Europei, domani si corre. Trentin guida l’attacco

13.08.2022
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Domani si corre e finalmente gli atleti potranno scoprire il circuito di Monaco. L’organizzazione non ha voluto infastidire la circolazione cittadina e così, spiega Trentin dopo 150 chilometri con i compagni di nazionale, fatto franco il tratto in linea iniziale, nessuno è riuscito a farsi un’idea del percorso.

«L’unica cosa che sappiamo – dice Matteo – è che a parte l’Olanda, nessuno vorrà correre per la volata. Per cui, percorso o no, il nostro scopo non sarà aspettare il finale».

Trentin ha vinto il campionato europeo del 2017, dando l’inizio alle cinque vittorie azzurre
Trentin ha vinto il campionato europeo del 2017, dando l’inizio alle cinque vittorie azzurre

Regista e punta

Bennati lo aveva detto all’indomani dell’incarico ricevuto e lo ha ripetuto ieri: il trentino della UAE Emirates sarà il regista in corsa. Quello che fu per anni il suo ruolo con Cassani. E allora al regista ci rivogliamo per capire cosa aspettarci dalla corsa di domenica. Trentin ha dovuto saltare il Tour per quel Covid inatteso e senza sintomi. E’ rientrato all’Ethias Tour de Wallonie e poi a Burgos ha iniziato ad avere le sensazioni giuste.

«Un po’ sono stato fermo – spiega – anche perché non serviva ripartire subito. A Copenhagen ero messo bene, per arrivare meglio alla fine del Tour. Adesso sto bene e fare il regista non vuol dire non poter fare la punta. Dovremo essere più opportunisti delle volte precedenti. Negli ultimi quattro europei avremmo potuto dichiarare il nostro modo di correre. Anche con Nizzolo nel 2020, si corse per arrivare in volata. Questa volta il nostro scopo non sarà tirare. Se dovessimo trovarci con Baroncini, Milan e Ganna che lavorano, allora vuol dire che siamo presi male…».

A Plouay nel 2020, l’Italia ha chiuso su ogni fuga per arrivare in volata con Nizzolo, che vinse
A Plouay nel 2020, l’Italia ha chiuso su ogni fuga per arrivare in volata con Nizzolo, che vinse
Chi è l’uomo da battere?

Jakobsen, direi. Per quello che ha fatto vedere, se sta bene, è difficile da battere. Forse il Belgio con Merlier può accettare la sfida, ma per la natura stessa dei belgi, la vedo difficile. Allora bisogna correre per farlo fuori, togliergli certezze, come al Tour quando ha perso Morkov ed era meno incisivo. Bisognerà giocarsela diversamente.

Quali nazionali si trovano nelle nostre condizioni?

Direi la Spagna, perché proprio non ha il velocista. Ma stando all’elenco provvisorio dei partenti, la Germania ne ha due, ma non da aspettare la volata. Anche la Francia ha un paio di uomini veloci, ma correrà diversamente sapendo di avere le spalle coperte. Bisognerà essere bravi a cogliere l’occasione.

Che cosa significa fare il regista?

Riuscire a capire cosa vogliono fare gli altri. Prevedere le situazioni e comunicare con i compagni, che è la cosa più difficile, perché se resti intruppato, non è così scontato che ci riesci. Bisogna correre sempre uniti. Con la radio puoi permetterti di chiacchierare. Agli europei come ai mondiali non ce l’hai e, per fortuna o purtroppo, non ti puoi rilassare un momento.

Dopo aver saltato il Tour e il rientro al Wallonie, Trentin ha avuto buone sensazioni dalla Vuelta Burgos
Dopo aver saltato il Tour e il rientro al Wallonie, Trentin ha avuto buone sensazioni dalla Vuelta Burgos
Per fortuna o purtroppo?

Entrambe, ma credo che sia una cavolata non usare la radio solo per due corse all’anno. Non mi sembra che le corse in cui l’abbiamo siano poco spettacolari. Per fortuna in circuito il discorso della sicurezza incide meno, ma anche la Formula Uno usa la radio per la tattica e i gran premi restano spettacolari. A parte la Ferrari che non vince, ma quella è un’altra storia. Se vuoi le corse spettacolari, devi cambiare i percorsi, non togliere le radio.

Cambiare come?

Le corse di un giorno, le grandi classiche è giusto che siano lunghe, ma nei Giri devi accorciare le tappe. Vedi il Tour. Se vuoi che sull’Alpe d’Huez vinca un campione, devi fare in modo che abbia un incentivo per mettere la squadra a tirare. Ma se la metti al terzo giorno di un trio durissimo, è sicuro che arrivi la fuga. Non è poco rispetto, è che proprio non ce la facciamo. Dalla televisione non ti rendi conto…

Lo scorso anno a Trento, Matte decisivo per la vittoria di Colbrelli
Di cosa?

Di quanto si vada forte. Il Granon era tutto al 10 per cento, eppure sembrava che Vingegaard non facesse fatica. Anche Pogacar che ha preso 3 minuti, ha fatto il record della scalata. E’ stato il Tour più veloce di sempre, perché non ci sono tappe in cui non si vada a tutta. E non è solo il Tour, sono tutte le corse. I percorsi sono mediamente più duri e i corridori si allenano di più. Thomas ha fatto il record di tutte le salite rispetto al Tour che ha vinto, ma è arrivato terzo e ben staccato.

Sarà caldo domani a Monaco?

Guardate, mattina e sera è fresco, nelle ore centrali ci sono 30 gradi buoni. Si suderà, ma si suda anche a 20 gradi. Andiamo a vedere cosa succede, poi chiudo la valigia e vado al Tour du Limousin. Dicono che ho riposato abbastanza. E la stagione è ancora lunga.