Il mercato dei corridori è ancora nel vivo e mai come quest’anno si attendono novità roboanti. E’ la fase della stagione in cui le aziende iniziano a lavorare su tutto ciò che deve essere personalizzato, dalle bici alle scarpe, passando per l’abbigliamento. Di solito il primo fitting per il vestiario si far proprio nei giorni successivi al Lombardia, quando gli atleti sono ancora in buona forma e non portano con sé i (pochi) chili di troppo che di solito arrivano con le vacanze. Ma se questo è un momento ad alta intensità nel mondo dei professionisti, è chiaro che i fatturati si fanno con gli amatori. Ed è così che parlando con Stefano Devicenzi di Santini viene fuori che in questi stessi giorni i team di persone… comuni si fanno avanti per creare il kit della prossima stagione. Loro sono quelli che traggono i benefici maggiori dal grande lavoro dell’azienda bergamasca con i professionisti, potendo scegliere fra le soluzioni che sono state sviluppate con i campioni.
Insomma Stefano, par di capire che realizzate il meglio per le squadre professionistiche, ma il grosso del pubblico è quello che poi acquista i capi nei negozi oppure online?
E’ proprio così. Realizziamo maglie e kit su misura per i più grandi nomi del professionismo, sia nel triathlon sia nel ciclismo. Però la nostra produzione, sia la collezione sia quella custom, è rivolta anche ad altri utilizzatori della bicicletta. L’appassionato che partecipa a una gran fondo o semplicemente pedala per passione e magari ha piacere anche di avere una divisa specifica da usare con i propri amici. Quindi è vero: realizziamo le divise delle squadre amatoriali, che in realtà sono anche gruppi di amici orgogliosi di avere un’immagine che li identifichi quando sono insieme a pedalare.
E’ la clientela vera che gode delle soluzioni messe a punto per i professionisti?
Tutto quello che realizziamo per i team è a disposizione degli utenti finali. Di solito il professionista utilizza in anteprima materiali che non sono ancora disponibili, proprio perché è un banco di prova. Però il passo successivo è offrire il meglio a livello di tecnicità al cliente finale, che a quel punto, dopo i test delle corse, può usufruire delle stesse performance.
Qual è la prassi per un team amatoriale o un gruppo di amici? Si viene qui da Santini, oppure ci si può rivolgere a un rivenditore?
Possono andare da un rivenditore, che li metterà in contatto con l’agente di riferimento. Però nella stragrande maggioranza dei casi, si rivolgono direttamente a noi, spesso scrivendoci, e dal primo contatto si inizia a sviluppare il progetto. Non ci sono altri intermediari. Ci arriva la richiesta e iniziamo a lavorare con i referenti della squadra, in modo da capire quali siano le loro esigenze, sia tecniche sia di design. Abbiamo la possibilità di realizzare internamente il disegno senza rivolgersi a esternamente. Il processo di realizzazione inizia così.
E’ questo il momento in cui tutto comincia?
La progettazione della divisa della stagione successiva, considerando l’anno solare, parte alla fine dell’anno in corso, quindi indicativamente tra fine ottobre e dicembre. Questo però non preclude il fatto di poter entrare in contatto e realizzare anche numeri ridotti di prodotti già all’interno della stagione. Potrebbe essere benissimo che tra gennaio e febbraio si abbiano i primi contatti e si possono realizzare i prodotti. Chiaramente la tempistica produttiva è più breve se si lavora durante l’inverno. Nella bella stagione la nostra produzione passa a 60-90 giorni, dipende dai volumi che abbiamo in quel momento.
L’amatore può scegliere anche i capi usati dai pro’?
C’è a disposizione tutta la gamma, cioè le maglie che utilizzano le squadre professionistiche come la Lidl-Trek e la Colpack-Ballan. Sono maglie disponibili anche per l’utente finale. Poi può esserci qualche accorgimento diverso per la squadra WorldTour, ma sono delle attenzioni riservate a loro. Spesso hanno necessità di un prodotto che copra le esigenze di una stagione agonistica, di un calendario molto impegnativo. Però di base tutti i prodotti sono a disposizione per l’acquisto.
Esiste un numero minimo di corridori da servire per poter fare la divisa sociale con voi?
Sono 15 pezzi, non è un numero grande. La nostra politica è quella di permettere anche a gruppi ristretti, non necessariamente società sportive, di avere la loro divisa. Magari sono in 8 e hanno bisogno di qualche divisa in più per esigenze o cambi taglia, ed ecco che con 15 pezzi possono avere la divisa coordinata.
Quando vi contattano, chiedono il materiale visto nel catalogo o vogliono i capi che hanno visto indossare ai pro’?
Non chiedono tanto il materiale visto ai professionisti, ma guardano il disegno delle maglie delle squadre, per provare a replicarlo. Per quanto riguarda invece il materiale, a prescindere dal disegno, lo valutano di persona. Nel momento del primo approccio, se è possibile vengono qui per vedere e toccare con mano le basi da cui partire, quali sono i prodotti su cui lavorare. Altrimenti vengono inviati dei kit perché siano consapevoli veramente della scelta. Altri ancora vengono anche con la grafica o con un’idea che noi, avendo un reparto design dedicato, adattiamo ai nostri modelli e ai nostri impianti.
Vi capita di fare lavorazioni su misura?
Abbiamo una scala taglie e per i non professionisti ci atteniamo a quella, rispettando gli aspetti tecnici dovuti al posizionamento dei loghi. Diciamo però che la customizzazione che può avere una squadra di professionisti non è possibile per tutti. Può capitare che magari si facciano piccoli interventi su maniche e gambe, ma è estremamente difficile da immaginare per una squadra amatoriale, soprattutto calcolando le tante richieste che ci arrivano ogni anno. Sarebbe impensabile farlo per tutti.
Il fondello è motivo di attenzione?
Il fondello è molto importante, ma non è sempre facile capirne la performance senza provarlo. Quindi spesso e volentieri, le squadre scelgono partendo dal prezzo. Poi a volte succede che cambiano idea e puntano al fondello migliore, perché nella fase in cui i prodotti vengono inviati per essere provati in bici e toccati con mano, ci si rende conto davvero se un fondello è sufficiente per le proprie necessità o serve qualcosa di diverso. I corridori sono corridori, a qualunque categoria appartengano. Giusto avere per tutti le stesse attenzioni.