Chiusa la parentesi del cross, davanti alle ruote di Francesca Baroni si apre quella più vasta della strada con la squadra di Fidanza: un altro treno da prendere al volo. Ma come si fa alla fine di un viaggio, nei giorni del riposo, si scorre l’album delle foto, rileggendo quel che è stato per capire (almeno provarci) quel che sarà.
La sua stagione è stata un vero crescendo, nel segno di una maturazione atletica palpabile e probabilmente della maggior convinzione nei suoi mezzi. Le parole di inizio stagione e quelle del suo allenatore Pino Toni componevano un quadro già molto interessante, che oggi può essere appeso alla parete dei ricordi, liberando già il posto per il successivo.
Torniamo a Ostenda, alla partenza. Baroni emozione o concentrazione?
Tutte e due… Logicamente quando parti per un mondiale l’emozione è sempre alta, ma devi provare a tenere alta anche la concentrazione, cosa che ho cercato di fare.
Pensi di aver avuto il miglior avvicinamento?
Il mondiale arriva sempre a fine stagione. Dopo i campionati Italiani mi sentivo bene, abbiamo provato con il mio preparatore a mantenere la condizione e così è andata.
Quanto senti di essere cresciuta in questa stagione?
Non saprei, ho lavorato tanto e bene (almeno così penso!). E alla fine sono arrivati anche i risultati, ma c’è sempre da crescere tanto. Il livello delle mie avversarie è molto alto.
Crescita più atletica o nella sicurezza in te stessa?
Entrambe… Come già spiegato il lavoro fisico è stato intenso, poi quando vedi che riesci ad ottenere qualche buon risultato, arriva anche più sicurezza nei tuoi mezzi, ma non è sempre facile. A volte i risultati non sono dalla tua e allora… è più dura!
Te lo aspettavi un piazzamento così buono?
Volevo fare bene, ci ho provato… Il mio obiettivo era correre il meglio possibile senza pensare alla posizione in classifica che avrei ottenuto. L’importante era provare a dare il massimo senza dover avere dei rimpianti dopo la prestazione, una cosa che cerco di fare sempre. A volte va bene, a volte va meno bene, ma così sono le gare…
A cosa hai pensato quando alla fine Scotti ti ha detto di attaccare?
All’ultimo giro, Fausto ha provato a seguirmi metro per metro incitandomi al massimo. Diceva di crederci fino in fondo, che mi stavo giocando una buona posizione. Alla fine ho fatto anche la volata…
E’ bello trovarsi nella seconda metà di un mondiale avendo ancora forze da spendere?
E’ una mia caratteristica. Se riesco a gestirmi bene nella prima parte di gara, riesco a dare il meglio nella seconda parte. Di solito a metà gara ho un piccolo calo, prendo un gel e cerco di ripartire. Al mondiale così ho fatto e per mia fortuna è andata bene!
Che cosa hai pensato appena hai visto il percorso?
Che non era il meglio per le mie caratteristiche, c’era da correre molto e nella sabbia. Quest’anno mi sono allenata meglio nella corsa a piedi, devo sempre lavorarci molto, ma sicuramente mi trovo migliorata rispetto agli anni precedenti, dove nei pezzi a piedi (ride, ndr) mi piantavo proprio!
Che cosa hai pensato invece dopo averlo provato?
Che alla fine non era proprio come me lo ero immaginato. E’ vero, c’era molto da correre, ma c’era anche una parte sull’erba pedalabile dove recuperare.
Quando le francesi sono cadute davanti a te in avvio, hai pensato che potesse essere un momento cruciale della corsa?
Nel cross le cadute dopo la partenza sono quasi normali, vanno sempre messe in preventivo, specie quando si parte dietro. Non sempre è facile recuperare e spesso compromettono il risultato della gara. A Ostenda sono ripartita subito, per fortuna sono stata… sveglia nello scendere subito dalla bici per uscirne prima. E alla fine non ho perso molto dal primo gruppo, poi è iniziata la mia rincorsa…
Che cosa avevi in testa dopo l’arrivo, quando hai alzato il braccio?
Ero incredula, quasi meravigliata, ma molto, molto felice per il 5° posto ottenuto. Visto anche il livello delle avversarie che ero riuscita a mettermi dietro.
Come definiresti Fausto Scotti?
Fausto Scotti è il CT della nazionale da quando io ho iniziato a praticare il ciclocross, c’è sempre stato. L’ho sempre rispettato, anche se a dire il vero – non me ne voglia – qualche volta non ho capito e accettato qualche sua scelta nelle convocazioni. Ad esempio quando per diverse volte non ha portato le ragazze in Coppa del mondo… e portava solo i maschi.
Come sei stata accolta a casa al ritorno?
In maniera molto semplice. Quando sono rientrata mia mamma è venuta a prendermi alla stazione… Battute a parte, cerchiamo sempre di rimanere con i piedi per terra, senza esaltarci più di troppo. I buoni risultati logicamente fanno piacere, ma devono spingerci a lavorare sempre meglio, cosa che in famiglia cerchiamo di fare tutte le volte!
Adesso su strada con Fidanza, temi di dover lasciare da parte il cross oppure ci sarà sempre?
Vorrei cercare di fare bene, Fidanza mi ha dato questa opportunità e cercherò di ripagarlo al meglio delle mie capacità. Anche se su strada al momento non posso dire di avere la stessa esperienza acquisita nel cross, ma come sempre sono pronta a mettermi alla prova! D’accordo anche con lui, continuerò ancora con il cross…
Credi che la bici sia al momento il modo migliore per esprimere la vera Francesca?
Per il momento la bici è la mia vita! Cosa aggiungere?
Come ti trovi con Pino Toni? Continuerà a seguirti lui anche per la strada?
Pino Toni è il mio preparatore già da qualche anno, mi conosce bene, sono molto in confidenza con lui. Mi… sopporta e alla fine riusciamo sempre a trovare un accordo per gli allenamenti. Sarà così anche per la strada…
Ci dai una definizione di bellezza in rapporto alla vita?
“La vita è bella” è anche il titolo di un famoso film. Va vissuta al meglio, cercando sempre il lato positivo delle cose, in famiglia mi hanno sempre insegnato di accettarla per quello che è. Anche nei momenti più difficili, pensiamo sempre che la “salute” sia la cosa più importante. Quando c’è quella, c’è tutto…
Che cosa ti fa stare davvero bene?
La serenità e la tranquillità sono le cose che più mi fanno stare bene!
Che cosa, quale condotta ti dà fastidio?
La malignità, la falsità, la cattiveria e la “furbizia” sono le cose che più mi danno fastidio!
C’è amicizia tra rivali?
Non sempre è facile, ma penso che si possa anche diventare amiche tra rivali, perché no? Personalmente cerco nell’amicizia valori molto alti. In primis la sincerità e il rispetto e purtroppo spesso tra rivali queste non è facile che ci siano…
Il complimento più bello che ti sia stato mai fatto?
Che sono “una buona”, anche se nella vita a volte non è sempre un vantaggio!