Merlier apre il Polonia. E Caruso, tornato in gara, guarda avanti

29.07.2023
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POZNAN – Con la Poznan-Poznan si è aperto l’80° Tour de Pologne. Una tappa per velocisti doveva essere e una tappa per velocisti è stata. E il migliore di loro? Tim Merlier. Sornione al via, il corridore della Soudal-Quick Step era tra i più marcati. Ma in gruppo si è rivisto un corridore, che velocista non è, ma è uno degli italiani più forti, Damiano Caruso.

Il siciliano era al rientro dopo il Giro d’Italia. Sembra stare bene. Di certo è sereno, tranquillo, magro… insomma è il solito Damiano. Il corridore della Bahrain-Victorious è giunto ad un momento della sua carriera in cui sa esattamente dove sta, come sta, cosa può fare lui e, se vogliamo, anche cosa possono fare gli altri. Ha quella che si suol dire, la situazione sotto controllo.

Questa prima frazione del Polonia è stata un’occasione ideale per parlare con lui.

Damiano, come stai?

Sto bene – replica con tono squillante e sincero – sono contento di essere venuto qui in Polonia. Se non altro perché sono scappato dai 45 gradi che avevo a casa in Sicilia! Qui c’è una temperatura più normale, più umana. Scherzi a parte, abbiamo fatto un bel periodo in montagna.

Dove?

Sono stato a Livigno, anzi al Passo Foscagno per la precisione (che sfiora i 2.300 metri di quota, ndr). Ora inizia la seconda parte della stagione. Mi aspetta un bel blocco di gare da fare nei prossimi due mesi.

La Vuelta…

E prima Burgos. Vado alla Vuelta con grande serenità. Alla fine il mio primo obiettivo della stagione era quello di fare un buon Giro e l’ho centrato. In Spagna mi piacerebbe provare a vincere una tappa e se questo dovesse accadere per me sarebbe ancora una volta una grande stagione. Era nei programmi sin da questo inverno fare Il Giro e andare all’arrembaggio alla Vuelta.

Damiano Caruso (classe 1987) alla presentazione dei team. Il siciliano non correva dal Giro
Damiano Caruso (classe 1987) alla presentazione dei team. Il siciliano non correva dal Giro
Hai dato uno sguardo al percorso spagnolo?

Ho visto che è ancora una volta particolarmente dura: tante salite e tanti arrivi in quota. Se devo dire una tappa in particolare non c’è l’ho, però credo che ci saranno tante occasioni per provare a portarsene a casa almeno una.

Sarà un “Remco contro tutti”?

Vista “da fuori” sarà una bella battaglia. Oltre a Remco ci sarà un alto livello: Vingegaard, Roglic, Ayuso…

Che corsa ti aspetti?

Difficile dirlo. Semmai spero che non ci sarà “l’ammazza-Vuelta”, uno alla Vingegaard al Tour. Anzi, spero che Jonas possa risentire un po’ delle fatiche francesi in modo da tenere aperto il discorso della vittoria e quello del podio finale il più possibile. Però non credo che sarà un tutti contro Remco, sarà un tutti contro tutti.

Remco ha messo Vingegaard come favorito, ma pare sicuro di sé. Si è allenato forte…

Riconfermarsi è sempre più difficile che vincere. Quest’anno ha più pressioni. L’anno dopo una vittoria hai gli occhi puntati addosso: per me avrà del filo da torcere. Ma tutto questo andrà a vantaggio dello spettacolo. Ma è impossibile stabilire chi sia il favorito.

Caruso (al centro) ha tenuto davanti la squadra nel momento del nubifragio in questa prima tappa polacca
Caruso (al centro) ha tenuto davanti la squadra nel momento del nubifragio in questa prima tappa polacca
Invece in casa Jumbo-Visma Vingegaard e Roglic si pesteranno i piedi?

Non credo, sono entrambi soddisfatti della stagione che hanno fatto. Roglic ha vinto il Giro, Vingegaard ha vinto il Tour: insomma, andarsi a creare dei conflitti interni non sarebbe intelligente da parte loro. E siccome penso che sono dei ragazzi intelligenti, non creeranno questo tipo di situazione.

E di Ayuso cosa ci dici? Lui potrebbe essere la bestia nera?

A dire il vero non lo conosco molto bene. Sicuramente è un ragazzo di talento. L’ultima gara che ho fatto contro di lui è stata il Giro di Romandia, dove è andato forte e ha vinto a cronometro se ben ricordo. Ha tantissimi margini di crescita. E poi la Vuelta è la gara di casa per lui e sicuramente sarà una motivazione extra. Sono certo che sarà tra coloro che darà spettacolo.

Insomma ci sarà da divertirsi, soprattutto se Remco sarà stuzzicato. E voi con chi farete classifica?

Anche noi abbiamo dei ragazzi giovani che cominciano ad affacciarsi ai piani alti e a voler fare classifica, penso a Santiago Buitrago, piuttosto che ad Antonio Tiberi. E’ giusto che questi ragazzi provino a fare esperienze nuove.

Il podio della prima tappa del Polonia, con il vincitore Merlier, Kooij e Gaviria in maglia Movistar
Il podio della prima tappa del Polonia, con il vincitore Merlier, Kooij e Gaviria in maglia Movistar

Intanto il pubblico polacco, indomito davanti al nubifragio, si stringe attorno al podio. Le scene sono quelle classiche del ciclismo ad ogni latitudine: la ricerca delle borracce da parte dei tanti bambini giunti qui nell’autodromo di Poznan. I selfie con i corridori, specie quelli della nazionale polacca. Gli applausi… E tanti di questi applausi sono per Merlier, che ha vinto esattamente due minuti prima che il suo compagno Remco Evenepoel conquistasse la Clasica de San Sebastian.