KTM Alchemist subito bene. Oggi Fantini e domani Baroni?

08.01.2022
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Francesca Baroni arriva sorridente e sale sul pullman del Team KTM Alchemist. La incrociamo scendendone a nostra volta, dopo aver preso un caffè assieme a Simone Samparisi, team manager della squadra di Tirano. Dentro è un ribollire di cose da fare nel cuore del secondo giorno dei tricolori cross di Variano di Basiliano.

In strada, pedalando vorticosamente sui rulli, si sta scaldando Christian Fantini, che di qui a poco vincerà il titolo fra gli allievi di secondo anno. La giornata è limpida, ma all’ombra fa un bel freddo. Nonostante tutto, fra mattina e pomeriggio c’è un bell’abisso di condizioni. Nelle prime ore del giorno, la terra infatti è ghiacciata. Poi comincia a mollare attorno all’ora di pranzo. E solo nel pomeriggio, il sole riesce ad asciugarla. Questo, neanche a dirlo, rende difficile la scelta delle gomme. Lo stesso Fantini ammette che alla fine ha optato per la gomma da fango, ma che se avesse dovuto correre al mattino, avrebbe dovuto pensarci.

La Baroni ritrovata

Baroni è tricolore U23 in carica. L’anno scorso a Lecce arrivò nella scia di Alice Arzuffi, che a sua volta si portò a casa la maglia delle elite. Il sorriso con cui saluta fa pensare che la burrasca sia alle spalle ed è proprio Simone Samparisi a fare il punto della situazione.

«Sapevamo – dice – che Francesca non sarebbe stata subito vincente. Soprattutto perché a partire dall’incidente prima del Giro d’Italia, non ha più corso con continuità. Quindi le è venuta a mancare la base dell’attività su strada. Ma spero che il clima sia quello giusto, che si possa lavorare ancora bene e che scelga di rimanere con noi anche per il prossimo anno».

La strada è lunga

Il papà di Fantini gli sta accanto e lo riempie di consigli. Tanto che il figlio a un certo punto sbotta e gli dice: «Ancora a dirlo? Come se certe cose non le avessimo fatte cento volte…».

Poi il reggiano si volta. E mentre il figlio ha ripreso a pedalare, tocca ferro e dice che forse questa volta c’è caso che si vinca. Previsione azzeccata. Il ragazzo ha una struttura importante, pesa sui 75 chili, come ripete il padre, è tutto muscolo. La strada è lunga. Vincere un titolo italiano è bello, ma il livello internazionale è al momento impensabile.

«Ho letto quello che avete scritto su Bryan Olivo – ci ha detto stamattina Roberto Bressan, team manager del CT Friuli in cui corre il ragazzo – la verità è che ho deciso io di non fargli fare cross. Abbiamo i test. E i numeri dicono che può diventare forte su strada e in pista. Al mondo ci sono tre fenomeni, più Van der Haar che è un bel corridore. A quel livello non si arriva. Bisogna essere realisti…».

La bici di Francesca

Attorno al pullman della KTM Alchemist powered by Brenta Bikes fervono i preparativi. E così ne approfittiamo per farci spiegare da Samparisi come sia fatta la bici di Francesca Baroni, che nel frattempo sta facendo pranzo sul pullman.

Anche lei non sa con quali gomme correrà: dopo il sopralluogo delle 15 confermerà tuttavia la scelta delle Baby Limus di Challenge, come tutti gli altri del team. La particolarità della sua bici, fa notare Simone (che la descrive con dovizia di particolari nel nostro video) è la sella Selle SMP Glider.

«Lei è l’unica della squadra a usarla – fa notare Samparisi – mentre i ragazzi usano la F30 o la F20 e solo Fantini utilizza la Forma, ugualmente di Selle SMP. Da notare sulla sua bici anche il reggisella arretrato, che le permette di tenere il peso più indietro rispetto alla proiezione del piantone, mentre per quanto riguarda la guarnitura, usa una 40. Ai miei atleti do la possibilità di montare dalla 38 alla 42, ma è raro che se uno si trova bene, poi decida di cambiare. Magari ti capita il percorso più veloce, in cui c’è da spingere e allora metti la 42, ma per il resto con la 40 fai praticamente tutto. Anche considerando che dietro c’è un 10-36 e vai davvero dove vuoi».

E domani si balla

Il secondo giorno di gare ai campionati italiani di Variano di Basiliano prosegue. Ieri le staffette hanno premiato il Team DP66 del padrone di casa (Daniele Pontoni) e della Jam’s Bike di Buja, la squadra da cui sono partiti Jonathan Milan e suo fratello Matteo, oltre a un altro bel talento come Alice Papo.

Davanti a un camper della Gazprom-Rusvelo, Paolo Rosola sta rimettendo in sesto la bici con cui suo figlio ha centrato il quinto posto. Paola Pezzo fa capolino e saluta. Domani si sfideranno le categorie internazionali. C’è tutto per una domenica ad altissima e splendida tensione.

Baroni ripartita con cuore e attributi. L’obiettivo è crescere

24.11.2021
5 min
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Che Francesca Baroni non avesse chiuso definitivamente la porta sul ciclismo, Simone Samparisi lo aveva intuito (o sperato) nel momento in cui, dovendo restituirgli bici e maglie, la toscana aveva chiesto di tenere quella da strada. Se smetti perché sei davvero demotivato, ha pensato il manager di Tirano, non vuoi più saperne. Per cui quel piccolo gesto, proprio nei giorni successivi all’annuncio su Facebook e tutto quello che da esso si era scatenato, aveva tenuto la fiammella accesa.

Ora che la campionessa italiana delle under 23 è tornata sui campi del ciclocross e sta risalendo la scala della condizione, fare il punto con il manager della KTM Alchemist Smp è il modo per dipanare il filo che si era ingarbugliato alla fine dell’estate.

Samparisi 2021
Simone Samparisi, team manager della KTM Alchemist
Samparisi 2021
Simone Samparisi, team manager della KTM Alchemist
Pensa che Francesca sia tornata definitivamente?

Posso capire che fosse stufa per quello che è successo, ma confermo che sarà impegnata con il calendario del team elite. Per cui domenica saremo a Besancon in Coppa del mondo, poi potremmo fare le due internazionali in Italia, anche se di questo dovremo parlare.

Come mai?

Il livello all’estero è più alto. E dovendo recuperare il tempo perduto, sono più utili gare in cui qualcuno ti costringe a dare di più e sei portato a stringere i denti, di altre in cui devi farti carico tu della corsa. Dobbiamo mettere fieno in cascina, seguendo il programma di crescita che la vuole in condizione sino a fine anno. Per vari impegni e ritardi di calendario, quasi tutti i nostri hanno iniziato la stagione del cross in ritardo, quindi quella di recuperare è un’esigenza comune.

La risalita di Francesca Baroni verso la condizione giusta procede (foto KTM Alchemist)
La risalita di Francesca Baroni verso la condizione giusta procede (foto KTM Alchemist)
Chi si occupa della sua preparazione?

Mio fratello Nicolas. Chi meglio di una persona che ti vede per cinque giorni su sette può capire come stai e cosa ti serve per migliorare?

Quale idea vi state facendo di Francesca?

Parto dal presupposto che è davvero un pezzo di pane, molto alla mano. Come atleta invece ha tanti attributi e in questo momento ha più voglia del solito di dimostrare il suo valore.

In che modo la state assistendo tecnicamente?

Come linea guida, costruiamo la bici sulle esigenze del pilota, chiaramente fino a che le sue esigenze si sposano con quello che possiamo offrire e i vincoli imposti dagli sponsor. Per fare un esempio, se un atleta vuole le ruote in alluminio e il contratto prevede che corra con il carbonio, correrà con il carbonio. Però magari interverremo sulla tensionatura dei raggi per cambiare le sue sensazioni di guida. Francesca non ha voluto niente di particolare. Ha una Ktm X-Strada Master con telaio standard, ruote e gomme standard. La cosa più insolita è il reggisella arretrato da 20 e le pedivelle da 170. Ma è tendenza comune nel cross averle più corte. Abbiamo ragazzi di 1,84 che comunque vogliono le 172,5.

Ci sono degli obiettivi su cui puntate?

Normalmente, cioè prima del Covid, gli atleti individuavano 1-2 obiettivi e se li raggiungevano, avevano dei premi. Poi abbiamo smesso di farlo, perché le corse continuavano a saltare e anche adesso sembra che in Olanda la situazione si stia complicando di nuovo. Però sappiamo che su di lei c’è l’occhio della nazionale. Giusto un paio di giorni fa ho sentito Pontoni. Sappiamo entrambi che Francesca è ancora indietro, ma l’obiettivo è recuperare per fine anno. Non voglio dare niente per scontato in relazione al mondiale, ma credo che lei rimanga una delle migliori speranze italiane in ambito internazionale.

La preparazione di Francesca Baroni è seguita da Nicolas Samparisi (foto KTM Alchemist)
La preparazione di Francesca Baroni è seguita da Nicolas Samparisi (foto KTM Alchemist)
Ci sono novità per la squadra con cui farà poi attività su strada?

C’è una possibilità con il Vaiano, ma spero che prima della stagione su strada si riassorbano tutte le polemiche e le questioni ancora aperte. Credo che tutti i punti di vista siano comprensibili, come credo che tutti, ciascuno a suo modo, abbiano anche qualche responsabilità. Ci sono persone ragionevoli su entrambi i fronti, per cui spero che si arrivi a una soluzione che faccia l’interesse dell’atleta e delle società. Si sta facendo tutto per gestire la cosa in modo ragionevole e confido che presto le cose andranno a posto.

Francesca Baroni riparte ma le regole vanno riscritte

12.10.2021
5 min
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Mentre il ciclocross prende giri e si lancia con le prime sfide di stagione (negli Usa è partita la Coppa del mondo e anche in Europa si fa sul serio), Francesca Baroni ha infine rivisto il suo proposito di lasciare il ciclismo. Il suo punto di vista l’aveva denunciato forse incautamente su Facebook, ma le risposte ottenute erano state piuttosto dure e avevano portato la situazione su un binario morto da cui a lungo si è fatto fatica a vedere l’uscita. Motivo della rottura con la sua squadra attuale, la Isolmant-Premac-Vittoria di Giovanni Fidanza, sarebbe stato il permesso negato di partecipare alla trasferta di Coppa del mondo americana.

La Baroni nella crono di Val Formazza al Giro Donne. Dopo il Giro per lei solo tre giorni di gare con la Isolmant
La Baroni nella crono di Val Formazza al Giro Donne. Dopo il Giro per lei solo tre giorni di gare con la Isolmant

Il ruolo di Pontoni

La vicenda ha contorni fumosi. Da quello che abbiamo assodato, infatti, la presenza di Baroni in Coppa del mondo non era stata inizialmente prevista dal cittì Pontoni. Come pure Gioele Bertolini, tricolore degli elite, Francesca sarebbe rimasta in Italia a perfezionare la preparazione per entrare sulla scena azzurra quando fosse stata davvero pronta. A causa dell’incidente prima del Giro, la sua estate è stata infatti piuttosto travagliata, mentre ad esempio la sua compagna di squadra Realini è uscita bene dalla stagione su strada e in Coppa si è messa subito in luce.

E’ successo invece che a causa della defezione di un’atleta, Pontoni si sia trovato con un posto libero e abbia contattato Baroni, chiedendole se fosse interessata a partire per gli Usa, innescando il grosso pasticcio. Probabilmente infatti sarebbe bastato che il tecnico friulano, molto esperto ma forse ancora nuovo a certi meccanismi, avesse contattato prima Fidanza (e non soltanto Samaprisi, cosa che ha fatto) e gli avesse proposto la convocazione della ragazza. Ma come poteva immaginare Pontoni quello che sarebbe successo di lì a poco?

Ad inizio settembre l’approdo nel team KTM Alchemist
Ad inizio settembre l’approdo nel team KTM Alchemist

Organico all’osso

Stante la stagione sfortunata da giugno in avanti, infatti, l’impegno di Baroni con la squadra prevedeva che avrebbe gareggiato fino al Giro dell’Emilia e alla Tre Valli Varesine, poi sarebbe scattato il prestito fra la Isolmant e il Team Ktm per il quale Baroni si è tesserata per la stagione a venire e con la cui maglia ha già gareggiato il 26 settembre in Svizzera (al riguardo, siamo stati contattati da Samparisi, il quale ha precisato che la partecipazione alla gara svizzera è stata resa possibile da un accordo fra KTM, Isolmant e Baroni e dal prestito Uci che riguarda le categorie internazionali). Dal punto di vista della normativa italiana, si è trattato di uno strappo alla regola, ma Fidanza ha finto di non sapere e ha preferito andare avanti per la sua strada.

La presenza di Baroni in quelle gare su strada sarebbe stata necessaria, dato che la squadra è arrivata a fine stagione con l’organico decimato. Sia all’Emilia sia alla Tre Valli infatti si sono presentati con quattro ragazze, con il rischio che gli organizzatori e la Giuria impedissero loro di partire. Per fortuna la situazione era comune anche ad altri team e la squadra ha potuto regolarmente prendere il via.

La Realini e alla sua ruota la Baroni, fino allo scorso erano compagne di squadra al Team Guerciotti. Poi Francesca ha cambiato
La Realini e alla sua ruota la Baroni, fino allo scorso erano compagne di squadra al Team Guerciotti. Poi Francesca ha cambiato

Piani cambiati

Difficile trarre una morale dalla situazione e dice bene Pontoni: bisogna attendere che le parti si chiariscano, ma una sua parola potrebbe mettere in fila i gradi di responsabilità. E’ chiaro che Francesca Baroni ami il cross più della strada, si è sempre detto. Nei piani di inizio stagione, si disse che dopo il Giro sia lei sia Realini avrebbero staccato per riprendere la preparazione specifica. Poi il rendimento portentoso dell’abruzzese e i guai fisici della toscana, che per tutta la primavera è stata l’atleta più brillante della Isolmant, hanno fatto rivedere i piani. Nel professionismo funziona così, senza che per forza si debbano associare ad esso aggettivi dispregiativi.

Se ci sono stati stipendi non pagati, come Baroni denuncia e Guerciotti smentisce, saranno altre le sedi in cui mettere a posto le cose. Di solito comunque, quando si rompe un rapporto di collaborazione, ci si incontra per definire i dettagli: incontro che a detta del team milanese non è mai stato accettato.

E’ stato sbagliato dunque da parte della toscana coinvolgere la squadra di Fidanza in un problema che non la riguarda. E se il vero problema sta nei programmi di gara, sarebbe bastato affrontare la situazione (da ambo le parti) con la maturità che la professione richiede.

Alla Strade Bianche l’esordio con la Isolmant di Fidanza
Alla Strade Bianche l’esordio con la Isolmant di Fidanza

Ritiro rientrato

Le ultime notizie sono che giusto ieri la Isolmant ha ricevuto dalla Federazione la richiesta di nulla osta perché Baroni possa disputare la stagione di cross con la Ktm, segno che il proposito di ritirarsi è rientrato.

Forse però a questo punto servirà mettere mano al regolamento, per tutelare gli atleti ma anche i gruppi sportivi. Dato che il cross ha anticipato la partenza, è necessario permettere agli atleti di disputare la doppia attività in contemporanea con le maglie delle due squadre. In questo modo la Isolmant avrebbe potuto schierare la Realini al Giro dell’Emilia. Così Baroni potrà correre con la Ktm e a prestito finito tornerà alla Isolmant che a quel punto, così ha spiegato Fidanza, la girerà a una nuova squadra. Per richiesta di Francesca e per quieto vivere di tutti, il loro cammino si dividerà all’inizio del 2022.

P.S. Dagli Usa, dove si trova per l’inizio della Coppa del mondo, Daniele Pontoni ha in realtà tenuto a precisare di aver fatto tutti i passaggi anche con la Isolmant di Fidanza, che quindi era informato della volontà della nazionale di portare l’atleta nella trasferta americana. Un viaggio fortemente voluto dal cittì azzurro per visionare il percorso dei prossimi mondiali e individuare la logistica per l’Italia in quei giorni.

«Siano qui con una nazionale di bimbi – ha sorriso Pontoni – un gruppo molto giovane su cui costruiremo la nazionale per tutto il mio mandato. Con Francesca Baroni ho parlato. Lei sa cosa fare. E sa che il suo posto in nazionale la aspetta se andrà forte e tornerà al suo livello».

Baroni 2021

Nuovo team per la Baroni, che approda alla Ktm

11.09.2021
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Il piccolo giallo che ha attraversato le ultime calde settimane di fine estate, con protagonista Francesca Baroni, è giunto alle sue pagine finali. La stella del ciclocross italiano, positiva su strada ma sfortunata per il grave incidente in allenamento, ha trovato un nuovo approdo invernale. Risolto il contratto con Guerciotti, non senza qualche spina da entrambe le parti, Francesca approda alla KTM Alchemist powered by Brenta Brakes.

E’ lo stesso team manager Simone Samparisi a dare la notizia, pochissime ore dopo aver depositato il contratto. «Per noi è un vero piacere essere riusciti a trovare un accordo – racconta l’ex biker – Nella trattativa, al di là del lato economico ha guardato a un aspetto che ci intriga molto: la voglia di migliorare e crescere».

Nell’agosto del 2016, con il suo monociclo: se ci sono ruote in giro, c’è anche Francesca Baroni…
Nell’agosto del 2016, con il suo monociclo: se ci sono ruote in giro, c’è anche Francesca Baroni…
Com’è nato l’aggancio con la Baroni?

Non ci siamo mossi finché un rivenditore Ktm della sua zona ci ha messi in contatto sapendo che stava cercando una squadra e da lì abbiamo iniziato a parlare. Noi siamo un team che agisce tutto l’anno, dividendosi fra ciclocross e Mtb. Con la Baroni abbiamo la possibilità di sviluppare un progetto per portarla ai vertici internazionali.

Voi siete un team che lavora in toto nell’offroad, ma Francesca ormai è divisa fra ciclocross e strada. Per voi questo è un problema?

No, abbiamo altri atleti che gareggiano nelle due specialità, lo stesso Nicolas Samparisi ha fatto anche attività su strada con la D’Amico e l’austriaca Heigl, che resta nel nostro gruppo, durante la stagione normale è una delle più importanti atlete austriache. Non avremo problemi da questo punto di vista, chiaramente dovremo lavorare in sinergia con il suo team su strada.

La prima stagione su strada della Baroni è stata positiva, purtroppo in gran parte segnata dall’incidente in allenamento
La prima stagione su strada della Baroni è stata positiva, purtroppo in gran parte segnata dall’incidente in allenamento
Proprio questo è un punto importante: fra il vostro team e la Isolmant si dovrà trovare un punto d’incontro per il bene dell’atleta, permetterle di emergere su entrambi i fronti ma anche di riposare…

Dovremo parlarne, ma questo è un dogma irrinunciabile, niente viene prima della salute dell’atleta. Noi siamo pronti a collaborare e siamo sicuri che troveremo dall’altra parte disponibilità. Anche se in passato abbiamo trovato squadre che spremevano i propri atleti su strada al punto che, noi che li avevamo a disposizione per 5 mesi, dovevamo rinunciare al primo per farli riposare e riprendere. Non sarà questo il caso, ne siamo certi, ma non tradiremo i nostri 3 punti base, ossia noi dobbiamo dare all’atleta tranquillità economica (la garanzia di ricevere puntualmente i rimborsi spese), tranquillità mentale (al ciclista chiediamo impegno, non risultato a ogni costo) e tranquillità tecnica, garantendo sempre materiale di prima qualità.

Storicamente il vostro team viaggia molto, sobbarcandosi trasferte onerose anche economicamente per gareggiare nei principali appuntamenti, sarà ancora così?

Certamente, noi crediamo molto nell’attività estera perché permette di crescere nella cultura ciclocrossistica. Ogni Paese ha gare diverse dall’altro: in Svizzera trovi percorsi con ampio dislivello, in Olanda tracciati sabbiosi e così via. Devi abituarti a saperti adattare a qualsiasi tracciato, cambiare tipo di guida e settaggio della bici, solo così si può migliorare davvero.

Samparisi 2021
Simone Samparisi, team manager della KTM Alchemist, è pronto a collaborare con la Isolmant, nell’interesse dell’atleta
Samparisi 2021
Simone Samparisi, team manager della KTM Alchemist, è pronto a collaborare con la Isolmant, nell’interesse dell’atleta
Che calendario avete intenzione di impostare?

Seguiremo sicuramente la Coppa del Mondo, ma non nella sua interezza perché affrontare 17 prove è davvero una follia. Ciò non significa che nei weekend senza Coppa staremo fermi, faremo altre gare internazionali, anche nel nostro Paese, valutando di volta in volta le caratteristiche del percorso e della gara per effettuare la scelta. Il nostro proposito è vedere i nostri ragazzi crescere, l’ingresso della Baroni darà sicuramente quello stimolo in più per farlo.

Di Tano 2021

In vista del ciclocross, Di Tano sorprende tutti

08.08.2021
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La chiacchierata con il responsabile del Team Guerciotti Selle Italia Vito Di Tano per parlare della stagione dei due gioielli azzurri fra ciclocross e strada si apre con una notizia: Gaia Realini e Francesca Baroni divideranno le loro strade, almeno nel ciclocross. L’ex campione del mondo pugliese non dice di più, per rispetto nei confronti della Baroni con la quale ci sono state opinioni diverse che hanno portato a questa scelta. Certamente si tratta di un fatto inaspettato, soprattutto in una stagione che per la lucchese è diventata difficile per colpa del famoso incidente in allenamento.

Fari puntati quindi su Gaia. Se sul futuro della Baroni non ha più notizie dirette, sull’abruzzese Di Tano ha già la certezza assoluta che sarà ancora diviso fra strada e ciclocross: «Dopo il ritiro di Livigno effettuerà la seconda parte di stagione puntando a una maglia azzurra per gli europei. Poi vedremo come approcciarla al ciclocross tenendo presente la necessità del riposo. Far coesistere le due specialità è possibile e necessario, ma servono comunanza d’intenti da parte dei rispettivi team ed equilibrio nella gestione del ragazzi».

Baroni Di Tano 2021
La Baroni e Di Tano, un binomio che si è scisso a sorpresa: che farà ora la toscana?
Baroni Di Tano 2021
La Baroni e Di Tano, un binomio che si è scisso a sorpresa: che farà ora la toscana?

La sinergia con Fidanza

Di Tano ammette di avere in Fidanza un valido contraltare: «Ciò permette a chi corre in due discipline di avere i giusti tempi di riposo. Non sono ragazzi da spremere a tutti i costi per un risultato, trovare il giusto equilibrio è un vantaggio per tutti».

Il pugliese però va oltre e pensa già a futuri obiettivi per la Realini sui prati: «Stiamo studiando ogni particolare per permettere a Gaia di andare negli Usa, in Coppa del Mondo, perché lì si disputeranno i Mondiali e vedere in anteprima percorso e logistica è fondamentale».

La piccola Realini è stata finora protagonista di una grande stagione su strada: qui dopo l’arrivo a Matajur del Giro
La piccola Realini è stata finora protagonista di una grande stagione su strada: qui dopo l’arrivo a Matajur del Giro

Gli Usa pensando al mondiale

Pontoni ce lo aveva anticipato, senza però specificare nomi: «Gaia ci dovrebbe essere – ribadisce Di Tano – sarebbe importante per lei e per noi, per capire dove può arrivare».

Di Gaia abbiamo già avuto modo di parlare quest’estate, i suoi risultati su strada l’hanno di nuovo posta al centro dell’attenzione, risultati che hanno sorpreso Di Tano solo relativamente: «Ci siamo visti prima dei campionati italiani, le ho fatto fare un po’ di dietro motori e mi sono accorto che stava davvero bene, andava forte in salita, molto forte. Sicuramente deve migliorare nell’aspetto tattico e nella visione di gara, ha la tendenza a restare di lato e in fondo, deve imparare a muoversi in gruppo con più scioltezza, ma è giovanissima, non conosciamo ancora i suoi limiti».

GIC Ferentino
Gaia Realini e Francesca Baroni all’ultimo Giro d’Italia di ciclocross: la sfida si ripeterà nel prossimo inverno?
GIC Ferentino
Gaia Realini e Francesca Baroni all’ultimo Giro d’Italia di ciclocross: la sfida si ripeterà nel prossimo inverno?

Tanto da imparare

Questi progressi su strada si tradurranno anche nel ciclocross? «Sicuramente la strada ti dà un buon fondo, ormai non solo le imprese dei “tre tenori” dicono che per andar forte nel ciclocross serve di più la strada e viceversa, piuttosto che la Mtb. Chi fa attività invernale, su strada è avvantaggiato. Gaia è ancora U23, non dimentichiamolo: quando passerà di categoria dovrà fare una scelta, privilegiare magari la strada ma l’attività di ciclocross sarà un serbatoio di energie al quale attingere. Guardate Rachele Barbieri che cosa ha fatto dopo essere tornata all’attività sui prati…».

Quanti margini ci sono per l’abruzzese nel ciclocross? «Tanti – sentenzia Di Tano – ha ancora molto da imparare soprattutto nella gestione tattica delle gare, nello studio delle avversarie e del percorso. Mi aveva già stupito molto per quel che aveva fatto nell’inverno scorso, ma credo che dopo le meraviglie mostrate su strada potrà fare un altro salto di qualità. Ce lo auguriamo tutti».

Baroni, l’incidente non allontana il Giro d’Italia

28.06.2021
5 min
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Diciamola tutta, avevamo in animo di fare un pezzo in cui raccontare in che modo Francesca Baroni, atleta della Premac-Isolmant quinta agli ultimi mondiali U23 di ciclocross e campionessa italiana della categoria, si stesse preparando per il suo secondo Giro d’Italia, dopo una primavera più che buona anche su strada. Invece ci si è messo di mezzo un automobilista indisciplinato e vile, che prima ha provocato l’incidente buttandola terra mentre si allenava e poi è scappato. Lo ha raccontato Francesca stessa con un post su Facebook e uno su Instagram. E’ accaduto il 24 giugno e ora quella verso il Giro appare una rincorsa, di quelle che la toscana ben conosce e di cui tuttavia avrebbe fatto a meno.

Il 24 giugno un’auto l’ha fatta cadere. Dopo l’incidente, Francesca è andata all’ospedale
Il 24 giugno un’auto l’ha fatta cadere. Dopo l’incidente, Francesca è andata all’ospedale
Prima di oggi avevi mai avuto paura allenandoti? 

Quando siamo sulle strade, purtroppo c’è sempre da avere paura… perché quasi tutti gli automobilisti hanno sempre fretta, sono sempre distratti e con il cellulare in mano!

E’ il primo incidente che subisci? 

No, è il secondo, ma fortunatamente nel primo non ci sono state conseguenze perché eravamo praticamente fermi. Mentre in questo incidente ho fatto un bel volo…

Puoi descrivere la strada, dire se era un tratto pericoloso o se il tipo semplicemente correva troppo? 

Il tratto dove è successo l’incidente è una strada come tante altre, ma anche questa volta ha influito la disattenzione alla guida. Uno scooter ha tamponato l’auto che mi stava sorpassando e, dopo lo scontro, mi ha travolto gettandomi in un fosso a bordo strada.

E’ stata l’unica atleta della Isolmant-Premac-Vittoria a concludere la Strade Bianche
E’ stata l’unica atleta della Isolmant-Premac-Vittoria a concludere la Strade Bianche
Il Giro d’Italia a questo punto resta nei programmi? 

Bella domanda, nei miei programmi e in quelli della squadra c’è… Ma dobbiamo vedere come andranno questi giorni e se riesco a recuperare bene dopo l’incidente.

Come è stato finora l’adattamento alle corse con le elite? 

Purtroppo al momento ho fatto poche gare elite. Considerato anche il “povero” calendario italiano, ho corso maggiormente gare open nazionali e devo dire che sono tutta un’altra cosa… Quando mi ritrovo con le elite, specialmente in gare internazionali, non è facile adattarsi e sicuramente devo fare ancora tanta esperienza.

In quale giorno ti sei sentita meglio? 

Il giorno in cui mi sono sentita meglio è stato quello della gara Internazionale di Cittiglio, ho avuto davvero buone sensazioni e sono stata proprio soddisfatta della mia prestazione (Francesca si è piazzata 41ª nel secondo gruppo alle spalle di Elisa Longo Borghini, ndr).

In quale giorno (ovviamente di gara, lasciamo stare l’incidente) ti sei sentita peggio? 

Il giorno più buio è stato quello della gara open a Lozzo Atestino, in provincia di Padova. Non andavo proprio avanti, è stata una giornata nera, da dimenticare!

E’ arrivata 17ª nella crono di Faenza (foto @phrosaofficial)
E’ arrivata 17ª nella crono di Faenza (foto @phrosaofficial)
Il cross a inizio stagione ti ha dato qualcosa in più? 

Sì, ho affrontato le prime corse sfruttando la forma che avevo, anche se il fondo della strada è diverso rispetto all’esplosività del cross… 

Hai cambiato di tanto la tua preparazione andando verso l’estate? 

Sì e no. Gli allenamenti sono più o meno gli stessi, magari ho aumentato un po’ le ore in sella e ho cambiato qualcosa nell’alimentazione.

Che clima si è creato in squadra? 

C’è un buon feeling, andiamo d’accordo… Grazie anche a Giovanni Fidanza, il nostro DS, che cerca sempre di farci fare gruppo.

Sei sempre assieme a Gaia Realini visto il cross in comune oppure si è creato un bel gruppo? 

Su strada è diverso, siamo in tante…

Il programma prevede che tu faccia il Giro con obiettivi particolari? 

Con il team non abbiamo ancora affrontato l’argomento, ma io vorrei migliorare il piazzamento nella classifica generale finale rispetto a quello dello scorso anno (arrivò 77ª a un’ora 13′ da Anna Van der Breggen, ndr).

Credi di essere migliorata tanto rispetto alla Francesca che fece il Giro l’anno scorso? 

Credo e spero proprio di sì!

A fine gennaio è stata quinta nei mondiali U23 di Ostenda, in Belgio
A fine gennaio è stata quinta nei mondiali U23 di Ostenda, in Belgio
Cosa pensi della sostituzione di Scotti alla guida del cross azzurro? 

In questi anni, Scotti si è sicuramente impegnato tanto per fare crescere il movimento, ma il cambiamento era nell’aria…

Che cosa pensi di Pontoni? 

Pontoni non lo conosco ancora bene, ma è sicuramente una persona competente, con esperienza.

Dopo il Giro inizierai già a pensare al cross oppure ci sono altri traguardi? 

Non lo so ancora, intanto fatemi pensare a rimettermi per provare ad essere al via del Giro!

Quale tipo di carriera puoi immaginare per te su strada: più simile a una Longo Borghini oppure a una Arzuffi?

Non saprei, l’unica cosa che posso dire è che devo sempre capire tante cose e imparare a correre meglio su strada, poi si vedrà…

La strada che l’ha attirata a sé e di cui sente forte il fascino per un giorno le ha mostrato la sua faccia meno tranquillizzante. Un incidente non fa mai piacere. Il Giro d’Italia Rosa inizierà il 2 luglio, giovedì prossimo. In un modo o nell’altro, la rincorsa non potrà essere troppo lunga.

«Ieri – dice il suo diesse Giovanni Fidanza – ha fatto una prova in allenamento e siamo ottimisti. Se non ci sono complicazioni nei prossimi giorni, lei corre il Giro».

Realini Isolmant 2 2021

Realini c’è: «Attente big, imparo in fretta…»

16.04.2021
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Non sempre è facile cambiare bici, cioè specialità. In una sei in cima alle gerarchie italiane, nella nuova hai tutto da imparare: una neofita che deve sfruttare ogni occasione per progredire, farsi conoscere, ricordare che è sempre quella della quale d’inverno parlavano tutti. Chi è il soggetto del discorso? Gaia Realini, una delle stelle di prima grandezza del ciclocross italiano che da quest’anno si sta disimpegnando, già piuttosto bene, anche su strada.

Parliamo di una ragazza di appena 19 anni, che ha già avuto modo di assaggiare il ciclismo che conta, quello delle olandesi quasi imbattibili e delle italiane pronte a far loro lo sgambetto come la Longo Borghini al Trofeo Binda. Gaia non si è per nulla spaventata: «In pratica mi sono immersa nella stagione cambiando solo bici, senza un attimo di stacco, per sfruttare la condizione e infatti la forma c’era, quel che manca è l’esperienza».

Chi esce dal ciclocross si dice che abbia qualcosa in più come esplosività ma pecchi nella resistenza. Tu come ti sei trovata?

Il divario c’è, lo sento. Passare da una gara di un’ora al massimo a 3-4 ore in bici non è facile, all’inizio va tutto bene, nella parte finale la stanchezza si affaccia, ma con una giusta alimentazione e sapendosi gestire in gara, ce la si fa. Vedo che ad ogni gara va sempre meglio.

Che impressione hai avuto delle big?

Ero abituata a guardarle in televisione, io ragazzina a sognare un giorno di essere con loro ed è successo prima di quanto pensassi. Io ci metto tutta la grinta possibile e penso che con gli anni e l’esperienza raggiungerò il loro livello, ma serve pazienza.

Gaia Realini su strada. Domenica a Civitanova è stata decisiva per la vittoria della Fidanza
Realini strada 2021
Domenica a Civitanova è stata decisiva per la vittoria della Fidanza
Provato timore al loro confronto?

Quello no: nel ciclocross sin da junior sei abituata a gareggiare con le più forti e anche su strada, salvo le gare di WorldTour, capita che ci si ritrovi insieme. Veniamo svezzate in fretta…

Che cosa ti è piaciuto di più finora nel tuo approccio su strada?

E’ un bell’ambiente, mi piace soprattutto il mio team (la Isolmant-Premac-Vittoria, ndr), c’è una grande comunanza d’intenti, si sente forte lo spirito di squadra. Nel ciclocross si è più isolate, qui ci si confronta, si parla con le compagne e ognuna ha la possibilità di giocarsi le sue carte.

Realini Isolmant 2021
La pescarese è tesserata nel team Isolmant-Premac-Vittoria, guidato da Giovanni Fidanza
Realini Isolmant 2021
Corre nel team Isolmant-Premac-Vittoria di Giovanni Fidanza
E che cosa ti è piaciuto meno?

Nulla, ringrazio anzi che ci sia data la possibilità di correre. Qualche volta può capitare che i percorsi non siano ideali, ma nella situazione che viviamo, essere in gara è già di per sé un grande risultato.

Su strada inizi a capire che tipo di ciclista sei?

Visto il mio fisico minuto, mi trovo bene in salita dove già mi difendo bene, invece in volata proprio non va…

Gaia Realini: più ciclocrossista o stradista?

Per ora il ciclocross resta il mio primo amore, ma so che se voglio avere una carriera professionistica, la strada è la via primaria. E’ l’unica che può garantire un futuro, anche economicamente. Il ciclocross però mi appassiona di più, non posso negarlo…

L’abruzzese è un punto fermo in azzurro e nel panorama italiano del cross
Nel cross, l’abruzzese è un punto fermo in azzurro
Nel ciclocross quando si parla di te, si parla anche di Francesca Baroni e viceversa. Su strada?

Siamo nella stessa squadra, ci confrontiamo spesso, ci aiutiamo a vicenda. Anche lei sa di avere molto da imparare. Rispetto a me va meglio in volata, questo è certo…

Prossime gare?

Chambery domenica e poi si torna nelle Marche il 25, con la speranza di potermi far vedere davanti. Io ci provo…

Baroni alla Strade Bianche porta la Isolmant all’arrivo

09.03.2021
3 min
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La campionessa italiana di cross U23, Francesca Baroni, quinta a fine gennaio al mondiale elite di Ostenda, ha debuttato su strada con la maglia della Isolmant-Premac-Vittoria. Prima in gare nazionali, poi alla Strade Bianche in mezzo alle atlete più forti del mondo, risultando alla fine la sola della nuova squadra ad arrivare al traguardo. E mentre Chantal Van den Broek-Blaak davanti duellava con Elisa Longo Borghini, la ragazza toscana che a novembre ha compiuto 21 anni lottava nelle retrovie con la grinta di sempre.

Si fa un gran parlare dei ventenni che si ritrovano a correre nel WorldTour degli uomini: la sua situazione è pressoché identica. Un po’ come Aleotti, coetaneo di Francesca (in apertura nella foto @antonvos), di cui abbiamo raccontato ieri. Con la differenza che l’emiliano aveva alle spalle un’attività ben strutturata fra gli U23, mentre Baroni e le tante debuttanti come lei sono arrivate al WorldTour avendo alle spalle un’attività molto più blanda

Concentrata alla partenza, Francesca Baroni fra le sue compagne
Concentrata alla partenza, Francesca Baroni fra le sue compagne
Come hai vissuto il debutto: tensione o emozione?

Entrambe… Un po’ di tensione c’è sempre prima di una gara perché non sai mai come andrà a finire e anche emozione, visto che da quest’anno corro con una nuova squadra, la Isolmant-Premac-Vittoria.

Come va con loro?

Bene, molto bene… Siamo solo agli inizi, vedremo come andranno le cose strada facendo, ma la partenza è stata veramente buona.

Conoscevi solo Realini, che come te viene dal cross, o più o meno anche le altre?

Anche le altre. Chi più e chi meno, ma nell’ambiente bene o male ci conosciamo un po’ tutte. Per esempio con Martina (Fidanza, ndr) ci conosciamo dai tempi dei giovanissimi, perché abbiamo la stessa età e sono felice di essere oggi al suo fianco.

Ti hanno detto cosa si aspettano da te?

Come risultati per il momento no. Ma a me, come a tutte le altre, hanno chiesto il massimo impegno e serietà, considerati anche gli sforzi che hanno fatto i nuovi sponsor per mettere su la squadra. E da parte mia sicuramente li avranno, possono stare tranquilli sotto questo punto di vista…

Strade Bianche: al via sembravi un po’ tesa, solo un’impressione?

Come si fa a non essere tesi al via delle Strade Bianche, una delle gare più importanti e belle del mondo?! Certo che lo ero, volevo a tutti i costi fare bene, portarla in fondo e così ho fatto, per mia fortuna…

E dopo l’arrivo, un post su Instagram: ci sono arrivata!
E dopo l’arrivo, un post su Instagram: ci sono arrivata!
Che differenze di livello fra una gara nazionale e una WorldTour?

Il livello è altissimo, il massimo che si possa chiedere, ma alla fine dobbiamo pedalare tutte. E poi con l’esperienza del ciclocross un po’ mi sono abituata a correre accanto a nomi importanti, tante le conoscevo già!

Il cross ti ha aiutato nella guida su sterrato?

Un po’ sicuramente, ma il brecciolino delle Strade Bianche è unico, non è facile trovarlo nei percorsi di cross. Forse se avesse piovuto sarebbe stato diverso, ma il fango è proprio un’altra cosa!

In cosa pensi di dover migliorare al primo sguardo?

In tutto! C’è sempre da crescere e migliorare tanto, non si finisce mai…

Prossime gare da qui al Giro d’Italia?

Non conosco ancora appieno il calendario della mia squadra, sicuramente il 21 ci sarà il Trofeo Binda a Cittiglio, poi vedremo e pianificheremo il tutto.

E se la Baroni aprisse la porta dei corpi militari?

08.02.2021
3 min
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La vicenda di Francesca Baroni è salita agli onori delle cronache per il suo quinto posto mondiale e l’impossibilità, essendo non udente, di entrare nei corpi militari. Si è aperta infatti un’ampia discussione su quella che può apparire come una discriminazione, sulla quale a livello politico si sta lavorando.

Riforma giusta

Il presidente di Cip Pancalli è da tempo impegnato a trovare una via per l’assunzione degli atleti paralimpici d’interesse nazionale nei corpi militari. La cosa garantirebbe loro anche un futuro lavorativo. Anche se Francesca, come spiegato da sua madre, non rientra nella categoria. Una norma in questo senso è già stata approvata all’interno della Riforma dello Sport risalente alla fine dello scorso anno. Su di essa molto si è spesa Giusy Versace, parlamentare e atleta azzurra plurimedagliata, ma la strada non è così semplice. Mancano infatti le Norme Attuative e la recente crisi di Governo ha interrotto il cammino legislativo.

Lo sport cambia

«Sarebbe un’eccezione alle regole vigenti, che andrebbero cambiate anche in sede di Corte Costituzionale», afferma il Tenente Colonnello dell’Esercito Pino Minissale. «Si perderebbe l’idoneità militare – prosegue – andando contro molte leggi attuali. Va detto che spesso è proprio lo sport a cambiare lo stato delle cose. Una volta ad esempio era impossibile l’arruolamento a uomini di altezza inferiore a 1,61 e donne a 1,55. Poi alcuni atleti fecero ricorso e si passò così al rapporto peso/altezza. Ci si sta lavorando, ma in queste cose serve tempo».

Ai tricolori di cross a Lecce, la Polizia di Stato era presente con Alice Arzuffi e Rachele Barbieri
Ai tricolori di Lecce, la Polizia con Arzuffi e Barbieri

Possibile assunzione

Una strada però è già stata tracciata. Per ora non interessa tanto Francesca Baroni, ma per altri ragazzi e ragazze c’è la possibilità di tesseramento con alcuni gruppi sportivi militari. Ce lo spiega il Maresciallo Maggiore dei Carabinieri Gianluca Macchini.

«Già con la vecchia Forestale – dice – avevamo la possibilità di tesserare atleti paralimpici fornendo loro la massima assistenza per tutta l’attività sportiva. Sono persone splendide e lavorare e gareggiare con loro dà grandissime soddisfazioni, posso dirlo per esperienza personale. So che si sta lavorando tra Comitato Paralimpico e Ministero della Difesa per tradurre ciò nella possibilità di assunzione piena. Chiaramente si dovrà passare per i concorsi previsti anche per i normodotati. Spero davvero che questo iter abbia un termine veloce e positivo».

Con il 5° posto ai mondiali e svariate maglie tricolori, Baroni rientra fra gli atleti di interesse nazionale
Francesca Baroni è atleta di interesse nazionale

Questione politica

Una simile possibilità è presente anche alle Fiamme Oro. In Polizia infatti è tesserata l’atleta paralimpica più famosa d’Italia: Bebe Vio (nella foto di apertura).

«Perché si possa arrivare a una piena assunzione – testimonia l’Ispettore Superiore Nicola Assuntore, Direttore Tecnico della sezione ciclistica – si sta pensando di creare ruoli ad hoc per atleti diversamente abili. Potranno così pensare all’attività sportiva e soprattutto trovare anche una collocazione lavorativa all’interno della Polizia. La trafila chiaramente resterebbe la stessa, anzi l’intenzione è di dare assistenza proprio a quegli atleti paralimpici chiamati a gareggiare alle Olimpiadi. Conosco bene Francesca Baroni, mi piace molto quella ragazza e sarebbe bellissimo accoglierla nella nostra famiglia. Dipende solo dalla politica».