Un altro reduce dalla brutta faccenda della Gazprom ha finalmente trovato un nuovo approdo. E’ stata una sorpresa vedere Giovanni Carboni al via del recente Giro di Slovacchia nelle file della Kern Pharma, formazione professional spagnola, ma in quel caso non erano i risultati l’aspetto più importante, quanto il fatto di rivederlo in gara con una nuova divisa che sa di futuro.
C’è ancora tanto entusiasmo nelle parole di Carboni quando racconta come è maturato il nuovo contatto e di come sia stato fatto tutto con enorme velocità: «Il contratto è stato firmato il venerdì sera, la domenica ero già in aereo verso la Slovacchia. E’ stato davvero un flusso enorme di emozioni, il fatto di essere messo subito alla prova mi ha dato una carica enorme e questa possibilità ha influito molto sulla mia scelta».
Come è nato il contatto?
Con molte squadre avevo avuto contatti, ma tutte rimanevano perplesse dal fatto che ero fermo, con tutto che ho continuato ad allenarmi anche senza obiettivi agonistici e mi dicevano che mi avrebbero fatto sapere per il 2023. Quelli della Kern Pharma invece hanno guardato anche l’aspetto umano, tutta la vicenda nel suo insieme e mi hanno proposto di rimettermi subito in gioco. Il contratto è firmato anche per il prossimo anno, ma intanto sono tornato in carovana e questo è il più bello dei regali.
Che team hai trovato?
Molto professionale. Mi hanno subito fornito tutto il materiale e non nascondo che questo mi ha messo in difficoltà. Appena ricevuto il tutto sono andato da Vedovati e in una giornata abbiamo fatto tutte le modifiche e trovato le misure, ma poi in gara ho dovuto rimettere mano a molte cose. Ad esempio la sella, sono passato dalla Prologo alla Giant in dotazione al team, ma ho dovuto lavorare con i meccanici per ritrovare la giusta posizione. E’ stato un lavoro continuo lungo tutta la corsa, ma ho trovato grande disponibilità da parte del team.
Con che ambizioni sei partito?
Il risultato non mi interessava, volevo solo far fatica e mettermi a disposizione dei compagni. Dopo tutto quel che ho passato era importante correre, sono partito senza aspettative. Oltretutto, come detto, era una settimana di lavoro anche dal punto di vista tecnico, di adattamento al nuovo materiale come è normale che sia. E’ come se la stagione fosse iniziata allora. Ho lavorato tantissimo, di fatica ne ho fatta tanta, mi sono messo a disposizione e nella terza tappa sono anche andato in fuga. E’ stato tutto lavoro molto proficuo in vista delle classiche italiane che mi interessano molto.
Conoscevi qualcuno del team?
No, ho conosciuto per ora solo i ragazzi che erano al via con me in Slovacchia. Con il team i primi contatti sono nati all’Adriatica Ionica Race, abbiamo cominciato a parlare e ho visto che c’era effettivo interesse, così le cose sono andate avanti. E’ un team completamente spagnolo, oltre a me ci sono altri tre stranieri, ma nessun italiano.
Questo significa che nel 2023 dovrai affrontare soprattutto gare in Spagna…
Sì e la cosa mi piace molto, non lo nascondo. Le gare iberiche mi sono sempre sembrate molto adatte alle mie caratteristiche, inoltre il loro calendario comincia prima, già a febbraio si parte con Maiorca e la cosa mi entusiasma. La stagione è molto ben distribuita, presenta molte occasioni utili per poter far bene.
Ora che cosa ti attende?
Faremo buona parte del calendario italiano, dall’Agostoni alla Gran Piemonte. Vorrei riuscire a centrare un buon risultato, anche come ringraziamento al team e alla fiducia che mi è stata accordata, per ripartire con la massima fiducia e in tranquillità.
Ora che le cose sono finite al meglio, che cosa ti è rimasto della lunga vicenda legata alla Gazprom?
Se mi guardo indietro, c’è tanto dispiacere. Si era creato un bellissimo gruppo e dall’oggi al domani è stato sciolto e spazzato via senza una ragione valida. La vicenda mi insegna che non si è mai troppo sicuri di quel che si ha, bisogna pensare sempre a fare qualcosa in più, a cercare di andare sempre oltre il limite. Non puoi sederti sugli allori perché in qualsiasi momento ti può capitare una situazione del genere.
NEGLI ARTICOLI PRECEDENTI
Gazprom cancellata da dirigenti dilettanti: lo sfogo di Renat
Sarà finalmente conclusa l’odissea di Fedeli?
Bravo Piccolo, il quarto posto è luce
L’insolita trasferta in Puglia degli ultimi 4 Gazprom
Conci volta pagina, ma il caso Gazprom è ancora nei pensieri
EDITORIALE / Caso Gazprom, sarebbe servito vero coraggio
Doppietta Scaroni, qualcuno adesso farà qualcosa?
Palestra e corse simulate, la via di Benfatto per la vittoria
Carboni, a tutta rabbia: «Adesso una squadra per la Vuelta!»
La prima di Scaroni nell’anno peggiore: «Io non mollo!»
Carboni, calcio alla malinconia, pensando al giorno di Fano
I corridori Gazprom porgono l’altra guancia. E poi?
Sedun racconta i giorni strani dello staff Gazprom
Vlasov, festa al Romandia e un pensiero per la Gazprom
L’UCI prolunga il lockdown della Gazprom
UCI e corridori Gazprom: due domande senza risposta
Malucelli, dietro quell’urlo non c’è solo rabbia
La Gazprom affonda nell’indifferenza generale
Carboni e l’agonia della Gazprom, mentre l’UCi fa spallucce
Gazprom, l’invito di Renat è una richiesta d’aiuto
Gazprom fuori da Laigueglia, per Fedeli compleanno amaro