Più aerodinamica e meno pesante, tecnologia aerospaziale ma linee pulite: la nuova Lapierre Aircode DRS è davvero la bici del “compromesso zero”. I corridori della Groupama-Fdj l’hanno usata già all’ultimo Tour de France.
Mai così aerodinamica
Quella appena nata è la terza generazione della Lapierre Aircode DRS, la prima con freno a disco. L’aerodinamica è centrale. Gli studi e lo sviluppo sono stati fatti presso il TUE (Technology University di Eindhoven) e in galleria del vento.
Il tubo obliquo rappresenta circa il 25% della resistenza e la forcella circa il 20%. Incide molto meno (circa il 10%) il tubo di sterzo. Per questo in Lapierre hanno lavorato molto sulle sezioni dei tubi e anche sul piantone. Telaio e forcella sono stati concepiti come un unico corpo proprio per far defluire l’aria
Si è lavorato sull’efficienza aerodinamica della bici, cioè quanto questa riesce a “scappare via”. Se infatti si fa un confronto con il vecchio modello si nota come la superficie d’impatto sia quasi la stessa, mentre migliora notevolmente lo scarico dell’aria, riducendo cioè le turbolenze. E’ questa la tecnologia DRS (Drag Reduction System).
Telaio: comfort sì, prestazioni anche
Le geometria della Lapierre Aircode DRS è legata all’aerodinamica. Tuttavia non è scomoda o estrema: piace anche ai triatleti. Alla base di tutto c’è un “raddrizzamento” del tubo piantone: dalla Xs alla M l’angolo misura 74°, mentre scende a 73,5° per le misure dalla L a XXL. Questo ha consentito di “accorciare” il top tube, soluzione apprezzata anche dagli scalatori. L’angolo di sterzo non scende sotto i 72° neanche nelle misure più piccole (73° nella M e 74 dalla L). Il carro misura appena 405 millimetri e si intuisce facilmente quanto la Aircode DRS possa essere reattiva e veloce.
Il telaio è un monoscocca in carbonio UD SL, che utilizza 3 o 6 tipi di fibre di carbonio a seconda se DRS Ultimate o DRS. La versione più pregiata, Ultimate, risulta essere il 3% più rigida nella zona del movimento centrale e il 10% in quella del tubo di sterzo. Tuttavia è anche il 12% più flessibile e quindi più confortevole nella zona del carro. Questa è stata un’indicazione specifica dei corridori della Groupama-Fdj. Ebbene Lapierre con la scelta delle fibre giuste li ha accontentati.
Da segnalare una lieve asimmetria (impercettibile) nei foderi della catena. Perché questa scelta? Perché si ha la trasmissione, che necessita di spazio, sul lato destro e il freno a disco sul lato sinistro. E lo stesso vale per l’anteriore: anche la forcella ha un disegno leggermente più robusto nel fodero che ospita la pinza del freno. Il perfetto bilanciamento è assicurato.
E per il peso… operazione dieta!
La Lapierre Aricode Drs ha il Dna aero, ma come abbiamo detto è la bici del “compromesso zero”: quindi anche il peso è da record: 975 grammi nella taglia M incluse le parti in lega (collarino reggisella e vite, sedi dei cuscinetti per forcella e movimento…).
Grazie alla tecnologia GLP, Gravity Logic Project (che Lapierre ha ripreso dalle sue MTB) si è cercato di posizionare il peso il più possibile verso il basso così da abbassare il baricentro e migliorare la guida.
Componenti made in Lapierre
Lapierre propone una novità assoluta: le ruote sulle versione 6.0 e 7.0 . Il brand francese ha infatti realizzato delle ruote in carbonio con criteri di scorrevolezza e aerodinamica moderni: sezione interna maggiorata (16 millimetri), forma “a goccia” e tubeless ready. I profili montati sulle due versioni della Aircode DRS sono rispettivamente da 38 e 50 millimetri con pesi di 1.514 e 1.584 grammi. Sulla Aircode DRS si possono montare coperture con sezioni fino a 28 millimetri.
Anche l’attacco manubrio è… fatto in casa: è in alluminio 7075 e nella parte inferiore vi passano i cavi di freni e comandi per questo non è reversibile e lo si trova da 90 a 120 millimetri.
La piega invece è in carbonio, ma con rinforzi in lega nella zona dove si va a serrare l’attacco. Questa pesa 255 grammi nella misura da 42 centimetri di larghezza. Si può chiedere anche col manubrio da crono, l’Aero Bars Ski.
I prezzi vanno dai 3.059 euro della versione 5.0 (Shimano 105, 11v) ai 6.999 della 8.0 (Shimano Ultegra Di2, 11v).