Il Gran Premio Guerciotti si veste nuovamente di tricolore

18.09.2025
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La notizia era nell’aria da una decina di giorni, esattamente dalla giornata inaugurale di Italian Bike Festival in quel di Misano, quando Guerciotti ha annunciato che a distanza di due anni dall’ultima volta tornerà ad organizzare i Campionati Italiani di Ciclocross

La prossima rassegna tricolore andrà in scena sabato 10 e domenica 11 gennaio 2026. Coinvolgerà tutte le categorie federali, ad eccezione di esordienti ed allievi, passando per juniores, under 23, elite e amatori, e rappresenterà il momento clou della stagione crossistica italiana. 

La regia dell’intera manifestazione sarà a cura del Gruppo Sportivo Fas Airport Services–Guerciotti–Premac e del team MTB Increa Brugherio.

Il campionato italiano di ciclocross del 2025 si è svolto a Faè di Oderzo, in provincia di Treviso
Il campionato italiano di ciclocross del 2025 si è svolto a Faè di Oderzo, in provincia di Treviso

Doppia veste

I prossimi Campionati Italiani di ciclocross saranno validi come come 46° edizione del Gran Premio Guerciotti, storica competizione di livello nazionale e internazionale, e come 16° edizione del Brugherio CX International, evento che nel corso degli anni ha saputo conquistare un posto di rilievo nel calendario UCI. 

Ad ospitare l’intera manifestazione sarà il Parco Increa di Brugherio, in provincia di Monza e Brianza. Una location perfetta per una rassegna tricolore. Il tracciato, interamente disegnato all’interno del Parco Increa, si preannuncia altamente spettacolare e tecnico, con curve, rilanci, salite e tratti da interpretare con grande abilità. Un contesto ideale per assegnare le ambitissime maglie tricolori e per offrire al pubblico due giornate di sport e adrenalina ai massimi livelli

Il Gran Premio Guerciotti torna ad essere prova valevole per il campionato italiano due anni dopo l’ultima volta
Il Gran Premio Guerciotti torna ad essere prova valevole per il campionato italiano due anni dopo l’ultima volta

Parla Guerciotti

Micaela Guerciotti, responsabile Marketing e Comunicazione del team Sportivo Fas Airport Services–Guerciotti–Premac, non ha mancato di sottolineare come sia motivo di orgoglio poter tornare a organizzare un Campionato Italiano: 

«Siamo orgogliosi di riportare i Campionati Italiani alle porte di Milano – ha dichiarato Micaela Guerciotti – la città che ha visto nascere la nostra azienda nel 1964 e che è stata teatro di alcune tra le edizioni più spettacolari del Gran Premio Guerciotti, dalle prime svoltesi al Parco Lambro a quelle più recenti presso l’Idroscalo. La partnership con Brugherio CX International e la grande competenza ed entusiasmo del suo team renderà questa edizione dei Campionati Italiani capace di offrire uno spettacolo di altissimo livello». 

Alle parole di Micaela Guerciotti hanno fatto seguito quelle del fratello Alessandro, Team Manager del team Fas Airport Services–Guerciotti–Premac:

«A distanza di soli due anni ci ritroviamo a riorganizzare un altro campionato italiano – ha dichiarato Alessandro Guerciotti – Anche in questa occasione, ci troveremo a rivestire il doppio ruolo sia di società organizzatrice che di team in gara, puntando a trionfare nelle diverse categorie presenti ai nastri di partenza. Il Parco Increa rappresenta uno dei percorsi, se non il percorso, più spettacolare del circuito italiano, e lo sarà anche in questa edizione grazie anche al livello e all’impegno tecnico di tutti i partecipanti, che sarà elevatissimo. Come accade per ogni Gran Premio Guerciotti, daremo  la massima copertura TV anche per quella giornata. Come Team ci presenteremo ai nastri di partenza con l’obiettivo di riconfermarci per il quarto anno consecutivo vittoriosi nel team relay e faremo in modo di ripetere la tripletta conquistata a Faè di Oderzo nel 2025». 

Alessandro e Micaela Guerciotti
Alessandro e Micaela Guerciotti

Parola alla padrona di casa

Rosa Digioia, Presidente di MTB Increa Brugherio, nel ruolo di “padrona di casa” dei prossimi Campionati Italiani di ciclocross si è espressa con queste parole:

«Siamo orgogliosi di partecipare all’organizzazione del Campionato Italiano di Ciclocross 2026 che si terrà al Parco Increa di Brugherio il 10 e 11 gennaio. Questa sarà la prima edizione che si svolgerà in questo magnifico luogo, con un percorso che nel corso degli anni è sempre stato apprezzato per essere unico e completo per la disciplina. Ospitare il Campionato Italiano al Parco Increa è un’emozione unica per noi e non vediamo l’ora di accogliere tutti gli atleti e i team per questo evento che speriamo possa essere indimenticabile. Ci vediamo il 10 e 11 gennaio per una grande festa del ciclocross!»

Guerciotti

Domenica i tricolori cross: bei partenti e fango da vendere

10.01.2025
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Domenica prossima, 12 gennaio, a Faè di Oderzo in provincia di Treviso si terranno i campionati italiani di cross per le categorie juniores, U23 ed elite, sul tracciato dello storico Ciclocross Internazionale del Ponte a Faè. Noi ci saremo, ma nell’attesa abbiamo fatto due chiacchiere con Donato Barattin, l’organizzatore dell’evento. Lo raggiungiamo al telefono mentre è nel campo gara sotto una pioggia battente.

Il percorso ricalca per buona parte quello classico del cross di Faé, con qualche aggiunta tecnica come un ponte e un tratto di sabbia (foto A. Billiani)
Il percorso ricalca per buona parte quello classico del cross di Faé, con qualche aggiunta tecnica come in ponte e un tratto di sabbia (foto A. Billiani)
Barattin, tutto pronto per domenica?

Stiamo ultimando gli ultimi dettagli, installando gli striscioni degli sponsor. Ma il percorso è completo. Ricalca quello classico del Ciclocross del Ponte a Faè, però con qualche novità.

Quali?

Abbiamo aggiunto un tratto di sabbia lungo una quarantina di metri, alcuni fossati e un ponte. Il ponte l’avevamo già inserito anni fa e abbiamo deciso di riproporlo per quest’edizione particolarmente importante, dal momento che mette in palio le maglie tricolori.

Il meteo per domenica dovrebbe essere buono, ma non mancherà comunque il fango (foto A. Billiani)
Il meteo per domenica dovrebbe essere buono, ma non mancherà comunque il fango (foto A. Billiani)
Quindi un tracciato più tecnico rispetto a quello classico? 

Forse sì, anche se la lunghezza resta la solita, 2.700 metri. Poi, come sempre nel ciclocross, molto lo faranno le condizioni meteo. Oggi (ieri, ndr) piove, ma da domani dovrebbe migliorare e per domenica mattina ci dovrebbe essere sole e freddo, quindi con la possibilità che il terreno sia gelato.

Quale sarà, per la vostra esperienza, il tratto più complicato?

Quello nel boschetto sarà abbastanza duro, ora è molto pesante, ma anche domenica resterà impegnativo, perché il tratto è all’ombra e del fango rimarrà comunque, nonostante il bel tempo. Lì occorreranno molti watt e si potrà fare la differenza soprattutto tra gli Junior. Per gli elite forse un po’ meno, anche considerando che nel pomeriggio il percorso tenderà ad asciugarsi, ma resterà comunque il tratto più lento anche per loro

Tra i protagonisti ci sarà anche Gioele Bertolini (foto A. Billiani)
Tra i protagonisti ci sarà anche Gioele Bertolini (foto A. Billiani)
Passiamo alla start list, ci saranno tutti i migliori del panorama nazionale?

Direi proprio di sì. Ci sarà l’ultimo vincitore qui a Faè di Oderzo, nonché il campione nazionale in carica, Filippo Fontana (foto di apertura, ndr). Dovrà difendersi da pretendenti di alto livello come Jakob Dorigoni e Gioele Bertolini, a loro volta ex campioni italiani, e poi Federico Ceolin, Antonio Folcarelli, Cristian Cominelli, Emanuele Huez e Daniele Braidot.

Per quanto riguarda le donne invece?

Sara Casasola ha confermato la presenza, come anche Valentina Corvi e Lucia Bramati. Insomma, se non ci saranno defezioni dell’ultimo momento possiamo dire di avere una start list di altissima qualità.

Il vostro appuntamento è tra i più importanti del panorama italiano, tanto da essere uno dei pochissimi che è trasmesso in diretta su RaiSport. Quanto pubblico vi aspettate?

Abbiamo sempre avuto una buona affluenza di pubblico, indicativamente tra le tre e le cinquemila persone. Quest’anno prevediamo di stare su questi numeri, magari anche qualcosa in più. Poi anche in questo caso molto dipende dal meteo. Se piove, proprio perché c’è la possibilità di vedere la gara in tv, tanti potrebbero scegliere di vederla da casa. Ma, come dicevo, per ora le previsioni per domenica sono buone.

Tutto il paese di Faè di Oderzo si è messo a disposizione per ospitare al meglio il cross tricolore (foto FB)
Tutto il paese di Faè di Oderzo si è messo a disposizione per ospitare al meglio il cross tricolore (foto FB)
Allora facciamo anche un attimo di servizio pubblico: a che ora partono le gare Élite e quando la diretta sulla Rai?

Le donne partiranno alle 14, gli uomini alle 14,50. La diretta su RaiSport invece inizierà alle 14,40 e andrà avanti fino alle 16.

Una bella vetrina ma, immaginiamo, anche un bell’impegno organizzativo…

Per fortuna possiamo contare sua una grande squadra di circa 70 persone. Abbiamo predisposto due stand, uno per l’enogastronomia e l’altro per la segreteria. Ci tengo poi a sottolineare una cosa riguardo all’accoglienza. La gara si tiene in una piccola frazione di campagna, lontana da grandi infrastrutture. Per questo in accordo con gli abitanti abbiamo fatto in modo che gli atleti, le famiglie e il pubblico possano parcheggiare nei cortili delle case private, e tutti si sono messi a disposizione volentieri. In questi tre giorni Faè diventa una grande famiglia allargata con la nostra società sportiva, cosa che si vedrà anche da tutti gli addobbi tricolori con cui abbiamo decorato il paese.

Cross, strada e pista: Federica Venturelli piglia tutto

20.01.2023
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Dopo il terzo posto ottenuto al campionato italiano di ciclocross, Federica Venturelli non era propriamente felice. Delle tre sul podio di certo era colei che sorrideva meno. Forse perché da un percorso tanto filante si aspettava qualcosa di più, vista la sua potenza e le sue leve.

Ma le giornate non sono tutte uguali e soprattutto a 18 anni (tra l’altro appena compiuti) c’è tanto, tantissimo spazio per guardare avanti. A quell’età il futuro fa rima con speranza e allora ecco che il sorriso può tornare a splendere sul volto della portacolori della Selle Italia Guerciotti Elite.

Federica Venturelli, ha compiuto 18 anni il 12 gennaio, sul podio di Ostia (terza) avrebbe voluto di più
Federica Venturelli, ha compiuto 18 anni il 12 gennaio, sul podio di Ostia (terza) avrebbe voluto di più
Partiamo dalla gara tricolore, Federica: come è andata?

Sapevo già che su quel percorso non sarei stata favorita, perché anche se era molto veloce c’erano parecchie curve, ma soprattutto quelle due gocce di pioggia scese un attimo prima della partenza sono state per me un colpo basso. Qualcosa che mi ha sfavorito perché sono meno brava delle altre sul tecnico.

Però c’erano anche dei bei rettilinei…

Sì, ma questi tratti dritti non sono stati abbastanza per recuperare per quello che avevo perso in seguito a una caduta, tra l’altro una caduta anche un po’ stupida che mi ha lasciato qualche problemino sulla bici.

I tuoi “capi” Guerciotti, ci hanno detto che forse in quel frangente della scivolata hai anche un po’ perso la testa. E’ così?

No, non penso questo. Io sono sempre stata determinata a rientrare, però appunto, ho avuto qualche problema anche con le gomme, ho perso una trentina di secondi e non sono più riuscita a chiudere lo strappo. C’è stato un momento in cui sembrava che mi stessi riavvicinando, ma su un percorso  veloce come quello di Ostia recuperare 30” persi in un sol colpo non era fattibile.

La prima parte di gara è stata tattica. La Venturelli spingeva rapporti duri e in rettilineo controllava la Bianchi e la Corvi
La prima parte di gara è stata tattica. La Venturelli spingeva rapporti duri e in rettilineo controllava la Bianchi e la Corvi
Guardiamo avanti. Sei alta, potente, il fisico da stradista ce l’hai… E non a caso il futuro su strada si chiama Valcar…

L’anno scorso ho avuto qualche buon risultato, però ci sono molte avversarie più forti di me. Ho già visto anche ragazze di primo anno che saranno molto forti. Ma io oltre che sulla strada, cercherò anche di puntare sulla pista, che l’anno scorso mi ha dato tante soddisfazioni. Spero di riuscire a riconfermare il titolo mondiale dell’inseguimento individuale. 

Invece prima di Natale non avevi attraversato un gran periodo, avevi avuto lo streptococco. Ora come va?

I problemi di salute sembrano abbastanza risolti. Mi sono fermata, mi sono curata e non dovrebbero esserci più ricadute. Speriamo che vada avanti così, senza ulteriori intoppi, perché per quest’anno davvero già ho dato. Vorrei ritrovare la continuità necessaria per fare bene.

Riguardo al cross come ti gestirai?

Voglio finire la stagione al meglio pensando soprattutto al mondiale. L’anno scorso ho visto il percorso ed è abbastanza veloce, quasi tutto da spingere. Pertanto potrebbe essere abbastanza adatto alle mie caratteristiche, sperando però che non piova troppo perché io e il fango non andiamo molto d’accordo! Dopo la gara iridata, se sarò stanca farò un po’ di pausa, ma in ogni caso non sarà lunga perché comunque durante questo inverno ho già riposato molto. Cercherò di prepararmi bene per la strada e avviare al meglio questa stagione nella nuova squadra.

Lo scorso anno a crono la Venturelli è stata 1ª agli italiani, 4ª agli europei e 24ª ai mondiali… il tutto da junior di primo anno
Lo scorso anno a crono la Venturelli è stata 1ª agli italiani, 4ª agli europei e 24ª ai mondiali… il tutto da junior di primo anno
L’idea è di partire subito forte e sfruttare la condizione del cross, e magari riposare ad aprile, oppure staccare bene e poi riprendere?

Io credo che un minimo di stacco comunque mi serva, perché devo concentrarmi anche sulla scuola. Ho già fatto molte assenze e quest’anno ho la maturità. Una cosa in più a cui pensare! Sarebbe più uno stacco di testa perciò. Ma potrebbe anche essere utile in vista della maturità e salire di condizione prima del mondiale che sarà nel pieno della stagione su strada. 

Strada, nuovo team, c’è qualcosa che ti spaventa? Magari i chilometraggi…

Sono ancora junior di secondo anno, quindi non mi spaventano. L’anno scorso non ho fatto tanta fatica, neanche nelle gare open. Semmai ai chilometri ci penseremo dall’anno prossimo. Piuttosto mi piacerebbe usare di più la bici da crono. L’anno scorso ho perso il podio europeo per pochi decimi e non l’avevo usata molto.

Persico regina. Ma Gariboldi vende cara la pelle

15.01.2023
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Il succo della gara sta tutto nella foto di apertura: Silvia Persico che spinge, Rebecca Gariboldi che stringe i denti. Tutto sembrava già scritto tra le donne per questo tricolore ciclocross. E alla fine le cose sono anche andate secondo i programmi, ma per arrivare all’epilogo il cammino è stato diverso da quello atteso.

Sotto la pineta di Castel Fusano, Silvia Persico ha dovuto faticare ben più del previsto per confermarsi campionessa italiana. La difesa di Rebecca Gariboldi è stata stoica. E anche Francesca Baroni, terza all’arrivo, ha contribuito alla suspense.

Il film della gara

Pronti e via e c’è subito una caduta importante. Tra le altre, finiscono a terra anche Eva Lechner e Sara Casasola. Ed è soprattutto l’atleta della Selle Italia-Guerciotti a pagarne le spese: lei poteva avere un certo peso su questi campionati italiani di ciclocross. Sara corre con la bici in spalla fino ai box, in pratica inizia la sua corsa con 1’30” di ritardo.

Intanto Silvia Persico inizia a menare forte. Bastano poche curve perché si ritrovino in tre: lei, Gariboldi e Baroni. Dietro Arzuffi man mano regola tutte altre e conduce il “secondo vagone”.

Le cose restano così fino a due tornate, o poco più, dall’arrivo, quando prima la Baroni e poi la Gariboldi cedono. E si aprono i distacchi importanti.

I distacchi esplodono…

Distacchi finali grandi, nonostante la Persico abbia staccato l’ultima avversaria a un giro e mezzo dalla fine. Ma è quel che succede quando il divario tra le atlete è ampio. Dopo che una si toglie di ruota l’altra, cambia tutto. E chi sta dietro cala di brutto.

«Sono partita forte – racconta Persico dopo il traguardo – e quando sono scivolata mi sono detta: “Mi devo calmare perché se inizio a fare così alla fine mi complico le cose”. Quindi ho cercato di andare del mio passo, concentrata e regolare senza strafare.

«Ho provato sin da subito a staccarle ma c’erano troppe curve, non riuscivo a fare la differenza. Poi, non so perché, ho provato a chiedere qualche cambio ma non me lo hanno voluto dare».

Si sapeva che Silvia fosse nettamente la più forte e le altre hanno giocato su questo punto. Ma la portacolori della Fas Airporte Services non ci sta del tutto…

«Alla fine sono umana anche io. Anche io potrei avere una giornata no e non capisco questa paura nel darmi un cambio. Comunque ho insistito sul mio passo fino al termine, spingendo forte».

La differenza, dicevamo, tra Silvia Persico e Rebecca Gariboldi c’era ma quella che si annunciava essere una cavalcata trionfante alla fine è stata una corsa abbastanza dura. Merito anche del fondo, che in un tratto, proprio quello del fettucciato maggiore, era molto lento.

Il podio con Persico, Gariboldi e Baroni. Le prime due dovrebbero avere il pass assicurato per il mondiale
Il podio con Persico, Gariboldi e Baroni. Le prime due dovrebbero avere il pass assicurato per il mondiale

Applausi Gariboldi 

Un grosso plauso va dunque alla Gariboldi. L’atleta del Team Cingolani con la sua strenua tenuta ha reso la corsa meno scontata.

«Io – dice Rebecca – guardavo solo la ruota posteriore di Silvia. Sapevo che lei era la più forte e che dovevo fare così. Questo forse mi ha portato ad andare anche oltre i miei limiti. Ho dato il 110% ed essere riuscita a tenerla così a lungo è segno di una buona condizione. E questo è quel che succede quando si sta bene».

Il podio finale è la conferma di un netto salto di qualità da parte di Rebecca. La sua stagione è stata costellata di ottimi risultati, ma soprattutto di una grande costanza di rendimento a livelli più alti che in passato. Non a caso sul traguardo ha esultato.

«Ci ho lavorato molto per arrivare a questo punto e ne sono contenta. Devo ringraziare la mia squadra che per me è come una seconda famiglia. Fanno di tutto per mettermi nelle migliori condizioni. La maglia azzurra? Beh, chiedetelo a Pontoni!».

Ma intanto Rebecca fa un sorriso… La testa è già al mondiale.

Ciclocross: tricolore veloce. Scopriamo il percorso

10.01.2023
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Ci siamo. Domenica prossima si disputa il campionato italiano di ciclocross, il momento più atteso in Italia per la disciplina “del fango”. Il tricolore si terrà nel Lazio e più precisamente nel Camping Roma Capitol nella pineta di Castel Fusano, tra Ostia e la Capitale.

Quella zona è decisamente pianeggiante e pertanto il tracciato si annuncia molto veloce. Per certi aspetti ricorda molto quello di Lecce del 2021. Anche per tipologia del fondo. Questo, complice l’estrema vicinanza con il mare, forse è leggermente più sabbioso e il terreno sembra drenare meglio.

Claudio Terenzi, del Team Bike Terenzi, organizzatore del prossimo tricolore di ciclocross
Claudio Terenzi, del Team Bike Terenzi, organizzatore del prossimo tricolore di ciclocross

Tricolore a Roma

Siamo andati a sbirciare i lavori di allestimento del tracciato e l’organizzatore, Claudio Terenzi, ci ha spiegato anche come si sia arrivati a riportare dopo parecchi anni l’italiano nel Lazio. A Roma soprattutto il cross è amatissimo.

«E’ stato un gioco di squadra – racconta Terenzi – abbiamo parlato con il responsabile della Federazione ciclistica italiana, abbiamo fatto richiesta insieme ad altre società dell’assegnazione del tricolore e dallo scorso maggio ci è stato affidata l’organizzazione di questa importante gara.

«Il ciclocross è una passione, ma ormai è anche un vera mole di lavoro! Anche se noi siamo molto impegnati anche sulla strada (organizzano il GP Liberazione, ndr). La cosa più importante è che con il ciclocross si ovvia a tanti problemi, a partire dalla messa su strada, e quindi alla sicurezza, dei bambini fino ad arrivare alle questioni tecniche e fisiche che contribuiscono al loro sviluppo».

Mentre si pulisce il fondo, si piantano i paletti e soprattutto si monta un ponte, guardandoci intorno ci si accorge meglio della location individuata. Siamo all’interno di uno dei campeggi più grandi della provincia romana. Un’area privata ben circoscritta.

«Ci era stata proposta questa area, l’ho valutata e l’ho scelta non tanto pensando al percorso, che comunque sarebbe stato veloce, quanto per i servizi. All’interno del camping ci sono i bagni, le docce, la segreteria, i parcheggi, la sorveglianza, un bar, un ristorante… Sono 30 ettari e siamo riusciti a concentrare tutto qui. Se avessimo scelto un altro campo gara avremmo dovuto portarci tutto».

Percorso veloce

Il percorso è veloce. Si tratta di un anello da 2.950 metri nella rinomata pineta di Castel Fusano. Proprio in queste ore si stanno ultimando alcune scelte tecniche, dettate da esigenze logistiche, come il verso del tracciato, ma di base i connotati non cambiano. Pianura, erba, quantità di fango relativa, merito soprattutto della sabbia, una collinetta e un ponte artificiale.

«Le peculiarità tecniche di questo percorso? Su carta è abbastanza veloce – va avanti Terenzi – però bisognerà vedere le condizioni del fondo dopo i vari passaggi dei giorni precedenti e delle gare del sabato (amatori e team relay, ndr), perché il terreno è anche abbastanza sabbioso. Molto dipenderà anche dalle condizioni meteo del weekend.

«Come potete vedere, stiamo costruendo un ponte di circa 20 gradini che dovrebbe essere lo “strappo” finale prima del traguardo. Seguito da una rampa in discesa di circa 20 metri». 

Dalla parte opposta, dopo un tratto in piena pineta, si accede ad un grande prato. In questa porzione c’è anche una piccola collinetta naturale, dove è stata ricavata una rampa di una dozzina di metri. Dopo questo segmento ancora pineta.

Le svolte non mancano e complice l’alta velocità potrebbero diventare anche “tecniche” e creare delle differenze. Si annuncia pertanto un percorso per “cavalli pesanti e motori potenti”, ma che sappiano sgattaiolare via dalle curve con agilità.

L’occhio del cittì

Ma il tricolore, si sa, dà anche un’indicazione importante in vista del mondiale. E come avviene su strada (ma forse anche di più) si cerca di riprodurre un tracciato che sia il più “simile” possibile a quello iridato.

«In effetti – dice Terenzi – il percorso è stato allestito anche per venire incontro alle esigenze del cittì Daniele Pontoni. Il tricolore precede il campionato del mondo e mi diceva lo stesso Pontoni che quello iridato è un tracciato abbastanza semplice. Lì ci sarà una gradinata di ben 37 gradini, noi arriviamo a 20, ma in qualche modo abbiamo cercato di allinearci alla prova iridata del 4 febbraio prossimo.

«Il cittì è venuto qui a visionare il percorso già a luglio e ci ha dato dei preziosi consigli su come sfruttare l’area al massimo, visto che lui è maestro».