Giovanni Aleotti, emiliano di 21 anni, lo stesso che lo scorso anno arrivò secondo al Tour de l’Avenir, il 13 settembre è diventato campione italiano degli Under 23. E anche se il prossimo anno la sua maglia tricolore non sarà in gruppo perché Giovanni correrà nel WorldTour con quella della Bora-Hansgrohe, il fatto che a vincerla sia stata lui ha messo tutti d’accordo. A parte forse gli sconfitti, ma quella è un’altra storia.
Il mondo a un certo punto si è fermato…
Il mondo si è fermato per il lockdown sono saltati tutti i piani che avevamo per questa stagione e ci siamo trovati a riprogrammare tutto dall’inizio, inizialmente senza obiettivi. Non avevamo certezze, abbiamo solo cercato di mantenere una buona condizione.
Come è andata la ripresa post Covid di Aleotti?
Sono contento di essere ripartito subito con il piede giusto. Non sapevo se il lavoro fatto fosse sufficiente o meno, quindi ripartire subito bene con te vittorie e un podio mi ha dato molta motivazione.
Qualcuno pensava fosse meglio che passassi subito.
Credo con il senno di poi che la scelta di restare un anno ancora tra gli Under 23 sia stata la migliore, anche visti tutti i problemi causati dalla pandemia. E inoltre credo che per fare il salto bisogna essere pronti, quindi un altro anno non mi ha fatto male, anzi
Cosa ha imparato Giovanni Aleotti al Ct Friuli?
Ho imparato ad essere un atleta e a vedere il ciclismo come una professione. Ho imparato da loro a lavorare in modo serio, a pormi degli obiettivi e a fare il possibile per raggiungerli, quindi cercare di fare vita da atleti e sacrifici e a lavorare duro che è un po’ il motto della squadra.
Campione italiano, bel modo di lasciare il segno nell’anno in cui puntavi sul Tour de l’Avenir, che è stato cancellato…
Dopo il Giro d’Italia under 23 sapevo di stare bene e per questo con la squadra abbiamo deciso di fare corsa dura da subito. Questo successo mi ripaga di tanti sacrifici e di attese e rinvii subiti in stagione. Ho dovuto rinunciare a tanti appuntamenti, è un peccato che ad Imola non si corra il mondiale Under 23, ma già questo titolo è un grande traguardo per me e per tutta la squadra.
Contento di andare alla Bora?
Troverò Matteo Fabbro, che conosco e mi ha dato delle indicazioni, io cerco sempre un po’ di fidarmi delle persone che ho attorno e credo che sia una scelta… credo di essere circondato dalle persone migliori e quindi sono sicuro della scelta che ho fatto insieme a loro.