La Vos si consola nel cross con un prototipo Cervélo

14.10.2021
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Dopo la “delusione” mondiale vissuta a Leuven poco meno di un mese fa, Marianne Vos ha proseguito la sua stagione infinita e si è rifugiata nella sua grande passione: il ciclocross. Un volano di motivazioni per l’olandese che già alla prima di Coppa del mondo a Waterloo, nel Wisconsin, ha conquistato il successo.

«Ho sofferto terribilmente – ha detto dopo l’arrivo – è stata una gara velocissima. Ho dovuto spingere forte in ogni curva. Soprattutto nell’ultimo giro, è stato tutto o niente. Conosco abbastanza bene Lucinda Brand e sapevo che non lasciava molto spazio. E’ stata una battaglia all’ultimo sangue. E’ stato davvero bello vincere qui».

Lasciata sola in finale dalle compagne, Vos è uscita da Leuven con un argento che ha lasciato il segno
Lasciata sola in finale dalle compagne, Vos è uscita da Leuven con un argento che ha lasciato il segno

Vittoria che oltre ad avere un carattere emozionale, ne ha uno non meno importante di spessore tecnico. La Vos infatti è salita sul gradino più alto del podio correndo con il prototipo da ciclocross di Cervelo: la R5CX.

Una novità che era nell’aria, dopo la stagione (2020/21) di CX passata a cavallo di una bici senza sponsor, giustificata dalla migrazione della Jumbo-Visma da Bianchi a Cervélo. L’azienda canadese infatti non aveva nella sua linea un mezzo specifico per il ciclocross.

Studio e progettazione

Cervélo ha impiegato un anno di sviluppo per portare alla luce la sua proposta per il ciclocross. La casa costruttrice di Toronto non poteva immaginare un battesimo migliore per la sua bici, con il successo regalatogli dalla sette volte campionessa del mondo di ciclocross Marianne Vos.

Così Vos è volata negli Usa dopo la delusione di Leuven e dopo il… tradimento delle olandesi
Così Vos è volata negli Usa dopo la delusione di Leuven e dopo il… tradimento delle olandesi

Sul campo oltre all’olandese ha partecipato alla creazione della R5CX anche Wout Van Aert, che userà lo stesso mezzo nelle prove maschili. La geometria della bici è ispirata al modello da strada R5 di Cervélo, con modifiche specifiche per le insidie dei percorsi sconnessi e impervi del ciclocross.

Tra i feedback forniti dagli atleti di Jumbo-Visma spicca la richiesta specifica di Van Aert che ha chiesto che il movimento centrale fosse più rigido rispetto al design iniziale. Un chiaro esempio di innovazione testata sul campo poi tradotta dagli ingegneri e trasmessa definitivamente nel modello che abbiamo visto sfrecciare per la prima volta sul fango statunitense. 

Caratteristiche e novità 

Come già detto in precedenza, per la progettazione di questa R5CX i progettisti non sono partiti da un foglio bianco, bensì dal modello stradale R5 appena ridisegnato. Le modifiche principali che si possono notare sono i passanti ruota allargati per permettere il passaggio dei tubolari da ciclocross. Mentre il modello stradale è dotato di foderi verticali che arrivano quasi fino a un piccolo raccordo dietro il tubo verticale, la R5CX ha un raccordo più spesso.

Sul tubo obliquo non è presente un portaborraccia, per favorire la messa in spalla del mezzo nei tratti tecnici, mentre sul tubo verticale c’è una predisposizione per eventualmente montarla. Una nuova pagina per il catalogo di Cervèlo, che va a completare la sua offerta con un modello da gara per il CX. Non ancora disponibile al pubblico, si ipotizza possa essere messa in vendita dalla prossima stagione, nel 2022

Lo scorso anno, nel passaggio da Bianchi a Cervélo, Marianne corse con una bici anonima
Lo scorso anno, nel passaggio da Bianchi a Cervélo, Marianne corse con una bici anonima

I dettagli 

Passando ai raggi x il nuovo bolide in dotazione alla Jumbo-Visma, si possono notare le scelte tecniche e gli assemblaggi.

L’attacco manubrio con passaggio cavi interno firmato FSA è integrato: alla base di questa scelta ci sono l’aerodinamicità e la rigidità che questo componente offre sull’avantreno. I tubolari montati da Marianne Vos erano i Dugast marchiati Vittoria, su ruote Dura-Ace. Manubrio FSA in carbonio. Trasmissione Dura-Ace Di2 a doppia corona con un misuratore di potenza su entrambe le pedivelle.