Aurum Magma Tenerife

Magma Tenerife, la nuova Aurum nata sul Teide

03.12.2025
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SANTA CRUZ (Isole Canarie, Spagna) – Ad un tratto il Muna, il museo naturalistico di Santa Cruz, si popola di giornalisti, fotografi, cameraman e autorità. Sotto un velo nero con su scritto Aurum, si cela chiaramente una bici. Arrivano Ivan Basso e Alberto Contador. Il Teide ci sorveglia sornione una trentina di chilometri più a sud, mentre un’immagine che fa da sfondo al palco riporta la scritta “El Origen”, l’origine.

E’ in quel momento che il mondo scopre la nuova Aurum Magma Tenerife, una bici speciale. Una bici che ha a che fare con la nascita del marchio stesso, con questa terra, con il Teide. C’è tanto dietro questo modello. Non è solo una colorazione diversa. E questo “tanto” bisogna coglierlo, venendo sin quaggiù, persi nell’Oceano Atlantico.

L’origine

La Magma Tenerife, un’edizione esclusiva, è nata dalla collaborazione tra Aurum Bikes e Turismo de Tenerife, attraverso il suo marchio Tenerife Despierta Emociones. Non a caso all’alzata dei veli era presente anche il vicepresidente e consigliere del turismo del Consiglio insulare di Tenerife, Lope Afonso. Con lui, chiaramente, anche Ivan Basso e la star Alberto Contador, titolari dell’azienda Aurum. Si capisce subito che è una bici che vuole rendere omaggio all’isola che ha ispirato lo spirito del marchio.

«Questa bici – dicono in coro Basso e Contador – è nata qua a Tenerife e più precisamente sul Teide. Nell’anno in cui abbiamo corso insieme alla Tinkoff abbiamo avuto modo di pensare, parlare, ideare. E’ sul Teide, durante i nostri ritiri, che pensavamo a una bici. A come questa dovesse essere, e questa Magma Tenerife è la risposta, il regalo, a questa isola, a questa terra che tanto ci ha dato».

«Una bici nata dalla sofferenza – aggiunge Contador – come poter soffrire di meno, o soffrire uguale ma andando più forte! Durante il mio periodo da ciclista professionista, ho trascorso molte settimane ad allenarmi sul Monte Teide alla ricerca della forma migliore. E’ stato proprio lì, anni dopo, che è nata l’idea di creare Aurum insieme a Ivan. Lassù hai tempo per pensare, per concentrarti. Sei solo con i compagni, la natura e la tua bici. Ecco perché tornare ora con questo progetto è come chiudere un cerchio. La Magma Tenerife rappresenta quell’origine: il luogo dove tutto ha avuto inizio e l’ispirazione che ci ha portato a creare la nostra bicicletta».

Da qui quello slogan “El Origen”. E questa è l’ultima perla della corona di Aurum.

La bicicletta

Nel catalogo di Aurum Bikes si trova adesso anche la Magma Tenerife. La sostanza non cambia: parliamo di una bici di altissima gamma e qualità, la stessa che utilizzano i professionisti della Polti-VisitMalta.

La bici si può personalizzare nel setup. Quella che abbiamo ammirato a Santa Cruz era allestita con il gruppo Sram Red AXS, sella Prologo Scratch M5 Nack Hard Black, componentistica Aurum (a partire dal bellissimo manubrio Aurum Magma) e dalle nuovissime ruote Scope Artech 6.

Ruote che ha voluto, testato e ricercato lo stesso Contador: uno che sul peso è ancora un corridore (scalatore) a tutti gli effetti. Alberto, ci hanno detto fonti super attendibili, le ha provate di persona e quando ne ha sentito il peso e il rendimento quasi non ci credeva. Questo set (disponibile nella versione con profilo da 65, 45 e persino 20 millimetri) ferma l’ago della bilancia a 1.224 grammi nella versione con profilo più alto. Ha un canale interno da 23 millimetri, raggi profilati in fibra e una grande pulizia aerodinamica grazie alle “squame” sul profilo stesso. Trasformano la Magma in un fuso che penetra l’aria, un sibilo che dietro lascia poche turbolenze. Le Scope Artech 6 sono stampate in 3D. Le coperture con cui rendono meglio, sia in termini di scorrevolezza che di stabilità, sono quelle da 28 millimetri.

«Sono rimasto colpito dalla stabilità di queste ruote – ci ha detto Contador – anche se ti passa vicino un camion, la bici resta dritta, non sbanda».

Per il resto, come accennato, la forcella, il reggisella e il manubrio integrato della Magma sono “made in Aurum” e sono stati progettati con il solo intento di rendere la bici più veloce. La casa spagnola riporta dati a dir poco interessanti sul fronte aerodinamico: si parla di circa 7 watt guadagnati considerando forcella e telaio, che diventano 10 se nell’allestimento previsto c’è anche il manubrio integrato.

Il colore

E veniamo alla vera novità, al fulcro di questo modello: il colore. Le sfumature di blu del dipinto evocano il viaggio dalle profondità dell’Oceano Atlantico alle vette del Monte Teide. «Dal mare al cielo – come ha spiegato Contador – quando ci affacciavamo da lassù vedevamo tutte queste tonalità di blu».

A dire la verità era stata fatta anche una prova con l’altro colore dominante di Tenerife, quello dell’ocra della sua terra, che a tratti diventa nera e ad altri rossastra. Alla fine si è optato per queste gradazioni di blu. Tra l’altro, nota curiosa: in queste verniciature c’è un tocco d’Italia. Infatti questi colori sono creati dalla Lechler, un’azienda comasca.

Sempre restando sulla grafica della Magma Tenerife, c’è un elemento che colpisce più di altri, un dettaglio che si trova sul tubo orizzontale: le linee topografiche del Teide. Una vera chicca. Queste linee sono la rappresentazione del DNA della Aurum Magma Tenerife. Se il DNA di un essere umano è una “doppia elica”, quello della Magma Tenerife è costituito dalle linee topografiche del Teide.

La nuova Aurum Manto tricolore di Samuele Zoccarato

28.03.2025
4 min
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Samuele Zoccarato è un professionista del Team Polti-VisitMalta e per buona parte dell’anno corre su strada. Zoccarato però è anche il campione italiano gravel e quest’anno farà il suo debutto in questa disciplina sabato 29 marzo alla The Hills, la nuova gara ideata da Mattia De Marchi. Per questa occasione Aurum, il fornitore del Team Polti VisitMalta, ha disegnato una Manto – la gravel del brand spagnolo – con una livrea molto particolare

Le fasi di verniciatura della Manto personalizzata di Zoccarato
Le fasi di verniciatura della Manto personalizzata di Zoccarato

Design tricolore per il campione italiano

Zoccarato prenderà il via di The Hills in sella ad una bici unica, disegnata apposta per lui, che incorpora la bandiera italiana e le insegne di campione d’Italia in carica. La base del telaio è bianco perla e nel lato sinistro sfuma nel rosso in corrispondenza dei foderi posteriori e nel verde sulla forcella, mentre nel lato destro i colori sono invertiti.

Comunque la si guardi, il tricolore è ben visibile, al tempo stesso semplice ed elegante, richiamato ulteriormente dal logo di Aurum, anch’esso in verde-bianco-rosso, dipinto in bella vista frontalmente sul tubo sterzo. Ma non solo. Al centro del tubo orizzontale campeggia la scritta “Campione d’Italia di Gravel 2024”, un ulteriore omaggio al risultato conseguito da Zoccarato ai campionati nazionali dello scorso giugno a Golferenzo, in provincia di Pavia. 

Anche il logo Aurum è stato declinato in tricolore
Anche il logo Aurum è stato declinato in tricolore

La Manto di Zoccarato

Questo per quanto riguarda la novità estetica. Andiamo ora a vedere i dettagli tecnici della Manto con cui il campione italiano prenderà parte alla The Hills. Prima però due parole sul modello. Manto ha un design pulito ed aerodinamico ripreso dal modello stradale Magma, con il cablaggio completamente integrato e linee aggressive, pensate per chi cerca il massimo in termini di reattività e performance. Insomma, una gravel più da agonisti che da cicloviaggiatori.   

Il telaio di Zoccarato è una taglia 56 (il corridore è alto 1 metro e 83) equipaggiato con il nuovo gruppo SRAM Red XPLR 1×13 con pacco pignoni 10-46 e monocorona da 42 denti. La sella scelta è la Prologo Nago R4 Pass, mentre le ruote sono le Enve SES 3.4, naturalmente in carbonio. Gli pneumatici sono forniti da Vittoria, ma il modello sarà deciso in base alle condizioni meteo che i corridori troveranno sabato il giorno della gara. Possiamo dire però che la Manto consente di montare copertoni larghi fino a 45 mm.

Le parole di Ivan Basso

The Hills si svolgerà al lago Le Bandie, in provincia di Treviso, e fa parte del prestigioso circuito Gravel Earth Series, di cui sarà l’unica tappa italiana.  Questo evento segnerà anche l’inizio della stagione gravel 2025 del Team Polti VisitMalta e di Aurum, una disciplina sulla quale il brand spagnolo sta puntando sempre di più. Un impegno sottolineato anche da Ivan Basso, co-fondatore di Aurum assieme ad Alberto Contador e Sport Manager del Team Polti VisitMalta.

«Siamo entusiasti di vedere un atleta del calibro di Samuele – ha detto Basso – correre con la nostra Manto. Il suo talento e la sua serietà rispecchiano appieno i valori di Aurum e siamo convinti che questa collaborazione porterà il livello delle competizioni gravel ancora più in alto».

Aurum Bikes

Nuova Aurum Magma, l’impronta di Contador si vede (e si sente)

27.05.2024
7 min
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MADRID – Aurum è un progetto che cresce man mano e di pari passo evolve anche sotto il profilo delle tecnologie applicate. Il modello Magma è la bici che meglio rappresenta l’azienda voluta fortemente da Alberto Contador e Ivan Basso.

Per noi italiani è la bici usata dai corridori del Team Polti-Kometa, un prodotto dal design elegante e piacevole, leggera e filante. Arriva la nuova generazione di questa bici e noi entriamo nel dettaglio, anche grazie al Pistolero di Pinto ed al responsabile R&D di Aurum Bikes, Inigo Gisbert.

La Aurum Magma, una bici tuttofare
La Aurum Magma, una bici tuttofare

Nuova Aurum Magma, il pallino di Contador

«Quando siamo partiti con il progetto Aurum non avevamo nulla in mano, se non la mia esperienza – racconta Contador – e quella di Ivan (Basso ndr). Di sicuro non era poco, ma non avevamo referenze in fatto di tecnologia, nessuna skill per la lavorazione del carbonio applicato ad una bicicletta ad elevate prestazioni. Ci siamo messi in gioco noi per primi, cercando di perfezionare il bagaglio che avevamo fatto nostro durante la carriera da corridore e ovviamente mettendo insieme uno staff di persone di eccellenza.

«Il risultato della prima Magma – prosegue Contador – è stato eccellente. Non voglio dire inaspettato, perché il lavoro del dietro le quinte è stato davvero importante, ma siamo andati ben oltre le aspettative, fornendo ai corridori una bicicletta davvero competitiva. Ed ecco la sfida successiva, migliorare la prima versione. Ci siamo riusciti, mantenendo quelle forme e quell’essenza che ha caratterizzato la Magma in queste stagioni. E poi c’è stata la sfida del posizionamento nel mercato, della bici e del marchio, cercando di rendere riconoscibile un prodotto in poco tempo e senza una storia di lungo corso alle spalle».

Il Pistolero di Pinto sempre attento e capace di raccontare la “sua nuova bici” (foto Aurum)
Il Pistolero di Pinto sempre attento e capace di raccontare la “sua nuova bici” (foto Aurum)

Una superleggera che nasce dalla simulazione CFD

Rispetto alla versione precedente, la nuova Magma ha un’integrazione migliorata e più efficiente, soprattutto in fatto di aerodinamica. Rappresenta una step superiore, rispetto ad una classica bici da scalatore.

«La nuova Magma non è e non vuole essere una bici aerodinamica – prosegue il discorso Inigo Gisbert – ma è altrettanto vero che un’ottimizzazione in questo senso permette ad una bicicletta così leggera di essere anche veloce. L’integrazione significa aver sviluppato anche il nuovo manubrio integrato che nel complesso porta un guadagno notevole in fatto di risparmio di watt. Inoltre non abbiamo penalizzato il peso. Focalizzandoci sui numeri, rispetto alla Magma precedente c’è un risparmio di 7 watt ad una velocità costante di 45 chilometri orari (telaio e forcella ndr), ai quali si aggiungono i 10 risparmiati con il nuovo manubrio».

Inigo Gisbert è il responsabile del reparto ricerca e sviluppo di Aurum
Inigo Gisbert è il responsabile del reparto ricerca e sviluppo di Aurum

Come è fatta la nuova Magma

Di fatto la nuova Magma si compone grazie a due blocchi monoscocca: triangolo anteriore e triangolo posteriore uniti (lo stampo è in acciaio). Foderi bassi del carro e gli obliqui sono un blocco unico, sezione che ha uno stampo specifico e dedicato per ogni taglia (soluzione unica nel suo genere). La nuova Magma è plasmata utilizzando sei differenti tipologie di carbonio, ognuna di queste laminata in modo specifico anche in base alle taglia e alla lunghezza delle tubazioni.

«Il blocco unico del carro posteriore – spiega Gisbert – influisce in modo positivo sul bilanciamento della struttura e dell’intera bici, sulla robustezza e sulla qualità elevata nel suo complesso, dove anche lo stampo di altissima precisione gioca un ruolo fondamentale».

Oltre alla costruzione sono cambiati i volumi dei profilati. La sezione centrale (compreso il reggisella) ha un’aerodinamica più efficiente. La scatola del movimento centrale ha una rigidità aumentata, mentre l’orizzontale (vicino al nodo sella) è più sottile e schiacciato per agevolare una sorta di flessione controllata, azione che viene completata dai foderi obliqui del carro. Questo fattore influisce sul comfort e sulla stabilità.

Le sedi del movimento centrale sono T47. Davanti e dietro c’è tanto spazio per le gomme, si possono montare pneumatici fino a 35 millimetri di sezione. Il supporto del cambio posteriore è UDH (universal derailleur hanger).

Le parole di Mirco Maestri

Uno fra i corridori più attenti alla bici, nominato da Ivan Basso capitano del Team Polti-Kometa, è Mirco Maestri che ha da poco concluso il Giro con il bel ricordo della fuga di Fano con Alaphilippe.

«L’evoluzione della bici nuova è lampante – spiega – soprattutto per quello che concerne la rigidità, la Magma nuova è molto più rigida ed è veloce. Io, ma in genarale tutti noi che abbiamo corso il Giro, l’abbiamo avuta in dotazione prima della partenza da Venaria Reale ed il feeling è stato eccellente da subito, non male, visto che la precedente è stata usata per tre anni».

Maestri a ruota di Pietrobon nella lunghissima fuga con arrivo a Napoli
Maestri a ruota di Pietrobon nella lunghissima fuga con arrivo a Napoli

Cinque taglie e un kit telaio

La nuova Aurum Magma è disponibile in cinque taglie (48 e 51, 54, 56 e 58), mentre gli off-set della forcella sono due. Gli allestimenti completi sono quattro, due Shimano e due Sram, tutti portano in dote le ruote Enve. E’ disponibile anche un frame-kit: telaio e forcella (serie sterzo inclusa), perni passanti CNC e movimento centrale T47 CeramicSpeed, il suo prezzo di listino è di 4499 euro (4.999 euro con il cockpit integrato).

Abbiamo avuto l’onore di pedalare al fianco di Contador (foto Aurum)
Abbiamo avuto l’onore di pedalare al fianco di Contador (foto Aurum)

Le prime impressioni

Partendo dal presupposto che 30 chilometri rappresentano una sorta di aperitivo, qui a Madrid abbiamo utilizzato in anteprima la nuova Aurum Magma. La bici mostra un sostegno notevole nella zona dell’avantreno, una rigidità esponenziale (considerando le forme ed valore alla bilancia) in tutta la parte centrale e un buon comfort nel retrotreno. In questo punto si fa anche sentire quella sorta di elasticità più volte sottolineata durante la presentazione da Inigo Gisbert. Molto buone le diverse fasi di rilancio, alle alte e alle basse andature.

Aurum Bikes

Analizziamo la Aurum Magma di Bais, in vista del Giro

29.04.2022
3 min
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Con tutta probabilità Davide Bais, corridore del Team Eolo-Kometa parteciperà al prossimo Giro d’Italia, la conferma arriverà nei prossimi giorni. Vediamo le scelte tecniche e anche le curiosità legate alle bici Aurum della squadra di Ivan Basso e Alberto Contador.

La Aurum Magma di Davide Bais
La Aurum Magma di Davide Bais

Una Aurum Magma 56 per Bais

Aurum Bikes è un marchio relativamente nuovo e fornisce le biciclette al Team Eolo-Kometa. Lo shape delle tubazioni è accattivante, quasi elegante, per bici non banali in fatto di design e forme. La bicicletta è ben proporzionata nelle quote geometriche, con lo sterzo mai troppo corto, taglia per taglia. C’è tanto spazio per il passaggio della gomma posteriore, con quei foderi obliqui che cambiano volume man mano che scorrono verso il basso.

Il blocco del reggisella (27,2 millimetri di diametro) è annegato tra orizzontale e piantone, seat-tube che non si prolunga verso l’alto, ma è in linea proprio con il profilato orizzontale. La forcella ha gli steli dritti, è panciuta nella parte alta e magra in quella bassa.

Tutto Enve

Come per il 2021 l’allestimento è firmato Enve: ruote e cokcpit, seat-post incluso. Le ruote sono la versione “full Enve”, ovvero quelle con il mozzo dell’omonimo brand e la predisposizione è per il tubolare (Vittoria da 26).

Davide Bais usa un reggisella ad off-set 0 e una sella corta Prologo Scratch M5 Nack. Attacco e manubrio sono in carbonio, ma non sono integrati. La zona dello sterzo ha un’asola frontale per il passaggio della guaine dei freni.

Con la trasmissione Sram

Rispetto all’anno passato non c’è più la trasmissione Shimano, ma un pacchetto Sram Red eTap AXS. Il doppio plateau anteriore è 52-39, mentre i pignoni sono 10-33, combinazione comune a buona parte dei corridori Eolo-Kometa. Vincenzo Albanese utilizza le corone anteriori 54-41. Il bilanciere del cambio posteriore è CeramicSpeed. I pedali sono i Look Blade.

Dopo lo Zoncolan, una Magma speciale per Fortunato

04.06.2021
4 min
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E’ stata forte la gioia in casa Eolo-Kometa per la vittoria sullo Zoncolan di Lorenzo Fortunato al Giro d’Italia. E per rimarcare quel grande successo Aurum, il marchio di bici che supporta il team di mister Spada, ha voluto creare un’edizione speciale della specialissima del corridore bolognese.

La Aurum Magma edizione Zoncolan, una livrea accattivante (foto Maurizio Borserini)
La Aurum Magma edizione Zoncolan, una livrea accattivante (foto Maurizio Borserini)

Stupore Fortunato

Al via della tappa numero 20 la Verbania-Alpe Motta, quindi appena sette giorni dopo il trionfo dello Zoncolan, è stata consegnata a Fortunato una Magma a dir poco particolare. La specialissima era dedicata al trionfo dello Zoncolan: riportava i colori della bandiera italiana e la scritta “Cittadella-Monte Zoncolan, 22 maggio 2021”.

E’ stata una sorpresa anche per Lorenzo. «Sono felicissimo. Ed è vero: è stata una sorpresa – dice Fortunato – Me la sono trovata la mattina dell’Alpe Motta e… sono andato! Era già tutta messa a puntino per me: le misure erano perfette. In gruppo tutti me l’hanno guardata e mi ha detto quanto fosse bella. Che bici: 6,8 chili, con freni a disco, cambio elettronico, tutta montata CeramicSpeed. I meccanici mi hanno detto: ohi Fortu con questa devi volare! E infatti quel giorno sono arrivato nono».

Il corridore di Ivan Basso aveva il sorriso stampato sulla bocca. I meccanici ci hanno lavorato nella notte (ma forse la bici girava tra i bus già dal giorno prima), fatto sta che la sua belva era pronta per l’ultima frazione di montagna.

Il tricolore domina la parte posteriore del carro (foto Maurizio Borserini)
Il tricolore domina la parte posteriore del carro (foto Maurizio Borserini)

Quelle special edition…

Strutturalmente la bici è identica a quella di serie ma si è voluto dare un forte richiamo sia alla vittoria che all’Italia. La presenza del tricolore è forte soprattutto nella zona posteriore del carro. Si parte con il rosso sul fodero orizzontale, si procede con il bianco e nell’angolo tra fodero e pendente domina il verde. L’azzurro di Eolo fa il resto e indirettamente richiama all’azzurro delle nazionali italiane. All’anteriore poi la vera celebrazione del trionfo sul Mostro friulano: Zoncolan, 22-05-2021.

Apparentemente si tratta di piccoli dettagli, ma che fanno la differenza anche sul piano dell’immagine. Tutti elementi che mostrano l’interesse di Aurum e di Eolo nel voler stare tra i grandi. Giusto qualche giorno fa lo stesso Matteo Cornacchione, meccanico della corazzata Ineos-Granadiers, sottolineava l’importanza delle bici “edizione speciali” per i marchi. Queste destano curiosità e dagli appassionati di tutto il mondo arrivano poi delle richieste al costruttore.

La consegna della Magma Zoncolan a Fortunato poco prima di partire per la penultima tappa del Giro (foto Maurizio Borserini)
La consegna della Magma Zoncolan a Fortunato poco prima della penultima tappa del Giro (foto Maurizio Borserini)

La versatilità della Magma

Il telaio della Magma è sviluppato con la tecnologia ECT: Experience Carbon Technology, che utilizza sei diversi tipi di fibra (carbonio) applicata in modo differente a seconda delle zone del telaio stesso. Anche in virtù di questa tecnologia la Magma è pulita nelle forme e ha un geometria molto “semplice” per corridori e meccanici, come sostiene anche Lorenzo.

«In generale – dice Fortunato – si tratta di una bici “pulita” nelle sue forme, abbastanza tradizionale. E anche per questo secondo me i meccanici ci lavorano bene (la componentistica tradizionale rende facili regolazioni e sostituzioni, ndr). E poi ha dei colori che “prendono” proprio. Si guida davvero bene. 

«Cosa avevo il giorno dello Zoncolan? Davanti il 54-36 e dietro l’11-32, mentre il giorno dell’Alpe Motta, con la bici versione Zoncolan, avevo il 39 e sempre l’11-32. Per adesso la bici è ancora in sede, ma la prossima settimana me la daranno!».

Per il resto la Magma Zoncolan, come le sue “sorelle”, montava il gruppo Shimano Dura Ace Di2 (con bilanciere CeramicSpeed), guarnitura Rotor. Ruote, manubrio e reggisella Enve. Sella Prologo e gomme Vittoria da 25 millimetri.

Ivan Basso, Alberto Contador, Giro di Sicilia, Rcs, 2019

Basso apre lo scrigno della Eolo-Kometa

31.10.2020
5 min
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«I soldi in giro ci sono – dice Basso parlando della nuova Eolo – solo che in Italia si continuano a rincorrere sempre gli stessi sponsor, che vedi passare di anno in anno da una squadra all’altra. E’ proprio brutto. Nel mio territorio ci sono aziende che non sono mai state coinvolte nel ciclismo. Devi andare da chi non sei mai andato. Ci vuole più tempo. Devi far conoscere il ciclismo, perché il ciclismo ha dei valori da raccontare».

Basso è un abile raccontatore, ma questa volta è più ispirato del solito. Il suo sogno e quello di Contador è realtà. Dalla Kometa-Xstra continental nascerà la EoloKometa professional e non è stato un viaggio breve.

Ci provò subito Ivan, incontrando sulla sua strada qualche furbacchione e tanti rifiuti. Una sorta di Piccolo Principe, con la sua rosa da difendere. Solo che in questo caso, perdonate il gioco di parole, le rose erano quattro, più due maglie gialle del Tour e tre rosse della Vuelta. E se due campioni come Basso e Contador si mettono in testa di raggiungere un obiettivo, dati i loro palmares, hanno quel che serve per arrivarci. Si trattava solo di capire dove agganciare i piedi e poi rimettersi a pedalare.

Bicicletta Aurum Magma, Alberto Contador, eolo Kometa
Aurum Magma, progetto Contador: la bici del team Eolo-Kometa
Bicicletta Aurum Magma, Alberto Contador, eolo Kometa
Aurum Magma, progetto Contador
E’ tutto pronto, Ivan?

Direi di sì, ormai. Siamo arrivati abbastanza lunghi a causa del lockdown, ma allo stesso tempo proprio in quel periodo abbiamo avuto le ultime certezze. I corridori buoni nel frattempo avevano già firmato. Avrei preso volentieri Aleotti, per fare un esempio. Ma abbiamo comunque una bella rosa di 20 uomini.

Perché quest’anno è andata in porto?

Probabilmente è stato premiato il lavoro a lungo termine. Abbiamo iniziato tre anni fa con Kometa che voleva crescere, ma da sola non bastava. Il progetto è sempre lo stesso, non abbiamo cambiato la linea in base a quello che avevamo di fronte. E l’idea prevede un vivaio, un centro di allenamento e una sede come per le squadre di calcio.

Quando è arrivato Eolo?

Un paio di anni fa. La sede è a 3 chilometri da casa mia. Conobbi Luca Spada tramite amici comuni alla Gran Fondo Tre Valli Varesine. Non conosceva il ciclismo e io non gli parlai della squadra, anche se lui sapeva chi fossi e cosa facessi. C’era voglia prima di creare un rapporto che prescindesse dalle convenienze.

Ed è nato?

Decisamente sì. Da parte mia ho provato a trasmettere i valori del ciclismo. Il primo punto secondo me è proprio questo: raccontare e far vivere lo sport. In un secondo tempo devi capire se per quell’azienda il ciclismo sia interessante. Non può essere solo un fatto di passione, deve esserci un ritorno per entrambi.

E funziona?

Lo abbiamo scoperto con Kometa. Aver investito non ha giovato solo alle vendite, ma ha fatto crescere l’azienda e favorito la nascita di relazioni. Alla fine di questo percorso, devi aspettare che la persona si convinca. Non devi andare a chiedere soldi, ma far nascere il desiderio.

Paolo Zani, Elia Viviani, Tour de San Luis 2012
Paolo Zani, manager di Liquigas, con Elia Viviani nel 2012
Paolo Zani, Elia Viviani, Tour de San Luis 2012
Paolo Zani, manager Liquigas, con Viviani
Quale filosofia c’è dietro la squadra?

La Eolo-Kometa rispecchierà i valori migliori delle squadre in cui sono stato. Ricordate lo Slogan della Liquigas che portava il gas dove gli altri non arrivavano? Curiosamente è lo stesso di Eolo, che porta internet dove gli altri non arrivano. Un messaggio semplice per la gente. Parlo quotidianamente con Pedranzini (titolare di Kometa, ndr) e Spada, come Amadio parlava con Zani. Sanno tutti come viene impiegato il budget, saremo parte delle loro aziende.

Un progetto che si espanderà?

Esatto, non è già finito, vogliamo crescere. Volevamo una casa per il team e ne avremo una in Valtellina e anche un quartier generale super innovativo dentro la sede di Eolo. E’ fondamentale per costruire cose importanti. Un luogo in cui nascano idee e progetti.

Un team italiano?

Sì, ma con un’unica anima. Il progetto della Fundacion ne fa parte, con Fran Contador in un ruolo chiave, ma io e Alberto facciamo fatica a definirci italiano o spagnolo. Abbiamo la bandiera comune del ciclismo. La maggioranza dei corridori sarà italiana ed è un bel segnale in un anno in cui tanti vanno indietro.

Quale è stato il criterio di scelta dei corridori?

Ho puntato sui ragazzi attratti dal progetto. Non quelli che sono venuti con una richiesta di soldi, ma quelli che piuttosto chiedevano informazioni su struttura e programmi. Ho trovato giovani fantastici che si sono messi a disposizione. Ho Andriotto che ci farà da talent scout. Vorrei essere come la Liquigas, ricordi?

La squadra di Basso e Sagan, Oss e Sabatini, Viviani e Nibali, Caruso e Capecchi…

Era un team stellare. Ho preso da Ferretti la serietà nel fare le cose e da Riis la programmazione tecnica, da tutti si deve imparare.

Quale sarà il tuo ruolo?

Sarò Basso e Alberto sarà Contador. Scherzi a parte, lui è più concentrato sull’aspetto tecnico-tattico. Io sono più sulle relazioni e i colloqui con gli sponsor e i dirigenti delle aziende.

Biciclette Aurum?

Esatto, Aurum, il nuovo marchio sviluppato da Alberto.

Quindi si chiudono i rapporti con Trek?

Resta un’ottima relazione. E’ stata una scelta che ha fatto Contador e che io ho seguito. Alberto è un cavallo di razza e ha voglia di gestire le sfide in cui si impegna.

Alberto Contador, Mauro Vegni, Ivan Basso, Giro di Sicilia 2019
Contador e Basso con Mauro Vegni al Giro di Sicilia del 2019
Alberto Contador, Mauro Vegni, Ivan Basso, Giro di Sicilia 2019
Contador e Basso con Vegni: Giro di Sicilia 2019
Quali saranno i prossimi passi?

A novembre ci sarà una serie di annunci e diremo quali sono i corridori. Ci sarà un ritiro di tre, quattro giorni a Varese, che però è legato alla situazione attuale. E poi abbiamo programmato due ritiri di 10-12 giorni a Oliva (in Spagna) che è la nostra base invernale.

Obiettivo Giro d’Italia?

Non voglio entrare nel terreno minato delle wild card. I criteri di selezione ci sono e ognuno deve pensare a fare bene il proprio dovere. Facciamo da tre anni una continental con risultati onorevoli. Siamo una squadra italiana. Abbiamo un contratto di tre anni con tre aziende sulla maglia, tre anni di progetto. Metteremo il numero sulla schiena dal primo gennaio per correre il più possibile, però mi tolgo da certi discorsi. Uno non deve pretendere niente, sono cose che ti devono essere date. Se hai i requisiti, vai avanti. Non abbiamo ancora dimostrato niente in questa categoria, dobbiamo andare forte in bicicletta.

Tre nomi soltanto, un’eccezione.

Ne sono orgoglioso. Fare una professional. Mantenere 15 corridori under 23. Aiutare il vivaio della Bustese in Italia che fa junior, esordienti e allievi. Quindi creare due scuole di ciclismo, una in Spagna e una in Italia. Mantenere tutta la struttura e fare il passo avanti è motivo di orgoglio. Ora c’è da lavorare sodo e con serietà per fare bene.