Francesca Baroni riparte ma le regole vanno riscritte

12.10.2021
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Mentre il ciclocross prende giri e si lancia con le prime sfide di stagione (negli Usa è partita la Coppa del mondo e anche in Europa si fa sul serio), Francesca Baroni ha infine rivisto il suo proposito di lasciare il ciclismo. Il suo punto di vista l’aveva denunciato forse incautamente su Facebook, ma le risposte ottenute erano state piuttosto dure e avevano portato la situazione su un binario morto da cui a lungo si è fatto fatica a vedere l’uscita. Motivo della rottura con la sua squadra attuale, la Isolmant-Premac-Vittoria di Giovanni Fidanza, sarebbe stato il permesso negato di partecipare alla trasferta di Coppa del mondo americana.

La Baroni nella crono di Val Formazza al Giro Donne. Dopo il Giro per lei solo tre giorni di gare con la Isolmant
La Baroni nella crono di Val Formazza al Giro Donne. Dopo il Giro per lei solo tre giorni di gare con la Isolmant

Il ruolo di Pontoni

La vicenda ha contorni fumosi. Da quello che abbiamo assodato, infatti, la presenza di Baroni in Coppa del mondo non era stata inizialmente prevista dal cittì Pontoni. Come pure Gioele Bertolini, tricolore degli elite, Francesca sarebbe rimasta in Italia a perfezionare la preparazione per entrare sulla scena azzurra quando fosse stata davvero pronta. A causa dell’incidente prima del Giro, la sua estate è stata infatti piuttosto travagliata, mentre ad esempio la sua compagna di squadra Realini è uscita bene dalla stagione su strada e in Coppa si è messa subito in luce.

E’ successo invece che a causa della defezione di un’atleta, Pontoni si sia trovato con un posto libero e abbia contattato Baroni, chiedendole se fosse interessata a partire per gli Usa, innescando il grosso pasticcio. Probabilmente infatti sarebbe bastato che il tecnico friulano, molto esperto ma forse ancora nuovo a certi meccanismi, avesse contattato prima Fidanza (e non soltanto Samaprisi, cosa che ha fatto) e gli avesse proposto la convocazione della ragazza. Ma come poteva immaginare Pontoni quello che sarebbe successo di lì a poco?

Ad inizio settembre l’approdo nel team KTM Alchemist
Ad inizio settembre l’approdo nel team KTM Alchemist

Organico all’osso

Stante la stagione sfortunata da giugno in avanti, infatti, l’impegno di Baroni con la squadra prevedeva che avrebbe gareggiato fino al Giro dell’Emilia e alla Tre Valli Varesine, poi sarebbe scattato il prestito fra la Isolmant e il Team Ktm per il quale Baroni si è tesserata per la stagione a venire e con la cui maglia ha già gareggiato il 26 settembre in Svizzera (al riguardo, siamo stati contattati da Samparisi, il quale ha precisato che la partecipazione alla gara svizzera è stata resa possibile da un accordo fra KTM, Isolmant e Baroni e dal prestito Uci che riguarda le categorie internazionali). Dal punto di vista della normativa italiana, si è trattato di uno strappo alla regola, ma Fidanza ha finto di non sapere e ha preferito andare avanti per la sua strada.

La presenza di Baroni in quelle gare su strada sarebbe stata necessaria, dato che la squadra è arrivata a fine stagione con l’organico decimato. Sia all’Emilia sia alla Tre Valli infatti si sono presentati con quattro ragazze, con il rischio che gli organizzatori e la Giuria impedissero loro di partire. Per fortuna la situazione era comune anche ad altri team e la squadra ha potuto regolarmente prendere il via.

La Realini e alla sua ruota la Baroni, fino allo scorso erano compagne di squadra al Team Guerciotti. Poi Francesca ha cambiato
La Realini e alla sua ruota la Baroni, fino allo scorso erano compagne di squadra al Team Guerciotti. Poi Francesca ha cambiato

Piani cambiati

Difficile trarre una morale dalla situazione e dice bene Pontoni: bisogna attendere che le parti si chiariscano, ma una sua parola potrebbe mettere in fila i gradi di responsabilità. E’ chiaro che Francesca Baroni ami il cross più della strada, si è sempre detto. Nei piani di inizio stagione, si disse che dopo il Giro sia lei sia Realini avrebbero staccato per riprendere la preparazione specifica. Poi il rendimento portentoso dell’abruzzese e i guai fisici della toscana, che per tutta la primavera è stata l’atleta più brillante della Isolmant, hanno fatto rivedere i piani. Nel professionismo funziona così, senza che per forza si debbano associare ad esso aggettivi dispregiativi.

Se ci sono stati stipendi non pagati, come Baroni denuncia e Guerciotti smentisce, saranno altre le sedi in cui mettere a posto le cose. Di solito comunque, quando si rompe un rapporto di collaborazione, ci si incontra per definire i dettagli: incontro che a detta del team milanese non è mai stato accettato.

E’ stato sbagliato dunque da parte della toscana coinvolgere la squadra di Fidanza in un problema che non la riguarda. E se il vero problema sta nei programmi di gara, sarebbe bastato affrontare la situazione (da ambo le parti) con la maturità che la professione richiede.

Alla Strade Bianche l’esordio con la Isolmant di Fidanza
Alla Strade Bianche l’esordio con la Isolmant di Fidanza

Ritiro rientrato

Le ultime notizie sono che giusto ieri la Isolmant ha ricevuto dalla Federazione la richiesta di nulla osta perché Baroni possa disputare la stagione di cross con la Ktm, segno che il proposito di ritirarsi è rientrato.

Forse però a questo punto servirà mettere mano al regolamento, per tutelare gli atleti ma anche i gruppi sportivi. Dato che il cross ha anticipato la partenza, è necessario permettere agli atleti di disputare la doppia attività in contemporanea con le maglie delle due squadre. In questo modo la Isolmant avrebbe potuto schierare la Realini al Giro dell’Emilia. Così Baroni potrà correre con la Ktm e a prestito finito tornerà alla Isolmant che a quel punto, così ha spiegato Fidanza, la girerà a una nuova squadra. Per richiesta di Francesca e per quieto vivere di tutti, il loro cammino si dividerà all’inizio del 2022.

P.S. Dagli Usa, dove si trova per l’inizio della Coppa del mondo, Daniele Pontoni ha in realtà tenuto a precisare di aver fatto tutti i passaggi anche con la Isolmant di Fidanza, che quindi era informato della volontà della nazionale di portare l’atleta nella trasferta americana. Un viaggio fortemente voluto dal cittì azzurro per visionare il percorso dei prossimi mondiali e individuare la logistica per l’Italia in quei giorni.

«Siano qui con una nazionale di bimbi – ha sorriso Pontoni – un gruppo molto giovane su cui costruiremo la nazionale per tutto il mio mandato. Con Francesca Baroni ho parlato. Lei sa cosa fare. E sa che il suo posto in nazionale la aspetta se andrà forte e tornerà al suo livello».

Realini strada 2021

Fidanza è sicuro: «La Realini ha un futuro su strada»

15.07.2021
5 min
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C’è una ragazzina di 20 anni che sta scoprendo limiti impensabili nel ciclismo su strada. Di Gaia Realini (nella foto di apertura intervistata da Dalia Muccioli proprio per bici.PRO) abbiamo parlato spesso, prima per i suoi successi nel ciclocross, poi seguendola nel suo approccio con il mondo “road”, pieno di incognite che alla fine si stanno rivelando dolci promesse. L’ultimo capitolo è stato al Giro d’Italia: neanche nei sogni più azzardati avrebbe mai pensato di sfiorare la Top 10, sfuggita alla fine per soli 11”.

Attenzione però: se guardiamo a chi l’ha preceduta, ci accorgiamo intanto che c’erano ben 4 atlete della corazzata SD Worx monopolizzatrice del podio, poi che è stata la terza italiana, preceduta solamente dall’olimpica Marta Cavalli e dall’esperta Tatiana Guderzo. Parlando con il suo diesse alla Isolmant Premac Vittoria Giovanni Fidanza, è evidente come veda in Gaia un diamante grezzo, che va lavorato poco a poco, ma che può diventare qualcosa di preziosissimo e famoso in tutto il mondo.

Realini Riale Giro 2021
Gaia Realini al Giro Donne 2021. In classifica finale è stata 11esima a 10’53” dalla vincitrice Van Der Breggen
Realini Riale Giro 2021
Gaia Realini al Giro Donne 2021. In classifica finale è stata 11esima a 10’53” dalla vincitrice Van Der Breggen
Siete rimasti sorpresi dal suo rendimento?

Enormemente. Sapevamo che Gaia fosse tutta da scoprire alla sua prima esperienza in una corsa a tappe, non poteva avere alcun riscontro, per questo avevamo impostato una gara da vivere giorno per giorno, senza aspettarci nulla.

Quando è stata decisa la sua partecipazione al Giro?

Eravamo al campionato Italiano che insieme alla corsa rosa era l’appuntamento al quale tenevamo di più in questa stagione. Visto com’era andata (Gaia ha conquistato la 9ª posizione, ndr), le ho suggerito di partecipare guardando alla classifica, ma senza assolutamente pressioni, verificando la situazione tappa dopo tappa. A dir la verità pensavo che se tutto andava bene, poteva ambire anche a una Top 20, invece è andata ben al di là delle aspettative.

Proviamo a dividere la sua stagione in due: che cosa ti era sembrato nei suoi primi approcci su strada?

Noi avevamo pensato di sfruttare inizialmente la condizione acquisita nel ciclocross, puntando alle prime classiche come Strade Bianche e Trofeo Binda, dove non è andata come lei si aspettava. E lì abbiamo iniziato a capire con chi avevamo a che fare, perché si è messa a ragionare, a chiedersi che cosa non fosse andato. Ha lavorato per trovare la condizione per questa fase della stagione e i risultati si sono visti.

Realini strada 2021
Per Realini questa è la prima vera stagione su strada: primavera positiva, estate fulminante. Azzurro alle porte?
Realini strada 2021
Per Realini questa è la prima vera stagione su strada: primavera positiva, estate fulminante. Azzurro alle porte?
Seconda parte: ora che il Giro è alle spalle, che cosa vi ha detto di più su di lei?

Sono emerse due qualità: la prima è la sua determinazione mentale, feroce, con un’idea di dove vuole arrivare e per la quale è pronta a impegnarsi al massimo. La seconda è più tecnica, le sue capacità di recupero che, unite al suo fisico molto minuto, ne fanno una scalatrice di primo piano. Dobbiamo lavorare su quello: è chiaro che su certi percorsi, pianeggianti, ventosi, lei paga dazio, ma sulle grandi salite può davvero fare la differenza. Poi va aggiunto che è bravissima nel fare gruppo, perfettamente integrata nel team.

Se finisci così in alto in una grande corsa a tappe, significa anche che hai doti di resistenza inaspettate…

Noi eravamo già contenti per quello che aveva fatto a Prato Nevoso (6ª a 2’36” da Van der Breggen, ndr), ma spesso condizione di forma, morale e un pizzico di fortuna possono davvero portarti lontano. La sua convinzione è cresciuta col passare dei giorni, la sua tenuta è sicuramente un valore. Devo dire che quando l’avevo vista da junior in una gara a tappe nelle Marche, mi ero accorto che era sempre avanti. Allora sapevo che c’erano altri team dietro di lei e sono rimasto in disparte, poi le cose si sono messe in maniera tale da portarla da noi.

Con lei avete anche Francesca Baroni: parliamoci chiaro, voi siete favorevoli alla loro doppia attività, ciclocross e strada?

E’ un tema delicato sul quale voglio essere chiaro: idealmente sono molto favorevole, ma bisogna gestire bene le ragazze, ossia trovare un punto d’incontro, di equilibrio fra le società che curano l’attività sui prati e su strada, individuando gli eventi sui quali puntare, la preparazione e i necessari momenti di scarico. Lei sicuramente vuole continuare a correre nel ciclocross…

Fidanza 2021
Giovanni Fidanza con sua figlia ai tempi della Eurotarget. Il diesse dell’Isolmant Premac crede molto nelle possibilità della Realini
Fidanza 2021
Giovanni Fidanza, oggi diesse dell’Isolmant Premac, crede molto nelle possibilità della Realini
Possono essere di esempio per chi vuole abbinare più discipline?

Certamente, consideriamo però che ormai l’attività si dipana su 12 mesi, anche su strada se si pensa che già a gennaio in Australia ci sono gare importanti. La multidisciplina serve perché ogni specialità ti dà qualcosa in più, devi poi arrivare a un punto nel quale scegli quella su cui investire maggiormente. Come detto, basta trovare un equilibrio: ci sono squadre che vogliono correre sempre, ma se non hai un organico da WorldTour, non puoi permettertelo. Io preferisco scegliere pochi appuntamenti e puntare su quelli. Correre poco può essere la scelta giusta in alcuni casi.

Una Gaia così brillante non potrebbe guadagnarsi una chance anche per le prove titolate su strada fra le Under 23?

Potrebbe essere, dipende dai tipi di percorsi, gli Europei ad esempio potrebbero anche prestarsi, ma bisogna saperlo per tempo e prepararsi di conseguenza. Non mi piace mai essere preso di sorpresa, le cose vanno ragionate e programmate. Sono sicuro che questo è uno dei primi principi che Gaia ha imparato…

In treno con Baroni per il debutto su strada

07.02.2021
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Chiusa la parentesi del cross, davanti alle ruote di Francesca Baroni si apre quella più vasta della strada con la squadra di Fidanza: un altro treno da prendere al volo. Ma come si fa alla fine di un viaggio, nei giorni del riposo, si scorre l’album delle foto, rileggendo quel che è stato per capire (almeno provarci) quel che sarà.

La sua stagione è stata un vero crescendo, nel segno di una maturazione atletica palpabile e probabilmente della maggior convinzione nei suoi mezzi. Le parole di inizio stagione e quelle del suo allenatore Pino Toni componevano un quadro già molto interessante, che oggi può essere appeso alla parete dei ricordi, liberando già il posto per il successivo.

Con suo padre e sua madre: Alessandro Guerciotti, che meglio li conosce, dice che la famiglia Baroni è davvero speciale (foto Instagram)
Con suo padre e sua madre: una famiglia davvero speciale (foto Instagram)
Torniamo a Ostenda, alla partenza. Baroni emozione o concentrazione?

Tutte e due… Logicamente quando parti per un mondiale l’emozione è sempre alta, ma devi provare a tenere alta anche la concentrazione, cosa che ho cercato di fare.

Pensi di aver avuto il miglior avvicinamento?

Il mondiale arriva sempre a fine stagione. Dopo i campionati Italiani mi sentivo bene, abbiamo provato con il mio preparatore a mantenere la condizione e così è andata.

Quanto senti di essere cresciuta in questa stagione?

Non saprei, ho lavorato tanto e bene (almeno così penso!). E alla fine sono arrivati anche i risultati, ma c’è sempre da crescere tanto. Il livello delle mie avversarie è molto alto.

Crescita più atletica o nella sicurezza in te stessa?

Entrambe… Come già spiegato il lavoro fisico è stato intenso, poi quando vedi che riesci ad ottenere qualche buon risultato, arriva anche più sicurezza nei tuoi mezzi, ma non è sempre facile. A volte i risultati non sono dalla tua e allora… è più dura!

Te lo aspettavi un piazzamento così buono?

Volevo fare bene, ci ho provato… Il mio obiettivo era correre il meglio possibile senza pensare alla posizione in classifica che avrei ottenuto. L’importante era provare a dare il massimo senza dover avere dei rimpianti dopo la prestazione, una cosa che cerco di fare sempre. A volte va bene, a volte va meno bene, ma così sono le gare…

Nell’ultima gara prima di passare su strada, ha ottenuto il quinto posto ai mondiali under 23 di Ostenda
Baroni ha ottenuto il 5° posto ai mondiali U23 di Ostenda
A cosa hai pensato quando alla fine Scotti ti ha detto di attaccare?

All’ultimo giro, Fausto ha provato a seguirmi metro per metro incitandomi al massimo. Diceva di crederci fino in fondo, che mi stavo giocando una buona posizione. Alla fine ho fatto anche la volata…

E’ bello trovarsi nella seconda metà di un mondiale avendo ancora forze da spendere?

E’ una mia caratteristica. Se riesco a gestirmi bene nella prima parte di gara, riesco a dare il meglio nella seconda parte. Di solito a metà gara ho un piccolo calo, prendo un gel e cerco di ripartire. Al mondiale così ho fatto e per mia fortuna è andata bene!

Che cosa hai pensato appena hai visto il percorso?

Che non era il meglio per le mie caratteristiche, c’era da correre molto e nella sabbia. Quest’anno mi sono allenata meglio nella corsa a piedi, devo sempre lavorarci molto, ma sicuramente mi trovo migliorata rispetto agli anni precedenti, dove nei pezzi a piedi  (ride, ndr) mi piantavo proprio!

Quest’anno, ha lavorato tanto sulla corsa a piedi nella sabbia: eccola agli europei
Ha lavorato tanto sulla corsa a piedi nella sabbia
Che cosa hai pensato invece dopo averlo provato?

Che alla fine non era proprio come me lo ero immaginato. E’ vero, c’era molto da correre, ma c’era anche una parte sull’erba pedalabile dove recuperare.

Quando le francesi sono cadute davanti a te in avvio, hai pensato che potesse essere un momento cruciale della corsa?

Nel cross le cadute dopo la partenza sono quasi normali, vanno sempre messe in preventivo, specie quando si parte dietro. Non sempre è facile recuperare e spesso compromettono il risultato della gara. A Ostenda sono ripartita subito, per fortuna sono stata… sveglia nello scendere subito dalla bici per uscirne prima. E alla fine non ho perso molto dal primo gruppo, poi è iniziata la mia  rincorsa…

Che cosa avevi in testa dopo l’arrivo, quando hai alzato il braccio?

Ero incredula, quasi meravigliata, ma molto, molto felice per il 5° posto ottenuto. Visto anche il livello delle avversarie che ero riuscita a mettermi dietro.

Francesca Baroni, Alessandro Guerciotti, Lecce 2021
Con Alessandro Guerciotti dopo i tricolori di Lecce: nel cross la collaborazione proseguirà
Francesca Baroni, Alessandro Guerciotti, Lecce 2021
Con Alessandro Guerciotti dopo i tricolori di Lecce
Come definiresti Fausto Scotti?

Fausto Scotti è il CT della nazionale da quando io ho iniziato a praticare il ciclocross, c’è sempre stato. L’ho sempre rispettato, anche se a dire il vero – non me ne voglia – qualche volta non ho capito e accettato qualche sua scelta nelle convocazioni. Ad esempio quando per diverse volte non ha portato le ragazze in Coppa del mondo… e portava solo i maschi.

Come sei stata accolta a casa al ritorno?

In maniera molto semplice. Quando sono rientrata mia mamma è venuta a prendermi alla stazione… Battute a parte, cerchiamo sempre di rimanere con i piedi per terra, senza esaltarci più di troppo. I buoni risultati logicamente fanno piacere, ma devono spingerci a lavorare sempre meglio, cosa che in famiglia cerchiamo di fare tutte le volte!

Adesso su strada con Fidanza, temi di dover lasciare da parte il cross oppure ci sarà sempre?

Vorrei cercare di fare bene, Fidanza mi ha dato questa opportunità e cercherò di ripagarlo al meglio delle mie capacità. Anche se su strada al momento non posso dire di avere la stessa esperienza acquisita nel cross, ma come sempre sono pronta a mettermi alla prova! D’accordo anche con lui, continuerò ancora con il cross…

Francesca Baroni affronterà la stagione su strada e ci sarà da imparare tanto. Questa maglia per un po’ andrà riposta (foto Billiani)
Si riparte per la strada: per un po’ la maglia finirà nel cassetto (foto Billiani)
Credi che la bici sia al momento il modo migliore per esprimere la vera Francesca?

Per il momento la bici è la mia vita! Cosa aggiungere?

Come ti trovi con Pino Toni? Continuerà a seguirti lui anche per la strada?

Pino Toni è il mio preparatore già da qualche anno, mi conosce bene, sono molto in confidenza con lui. Mi… sopporta e alla fine riusciamo sempre a trovare un accordo per gli allenamenti. Sarà così anche per la strada…

Ci dai una definizione di bellezza in rapporto alla vita?

“La vita è bella” è anche il titolo di un famoso film. Va vissuta al meglio, cercando sempre il lato positivo delle cose, in famiglia mi hanno sempre insegnato di accettarla per quello che è. Anche nei momenti più difficili, pensiamo sempre che la “salute” sia la cosa più importante. Quando c’è quella, c’è tutto…

Una ragazza spensierata che sa dare il giusto valore alle esperienze che vive
Una ragazza spensierata, attaccata ai valori buoni della vita
Che cosa ti fa stare davvero bene?

La serenità e la tranquillità sono le cose che più mi fanno stare bene!

Che cosa, quale condotta ti dà fastidio?

La malignità, la falsità, la cattiveria e la “furbizia” sono le cose che più mi danno fastidio!

C’è amicizia tra rivali? 

Non sempre è facile, ma penso che si possa anche diventare amiche tra rivali, perché no? Personalmente cerco nell’amicizia valori molto alti. In primis la sincerità e il rispetto e purtroppo spesso tra rivali queste non è facile che ci siano…

Il complimento più bello che ti sia stato mai fatto?

Che sono “una buona”, anche se nella vita a volte non è sempre un vantaggio!

Scelta la squadra: Realini e Baroni vanno con Fidanza

06.02.2021
4 min
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Sarà la Isolmant-Premac-Vittoria di Giovanni Fidanza la squadra che accoglierà Francesca Baroni e Gaia Realini, due fra le più forti specialiste azzurre del ciclocross, tra le elite su strada. Ma se la prima compirà 22 anni e ha già una struttura fisica più matura, l’abruzzese ha due anni in meno e ancora più strada da fare. L’aspetto singolare dell’arrivo di Baroni alla corte del bergamasco è che l’idea è stata di Mario Cipollini.

«Mario è sempre molto disponibile con me – ha spiegato Francesca – va in bici sulle mie stesse strade e spesso ci incontriamo. Sapendo che stavo cercando squadra, mi ha messo in contatto con il suo amico Fidanza e così…».

Ecco la maglia della nuova Isolmant-Premac-Vittoria di Giovanni Fidanza
Ecco la maglia della nuova Isolmant-Premac-Vittoria di Giovanni Fidanza

Debutto a Loano

“Fido” conferma e intanto lavora alla messa in moto della stagione, che prenderà il via il 20 con una videopresentazione, proseguirà il 27 febbraio a Loano con il debutto effettivo e andrà avanti con un ritiro fino alla Strade Bianche.

«Conoscevo Francesca – dice – perché ha la stessa età di mia figlia Martina, per cui negli ultimi due anni l’ho sempre vista, anche se negli ultimi mesi è cresciuta davvero tanto rispetto alle rivali, alla Casasola per esempio. Nel cross ha dimostrato di avere grandi doti. Ho avuto modo di seguirla al Giro Rosa. E sebbene fosse duro, l’ha finito in crescendo di condizione.

Pensi che continueranno con il cross?

Non è che lo penso, ne sono sicuro. Quando hanno firmato il contratto, entrambe lo hanno posto come condizione, per cui la loro stagione è stata disegnata in funzione di questo. Nell’accordo c’è scritto anche che continueranno a lavorare con Guerciotti, con cui hanno sempre collaborato. Ma al di là di questo, a me piace che facciano più discipline. Anche all’estero, le più forti corrono praticamente tutto l’anno, programmando bene gli appuntamenti.

Secondo Fidanza, quest’anno Baroni ha fatto passi da gigante rispetto alle rivali come Sara Casasola
Baroni ha fatto passi da gigante. Qui è con Casasola
Non sono troppi 12 mesi di attività?

E’ ovvio che facendo il cross, su strada non puoi fare un programma di 8 mesi. Per questo, sia Francesca che Gaia Realini faranno un bell’inizio di stagione, cercando di sfruttare la condizione del cross. Poi, arrivate al Trofeo Binda di Cittiglio, si fermeranno per riprogrammare la preparazione fino ai campionati italiani di fine giugno e il Giro Rosa di luglio. Queste per noi sono le corse più importanti.

E il finale di stagione?

Dal mio punto di vista e per quello che ci siamo detti, da agosto in poi riprenderanno a lavorare in vista del cross.

Anche se il mondiale è nelle Fiandre?

Il seguito è tutto da vedere. Perché è vero che sono abituate a grandi sforzi, ma sono giovani. Nessuno esclude niente, ma vediamo.

Gaia Realini, Europei ciclocross, s'Hertogenbosch, 2020
Gaia Realini ha compiuto 20 anni il primo gennaio
Gaia Realini, Europei ciclocross, s'Hertogenbosch, 2020
Gaia Realini ha appena vent’anni e anche lei margini enormi
Anche per la strada Francesca Baroni continuerà a lavorare con Pino Toni?

Sì, sarebbe inutile cambiare. Se si trova bene e ha fiducia, soprattutto se è arrivata con lui a un certo livello, non serve stravolgerle le abitudini.

Invece Realini?

Anche Gaia ha il suo preparatore, che è Francesco Masciarelli. E’ importante che mantengano i loro punti di riferimento, con il patto che ci si confronti con la squadra e si concordino i percorsi di lavoro.

Si può immaginare quali margini abbiano entrambe?

Sono giovani, vanno messe alla prova. Francesca dà la sensazione di essere più potente, ma anche Gaia, che pure è così minuta, ha tanta forza. L’ho vista l’anno scorso al Giro delle Marche e nella tappa più dura si è mossa davvero bene. Per entrambe c’è la sicurezza di una squadra che ha 3 anni di sponsorizzazione assicurati. Gli sponsor sono appassionati e sono entrati nella società per farla crescere, permettendomi di occuparmi bene della parte tecnica e di portare avanti questo gruppo di ragazze.

Nella squadra con Baroni e Realini corre anche Martina Fidanza. Quest’anno con bici De Rosa
Nella squadra corre anche Martina Fidanza. Quest’anno con bici De Rosa
Di solito la resistenza alla multidisciplina inizia dai direttori sportivi più esperti come te…

Io invece ho una diversa visione del ciclismo, forse perché da corridore ho sempre fatto pista e l’ho mollata quando ho cominciato a fare Giro, Tour e classiche. E perché in Italia non c’è stata per anni una pista coperta, altrimenti d’inverno sarei andato ancora. Un anno ho fatto anche il Master Cross, organizzato da Antonio Saronni, il fratello di Giuseppe. Fu nell’inverno fra il 1988 e il 1989, perché poi passai professionista e ricordo che mi trovai subito bene. Diciamo che da pro’ un po’ mollai, perché correvamo in squadre di 16 corridori e facevamo fino a 100 gare all’anno. Oggi è più facile programmare, in tutte le categorie, sapendo che cross e pista servono anche per la strada. Certi sforzi che fai in gara, in allenamento non riesci a raggiungerli. E così la condizione aumenta.

Arianna e Martina Fidanza

Arianna e Martina, sorelle terribili

12.12.2020
4 min
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Casa Fidanza: quando il ciclismo è parte integrante della famiglia. Di fratelli, di padri e figli che corrono ce ne sono stati nella storia di questo sport, ma un papà e una mamma (Nadia Baldi) ex corridori, che hanno due figlie professioniste ancora non lo avevamo visto. E invece Giovanni Fidanza ci è riuscito con Arianna e Martina. C’era anche Eleonora, più piccola ancora, la quale però ha smesso.

Arianna e Giovanni Fidanza
Arianna e Giovanni Fidanza ai mondiali di Firenze 2013
Arianna e Giovanni Fidanza ai mondiali di Firenze 2013
Arianna e Giovanni Fidanza ai mondiali di Firenze 2013

Che poi, riuscito… «Ha fatto tutto Arianna – racconta Giovanni – io non l’ho mai spronata ad iniziare. Nel nostro paese, Brembate di Sopra, c’era una squadra di ciclismo con tanti ragazzini e tante ragazzine e ha voluto provare anche lei. Si allenavano sulla pista di atletica. Credevo non durasse più di un mese e invece… Io all’epoca ero il direttore sportivo dell’Alexia Alluminio ed ero sempre fuori. Arianna è andata avanti e Martina l’ha voluta seguire qualche anno dopo».

Resistenza e volate

Nasce così la storia delle sorelle Fidanza. Giovanni non ha mai forzato la mano. Però la sua disponibilità nel tempo non è mai mancata.

«Sono arrivate entrambe ad un buon livello. Arianna è nel WorldTour e oggi in generale il livello femminile è cresciuto molto, sia tecnicamente che sul piano organizzativo-mediatico e l’accostamento con le gare maschili è stata una buona mossa. Credo che Arianna sia più resistente. Martina invece è più forte in volata. Sono predisposizioni genetiche.

«Martina per adesso si sta concentrando molto sulla pista, Arianna invece ormai ha fatto una scelta ben precisa con la strada. Ma è anche giusto visto il livello al quale compete. Sta continuando i suoi progressi e sono convinto ne farà altri quest’anno. Per lei i miglioramenti saranno più piccoli e difficili, proprio in virtù dell’elevato livello a cui è arrivata, ma ha la squadra (Mitchelton, ndr) e l’età giusta per farlo».

Arianna Fidanza, Lotto Soudal
Arianna Fidanza nel 2021 lascerà la Lotto Soudal per la Mitchelton
Arianna Fidanza, Lotto Soudal
Arianna Fidanza nel 2021 lascerà la Lotto Soudal per la Mitchelton

A casa Fidanza

In una famiglia cresciuta a pane e ciclismo la domanda viene spontanea: a casa Fidanza si parlerà di bici sempre, anche a tavola?

«Non solo – dice Giovanni – parliamo di sport, di attualità e chiaramente anche di ciclismo, ma solo se capita, e quasi sempre se loro mi chiedono qualcosa. Poi è chiaro che nella pianificazione della giornata ci sia il ciclismo nella nostra vita.

«Entrambe si sono subito trovate bene con la bici. Entrambe hanno subito colto buoni risultati. Arianna è stata sin da subito più determinata, convinta. Voleva sempre andare alle gare, anche dopo una caduta. Si rialzava subito e cercava di capire se poteva esserci la domenica successiva. Anche se magari io e la mamma le dicevamo: adesso stai ferma dieci giorni. No, lei è sempre stata molto tenace.

«Martina invece è stata meno costante. A volte mollava un po’, ha avuto dei periodi distrazione. Ma è normale alla sua età. La molla per me le è scattata guardando la sorella vincere il mondiale su pista (Glasgow 2013, corsa a punti, ndr). Lo vedemmo insieme con mia moglie al computer. Da lì Martina è cambiata».

Martina Fidanza, scratch, europei Plovdiv 2020
Martina Fidanza ha vinto l’oro nello scratch agli ultimi europei
Martina Fidanza, scratch, europei Plovdiv 2020
Martina Fidanza ha vinto l’oro nello scratch agli ultimi europei

Passato e futuro

Giovanni è il direttore sportivo della Eurotarget Bianchi, dove tra l’altro corre Martina (lei è delle Fiamme Oro). Giovanni le seguiva anche nella preparazione, adesso ognuna ha le proprie figure di riferimento, però capita che se lui è un po’ allenato esca con le figlie.

«Da piccole, soprattutto Arianna che è più grande, mi diceva: papà, ma perché tu non vieni mai in bici con me come gli altri genitori? Aveva 7-8 anni… In questi periodi capita più spesso di uscire insieme. Arianna è sempre in “gara”! Davvero lei spinge sempre, Martina invece è più attenta alle tabelle, programma di più». 

Arianna, ma ancora di più Martina, non si ricordavano molto del papà-corridore. Erano piccole, però con il tempo lo hanno “scoperto” e qualche domanda hanno iniziato a farla. Si sono trovate questo “valore aggiunto” in casa e i consigli sono sempre pronti.

«Mi chiedono soprattutto degli allenamenti, di come facevo io. Quest’anno quando Arianna è andata a fare la ricognizione della Parigi-Roubaix le ho parlato dell’ambiente, dei percorsi… ma non le ho spiegato troppo del pavé. Quello lo devi provare, le ho detto, non capiresti. E infatti quando è tornata mi ha detto: papà, pensavo fosse brutto, ma non così!».

Martina Fidanza, Riccardo Stacchiotti

Martina e Giada, da donna a donna

Giada Gambino
28.10.2020
5 min
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Vederci in videochiamata non è strano, il 2020 ci ha abbondantemente abituate a questo nuovo metodo d’incontro: Martina Fidanza ha da poco vinto tre specialità ai campionati europei U23 su pista e in viso ha una luce particolare. Forse è proprio il riflesso di quelle tre medaglie d’oro. Così sorridiamo, inevitabilmente, alla vista l’una dell’altra e iniziamo la nostra chiacchierata al “femminile”… 

Come fai ad essere così forte? A non mollare ? A motivarti? 

Sono tanti i momenti di difficoltà, soprattutto quando ti poni un obiettivo a lungo termine. In quei casi cerchi di pensare all’emozione che provi  quando riesci a raggiungere ciò che desideri. Naturalmente non è detto che lo raggiungerai, magari saranno più le volte in cui non ci riuscirai, ma bisogna sempre crederci e sperarci fino alla fine. 

In pista sei così veloce ed elegante, che sembra tutto così semplice… 

Sembra (ride, ndr), hai detto bene! Dietro ci sono tanti giorni di sacrifici, allenamento e duri lavori specifici. Ma è proprio questo che ci porta a migliorare e ad arrivare in gara in una condizione così perfetta da far sembrare che tutto ci riesca in modo semplice, naturale. 

Martina Fidanza, scratch europei 2020
Martina Fidanza vince lo scratch agli europei di Fiorenzuola
Martina Fidanza, scratch europei 2020
Martina vince lo scratch a Fiorenzuola
E’ importante, per una sportiva, mantenere la propria femminilità? 

Sto molto attenta al mio aspetto, secondo me ha una grande importanza, è la prima cosa che la gente vede. Negli ultimi anni il ciclismo femminile ha avuto più visibilità e dobbiamo cercare di sfruttarla al meglio dando la vera immagine di noi: ragazze molto giovani che si dedicano anche ad altro, oltre che allo sport. 

Ti è mai capitato di gareggiare avendo il ciclo ? 

Mi è successo ed influisce molto. A livello fisico in quella settimana sono un po’ più debole, se riesce a finirmi prima della gara sento di essere molto più forte rispetto alla settimana precedente e anche più tranquilla. Quando noi azzurre andiamo in ritiro con la nazionale e passiamo tanto tempo insieme ad un certo punto ci sincronizziamo anche in quello (ci guardiamo negli occhi e scoppiamo a ridere, ndr).

Il ciclismo ti permette di… 

Viaggiare! E mi piace anche tanto. Sicuramente un luogo non riesco mai a viverlo appieno, dal momento che devo allenarmi o sono concentrata per quella determinata gara. Ma conoscere un nuovo Paese e vedere cosa ha di diverso rispetto all’Italia ha sempre il suo fascino. 

Martina Fidanza, europei pista, Fiorenzuola 2020
Sorriso, gambe e grinta per la bergamasca allenata dal Ctf Lab in Friuli
Martina Fidanza, europei pista, Fiorenzuola 2020
Europei d’oro per l’atleta allenata dal Ctf Lab
Scuola e sport, come hai fatto a non impazzire ? 

E’ sempre stata una battaglia dura. Sin da quando ero piccola mi piaceva andare a scuola e dare il meglio anche lì: fare tutto alla perfezione. Gli ultimi anni di liceo sono stati i più complicati perché la scuola era lontana da casa e avevo anche degli orari un po’ impegnativi. Cercavo di guadagnare quanto più tempo possibile studiando in viaggio e mangiando in macchina per riuscire a fare tutto. Sicuramente ho sacrificato i primi anni del ciclismo per concludere la scuola al meglio, ma per fare ciclismo c’è sempre tempo. 

E sei riuscita nel tuo obiettivo scolastico ? 

Sono uscita dalla maturità con 100, ed era quello che volevo. Ho fatto però degli sforzi che ora come ora non riuscirei a fare. Però una cosa devo dirla: volere è potere

Hai fatto il liceo artistico. Sui social, qualche volta, ci regali dei tuoi disegni. Quanto ci si può esprimere attraverso l’arte? 

Molto, perché l’arte ultimamente è senza regole e paradigmi precisi di riferimento. Puoi prendere un foglio di carta, farci quello che vuoi ed è sempre arte. Permette di esprimere ciò che non riesci a dire a parole

Che rapporto hai con i social? 

Qualche anno fa cercavo di dedicargli molto tempo, ma negli ultimi anni faccio vedere sempre meno.  Prima tendevo a mettere ogni singola cosa che facevo su Instagram o Facebook mentre, adesso, capisco che alcune cose possono venire criticate. Anche una banale uscita con gli amici diventa motivo di critica da alcune persone che conoscono il tuo lato d’atleta, anche se non stai facendo nulla di male. Per questo motivo ora preferisco far vedere la vita sportiva e basta. 

Questo mi lascia spiazzata. La propria libertà non dovrebbe essere vincolata da nessuno… 

Si, hai ragione. E’ un po’ nella mia indole fare così, capisco che da questo punto di vista devo migliorare!

Con chi ti piace uscire in bici? 

Sinceramente… con me stessa! Mi sento molto a mio agio con la bici. Uscire in compagnia a volte mi innervosisce un po’, tendo ad essere silenziosa perché mi piace godermi l’allenamento e mi concentro solo su quello. Sicuramente, però, allenarmi con mio padre (Giovanni Fidanza, ex ciclista professionista ) mi piace tanto, anche se non succede spesso. 

E con Arianna invece? 

 Quando esco in bici con mia sorella non riusciamo ad andare molto d’accordo, entrambe ci innervosiamo facilmente, quindi la cosa è un po’ complicata. Però nei giretti di scarico, pausa bar, siamo tendenti all’accordo (sorride, ndr).

Litigate mai?

Sì, per i vestiti soprattutto! 

Martina Fidanza, Riccardo Stacchiotti
Martina con il suo ragazzo, il professionista Riccardo Stacchiotti
Martina Fidanza, Riccardo Stacchiotti
Con il suo ragazzo Riccardo Stacchiotti
Nel mondo del ciclismo femminile italiano ci sono delle rivalità, invidie ?

No, secondo me negli ultimi anni, rispetto a prima, non ce ne sono. Sicuramente passando tanto tempo insieme si litiga a volte, ma ci può stare. Siamo abbastanza unite e ci sosteniamo a vicenda

Per una ragazza, è fondamentale iniziare il ciclismo fin da bambina ?

Sicuramente aiuta, ma non è indispensabile. Una ragazza potrebbe anche iniziare un po’ più tardi senza alcun problema, con alcune dinamiche tecniche si troverebbe un po’ spaesata, ma niente che non possa essere risolto con il tempo e l’esperienza. Magari anche qualche batosta iniziale ci sta, però dopo si prende il ritmo e si migliora

Marta Bastianelli è… 

Iconica! La personificazione della forza: ha una bambina, ha superato momenti difficilissimi ed è sempre lì, competitiva, una delle migliori ragazze al mondo. Non so come faccia… è veramente una grande donna

 Quanto è difficile per una ragazza farsi valere ?

E’ sicuramente difficile farsi spazio e mantenere ciò che si ha guadagnato; una volta raggiunta una certa immagine, hai sempre il mirino puntato di sopra. Una donna viene sempre giudicata rispetto ad un uomo. Quest’ultimo più fa… più sembra un uomo grande; mentre una ragazza viene criticata più facilmente (entrambe solleviamo le sopracciglia e annuiamo, purtroppo è così, ndr).

Consiglieresti ad una ragazza di iniziare il ciclismo ? 

Sicuramente, soprattutto se ha una passione alle spalle o è legata in qualche modo a questo sport. Le direi di iniziare a gareggiare senza mai darsi dei limiti sulle specialità. Più si è giovani più è bello provare tutte le strade che offre il ciclismo: la pista, la Mtb, il ciclismo su strada. Il nostro è uno sport molto strano,  particolare, non sempre vince la più forte. Dietro ci sono tanti piccoli dettagli e  non sempre con sacrifici e allenamenti si riesce a centrare l’obiettivo. Sicuramente saranno più le volte in cui si dovrà ripartire, ma non bisogna mai abbattersi e si deve sempre fare tutto con passione: poi le soddisfazioni arrivano!