Il soggetto è il gravel, le ruote sono le nuove DT Swiss GRC

30.05.2024
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BIEL (Svizzera) – DT Swiss ha lanciato la sua prima ruota gravel nel 2019, ovvero la GRC. Cerchio in carbonio e profilo medio/alto, accattivanti e capaci di vestire le bicicletta, ma anche un accenno all’aerodinamica (con un cerchio da 42 millimetri di altezza), che anche in questa categoria non passa in secondo piano.

L’azienda svizzera rinnova e amplia la famiglia GRC e lo fa con due prodotti di altissima caratura tecnica. GRC50 e GRC30, due set di ruote molto diversi tra loro con due rese tecniche decisamente differenti. Entriamo nel dettaglio.

Altissima caratura tecnica, ma performances diverse (foto DT Swiss)
Altissima caratura tecnica, ma performances diverse (foto DT Swiss)

DT Swiss e Swiss Side hanno cambiato le ruote della bici

La partnership tra le due aziende non è un semplice adesivo che troviamo sul cerchio in carbonio. DT Swiss si affida a Swiss Side per lo studio dell’aerodinamica e Swiss Side utilizza il know how di DT Swiss per la costruzione delle sue ruote e per proseguire nella ricerca in ambito ciclistico (in tutte le discipline).

Per contestualizzare meglio l’aerodinamica in ambito gravel, abbiamo interpellato Jean-Paul Ballard, CEO di Swiss Side. «Il corpo umano occupa oltre il 75% dell’ingombro, quando si tratta del binomio bicicletta/ciclista e la maggior parte delle energie vengono consumate per contrastare la resistenza aerodinamica. Nel gravel, rispetto al settore strada, non cambia molto. Oltre i 15 chilometri orari – ci dice Ballard – proprio l’impatto aerodinamico è l’ostacolo più grande da sorpassare. Un corretto setup aerodinamico può portare a risparmiare anche fino a 10 minuti su 100 chilometri».

Jean-Paul Ballard di SwissSide (foto DT Swiss)
Jean-Paul Ballard di SwissSide (foto DT Swiss)

GRC50, gravel racing e velocità

Rispetto alla versione precedente con cerchio da 42 millimetri, a parità di setting hanno migliorato del 10% l’effetto del drag. Tradotto, la GRC50 è più efficiente e più stabile anche alle alte velocità. Le nuove hanno un cerchio sempre ful carbon, ma da 50 millimetri, con un canale interno da 24 (tubeless) e una larghezza totale di 36,5.

Una delle particolarità risiede nella forma del cerchio, con una sorta di svasatura nella parte alta. Questa soluzione è voluta per creare un abbinamento migliore e più efficiente (in fatto di aerodinamica) tra pneumatico e cerchio. Quest’ultimo è stato ottimizzato per le gomme da 40 millimetri di larghezza. DT Swiss ha inoltre sviluppato un nuovo mold per il cerchio che ha permesso di offrire il massimo compattezza delle fibre. Per la costruzione del cerchio sono utilizzate pressioni mai raggiunte fino ad oggi, a vantaggio di una struttura ancora più solida che non prevede l’utilizzo di resine addizionali e azzera la peneetrazione dell’aria in fase di lavorazione. Inoltre, i nuovi cerchi GRC non sono verniciati.

Sono disponibili in due categorie, 1100 e 1400, entrambe con mozzo della famiglia Dicut (per la 1100 i cuscinetti sono ceramici). Hanno 24 raggi in acciaio (per ruota) con incrocio in seconda ed i nipples sono interni al cerchio. Il meccanismo interno della ruota libera è l’ultima versione del Rachet System EXP con 36 punti di ingaggio. Il valore alla bilancia dichiarato è di 1567 e 1631 grammi, rispettivamente per le 1100 e le 1400.

GRC30, più comode e leggere

Hanno una concezione maggiormente rivolta all’adeventure, ma anche a chi ricerca un valore alla bilancia inferiore. Le GRC30 hanno un peso dichiarato di 1.350 grammi e 1421, rispettivamente per le 1.100 e le 1.400. Hanno un’altezza di 30 millimetri ed il disegno del cerchio è “tradizionale” (non ha le due rientranze vicino al bordo), mutuando la larghezza interna del canale e totale dalle GRC50. Sempre due le categorie, 1100 e 1400, con il mozzo Dicut 180 per le prime e 240 per le seconde e ingranaggio della ruota libera Rachet EXP.

Le prime impressioni

Colpiscono le GRC50 per quanto sono veloci e stabili sullo sconnesso (diventa comunque fondamentale adeguare la pressione dei tubeless in modo corretto ed adeguato al proprio stile di guida) e quanto sono facili da rilanciare ripartendo da velocità basse. Nonostante un profilo del cerchio non così comune in ambito gravel, la ruota anteriore non obbliga a spendere energie aggiuntive nelle fasi di una guida più tecnica, dove è fondamentale lasciar correre la bici e guidare anche con il corpo. E questo a nostra parere non è un semplice dettaglio. Inoltre non influisce sulla stabilità dell’avantreno e sullo sterzo. A nostro parere la GRC50 è comunque da categorizzare come un prodotto dedicato all’agonista.

Le GRC30 sono più dolci, più “mansuete”, ma anche meno grintose e veloci rispetto alle 50. Volendo fare un accostamento con la categoria strada, sono le classiche ruote da scalatore e dedicate ai maniaci del peso. Sono estremamente facili da guidare e da indirizzare anche in salita, quando la pendenza costante in doppia cifra obbliga a guidare e non solo a spingere. In discesa sono un binario che permette anche di correggere la traiettoria all’ultimo istante. Rispetto alle 50, le GRC30 accontentano anche un’utenza che usa la bici gravel in modo più “tranquillo”, al di fuori delle competizioni e per stare tante ore in sella.

DT SWISS