’osservazione del corridore va oltre. Se uno strumento del tuo lavoro lo indossi da tre a cinque ore ogni giorno, se ci sono sfumature da cogliere, stai certo che non ti sfuggono.

«Tanti guanti – prosegue Sonny – scorrono sulla mano, per cui a volte muovendosi fanno male fra le dita. Qui non succede, perché aderiscono alla perfezione. Ai tempi della Bardiani non erano così evoluti, adesso invece sono sottilissimi e ancora più confortevoli. E poi ce ne sono di diversi tipi. Normali, leggeri, superleggeri, dita lunghe e modelli estivi. La versione da pioggia mi ha colpito molto. In pratica si tratta dei guanti invernali che dispongono anche di una copertura antipioggia, come fosse il tessuto di una mantellina. L’altro giorno sono uscito con tre gradi e pioveva e devo dire che le mani se la sono cavata egregiamente. E voi lo sapete, io sono uno che in allenamento è sempre andato senza guanti...».

Con i nuovi guanti Prologo, griffati con il logo di Alè per dare coerenza all’abbigliamento del team, il Team Bahrain Victorious inizierà la nuova stagione nel segno della sicurezza e del comfort. Il resto è nelle mani degli atleti e del marketing, perché tanti studi e queste ricerche così importanti possano avere una ricaduta sul mercato, sensibile alle osservazioni dei campioni e vorace di novità convincenti.

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Le selle “speciali” per i campioni di Prologo

Luciano Crestani
27.12.2021
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L’anno che si sta per chiudere ha riservato a Prologo tantissime soddisfazioni sportive a cominciare dalla vittoria al Tour de France di Tadej Pogacar. Per celebrare i successi ottenuti nel 2021, e in generale per ringraziare i campioni che durante la stagione hanno corso utilizzando le proprie selle, Prologo ha realizzato per loro delle Special Edition. Stiamo parlando di Pauline Ferrand Prevot, Elisa Balsamo e Filippo Baroncini, oltre naturalmente di Tadej Pogacar. Ogni sella ha la sua storia. Tutte sono però accomunate dal desiderio di Prologo di manifestare la propria gratitudine verso atleti che hanno saputo ottenere risultati di assoluto prestigio.

Sella disegnata per Pauline Ferrand Prevot dall’artista “No Curves”
Sella disegnata per Pauline Ferrand Prevot dall’artista “No Curves”

Pauline Ferrand Prevot

Quando si parla di Pauline Ferrand Prevot si fa riferimento ad una campionessa polivalente, capace di vincere passando con disinvoltura dalla strada alla mountain bike fino fino al ciclocross. Per la francese il 2021 ha segnato il debutto ufficiale su una sella Prologo. La Prevot ha iniziato la sua stagione con la maglia di campionessa del mondo mountain bike alla quale ha poi aggiunto quella di campionessa europea.

In accordo con BMC, partner tecnico della Prevot, Prologo ha sviluppato per lei una grafica particolare per la sua Dimension NDR. A realizzarla è stato l’artista italiano “No Curves” che ha saputo celebrare al meglio una personalità forte e unica come quella della francese.

Prologo celebra Elisa Balsamo e Filippo Baroncini con due selle iridate in onore delle vittorie a Leuven
Prologo celebra Elisa Balsamo e Filippo Baroncini con un sella “iridata”

Balsamo e Baroncini

Pur sapendo che nel 2022 utilizzeranno altre selle, in Prologo hanno voluto comunque festeggiare i trionfi mondiali di Elisa Balsamo e Filippo Baroncini, a conferma del forte legame che unisce l’azienda ai propri atleti.

Così come avvenuto con la Prevot, per Elisa Balsamo è stata realizzata una versione speciale della Dimension NDR. La grafica scelta è stata pensata per integrarsi perfettamente con la Cannondale iridata utilizzata dalla stessa Balsamo in occasione della prima edizione della Parigi-Roubaix femminile. Discorso analogo per Filippo Baroncini. Per lui è stata realizzata una edizione speciale della Scratch M5 customizzata con il suo nome e i colori dell’iride.

Nella sella realizzata per Pogacar il simbolo di Prologo prende i colori della bandiera slovena
Nella sella realizzata per Pogacar il simbolo di Prologo prende i colori della bandiera slovena

Tadej Pogacar

L’atleta a cui forse si sentono maggiormente legati in casa Prologo è senza alcun dubbio Tadej Pogacar. Lo sloveno è stato capace di vincere le ultime due edizioni del Tour de France portando una ventata di freschezza e novità nel mondo del ciclismo.

Per Pogacar le selle speciali sono addirittura due. In occasione della partenza del Tour è stata realizzata una Limited Edition in 10 pezzi della sella realizzata per festeggiare la vittoria al Tour del 2020. Per l’occasione è stato previsto un packaging particolare con all’interno una cartolina firmata a mano dallo stesso Pogacar. Dopo la vittoria del Tour 2021 Prologo ha realizzato altri dieci pezzi. Il modello in questione è la Scratch M5 customizzata con la bandiera slovena.

La prima sella personalizzata di Prologo fu fatta in onore della vittoria di Fabian Cancellara alle Olimpiadi di Pechino del 2008
La prima sella personalizzata fu fatta per Cancella in occasione dell’oro olimpico del 2008

Come nascono le Special Edition

Per farci raccontare come nascono le selle speciali per campioni come Pogacar o la Prevot abbiamo scambiato due chiacchere con Alberto Mizzon, referente per il marketing di Prologo. Abbiamo così scoperto che la prima Special Edition risale al 2008 per celebrare l’oro olimpico di Fabian Cancellara a Pechino. Quello con il campione svizzero è stato un rapporto davvero speciale visto che a partire dalla sua nascita Prologo ha accompagnato Cancellara in tutti i suoi trionfi fino al termine della carriera.

L’iter che viene seguito nella realizzazione delle selle celebrative è semplice: «Per prima cosa festeggiamo davanti alla tv – esordisce sorridendo Alberto Mizzon – poi passiamo allo sviluppo della parte grafica che facciamo internamente tenendo conto delle indicazioni dell’UCI, del team e dei gusti dell’atleta. Una volta scelta la grafica e il modello andiamo in produzione. Vengono realizzati solo pochi modelli destinati allo stesso atleta e al meccanico del team. Non si tratta di selle che poi vengono vendute. Solo per Bettiol abbiamo fatto un’eccezione. Ma c’era un buon motivo».

La sella disegnata per Alberto Bettiol dopo la vittoria al Giro delle Fiandre del 2019
La sella di Alberto Bettiol dopo la vittoria al Fiandre del 2019

La sella speciale di Bettiol

Se grazie a Pogacar sono arrivate le soddisfazioni sportive più grandi, un rapporto speciale si è però creato fra Alberto Bettiol e Salvatore Truglio, General Manager di Prologo. In occasione della sua vittoria al Giro delle Fiandre del 2019 sono state realizzate dieci selle celebrative che sono state poi esposte presso alcuni negozi nelle Fiandre. Altre dieci sono state donate a Bettiol. Una sella infine è stata messa come premio dallo stesso Alberto e da Prologo per un’asta benefica organizzata per raccogliere fondi per l’Ospedale Pediatrico Meyer. Per scoprire le prossime selle Special Edition non resta che aspettare il 2022 e i trionfi dei tanti campioni che ogni giorno gareggiano su selle Prologo.

Prologo

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