Wollongong, il 2022 strizza l’occhio agli sprinter

24.09.2021
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Tornando a casa dovrà fare due settimane di quarantena, ma per nulla al mondo Stu Taggart avrebbe rinunciato a questo incontro nel centro di Leuven. L’amministratore delegato dei prossimi mondiali di Wollongong era evidentemente orgoglioso di poter raccontare l’impresa che nelle intenzioni contribuirà a risollevare l’economia turistica della sua città dopo la pandemia. Fra un anno, giorno più giorno meno, il circo iridato sarà infatti nel pieno delle sfide australiane, nello stato del New South Wales. La città australiana che lo accoglierà conta 300 mila abitanti, sorge 90 chilometri a sud di Sydney e si divide fra l’Oceano e le colline.

«Il ciclismo – ha detto Taggart – offre al mondo la possibilità di vedere ogni anno posti bellissimi ed è un onore pensare che tutto questo il prossimo anno sarà nella nostra città. Il ciclismo laggiù unisce naturalmente la costa con l’entroterra e rappresenta un futuro sostenibile. Il mondo dello sport ricorda con piacere il clima delle Olimpiadi di Sydney 2000 ed è sull’accoglienza che vogliamo puntare. Vivendo di turismo, abbiamo avuto un forte impatto con il Covid e i mondiali arriveranno nel momento giusto».

Stu Taggart è l’amministratore delegato dei mondiali di Wollongong 2022
Stu Taggart è l’amministratore delegato dei mondiali di Wollongong 2022

Ritorno alla normalità

Alla presentazione, che si è svolta ieri sera nell’elegante e frizzante centro di Leuven, erano presenti anche David Lappartient e Peter Van den Abeele, che per conto dell’Uci valuta i percorsi.

«Il ciclismo in Australia – ha detto il presidente dell’Uci – sta letteralmente esplodendo. E sperando che ci sia il ritorno alla normalità che il Belgio sta sperimentando in questi giorni, credo che sarà un evento memorabile. Ricordo a tutti che ancora a gennaio, non fu possibile ammettere il pubblico ai mondiali di ciclocross di Ostenda, mentre ora le strade sono piene di tifosi, con l’unica accortezza della mascherina. Ho parlato pochi giorni fa con il Ministro dello Sport australiano e mi ha garantito che per settembre 2022 sarà tutto perfetto. Tutte le volte che il ciclismo sbarca in Australia, si vivono giorni eccezionali».

La stessa crono

Il percorso, dunque, e il programma, che vedrà come quest’anno in apertura le crono degli elite, la staffetta mista il mercoledì, il giorno di riposo il giovedì e poi le gare su strada.

«La prima caratteristica che mi sento di svelare – ha detto Van den Abeele – è che la crono degli uomini sarà per la prima volta lunga come quella delle donne, su una distanza di circa 35 chilometri. Faranno esattamente lo stesso percorso. Avremo partenze e arrivi dalla spiaggia, con un percorso contro il tempo piatto e simile a questo delle Fiandre. La gara su strada dei professionisti invece avrà un lungo giro iniziale che contiene una salita pedalabile. Il circuito invece sarà tecnico e non del tutto pianeggiante, ma comunque più agevole di quello sui cui si correrà qui in Belgio».

Più Matthews che Ewan

Mondiale per velocisti, insomma? Verrebbe scontato pensare a un percorso disegnato per Caleb Ewan, ma qui è stato Stu Taggart a riprendere la parole.

«Sarà un percorso veloce – ha detto – ma non per velocisti. Più che a Caleb Ewan, che comunque potrebbe trovarcisi bene, penserei piuttosto di corridori come Michael Matthews».

Singolare coincidenza, dato che proprio Matthews nel 2010 vinse la corsa degli under 23 ai mondiali di Geelong, che su strada vennero vinti da Thor Hushovd. Furono i primi mondiali di Paolo Bettini sull’ammiraglia azzurra, a pochi mesi dalla morte di Ballerini. Betto si raccomandò più volte con Pozzato di prendere in testa l’ultima curva di quella corsa caratterizzata dagli scatti di Nibali e Visconti. Ma Pippo la prese troppo indietro. E nonostante una rimonta eccezionale, segno che avesse probabilmente le migliori gambe del lotto, conquistò “solo” il quarto posto.

Lappartient e Van den Abeele presenti all’incontro per parlare del percorso e dei criteri di scelta
Lappartient e Van den Abeele presenti all’incontro per parlare del percorso e dei criteri di scelta

Buono per noi

«Sarà una grandissima festa – ha concluso Stu Taggart – e metterete alla prova la nostra ospitalità. Abbiamo sviluppato il miglior percorso possibile, ma siamo certi di poter offrire una piattaforma di accoglienza per voi tutti indimenticabile. Abbiamo avuto paura di non poterlo fare, ma le vaccinazioni procedono forte e anche se finora il mio Paese è stato restio ad aprire le frontiere per impedire il contagio, per il prossimo settembre troverete tutte le porte aperte».

Cos’altro dire, avendo peraltro in casa uomini veloci come Viviani, Nizzolo, Colbrelli, Trentin, Cimolai e Modolo? Grazie per la presentazione, mister Taggart, ci vedremo certamente l’anno prossimo.