Body ed aerodinamica: Hardskin entra ufficialmente nel ciclismo

09.07.2025
4 min
Salva

Hardskin è da sempre un marchio leader nel settore del triathlon, una categoria che prima di tutte altre ha imparato ad usare i body, capi super performanti ed estremamente tecnici. Nelle ultime stagioni siamo testimoni del dilagare dei body anche nel ciclismo, soprattutto in ambito professionistico, ma a cascata tutte le categorie della bici stanno mutuando questo indumento.

Il body è il capo tecnico del futuro anche in ambito bici? Che ruolo può giocare un marchio come Hardskin che porta il suo importante know-how? Ne parliamo con Roberto Sambinelli, Brand Manager Hardskin in Italia.

Alla base il know-how e l’esperienza sviluppata nel triathlon ai massimi livelli
Alla base il know-how e l’esperienza sviluppata nel triathlon ai massimi livelli
Perché un’azienda che da sempre è leader nel triathlon entra anche nel mondo bici?

Il ciclismo è parte integrante e fondamentale nel triathlon, soprattutto nelle gare di lunga distanza. Da quando è nato il marchio Hardskin abbiamo realizzato capi da ciclismo che potessero essere utilizzati dai triatleti nelle fasi di allenamento, capi molto tecnici con le stesse caratteristiche di aerodinamicità, leggerezza e performance dei body da gara.

Roberto Sambinelli è il Brand Manager di Hardskin
Roberto Sambinelli è il Brand Manager di Hardskin
Quanto è utile in questa fase il know-how che arriva dal triathlon?

E’ fondamentale. Da sempre il triathlon è sinonimo di innovazione in tutti i suoi segmenti: biciclette, ruote, caschi e ovviamente abbigliamento. Le innovazioni sono rivolte a trovare materiali più performanti, aerodinamici e leggeri, marginal gains che nelle lunghe distanze possono fare enormi differenze. Per i body della collezione FormulaE abbiamo passato molte ore in diverse gallerie del vento, testando tessuti differenti con i nostri atleti professionisti ed esperti bike fitter. Il risultato? Un body dal peso di soli 160 grammi che permette un risparmio di 180 secondi considerando un wattaggio medio di 220 watt sulla distanza del segmento bike di un Ironman. Le stesse caratteristiche le ritroviamo anche nel body FormulaE da strada.

Quale sono o potrebbero essere i plus che Hardskin può offrire al ciclismo attuale?

Uno su tutti è l’approccio “ossessivo” che Hardskin mette nella ricerca dei migliori tessuti e materiali, oltre alla realizzazione. La qualità complessiva di capi tecnici che portino benefici effettivi alle performance degli atleti professionisti e non.

Il nuovo body FormulaE di Hardskin è destinato una volta di più ad essere un gamechanger
Il nuovo body FormulaE di Hardskin è destinato una volta di più ad essere un gamechanger
Oggi come oggi di cosa, restiamo nella categoria abbigliamento performance, non si può fare a meno?

Aerodinamica e leggerezza sono oggi i due punti fondamentali ricercati dagli atleti. L’alta qualità dei capi per noi di Hardskin è una prerogativa fondamentale. Come ogni azienda di oggi non è possibile fare a meno dello strumento marketing, ma per noi il core numero uno restano la ricerca, sviluppo e produzione del miglior capo possibile, con le tecnologie migliori a nostra disposizione.

Lo sviluppo dei capi tecnici ha raggiunto una sorta limite, oppure i margini di sviluppo sono ancora ampi?

Ci sono ancora margini di miglioramento sia in termini di peso che di termoregolazione. Nella nuova collezione FormulaE 2.0 che presenteremo in anteprima all’Italian Bike Festival, andremo ad inserire dei nuovi tessuti ultra leggeri per le maglie ed i body e altri materiali innovativi per i pantaloni.

Triathlon e ciclismo, estremizzazione e ricerca della massima resa, tutto collima
Triathlon e ciclismo, estremizzazione e ricerca della massima resa, tutto collima
Un capo tecnico incide realmente sulla performance complessiva dell’atleta?

Nel caso dei nostri atleti long distance può portare benefici cronometrici reali soprattutto nella sezione in bicicletta grazie all’aerodinamica del body. Sbilanciandoci verso il triathlon e cercando di quantificare i risultati ad ampio spettro, sono da considerare anche il peso ridotto ed una compressione idonea sul corpo. Sono due fattori importanti per le frazioni di nuoto e corsa, ma in generale aspetti tecnici che aiutano l’atleta, anche il ciclista, a performare meglio.

Gregory Barnaby, primo italiano a scendere sotto le 8 ore in un ironman
Gregory Barnaby, primo italiano a scendere sotto le 8 ore in un ironman
Nella categoria dell’abbigliamento super tecnico, il Made in Italy vale ancora?

Certamente. I capi della collezione FormulaE sono 100% Made in Italy, a partire dai tessuti, i fondelli, fino alla confezione del capo finito. L’ossessione per i dettagli e l’esperienza nella modellistica dei capi sono prerogative tutte italiane che non si trovano con lo stesso livello all’estero. Le mode del momento e le seduzioni temporanee esistono, ma è l’alta qualità che fa la differenza e ripaga sempre. In Hardskin siamo certi che puntare costantemente sul Made in Italy, sull’alta qualità sia ancora un aspetto fondamentale per il successo del marchio nel lungo periodo.

MADSS, la nuova frontiera dell’aerodinamica secondo Santini

28.05.2025
4 min
Salva

No, non confondiamoci con Mads Pedersen, la linea MADSS di Santini è tutt’altra cosa… anche se la velocità è un denominatore comune, tanto più che in Lidl-Trek vestono Santini. Nel ciclismo sappiamo che la resistenza dell’aria è il principale ostacolo alla velocità e lo scriviamo noi stessi sempre più spesso. Per questo Santini da anni investe nella ricerca di capi in grado di ridurre l’attrito e migliorare la performance. L’ultimo progetto prende il nome appunto di MADSS, acronimo di Mega AeroDynamic Speed Shell: una nuova linea di abbigliamento tecnico pensata per chi punta al massimo in termini di efficienza e velocità, senza rinunciare al comfort.

Frutto del lavoro del reparto R&D dell’azienda bergamasca, MADSS include body, calze, copriscarpe e guanti, tutti progettati per la competizione. Ogni elemento è sviluppato per ottimizzare l’aerodinamica e aumentare la resa in gara.

Aerodinamica sartoriale

E’ il capo di punta della linea ed esprime il massimo in termini di resa aerodinamica per i ciclisti più evoluti. La parte superiore, in Lycra leggera e traspirante, mantiene una sensazione costante di freschezza, mentre il taglio aderente e il colletto basso assicurano un profilo efficiente contro il vento. Le maniche, realizzate in tessuto a navetta con motivo a righe, stabilizzano la vestibilità e ottimizzano il flusso d’aria grazie all’effetto vortice.

La parte inferiore impiega una Lycra ad alta resistenza con trama a densità elevata, che offre compressione media e supporto muscolare, senza ostacolare il movimento. La parte della gamba è allungata, con taglio vivo e grip in silicone interno sulle cosce per massima stabilità.
Il fondello C3 con inserti in gel anti-shock e superficie ergonomica 3D lo rende adatto anche alle lunghe distanze e alle prove più dure. Una tripla tasca posteriore aggiunge funzionalità senza compromessi sul design.
Questo capo è disponibile in quattro grafiche, pensate per chi vuole distinguersi anche nello stile.

Guanti, quel tocco in più

I guanti MADSS non sono semplici accessori: sono progettati per chi cerca massima aerodinamicità e velocità. La parte superiore è in un mix di Lycra e poliuretano antivento, che riduce la resistenza dell’aria.
Il design compatto e affusolato permette di tagliare il vento con efficacia, migliorando la penetrazione aerodinamica. Il palmo, leggermente imbottito, garantisce comfort e precisione, ideali per cronometro o gare ad alta intensità.

Copriscarpe e calzini

I copriscarpe MADSS sono pensati per chi vuole ogni vantaggio possibile in termini di velocità. Si adattano come una seconda pelle, riducendo al minimo la turbolenza attorno al piede.
La loro costruzione avanzata li rende più di un accessorio tecnico: sono un alleato prezioso nelle gare dove ogni watt conta.

I calzini MADSS offrono il giusto equilibrio tra prestazioni, comfort e funzionalità. Il tessuto elastico e traspirante garantisce una termoregolazione efficace e una calzata precisa.
La zona piede è in Q-Skin, materiale che controlla l’umidità e mantiene i piedi asciutti. Il polsino con grip interno in silicone a tre strisce assicura stabilità anche sotto sforzo.

Santini

Simun: la bici gravel di MMR Bikes che sfida la velocità

10.05.2025
4 min
Salva

Il marchio spagnolo MMR Bikes ha deciso di fare un ulteriore passo in avanti nell’offerta di biciclette dedicate a chi ama il gravel. Ecco che arriva un nuovo modello per gli amanti di questa disciplina: la Simun. Una bici progettata e realizzata con l’intento di fornire il mezzo giusto per superare ogni limite per quanto riguarda la performance, il design e l’efficienza. Simun è il progetto di MMR Bikes che più testimonia il lavoro e lo studio legato all’ingegneria applicata al gravel, al fine di unire avventura e prestazioni. 

Chi pedala e sceglie il gravel non lo fa solamente con l’intento di scoprire nuovi territori e percorsi. Dietro l’esplorazione e la voglia di viaggiare c’è anche la ricerca di mezzi sempre più performanti, perché nessun ostacolo si deve mettere tra noi e la nostra voglia di pedalare. 

Nuovi orizzonti

Il disegno della Simun vede una geometria maggiormente aggressiva e orientata alla ricerca delle prestazioni. Alla base c’è un telaio che è stato concepito e sviluppato al fine di dare ai ciclisti più esigenti una guida maggiormente reattiva e aerodinamica. La posizione di guida dell’utente è stata rivista e ottimizzata con l’obiettivo di aumentare la velocità, senza tuttavia perdere il comfort. Caratteristica che ha sempre contraddistinto i modelli di MMR Bikes. Un occhio di riguardo, nel progettare la Simun, è andato anche alla stabilità: elemento fondamentale nel fuoristrada e nelle competizioni legate a questa disciplina. 

La configurazione del telaio combina un carbonio all’avanguardia, dotato di una grande leggerezza, e una rigidità ottimamente calibrata. Questo consente ai ciclisti di mantenere un ritmo elevato con meno sforzo, mantenendo al contempo l’assorbimento delle vibrazioni.

Sicura e tecnica

Anche nel gravel il passaggio interno dei cavi è diventato sempre più popolare, la Simun non è da meno. Infatti il passaggio cavi risulta comodo, e non va a togliere spazio al sistema di stoccaggio, completamente integrato nel tubo obliquo, nel quale riporre i ricambi essenziali da portare con sé durante una pedalata. 

Una delle novità tecniche da evidenziare è legata ai sistemi di sicurezza, MMR BIkes offre infatti la possibilità di stampare in 3D il supporto dedicato all’AirTag. Si tratta di un dispositivo che permette al ciclista di tracciare la posizione della bici. 

L’azienda spagnola ha pensato a tre versioni per il modello Simun. Alla base c’è sempre il telaio G3 Carbon Concept Frame. E’ possibile montare il gruppo dedicato al gravel di casa SRAM: Red XPLR E1 T-Type con monocorona da 42 denti. Mentre se si sceglie l’allestimento Shimano GRX, presente nelle altre due versioni della Simun, si passa alla doppia corona. 

Il prezzo al pubblico parte dai 2.779 euro della versione nominata Montaggio 50, per passare ai 5.049 euro del Montaggio 10. Infine per la versione top di gamma, Montaggio 00, il prezzo è di 7.399 euro. 

La gamma di biciclette MMR è distribuita in Italia dalla commerciale Fina Bike.

MMR Bikes

www.finabike.it

Che fatica stare a ruota di Remco. Effetto scia ridotto al minimo

08.05.2025
4 min
Salva

«Dietro Tadej un po’ di scia la senti, ma dietro Remco, è pazzesco… Ha un corpo fatto per il ciclismo, la sua aerodinamica è semplicemente pazzesca. Penso a Skjelmose all’Amstel Gold Race o a Madouas alle Olimpiadi: è davvero un supplizio stargli a ruota. Al Brabante ha “ucciso” lentamente Wout. Mentre lui, a ruota, recuperava».

Parole forti quelle di Benoit Cosnefroy, rilasciate alla TV belga nei giorni delle classiche. Un tema tecnico interessante che abbiamo girato, così com’è, a Mattia Cattaneo, compagno di squadra di Remco Evenepoel alla Soudal-Quick Step e atleta da sempre molto attento alle dinamiche aerodinamiche, vista anche la sua vocazione da cronoman. I due si allenano spesso insieme: Cattaneo sa bene di cosa parlava Cosnefroy.

Mattia Cattaneo è uno dei compagni più esperti di Remco e anche uno dei suoi uomini di fiducia
Cattaneo è uno dei compagni più esperti di Remco e anche uno dei suoi uomini di fiducia
Mattia, insomma è vero quel che dice Cosnefroy?

E’ vero, è vero… Lui è l’estrema espressione di questa esposizione aerodinamica di livello. Quando gli sei a ruota ti chiedi come faccia ad andare così forte e in quella posizione.

Già, come fa?

Io credo sia principalmente una questione di spalle, strette (e con la testa incassata, ndr). Quando gli sei a ruota vedi proprio che lui sparisce sulla bici.

Okay, ma è studiata?

Chiaramente è studiata, ma è qualcosa che a lui viene naturalmente. Remco ci è proprio predisposto. Io per esempio ho una posizione discretamente aerodinamica, ma non riuscirei a stare in quella postura che ha lui.

E qual è?

Spianato sulla bici, con la schiena giù, le spalle strette e la testa in mezzo, i gomiti piegati… Madre natura gli ha dato davvero tanto in termini di impatto aerodinamico. Senza contare che è anche piccolo.

Mattia, immaginiamo che certi dati non siano né facili da stabilire né divulgabili, ma se dovessimo dare una stima, anche grossolana: quanto si spende in più stando a ruota di Remco rispetto ad altri corridori?

Certi numeri non li posso dire, sennò mi licenziano! Se uno potesse vedere i suoi valori di CDA in galleria del vento direbbe che non è possibile. Se dovessi stimare quanto si spende in più alla sua ruota, direi dai 35 ai 50 watt in più rispetto ad un altro corridore. Poi dipende…

Da cosa?

Velocità, altezza degli atleti… Faccio un esempio: Remco è alto 172 centimetri. Magari un Lenny Martinez, il primo dei “piccoli” che mi viene in mente, spende appena 15 watt in più della media. Io che sono più alto sprecherei già parecchio di più.

Esempio di fuga a due con l’ex iridato: Remco a ruota di Van Aert e viceversa. Van Aert si schiaccia molto per prendere meno aria quando è a ruota
Facciamo un esempio restando in casa Soudal-Quick Step, prendiamo un Vansevenant, alto 176 centimetri?

Se alla sua ruota risparmi 100 watt, a quella di Remco arrivi a 60-50… forse. Di conseguenza l’impatto è maggiore. E poi questo conta moltissimo se si è in due. Perché se si è in tre o più le cose cambiano.

Cioè? Spiegaci meglio…

Ipotizzando di stare sempre in linea, chi è in terza posizione prende meno, in quarta ancora meno. Solitamente dalla terza alla quinta posizione sono quelle in cui si spende meno, perché dopo subentrano le turbolenze. E’ un po’ come stare dietro a un camion: se gli sei a due metri è una cosa, se sei a 6-7 è un’altra.

Quindi se si sta da soli con Remco è un bello spreco di energie!

Esatto, se sei piccolo ti puoi salvare, ma se ci dovesse capitare un Jonathan Milan… farebbe una gran faticaccia!

Van Rysel RCR-F, tutta velocità e zero compromessi

28.03.2025
4 min
Salva

Van Rysel ufficializza la sua bicicletta nata per la velocità. RCR-F non è un compromesso, non è una bici buona per fare tutto e si basa su caratteristiche numeriche ben precise, dati che hanno l’obiettivo di categorizzare la nuova piattaforma. Un approccio innovativo.

Sotto i 1.500 metri di dislivello in 100 chilometri, con salite dalla pendenza media che non supera il 5%. Una bici studiata per rendere al meglio ed esprimere le sue potenzialità quando l’andatura media è superiore ai 36 chilometri orari. Adatta anche per le gare con il pavé dove le medie orarie sono diventate elevate. RCR-F è adatta agli sprinter. Come è stato possibile sviluppare una bicicletta basandosi su queste caratteristiche? Grazie al contributo di Swiss Side.

La nuova RCR-F, bici super aero
La nuova RCR-F, bici super aero

Van Rysel e Swiss Side, aero all’ennesima potenza

Pur mutuando solo in parte una sorta di impatto estetico dalla RCR (quella usata dal Team Decathlon-Ag2r), il riferimento è al carro posteriore, la nuova RCR-F si spinge verso un’importante estremizzazione dei concetti aerodinamici. La traduzione pratica e tangibile si riflette sulle forme della bicicletta e dalle varie integrazioni.

Rispetto alla RCR “standard”, la F risparmia 1,2 watt dalla forcella e 4,4 dal tubo sterzo. 1,7 watt dal tubo obliquo, 2,7 dal cockpit integrato. Significa risparmiare 1 minuto e mezzo in una gara come il Giro della Fiandre (rispetto all’utilizzo della RCR).

Nel wind tunnel con Swiss Side
Nel wind tunnel con Swiss Side

Carbonio unico e layup specifico

La tecnica utilizzata per la nuova Van Rysel RCR-F è monoscocca, senza un blend di fibre, ma con l’impiego di una sola tipologia di carbonio: altissimo modulo 60T. La posa delle pelli (ben 517 per un singolo telaio in taglia media) è dedicata a questo modello, per via delle forme così funzionali delle tubazioni.

Inoltre, il design complessivo della RCR-F (insieme alla fibra ad altissimo modulo) ha permesso di limitare l’impiego delle resine epossidiche, senza sacrificare la rigidità e limitando il valore alla bilancia.

Manubrio integrato, Van Rysel chiama Deda

Come per la RCR, anche la F adotta un cockpit integrato disegnato da Van Rysel e prodotto da Deda su richiesta specifica. «Eccellenza Italiana» dicono dalla Francia e da Swiss Side. Il disegno è diverso, se messo a confronto con quello in dotazione alla RCR. Tutta la sezione centrale/superiore è creata per limitare al massimo il contrasto con lo spazio e nel complesso è sviluppato per agevolare la presa bassa/aerodinamica per lunghi periodi, naturalmente in ottica sprint.

L’integrato prende il nome di Ergodrops e porta in dote anche una sorta di svasatura da ambo i lati per il posizionamento dal nastro manubrio, in modo da limitare qualsiasi spessore non necessario.

Taglie ed alcuni dettagli delle geometrie

Le misure disponibili sono 6, dalla XXS alla XL. Ci sono due valori comuni a tutte le taglie, la lunghezza del carro posteriore di 41 centimetri ed il rake della forcella di 45 millimetri. Inoltre, analizzando taglia per taglia la bici, emerge un prodotto decisamente compatto, con un interasse contenuto e piuttosto ribassato nella sezione frontale. Bici aggressiva.

Marchio di fabbrica Van Rysel con orientamento race
Marchio di fabbrica Van Rysel con orientamento race

Allestimenti e prezzi

Importante sottolineare che la Van Rysel RCR-F lascia un passaggio utile al passaggio degli pneumatici fino a 32 millimetri di sezione /sempre bene considerare il binomio gomme/ruote). Tre allestimenti: Signature Team, Shimano Ultegra e Shimano 105 Di2.

Il primo si basa sulla trasmissione Dura Ace con power meter annesso e ruote Swiss Side Hadron 625 ULT (9.499 euro di listino).

Il secondo ovviamente porta in dote la trasmissione Ultegra con power meter InPeak alla pedivella e ruote Hadron CLA 625 (6.499 euro di listino).

Il terzo allestimento prevede la trasmissione 105 Di2, sempre con il misuratore InPeak alla pedivella e ruote Hadron CLA 625 (5.499 euro di listino).

I pesi dichiarati sono rispettivamente di: 7,7, 8 e 8,2 chilogrammi (pedali esclusi).

Van Rysel

Castelli Aero Race, la maglia aerodinamica 7.0

23.08.2024
3 min
Salva

Castelli Aero Race 7.0 è l’esempio lampante di quanto è evoluta e cresciuta la tecnologia aerodinamica dedicata ai capi tecnici ed ai tessuti.

Sono passati quasi vent’anni da quando è comparsa la prima maglia aerodinamica da indossare anche per le gare in linea, non solo per le prove contro il tempo e da quell’epoca molto è cambiato. Ci sono tanta tecnicità e comfort, la termoregolazione e le performances dei capi contribuiscono a migliorare la resa atletica, non in ultima l’immagine (oggi è fondamentale) che offre un capo indossato. Entriamo nel dettaglio di questo capo super tecnico prodotto da Castelli.

Maglia aderente ed elegante in stile Castelli
Maglia aderente ed elegante in stile Castelli

Castelli Rosso Corsa

Rosso Corsa è un ulteriore valore aggiunto ai capi firmati Castelli e rappresenta una famiglia di prodotti che adottano tecnologie tra le più avanzate disponibili, comunque sempre in evoluzione. Rosso Corsa è simbolo ed icona per chi utilizza ogni componente, accessorio e dettaglio per migliorare la prestazione.

La maglia Aero Race 7.0 (diversa dal modello Espresso) rientra in questo pool di capi e si fregia anche dell’etichetta Bluesign. Significa che ogni passaggio della filiera, dall’approvvigionamento fino ad arrivare alla produzione vera e propria, è controllato meticolosamente. L’intento è quello di ridurre al minimo l’impatto ambientale, talvolta azzerando anche l’utilizzo di prodotti chimici.

La differenza di costruzione tra le maniche ed il resto del capo
La differenza di costruzione tra le maniche ed il resto del capo

Aero Race 7.0

7.0 non è un numero a caso, perché la Aero Race di Castelli rappresenta la settima generazione di quella maglia aerodinamica (il nome era Split Second) che ha cambiato completamente il concetto di tecnologia dell’abbigliamento dedicato al ciclista.

Aero Race nasce da un’applicazione di modelli CFD che analizzano i flussi d’aria e che hanno permesso di ideare un design specifico dei tessuti, di posizionare ogni singola cucitura in maniera altrettanto specifica e di essere comoda nel lungo periodo. Inoltre ha un eccellente potere di gestione dell’umidità che inevitabilmente viene prodotta durante lo sforzo.

Il comfort è uno dei cardini della maglia
Il comfort è uno dei cardini della maglia

Le sue particolarità

E’ costruita grazie al nuovo tessuto Castelli Air 0 Stretch, molto elastico e capace di adattarsi perfettamente al corpo. Non sacrifica la comodità, la traspirabilità e permette di aumentare l’efficienza di penetrazione dello spazio quando si oltrepassano i 30 chilometri orari.

Ha un valore alla bilancia dichiarato di 134 grammi ed ha un range ottimale di utilizzo compreso tra i 18 e 35 gradi. Le maniche sono allungate fino a livello del gomito, con profili a taglio vivo. La costruzione delle maniche si abbina e collima con quella delle spalle. Il girovita presenta un elastico che sostiene la maglia e la tiene nella posizione adeguata, oltre che sostenere le tasche. Le due pannellature, quella sul torace e quella sulla schiena, sono costruite grazie ad una trama leggerissima e particolarmente traspirante. Il girocollo è ribassato. La zip è lunga. Il prezzo di listino della maglia Castelli Aero Race 7.0 è di 124,95 (ora disponibile con uno sconto del 25%).

Castelli Cycling

Aero111 lo pneumatico che nasce da una collaborazione a tre

03.07.2024
5 min
Salva

Aero111 è uno pneumatico ma anche il primo sistema ruota/pneumatico che vede l’aerodinamica come soggetto principale. Nasce dalla collaborazione di tre colossi nell’ambito dello sviluppo ciclistico. DT Swiss, Swiss Side e Continental.

Di cosa si tratta? Di una copertura disegnata, sviluppata (dalla collaborazione e tre) e prodotta (da Continental) in modo specifico per la ruota anteriore, soluzione creata per offrire dei vantaggi nei termini di efficacia aerodinamica, senza sacrifici in fatto di tenuta, sicurezza e performances in generale. Il progetto prende il nome di Aero111.

Le cavità che caratterizzano il battistrada di Aero111
Le cavità che caratterizzano il battistrada di Aero111

Una collaborazione a tre

Non è la prima volta che viene introdotto nel mercato un sistema ruota/pneumatico. Ma è la prima volta che tre punti di riferimento del settore ciclistico, per produzione, sviluppo delle tecnologie, soluzioni dell’aerodinamica applicata al ciclismo e ricerca strenua dei marginal gains collaborano per il raggiungimento di un risultato destinanto a cambiare la categoria.

E’ la prima volta in assoluta per uno pneumatico aero concept. DT Swiss per le ruote, Swiss Side per le soluzioni aerodinamiche (in più di un’occasione abbiamo sottolineato i frutti delle collaborazioni tra le due aziende svizzere). Continental, leader per la produzioni di pneumatici.

Diverse le configurazioni provate nella galleria del vento (foto Swiss Side)
Diverse le configurazioni provate nella galleria del vento (foto Swiss Side)

Aero111 è un tubeless

Prodotto utilizzando la base di sviluppo dello storico GP5000 TR (tubeless ready), Aero111 è una sorta di pneumatico tubeless semi-slick che presenta un disegno decisamente particolare ai lati, unico nel suo genere. Non si tratta di intagli, ma di cavità vere e proprie (48 in totale e equamente distribuite) che attivano dei micro-vortici, un’azione che agisce in modo positivo sull’aderenza e massimiza l’effetto vela che si genera inevitabilmente con la rotazione della ruota anteriore (non protetta dal verticale). Come un effetto turbo. Questo pneumatico debutta ufficialmente al Tour de France con il Team Decathlon-AG2r che utilizza le ruote Swiss Side.

Due larghezze disponibili

26 e 29 millimetri, con due indirizzi ben precisi. Tenendo ben presente che ognuna delle due sezioni è stata sviluppata sfruttando la combinazione con le ruote DT Swiss Aero+ e le valutazioni Swiss Side, la misura più piccola trova il binomio ottimale con la categoria Aero Performance, la maggiore con le ruote della categoria Endurance (ad esempio le ERC). A prescindere dalla configurazione ottimale votata al massimo rendimento, non ci sono limiti di compatibilità.

I valori alla bilancia dichiarati sono di 250 grammi per la 26×622 e 280 grammi per la 29×622 (ben al di sotto della media della categoria, con pesi davvero leggeri). Entrambe le sezioni sono compatibili hookless. Il prezzo di listino del singolo pneumatico è di 119,95 euro, utilizzabile anche con camere d’aria. Il nuovo Aero111 sarà montato sulle ruote DT Swiss (combinato con il Continental GP5000 TR) delle famiglie ARC e AR, ERC e ER (carbonio e alluminio) con un aumento di prezzo (rispetto al listino delle sole ruote) compreso tra i 150 e 50 euro.

Aero111 per l’anteriore e GP5000 TR per il posteriore
Aero111 per l’anteriore e GP5000 TR per il posteriore

Democratizzazione dell’aerodinamica

Rispetto a qualche anno addietro le ruote sono cambiate (tantissimo). I freni a disco, l’evoluzione progressiva e costante della ricerca nell’ambito dell’aerodinamica applicata allo sport, sono fattori che non hanno fatto altro che accelerare un processo già in atto. E’ pur vero che, una volta disponibile per pochi, oggi l’aerodinamica è alla portata di molti, un concetto che troviamo ovunque, influisce sull’efficienza e permette di risparmiare energie. In bicicletta si parla di efficienza aerodinamica quando si superano i 15 chilometri orari, perché oltre questa soglia la maggior parte delle energie che si spendono sono dedicate a contrastare lo spazio.

Quale è il contributo di uno pneumatico come Continental Aero111? Agisce sulla resa tecnica dell’intera ruota, che diventa più equilibrata alla basse e alte velocità (considerando un delta tra i 30 e 45 chilometri orari e con ruote da 38 e 62 millimetri). Inoltre tende a smorzare (in alcuni casi azzerare) l’effetto “steering”, ovvero quella forza impressa dal vento laterale sulla ruota, che si riflette in modo negativo sullo sterzo e sul controllo dell’avantreno.

Non solo velocità da professionista

Per contestualizzare ancora meglio lo sviluppo che c’è dietro al tubeless Continental Aero111, vediamo cosa ha aggiunto Jean-Paul Ballard (CEO Swiss Side).«Fino ad oggi chi ha investito nello sviluppo dei prodotti utilizzando concetti aerodinamici, ha sempre tenuto il riferimento dei 45 chilometri orari. Non tutti – ci dice Ballard – vanno a quella velocità e riescono a mantenerla in modo costante. Ecco perchè i numerosi test, combinazioni e fasi di sviluppo di Aero 111 hanno considerato ruote alte e più basse e velocità che scendono fino a 30 chilometri all’ora. Considero-prosegue Ballard-la vera democratizzazione dell’aerodinamica, che vuole abbracciare cotegorie di ciclisti molto differenti tra loro.

«Per finire – conclude Ballard – lo pneumatico è fondamentale per migliorare le prestazioni aerodinamiche della ruota anteriore. È la prima parte del sistema della bici a colpire l’aria in arrivo e condiziona il flusso d’aria sulla ruota. Se condizionato correttamente, il flusso d’aria può aderire al cerchio molto meglio e ad angoli elevati di vento trasversale. Ciò porta a significative riduzioni della resistenza aerodinamica e a un massiccio aumento dell’effetto vela. Lo pneumatico AERO 111 è sviluppato per massimizzare questo effetto, soprattutto a basse velocità, dove i normali pneumatici, aerodinamicamente, semplicemente non funzionano».

Miura TC37 Disc: leggere, scorrevoli e per ogni terreno

29.02.2024
3 min
Salva

Le ruote sono una delle componenti tecniche più importanti, se non la più importante. Sono l’unico punto di contatto tra la bicicletta e l’asfalto, quindi ogni dettaglio conta e va curato. Ursus propone, per i ciclisti che cercano un prodotto polivalente, le Miura TC37 Disc: aerodinamiche, leggere ed estremamente scorrevoli.

Raggi e mozzi

Il peso contenuto è dato dalla sezione ellittica scelta da Ursus per i raggi, questa forma permette di alleggerire di molto le ruote. Inoltre, la scelta tecnica dei raggi ellittici porta un vantaggio aerodinamico e una migliore resistenza alla trazione. L’incrocio e la tensionatura portano le Miura TC37 Disc ad essere molto reattive, caratteristica fondamentale per chi cerca un prodotto di alta qualità. 

La scelta di montare il mozzo RD52 consente di avere raggi straight pull che migliorano l’aerodinamica. Con un guadagno di 3 watt a 48 km/h, 4.3 watt a 55 km/h e 6 watt a 60 km/h). Il mozzo RD52 risulta estremamente leggero, e garantisce un’estrema scorrevolezza durante la pedalata. Le Miura TC37 Disc sono ruote tubeless ready, uno dei modelli più leggeri di casa Ursus. Dimostrandosi così un prodotto adatto a terreni misti, con tanti tratti in salita.

Dettagli tecnici

Le Miura TC37 Disc hanno un canale interno da 21 millimetri, che riesce ad ospitare tranquillamente copertoni fino a 28 millimetri di larghezza. Il peso della ruota anteriore è di 735 grammi, mentre per la posteriore è di 870 grammi. La compatibilità è garantita con tutti e tre i gruppi: Shimano, SRAM e Campagnolo. Dettaglio importante, le Miura TC37 Disc sono compatibili anche con il gruppo Campagnolo Ekar. 

Ursus

Bianchi Milano RC Icon 999, il body sinonimo di velocità

13.02.2024
3 min
Salva

Prestazioni assolute e un’indole votata alla massima aerodinamicità. La capsule RC Icon 999 si arricchisce di un nuovo body pensato per raggiungere nuovi livelli di prestazione in tutte le condizioni. I tessuti sono stati studiati per riscrivere gli standard di velocità e penetrazione dell’aria. Un nuovo livello di performance firmato Bianchi Milano che con il suo design iconico riporta il ciclista ad indossare i colori che hanno fatto la storia del brand milanese.

La capsule collection RC Icon 999 si arricchisce di un nuovo body aerodinamico
La capsule collection RC Icon 999 si arricchisce di un nuovo body aerodinamico

Aerodinamico

L’obiettivo di questo body RC Icon 999 è sicuramente la capitalizzazione di ogni watt espresso. Questo è favorito dall’assenza di cuciture, che riduce al minimo ogni forma di attrito. Un’attenzione che continua anche nella zona della spalla, quella più esposta all’aria, su cui viene impiegata una saldatura a T. Tutto ciò è permesso dal tessuto tecnico compatto 3D Diamond Aero, impiegato nella zona frontale e nelle maniche, garantisce elasticità e fit racing, mentre la struttura romboidale del pannello frontale esalta la caratteristica aerodinamica del capo.

Sul piano del design grafico, come tutta la capsule Icon 999, il body si ispira alla storia e alla tradizione di Bianchi, con l’iconica fascia orizzontale e il mitico celeste a caratterizzarne il look, esaltando al tempo stesso l’eleganza e la modernità della tonalità del grigio.

Fit ideale

L’assenza di cuciture anche nella parte bassa aiuta a migliorare il comfort. Questo aspetto è infatti un altro pregio indiscutibile del body RC Icon 999. Il tessuto 4way stretch garantisce una vestibilità ideale e aderenza all’anatomia delle gambe. Caratteristiche che si traducono nella penetrazione aerodinamica e resistenza alle abrasioni. Il comfort, anche sulle lunghe distanze, è assicurato invece dal fondello progettato con Elastic Interface che aiuta a mantenere alti standard di comodità.

La cura nel dettaglio nella gamma RC Icon 999 la si percepisce fin da subito. Per il body RC Icon 999 è infatti pensato un packaging dedicato, che permette fin da subito di immergersi nel mondo e nella filosofia Bianchi Milano. Il capo è disponibile nelle taglie dalla S alla XXL ed è acquistabile sul sito ufficiale al prezzo di 399,90 euro.

BianchiMilano