La neve, le Olimpiadi e i fiamminghi: una storia da raccontare

11.12.2021
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Chris ha la barba ispida e lo sguardo da alpino, essendo arrivato a Vermiglio da dieci giorni, durante i quali ha ideato il tracciato per la gara di domenica e non ha lasciato passare mattina senza verificare le condizioni della neve. Il fiammingo con la barba, al secolo Chris Mannaerts, è il cyclocross manager di Flanders Classics, la società belga che organizza la Coppa del mondo e le principali classiche fiamminghe su strada. I primi contatti con i trentini li ebbe tuttavia Thomas Van der Spiegel, l’amministratore delegato di Flanders Classics, che parla italiano perché era un giocatore professionista di basket e ha giocato a Bologna e anche a Roma.

«I sondaggi – racconta Chris – iniziarono ad agosto di due anni fa con le prime mail per chiedere se ci fosse interesse per una prova di ciclocross sulla neve. Abbiamo il piano di portare il cross nel programma delle Olimpiadi invernali, quindi dobbiamo dimostrare di saper organizzare sulla neve. Ci dissero che avremmo avuto il 60 per cento di possibilità di trovare neve e ci bastava. La parte difficile è stata e sarà fino al momento della gara trovare il giusto equilibrio fra il ghiaccio e la neve. Ogni mattina abbiamo fatto dei rilievi lungo tutto il circuito, che è lungo 3 chilometri. Non è breve, ma è equilibrato».

La squadra di operai venuti dal Belgio ha realizzato il percorso tracciato da Chris (foto Giacomo Podetti)
la squadra di operai venuti dal Belgio ha realizzato il percorso tracciato da Chris (foto Giacomo Podetti)

Per fare del ciclocross uno sport invernale, si è scelta una località in cui la stagione invernale è in pieno svolgimento. Il piano è chiaro, l’idea anche fondata, dato che il ciclocross è universalmente riconosciuto come uno sport che si svolge d’inverno. La variabile neve è il grande elemento di novità di Vermiglio.

Avete parlato con i corridori di questa gara sulla neve?

Non gli abbiamo chiesto un parere, né li abbiamo contattati per chiedere loro di venire. E’ Coppa del mondo, non una gara esibizione. Ma anche loro sanno che abbiamo questo piano, perché ne abbiamo parlato. Sapevano che si sarebbe corso sulla neve, ma poteva essere in Svizzera, come anche in Francia.

Avete avuto reazioni da parte loro?

I corridori sono curiosi. Prima di questo lavoro, ero con Van Aert nella squadra precedente. Ricordo che quando uscivano i calendari, erano tutti lì a guardare i percorsi, commentando e parlandone.

Ecco i pali che sono stati conficcati nella neve e sotto nel terreno (foto Giacomo Podetti)
Ecco i pali che sono stati conficcati nella neve e sotto nel terreno (foto Giacomo Podetti)
E’ tanto difficile organizzare una gara sulla neve?

Si poteva pensare che fosse così, non avevamo mai costruito percorsi sulla neve. Abbiamo avuto gare in cui ha nevicato, però mai così. Se però guardo indietro al giorno in cui siamo arrivati e ripenso a quello che abbiamo fatto, non è troppo diverso dall’organizzare la gara del Koppenberg. Abbiamo esperienza di tracciati. Quando hai una linea di partenza e una di arrivo e uno spazio in pianura per i box, la gara è fatta. La variabile è il meteo. E come in ogni corsa la mattina della gara sarà decisiva. La scorsa settimana si è corso a Boom. Doveva essere un percorso veloce, invece ha piovuto al mattino e non stavano in piedi. Viste le foto, no?

Qui potrebbe nevicare ancora…

E in quel caso ci sarà da battere la neve. Oppure potrebbe alzarsi di colpo la temperatura e allora sarebbe un problema. Finché resta attorno allo zero, non dovremmo avere problemi. Se per caso arrivasse a dieci gradi, saremmo nei guai. Questa operazione riesce se i corridori possono disputare una gara tecnicamente valida, esprimere il loro potenziale.

In Belgio c’è curiosità?

I giornali stanno seguendo la novità da lunedì, giornali con milioni di lettori. Parlano tutti di Vermiglio, per come possiamo pronunciarlo lassù. Grandi foto, pagine intere. C’è aria di grande evento.

Sui giornali begli, l’evento viene seguito da tutta la settimana
Pensi davvero che ci sia una chance olimpica?

Credo di sì e senza stravolgere la specialità. Si potrebbe parlare nuovamente di gomme chiodate in caso di ghiaccio, ma sulla neve non servirebbero. Il cross può trovare il suo spazio e anche l’Uci ne è consapevole e ha visto quale grande impulso abbia avuto per le federazioni l’inserimento della Bmx nel programma estivo.

In quanti siete venuti dal Belgio?

Inizialmente tre di Flanders Classics e una squadra di operai belgi, specializzata nella realizzazione dei percorsi. Noi lo abbiamo disegnato, loro lo hanno costruito. Ora arriveranno altri, per cui saremo in 6-7. Di solito il nostro lavoro inizia il sabato della settimana che precede la gara. Questa volta siamo arrivati il giovedì, perché servivano più giorni di lavoro. E poi smonteremo tutto entro domenica sera, massimo lunedì mattina.

Non solo pianura: ecco la salita (60 metri di dislivello)
Non solo pianura: ecco la salita (60 metri di dislivello)
Chi vincerà domenica?

Guardando il percorso, sarà una gara da spingere. Serve un uomo con grande forza e visto il Van Aert di Boom, sarà difficile resistergli. La differenza a Boom è stata grande. Poi ci potrebbe essere la sorpresa Pidcock e il punto di domanda Iserbyt: essere così leggeri sulla neve è un vantaggio? Di una cosa sono sicuro…

Di cosa?

Avremo un grande evento. L’obiettivo di Flanders Classics non è spingere le gare attorno al campanile in Belgio. Pur senza dimenticare le nostre origini, il nostro obiettivo è rendere internazionale questo sport. E domenica avremo una storia da raccontare.

Eva e Lucia, intervista doppia con vista su Vermiglio

10.12.2021
6 min
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La Coppa del mondo di ciclocross arriva in Italia, in Val di Sole. Se la località trentina è un tempio della mtb, è invece una novità per quel che concerne il cross. Quella di Vermiglio non sarà una gara qualsiasi. Sarà tutta su neve perché alla fine l’idea non è solo quella di regalare uno spettacolo memorabile, ma anche quello di far arrivare questa specialità alle Olimpiadi invernali. In questo contesto abbiamo sentito la veterana Eva Lechner e la giovane Lucia Bramati.

Come si stanno preparando queste due regine del cross italiano e della FAS Airport Services? Cosa si aspettano da questa super tappa di Coppa?

A Vermiglio uno scenario da favola. Domenica il meteo sembra buono ma fresco: -5° al mattino; 0° appena dopo pranzo
A Vermiglio uno scenario da favola. Domenica il meteo sembra buono ma fresco: -5° al mattino; 0° appena dopo pranzo
Coppa del mondo in Italia, come ci sente? Più stimoli?

LUCIA: Direi di sì: più stimoli. La Coppa torna in Italia dopo un bel po’ di tempo. L’ultima volta credo fosse stato a Fiuggi (nel 2017, ndr). E sì, sono emozionata, è la prima volta che corro una gara di Coppa a casa, per di più su un percorso che è solo di neve. Io non ci ho mai gareggiato del tutto. Il divertimento non mancherà, ne sono certa!

EVA: Cosa significa? Per me ci sono più stimoli, siamo in Italia ed è un qualcosa di speciale. Una spinta in più per fare bene. Senza contare che ci saranno amici, familiari e tanta gente a farci il tifo.

Le avversarie straniere ti hanno chiesto qualcosa?

LUCIA: No, almeno non a me. Loro sono più abituate a queste condizioni. L’ho visto con i miei occhi: lassù il tempo cambia molto rapidamente, è un attimo a passare dal sole alla neve.

EVA: No, nessuna mi ha chiesto niente.

Conosci il percorso?

LUCIA: Lo sto “scoprendo” dai profili social e da quello che pubblicano di organizzatori. Non c’è un filo d’erba. Nella parte più bassa ci sono più rettilinei, in quella più alta qualche curva in più. Però non ci sono pezzi pericolosi. Semmai ci sarà del ghiaccio, perché ho visto che è stata battuta con i gatti tutti i giorni. Non sarà facile restare in piedi!

EVA: Conosco la zona. Feci una gara di mountain bike proprio a Vermiglio. Molto dipenderà da come sarà preparato il terreno. Se fosse su erba sarebbe un percorso molto semplice, ma con la neve diventa tecnico. Hanno inserito delle salite, bisognerà vedere quanto saranno ripide. In ogni caso sarà molto interessante.

Chi saranno le favorite?

LUCIA: Devo dire che quest’anno ci sono molte under 23 che vanno forte, soprattutto Puck Pieterse. Lei ha un anno più di me, ma se la gioca spesso con le elite. È molto forte tecnicamente. Ma non scordiamo la nostre: Eva e la Persico.

EVA: Le favorite per me sono le olandesi, soprattutto quelle giovani che non hanno paura di niente. E anche la canadese Maghalie Rochette va molto forte. Ho visto che ci sarà anche la Vos. Lei anche se è al rientro sarà da tenere d’occhio. Senza contare che ha esperienza ed ha già gareggiato sulla neve. 

Molto bene nelle gare in casa, un po’ meno in quelle internazionali: cosa manca alle crossiste italiane per essere all’altezza delle altre? E’ una questione di “motore” o di tecnica?

LUCIA: Per me è un discorso di tecnica. In Nord Europa sono avvantaggiate perché sono nate con delle scuole dove la tecnica viene insegnata sin da bambini. Il cross è il loro primo sport e sono sul pezzo già da piccoli. Proprio Eva, che è la nostra miglior crossista, mi ha sempre detto che lei ha imparato tutto da sola. Non è mai stata in una scuola. Lassù invece gli insegnanti sono coloro che hanno provato e vissuto certi terreni e certe situazioni, come mio papà. Per questo mi reputo molto fortunata.

EVA: Tecnica e guida direi proprio di no, semmai è più una differenza di motore. Però io posso esserci là davanti con loro. Chiaramente deve andare tutto bene. Il livello è molto alto.

Ti sei allenata sulla neve in questi giorni che al Nord Italia è nevicato anche a bassa quota?

LUCIA: Da me purtroppo non è nevicato, altrimenti avrei provato di sicuro! Mi piace un sacco quando ci sono situazioni particolari come molto fango. Movimentano la gara. E forse la neve un po’ somiglia al fango.

EVA: Sì, mi sono allenata sulla neve, qui a casa mia ha fatto 20 centimetri. Non è semplice ma mi diverto ad andarci. Quando nevica esco in bici con la neve, ma non vado a cercarla. Anche perché se devo fare dei lavori specifici è sempre meglio l’asfalto.

Come ti trovi sulla neve?

LUCIA: Ci ho corso l’anno scorso a Nalles. Il problema non è stato tanto restare in piedi, ma il freddo… che io soffro molto. Infatti uno dei miei obiettivi di domenica sarà non avere freddo, perché quando ti prende, quando ti entra dentro, può comprometterti la gara.

EVA: In carriera ho affrontato qualche gara con la neve, ma un conto è un percorso preparato ad hoc e un conto è trovare la neve su un tracciato normale. In ogni caso posso dire che quando l’ho trovata sono andata abbastanza bene. La prima gara che ci feci fu nel 2009 in Olanda. Quel giorno nevicò moltissimo. Ma ripeto, un conto è trovare la neve e un conto è correre su un manto preparato, per questo sono molto curiosa di vedere che cosa accadrà.

Hai già scelto il setup della bici? E anche il vestiario, visto quanto accaduto a Nalles l’anno scorso?

LUCIA: Partirò coperta il più possibile, se dovesse far freddo potrei indossare anche due maglie termiche. Le compagne mi prendono in giro perché uso guanti da sci praticamente! Un paio di guanti Northwave molto, molto spessi. Ma tenere calde le mani per me è una priorità, se si freddano poi è difficile anche cambiare marcia o frenare. Anche per le scarpe, utilizzo un modello “a calzino” che aiutano contro il freddo. Per quanto riguarda la bici invece, vedremo sul posto insieme al meccanico e a papà. È tutta una novità e scopriremo lì i setup migliori.

EVA: Diciamo che ho già qualche idea, specie sul vestiario. Ma deciderò sul posto. Per quanto concerne la bici invece è un discorso che riguarda più i meccanici e Luca Bramati.

Cosa ti piace di Eva/Lucia?

LUCIA: Da quando Eva è entrata nella nostra vita, da quando cioè papà l’allena, per me è stata una sorella maggiore. Mi sta aiutando a crescere e a maturare in bici. E’ la mia compagna di stanza. Con lei ho un rapporto bellissimo, mi dà molti consigli e riesce a tranquillizzarmi. Mi piace stare con lei.

EVA: È una ragazza molto semplice e mi stupisce la sua tranquillità nell’approccio alle gare. Una tranquillità che a volte piacerebbe avere anche a me!

Ciclocross neve

Pontoni promette: «A Vermiglio ci sarà davvero da divertirsi…»

06.12.2021
4 min
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L’attesa cresce. Domenica a Vermiglio la tappa italiana di Coppa del mondo di ciclocross sarà una prima assoluta per il circuito, perché si correrà sulla neve e questo condizionerà molto la gara. Le incognite, come ha sottolineato Martino Fruet che è testimonial dell’evento, sono tecnicamente molte, ma che il manto sarà completamente bianco è pressoché certo: «Dovrebbe fare un caldo da 60 gradi per sciogliere tutta la neve» commenta sorridendo Daniele Pontoni, il cittì azzurro che ha approfittato del fine settimana privo di tappe di Coppa (quella di Anversa è stata annullata per le disposizioni Covid) per un ritiro con i giovani azzurri e futuri tali.

Pontoni, che si attende molto dalla tappa nostrana, parlando della sfida sulla neve è abbastanza sicuro che non ci saranno poi grandi scossoni dal punto di vista tecnico: «Influirà molto come verrà trattato il terreno, ma da quel che si sa sarà come una pista di sci di fondo, perfettamente battuta e allora sarà come correre su una superficie liscia. E’ chiaro che poi influirà anche il clima, se parte di quel manto si scioglierà e si formerà fango, che influirà sulle bici e sulle capacità di guida dei corridori».

Vos Louisville 2013
Il ciclocross sulla neve è abbastanza raro, ma nel 2013 a Louisville la Vos vinse il titolo mondiale sul manto bianco
Vos Louisville 2013
Il ciclocross sulla neve è abbastanza raro, ma nel 2013 a Louisville la Vos vinse il titolo mondiale sul manto bianco
La scelta delle gomme sarà più importante che in altre occasioni?

Non credo. Un terreno ben battuto potrebbe portare anche a disputare tutta la gara con la stessa bici, altrimenti bisognerà essere accorti nella scelta del momento del cambio, abbiamo visto nelle precedenti tappe come il pit stop possa influire notevolmente sull’evoluzione della gara. E’ chiaro che su un percorso come quello che i corridori si troveranno ad affrontare a Vermiglio emergeranno quelli più predisposti a quel tipo di terreno, a guidare in condizioni estreme.

Noi italiani come ci troviamo, storicamente parlando, su tracciati simili?

Non ci siamo abituati, questo è certo… Poche volte capitano gare sulla neve, al massimo un paio all’anno e spesso si tratta di qualche spruzzata che rende il percorso acquitrinoso e fangoso, né più né meno di quelli che si trovano normalmente. A Vermiglio invece sarà una tavola bianca e su quei percorsi i corridori del Nord Europa sono sicuramente più avvezzi, ma in questo caso dobbiamo andare oltre.

Van Aert Boom 2021
Al rientro, Van Aert ha stracciato gli avversari: a Boom ha vinto con 1’40” su Aerts
Van Aert Boom 2021
Al rientro, Van Aert ha stracciato gli avversari: a Boom ha vinto con 1’40” su Aerts
In che senso?

Innanzitutto considerando che sarà un’occasione di esperienza irripetibile. Gareggiare su qualcosa di inedito dà sensazioni speciali ed è motivo di grande interesse anche per chi vive di questa disciplina. Sarà un grande spettacolo, anche per chi come me ne ha viste tante e non nascondo che questa domenica l’attendo con curiosità, anche con un filo di speranza nel cuore che possa rappresentare un passo in avanti verso l’ingresso di questa disciplina nelle Olimpiadi Invernali.

Van Aert ha detto di attendere Vermiglio con un po’ di timore, ma intanto sabato al suo esordio nel Superprestige a Boom ha rifilato distacchi abissali a tutti, pur partendo dalla terza fila…

L’ho detto più volte, i “tre tenori” sono più avanti degli altri non di una, ma di almeno tre spanne… Possono anche partire dall’ultima fila, ci metteranno di più a risalire, ma saranno sempre loro a giocarsi la vittoria, sono troppo superiori agli altri. So che Pidcock ha uno stato di forma attualmente inferiore, ha bisogno di altre 2-3 settimane per raggiungere il top, Van Der Poel lo vedremo quando rientrerà, Van Aert intanto è già a un livello altissimo.

Olivo tricolore 2021
Bryan Olivo all’arrivo dei Campionati Italiani 2021: il ciclocross diventa parte del passato, almeno per ora
Olivo tricolore 2021
Bryan Olivo all’arrivo dei Campionati Italiani 2021: il ciclocross diventa parte del passato, almeno per ora
In Italia intanto ha fatto notizia la decisione di Bryan Olivo di concentrarsi su strada e pista, lasciando il ciclocross: temi di averlo perso? 

No, con Bryan e la sua famiglia c’è un’amicizia che va oltre il ciclocross. Con lui ho parlato a lungo, so che quest’anno si concentrerà sulle altre due discipline, ma sono speranzoso che nel prossimo inverno tornerà a fare ciclocross, magari non tutta la stagione, ma almeno nella parte importante, quella delle gare titolate conto di averlo a disposizione.

Non temi che quello di Brian sia il segnale che poi le cose in realtà non cambino e che la strada fagociti sempre i migliori elementi del ciclocross?

Io sono ottimista, ma certamente bisogna considerare che in questo mondo gravitano tante entità: società, procuratori, preparatori, ognuno con le proprie idee e le proprie convinzioni. Serve un compromesso fra le parti, per il bene di tutti, innanzitutto dei ragazzi. 

Cross sulla neve, da Fruet le dritte a Van Aert per Vermiglio

05.12.2021
6 min
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La Coppa del mondo di ciclocross a Vermiglio bussa alle porte. Ieri Van Aert è rientrato alle gare nel Superprestige di Boom sulla sua nuova Cervélo e ha subito vinto. Poi ha preso un respiro e ha ammesso che arriverà alla prova trentina pieno di dubbi, perché non ha mai corso sulla neve.

«La vittoria mi dà fiducia – ha detto – è andata meglio di quello che mi aspettavo. La prossima settimana sarà tutto diverso, perché ci sarà la neve. Andrò a Vermiglio con timore, perché non sono mai stato uno specialista delle gare sulla neve, ma sono fiducioso e curioso di vedere come andrà».

L’incognita è comune, la curiosità tanta. E se per la Val di Sole, come scrivemmo a luglio, l’occasione è d’oro per lanciare la stagione invernale dello sci, per Flanders Classics che organizza la Coppa del mondo e per l’intero circo del cross l’occasione è ghiotta per fare qualche passo verso le Olimpiadi invernali.

Ciclocross sulla neve

Ma cosa significa correre sulla neve? Lo abbiamo chiesto a Martino Fruet (in apertura nella foto Podetti), che della gara della Val di Sole è già stato testimonial in un video molto avvincente e che sulla neve ha corso già altre volte con alterne fortune. Fa bene Van Aert ad essere preoccupato?

«E’ vero – sorride – ne ho corse due, a Nalles e Bolzano, e ho capito che ci sono tante variabili. Un po’ come quando si scia, dipende dal tipo di neve e dal meteo. Se è fresca e polverosa, nemmeno ti bagni. Se è battuta con un gatto e fa freddissimo, sembra di andare sull’asfalto. Se piove, se il giorno prima fa caldo, se…».

Capito, andiamo per gradi. La neve ci sarà di sicuro, giusto?

Non c’è dubbio. Aveva nevicato prima che facessi il video e danno neve anche mercoledì. Vermiglio è in una conca, il sole non lo vedi proprio. Sopra poi c’è il ghiacciaio Presena, dove si conclude il video, per cui in basso arrivano correnti gelide. Ieri sono arrivati i belgi a tracciare, poi tireranno a lucido il percorso. Ma il punto è il meteo, come sempre.

Neve dura e ben trattata, come si corre?

E’ come asfalto e si va veramente forte. Magari dopo un po’ le curve si scavano, ma se è freddo davvero, il fondo regge. Ho provato a pedalare anche sulle piste da sci lavorate bene, è difficile, ma si va. Per capirci, gli unici punti critici erano quelli in cui le lamine degli sci avevano smosso la neve.

Se invece dovesse piovere alla vigilia?

La neve si allenta e quell’acqua ti entra nei piedi quando devi correre a piedi. Come lo scorso anno a Nalles, quando a due giri dalla fine ci ritirammo in venti di quelli buoni. Mani e piedi in casi del genere smettono di funzionare. Altra opzione è se il giorno prima fa caldo e un po’ la scioglie…

A Nalles nella scorsa stagione si corse nella neve molle, che portò al ritiro di metà gruppo elite (foto Billiani)
A Nalles nella scorsa stagione si corse nella neve molle, che portò al ritiro di metà gruppo elite (foto Billiani)
E magari di notte gela?

Esatto, ti ritrovi col… vetro e in quel caso possono e devono solo mettere il sale e aspettare che sciolga, altrimenti non si sta in piedi e se cadi ti fai male. Se non cambiano le regole per questa occasione, le gomme con i chiodi sono proibite, per cui se non mettono il sale, il rimedio estremo sarà trovare una linea fuori dal ghiaccio.

Hai mai corso in condizioni del genere?

Ricordo una gara a Bolzano che vinse Silvestri, ma misero il sale.

Se nevica durante la gara?

Grande spettacolo. Se sotto il fondo è battuto, non cambia niente. Se invece fa nebbia, perché in quelle valli potrebbe succedere, allora rischi di non vedere niente. Anche se ci sono 16 telecamere fisse in un anello di due chilometri e mezzo.

Sul ghiaccio si usano gomme da fango?

E’ la soluzione migliore. Dugast mi manderà delle ruote con i chiodi, ma non si possono usare e nel caso servirebbero solo su ghiaccio. Quando abbiamo girato il video, avevo una gomma da asciutto, con appena un po’ di spalla. Il discorso è che si correrà solo la domenica con le categorie elite, per cui il sabato dopo le prove, tireranno a lucido il percorso con i tre gatti delle nevi già schierati.

Stando così le cose, forse nemmeno si dovrà cambiare bici?

Non credo che lo faranno, infatti. A meno che non si gelino le pinze dei freni, in caso di freddo estremo oppure per il contatto continuo con la neve.

Che gara ti aspetti?

Duretta e spettacolare da vedere. Hanno coperto il prato, ma se piove e a forza di passarci viene fuori in fango. Metà gara si fa nella conca, poi si sale sulla sinistra guardando verso il passo del Tonale e si va in salita. Il prato in salita ha la sua bella pendenza, per cui ci saranno 50-60 metri di dislivello a giro.

Il percorso di Vermiglio si snoda nella Conca e risale sulla sinistra della valle verso il Tonale
Il percorso di Vermiglio si snoda nella Conca e risale sulla sinistra della valle verso il Tonale
Olimpiadi invernali, lancio della stagione turistica e secondo te cos’altro?

Volete lo scoop? Lancio del gravel alpino, che potrebbe aprire qualche porta importante. Come noi andavamo a fare le gare di mountain bike sugli argini, quelle che chiamavamo “le gare delle panoce”, così si può correre d’inverno con il gravel. Ma mi raccomando (se la ride, ndr), non si sappia in giro che ve l’ho detto io…

Vermiglio e la Coppa di cross: le ragioni della scelta

16.07.2021
4 min
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La notizia s’è data qualche giorno fa. Nel primo fine settimana dopo l’Immacolata, quindi 11-12 dicembre, la Coppa del mondo di ciclocross tornerà in Italia. Lo farà in una location insolita per la specialità, Vermiglio in Val di Sole, che con la bici ha un rapporto molto stretto, avendo ospitato più volte il grande circo della mountain bike. L’iniziativa è partita dal territorio per rilanciare il turismo dopo due anni di batoste causate dal covid, così per saperne di più siamo andati direttamente alla fonte, parlando con Fabio Sacco, Direttore Generale di Visit Val di Sole.

Le giornate da quelle parti sono al momento abbastanza confuse e concitate, dato che si è appena aperto il ritiro del Napoli Calcio e l’aumento del… traffico non è passato inosservato.

«Lo sport – dice – qui da noi è un elemento trainante e il discorso degli eventi legati alle due ruote è cruciale per il prodotto turistico. Così è con la mountain bike e così ci auguriamo con il ciclocross. Vermiglio ha già ospitato prove di trial, ma da un paio di anni ci siamo avvicinati all’Uci e a Flanders Classic, che gestisce la Coppa del mondo di cross, per cercare una visibilità in più».

Sulla Coppa del mondo, la voce di Fabio Sacco, Direttore Generale di Visit Val di Sole
Sulla Coppa del mondo, la voce di Fabio Sacco, Direttore Generale di Visit Val di Sole
Come è andata?

Ci hanno fatto una richiesta ben precisa: avere una località di montagna in cui si possa creare un percorso che per alcuni tratti comprenda anche la neve, per aggiungere un elemento di spettacolo alla gara. Il cross si avvicina al mondo gravel, ci hanno detto. Per cui l’idea degli amici fiamminghi, che abbiamo recepito appieno, è di creare un percorso permanente, che sia fruibile anche al di fuori della gara di dicembre. Per avere anche in estate, ad esempio, appassionati del cross che vengano sui nostri sentieri con le loro gravel.

Come mai questo legame con gli “amici fiamminghi”?

Perché il mercato belga è molto importante per la Val di Sole, d’estate e d’inverno. L’idea di base è che avvenga uno scambio, una sorta di travaso fra il pubblico del cross e quello degli sciatori. Avere sciatori che si spostano per seguire la gara di cross e appassionati del cross che poi si fermino per sciare. Il periodo tra l’altro è cruciale.

Vale a dire?

La stagione di solito si apre nel weekend dell’Immacolata, quindi spingere forte con eventi è il modo migliore per avviarsi verso il Natale.

Tornando al ciclocross, chi disegnerà il percorso?

Al momento giusto, verranno giù i tecnici di Flanders Classics, per creare una traccia. Ci lasceremo guidare, ma offriremo ovviamente il nostro contributo.

Avete già individuato l’area?

Si gareggerà nella zona dei laghetti di Vermiglio. C’è il fiume, ci sono i ponticelli di legno e la pista da fondo (nella foto di apertura Apt Val di Sole, ndr). C’è la strada asfaltata per ospitare arrivo e partenza e potremo poi aggiungere ostacoli artificiali. Per la neve non ci sarà problema. Anche se la stagione dovesse essere secca, grazie agli impianti per la pista di fondo, potremo predisporre l’innevamento artificiale.

Vermiglio, Val di Sole: il paese si trova ai piedi della salita del Tonale, ben nota agli amanti delle corse
Vermiglio, Val di Sole: il paese si trova ai piedi della salita del Tonale, ben nota agli amanti delle corse
Ci saranno test event o gare di prova sul percorso?

Non credo, l’appuntamento è per dicembre.

Si è parlato di Natale: gli ultimi due sono stati molto fiacchi. Quanto è importante una simile ripartenza per ridare ossigeno al comprensorio?

Molto importante. Abbiamo il supporto della Provicia di Trento e nell’organizzazione dell’evento sono coinvolti anche l’Apt e i gestori degli impianti e degli albergatori del Tonale. Abbiamo tutti voglia e bisogno di ripartire.