La Val di Sole bussa e Samparisi ci riporta sulla neve

01.12.2022
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Ci siamo quasi. Dopo il grande successo dello scorso anno, si avvicina di gran passo la data della Coppa del mondo di Ciclocross In Val di Sole a Vermiglio. La tappa della neve per intenderci, quella che lo scorso anno alla sua prima edizione ha regalato uno show memorabile fatto di derapate, campioni, freddo, cadute, neve e tensione agonistica. Ieri c’è stata presentazione ufficiale della gara, ribattezzata “snowcross”, organizzata da Grandi Eventi Val di Sole e Flanders Classics, in programma per il prossimo 17 dicembre.

Sono attesi i campioni e le campionesse di tutto il mondo: da Mathieu Van der Poel a Fem Van Empel, da Tom Pidcock a Ceylin Del Carmen Alvarado. Ma anche i nostri ragazzi, come per esempio Nicolas Samparisi, uno dei sette italiani riusciti ad andare a punti nella passata edizione. Il corridore della KTM Alchemist Powered by Brenta Brakes ci parla della gara e del percorso trentino.

Nicolas, com’è dunque correre sulla neve?

Strano! Sicuramente è il terreno che più si modifica. All’inizio è molto battuto e compatto. E’ scivoloso, ma scorrevole. Man mano che si va avanti, con i passaggi la neve un po’ si scioglie e soprattutto si sfalda. Diventa molto simile alla sabbia e la cosa più difficile è mantenere la traiettoria.

Immaginiamo che una gara sulla neve sia più dura e di conseguenza anche più lenta: per te quanti chilometri in meno si fanno nel corso dell’ora di gara? Ammesso sia quantificabile…

Alla fine credo che la differenza non sia poi così tanta e che si possa paragonare ad una gara con molto fango. I primi giri sono veloci nel complesso. Entri più piano in curva, ma appunto restano veloci. Poi si va più piano, come fosse una gara bagnata su fango.

E’ stato presentato il percorso, hai notato delle differenze?

Di base sarà come quello dell’anno scorso. Fu un percorso molto bello, che riscosse successo e non richiedeva modifiche sostanziali. E’ stata una gara importantissima per il movimento, un vero spot per portare il ciclocross alle Olimpiadi e quest’anno la partecipazione sarà ancora maggiore.

Lo scorso anno Samparisi ha difeso i colori della nazionale (foto Previsdomini, anche in apertura)
Lo scorso anno Samparisi ha difeso i colori della nazionale (foto Previsdomini, anche in apertura)
Quanto conta l’esperienza del 2021? 

Quando ero junior, correvo spesso in Belgio e non era così raro trovare la neve, ora non capita più e quell’esperienza serve a poco sinceramente. Anche perché resta una gara unica, fine a se stessa. Di certo è un’emozione insolita. E’ un po’ come correre a Koksijde… circuito interamente su sabbia.

Tecnicamente sai già cosa ti aspetta, i setup… ci vai più preparato?

Sicuramente chi ha corso in Val di Sole l’anno scorso sa cosa serve. Io so a cosa vado incontro. Ho idea per esempio di partire con una gomma e di finire con un’altra. So anche come vestirmi: più pesante. L’anno passato ero partito con il body felpato della nazionale e i gambali: quest’anno in caso di freddo mi vestirò di più. Soprattutto starò più attento a mani e piedi perché fu davvero freddo. Sono piccole che cose che messe tutte insieme possono fare la differenza.

Hai detto che partiresti con una gomma e finiresti con un’altra. Quindi prevedi il cambio di bici a metà gara?

Esatto, una gomma più tassellata all’inizio quando con il fondo compatto può esserci più grip e una da sabbia nella seconda parte. Come accennavo, in Val di Sole la vera fatica emerge nella seconda parte di gara. Quando il terreno è smosso e tanto farinoso, che tu abbia una gomma scorrevole o una da fango conta meno. Semmai conta più la mescola. Lo scorso anno per esempio Van Aert utilizzò quella verde ideale per le basse temperature. Ricordo invece che Pidcock fece molte prove: iniziò con quella da fango, poi passò a quella da sabbia, ritornò su quella da fango e infine provò anche la “mille punte” (quella da sabbia, ndr).

Per il resto, Nicolas, come ci arrivi a questo evento? Come sta andando la tua stagione?

Direi bene. Ho iniziato con una vittoria e questo ti dà morale, ti fa capire che stai lavorando nella direzione giusta. E so che devo lavorare tanto… tanto. Ho finito la stagione in mtb ad ottobre inoltrato e ho fatto fatica all’inizio ad abituarmi all’esplosività del cross. Mi ci vorrà ancora un mesetto buono per arrivare a certi livelli. 

L’obiettivo dunque è essere al top per gennaio, quando si avvicina il campionato italiano?

Esatto, quello è il mio obiettivo principale della stagione di ciclocross.