Canyon sfreccia in Fomula Uno grazie a Bottas

29.10.2022
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Nei giorni scorsi Canyon ha annunciato la propria collaborazione con Valtteri Bottas (foto di apertura Thomas Maheux), pilota di Formula Uno quest’anno in forza all’Alfa Romeo. Il campione finlandese, da sempre ciclista praticante e amante di Canyon, da oggi diventa nuovo Brand ambassador del marchio tedesco.

Bottas non è il solo sportivo che ama pedalare. Capita sempre più spesso di vedere atleti delle più svariate discipline sportive utilizzare la bicicletta da corsa come mezzo di allenamento oppure di svago. Restando alla Formula Uno non è raro vedere nei giorni che precedono la gara più di un pilota visionare in sella ad una bicicletta il circuito che lo vedrà impegnato nel weekend. Per molti di loro si tratta di un modo molto utile per scoprire con calma le insidie che si possono nascondere lungo la striscia di asfalto che li vedrà poi impegnati in gara. Pedalare è però soprattutto un modo per scaricare la tensione mantenendosi in forma.

Valtteri Bottas in gruppo durante il test ride della FNLD GRVL (foto Thomas Maheux)
Valtteri Bottas in gruppo durante il test ride della FNLD GRVL (foto Thomas Maheux)

Una passione vera

Nel caso di Bottas la passione per la bicicletta è davvero profonda. In tantissime occasioni il campione finlandese è stato visto pedalare in sella alla sua Canyon anche lontano dalle gare. Da quest’anno il ciclismo ha però un posto particolare nella vita di Bottas. Il filandese è infatti legato sentimentalmente a Tiffany Cromwell, professionista del team Canyon-Sram. In occasione della prima edizione del Tour Femmes, abbiamo addirittura visto Bottas a bordo strada fare rifornimento con una borraccia in mano alla sua compagna.

Il finlandese ha voluto così commentare il suo nuovo ruolo di Brand Ambassador Canyon: «Pedalo su delle Canyon da diversi anni e, da sempre, sono colpito dal particolare impegno che l’azienda ha dimostrato nei confronti dell’innovazione e delle prestazioni. La possibilità di incontrare alcune delle persone che lavorano per il brand non ha fatto altro che alimentare la mia passione verso questo mondo. Ora non vedo l’ora di raccontare il mio viaggio in bici in veste di testimonial ufficiale Canyon, e mostrare tutto ciò che amo delle due ruote».

Quando l’asfalto è scorrevole, Bottas sceglie la sua bici da strada Canyon Ultimate (foto @shy_rajdev)
Quando l’asfalto è scorrevole, Bottas sceglie la sua bici da strada Canyon Ultimate (foto @shy_rajdev)

Non solo la strada

La collaborazione fra Canyon e Bottas non si limiterà alla sola strada. Il brand tedesco lavorerà infatti con il campione finlandese per aumentare la consapevolezza del marchio. Si inizierà partendo dalla sua passione per lo sterrato e la strada, per poi espandersi verso altre discipline ciclistiche come la mountain bike e il ciclismo urbano.

Canyon supporterà Bottas nella prima edizione della FNLD GRVL, evento gravel in programma a Lahty in Finlandia il 10 giugno 2023. Nell’occasione il finlandese potrà utilizzare il modello Grail, sul quale sta già pedalando da tempo. Di recente Bottas ha avuto l’opportunità di provare in anteprima anche la nuova Ultimate.

«Valtteri è un super fan del ciclismo e sono entusiasta di lavorare con lui (ha dichiarato Stefan Wyman, nuovo responsabile del marketing sportivo di Canyon, ndr). Siamo anche entusiasti di unire le forze per contribuire in piccola parte a dare vita alla FNLD GRVL e a far crescere l’appeal del ciclismo non solo nella sua nativa Finlandia, ma anche tra i suoi numerosi fan a livello mondiale. La sua personalità e le sue esperienze autentiche con Canyon lo rendono la persona perfetta per raccontare una storia di ciclismo appassionante».

Canyon

Carlos Verona, dalla Vuelta al mondiale gravel

09.10.2022
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Protagonista oppure no, Carlos Verona è un altro stradista che ha risposto presente al primo mondiale gravel UCI. Lo abbiamo incontrato e pedalato con lui.

Una Canyon Grail CF SLX in taglia large presa in mano dopo la Vuelta, con la trasmissione elettronica e la corona singola davanti. Ma vediamo le curiosità principali della bici del corridore iberico.

Abbiamo intervistato un Verona entusiasta di essere al Mondiale Gravel
Abbiamo intervistato un Verona entusiasta di essere al Mondiale Gravel

Con la bici e un po’ di normalità

«Dopo la Vuelta – dice – mi hanno consegnato la Canyon Grail, ho speso qualche giorno per sistemarla al meglio in base alle mie caratteristiche. Ho utilizzato la bici gravel anche per scaricare un poco l’impegno della Vuelta. Normalmente sono concentrato solo sulla bici da strada e sulla crono. In questo ultimo mese non ho mai abbandonato la bicicletta, ma è pur vero che mi sono goduto la famiglia e anche un po’ di normalità, che per noi corridori è sinonimo di bella vita».

«Se alla partenza riuscirò a stare con i migliori allora mi impegnerò fino al termine della gara, se invece soffrirò e farò fatica, come è probabile che avverrà, allora mi farò da parte e mi godrò la giornata in uno scenario che mi piace molto. Correre in Italia mi stimola e mi da sempre emozioni particolari e, questo è il primo mondiale gravel».

La Grail CF SLX nel dettaglio

Verona ha mantenuto il cockpit integrato full carbon double-deck, quello con la doppia barra orizzontale. C’è una trasmissione Sram Red eTap AXS, con 12 rapporti posteriori (i pignoni sono XPLR) e una monocorona (piena) da 46 denti. C’è il power meter Quarq. Una particolarità: Verona ha voluto i due pulsati aggiuntivi per cambiare, posizionati su una delle due barre dritte del manubrio.

Le ruote sono le Zipp 303 Firecrest con i tubeless Continental da 40. Nel corso della pedalata, dopo il primo tratto, quello più tecnico del tracciato, l’atleta si è fermato per abbassare la pressione, portata intorno alle 2,5 bar posteriori e 2,2 anteriori.

La sella è una Fizik Terra Argo con rails in lega. Il reggisella è il Canyon full carbon con lo stelo sdoppiato, flessibile e smorzante.

Stradista con scarpe da offroad

Al contrario di molti suoi colleghi stradisti, l’atleta della Movistar ha montato dei pedali off-road e relative calzature Fizik dedicate al fuoristrada.

Sagan, VdP, Van Avermaet: le bici per l’iride gravel

09.10.2022
7 min
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Ecco il primo campionato del mondo gravel. Non vediamo l’ora di vedersi sfidare i grandi campioni della strada e dell’off road tra la polvere. Come affronteranno la corsa, sia dal punto di vista tattico che tecnico. Van de Poel, Van Avermaet, ma anche Sagan e gli altri che bici useranno?

Scopriamo le bici dei favoriti e degli outsider. Vi anticipiamo subito che ci sono delle belle differenze e questo perché ci sono delle falle nel regolamento. L’Uci, più o meno volontariamente, non ha stabilito regole univoche sulla scelta delle bici. In soldoni: il mondiale è gravel, ma non tutti partono con bici gravel.

VdP ci ripensa…

Tra giovedì e venerdì soprattutto i corridori hanno fatto dei test sul tracciato (194 chilometri) che da Cittadella porta a Vincenza.

Mathieu Van der Poel parte da netto favorito. Sappiamo tutti del suo feeling con lo sterrato e con la potenza, che probabilmente sarà decisiva al pari delle scelte tecniche.

Il corridore della Alpecin-Deceuninck sembrava puntasse sulla Canyon Grizl ma dopo i test della vigilia ha deciso di cambiare totalmente rotta. L’asso olandese infatti userà la nuova Canyon Ultimate Cfr, una bici da strada. Bici che quest’anno aveva esordito al Delfinato.

VdP ha scelto questa bici. E l’ha scelta in tutto e per tutto con un assetto da strada, a partire dal gruppo che sarà lo Shimano Dura-Ace R9200. Come rapporti ecco una corona doppia 52-36 e un 11-34 al posteriore. Le ruote saranno le Shimano Dura Ace con profilo da 36 millimetri. Ruote che tra l’altro hanno un canale interno da 21 millimetri. E questo fa sì che l’olandese vi possa più sfruttare meglio coperture più larghe come le Vittoria Terreno da 33 millimetri. Questo è il vero elemento che cambia rispetto ad una bici total road.

E da strada sono anche i pedali. Segno che non ci sarà da mettere piede a terra, mentre ci saranno da scaricare sule pedivelle tanti watt e in questo caso i pedali da strada sono i migliori.

Greg il più gravel 

Greg Van Avermaet è forse il favorito numero due. Il corridore dell’Ag2R-Citroen correrà su una BMC Kasius.

«Tutto è stato fatto un po’ all’ultimo minuto – dice Stefano Cattai di Bmc – anche in virtù di un regolamento non chiarissimo, che consente l’utilizzo anche di bici da strada. Però Greg correrà con una Bmc Kaius. 

«La nostra idea alla fine è di andare su una vera gravel. Greg userà il gruppo Campagnolo Ekar. Avevamo anche pensato al Record Eps, quindi elettromeccanico, ma visto che i sobbalzi e le sconnessioni potrebbero portarlo al “crash mode”, abbiamo optato per un gruppo meccanico robusto».

Pertanto Van Avermaet userà un monocorona da 44 denti con al posteriore una scala 9-32. E sono molto gravelistiche anche le gomme che saranno le Pirelli Cinturato da 40 millimetri.

Ma anche per Van Avermaet il setup non è tutto gravel. Ci sono degli elementi stradistici, come il manubrio. «Greg – riprende Cattai – ha scelto un manubrio integrato in carbonio aero, con il quale si trova molto bene, ma l’attacco sarà più corto di un centimetro». Per mantenere inalterata la posizione infatti, ha dovuto fare così viste le diverse geometrie della Kaius rispetto alla sua Teammachine.

Sagan su Roubaix

E veniamo ai corridori supportati da Specialized. Tutti sappiamo come il brand californiano studi tantissimo i percorsi prima di scegliere una bici, ma al tempo stesso sappiamo quanto credano nel gravel. Eppure, ed è questa la sorpresa, Sagan, Oss e Ballerini correranno con la Specialized Roubaix. Mentre solo Stybar dovrebbe andare sulla gravel bike, Crux.

«La prima parte del percorso – spiega Giampaolo Mondini di Specialized – poteva far pensare ad un utilizzo anche di gomme più larghe, ma c’è la parte centrale che, è molto scorrevole e veloce, è molto molto lunga. Anche per noi tante decisioni sono state prese all’ultimo minuto, c’è stato un rincorrersi di informazioni».

«Sulla Roubaix vi possono alloggiare gomme fino a 33 millimetri e quindi ci siamo subito orientati su questa bici. L’unico dubbio fino al test di venerdì pomeriggio è stato sull’utilizzo delle ruote: le Alpinist o le Rapid a più alto profilo? Queste ultime pesano 200 grammi di più, ma torniamo al discorso della lunga parte centrale che è velocissima. Magari si sfruttano di più». E infatti Peter dovrebbe partire con le Rapid.

«Avevamo anche una terza opzione: le ruote Terra. Queste hanno un canale più largo che aiutano chi ha meno manico». Ma non è certo il caso di Sagan!

Outsider “cattivi”

E ci sono molti oustsider che sono pronti a lottare. Uno che potrebbe anche vincere è Nathan Haas. L’australiano, che ha sempre avuto la passione per l’offroad, fino allo scorso anno era nella fila della Cofidis, adesso fa parte in tutto e per tutto di un team gravel. Lui corre su Colnago. Userà una G3-X, probabilmente con gomme più filanti rispetto ai suoi standard da gare americane.

C’è poi Lachlan Morton della EF Education Easy Post. Morton come Haas è un esperto di gravel, anche se lui ha più una vocazione da viaggiatore. Per lui c’è la Cannondale Topstone. Mentre il compagno di squadra, Magnus Cort che nell’occasione veste i colori della Danimarca, ha optato per la Supersix Evo Se.

Non vanno dimenticati Alban Lakata, cinque volte campione del mondo marathon in mtb, e i due dell’Astana Qazaqstan: l’iridato U23 Fedorov e Miguel Angel Lopez, che benché piccolo, è un vero amante dell’offroad. Entrambi hanno scelto una Wilier Rave Slr con gomme da 33 millimetri.

E non dimentichiamo i nostri ragazzi a partire da Samuele Zoccarato. Il campione italiano stavolta sarà in sella alla sua Cipollini ma la nuova Ago. «La gamba c’è ma ci sarà sta spingere tanto – ha detto Zoccarato – Per quanto riguarda le gomme ho scelto dei tubeless da 36 millimetri con dei “salsicciotti” per le forature. Scalini e sassi comunque non mancano».

Ecco la nuova Inflite 2023: la regina del l’offroad

03.10.2022
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La pioggia, caduta incessantemente negli ultimi giorni, ci ricorda che l’estate è finita e sta arrivando l’inverno. Con esso l’attività di ciclismo si sposterà dalle lisce strade asfaltate ai sentieri fangosi ed impervi del ciclocross. Canyon, che del fango ha fatto il suo regno, lancia la nuova Inflite per la stagione 2023. Il marchio tedesco ha legato il suo nome a quello del fenomeno del ciclocross, e non solo, Mathieu Van Der Poel, che avrà presto l’opportunità di guidare la nuova Inflite. 

La Canyon Inflite CF SLX è la stessa che usa Mathieu Van Der Poel nelle gare di coppa del mondo
La Canyon Inflite CF SLX è la stessa che usa Mathieu Van Der Poel nelle gare di coppa del mondo

La preferita di VDP

La Canyon Inflite è la bici da cross di Van Der Poel, un binomio che ha vinto numerose prove di coppa del mondo. E’ costituita da quattro versioni diverse di telaio, tutte in carbonio. La Inflite 2023 si basa sul telaio già esistente, anche se non mancano delle modifiche, volte a migliorarne ulteriormente le prestazioni. La curvatura del tubo superiore è progettata per un pedalata senza sforzi eccessivi.

Il telaio, invece, ha una geometria che crea un perfetto equilibrio tra stabilità ed agilità: caratteristiche essenziali per eccellere nel ciclocross. Una delle modifiche principali è la sezione maggiorata tra forcella e ruota, così da diminuire l’accumulo di fango. La Inflite 2023 è pronta per gareggiare con componenti rinnovati e i misuratori di potenza Quarq e 4iiii disponibili su più modelli.

Viene usato il gruppo SRAM Force eTap AXS con cassetta posteriore 10-36
Viene usato il gruppo SRAM Force eTap AXS con cassetta posteriore 10-36

CF SLX 9 e CF SL

Per chi ama mettersi alla prova ai massimi livelli c’è la possibilità di avere la Inflite CF SLX 9, la stessa usata dai professionisti. Leggera, scattante e resistente. Insomma, un prodotto top di gamma. La base della CF SLX 9 è naturalmente il telaio costruito con un mix di fibre di carbonio ad alta resistenza ed alto modulo, al quale viene combinato il gruppo SRAM Force eTap AXS con cassetta posteriore 10-36. 

L’altra versione è la Inflite CF SL 8, costruita con un pacchetto di carbonio che la rende più accessibile. Il gruppo montato su questa versione è lo SRAM Rival eTap AXS senza fili. Della gamma CF SL è stata creata anche la versione CF SL 6, montata con una trasmissione Shimano GRX 600, freni a disco idraulici Shimano GRX e ruote in lega DT Swiss Cross LN robuste e tubeless ready.

Il cockpit ha dimensioni ridotte (nella taglia M misura 90 mm) per una posizione più comoda in sella
Il cockpit ha dimensioni ridotte (nella taglia M misura 90 mm) per una posizione più comoda in sella

Ruote specifiche

Tutte le versioni della nuova Inflite 2023 sono dotate di ruote in carbonio DT Swiss CRC, per ora ad uso esclusivo per il marchio di Coblenza. Il cerchio ha una larghezza interna di 22 millimetri, per ospitare pneumatici da ciclocross con misure fino a 33 millimetri. L’altezza del cerchio è di 45 millimetri per superare al meglio sabbia e fango senza sprofondare.

Canyon

Canyon affida a Wyman il proprio marketing sportivo

30.09.2022
3 min
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Per qualsiasi brand attivo nel mondo dello sport di alto livello assume sempre più importanza la gestione dei rapporti con i team e gli atleti sponsorizzati. Diventa quindi importante affidarsi a figure altamente professionali in grado di assolvere questo delicato compito nel migliore dei modi. Possiamo sicuramente inquadrare in tale prospettiva la recente nomina da parte di Canyon di Stefan Wyman nel ruolo di Head of Sports Marketing. Il suo compito sarà quello di curare e rafforzare i rapporti con atleti, team e ambassador di livello mondiale chiamati a collaborare con Canyon.

Canyon è un pioniere nell’innovazione, nella tecnologia e nelle prestazioni nel settore delle biciclette
Canyon è un pioniere nell’innovazione, nella tecnologia e nelle prestazioni nel settore delle biciclette

Grande esperienza

Stefan Wyman porta in dote a Canyon un’esperienza ultra ventennale nel mondo del ciclismo. Nel suo ricchissimo curriculum possiamo trovare la gestione di squadre di ciclismo professionistico ma anche la collaborazione con realtà specializzate nella componentistica legata alla bicicletta. Nella gestione di team e atleti, Wyman può inoltre vantare con giustificato orgoglio importanti successi nel mondo strada, mountain bike, ciclocross e gravel.

La sua ultima esperienza professionale, prima di entrare in Canyon, è legata all’agenzia di marketing sportivo Rasoulution. Si è trattato di un’esperienza molto importante che fra le altre cose gli ha permesso di mettere in contatto il marchio Canyon con rider di fama internazionale come ad esempio Fabio e Gabriel Wibmer.

Il nuovo ruolo Head of Sports Marketing permetterà a Stefan Wyman di essere il nuovo responsabile del marketing sportivo di Canyon guidando le future iniziative con clienti, partner e fan del brand tedesco.

Stefan Wyman ricoprirà il ruolo di responsabile del marketing sportivo
Stefan Wyman ricoprirà il ruolo di responsabile del marketing sportivo

La parola ai protagonisti

Stefan Wyman ha così commentato il suo nuovo ruolo: «Canyon è uno dei marchi di biciclette più innovativi e stimolanti che esistano al mondo. Voglio che le nostre squadre, i nostri atleti e ambassador sentano questa innovazione. Voglio che siano entusiasti delle nostre bici e siano ispirati a raggiungere prestazioni incredibili con loro, portandoci ad un nuovo livello di eccitazione nel ciclismo».

Simon Summerscales, Head of Marketing and Brand di Canyon ha così commentato l’arrivo di Stefan Wyman: «La nomina di Stefan ci aiuta ad aumentare la posta in gioco nella nostra ambizione di ispirare le persone a pedalare. La sua straordinaria esperienza sarà un forte vantaggio nella costruzione di partnership che funzionano da entrambe le parti. Siamo costantemente alla ricerca di nuovi modi in cui gli atleti Canyon possano essere fonte di ispirazione per il nostro pubblico. Nel suo nuovo ruolo, Stefan si occuperà di fare in modo che lavoreremo con gli atleti giusti nei modi giusti per creare narrazioni avvincenti, autentiche e stimolanti attorno alle nostre biciclette e alla nostra orgogliosa identità innovativa e orientata alle prestazioni».

Stefan Wyman lavorerà in Germania a stretto contatto con il quartier generale di Canyon a Coblenza. 

Canyon

La nuova Canyon Ultimate, family design e cuore diverso

08.09.2022
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E’ la quinta generazione della Canyon Ultimate, una bicicletta che è un riferimento per molti, emulata da tanti e portata in corsa già dal Tour dai corridori del Movistar Team.

La nuova Ultimate trova nella leggerezza e nell’equilibrio prestazionale i suoi punti di forza e, pur mantenendo un design che la rende simile alle generazioni precedenti, il layout del carbonio è stato cambiato in toto.

Canyon Ultimate CFR Di2
Canyon Ultimate CFR Di2

Nuova Ultimate, “perfect balance”

Ci sono voluti più di 24 mesi per far scendere in campo questa versione della Ultimate, progetto che rappresenta anche l’investimento più oneroso nella storia delle biciclette road dell’azienda tedesca. Il risultato è una bicicletta senza compromessi, sviluppata e prodotta utilizzando cinque pilastri: leggerezza e rigidità, aerodinamica ( grazie al contributo di Swiss Side), comfort e longevità.

Questi cinque fattori collimano in maniera ottimale, perché in tutte le versioni si riscontrano dei valori alla bilancia molto ridotti, che non sacrificano l’equilibrio e la sicurezza, ma anche la durata del carbonio. La nuova Canyon Ultimate è una bicicletta comoda e adatta a differenti tipologie di utenti, comfort che arriva anche dalle geometrie non estreme.

Però è più rigida del 15%, se comparata con la versione precedente e a parità di allestimento ha un’aerodinamica più efficiente (è stato quantificato un risparmio di 10 watt a 45 kmh, watt che diventano 5 con la simulazione completa con il ciclista sulla bici).

Cosa cambia

Le forme della nuova Canyon Ultimate sono funzionali alla performance e abbiamo una sorta di family feeling design che presenta delle variazioni rispetto alle vecchie Ultimate.

La tubazione dello sterzo ha uno shape frontale arrotondato e ha una superficie risicata. E’ più squadrata e rinforzata della parte bassa dove si unisce con l’obliquo.

E’ stato cambiato il diametro dello stelo della forcella, che ora non è più oversize e si interfaccia perfettamente con il cockpit integrato CP0018, mutuato dalla Aeroad (anche la serie sterzo è comune alla Aeroad).

Il nodo sella ha un volume maggiore ed ha delle linee più marcate. I due foderi obliqui si innestano con un ingresso più ampio. Qui c’è anche la vite di chiusura del seat-post (che ora ha una forma D-Shape). Il nuovo reggisella è arrotondato nella parte frontale e con il profilo tronco in quella posteriore. E’ full carbon ed è disponibile con due arretramenti: zero off-set (70 grammi) in dotazione alla CFR, con un seat-back di 20 millimetri (110 grammi) disponibile su CF SLX e SL. I seat-post D-Shape sono comunque compatibili con le tre piattaforme Ultimate.

I forcellini del carro posteriore sono più armonici, con un design minimalista. Inoltre, le sezioni del carro vicine al movimento centrale sono state oggetto di un importante rinforzo. Queste due tubazioni hanno un’evidente asimmetria nel punto di innesto.

Batteria Di2 nell’obliquo

La scatola del movimento centrale è stata maggiorata nella parte superiore dove si unisce il piantone. Quest’ultimo è dritto e non presenta più la svasatura per il passaggio della ruota. Tornando alla scatola centrale è anche il punto d’ingresso per l’alloggio della batteria Di2, che ha la sede nella parte più bassa del profilato obliquo.

Si possono montare coperture fino a 32 millimetri di sezione (la soluzione ottimale per questa bicicletta è la combinazione 25 frontale e 28 posteriore). Il carro posteriore e la forcella offrono ampio spazio, il che amplia il range di sfruttabilità anche delle nuove ruote con cerchio largo.

Rimane la totale compatibilità anche con le trasmissioni meccaniche.

Ampio passaggio per le gomme
Ampio passaggio per le gomme

Un progetto, tre piattaforme

C’è la Ultimate CFR. Adotta un carbonio e delle resine differenti rispetto alle CF SLX e CF SL. La CFR è una bicicletta hors categorie in tutto, anche negli allestimenti. Per gli amanti delle bici superleggere: la CFR Di2 taglia M ha un peso di 6,2 chilogrammi (ma colpisce la CF SLX 9 Di2, una vera race ready, che ha un peso dichiarato di 6,8).

Le taglie per ogni versione ed allestimento sono 8 (7 per la CFR che parte dalla 2XS), dalla 3XS fino ad arrivare alla 2XL. Le misure 3XS 3 2XS danno la possibilità di montare anche le ruote con diametro 650b (solo per gli allestimenti CF SLX e SL). Le geometrie sono state mutuate dalla piattaforma Aeroad.

Canyon Ultimate CFR

E’ disponibile nelle due configurazioni Di2 e eTap, ma anche come frameset. Il primo allestimento, citato in precedenza e soggetto della nostra prova ha un prezzo di listino di 10.499. Ci vogliono 10.999 euro per la combinazione Sram eTap/Zipp 353 NSW ed entrambe hanno il power meter compreso nell’allestimento. 4.999 euro invece per il framekit con il cockpit. Ha un valore dichiarato alla bilancia di 2,7 chilogrammi (762 grammi il solo telaio con la minuteria).

La CF SLX

Stesse forme e geometrie della CFR, ma con un layup dal carbonio differente. Gli allestimenti sono tre: 8 eTap, 8 Di2 e 9 Di2, con prezzi rispettivamente di 6.299, 6.499 e 8.699 euro. Le prime due prevedono le trasmissioni Sram Force eTap (power meter incluso) e Shimano Ultegra Di2 (con il misuratore 4iiii), le ruote DT Swiss ARC1400 per entrambe. L’allestimento 9 Di2 invece ha il pacchetto Shimano Dura Ace (power meter incluso) e la versione ARC1100. Il valore alla bilancia del telaio con la minuteria è di 846 grammi.

La CF SL 8 Aero
La CF SL 8 Aero

Canyon Ultimate CF SL

Nessuna variazione nel design, ma cambia ancora la struttura del carbonio, votata ad ottimizzare il rapporto tra qualità e prezzo. I modelli della categoria CF SL sono cinque in totale. Si parte con le 7 e 8 con le trasmissioni meccaniche Shimano 105 e Ultegra: 2.699 e 3.199 euro. Si prosegue con 7 eTap (3.799 euro), 7 Di2 (3.999) e 8 Aero (4.999), quest’ultima ha un valore alla bilancia di 7,26 chili e porta in dote le ruote DT Swiss ARC1600. Il telaio ha un peso dichiarato di 1,06 chilogrammi con la minuteria.

In action all’alba sulla Costa Azzurra (foto Canyon / Jojo Harper)
In action all’alba sulla Costa Azzurra (foto Canyon / Jojo Harper)

Test CFR Di2 (taglia S)

Il rapporto che si instaura con la bicicletta è immediato. E’ facile da guidare, non è scomoda e ha una geometria che non obbliga a fare dei sacrifici.

In discesa è una spada ed è stabile, due fattori non scontati se consideriamo il peso ridottissimo (scriviamo di un bici test da 6,2) e una rigidità che non fa fatica a venire fuori. L’angolo del piantone scaricato a 73,5° è un vantaggio da non sottovalutare, perché aiuta a tenere il peso del corpo verso il retrotreno. Con un paio di ruote dal profilo medio e dei tubeless di buon livello, la sua resa potrebbe migliorare ulteriormente.

La salita, il suo pane. Ci si aspetta una bici di questa caratura e in grado di essere un vantaggio a favore della prestazione; sostiene tantissimo le azioni in fuori sella. Le Mon Chasseral di DT Swiss non sono ruote estremamente rigide, anzi, sono piuttosto confortevoli pur avendo una canale interno ridotto (rispetto agli ultimi standard previsti dal mercato).

E’ anche veloce, confermando la versatilità che contraddistingue da sempre il progetto Ultimate, con una ciclistica che nella totalità tiene conto del binomio bici/ciclista.

Canyon partner del Triathlon PTO Tour

01.09.2022
4 min
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Per gli appassionati di ciclismo il nome Canyon rimanda immediatamente al WorldTour. L’azienda tedesca è partner tecnico del team Movistar e della Alpecin-Deceuninck. In questi anni ha accompagnato campioni del calibro di Valverde e Van der Poel alla conquista di prestigiosi traguardi.

Non tutti però sanno che Canyon è da molti anni una presenza significativa nel mondo del triathlon. Atleti di fama mondiale come Jan Frodeno, Patrick Lange, Daniela Bleymehl e Laura Philipp hanno gareggiato e vinto su bici Canyon.

Ecco la Canyon Aeroad CFR con grafica personalizzata e dedicata a Valverde
Ecco la Canyon Aeroad CFR con grafica personalizzata e dedicata a Valverde

Una partnership di prestigio

A conferma del forte legame tra Canyon e il mondo del triathlon ecco oggi arrivare una partnership di assoluto prestigio con la Professional Triathletes Organization. Per i prossimi tre anni l’azienda fondata da Roman Arnold sarà accanto alla neonata organizzazione voluta dagli stessi triatleti. L’obiettivo comune non è solo quello di rafforzare l’interazione fra gli atleti professionisti. Con questo nuovo accordo si vuole infatti far crescere a livello mondiale il numero dei praticanti, attraverso una combinazione di iniziative e servizi fino ad oggi riservati solo agli atleti professionisti.

Dopo il 4° posto nel campionato del mondo 2019, Laura Philipp resta una delle triatlete più forti
Dopo il 4° posto nel campionato del mondo 2019, Laura Philipp resta una delle triatlete più forti

L’esperienza di Canyon

Canyon porta in dote alla neonata Professional Triathletes Organization un’esperienza e un know-how senza pari, come ha voluto sottolineare fin da subito Tim Godfrey, Chief Marketing Officer di PTO.

«Questa è una partnership prestigiosa per entrambe le parti a diversi livelli. Canyon e PTO – spiega – condividono una filosofia e un impegno molto simili nel portare lo sport al livello più alto. L’esperienza, il know-how e la collaborazione con atleti di spicco come Jan Frodeno e Laura Philipp da parte di Canyon garantiranno da subito un valore significativo alle proposte della PTO Professional e Age Grouper volte a coinvolgere e far crescere la base di appassionati di triathlon in tutto il mondo».

«Siamo entusiasti – ha commentato invece Simon Summerscales, Global Head of Marketing di Canyon – di ciò che la PTO sta cercando di ottenere con il suo modello di business di proprietà degli atleti. La PTO sta portando avanti un approccio innovativo alla crescente partecipazione all’interno dello sport, sia per gli atleti professionisti che per i non professionisti. Questi ultimi hanno l’opportunità unica di guardare le prestazioni dei professionisti nel nuovo PTO Tour e poi gareggiare sugli stessi percorsi. Tutto ciò è in linea con la nostra mission di ispirare più persone a salire su una bicicletta. Lo faremo insieme attraverso interazioni divertenti e innovative come contenuti educativi, premiazioni e attivazione di eventi».

Partenza dal Canada

Il nuovo PTO Tour ha debuttato lo scorso 23-24 luglio in Canada con il primo PTO Canadian Open. La seconda tappa è coincisa con la seconda edizione della Collins Cup da 1,5 milioni di dollari in stile Ryder Cup  che si è svolta lo scorso 20 agosto e che ha visto il Team Europe affrontare il Team USA e il Team International. Il prossimo appuntamento è in programma il 17-18 settembre negli Stati Uniti con il PTO US Open. Ogni Open prevede un montepremi minimo di 1 milione di dollari e si correrà su 100 km (2 km di nuoto, 80 km di bici e 18 km di corsa).

Canyon

Pro Triathletes

Canyon guarda agli Stati Uniti e tira a bordo LeBron James

09.08.2022
3 min
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Canyon ha di recente annunciato un doppio investimento azionario che contribuirà ad espandere la propria presenza negli Stati Uniti. Il primo investitore è LRMR Ventures, il gruppo imprenditoriale dell’icona mondiale del basket LeBron James e di Maverick Carter, uomo d’affari specializzato in marketing sportivo. L’altro investitore è SC Holdings: una società di private equity con sede negli Stati Uniti, che si occupa di marchi leader di mercato. 

I nuovi investitori si uniranno agli attuali azionisti della società, tra cui il socio di maggioranza Groupe Bruxelles Lambert e il fondatore di Canyon, Roman Arnold.

Canyon ha vinto il campionato del mondo su strada nel 2018, grazie a Valverde
Canyon ha vinto il campionato del mondo su strada nel 2018, grazie a Valverde

Un momento di svolta

Canyon si trova in un momento davvero importante della sua storia. Un momento che potremmo definire di svolta con numerosi fattori di crescita, tra cui la salute e il wellness, mobilità sostenibile e distribuzione online. 

L’azienda continua ad espandere la sua presenza internazionale grazie al ruolo di leader nell’innovazione, nella tecnologia e nelle prestazioni dell’industria della bicicletta. Oggi Canyon può essere considerata un punto di riferimento in tutte le discipline agonistiche e ricreative del ciclismo su strada, gravel, mountain bike e urban. Allo stesso tempo, l’azienda tedesca si sta concentrando su nuove aree di crescita attraverso l’espansione della sua offerta di servizi e ulteriori sviluppi nel campo delle e-bike, delle biciclette urban e della connettività.

Roman Arnold, socio di maggioranza e fondatore di Canyon
Roman Arnold, socio di maggioranza e fondatore di Canyon

La parola ai protagonisti

Roman Arnold, fondatore di Canyon, ha così commentato l’ingresso dei nuovi investitori: «Sebbene non fossimo attivamente alla ricerca di nuovi investitori, LRMR e il team SC Holdings hanno immediatamente intuito la nostra missione di voler creare l’azienda di biciclette più innovativa e influente del mondo. La loro passione per ciò che stiamo costruendo li renderà membri fondamentali del nostro team».

Alle parole di Roman Arnold hanno fatto eco le prime dichiarazioni di Maverick Carter per conto di LRMR Ventures: «Come appassionato ciclista e storyteller, sono entusiasta di collaborare con Canyon. La qualità dei prodotti, la forza del marchio e il modello di vendita unico creano molte opportunità interessanti di cui desideriamo essere parte».

Il brand tedesco ha investito molto anche sul settore e-bike
Il brand tedesco ha investito molto anche sul settore e-bike

Parola a Jason Stein

Chiudiamo con le parole di Jason Stein, fondatore e socio amministratore di SC Holdings: «Da oltre 20 anni Canyon è leader nel settore del ciclismo e pioniere dell’e-commerce diretto al consumatore. Dai professionisti ai ciclisti di tutti i giorni, l’impatto su sport e cultura è visibile ovunque. Siamo onorati di collaborare con Canyon, GBL e LRMR e di contribuire a cogliere le opportunità di crescita negli Stati Uniti». 

Parallelamente all’ingresso di nuovi investitori, Canyon sta rafforzando ulteriormente le sue capacità digitali grazie alla nomina di Robert Kyncl, Chief Business Officer di YouTube, come membro del consiglio di amministrazione. 

Canyon

Canyon aggiunge un nuovo tocco d’artista al modello Ultimate

28.05.2022
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Lo scorso anno vi avevamo raccontato della versione speciale della Canyon Ultimate CF SLX 8 Disc LTD realizzata in numero limitato dal designer Erik Spiekermann. Qualche mese dopo era arrivata una versione creata appositamente per il Tour de France con un richiamo sul telaio alle carte da gioco. A distanza di un anno ecco ora arrivarne una nuova con una colorazione unica creata dal designer industriale berlinese Konstantin Grcic (foto di apertura Canyon).

Da decenni all’avanguardia nel campo del design industriale, Grcic vanta una serie di creazioni iconiche e pluripremiate. Molte delle sue opere fanno parte delle collezioni permanenti dei principali musei di tutto il mondo, tra cui il MoMA di New York e il Centre Georges Pompidou di Parigi. La sua attività personale ha lasciato il segno nel campo del design industriale, espositivo e dell’arredamento. 

Il modello scelto dal designer è la Canyon Ultimate CF SLX (foto Canyon)
Il modello scelto dal designer è la Canyon Ultimate CF SLX (foto Canyon)

Uno stile unico

La nuova versione della Ultimate CF SLX 8 Disc LTD realizzata da Kostantin Grcic riprende fedelmente lo stile progressivo caratteristico delle sue opere e dei particolari elementi iridescenti che brillano alla luce. Lavorare su una superficie limitata come quella rappresentata dal telaio di una bicicletta non è facile. Nonostante questo Kostantin Grcic ha creato qualcosa di unico facendo ricorso a delle decalcomanie rettangolari che creano riflessi sempre diversi e il cui aspetto cambia a seconda dell’angolazione di chi osserva.

Una delle decalcomanie arriva addirittura a coprire il logo Canyon posizionato sul tubo obliquo. A spiegarne la ragione è lo stesso Grcic.

«Coprire la complessa geometria del telaio con la grafica – dice – è stata una sfida. Il design è diventato più astratto, ridotto, con meno elementi, ma più appariscenti… A un certo punto ho finito per coprire la scritta Canyon. Non perché volessi nasconderla: è successo naturalmente, come parte del processo creativo. Gli appassionati di ciclismo su strada riconoscono immediatamente la Ultimate dalla sua forma distintiva, anche senza il logo».

Gli esemplari in vendita saranno solamente 50 (foto Canyon)
Gli esemplari in vendita saranno solamente 50 (foto Canyon)

L’invito a divertirsi

La nuova versione della Ultimate CF SLX 8 Disc LTD realizzata da Kostantin Grcic fa parte del progetto “Ultimate Artists’ Edition”. L’obiettivo finale di questo progetto è ispirare il maggior numero di appassionati a divertirsi in bicicletta. E’ lo stesso Roman Arnold, fondatore di Canyon, a sottolinearlo.

«La combinazione di arte e ciclismo sotto forma di design di telai speciali – racconta – mi ha sempre affascinato. E’ stato un onore collaborare con Konstantin Grcic e con tutte le altre figure di rilievo della serie Canyon Ultimate Artists’ Edition. Abbiamo cercato, in particolare, tutti quegli artisti che avessero la nostra stessa passione per il ciclismo. Ci auguriamo che la loro arte ispiri le vostre attività sportive e creative”.

Il modello disegnato da Kostantin Grcic, qui in foto, fa parte del progetto “Ultimate Artists’ Edition” (foto Canyon)
Il modello disegnato da Kostantin Grcic, qui in foto, fa parte del progetto “Ultimate Artists’ Edition” (foto Canyon)

Nata per le gare

Parlando della Ultimate CF SLX 8 Disc LTD dobbiamo ricordare che si tratta di una bici costruita per le gare ma anche per gli allenamenti quotidiani. Presenta lo stesso telaio utilizzato dai team professionisti che gareggiano nel WorldTour. L’allestimento soddisfa tutte le esigenze in termini di performance, con cambio Sram Force eTap wireless a 12 velocità, un misuratore di potenza integrato e ruote in carbonio DT Swiss ARC 1400 ad alto profilo.

Sono stati realizzati solamente 50 esemplari e sono in vendita dallo scorso martedì 17 maggio esclusivamente su canyon.com. Il prezzo di vendita è 6.799 euro.

Canyon