Da Decathlon è sempre tempo di mondiali

22.09.2022
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Archiviata la prima parte dei mondiali con le prove a cronometro e il Mixed Relay, la rassegna iridata di Wollongong si appresta ad entrare nel vivo con le prove su strada che scatteranno domani. 

Più ci avviciniamo alla “gara regina” di domenica, quella riservata ai professionisti, e più aumenta negli appassionati di ciclismo il desiderio di sentirsi parte dell’evento, magari indossando un capo che ricordi i mondiali. Decathlon si presenta come la risposta perfetta per chi desidera soddisfare tale desiderio.

Tutti i prodotti portano la conoscenza e le tecniche di Santini
Tutti i prodotti portano la conoscenza e le tecniche di Santini

La casa dei mondiali

A partire dallo scorso anno Decathlon è in qualche modo diventata la “casa” dei mondiali di ciclismo, grazie ad un accordo che ha visto protagonista l’azienda francese, l’UCI e Santini, da sempre partner tecnico dei campionati del mondo di ciclismo.

L’accordo ha interessato inizialmente gli store Decathlon di Italia, Belgio, Ungheria e Svizzera ed è stato successivamente esteso a Francia, Germania e Spagna. Presso la maggior parte degli store Decathlon delle nazioni interessate dal progetto sono stati allestiti dei corner dedicati e brandizzati Santini & UCI con capi e accessori legati ai mondiali di ciclismo. La collezione, creata in collaborazione con UCI, include naturalmente la replica della maglia di Campione del Mondo. Accanto alla maglia iridata troviamo un completo total black composto da jersey e calzoncino ed una gamma di accessori con base nera o bianca. Tutti i capi presentano le iconiche strisce iridate e racchiudono la qualità e il know-how che da sempre contraddistingue Santini nella produzione di abbigliamento tecnico da ciclismo.

La collezione è arricchita da ulteriori due maglie tecniche , rispettivamente di colore teal blu per l’uomo e azzurro per la donna. Si tratta di due capi estremamente eleganti destinati a non passare inosservati.

Oltre alle maglie, da uomo e da donna, ci sono anche molti accessori e gadget
Oltre alle maglie, da uomo e da donna, ci sono anche molti accessori e gadget

Pronti per l’autunno

La collezione legata ai mondiali di ciclismo è destinata a breve ad arricchirsi di nuovi capi. Entro fine mese è previsto infatti l’arrivo di una nuova linea di prodotti, chiamata “tempo fresco”, ideale per essere indossata nelle giornate di inizio autunno quando le temperature non sono ancora proibitive. Tra questi segnaliamo una maglia a manica lunga realizzata con un tessuto leggermente felpato. Presto arriverà anche una linea con prodotti ideali per temperature più rigide. In entrambi i casi si tratta di prodotti estremamente tecnici pensati per chi ama sfidare se stesso nel corso delle proprie uscite in bicicletta e desidera indossare capi altamente performanti.

La partnership è iniziata con i punti Decathlon di Italia, Belgio, Ungheria e Svizzera ed è stato estesa a Francia, Germania e Spagna
La partnership è iniziata con i punti Decathlon di Italia, Belgio, Ungheria e Svizzera ed è stato estesa a Francia, Germania e Spagna

Lo sport per tutti

La collaborazione con Santini e UCI rientra in un progetto più ampio voluto da Decathlon e ben riassunto nel claim: “Sport for the many”. L’obiettivo dell’azienda francese è infatti quello di favorire l’avvicinamento allo sport del maggior numero di persone possibili. Nel caso specifico del ciclismo, l’obiettivo dichiarato è quello di invogliare un pubblico sempre più vasto ad andare in bicicletta indossando capi di qualità ad un prezzo competitivo.

In Italia la collezione dedicata ai Mondiali è attualmente presente nel 70% dei punti vendita Decathlon. Una catena che attualmente può contare su 135 negozi distribuiti su tutto il territorio italiano. L’obiettivo della filiale italiana dell’azienda francese è quello di arrivare ad una copertura totale nel corso del 2023. Nell’attesa è comunque possibile acquistare tutti i prodotti anche sul sito ufficiale decathlon.it.

Decathlon

Santini per l’Australia, mondiale e riconciliazione

19.09.2022
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Siamo finalmente entrati nella settimana dei campionati del mondo di ciclismo su strada. La rassegna iridata è infatti scattata ieri con le prime gare a cronometro. Il mondiale ritorna nuovamente in Australia dopo appena dodici anni. Nel 2010 si svolse a Geelong con la vittoria di Thor Hushovd nella gara riservata ai professionisti. Quest’anno il cuore dei mondiali sarà invece la cittadina di Wollongong, nel New South Wales. I padroni di casa australiani avranno l’occasione di mostrare al mondo intero la bellissima divisa che ha realizzato per loro Santini Cycling Wear (proprio ieri Grace Brown ha colto la prima medaglia nella crono donne elite: argento). Ricordiamo che quello tra Santini e AusCycling (la nazionale australiana di ciclismo, ndr) è un rapporto davvero duraturo, avendo avuto inizio nel 2001. 

Il rapporto tra Santini e AusCycling, la federazione di ciclismo australiana, è iniziato nel lontano 2001
Il rapporto tra Santini e AusCycling, la federazione di ciclismo australiana, è iniziato nel lontano 2001

Una grafica speciale

Per questa seconda edizione dei mondiali di casa, l’Australia ha richiesto a Santini di realizzare una maglia speciale che racchiudesse in sé i seguenti tre temi: diversità, inclusione, ma soprattutto riconciliazione. Quest’ultimo è un tema particolarmente sensibile in Australia in quanto ha a che fare con il rapporto con i cosiddetti “First Australians”, ossia con gli aborigeni.

Pur mantenendo i tradizionali colori verde e oro, il kit realizzato quest’anno da Santini presenta un accattivante pattern Indigeno, tratto da un dipinto commissionato da AusCycling per segnare l’inizio del percorso di riconciliazione con gli aborigeni.

A spiegarne il significato è la stessa autrice del quadro da cui è stato tratto il pattern. Si tratta di Chern’ee Sutton, un’artista contemporanea della comunità Indigena Kalkadoon.

«Il simbolo verde e oro in basso a sinistra dell’opera d’arte – spiega – rappresenta la Nazionale Australiana, che gareggia con orgoglio per la nostra nazione. Le linee mobili all’interno simboleggiano gli atleti che viaggiano per il mondo per competere e i simboli U rappresentano gli uomini e le donne. Le U con coolamons (vaso/piatto aborigeno) e bastoni da scavo sono le donne e le U con lance rappresentano gli uomini. Il simbolo della comunità al centro del quadro rappresenta la nostra casa: l’Australia». 

Il brand bergamasco ha progettato il completo intero, abbinando alla maglia anche un pantaloncino
Il brand bergamasco ha progettato il completo intero, abbinando alla maglia anche un pantaloncino

Scopriamo la maglia

Dal punto di vista tecnico, la maglia realizzata da Santini per la nazionale australiana ha un taglio aerodinamico ed è confezionata, nella parte frontale, collo, fianchi e tasche posteriori in tessuto Rudy, leggero e traspirante.

Le sezioni della schiena e delle maniche sono in Bodyfit, un tessuto che garantisce una vestibilità perfetta. Le maniche sono tagliate al vivo, scelta che rende il capo molto confortevole, e la zip lunga è quasi invisibile. Il collo è caratterizzato dal taglio francese mentre l’elastico a fondo maglia la mantiene in perfetta posizione una volta indossata. 

Il taglio del collo per la maglia della nazionale australiana è alla “francese”
Il taglio del collo per la maglia della nazionale australiana è alla “francese”

Tutto abbinato 

Alla maglia è naturalmente abbinato il pantaloncino. E’ realizzato con l‘innovativo tessuto New Monica che, grazie al grip in silicone interno che ricopre tutta la fascia laterale della gamba, crea un “effetto tatuaggio” e aderisce perfettamente alla pelle senza costringere. Realizzato con taglio al vivo, presenta un numero di cuciture ridotto al minimo e non ci sono elastici a fondo gamba che stringono ed infastidiscono. Le bretelle sono elastiche, leggerissime e confortevoli, e permettono una massima estensione per garantire un’ottima vestibilità anche ai ciclisti più alti. Il fondello C3 è costruito attraverso il processo Carving Technology. Questa speciale tecnica consente al fondello, ideale per lunghe ore in sella, massima protezione dagli shock, incredibile leggerezza, traspirabilità e perfetta vestibilità.

Paola Santini, Marketing Manager di Santini Cycling Wear, ha evidenziato con queste parole l’importanza della ormai storica partneship fra la sua azienda e la nazionale di ciclismo australiana: «Non si tratta solo di una fornitura di capi, ma di una vera e propria collaborazione per lo sviluppo di prodotti di alta gamma e i riscontri degli atleti sono fondamentali per creare capi che rispondano alle esigenze di alte performance e ci aiutano anche a innovare sempre di più i prodotti destinati agli appassionati».

La versione Fan Line del kit per la Nazionale Australiana è disponibile online sul sito Santini (www.santinicycling.com), in loco durante i mondiali di Wollongong e in selezionati negozi di ciclismo in tutto il mondo, già dal 18 settembre.

Santini

A tu per tu con Ballan ed il suo sguardo sul mondiale

11.09.2022
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A poche ore dalla prima lista, ancora lunga, di Bennati, dei convocati per il mondiale di Wollongong, l’attesa cresce. Il debutto iridato per il cittì sarà tosto, l’Italia manca dal gradino più alto del podio dal 2008 di Varese. Giorno nel quale, ad indossare la maglia più famosa del ciclismo fu Alessandro Ballan. Lo incontriamo allo stand di BMC, all’Italian Bike Festival, dove ieri (ed anche oggi) c’era Evans. I due scherzano, pedalano e parlano con la gente. 

«Il bello delle fiere e del ciclismo – inizia a dirci Ballan – è che le persone ci vedono, facciamo foto, interviste. Il nostro è uno sport bello e la passione dei tifosi è coinvolgente, arrivo a fine giornata stravolto, ma è così che deve essere».

Siamo a pochi giorni dal via della settimana iridata, che mondiale vedi?

Credo che questo mondiale si stia vivendo in maniera diversa dagli anni passati. Soprattutto perché si disputerà in Australia, quindi un Paese molto lontano da noi, non se ne è parlato così tanto. Sarà sicuramente insidioso, alla fine si tratta della corsa più importante dell’anno, ogni percorso porta i suoi problemi. 

Anche questo non ne è esente…

Saranno 4.000 metri di dislivello, ne deduco che sarà duro e ne uscirà un campione del mondo di fondo, ma soprattutto veloce. Gli ultimi 9 chilometri saranno totalmente piatti, questo darà la possibilità a vari corridori di rientrare nel finale. Potrebbe finire tranquillamente in una volata ristretta. 

Tanti favoriti quindi?

Il favorito numero uno è Van Aert, come lo poteva essere lo scorso anno. C’è da aggiungere la presenza di Girmay, che è stato capace di vincere proprio contro il belga quest’anno alla Gand-Wevelgem. Mancherà Alaphilippe, con grande probabilità, vincitore delle ultime due edizioni. E non escluderei assolutamente Evenepoel, però il Belgio a questo punto deve capire che strategia può mettere in atto…

Secondo te?

Penso che l’unica chance di Remco sia quella di arrivare da solo al traguardo, un po’ come ha fatto a San Sebastian e meno recentemente alla Liegi-Bastogne-Liegi. Dovrebbe cercare di fare una selezione simile a quella che fece all’europeo di Trento. Evenepoel in volata parte battuto rispetto agli altri corridori, la sua carta il Belgio potrebbe essere una scelta da giocarsi per far muovere anche le altre squadre. 

Non dovrebbe però portare via un gruppo ma andare da solo?

Certo, se si dovesse creare un gruppetto con lui davanti insieme ad altri corridori non avrebbe senso collaborare. Rischierebbe di arrivare al traguardo e di perdere, al mondiale non conta il piazzamento, ma solo chi vince. Il secondo posto conta molto poco alla fine. 

La nostra nazionale arriva con qualche difficoltà, tu su chi punteresti?

Non ci sono molti nomi tra cui scegliere, negli ultimi anni tirare fuori i 9 convocati non è assolutamente facile. La squadra con Ballerini, negli anni dove correvo anche io, era molto difficile da fare. Franco era costretto a lasciare fuori molti nomi di spessore. 

Bettiol capitano unico quindi?

La scelta di Bennati di portarlo come capitano (non ancora confermata ma manca solo l’ufficialità, ndr) è giusta. Alberto è un corridore di fondo, molto particolare, ma se riesce a cogliere la giornata giusta è in grado di cogliere il risultato pieno, come ha fatto al Fiandre. 

Al suo fianco chi metteresti?

Trentin, come uomo di esperienza e guida in gara non può mancare, il suo apporto potrebbe diventare fondamentale. Per il resto punterei su una squadra di giovani interessanti: da Bagioli a Battistella e molti altri. Quest’anno non potranno dire la loro ma il mondiale australiano sarà una bella scuola. 

Battistella ha fatto due bei podi alla Vuelta, poi è tornato a casa con la febbre…

E’ un corridore che mi piace molto, è tornato a casa dalla Spagna con un po’ di febbre, spero non abbia compromesso totalmente la condizione. Vive dalle mie parti. Mi piace perché è completo e tiene la distanza. Lo abbiamo visto spesso davanti, anche al campionato italiano vinto da Nizzolo ed è arrivato terzo quest’anno. Lo vediamo spesso davanti in chilometraggi al di sopra dei 250 chilometri, e questo è fondamentale per un corridore. 

Quel chilometraggio è una barriera naturale… 

Sì, per farvi un esempio: io in carriera ho vinto poco, però quel poco l’ho sempre ottenuto sopra i 250 chilometri. Questo vuol dire che le mie prestazioni rimanevano costanti, mentre quelle degli altri calavano. E’ una caratteristica che crea già delle differenze in gruppo. 

Il fatto che l’Italia non sarà protagonista come la vedi, come potrebbe agire?

Arrivare lì e non avere pressione ti dà quel qualcosa in più di tranquillità nel gestire la corsa. Sei più sereno e, banalmente, riesci a dormire senza ansie la notte prima. E’ logico che la nostra nazionale sia una delle più importanti. Storicamente, negli ultimi anni, non avere un corridore di spicco ha sempre un po’ condizionato la gara. Mi aspetto che Bennati faccia vedere la maglia nelle prime file lo stesso, non sarà facile ma ci deve provare.

Scalco: tappa all’Astico-Brenta, mondiale e poi la Bardiani

09.09.2022
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Come anticipato qualche giorno fa, Dino Salvoldi ha portato gli juniores della nazionale all’Astico-Brenta, prova del calendario under 23 ed elite. Un bel banco di prova, in vista dell’appuntamento iridato del 23 settembre in Australia. Tra di loro c’è anche Matteo Scalco (nella foto di apertura al Giro della Lunigiana, foto Scanferla), che dal prossimo anno sarà un corridore del team Bardiani CSF Faizanè, entrando così nel progetto giovani della professional di Bruno e Roberto Reverberi

«Da martedì siamo a Montichiari, ci siamo allenati un paio di volte insieme e ieri abbiamo corso all’Astico-Brenta. E’ stata una buona prova in vista anche del Trofeo Buffoni che correrò domenica con il mio team (Borgo Molino Rinascita Ormelle, ndr)». 

Matteo Scalco (il terzo da destra in maglia azzurra) ha corso ieri all’Astico-Brenta, corsa under 23/elite
Matteo Scalco (il terzo da destra in maglia azzurra) ha corso ieri all’Astico-Brenta, corsa under 23/elite

Una prima esperienza

Quella di ieri all’Astico-Brenta è stata una prima esperienza importante per Scalco che dal prossimo anno, in maglia Bardiani, disputerà le gare internazionali under 23. 

«E’ stato un bel test – dice – ed è andata anche molto meglio di quanto potessi immaginare, alla fine sono arrivato ventesimo. Sono soddisfatto di quanto fatto, direi che non ho sofferto i troppo la distanza (140 chilometri, ndr) alla fine sono venute fuori tre ore e venti di corsa, esattamente quanto una gara juniores. Ovviamente il ritmo era più alto ed è stato difficile rimanere con i migliori, ma ce l’ho fatta. Se avessi avuto questa gamba anche al Lunigiana… Va beh, ci sono altri appuntamenti importanti ora».

Gli juniores come Scalco corrono con i rapporti bloccati, anche se dall’anno prossimo non sarà più così. All’Astico-Brenta però Matteo ha avuto modo di montare l’undici come rapporto più lungo al posteriore. Una prima volta anche questa.

«Ho usato raramente l’undici, solamente in alcuni tratti un po’ in discesa dove si spingeva forte. Per il resto, anche in pianura non l’ho mai utilizzato. Sono riuscito a gestirmi bene, era la prima volta e non sapevo bene cosa aspettarmi, ma alla fine anche negli junior si fa velocità e usiamo il 14, basta far girare le gambe. Questo sarà il livello che troverò il prossimo anno e devo dire che come primo approccio mi piace, ovviamente in alcune corse si alzerà un po’ l’asticella, ma sono curioso di vedermi all’opera».

Scalco, in mezzo tra Roberto e Bruno Reverberi ed il suo procuratore Johnny Carera, correrà per Bardiani dal 2023
Scalco, in mezzo tra Roberto e Bruno Reverberi ed il suo procuratore Johnny Carera, correrà per Bardiani dal 2023

Il professionismo

Nel 2023 Scalco, come detto, correrà in Bardiani, ma in che modo è arrivato al team professional italiano?

«Verso maggio ho firmato la procura con i Carera – racconta – e una volta fatto, abbiamo preso in considerazione le possibilità che mi si erano presentate. In Bardiani avevo già un mio compagno dello scorso anno, Pinarello, che ho sentito costantemente durante l’anno. La sua esperienza mi ha aiutato a prendere questa decisione. E’ vero che avrò un contratto da professionista, ma correrò nella categoria under 23, facendo però tutte prove internazionali. Questo calendario non sarà così fitto ma mi permetterà di andare ad obiettivi, e salendo mano mano di livello capisci se questo può essere il tuo mondo.

«Si erano fatti vivi dei progetti delle squadre WorldTour con team Development. Ma quando la Bardiani si è fatta viva con un progetto secondo me migliore, non ho esitato ad accettarlo. Lo vedo come un gradino intermedio, che mi permetterà di crescere passo dopo passo».

Scalco Piva 2022
Scalco ha raccolto molti successi quest’anno, molti importanti, tra cui il Trofeo Piva junior, vinto per distacco (foto Bolgan)
Scalco Piva 2022
Scalco ha raccolto molti successi quest’anno, molti importanti, tra cui il Trofeo Piva junior, vinto per distacco (foto Bolgan)

A misura d’uomo

Dall’esperienza del suo ex compagno di squadra, Scalco ha deciso di intraprendere il cammino in Bardiani, una decisione che fa capire come il progetto giovani sia ben avviato.

«Pinarello si è trovato bene – racconta Scalco – soprattutto per quanto riguarda la scuola. Visto che non corriamo tutti i weekend, c’è una migliore gestione dello studio e dei carichi di allenamento. E’ riuscito a fare tutte le gare internazionali in Italia, tra cui il Giro Under 23, e qualche gara all’estero, come quella in Belgio appena conclusa.

«Per quanto riguarda i dettagli non sappiamo bene cosa dovremo fare. Per esempio non so se sarò costretto a cambiare residenza o meno, durante l’ultimo consiglio federale avevano detto che avrebbero cambiato questa regola. Ho parlato con i Carera, ho conosciuto sia Johnny che Alex, sono venuti anche a vedermi al Lunigiana, a dimostrazione che ci credono».