Canyon toglie il velo dalla sua nuova bicicletta da pista: la Speedmax CFR Track. Si tratta del lavoro coordinato di diverse collaborazioni tra ingegneri, sviluppatori ed i professionisti più veloci al mondo. Il risultato è la bici più veloce prodotta dalla casa tedesca, arrivata dopo due anni ininterrotti di lavoro. In questo periodo si contano 442 prove al supercomputer e 312 analisi in galleria del vento. Per perfezionare la Speedmax CFR Track, inoltre, sono state svolte 155 ore di test in pista.
La Speedmax CFR Track è stata testata in pista per tante ore dai migliori atleti al mondoLa Speedmax CFR Track è stata testata in pista per tante ore dai migliori atleti al mondo
Tutto conta
La Speedmax ha già portato i suoi atleti a conquistare diversi titoli mondiali: nel triathlon in particolare. Questo perché quando ogni secondo, watt e grammo hanno un peso importante tra successo e vittoria gli atleti si affidano alla Speedmax.
«Con la Canyon Speedmax CFR Track sapevamo di avere l’opportunità di creare qualcosa di veramente eccezionale – ha dichiarato Daniel Heyder, Team Manager Product Management Road di Canyon – collaudata ai massimi livelli del triathlon, la Speedmax è servita come base perfetta di partenza. Siamo tornati al tavolo da disegno e abbiamo collaborato a lungo con il team di nostri partner per l’aerodinamica: Swiss Side. Per garantire che ogni aspetto di questa bicicletta fosse scolpito per garantire la massima efficienza aerodinamica alle altissime velocità e alle condizioni uniche del velodromo».
ll design e l’aerodinamica della bici permettono di performare al massimo in ogni disciplinall design e l’aerodinamica della bici permettono di performare al massimo in ogni disciplina
Al limite
Nel ciclismo su pista tutto deve essere votato alla massima prestazione. Ogni tubo e giunzione della Speedmax CFR Track sono studiati per fendere l’aria in maniera perfetta. Su pista il design delle biciclette è ampiamente maturato fino a raggiungere un livello che rasenta la perfezione, arriva il momento in cui la ricerca del prossimo livello di eccellenza richiede una completa rivisitazione delle regole.
Ai massimi livelli, gli atleti sono perfettamente in sintonia con le loro biciclette, ma le esigenze dei diversi tipi di ciclismo su pista non sono mai state soddisfatte. Grazie alla sua impareggiabile versatilità, la Canyon Speedmax CFR Track è pronta a competere all’apice di qualsiasi disciplina del ciclismo su pista, eliminando così la necessità del cambio di bici.
Si tratta di un modello progettato in collaborazione con Swiss Side per un’aerodinamica senza pari e che vanta un’enorme rigidità, necessaria per affrontare e gestire le incredibili forze generate all’interno di un velodromo. L’esclusivo cockpit della bicicletta, frutto di un’intensa collaborazione con la rete di collaudatori professionisti di Canyon, mette il ciclista in una posizione super-aerodinamica.
Gli azzurri si sono mostrati uniti, ma con poche gambe e alla fine gli altri sono andati più forte. I crampi di Bettiol. E la scelta di non correre il Tour
Il gravel impazza e anche Canyon fa sfilare un nuovo completo in edizione limitata, con colori originali. Stile e tecnologia, per le lunghe percorrenze
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La piattaforma Canyon Endurace compirà 10 anni proprio nel 2024, ma da quel progetto votato all’endurance e alla comodità le evoluzioni sono state numerose ed importanti.
La Endurace è stata una delle primissime biciclette a proporre un concetto completamente nuovo per l’epoca, ovvero il comfort a favore della performance, con pesi sempre contenuti ed una bici nel complesso performante, dove il comfort arrivava prima di tutto dalla posizione in sella, abbinata ad alcune soluzioni tecniche. Entriamo nel dettaglio della nuova Canyon Endurace.
La nuova Canyon Endurace, nella versione CFR Di2La nuova Canyon Endurace, nella versione CFR Di2
Non è un ripiego, ma un riferimento
La Canyon Endurace è una sorta di punto di arrivo per la categoria delle bici sviluppate per l’endurance (e per i suoi interpreti che strizzano l’occhio anche all’agonismo). Lo è perché in fase di progettazione e sviluppo non è mai stata considerata una bici di seconda fascia, o inferiore alla Ultimate. Semplicemente ha come obiettivo principale il comfort, delle quote geometriche “meno tirate” (rispetto alla Ultimate e ovviamente alla Aeroad) e un pool di soluzioni tecniche che aumentano il potere di dissipare le vibrazioni. Quest’ultimo fattore, come è facile immaginare, porta dei vantaggi notevoli nel lungo periodo (la bici non stanca) e alla stabilità complessiva del mezzo.
Tradotto in numeri e solo per fare un esempio (a parità di taglia, una media), la nuova Endurace, rispetto all’ultima versione della Ultimate è più alta di 27 millimetri più corta di 15. A queste cifre si uniscono un piantone più scaricato verso il retro e un angolo dello sterzo maggiormente aperto in avanti. L’angolo del tubo verticale che si corica di più verso la ruota permette di sfruttare costantemente una trazione ottimale e di avere sempre ottime sensazioni quando si decide di uscire in fuori sella o spingere a fondo durante le salite più lunghe. E la zona lombare ringrazia.
L’avantreno perdona qualsiasi cosa, non è mai nervoso ed estremamente perentorio, nonostante il passo totale della bicicletta risulti comunque contenuto. E’ necessario considerare anche la lunghezza dello sterzo, mediamente più alto di 2,4 centimetri (rispetto alla Ultimate). Il valore dello stack (più alto), contribuisce a non schiacciare il diaframma e l’addome in genere. Si limita inoltre l’uso di spessori sopra lo sterzo e, aspetto per nulla secondario, si agevola in maniera importante la libertà dell’acetabolo.
Una bici compatta nelle geometrie e slopingIl vano dell’orizzontale, di facile accessoPer standard è previsto un kit di manutenzioneReggisella VCLS 2.0 sdoppiatoL’Aerocockpit di Canyon che accumuna alcune biciL’inserzione abbondante nella zona del nodo sellaUna bici compatta nelle geometrie e slopingIl vano dell’orizzontale, di facile accessoPer standard è previsto un kit di manutenzioneReggisella VCLS 2.0 sdoppiatoL’Aerocockpit di Canyon che accumuna alcune biciL’inserzione abbondante nella zona del nodo sella
CFR, CF SLX: un fatto di dettagli
A conferma di quanto scritto in precedenza, la nuova Canyon Endurace è disponibile nelle due versioni di eccellenza in fatto di sviluppo ed applicazione del composito. La CFR, che eredita le medesime conoscenze ed applicazioni del carbonio comuni alla Ultimate, la CF SLX, che prima dell’arrivo della CFR era la top di gamma indiscussa. Non è prevista (per ora) una Endurace CF.
Tutti gli allestimenti Endurace in gamma prevedono il reggisella VCLS 2.0 (quello sdoppiato) ed il cockpit integrato Canyon CP0018 Aerocockpit (mutuato dalla Ultimate, quello che permette di personalizzare la larghezza). Il primo offre dei vantaggi in fatto di smorzamento delle vibrazioni, anche grazie ad una flessione controllata. Ha un diametro da 27,2 millimetri e lo stesso seat-post non supporta l’eventuale batteria Di2 (che è inserita nel profilato obliquo, appena sopra il movimento centrale). Significa che può essere montato un qualsiasi reggisella, purché rispetti il diametro. Il manubrio Aerocokpit è parecchio rigido (non estremo), soprattutto nella sezione centrale e diventa una sorta di completamente con la forcella, per un comparto molto leggero, compatto ed ergonomico.
La nuova Endurace presenta anche un vano nella tubazione orizzontale, al quale si accede attraverso uno sportellino. Questo contiene un kit di primo intervento (mini-tool, bomboletta CO2 con adattatore e caccia-copertoni) coperto da un involucro in neoprene che azzera il rumore. Non in ultimo, la nuova Endurace lascia spazio per penumatici fino a 35 millimetri di sezione.
La sigla geometrica che contraddistingue la EnduraceLa sigla geometrica che contraddistingue la Endurace
Gli allestimenti e i prezzi
Disponibili in ben 8 taglie, dalla 3XS, fino alla 2XL (considerando che la 3XS e 2XS hanno le ruote da 650b), la nuova Canyon Endurace è inserita sul sito Canyon in 3 configurazioni CFR e 5 CF SLX.
Le CFR si basano sulle trasmissioni Shimano Dura Ace Di2 e Sram Red AXS (entrambe con il power meter), ruote DT Swiss ERC1100 ad un prezzo di listino di 9499 euro. Il terzo allestimento porta in dote il nuovo Campagnolo SuperRecord Wireless e le ruote Bora Ultra WTO, con un prezzo di 9.999 euro.
Endurace CF SLX è disponibile con gli allestimenti 8 AXS, 8 Aero e 8 Di2. Il primo si sviluppa sulla base della trasmissione Sram Force AXS (power meter Quarq incluso) e con le ruote DT Swiss ERC1400. Ha un prezzo di listino di 5.499 euro. La configurazione Aero ha di base le medesime ruote, ma la trasmissione Shimano Ultegra Di2 con il power meter 4iiii. Il prezzo scende a 5.199 euro. Il terzo allestimento invece ha le ruote DT Swiss in alluminio, ma per la restante componentistica è uguale ad Aero. Il prezzo è di 4199 euro.
La presenza del power meter è una costante anche negli allestimenti 7. Il primo AXS ha come base la trasmissione Sram Rival AXS (power meter Quarq) e ruote in alluminio DT Swiss, con un prezzo di 3.999 euro. Il secondo ha il gruppo Shimano 105 Di2, con pedivella 4iiii, per un prezzo di listino di 3.699 euro.
La trasmissione include il power meterLa sella è la nuova e comoda Fizik AlianteDT Swiss ERC1100 e tubeless Schwalbe, ma con camera d’ariaIl carro con una sagomatura appena accennataIl serraggio è posizionato dietroScatola press-fit da 86,5 millimetri placchetta che ferma la batteria Di2 (interna)L’avantreno “alto” della EnduraceLa trasmissione include il power meterLa sella è la nuova e comoda Fizik AlianteDT Swiss ERC1100 e tubeless Schwalbe, ma con camera d’ariaIl carro con una sagomatura appena accennataIl serraggio è posizionato dietroScatola press-fit da 86,5 millimetri placchetta che ferma la batteria Di2 (interna)L’avantreno “alto” della Endurace
Il test della Endurace CFR Di2
Una bicicletta decisamente sorprendente, sopra le righe e molto al di sopra della media della categoria endurance in fatto di prestazioni e resa tecnica. Per come si comporta (anche in salita) e per l’allestimento, è di fatto una bicicletta da competizione, veloce, stabile e gratificante, ma con il vantaggio (rispetto alla Ultimate) che è più comoda e presenta una geometria vantaggiosa per molti amatori, che fanno fatica ad usare una bici con una vera geometria race, ma non vogliono rinunciare alla performance.
Davanti è più alta della Ultimate, ma non è un… chopper e invita a sfruttare la parte bassa del manubrio, anche in salita dove si può fare velocità. Tutto l’avantreno ha una stabilità da primato e se consideriamo che è comunque una bici endurance, è piuttosto compatta. Facile da guidare anche nello stretto, facilissima da portare nella traiettoria ottimale in discesa e nei tratti tecnici e veloci.
Quando c’è da pedalare e menare forte non si tira indietro (gambe a parte), con un retrotreno composto che sostiene al meglio anche i cambi di ritmo. Così anche per l’avantreno, dove però compare una forcella più “morbida” rispetto a quella della Ultimate. Una menzione di merito è dovuta anche nei confronti del reparto ruote, grazie alle ERC1100 di DT Swiss.
Abbiamo avuto in test una taglia S della nuova Canyon Endurace, perfetta in fatto di sviluppo geometrico, ma sulla quale avremmo preferito un attacco manubrio da 110 millimetri. Abbiamo rilevato un valore alla bilancia di 7,42 chilogrammi complessivi (senza pedali e con il kit di pronto intervento inserito, peso che scende a 7,21 estraendo il kit inserito nell’orizzontale).
Non passa giorno in cui non veniamo informati di incidenti che vedono coinvolti dei ciclisti, spesso con esiti purtroppo mortali. Da tutte le parti si cercano soluzioni, vengono fatte proposte di legge. Tutto ciò sembra però non essere sufficiente. Canyon di recente ha deciso di dare il suo contributo concreto a salvaguardia della salute dei ciclisti grazie alla definizione di una partnership con Autotalks, leader mondiale nelle soluzioni di comunicazione V2X (Vehicle-to-Everything).
La tecnologia V2X integra le informazioni provenienti da altri sensori, in particolare in situazioni con carenza di visuale, condizioni meteorologiche avverse o di scarsa illuminazione. L’obiettivo finale è quello di migliorare notevolmente la sicurezza stradale complessiva.
Gli incidenti stradali si contano praticamente ogni giorno, Canyon insieme a Autotalks ha ideato una soluzioneGli incidenti stradali si contano praticamente ogni giorno, Canyon insieme a Autotalks ha ideato una soluzione
Aumenta la sicurezza
Con questo nuovo accordo, Canyon ha deciso di integrare la tecnologia V2X in alcune delle sue e-bike premium, consentendo così ad altri veicoli dotati della stessa tecnologia di ricevere una notifica quando una bici Canyon si trova nelle vicinanze. In questo modo si vuole garantire ai ciclisti una maggiore sicurezza quando si trovano in mezzo al traffico.
La tecnologia V2X oggi è presente in un numero in costante crescita di veicoli a motore. Consente ad auto e camion di comunicare con altri veicoli dotati di tecnologia V2X e di essere avvisati in anticipo di situazioni potenzialmente pericolose. La soluzione V2X di Autotalks supporta sia gli standard europei (DSRC) che gli standard statunitensi e cinesi (LTE-V2X).
Il sistema sfrutta il segnale V2X e consente di essere avvisati in caso di situazioni pericoloseIl sistema sfrutta il segnale V2X e consente di essere avvisati in caso di situazioni pericolose
Obiettivo crescita
Attualmente sulle strade europee circola circa un milione di auto dotate di tecnologia V2X e circa 20.000 mezzi stradali attrezzati per l’infrastruttura. Nelle intenzioni dei responsabili di Autotalk questi numeri dovranno aumentare notevolmente nei prossimi anni. A confermarlo è Yuval Lachman, vicepresidente marketing e sviluppo aziendale di Autotalks.
«La sicurezza delle biciclette – ha dichiarato – illustra l’efficacia della tecnologia V2X nella prevenzione degli incidenti e costituisce una componente fondamentale del piano di implementazione globale di V2X. La leadership di Autotalks nello sviluppo della tecnologia V2X per prevenire gli incidenti in bicicletta invia un forte messaggio all’ecosistema sulla dedizione dell’azienda a proteggere coloro che sono più vulnerabili sulla strada».
In Canyon sono molto soddisfatti dell’accordo raggiunto con Autotalks, come conferma Lionel Guicherd-Callin, Global Director per le soluzioni Canyon Connected.
«In Canyon, vogliamo ispirare le persone di tutto il mondo a pedalare di più. Consideriamo la sicurezza sulla strada come un ostacolo per far sì che più persone vadano in bicicletta, quindi siamo entusiasti di collaborare con Autotalks per portare più biciclette abilitate V2X sulle nostre strade e consentire un comportamento di guida più responsabile dei veicoli a motore».
In Canyon si prevede di avere la disponibilità commerciale della tecnologia V2X sulle biciclette disponibili esclusivamente su canyon.com entro la fine del 2026.
Canyon ridisegna il modello Grail con un'edizione limitata in 100 esemplari. Modello nato per le corse in gravel. Componenti leggeri e zero regolazioni
Per celebrare uno dei marchi più iconici del ciclismo, Canyon presenta la Canyon per Campagnolo Collection. Una nuova ed esclusiva collezione che unisce i telai CFR superleggeri e di livello professionale della casa tedesca con i migliori componenti Campagnolo. Uno zenit delle prestazioni e dell’estetica delle competizioni su strada rappresentato in una collezione condivisa.
Telai CFR superleggeri e di livello professionale di Canyon abbinati ad allestimenti premium di CampagnoloTelai CFR superleggeri e di livello professionale di Canyon abbinati ad allestimenti premium di Campagnolo
Due icone
Le filosofie di Campagnolo e Canyon sono alimentate da una visione comune: creare prodotti che superino i confini della tecnologia, del design e delle prestazioni e metterli alla prova nelle gare più importanti. Canyon per Campagnolo, è una partnership che si è affermata ai massimi livelli delle corse su strada professionistiche, Grandi Giri e campionati del mondo.
Molto prima che i prodotti arrivino sul mercato, i ciclisti professionisti forniscono preziose indicazioni sui materiali che confluiscono direttamente nel processo di ricerca e sviluppo. Solo quando tutti i soggetti coinvolti, dagli ingegneri ai manager dei team World Tour, sono soddisfatti, i prodotti prendono forma.
I risultati lo dimostrano. Le biciclette Canyon equipaggiate con Campagnolo hanno ottenuto un palmares prestigioso nel corso degli anni. Tra i risultati raggiunti possiamo citare i titoli mondiali di Cadel Evans nel 2009 e di Alejandro Valverde nel 2018, oltre alle vittorie nei Grandi Giri di Nairo Quintana nel 2014 e nel 2016.
Cambio più fluido, veloce e preciso del marchio, ora a 12 velocitàIl Super Record Wireless é ricco di innovazioni e migliorie tecniche Cambio più fluido, veloce e preciso del marchio, ora a 12 velocitàIl Super Record Wireless é ricco di innovazioni e migliorie tecniche
Finiture Premium
Con il dinamico marchio CFR e le finiture premium, i modelli Canyon per Campagnolo Collection emanano classe e qualità da cima a fondo, distinguendosi da tutto il resto delle bici in circolazione. Con eleganti tonalità di bronzo metallizzato che contrastano con la finitura in carbonio grezzo del telaio. Siamo di fronte a delle vere e proprie opere d’arte.
I due modelli che fanno parte della collezione sono: la Canyon Ultimate CFR WRL, una classica bici da corsa con il perfetto equilibrio tra leggerezza, rigidità, aerodinamica e comfort. E la Canyon Aeroad CFR WRL, una delle bici aero più belle ed efficienti presenti sul mercato.
Le biciclette Canyon per Campagnolo Collection sono disponibili in esclusiva e in quantità limitata su canyon.com, al prezzo di 10.999 euro.
Eleganti tonalità di bronzo metallizzato che contrastano con la finitura in carbonio grezzo Eleganti tonalità di bronzo metallizzato che contrastano con la finitura in carbonio grezzo
Le due bici
Entrambe le biciclette sono equipaggiate con il nuovo gruppo Super Record Wireless di Campagnolo, il cambio più fluido, veloce e preciso del marchio, ora a 12 velocità. Il nuovo deragliatore ha una puleggia maggiore, una cassetta di nuova concezione ed è ricco di innovazioni, tra cui il riposizionamento automatico. Ma anche la cambiata multi-marcia e l’evoluta tecnologia 3D Embrace per un migliore trasferimento della potenza. La Ultimate in particolare monta le ruote Hyperon Ultra di Campagnolo. Una scelta azzeccata per i corridori su strada più ambiziosi, grazie alla loro struttura leggera e all’agilità superiore. Dotate di cerchi superleggeri ad alto profilo da 60 mm, le Campagnolo Bora Ultra WTO 60 dell’Aeroad sono ruote su cui poter contare laddove ogni watt risulta essere importante ai fini della prestazione.
I due modelli sono dotati dell’aerodinamico, comodo e robusto Aerocockpit CP0018 di Canyon, utilizzato a livello di World Tour. Grazie alla completa integrazione di cavi e fili, il cockpit ha un aspetto super pulito e allo stesso tempo riduce la resistenza aerodinamica. Inoltre, grazie alla possibilità di regolare l’altezza e la larghezza con un solo attrezzo, le serie di distanziali e le lunghe sostituzioni del manubrio appartengono al passato.
Un colore iconico, il ramato, incontra l'innovazione e la modernità della Filante SLR. Wilier presenta la nuova colorazione disponibile con Campagnolo Super Record WLR
Canyon ha di recente introdotto un servizio davvero utile e destinato a incontrare il riscontro positivo di tutti gli appassionati del brand tedesco. Stiamo parlando di una nuova App che vuole diventare in breve tempo il partner ideale per vivere al meglio la propria esperienza in sella ad una Canyon.
La nuova App di Canyon vuole diventare un riferimento per i ciclistiLa nuova App di Canyon vuole diventare un riferimento per i ciclisti
Guida per l’assemblaggio
Fino a non molto tempo fa, uno dei possibili freni nell’acquistare una Canyon poteva essere rappresentato dal timore di non essere in grado di assemblarla. Oggi tutto ciò viene definitivamente superato grazie all’introduzione della nuova App. Una volta ricevuta a casa la nuova bici, basterà registrarla nel “garage digitale”. Da qui sarà possibile accedere ad una serie di contenuti dedicati alla propria bicicletta, come la configurazione, specifiche e misure del telaio, ma soprattutto le istruzioni per il suo montaggio.
All’interno della nuova App sono stati caricati le istruzioni e dei video utilissimi per assemblare ogni singolo modello Canyon. Per farlo non è richiesta una competenza specifica. Basterà seguire le indicazioni passaggio dopo passaggio per montare la propria bicicletta ed essere subito pronti per pedalarci sopra.
Al suo interno ci sono video e foto per aiutare l’utente nella manutenzione della sua biciAl suo interno ci sono video e foto per aiutare l’utente nella manutenzione della sua bici
Anche la manutenzione
Una volta montata, una bicicletta va anche curata per rendere ogni uscita sempre piacevole. In Canyon lo sanno bene, infatti all’interno della nuova App sono sono stati inseriti le istruzioni e i video per guidare il cliente nel sostituire in autonomia copertoni, freni e catena. Non mancano naturalmente anche tutorial su come pulirla.
La nuova App di Canyon vuole anche essere da deterrente al problema annoso dei furti di biciclette. E’ stato infatti previsto un sistema avanzato di antifurto e tracciamento GPS globale.
Nell’App è presente anche un sistema di sicurezzaNell’App è presente anche un sistema di sicurezza
Novità in arrivo
La nuova App è stata appena lanciata e sono già previste delle ulteriori novità. Oltre alle funzioni disponibili al momento del lancio, tra cui l’assicurazione bici semplice e veloce e i contenuti motivazionali dei ciclisti professionisti di Canyon. Nei prossimi mesi è in programma l’aggiunta di un’ampia gamma di nuove funzioni.
Un messaggio avverte che la bici è in movimentoIl sistema di geolocalizzazione permette di rintracciare il mezzo anche a grandi distanzeUn messaggio avverte che la bici è in movimentoIl sistema di geolocalizzazione permette di rintracciare il mezzo anche a grandi distanze
Tutto più semplice
Canyon vuol rendere più semplice l’acquisto e il successivo utilizzo delle proprie biciclette. A confermarlo è Lionel Guicherd-Callin, Global Director Canyon Connected.
«Abbiamo realizzato l’App – ha dichiarato – per semplificare e snellire ogni fase del processo di acquisto e di utilizzo di una Canyon, e per aiutare i ciclisti a ottenere il massimo dalla loro bicicletta, fin dal primo giorno e per gli anni a venire. Grazie a una serie di funzioni che rendono piacevole e senza sforzo ogni fase della costruzione, della pedalata, della manutenzione e del parcheggio della propria Canyon».
Ricordiamo che per utilizzare la nuova App di Canyon non è necessario avere uno smartphone di ultima generazione. E’ infatti compatibile con Android 7.1 e Apple iOS 15 e successivi.
L’app Canyon è gratuita e disponibile su Apple App Store e Google Play Store.
La Canyon Aeroad CFR del campione olandese, quella che per molti è “l’Aeroad rossa”, è ora disponibile per il grande pubblico. E’ una limited edition MVDP e si fregia del logo utilizzato da Van Der Poel, sulla tubazione dello sterzo e nella zona di unione tra il profilato obliquo e la scatola del movimento centrale.
Con questa bicicletta, solo nel 2023, ha vinto la Milano-Sanremo e la Parigi-Roubaix. Vediamo i dettagli principali della Canyon Aeroad CFR Limited Edition MVDP.
Rosso-corsa e montaggio al topRosso-corsa e montaggio al top
Una Canyon rosso corsa
La livrea cromatica di questa Canyon Aeroad è stata creata su specifica richiesta di Van Der Poel, grande appassionato di motori e di auto sportive. Da qui l’accostamento e la specifica della colorazione che prende il nome di “racing red MVDP LTD”.
Si tratta di una Aeroad della famiglia CFR, ovvero il massimo disponibile nei termini di performances, ricerca e tecnologia applicata allo studio del carbonio, senza dimenticare naturalmente l’allestimento.
Il logo sotto, ma è presente anche quello in rilievo sullo sterzoIl piantone con il disegno alare, tipico del progetto AeroadIl reggisella specifico Aeroad con la nuova guarnizioneIl logo sotto, ma è presente anche quello in rilievo sullo sterzoIl piantone con il disegno alare, tipico del progetto AeroadIl reggisella specifico Aeroad con la nuova guarnizione
Tutto al top e zero compromessi
Telaio e forcella di matrice CFR, ma ci sono anche il reggisella in carbonio specifico del progetto Aeroad e il cockpit integrato Aerocockpit CP0018, ovvero quello che permette di regolare la larghezza.
C’è la sella di Selle Italia, la Flite bianca e nera creata dall’azienda veneta per Van Der Poel e che riporta le sue iniziali. La sella ha il telaio in carbonio.
Il manubrio integrato Canyon CP0018Il manubrio integrato Canyon CP0018
Tutto Shimano: una vera replica
La trasmissione è Shimano Dura-Ace Di2 di ultima generazione, nella combinazione 52/36 e 11/30. Il pacchetto è completato dal misuratore di potenza Shimano, un valore aggiunto non da poco se consideriamo anche il prezzo di listino della bici completa, che è di 9999 euro.
Anche le ruote sono della famiglia Dura-Ace, sono le C60 e sono gommate Schwalbe. Sono le Pro One TLE (tubeless), ma sono montate con le camere d’aria Schwalbe Aerothan in poliuretano.
La nuova Roadlite:ON CF 9 LTD di Canyon alza l’asticella e presenta un’altra essenza della gamma ibrida. Design minimalista ed elegante per una bici che gode di un telaio in fibra di carbonio di qualità, robusto e confortevole. Una compagna perfetta per districarsi nell’utilizzo quotidiano e anche nelle escursioni del weekend. Un modello versatile dall’estetica raffinata che nasconde un motore potente e silenzioso firmato Fazua.
Il peso del telaio si attesta a soli 1.550 grammiIl tre volte campione del mondo di Ironman Jan Frodeno l’ha scelta per i suoi spostamenti quotidiani ed escursioniIl peso del telaio si attesta a soli 1.550 grammiIl tre volte campione del mondo di Ironman Jan Frodeno l’ha scelta per i suoi spostamenti quotidiani ed escursioni
Raffinata e potente
Il design di una e-bike Canyon più elegante e raffinato di sempre. Un nuovo standard per il futuro dell’estetica delle bici ibride della casa tedesca. L’ergonomia, il manubrio e le leve dei freni di facile accesso prevengono l’affaticamento del polso durante le corse più lunghe. Il leggero reggisella è in carbonio, aerodinamico e confortevole. Il passaggio cavi interno riduce il disordine visivo, ottenendo un’estetica minimalista.
Jan Frodeno, il triatleta tedesco tre volte campione del mondo di Ironman, l’ha scelta per sfrecciare nel trasferimento quotidiano e per fare qualche escursione con gli amici in totale tranquillità.
A rendere potente questa Roadlite:ON CF 9 LTD c’è il sistema di trasmissione Fazua Ride 60 che pesa solo 4,3 kg. Leggero, silenzioso e naturale. Con la batteria da 430 Wh l’autonomia non è un limite, con i suoi 120 km dichiarati. Con semplici click è possibile variare tra le modalità Boost, Breeze, River e Rocket riding. Infine cambiare marcia è facile come alzare il volume della radio grazie al cambio elettronico wireless SRAM Eagle AXS a 12 velocità.
La luce anteriore è integrata nel manubrio Il cockpit offre una linea pulita e in grado di ospitare lo smartphoneLa luce posteriore è intelligente e adattiva e nascosta sotto la sellaLa luce anteriore è integrata nel manubrio Il cockpit offre una linea pulita e in grado di ospitare lo smartphoneLa luce posteriore è intelligente e adattiva e nascosta sotto la sella
Snella e agile
Un peso davvero sorprendente per una e-bike. Si aggiudica infatti gli aggettivi di snella e leggera grazie ai suoi 14,45 kg. Tutto ciò è stato reso possibile da un accurato processo di analisi degli elementi, in cui gli ingegneri di Canyon hanno perfezionato ogni dettaglio eliminando ogni grammo superfluo. Il risultato è una bici ibrida versatile, dotata di tutto l’essenziale, abbastanza leggera da essere portata comodamente in casa o in ufficio.
Roadlite:ON CF 9 LTD abbraccia ogni stile di vita attivo con le sue funzioni intelligenti e intuitive. Si può infatti montare lo smartphone nella cockpit per una navigazione e un monitoraggio della forma fisica senza preoccupazioni con il sicuro supporto per smartphone SP Connect. Basta agganciarlo, ruotarlo ed è bloccato. Gli affidabili freni a disco idraulici Magura MCisono reattivi con un arresto rapido, ideali per il traffico urbano. Laluce anteriore da 150 lumen LightSKIN Ultra Mini è integrata nel manubrio per illuminare anche tutto ciò che si incontra quando la visibilità è precaria o solo per essere più visibili. Infine sul retro è presente il fanale posteriore Supernova TL3 PRO ad alta tecnologia che aumenta la luminosità quando si decelera e pulsa alla massima luminosità se si frena all’improvviso.
La Roadlite:ON CF 9 LTD in edizione limitata sarà disponibile ad un prezzo di 4.999 euro su canyon.com nelle taglie da S a XL.
La nuova linea All Track di Rh+, per chi ama trascorrere il tempo libero in bici. Comoda e traspirante, adatta per un impiego non estremo. Tessuti riciclati
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Nel raccontare la prima vittoria in maglia Movistar alla Vuelta a San Juan, Fernando Gaviria ha usato un’interessante serie di parole. Famiglia, passione e fiducia non sono termini scontati nello sport professionistico. Il più delle volte, si risolve tutto nel fare bene il proprio lavoro, in alcuni casi ben pagato, in modo che i conti tornino in termini di vittorie, punti, impegno e obiettivi. Spesso dipende dal modo in cui ti poni, per cui nella stessa squadra qualcuno può trovarsi da Dio e un altro viverla come l’inferno. E’ un fatto però che alla UAE Emirates, Gaviria si stesse spegnendo e che alla Movistar abbia ritrovato gli stimoli.
L’esultanza col telefono è per Gaviria il modo di ringraziare MovistarL’esultanza col telefono è per Gaviria il modo di ringraziare Movistar
«La squadra – dice il colombiano, 28 anni – è molto importante. Mi hanno accolto bene, sono contento di essere qui. Già dal primo giorno ho sentito un bel clima e questo mi spinge a impegnarmi di più. E’ qualcosa che mi è mancato negli ultimi anni. Non voglio fare confronti, erano circostanze diverse. Adesso ci stiamo divertendo, la squadra ha fiducia ed è contenta. Allora vediamo di continuare così tutta la stagione. Mi hanno chiesto quali corse volessi fare e perché. Gli ho detto la mia, abbiamo ragionato e il calendario è nato da sé.
«Voglio riprovare le classiche. Quest’anno – ammette – sarà difficile perché sono tre anni che non le faccio. Voglio arrivare in un’ottima condizione. Adesso stiamo crescendo, manca di perdere un paio di chili e allenarmi un po’ di più sui lavori specifici, ma siamo in buona condizione. Ho fatto un bell’inverno a casa e anche in Spagna».
Gaviria e Lombardi, che da anni è il suo procuratoreGaviria e Lombardi, che da anni è il suo procuratore
Torres ultimo uomo
La Movistar, che ha da anni una tradizione legata ai Giri e non certo alle volate, ci sta prendendo gusto. E così ogni giorno il gruppo di corridori volati in Argentina con Gaviria si esercita e impara qualcosa di nuovo.
«E’ bello – sorride Gaviria da dietro il suo barbone – perché loro stanno imparando molto in fretta. Ogni giorno in corsa va un po’ meglio e questo mi fa essere ottimista. Il primo giorno sono riusciti a portarmi sulla ruota giusta, eravamo dietro Jakobsen. I ragazzi vogliono lavorare bene e fare tutto il lavoro per portarmi bene alla volata. Non c’è tanto da spiegargli. Sono cose che si trovano lungo il percorso e loro stanno iniziando a prendere da soli le loro decisioni.
«Non sbagliano tanto. La verità è che hanno un motore enorme, ma ogni tanto sprecano tante energie. Come Torres, che viene dalla pista ed è il mio ultimo uomo. E’ forte, ma deve imparare. Devono capire che la volata non è come in salita, che devi tirare a tutta e basta. Qua si devono gestire le gambe, perché ogni tanto arrivare al traguardo è davvero lungo…».
Nella volata di Barreal contro Ganna, Gaviria si è trovato aperta la strada sulla destraNella volata di Barreal contro Ganna, Gaviria si è trovato aperta la strada sulla destra
Debutto al caldo
Secondo chi lo conosce meglio, aver iniziato la stagione dal Sud America dopo gli anni di blackout dovuti alla pandemia gli ha restituito il sorriso, rispetto ai debutti in Europa al freddo che mal digerisce.
«E’ importante – dice – ritrovarsi alla fine di gennaio in una bella corsa, con il caldo e un livello così alto nelle volate. E’ un buon test per arrivare in Europa, il confronto aiuta a capire. Ho avuto le mie giornate di difficoltà, quando non riuscivo a vincere e nemmeno ad arrivarci vicino. Gli altri intanto crescevano, ma credo che alla fine tra noi ci sia un certo equilibrio. La differenza dipende dai comportamenti.
«Quando parti per una volata, prendi subito le transenne, a destra o a sinistra, quasi mai ti trovi in mezzo. Ganna l’altro giorno è stato bravo. Ha lasciato 2 metri fra sé e le transenne e non si è spostato. Si va alla transenna perché se qualcuno vuole passarti, deve prendere tutta l’aria possibile. Per fortuna non ci sono più velocisti che provano a buttarti per terra e, quando succede, è per errore. C’è molto rispetto, ormai siamo tutti amici. Non arriverà più uno sprinter che fa numeri stratosferici. Le volate ormai te la devi giocare ogni volta, contano più la padronanza, la squadra, la bici…».
Da quest’anno Gaviria corre con la Canyon Aeroad in uso al Movistar TeamLa Aeroad è una bici aerodinamica che bem si presta per le volateGaviria ha chiesto di correre per tutto l’anno con le ruote Zipp 454 NSWI riscontri in termini di precisione di guida e rigidità dell’anteriore sono confermati da tutti i corridori della MovistarDa quest’anno Gaviria corre con la Canyon Aeroad in uso al Movistar TeamLa Aeroad è una bici aerodinamica che bem si presta per le volateGaviria ha chiesto di correre per tutto l’anno con le ruote Zipp 454 NSWI riscontri in termini di precisione di guida e rigidità dell’anteriore sono confermati da tutti i corridori della Movistar
Una Canyon per amica
Proprio sul fronte della bici, pare che Gaviria sia molto contento della Canyon Aeroad ricevuta in dotazione e montata con lo Sram Red (corona anteriore 41-54): la stessa bici con cui Philipsen e Merlier hanno fatto incetta di vittorie lo scorso anno. Di certo quella utilizzata negli ultimi anni era invece una bici più adatta agli scalatori e meno ai… maltrattamenti dei velocisti.
«Mi trovo molto bene – dice – la nuova bici è comoda, sono felice. Ho scelto le ruote che userò tutto l’anno. Ne abbiamo tante a disposizione, ma ho scelto quelle che mi sembrano più belle (la preferenza di Gaviria è andata alle Zipp 454 NSW tubeless, montate con pneumatici Continental Grand Prix 5000 S TR, ndr). Ho chiesto di poterle avere per tutte le tappe, in tutte le corse dell’anno».
Due Canyon Inflite CF SLX, quelle di PuckPieterse e di Van der Poel pronte per la neve di Vermiglio in Val di Sole, settate in modo differente. Ruote da 50 per il campione olandese, da 36 per la campionessa del mondo in carica.
Entriamo nel dettaglio delle biciclette. Abbiamo chiesto direttamente al papà delle Pieterse, che opera in qualità di meccanico all’interno dello staff Alpecin-Deceuninck anche di spiegarci alcune scelte tecniche.
La Canton Inflite CF SLX della PieterseLa bici di Van der PoelLa Canton Inflite CF SLX della PieterseLa bici di Van der Poel
Parola al signor Pieterse
«In un contesto come questo, la differenza la possono fare le gomme e le loro pressioni, così come l’abilità di guida e la capacità di domare la bicicletta in alcuni frangenti. Puck proverà alcuni settaggi, ma la decisione verrà presa a ridosso della gara, in modo da valutare la consistenza della neve e del terreno sottostante. A prescindere dal modello, la pressione che adotteremo sarà intorno a 1,2/1,3 bar. Abbiamo un set di ruote pronto con gomme da fango e uno pronto con i tubolari da asciutto, una sorta di multipuntinato. Non sono state fatte variazioni sugli altri componenti, rispetto ad una gara classica».
La scelta dei tubolari per la Pieterse da valutare subito prima della gara di VermiglioTubolare intermedio per l’atleta olandeseLa scelta dei tubolari per la Pieterse da valutare subito prima della gara di VermiglioTubolare intermedio per l’atleta olandese
Guarnitura da uomo
Quello che più colpisce è la rapportatura anteriore, con una doppia corona 46-39 (con il power meter incluso e pedivelle da 170). 11-34 invece per la cassetta posteriore. Il pacchetto è Shimano Dura Ace a 12v, ma con le ruote per i tubolari, sempre Dura Ace, ma da 36 e della versione più anziana.
«La combinazione delle corone anteriori è la stessa utilizzata dagli uomini, perché Puck è fortissima e potente. Sopporta uno sviluppo metrico importante e non è per tutti, ma questa è la soluzione che offre attualmente il sistema a 12 velocità. Per avere più di margine, Puck preferisce utilizzare i pignoni 11-34 posteriori».
Ci sono i tubolari Dugast, con sezione da 32 per la versione più artigliata, da 33 in quella più scorrevole e multipuntinata. C’è il manubrio integrato in carbonio, classico canyon e c’è la sella di Selle Italia X-LR, molto stretta e con foro centrale. Il reggisella è un tradizionale Canyon in carbonio con arretramento.
Il modello X-LR che utilizza la PieterseLavaggio solo con acqua e a bassa pressione, dopo le provePedivelle da 172,5 per Van der Poel46/39, power meter e pedivelle da 170 per la PieterseLa Pieterse ha usato la GoPro durante i giri di provaMathieu controlla la pressione delle gommeIl modello X-LR che utilizza la PieterseLavaggio solo con acqua e a bassa pressione, dopo le prove46-39, power meter e pedivelle da 170 per la PietersePedivelle da 172,5 per Van der PoelLa Pieterse ha usato la GoPro durante i giri di provaMathieu controlla la pressione delle gomme
La bici rossa di Van der Poel
In questo 2022, Van der Poel usa una Inflite CF SLX tutta rossa, anche se non è molto chiaro se il suo parco includa anche un nuovo modello, ancora coperto da segreto. Limitiamoci ad argomentare quello che abbiamo visto a Vermiglio.
Rispetto alla Canyon Inflite CF SLX della Pieterse, Van der Poel non usa il power meter e normalmente non lo impiega sulla bici da cx. Usa delle pedivelle da 172,5. I rapporti anteriori sono uguali a quelli della Pieterse, mentre i posteriori hanno una scala 11-30. Il cockpit è il medesimo, mentre cambia la sella. Mathieu usa una Selle Italia Flite Boost Superflow kit carbonio personalizzata per lui.
Cambia completamente il comparto ruote e gomme. Per l’olandese un paio di Shimano Dura-Ace da 50 (tubolare) di ultima generazione e gomme Dugast Typhoon da 33 con tassellatura media, non da fango e non per i terreni secchi.
«Di sicuro correre sulla neve è particolare – dice Van der Poel – ma il setting della bicicletta non cambierà rispetto ad una gara tradizionale. Potremo fare solo alcune piccole variazioni in merito alle pressioni delle gomme, pur mantenendo le ruote con il profilo da 50».
Van Aert sta intensificando la corsa a piedi, segno che il ritorno nel cross è un obiettivo e non è neppure così lontano. E a questo punto cosa farà VdP?
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