Il ciclismo di Modolo, tra giovani e Giro-E

28.05.2023
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La carovana del Giro-E è arrivata a Roma ieri, dopo un trasferimento durato due giorni e partito direttamente dalle Tre Cime di Lavaredo. Tra coloro che si trovano a pedalare sulle strade del Giro-E e della corsa rosa c’è Sacha Modolo (foto Instagram in apertura). Il veneto ha chiuso lo scorso anno con il professionismo ed ora assapora un ciclismo differente. 

Modolo ha ricevuto una grande accoglienza sulle Tre Cime di Lavaredo (foto Instagram)
Modolo ha ricevuto una grande accoglienza sulle Tre Cime di Lavaredo (foto Instagram)

Il ciclismo “lento”

«Una delle cose che mi ha colpito di più – attacca Modolo – è rendermi conto finalmente di quanto il pubblico sia appassionato di ciclismo. Mi è capitato di vedere, mentre attraversavamo il Passo Giau dopo la tappa di Val di Zogno, un sacco di gente appostata sui tornanti con il camper. Non lo noti quando sei professionista, certe cose non hai il tempo di vederle. In particolare mi ha colpito una coppia, erano abbastanza anziani, noi passavamo in macchina e loro erano seduti fuori dal camper che leggevano un libro. Fin da quando ero piccolo – continua – ho sempre corso e non sono mai andato sulle strade del Giro d’Italia».

Con il Giro-E ha scoperto un nuovo modo di vivere la bici, qui in mezzo tra Lello Ferrara e Iader Fabbri (foto Instagram)
Con il Giro-E ha scoperto un nuovo modo di vivere la bici, qui insieme a Lello Ferrara (foto Instagram)
Come ti ha fatto sentire?

E’ giusto che i professionisti siano a conoscenza dell’amore che le persone hanno verso i corridori. A volte, magari, prendi sottogamba tutto questo, soprattutto quando sei nella “centrifuga” della corsa. 

Lo hai notato grazie al Giro-E, che esperienza è stata?

Mi sono divertito davvero molto, mi hanno già chiesto se il prossimo anno fossi disponibile a partecipare. Ho detto subito di sì. E pensare che all’inizio non ero sicuro di voler partecipare, ero titubante.

Hai sanato la ferita verso il ciclismo?

Sì, ho trovato un nuovo modo di vivere la bici, con più tranquillità. Il Giro-E mi ha permesso di conoscere tante persone e ciclisti di altre specialità. Mi sono reso conto che la strada è solamente una goccia nel mare del ciclismo. 

Sull’arrivo di Caorle per Modolo ancora un po’ di nostalgia (foto Instagram)
Sull’arrivo di Caorle per Modolo ancora un po’ di nostalgia (foto Instagram)
Quale delle altre discipline ti affascina di più?

Il gravel. Ho avuto modo di correre il campionato italiano l’anno scorso, dove sono arrivato terzo. Ed ho preso parte anche al mondiale in Veneto

E la bici elettrica? Era la prima volta che ci salivi?

Sì, devo ammettere che mi piace. La gente non capisce il grande potenziale di questo mezzo. Permette a tutti di pedalare ovunque, di farti godere della bici e di paesaggi che altrimenti non avresti modo di apprezzare. 

La gente a bordo strada ti riconosce ancora, lo si vede dai social. 

E’ bello e mi fa piacere. L’altro giorno eravamo in hotel a fare il check-in ed il proprietario mi ha guardato un paio di volte e poi mi fa: «Ma tu sei Modolo!». Per qualche anno ancora accadrà, poi forse non succederà più. 

Vedere i pro’ da fuori, invece, che effetto ti ha fatto?

Vista la tappa delle Tre Cime li ho invidiati poco – ridacchia – mentre all’arrivo di Caorle mi ha fatto rosicare un po’. Proprio quella mattina mi avevano fatto notare che ero l’ultimo corridore veneto ad aver vinto una tappa del Giro nella sua Regione. Siccome era nell’aria che Dainese potesse vincere mi hanno chiesto se mi avrebbe dato fastidio. Ho risposto di no, assolutamente, è giusto che si vada avanti. Sono molto contento per “Daino” e la sera gli ho scritto i complimenti. 

L’ex pro’ veneto ha corso il Giro-E con il team Trenitalia (foto Instagram)
L’ex pro’ veneto ha corso il Giro-E con il team Trenitalia (foto Instagram)
Della volata cosa ti manca? 

L’adrenalina di quei 20 secondi dove scaricavo tutta la rabbia che avevo in corpo. Guardando da fuori mi rendo conto di quanto siano funambolici i ciclisti, sono emozioni che non nient’altro mi potrà dare. 

Intanto hai trovato il modo di restare nell’ambiente, abbiamo visto che segui anche un ragazzo, e di recente ha vinto. 

Si chiama Alessandro Borgo, uno junior (della Work Service, ndr). E’ un’emozione diversa, molto bella anche questa. Da qualche mese ho iniziato a collaborare con Mori e Piccioli, i procuratori che mi seguivano da corridore.

Da qualche mese segue Alessandro Borgo, junior della Work Service, settimana scorsa è arrivata la prima vittoria
Da qualche mese segue Alessandro Borgo, junior della Work Service, settimana scorsa è arrivata la prima vittoria
Ci avevi detto di voler lavorare con i giovani.

Sì, vorrei seguirli e dare loro quello che io non avevo quando ero junior. Ormai è una categoria fondamentale e mi sono reso conto che spesso sono soli. Il progetto è quello di seguire dei ragazzi della mia zona e creare uno staff o comunque una rete di persone che li seguano. Vi faccio un esempio.

Vai!

Borgo si era fatto male ad un ginocchio e doveva andare da un fisioterapista per farsi vedere. Non riusciva a trovare alcun appuntamento, così io mi sono messo in moto e gli ho trovato qualcuno. 

Quando pochi giorni dopo ha vinto, che cosa hai provato?

E’ stato molto bello, averlo aiutato a superare un ostacolo per poi vincere mi ha emozionato. Io ho tanta esperienza nel mondo del ciclismo, ma non voglio fare io per primo, potrei, ma ci sono dei professionisti ed è giusto che ognuno faccia il suo lavoro. A me piace coordinare, mi viene bene, me lo ha fatto notare anche RCS al Giro-E e sono stati contenti. Tanto da invitarmi di nuovo.

Giro-E, uno di noi sulle strade dei Campionissimi

25.05.2023
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TORTONA – Arrivo nel piazzale di partenza, alzo gli occhi al cielo e vedo davanti a me Fausto Coppi e Costante Girardengo. Il Museo dei Campionissimi, che lo scorso 30 aprile ha festeggiato i suoi primi vent’anni di vita, mi dà il benvenuto a Novi Ligure: qui si respira ciclismo a ogni pedalata. Vista la pioggia incessante, non c’è posto migliore per attendere il momento della nostra presentazione per l’undicesima tappa del Giro-E, che partirà proprio da qui e terminerà a Tortona. Per il terzo anno siamo anche noi in gruppo, dopo l’esordio di Torino del 2021 e lo scorso anno sulle strade dello Squalo a Messina.

Quando era ancora un ragazzino, l’indimenticato Airone arrivava ogni mattina a Novi a bordo della sua Maino grigio perla, per lavorare come garzone in una salumeria, partendo da quel piccolo comune dal nome a cui ora è accostato il suo cognome: Castellania Coppi.

Il team Italia.it dell’Enit sta pedalando sulle strade del Giro-E su bici Olmo E-Bro con pedalata assistita
Il team Italia.it dell’Enit sta pedalando sulle strade del Giro-E su bici Olmo E-Bro

Pedalata assistita

Che contrasto pensare ai mezzi con cui i pionieri si sciroppavano centinaia di chilometri in un giorno, dando vita a tappe che, quando raccontate oggi, sembrano quasi dei viaggi d’avventura. I nostri destrieri, invece, hanno la pedalata assistita, per permettere anche a chi non pedala abitualmente di vivere una giornata sulle strade del Giro d’Italia e assaporarla al meglio. In particolare, la mia squadra, Italia.it, ovvero la formazione dell’Enit (Agenzia Nazionale per il Turismo), può fare affidamento su delle Olmo E-Bro color oro, con un motore che permette cinque livelli di aiuto.

Al Museo dei Campionissimi c’è anche Cunego, impegnato a sua volta nel Giro-E
Al Museo dei Campionissimi c’è anche Cunego, impegnato a sua volta nel Giro-E

Il team di “Lello”

Il nostro capitano è l’estroso Lello Ferrara, vincitore di un Giro dilettanti nel 2000, professionista per il decennio successivo e ora scoppiettante cantore del ciclismo, che porta nelle case degli appassionati grazie alle sue divertenti dirette social in cui riesce a mettere a suo agio chiunque dei suoi ex colleghi. Con me anche due giornalisti, Michaela e Rinaldo, un avvocato, Pietro, e un campione del mondo. Già, perché ovunque vada, è così che va presentato in primis chi l’11 giugno 1982 al Bernabeu di Madrid ha alzato al cielo il trofeo che ogni calciatore sogna, anche se Beppe Dossena (in apertura accanto a Lello Ferrara) può vantare pure uno scudetto, una Coppa delle Coppe, una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana con la maglia blucerchiata della Sampdoria. 

Uno squadrone, ma anche le altre formazioni del Giro-E non scherzano ed è bello ritrovare colleghi, amici, ma soprattutto tanti campioni del pedale, a partire dall’ultimo italiano capace di farci commuovere per una monumento tra fango e lacrime: Sonny Colbrelli. Stavolta, la festa gliela facciamo noi perché è anche il suo 33° compleanno e così a cantargli tanti auguri sono Andrea Tafi, Damiano Cunego, Sacha Modolo, Giovanni Visconti, Daniele Colli e Davide Cassani: alcuni dei protagonisti di questo Giro-E 2023. 

Più risate che fatica

E’ arrivata l’ora di partire, così ci allineiamo e, applauditi da una classe di bambini che si affaccia dalla terrazza del Museo, agganciamo i pedali e cominciamo la nostra giornata in sella. Come per magia, forse grazie ai Campionissimi che ci osservano dall’alto, la pioggia ci dà tregua dopo 5 chilometri e ci permette di goderci la nostra avventura a pedali, che ci porta sulle colline del Gavi, dove Dossena mi ha confidato che viene a giocare a golf. Gli strappetti che affrontiamo sono perfetti per divertirci a testare il nostro motore e vedere come possa essere un alleato sia del neofita sia dell’appassionato che vuole testare la gamba in modo alternativo. 

Si ritorna in pianura e cominciano le prove di regolarità, ovvero tratti cronometrati in cui l’obiettivo è quello di pedalare compatti coi propri compagni di team a una media predefinita. Il nostro capitano Lello ci guida alla grande e, tra un colpo di pedale e l’altro, le risate sono assicurate. Entrando a Serravalle Scrivia, cominciamo a vedere rosa dappertutto e gli abitanti ci applaudono, come per riscaldarsi in vista dei campioni che di lì a poco passeranno ben più lesti sulle stesse strade.

Alberto Dolfin, autore dell’articolo con Tafi, Visconti, Colbrelli e Colli
Alberto Dolfin, autore dell’articolo con Tafi, Visconti e Colbrelli

Aspettando Ackermann

Al traguardo di Tortona la festa è grande, ma le emozioni non sono finite perché, dopo una doccia al volo nella casa del Derthona Basket, eccoci di nuovo tutti insieme nella hospitality a brindare alla nostra tappa e ad ammirare lo sprint che vede Jonathan Milan sfiorare il bis con una rimonta strepitosa e arrendersi per un’inezia al redivivo Pascal Ackermann. Ho voluto la bicicletta e così ora tocca andare a scrivere della giornata in Giro ma, con ancora l’adrenalina in circolo per aver pedalato sulle strade di Costante e Fausto, è tutto più semplice.

Lombardo Bikes al Giro-E: Mugello R52 per il team RCS Sport

11.05.2023
4 min
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Accanto alla corsa rosa, si sta correndo parallelamente il Giro-E, quello che vuole essere uno spot per il ciclismo e per il nostro Paese. Un evento con l’obiettivo di portare la bici all’interno della quotidianità di ognuno di noi. Non importa l’obiettivo che si ha, l’importante è godersi la pedalata, in tutte le sue sfumature. Lombardo Bikes è parte di questo viaggio, e supporta il team RCS Sport, durante questo Giro-E. 

Il telaio del modello Mugello R52 è in carbonio con forcella integrata
Il telaio del modello Mugello R52 è in carbonio con forcella integrata

Mugello R52

Il modello di e-bike a disposizione dei portacolori del team RCS Sport è la Mugello R52. Il telaio, monoscocca eROAD 28″ in carbonio, è leggero e reattivo riducendo nettamente il peso. Per quanto riguarda lo sterzo è direttamente integrato nel telaio, mentre la forcella è anch’essa in carbonio. 

Le scelte dei dettagli sono quelle che fanno la differenza, e la Mugello R52 non è da meno. Il reggisella, in carbonio, ha un design aerodinamico, la sella è la Signum Delux Hq. Monta una guarnitura FSA Alloy con doppia corona: 50-34, la cassetta del cambio, a 11 velocità, è la Shimano R7000 e va dall’11 al 32.

Trattandosi di una e-bike anche la batteria gioca un ruolo fondamentale, i ragazzi del RCS Sport possono contare sul modello FAZUA Evation 1.0. La potenza è di 250 watt, la trasmissione è sempre FAZUA ed offre picchi da 400 watt. 

Omaggio all’Italia

L’idea di partenza è quella di portare la bicicletta nella quotidianità, ma questo modello strizza l’occhio all’utilizzo sportivo. La somma del telaio e della forcella in carbonio danno vita a un peso di 7,9 chili, che salgono a 14,4 con l’aggiunta del motore.

Il compromesso che ne deriva è estremamente interessante, specie considerando le prestazioni del motore, che accanto ai dati in watt esposti precedentemente, è capace di erogare una coppia massima di 60 newton per metro.

Lombardo ha previsto il montaggio di pneumatici fino a 28 millimetri che con la loro superficie consentono maggiore stabilità e controllo anche sui tratti d’asfalto irregolari.

Con Lombardo Bikes al Giro-E stanno correndo gli atleti del team RCS Sport
Con Lombardo Bikes al Giro-E stanno correndo gli atleti del team RCS Sport

La nuova Mugello R52 è disponibile in quattro taglie e due colorazioni differenti (Black matt/Black-Red glossy e Chrome/Black-Red glossy) per un prezzo al pubblico di 4.999 euro: un importo competitivo sul mercato per una bici che nasce per la pratica sportiva e la mobilità ecosostenibile.

Lombardo Bikes ha deciso di omaggiare la sua partecipazione al Giro-E con una produzione limitata di 20 esemplari della Mugello R52, una per ogni regione d’Italia. Un regalo per il Paese teatro del Giro-E e del Giro d’Italia. Si tratta di un modello che è stato realizzato all’interno di Area52, la divisione creativa e sperimentale di Lombardo Bikes.

Lombardo Bikes

Abus partner tecnico del team Cambiobike al Giro-E 

10.05.2023
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Sono Abus i caschi indossati dai membri del team Cambiobike impegnati in questi giorni nel Giro-E. A guidare la squadra – che come da regolamento rinnoverà i propri componenti ad ogni nuova tappa – è l’ex corridore professionista romagnolo Manuel Belletti, già vincitore nel 2010 di una tappa al Giro d’Italia.

I caschi Abus in dotazione al team sono completamente Made in Italy, nello specifico il modello AirBreaker. Studiato per il miglior bilanciamento tra ventilazione e performance, AirBreaker è un casco estremamente innovativo, leggero (appena 210 grammi) e realizzato contando sui “feedback” di numerosi ed autorevoli corridori professionisti.

Ad Alexander Bike Wear è invece affidata la fornitura delle divise ufficiali, disegnate appositamente per il Giro-E e realizzate mediante l’impiego di una particolare texture denominata “Creta”. La maglia, è composta per l’80% da filati riciclati ecosostenibili, questo proprio per abbracciare lo spirito di rispetto per l’ambiente che caratterizza sia la manifestazione che Cambiobike. Unipol Rental ha invece fornito le ammiraglie che accompagneranno il team durante tutte le tappe del giro. 

Grazie al concorso “Con Cambiobike corri sulle tappe del giro d’Italia” alcuni appassionati potranno far parte del team Cambiobike
Grazie al concorso “Con Cambiobike corri sulle tappe del giro d’Italia” alcuni appassionati potranno far parte del team Cambiobike

Belletti capitano

«Ho accettato la proposta del team Cambiobike di correre il Giro-E – ha dichiarato Manuel Belletti – perché dopo tanti anni di ciclismo professionistico, mi piace l’idea di vivere un’esperienza diversa, seppur sempre all’interno del Giro d’Italia. Un altro fattore molto importante, che ha influito sulla mia decisione, è il rapporto di stima e conoscenza con Michael Massa, Event Manager e coordinatore del team Cambiobike. Michael ha coinvolto nel progetto non solo me, ma anche Alexander Bike Wear, produttore della divisa ufficiale per Cambiobike, così insieme abbiamo accettato questa nuova sfida». 

Abus è presente al Giro-E, fornisce i suoi caschi AirbBreaker al team Cambiobike
Abus è presente al Giro-E, fornisce i suoi caschi AirbBreaker al team Cambiobike

Un concorso… vincente

La squadra di Cambiobike vedrà protagonisti non solo nomi di spicco del panorama sportivo italiano, ma anche alcuni appassionati, selezionati tra i partecipanti al concorso “Con Cambiobike corri sulle tappe del Giro d’Italia” indetto da Cambiobike nei mesi scorsi. I fortunati estratti avranno difatti l’occasione di vivere l’unica e-bike “experience” che segue le tappe del Giro d’Italia, al fianco di veri professionisti dello sport come la campionessa olimpica Fabrizia d’Ottavio.

La volontà di coinvolgere anche gli amatori in questa entusiasmante esperienza rientra perfettamente nei valori di Cambiobike, che si propone di innovare il mercato delle e-bike portando un’esperienza di acquisto online unica, fatta di prodotti, servizi e modalità di acquisto più facili e sempre più accessibili.

Stefano Montroni, Marketing & Communication Coordinator Abus Italia
Stefano Montroni, Marketing & Communication Coordinator Abus Italia

Cambiobike è una società parte di Cambiomarcia (Gruppo Unipol) che grazie a un e-commerce e a un servizio completo sul mondo e-bike, si prende cura del cliente dalla scelta del modello, all’assistenza, sino all’assicurazione del mezzo, con l’obiettivo di offrire un modo tutto nuovo di acquistare bici elettriche. Un’ampia scelta di modelli, la possibilità di accedere a finanziamenti e un servizio su misura personalizzato rendono Cambiobike una realtà davvero unica nel settore

Oltre ad Abus e Alexander Bike Wear, sono altresì partner tecnici del team Cambiobike al Giro anche Basso Bikes e Tenutabene. 

Abus

Cambiobike

Veloplus protagonista sulle strade del Giro

10.05.2023
4 min
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CASTELLO DI BRIANZA – Da sempre il Giro d’Italia è un appuntamento fondamentale nel calendario di molti atleti che nei loro programmi hanno inserito proprio la Corsa Rosa come principale obiettivo stagionale. 

Il Giro è allo stesso tempo una vetrina importante anche per le aziende attive del mondo ciclo che hanno un’occasione davvero unica per presentare il meglio della loro produzione. E’ questo il caso di Veloplus, azienda specializzata nella produzione di abbigliamento tecnico per il ciclismo, che quest’anno ha fatto il suo debutto ufficiale al Giro d’Italia. L’azienda lombarda veste infatti il Team Corratec, formazione giovane e ambiziosa chiamata ogni giorno a dare battaglia sulle strade del Giro.

Abbiamo approfittato di questa particolare occasione per scambiare due chiacchere con Matteo Spreafico di Veloplus.

Il Team Corratec ha ufficializzato alcuni nuovi sponsor: Selle Italia, DF Sport Specialist e Bicimania
Il Team Corratec ha ufficializzato alcuni nuovi sponsor: Selle Italia, DF Sport Specialist e Bicimania
E’ corretto dire che il Giro d’Italia rappresenti per voi l’appuntamento principale della stagione?

Assolutamente. Il Giro è una vetrina importantissima. Vedere i ragazzi del Team Corratec protagonisti in fuga, inquadrati dalla televisione, ci permette di avere un grande ritorno di immagine. Possiamo tranquillamente affermare che il Giro ci sta permettendo di aumentare la riconoscibilità del marchio Veloplus. L’obiettivo principale è farci conoscere. Siamo un brand ambizioso, che vuole consolidarsi ad alti livelli e che vuole vestire gli amatori con gli stessi tessuti e tagli riservati ai professionisti.

Immaginiamo che anche per voi sia stata una grande sfida arrivare pronti alla partenza del Giro.

Effettivamente è stata una sfida importante, che abbiamo comunque vinto. Pochi giorni prima del via, il team ha ufficializzato l’ingresso di nuovi sponsor come Selle Italia, DF Sport Specialist e Bicimania. Abbiamo dovuto quindi rivedere in tempi rapidissimi la grafica della maglia e procedere con la sua realizzazione. Siamo riusciti a fare tutto in tempo e a farlo bene. A proposito della maglia, avevamo anche già pronta una nuova versione ultraleggera. Dal momento che siamo a maggio e che non fa ancora caldissimo, abbiamo però deciso di rimandare a giugno la sua presentazione, quando le temperature saranno più elevate.

La vostra presenza al Giro d’Italia non si limita però al solo Team Corratec. Siete infatti protagonisti anche del Giro-E.

Quest’anno sono ben quattro i team presenti al Giro-E che gareggiano con la nostra maglia. Si tratta di Fly Citroen, Continental, Italia.it e Free To X. Siamo davvero felici che ci abbiano scelto. Per noi è stato un impegno importante disegnare e produrre le singole maglie. Per ogni team abbiamo infatti dovuto produrre tra i 300 e i 500 capi. Siamo però molto soddisfatti del risultato raggiunto. Sono convinto che essere parte attiva di un evento divertente come il Giro-E non possa che portare ulteriore visibilità al nostro brand. Ricordiamo che siamo ancora giovani (Veloplus nasce nel 2007) ma abbiamo tanta voglia di fare.

La divisa ufficiale del Team Corratec sarà presto disponibile presso i punti vendita DF Sport Specialist e Bicimania, oltre che presso tutti i rivenditori ufficiali Corratec. La si può naturalmente trovare presso lo showroom Veloplus in via della Fiera 9 a Castello di Brianza, in provincia di Lecco.

Veloplus

Un giorno al Giro-E, sulle strade dello Squalo

Giada Gambino
18.05.2022
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Partecipare al Giro d’Italia è il sogno di tutti i corridori, ma lo è anche degli appassionati che pedalano. Forse capita a qualcuno di tanto in tanto di sognare di stare in sella alla bici per le strade della Corsa Rosa, magari come gregario di un grande campione. E se dicessi che questo è in parte possibile?

Ho partecipato infatti alla seconda tappa del Giro-E (Barcellona Pozzo di Gotto-Messina), percorrendo gli ultimi 60 chilometri della tappa di giornata del Giro d’Italia. Ho fatto parte del team Enit, una delle 15 squadre dell’edizione 2022, ma completamente femminile, capitanata dalla triathleta Alessandra Fior (compagna di Davide Cassani, ex ct della nazionale di ciclismo). E’ stato importante far subito gruppo, conoscerci, scherzare, essere amiche.

L’edizione 2022, causa la partenza dall’Ungheria, è composta da 18 tappe, per una distanza complessiva di 1.033,1 chilometri, 24.780 metri di dislivello e 57,39 chilometri medi giornalieri.

Prima di prendere il via con Alessandra abbiamo pianificato la strategia di squadra. Durante la tappa avremmo dovuto affrontare tre prove in cui bisognava mantenere una determinata velocità (diversa per ogni squadra), in modo da prendere punti per portare a casa una delle maglie del Giro e, nel finale, il capitano di ogni squadra sarebbe andato a fare lo sprint. Dovevamo, pertanto, rimanere compatte, aiutarci l’una con l’altra ed essere il più precise possibili.

Fra mare e tifosi

Le nostre bici, delle Olmo elettriche nere e rosa, nonostante fossero molto pesanti erano abbastanza scorrevoli e comode. Appena raggiunta la velocità di 25 km/h la batteria si staccava, secondo regolamento, e bisognava pedalare con la sola forza delle gambe. In una tappa come questa, completamente pianeggiante, si superavano abbondantemente i 30 km/h e bisognava, quindi, affidarsi principalmente alle proprie forze. 

Per Enit si è puntato su bici Olmo E-Bro 2.0
Per Enit si è puntato su bici Olmo E-Bro 2.0

Lungo il percorso, il mare siciliano e i bei paesaggi illuminati dal sole rendevano il tutto ancor più piacevole. In gruppo si respirava un bel clima, tutti cercavano di aiutare gli altri e si era pronti a ridere e scherzare. Sul ciglio della strada i tifosi, che aspettavano il passaggio dei professionisti del Giro d’Italia, ti incitavano e incoraggiavano riuscendo, così, a darti una vera e propria spinta verso il traguardo. 

Le strade di Nibali

Mentre mi avvicinavo a Messina, pensavo che quelle erano le strade su cui Nibali si allenava e che dopo un paio d’ore sarebbe passato anche lui, per l’ultima volta come professionista. Se ero in sella a quella bici, nel percorso del Giro d’Italia, è proprio grazie a lui e alla passione che fin da quando ero una bambina mi ha trasmesso, portandomi ad avvicinarmi sempre più al ciclismo sia come appassionata che come sportiva. Se avessi saputo che all’arrivo avrebbe annunciato il suo ritiro a fine stagione, probabilmente, avrei vissuto quelle strade con un po’ di malinconia

Dopo quasi 60 chilometri lungo la Settentrionale Sicula, il gruppo fa il suo ingresso a Messina
Dopo quasi 60 chilometri lungo la Settentrionale Sicula, il gruppo fa il suo ingresso a Messina

Pedalata assistita

Gli ultimi chilometri sono stati un po’ più duri. Avevo aiutato più volte alcune mie compagne a rientrare in gruppo, staccandomi e spingendo per poi rientrare con loro. A un certo punto, dietro una curva, mi sono ritrovata davanti ad una piccola salita e, allora, ho deciso di attivare la batteria.

E’ stata una sensazione molto particolare. Ho come sentito, inizialmente, una vera e propria spinta che mi ha subito permesso di raggiungere il limite massimo di velocità e di superarlo. Sicuramente in salita l’assistenza del motore agevola molto e toglie gran parte della fatica, permettendo di affrontare il tratto con un’elevata velocità. 

Al traguardo

Arrivata all’ultimo chilometro, Simona, una ragazza del mio team, mi ha affiancata e mi ha detto: «Siamo arrivate, godiamoci gli ultimi metri». E spinte dalle ali della folla, come se fossimo delle vere cicliste del Giro d’Italia, abbiamo attraversato il traguardo con il sorriso e un po’ di stanchezza nelle gambe. 

EDITORIALE / Il mondo .PRO noi l’avevamo già visto

10.05.2021
3 min
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Nizzolo per la moda ha sempre avuto occhio e comunque molta attenzione. In tempi non sospetti si regalò un sito internet e uno shooting fotografico per dare alla sua immagine il tocco di glamour che il manubrio ricurvo e gli scarpini a sgancio tendevano a far passare in secondo piano. Perciò quando in avvio del Giro ci ha detto che adesso il ciclismo è diventato di moda, nella nostra testa c’è stato un immediato collegarsi di puntini.

«Stiamo tornando alla normalità – ha detto il campione d’Italia e d’Europa anche in riferimento al Covid – direi che dopo questi mesi il ciclismo è diventato uno sport super di moda. Probabilmente è quello che prima mancava, fa piacere a tutti, a noi per primi che ne abbiamo fatto il nostro mestiere. E’ una bellissima cosa».

Il Giro-E sta mostrando a un popolo di neofiti e appassionati la grandezza del professionismo
Il Giro-E sta mostrando a un popolo di neofiti e appassionati la grandezza del professionismo

Una grande famiglia

Di colpo tutto quello che vi abbiamo raccontato negli ultimi mesi ha preso la forma di un’opera compiuta. Il boom del mercato dopo il Covid ha riempito le strade di biciclette. Fra queste, una larga fetta del mercato se la sono presa le gravel e le bici a pedalata assistita. Grazie a queste ultime, soprattutto, sono arrivate al ciclismo persone che prima ne stavano prudentemente alla larga, bloccate dalla dimensione tanto bella della fatica che però, almeno inizialmente, può essere un bel deterrente.

Il Giro-E, di cui nei giorni scorsi vi abbiamo offerto uno spaccato, sta raccontando a questo nuovo popolo delle due ruote che cosa sia un Giro d’Italia in bicicletta, ponendosi come ponte fra la loro inesperienza e la grandezza del professionismo. E i campioni, là in alto come gli sposi sulla torta, sono destinati a diventare il riferimento di tutto il movimento. Il gap fra il top e la base si sta riducendo proprio in nome della moda e del fatto che sia figo sentirsi parte di un movimento così affascinante e potente.

La gravel ha conquistato un’altra fetta di pubblico e più di qualche pro’ (foto Armin Huber)
La gravel ha conquistato un’altra fetta di pubblico e più di qualche pro’ (foto Armin Huber) (foto Armin Huber)

Il mondo .PRO

Bè, amici di bici.PRO, non è il motivo per cui siamo nati, la nostra ragione sociale? Diciamo che ci eravamo arrivati con qualche mese di anticipo. Il mondo .PRO è la chiave di lettura del ciclismo più bello. Siamo tutti parte della stessa famiglia. E Nizzolo lo ha capito benissimo.

Lingotto, 11,15 del mattino. Partito il Giro-E

08.05.2021
4 min
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Max Lelli racconta di come abbiano riaperto da poco l’agriturismo e speriamo che si possa ripartire. Moreno Moser che dà le istruzioni ai suoi compagni, spiegando loro di stare molto attenti alle rotaie del tram. Andrea Ferrigato che indossa la maglia di Trenitalia e sottolinea l’abbinamento fra i treni veloci e la bici che non inquina. Roberto Ferrari in maglia Valsir alla guida della sua squadra, sempre con lo sguardo killer del velocista. E poi Patrick Martini, che dal palco annuncia che sarà una «figata, per il messaggio che si vuole portare e per i posti che si attraverseranno». E’ il Giro-E ragazzi, terza edizione al via.

Poi… tre due, uno e il Giro-E 2021 prende il largo dalla periferia di Torino, davanti alla sede di Eataly, e affronta un percorso più lungo dei pochi chilometri della crono, spingendosi verso Superga e i colli intorno alla città, per poi entrare nel percorso della sfida che nel pomeriggio vedrà il debutto dei professionisti.

Un altro ciclismo

Nove team e sei maglie. Sponsor importanti. Il Covid e il boom del mercato della bicicletta hanno portato a un’impennata bestiale nella vendita di bici elettriche e il fatto di avere degli ex corridori alla guida del gruppo fa capire il messaggio.

«Quando correvo – dice Moreno Moser – avevo la pretesa di bici leggerissime, super scattanti, rigide da morire. Poi ho smesso e ho scoperto che esiste anche un altro ciclismo…».

In queste parole c’è tutto il riassunto della terza “sfida” targata RCS Sport, già organizzatore del Giro d’Italia. La carovana E percorrerà l’Italia da Torino a Milano, in 21 tappe, per raccontare la bellezza della Penisola in un percorso di 1.540 chilometri lungo i quali seminare con risate e incontri il verbo della bicicletta. Sia pure elettrica.

Max Lelli e Giovanni Bruno Responsabile eventi speciali di Sky Sport
Max Lelli e Giovanni Bruno Responsabile eventi speciali di Sky Sport

Sfida goliardica

La sfida è goliardica, al punto che i capitani spiegano chiaramente ai loro gregari che nel finale soltanto loro faranno la corsa vera, per un fatto di idoneità sportiva e per non stravolgere lo spirito della manifestazione. Il Giro-E non è una gara, ma una e-bike experience. Anche se i partecipanti per un giorno vivranno in tutto e per tutto come i professionisti.

Andrea Ferrigato, al debutto nella nuova esperienza: capitano del team Trenitalia
Andrea Ferrigato, al debutto nella nuova esperienza: capitano del team Trenitalia

Tamponi per tutti

I partecipanti si sono ritrovati di buon mattino per i tamponi rapidi. Poi si sono radunati per squadre. Hanno ricevuto il materiale per correre. Si sono cambiati e hanno fatto il briefing con i loro capitani. Sono andati alla presentazione dei team, sfilando sul palco prima della firma di partenza. Sono andati a sedersi nel villaggio hospitality a loro riservato per prendere il caffè. Poi, quando la bandierina si è abbassata, si sono lanciati… comodamente lungo le strade della prima tappa. A chi ha scelto Torino è andata anche bene. Ma il dislivello del Giro-E sarà di 25.500 metri e fra le tappe spiccano la numero 14, Maniago-Monte Zoncolan con 2.700 metri di dislivello e la 16ª Canazei-Cortina D’Ampezzo che ne ha 2.200 e scala il Giau e il Pordoi, Cima Coppi del Giro 2021. 

E loro chi sono? Gabriele Balducci qui con Shimano e Moreno Moser
E loro chi sono? Gabriele Balducci qui con Shimano e Moreno Moser

«Eppure – diceva Moser avviandosi alla partenza – le tappe più dure per i nostri partecipanti saranno quelle di pianura. In salita si tratta di gestire l’autonomia del motore, ma in pianura a 25 all’ora la trazione si stacca e quando ci sarà da andare a 40 all’ora, per persone magari non troppo allenate e non abituate a stare in gruppo, la cosa si fa dura. Il gioco per oggi sarà rispettare la media che ci hanno indicato, 35 all’ora. Si corre di squadra. Buon Giro-E a tutti».